2 November, 2024
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Il 4 settembre 1904, al culmine di una giornata di tensioni legate allo sciopero sull’orario di lavoro che coinvolgeva circa duemila lavoratori della miniera di Buggerru, i soldati del Regio esercito chiamati dalla direzione della Société anonyme des mines de Malfidano aprirono il fuoco sui manifestanti. Lasciarono a terra tre minatori e una decina di feriti (uno dei quali morirà pochi giorni dopo). Fu il tragico punto di svolta di un lungo periodo di conflitti sociali legati alle lotte dei lavoratori per maggiori diritti tra la fine del XIX secolo e l’inizio del Novecento: pochi giorni dopo, su iniziativa della Camera del lavoro di Milano e contestualmente con altre proteste represse nel sangue in altre regioni, venne proclamato il primo sciopero generale nazionale della storia d’Italia.

A 120 anni di distanza, dal 1° al 10 settembre Buggerru e la sua comunità commemorano l’Eccidio, episodio cruciale della storia sarda e italiana con un ricco programma di incontri, presentazioni, iniziative e spettacoli teatrali e musicali, organizzato dal comune di Buggerru con il contributo dell’assessorato della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione, della Fondazione di Sardegna e della Fondazione Cammino di santa Barbara.

Per la sindaca di Buggerru Laura Cappelli, il tragico epilogo dello sciopero dei minatori ha ancora un significato di grande attualità: «Sono trascorsi 120 anni da quel 4 settembre del 1904dice Laura Cappelli -, quando la nostra comunità salì alla ribalta delle cronache nazionali per quello che oggi ricordiamo come l’Eccidio di Buggerru. Dopo più di un secolo, il mondo del lavoro è cambiato, ma nel 2024 vediamo come la dignità, la qualità e la sicurezza sia del lavoro che del posto dove si lavora non vengono garantite a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori. Per questo, commemorare l’Eccidio non è solo un dovere nei confronti di chi ha dato la vita e combattuto per i diritti più elementari dei lavoratori affinché il loro sacrificio non venga dimenticato, ma soprattutto deve essere l’occasione per mantenere viva l’attenzione in modo serio e costruttivo sull’essere lavoratore oggi e sul valore del tempo e del luogo di lavoro».

Queste le iniziative in programma.

Si inizia domenica 1° settembre, in piazza Santarelli alle ore 22.00, con il monologo “Eva e Petra” della compagnia teatrale “I Girasogni”: scritto da Gianni Loy, ex docente di Diritto del lavoro all’Università di Cagliari, vede in scena Fabrizio Passerotti e la regia di Giulia D’Agostini. Lo spettacolo affronta la vicenda del primo sciopero generale nazionale da un punto di vista inedito, è rivolto ad adulti e bambini e incrocia spunti più diretti come la lotta di classe e quella per i diritti dei lavoratori a grandi temi come l’amicizia e il perdono.

Due gli appuntamenti in programma per lunedì 2 settembre. Alle ore 10.00, nell’aula consiliare del Comune in via Roma 40, si farà il punto sulla Candidatura del patrimonio minerario del territorio del Sulcis-Iglesiente e Guspinese all’inserimento nelle liste del patrimonio mondiale dell’UNESCO, in qualità di paesaggio culturale, che vede il comune di Buggerru capofila dell’iniziativa. Interverranno sul tema, la coordinatrice del progetto di candidatura Irma Visalli, i rappresentanti dei Comuni del territorio, degli enti e delle istituzioni partner.

Alle 21.30, invece, in piazza Santarelli, verrà proiettato il documentario “Uomini in marcia”, una riflessione sul diritto al lavoro che prende spunto dalle lotte che, tra il1992 e il 1993, coinvolsero lavoratori, rappresentanti istituzionali e cittadini di ventisette comuni del Sulcis Iglesiente. Alla serata parteciperanno il regista Peter Marcias e la voce narrante del documentario Gianni Loy, ex docente di Diritto del lavoro all’Università di Cagliari.

Martedì 3 settembre, con inizio alle ore 10.00, ancora nell’aula consiliare di via Roma 40, si terrà il convegno “L’Eccidio di Buggerru del 4 settembre 1904. L’importanza e l’incidenza dell’evento nell’ambito storico, sociale e giuridico”. I lavori, introdotti e coordinati dal giornalista Anthony Muroni, vedranno la partecipazione di Gianni Loy, Duilio Caocci (professore di Letteratura italiana dell’Università di Cagliari), Iride Peis Concas, (scrittrice), Riccardo Massole, figlio del “professore minatore” Manlio Massole). Sono previste anche le testimonianze di alcuni minatori e, in chiusura, l’attore Luigi Pusceddu reciterà un monologo sull’Eccidio.

Alle ore 21.00, in piazza Santarelli, toccherà alla musica dello spettacolo #sessantaminutidi…: presentato dall’associazione culturale Opus Music & Art, sul palco saliranno Juri Deidda (sassofono tenore ed elettronica), Paolo De Liso (batteria preparata e percussioni), Paolo Assiero Brà (contrabbasso, basso elettrico ed elettronica) e Mauro Pes (tastiere ed elettronica).

Il giorno dell’Eccidio, mercoledì 4 settembre, momento centrale delle commemorazioni, verrà aperto alle ore 9.00 dalla Santa Messa di Commemorazione, in piazza Eccidio. Alla funzione seguiranno la deposizione della corona di fiori e gli interventi delle autorità. Dopo i saluti della sindaca di Buggerru Laura Cappelli, interverranno il segretario confederale nazionale della Cisl Ignazio Ganga, il segretario organizzativo nazionale della Uil Emanuele Ronzoni, la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi, il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini. Concluderà la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.

Chiuderà la giornata, in piazza Santarelli, alle ore 21.00, il concerto di Enzo Favata acoustic trio, con Enzo Favata ai sassofoni, Marcello Peghin alla chitarra acustica e Salvatore Maltana al contrabbasso.

Il calendario degli appuntamenti di quest’anno prevede due ulteriori iniziative.

Sabato 7 settembre, alle ore 21.00, al Museo del Minatore in via Marina, lo scrittore Raffaele Murru presenta il suo libro “Malfidano”, dedicato alla libertà negata alle donne e agli uomini nelle miniere Malfidano e alla loro ribellione che ha posto le basi per la costruzione di un mondo del lavoro diverso.

Martedì 10 settembre, alle ore 21.00, nello spazio dei Forni di calcificazione, passaggio di testimone tra le celebrazioni del 1904 e l’inizio del Santa Barbara international music festival: i pianisti Junhee kim e Honggi Kim proporranno una loro originale rilettura delle musiche di Bach, Busoni e Chopin intitolata “Blowin’ in the Bach”.

Il programma completo degli eventi è disponibile in formato PDF qui: https://shorturl.at/d107v

Si chiude con una partecipazione di quasi 120 musicisti in 30 concerti e diverse location il 24° Festival Internazionale “Musica sulle Bocche”, manifestazione ideata da Enzo Favata e organizzata da Jana Project che punta da sempre il suo sguardo sui nuovi linguaggi musicali e sulle sonorità “diverse” provenienti da diverse parti del mondo. Da Lituania, Ungheria, Germania, Giappone, India, Slovenia, Argentina, Marocco, varie parti d’Italia e l’immancabile Sardegna, si sono alternati concerti organizzati in cornici scenografiche uniche, per far rivivere il significato della commistione tra Uomo, Arte e Natura.

Dai concerti all’alba fino ai tramonti nel belvedere del castello di Castelsardo o dell’isola dell’Asinara, ai conventi, rocche e monumenti storici di Chiaramonti, Ploaghe, Tergu, Bulzi, alle spiagge, foci del fiume o più semplicemente palchi da concerto nel cuore di Alghero, il festival diffuso ha orientato l’attenzione di un pubblico diversificato su una musica condita di storia, emozione, talento e partecipazione, coinvolgendo artisti che, frequentando l’intero periodo della manifestazione, si sono trovati anche ad improvvisare insieme entusiasmanti performance. Come nel caso della violoncellista della ECM Records Anja Lechner, insieme ai componenti del progetto “Atlantico”, riuniti dopo 25 anni, o come la vocalist premiata a Bollywood Bindhumalini Narayanaswamy, che ha cantato con il gruppo pugliese Kalàshima, formazione che reinventa la tradizione rituale del tarantismo con un mix di massicce dosi di elettronica e beat lisergici, melodie originali e atmosfere folk.

«Un festival prefestivo, in attesa di festeggiare il nostro quarto di secolo di attivitàha commentato Enzo Favata per continuare ad offrire ad un pubblico più vasto e in location suggestive un caleidoscopio di eccezionali proposte musicali lontane dall’ambito mainstream ma altamente comunicative.»

 

Sarà un’edizione natalizia di Sa Die de sa Sardigna quella promossa dal comune di Oristano, su proposta dall’Assessorato alla Cultura, e organizzata dall’Associazione culturale Dromos, titolare dell’omonimo festival, con il sostegno della Fondazione Oristano e della Regione Autonoma della Sardegna.
«Rinviati dal tradizionale periodo di fine aprile, gli appuntamenti previsti per la festa dei sardi nella città di Eleonora si snoderanno nell’arco di sette serate fra il 13 e il 30 dicembre andando in scena in alcuni dei punti più belli e significativi per la storia di Oristano: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Chiesa di Santa Chiara e il Teatro Garau – spiega il sindaco Massimiliano Sanna«Spettacolo e storia si fonderanno nella nostra città per celebrare la Giornata del popolo sardo e ricordare la sommossa dei vespri sardi del 28 aprile 1794 che costrinse alla fuga da Cagliari il viceré e i funzionari sabaudi.»
«Il rinvio di aprile ci consente di proporre un ricco programma di spettacoli che grazie al contributo della Regione permette di esaltare il significato de Sa Die de sa Sardigna anche nel periodo delle feste natalizie», aggiunge l’assessore della Cultura Luca Faedda. «In arrivo tanta musica, con le cantanti Elena Ledda, Franca Masu, Simonetta Soro e Denise Fatma Gueye, il violoncellista olandese Ernst Reijseger con il Cuncordu e Tenore de Orosei, il sassofonista Enzo Favata, il bandoneonista Daniele Di Bonaventura, il chitarrista Marino De Rosas. Ma ci sarà spazio anche per il teatro, con la compagnia Tragodia, e con Rossella Faa e Elio Turno Arthemalle. Il tutto nel segno di Eleonora d’Arborea, Sa Juyghissa, come recita il sottotitolo della manifestazione».

Una dedica non casuale né convenzionale alla leggendaria sovrana, perché, come scrive nelle sue note di presentazione Chiara Schirru, «è doveroso, in questo particolare momento storico di guerre e di afflizioni, intitolare una rassegna alla giudicessa arborense, mediatrice di pace ma soprattutto donna di buon governo, citata, come poche altre sovrane per essere donna di legge e non di guerre».

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, ma per gli spettacoli in programma al Teatro Garau è richiesta la prenotazione attraverso il sito di Dromos www.dromosfestival.it .
 

Ernst Reijseger © Roberto Cifarelli

Enzo Favata con i Tenores di Bitti ed Eugenio Finardi saranno protagonisti dei nuovi appuntamenti della rassegna “Jazz Around”, prologo al trentottesimo festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, organizzato a Sant’Anna Arresi dall’Associazione Punta Giara.

Primo appuntamento in calendario, il 5 agosto, a Villacidro, nel verde parco di San Sisinnio, dove a dare un suggestivo benvenuto al sole, all’alba (ore 7.00) saranno Enzo Favata con i Tenores “Mialinu Pira” di Bitti, con il progetto Polyphony of Stones: un incontro tra le voci della tradizione musicale sarda e le sperimentazioni del sassofonista algherese, che creano un originale paesaggio sonoro fatto di canti polifonici, suoni di ance, di sassofoni e clarinetti, voci gutturali, filtri digitali di elettronica dal vivo, dove voci arcaiche convivono e si armonizzano con campionamenti e sonorità contemporanei. Una connessione originale tra la granitica potenza del canto a tenore, riconosciuto dall’UNESCO come “patrimonio immateriale dell’umanità”, e lo spirito avventuriero di Enzo Favata, noto come manipolatore di suoni e di culture, capace di mettere in comunicazione i diversi linguaggi e di connettere i circuiti invisibili che collegano il mondo.

L’8 agosto, secondo appuntamento con Eugenio Finardi, tra i massimi esponenti del cantautorato italiano, atteso alla Cantina Sociale di Santadi (ore 21.00) per portare in scena “Euphonia Suite”: un progetto consegnato alle tracce dell’omonimo disco (pubblicato nell’ottobre 2022 per l’etichetta Incipit), in cui i diciassette brani si fondono in un unico momento sonoro, un incontro armonico tra musica e parole (“euphonia”), che porta l’ascoltatore a sperimentare un percorso emozionale attraverso il repertorio del cantautore milanese, ma anche di autori da lui profondamente amati, riletti come meditazioni sull’umana condizione, in una sorta di elevazione spirituale che va oltre la pura esecuzione e fruizione musicale. Ad accompagnarlo in questo viaggio il sassofonista salentino Raffaele Casarano e il pianista barese Mirko Signorile, due stelle nel firmamento jazzistico di nuova generazione, che collaborano con Eugenio Finardi da circa un decennio, creando con lui un’intesa magica nella costante ricerca del senso profondo della musica.

Sant’ Anna Arresi si prepara, tra il 29 agosto e il 2 settembre, al trentottesimo festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, una delle rassegne di maggior rilievo nel panorama jazzistico nazionale, abitualmente di scena a fine estate, che ha nel centro sulcitano il cuore pulsante della manifestazione, per l’organizzazione dell’Associazione Culturale Punta Giara.

Prima di vivere il suo momento centrale nella storica Piazza del Nuraghe, sotto il titolo di “Tra Musica & Musica (B-Side)”, il festival propone una prima tranche di concerti che si snoderanno durante i mesi di luglio e agosto, con la rassegna “Jazz Around”, una sorta di “festival nel festival” con diverse tappe in siti di interesse paesaggistico, storico e culturaledel Sulcis Iglesiente e del Sud Sardegna che coinvolgono i centri di Carbonia, Masainas, Nuxis, Piscinas, Santadi, Teulada, Tratalias e Villacidro.

Il titolo di questa edizione, “Tra Musica e Musica – (B-side)”, fa ancora una volta proprio l’approccio del compositore e pioniere dell’avanguardia europea, Luciano Berio, che chiedeva “Che cos’è la musica?”: sperimentazioni elettroniche, energie, pulsioni, intrecci, opera lirica, estasi, improvvisazione, azzardi, istinto, linguaggio, cultura e molto altro, avvicinano così il pubblico a chi fa la musica, a chi la compone e a chi la esegue, facendola diventare qualcosa di vivo e mutevole e, soprattutto, analizzando il rapporto con la società in cui viene creata o fruita.

Tutto questo, in un’ottica ricercata e fuori dalle logiche commerciali, proprio come accadeva nel “B-side”, il “Lato B” dei dischi 33 e 45 giri, che permettevano di andare oltre il brano “di grido”, per dare spazio ad alcune delle espressioni più autentiche, talvolta anche sperimentali, degli artisti.

Ecco, dunque, un ricco ed eterogeneo cartellone, che, tra il 29 agosto e il 2 settembre, porterà sul palco di Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi nomi come The Heliocentrics, Binker & Moses, Michel Godard e Patrice Heral in trio con Gavino Murgia, Paolo Angeli, Nino Locatelli, Silvia Corda, Gabriele Mitelli.

Non meno ricche e variegate saranno le anteprime che tra il 14 luglio e il 27 agosto toccheranno varie località della Sardegna Sud-Occidentale racchiuse nella rassegna “Jazz Around”, con Eugenio Finardi, Karima, Avion Travel, Gegè Telesforo, Alfredo Rodriguez, Rob Mazurek, C’mon Tigre, Daniele Di Bonaventura, Enzo Favata e i Tenores di Bitti, solo per citarne alcuni.

Ad affiancare la parte musicale, non mancherà, da quest’anno, anche una sezione dedicata alla didattica musicale con i Seminari Multidisciplinari coordinati dal contrabbassista e compositore Matteo Muntoni, che si svolgeranno da luglio fino all’autunno, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

Il programma.

Il lungo percorso di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” comincia il 14 luglio con le anteprime di “Jazz Around”, inaugurate alla Cantina Sociale di Santadi dalla voce di Karima, giovane, ma già affermata cantante italo-algerina votata al jazz, accompagnata da Piero Frassi al pianoforte.

Un appuntamento all’alba attende, il 5 agosto (alle 07.00), il sassofonista Enzo Favata con i Tenores “Mialinu Pira” di Bitti, con il progetto Polyphony of Stones, in cui le sonorità jazz e quelle del canto a Tenore si fonderanno col paesaggio del Parco di Villascema a Villacidro.

L’8 agosto, si torna alla Cantina Sociale di Santadi (alle 21.00) con un grande nome del cantautorato italiano: Eugenio Finardi, che porterà in scena il progetto “Euphonia Suite”, percorso emozionale che legherà brani del suo repertorio a quelli di autori da lui profondamente amati, riletti come meditazioni sull’umana condizione; ad accompagnarlo in questo viaggio il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Mirko Signorile.

Tre giornate consecutive all’ insegna della musica si terranno poi nel caratteristico borgo medievale di Tratalias, sempre dalle 21.00: mercoledì 16 agosto, appuntamento con SonOra, formazione isolana guidata dalla voce di Valeria Carboni, con Luigi Sarigu (chitarra), Stefano Di Carlo (percussioni) e Adriano Sarais (tromba), seguita dalla trascinante e funambolica fusione di spirito e tecnica cubana e jazz del pianista e cantante Alfredo Rodriguez, in trio con Shayan Fati alla batteria e Yarel Hernandez al basso.

Giovedì 17 sarà la volta del violinista Simone Soro, e poi spazio all’atteso ritorno sull’Isola della Piccola Orchestra Avion Travel, storico ensemble campano guidato alla voce da Peppe Servillo, che negli anni si è caratterizzato per una sperimentazione costante tra i mondi sonori di rock, pop e new wave con incursioni nell’emisfero cinematografico, del teatro e della tradizione musicale italiana. La nuova formazione vede in scena, insieme a Servillo, Peppe D’Argenzio ai sax, Flavio D’Ancona alle tastiere, Duilio Galioto al piano e tastiere, Ferruccio Spinetti al contrabbasso e Mimì Ciaramella alla batteria.

Giovedì 18 le note iniziali della serata spettano al trio del chitarrista Antonio Floris, con Matteo Muntoni al basso e Stefano Vacca alla batteria.

La seconda parte della serata seguirà le sonorità tra funk, afrobeat e elettroniche di C’Mon Tigre, un progetto artistico e musicale in continua evoluzione, attorno al quale ruotano musicisti sempre diversi e accomunati dalla sperimentazione. In questa occasione saranno in scena Marco Frattini alla batteria, Pietro Baldoni alla chitarra e synth, Marco Molinelli alla voce e synth e Pasquale Mirra al vibrafono.

Altri luoghi e sonorità sabato 19 agosto al Parco Archeologico Cannas Di Sotto a Carbonia (alle 21.00): di scena l’energia della rock band King Howl, formazione isolana con Diego Pani alla voce e armonica, Marco Antagonista alla chitarra, Alessandro Cau al basso e Paolo Succualla batteria.

Il viaggio di Jazz Around prosegue lunedì 21 agosto a Villa Salazar, a Piscinas (ore 21.00), con il celebre bandoneon di Daniele di Bonaventura. Compositore, arrangiatore, pianista, bandoneonista, di Bonaventura ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata, che lo ha portato a collaborare con prestigiosi nomi del jazz nazionale e internazionale.

Si torna a Carbonia in Piazza Marmilla, mercoledì 23 agosto, per accogliere sul palco GeGè Telesforo “Big Mama Legacy”: un nuovo progetto guidato dal celebre vocalist foggiano, polistrumentista, compositore, produttore discografico, divulgatore, autore e conduttore di programmi musicali, che porta in scena un personale tributo al blues e al suono delle formazioni del periodo jazz – groovy fine anni ’50 della Blue Note Records. Ad accompagnare Gegè Telesforo (voce, percussioni), saranno Vittorio Solimene (tastiere), Giovanni Cutello (sax alto), Matteo Cutello (tromba), Christian Mascetta (chitarra) e Michele Santoleri (batteria).

 

Da giovedì 24 agosto, arriva l’energia travolgente della SeuinStreet Band, street marching band isolana diretta dal trombettista Adriano Sarais, che per quattro giorni porterà le sue allegre parate e l’atmosfera del festival in alcuni centri e spiagge del Sulcis: si comincia il 24con un primo appuntamento alla Spiaggia Is Arenas Biancas di Teulada (18:30) e poi in centro città, a Carbonia, alle 22.00. Venerdì 25 la musica si trasferisce a Nuxis (21.00) e sabato 26 mattina (ore 11) alla Prima spiaggia di Porto Pino, in territorio di Sant’ Anna Arresi. Ultima tappa domenica 27 agosto a Masainas, dove è attesa alle 18.00 alla Spiaggia di Is Solinas.

La formazione è composta da Francesco Oppes (capo sezione percussioni), Gabriele Anedda (percussioni, cassa), Alessandro Anedda (percussioni, rullante), Marco Lobina (percussioni, tom), Stefano di Carlo (percussioni, congas), Giuseppe Orrù (percussioni), Raimondo Aresu (flauto traverso), Angelina Maxia (clarinetto), Margherita Magnolia (clarinetto), Irene Carboni (clarinetto), Nicoló Aresu (clarinetto), Claudio Binotto (clarinetto), Federico Lobina (sax alto), Samuele Bonifanti (sax alto), Matilde Loi (sax alto), Raimondo Maxia (sax alto), Noemi Aresu (sax alto), Linda Lapillo (sax tenore), Paolo Caredda (sax tenore), Alessandro Angiolini (sax tenore), Davide Vargiu (sax tenore), Vittorio Calvisi (sax tenore), Samuele Farris (sax baritono), Ignazio Aresu (sax baritono), Enrico Boi (tromba), Fabio Aresu (tromba), Pietro Lobina (tromba), Nicoló Caredda (tromba), Sergio Bonifanti (tromba), Stefano Gaviano (trombone), Carla Giulia Striano (trombone), Matteo Floris (susafono), Fabrizio Mura (keytar), Nicola Serra (keytar), Davide Crabu (chitarra elettrica), Luigi Murgia (chitarra elettrica), Alessandro Fratta (chitarra elettrica), Rubens Massidda (chitarra elettrica).

Domenica 27 agosto, ultimo appuntamento di Jazz Around a Carbonia, nei pressi dell’area archeologica di Monte Sirai, dove sarà un gradito ritorno in scena quello dell’estro creativo di Rob Mazurek alla cornetta ed elettronica, insieme al trombettista Gabriele Mitelli nel duo “Star splitter”. Una performance sul filo del rasoio tra elettronica e acustica, genuina e libera da schemi.

Il festival entra nel vivo il 29 agosto, facendo ritorno alla sua “casa madre”, la storica Piazza del Nuraghe di Sant’Anna Arresi, dove, fino al 2 settembre, i riflettori si accenderanno per accogliere ben 15 concerti all’insegna della sperimentazione e dell’incontro tra diverse sonorità, sempre con appuntamento alle 21.00.

Si comincia, dunque, martedì 29, con il pianista Alberto Braida, da sempre dedito all’ improvvisazione musicale, in duo con il clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli (clarinetto in sib, clarinetto contralto): un concerto targato We Insist! Records, etichetta discografica indipendente che collabora da anni con il festival, e alla quale, in questa edizione, sono affidati tutti i concerti di apertura di piazza del Nuraghe.

A seguire, sarà la volta della formazione sarda Freak Motel, con Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Sanna (fender rhodes, synth), Andrea Parodo (basso elettrico), Nicola Vacca (batteria).

Alle 22.00, il clou della serata vede in scena la formazione londinese The Heliocentrics, che porta in dote un sapiente e raffinato mix tra colorate sonorità funk, con influssi ethio-jazz e afrobeat dal sapore onirico e psichedelico, affidate a Dan Smith (chitarra, elettronica), Danny Keane (violoncello, elettronica), Chris Williams (sax, flauto), Sylvia Hallet (serengi, hurdy gurdy), Barbora Patkova (voce), Jake Ferguson (basso), Malcolm Catto (batteria).

Seconda serata ricca di musica mercoledì 30 agosto, con in apertura il clarinetto contralto e l’ elettronica di Paolo Gaiba Riva, altro artista della scuderia We Insist!, seguito dal progetto Nur Bisu, guidato dal contrabbassista Matteo Muntoni, ispirato alla Sardegna nuragica, all’identità storica e a i riti ancestrali che si rispecchiano nel flusso sonoro: ad accompagnarlo in questo percorso Federica Muscas (voce), Elisa Zedda (voce), Raffaele Pilia (chitarra classica, acustica ed elettrica), Antonio Pinna (batteria e percussioni), Matteo Muntoni (chitarra acustica, basso e composizioni).

A chiudere, il duo che vede in scena l’eclettico e originalissimo talento del gallurese Paolo Angeli, con la sua celebre chitarra preparata, insieme a Marco Mezquida, pianista originario di Minorca: due isolani che si tuffano a esplorare le profondità sonore del Mediterraneo per comporre qualcosa di totalmente nuovo e originale.

La serata centrale del festival, giovedì 31 agosto si apre con un nuovo progetto targato We Insist!. A calcare la scena il contrabbassista e compositore Andrea Grossi con il suo trio Blend 3 (con Manuel Caliumi al sax contralto e Michele Bonifati alla chitarra elettrica), che si unisce alla voce di Beatrice Arrigoni per trovare la sua personale dimensione dalla fusione tra la musica improvvisata e il jazz europeo, passando per la musica contemporanea fino ad arrivare ad echi di rock progressivo, noise ed ambient.

Un altro trio, e altre sonorità, sono quelle del concerto seguente, che vede in scena la pianista Silvia Corda (piano, toy-piano), con Adriano Orrù al contrabbasso e Gianni Mimmo al sax soprano, uniti per dare vita al progetto Clairvoyance, che unisce i comuni intenti degli artisti nell’esplorazione di comuni territori sonori, sempre all’ insegna della grande libertà espressiva.

Ultimo trio a illuminare la serata, quello dell’eclettico sassofonista Gavino Murgia (sax soprano, alto, baritono, voce, launeddas), con Michel Godard alla tuba e basso elettrico e Patrice Heral alla batteria e percussioni, che portano in scena “L’Ultima Mattanza” opera ispirata alle vicende e alle suggestioni delle tonnare di Carloforte e al rischio della fine definitiva di questa tradizione.

Il fine settimana si apre, venerdì 1 settembre con il solo del musicista e performer bresciano Gabriele Mitelli, che, armato di cornetta, sax soprano, tromba preparata, elettronica, porta in scena “The World Behind The Skin”, non un concerto o una performance, ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono.

Gabriele Mitelli tornerà poi in scena nell’atto conclusivo della serata, intorno alle 22, con l’ensemble “Pipeline” del clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli, che, con il suo album “Kakuan Suite”, inciso per la We Insist!, è stato inserito nell’annuale sondaggio di Musica Jazz in due categorie del TOP JAZZ 2021: tra i migliori gruppi e dischi dell’anno. Una formazione la cui musica, come dice il suo stesso nome (“Pipeline”, in inglese “tubatura”), parte da un punto certo per poi diramarsi senza un tracciato predefinito. Con loro, saranno in scena Tom Raworth (recorded spoken voice), Carla Kihlstedt (voce, violino), Sebi Tramontana (trombone), Alberto Braida (piano), Paolo Gaiba Riva (elettronica, clarinetto alto, carillon), Luca Tilli (violoncello), Andrea Grossi (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni).

A inframezzare i due concerti, il progetto ARSE – Andrea Ruggeri Small Ensemble, in cui Andrea Ruggeri, percussionista e compositore, sperimentatore tra jazz, libera improvvisazione e world music, guida il suo gruppo composto da Elsa Martin (voce, live electronics), Francesco Ganassin (clarinetto, clarinetto basso, live electronics), Elia Casu (chitarra elettrica, live electronics), verso “Musiche Invisibili”, un viaggio sonoro ispirato al libro “Le Città Invisibili” di Italo Calvino.

La serata conclusiva, sabato 2 settembre, prende il via con l’incontro tra l’estro di Steve Beresford (pianista, polistrumentista, compositore, produttore) e il duo di musica improvvisata composto da Luca Tilli (violoncello), Sebastiano Tramontana (trombone), che danno vita un mix multiforme di sonorità profonde e allo stesso tempo originali.

A seguire, ancora un progetto all’ insegna della sperimentazione vede protagonisti Gabriele Mitelli (tromba, elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono) e Cristiano Calcagnile (batteria), stavolta con il loro progetto The Elephant.

Alle 22.00, ultimo atto del festival, e della serata, con il duo londinese Binker & Moses, ossia Golding Binker al sax e Boyd Moses alla batteria, alfieri britannici della nuova musica improvvisata, a cui si unisce Max Luthert all’elettronica. Ed è proprio sull’interazione tra jazz e sonorità elettroniche che si basa il loro sound, sempre caratterizzato da una ricerca che gli è valsa numerosi premi e riconoscimenti e prestigiose collaborazioni.

Ad affiancare la parte musicale, l’Associazione Punta Giara, organizzatrice del Festival, dedica anche una sezione specifica alla didattica musicale con i Seminari Multidisciplinari coordinati dal contrabbassista e compositore Matteo Muntoni, che si svolgeranno da luglio fino all’autunno, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina” articolati in due cicli:  il 24 e 27 luglio al Museo PAS di Carbonia, per musicisti già avviati, mentre gli altri seminari saranno propedeutici e aperti a tutti, con l’obiettivo di fornire a un pubblico di “non addetti ai lavori” alcuni strumenti di base per fare musica tramite la pratica della composizione e improvvisazione.

Inoltre, grazie alla collaborazione con il Conservatorio di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina, si terranno tre masterclass diluite fino alla fine dell’anno, con Julien Desprez, Valeria Sturba e Nat Wolley che oltre ad insegnare l’arte dell’improvvisazione si esibiranno in soli e collettivi formati con i ragazzi del Conservatorio presso club e circoli culturali della città di Cagliari.

Viaggio tra parole e note alla (ri)scoperta del dialogo tra Uomo e Natura, e degli stretti legami che intercorrono tra le diverse forme di vita presenti sulla Terra, dopo l’esperienza drammatica della recente pandemia: dopo il debutto, lo scorso anno, al Parco Appia Antica a Roma, sbarca nell’Isola “Uomini e Virus / Uno scomodo equilibrio”, il nuovo spettacolo ideato, scritto ed interpretato dal geologo Mario Tozzi (voce narrante) e dal jazzista Enzo Favata (sassofoni, clarinetti, elettronica), prodotto da Egea Music.

Dopo il debutto di questa sera al Teatro Comunale “Akinu Congia” di Sanluri, domani giovedì 2 febbraio alle 21.00 tappa al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri; venerdì 3 febbraio, alle 21.00 al Teatro “Antonio Garau” di Oristano e, infine, sabato 4 febbraio, alle 21.00, al Teatro Centrale di Carbonia, sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.

E’ stata presentata stamane, al Teatro Massimo di Cagliari, la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa | Musica e Danza al Teatro Centrale di Carbonia, organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Centrale di Carbonia con il patrocinio ed il sostegno del comune di Carbonia, della Regione Sardegna e del MiC/Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna. Sono intervenuti:  il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, che ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione per offrire a cittadine e cittadini, di concerto con il CeDAC e con il sostegno della Regione, una Stagione ricca di eventi interessanti e di alto livello culturale e artistico, con protagonisti di spicco del panorama italiano – per una città come Carbonia, punto di riferimento per il territorio; Antonio Cabiddu, presidente CeDAC Sardegna, che ha messo l’accento sulla “ripartenza” della Stagione di Carbonia, dopo gli anni difficili della pandemia, secondo una tradizione ormai consolidata, con un cartellone ricco e variegato, che comprende (per la prima volta) anche una residenza artistica, di respiro nazionale, per la realizzazione di uno spettacolo che debutterà al RomaEuropa Festival; Valeria Ciabattoni, direttrice artistica CeDAC Sardegna, che ha illustrato il programma della nuova Stagione de La Grande Prosa | Musica e Danza 2022-2023 al Teatro Centrale di Carbonia.

Nove titoli (per dieci recite) in cartellone da febbraio a maggio, dopo l’anteprima con “Una ragazza come io” di e con Chiara Francini lo scorso sabato 3 dicembre alle 21.oo, tra riletture di classici e testi di autori contemporanei, accanto a raffinate e intriganti coreografie e intrecci di parole e note, oltre a un progetto originale di “mappatura” del territorio attraverso una residenza artistica culminante in uno spettacolo e in un’installazione, tra memoria e futuro.
Tra i protagonisti artisti del calibro di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, registi e interpreti, con Raffaella d’Avella e Giovanni Moschella, de “i Macbeth”, riscrittura del dramma shakespeariano firmata da Francesco Niccolini, accanto all’eclettico attore, comico e musicista Stefano Masciarelli in scena con Fabrizio Coniglio (volto noto del grande e soprattutto del piccolo schermo, grazie a serie tv come “L’allieva”) per un singolare “amarcord” sul Belpaese con “Stavamo meglio quando stavamo peggio?”. Il regista argentino César Brie, tra i fondatori della Comuna Baires, firma drammaturgia e regia di “Raccontami di domani” con Vera Dalla Pasqua e Rossella Guidotti, su due vite allo specchio, mentre si ispira alla figura biblica della donna moabita emigrata in terra d’Israele, antenata del Re Davide, “Rut” di Cristoph Nix, con Chiara Murru, diretta da Nicola Bremer, in una storia d’amicizia e solidarietà femminile che sfida regole e convenzioni.
Una brillante commedia sulla ricerca de “L’Uomo Ideale”, scritta da Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli ed interpretata da Simone Montedoro, Emanuela Fresi e Noemi Sferlazza, oltre allo stesso Toni Fornari (sua anche la regia) per una riflessione sull’amore nel terzo millennio.

Uno sguardo attento sul rapporto tra uomo e natura in “Uomini e Virus / Uno scomodo equilibrio” di e con il geologo Mario Tozzi e il jazzista Enzo Favata, alla luce delle recenti epidemie e degli effetti collaterali dell’inquinamento e dei disastri ambientali; e si sofferma sui cambiamenti del paesaggio e sulle conseguenze a breve e lungo termine della presenza antropica anche “Cartografie”, il progetto di Paola Di Mitri e Cranpi che si snoda attraverso quattro regioni italiane – Puglia, Sardegna, Liguria e Piemonte – per comporre una narrazione collettiva sul territorio, da Sud a Nord.
Un duplice appuntamento nel segno della danza con “Astor / Un secolo di Tango” del Balletto di Roma, con le musiche eseguite dal vivo da Mario Stefano Pietrodarchi (bandoneón e fisarmonica) per un omaggio ad Astor Piazzolla e “Le Quattro Stagioni” di COB / Compagnia Opus Ballet sulle note di Antonio Vivaldi, per un immaginifico racconto per quadri con coreografia di Aurelie Mounier che rievoca, attraverso geometrie di corpi in movimento, le varie fasi del ciclo della natura.
Focus sulla nuova drammaturgia con la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa | Musica e Danza organizzata dal CeDAC Sardegna a Carbonia, che affronta temi importanti e attuali, dal rispetto dell’ambiente al ruolo e alla condizione della donna nella società, dalla libertà di amare e seguire le proprie inclinazioni alla ricerca della propria identità, tra un affresco del Belpaese negli Anni Sessanta e Settanta e una indagine sulle radici della violenza e dell’odio, tra antichi e nuovi delitti, oltre a un tributo al grande compositore argentino, inventore del Tango Nuevo, in unaprogrammazione ricca e variegata che spazia fra teatro, musica e danza mettendo l’accento su intrecci e “contaminazioni” tra le diverse arti, secondo la “mission” del Circuito Multidisciplinare, che promuove la diffusione della cultura e dei linguaggi della scena. Tra le novità il progetto di una residenza artistica, per un lavoro di studio e documentazione, con il coinvolgimento degli abitanti in una ricostruzione della storia dell’antica zona mineraria, in modo da restituire attraverso le testimonianze dei protagonisti la memoria “viva” dei luoghi.

 

Torna anche quest’anno Calasetta Accessibile e Sostenibile, l’evento che unisce e iniziative concrete con gli approfondimenti culturali, con l’obiettivo di promuovere buone pratiche per l’utilizzo dei litorali, in un’ottica di rispetto dell’ambiente e di maggiore facilità di utilizzo per tutti.
Il progetto, promosso dal comune di Calasetta, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e dell’assessorato dei Beni culturali della Regione Sardegna con il coordinamento organizzativo dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, si concentra in tre giorni, dal 2 al 4 settembre, ricchi di iniziative, ma è anche all’origine dell’apertura del centro di informazione turistica di piazza Belly, attivo già dall’inizio di agosto e sino alla fine di settembre.
L’Info Point, ubicato accanto al Palazzo comunale ed adeguatamente strutturato per catturare l’attenzione dei passanti, si pone l’obiettivo di rendere il soggiorno più facile ai turisti già presenti sul territorio, ma anche di intercettare nuovi flussi, rendendo più semplici e smart le loro prenotazioni future, i loro soggiorni e i loro tour in città.
La tre giorni di settembre si aprirà venerdì 2 nella spiaggia Sottotorre con le iniziative a cura dell’Ecoistituto Mediterraneo. In serata, dalle 18.00 alle 20.00, spazio al laboratorio per bambini ‘Prendere un granchio’.
Sempre dalle 18.00 alle 20.00, ma tutti i giorni, è inoltre previsto il laboratorio ‘Alghe e Argento’, curato dall’artista Luisa Siddi ed adatto a tutte le età.
Alle 22.00 poi, presso la Torre Sabauda, lo show più atteso della manifestazione: Mario Tozzi ed Enzo Favata in ‘Mediterraneo, le radici di un mito’.
Stessa ora e stessa location per lo spettacolo di sabato, un concerto di musica Jazz con il Francesca Corrias e Paolo Carrus Jazz Quintet.
Domenica mattina alle ore 8.30, per proseguire poi sino alle 13.00, scatta la decima edizione di Calasetta in Bike, a cura della Sulcis Bike Cross Country di Carbonia.
Dalle 9.00 alle 15.00, nella spiaggia Grande, altro appuntamento clou della manifestazione con ‘A pesca di rifiuti’, promosso da Isula Fishing Club Sardinia.
Il lungo weekend di eventi si concluderà con il concerto della Banda Musicale Giacomo Puccini di Calasetta, sempre alla Torre Sabauda e sempre alle 22.00.
Antonio Caria

La Maverick Orchestra capitanata da Enzo Favata ha acceso i riflettori sull’anteprima del 37° festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz, con uno degli appuntamenti della rassegna “Jazz Around” che anticipa il cuore della manifestazione.

Sul palco allestito in Piazza Roma, a Carbonia, con Enzo Favata si sono esibiti Mirko Cisilino, Anais Drago, Pasquale Mirra, Alfonso Santimone, Danilo Gallo e Marco Frattini. 

Il prossimo appuntamento è in programma domenica 7 agosto a Piscinas, a Villa Salazar, con il trio “Cats in The Kitchen”.

Ieri sera, al termine del concerto, abbiamo intervistato Enzo Favata.

 

    

 

 

Spetta ai colori della Maverick Orchestra il compito di accendere i riflettori sull’anteprima del trentasettesimo festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz, con gli appuntamenti della rassegna “Jazz Around”, un “festival nel festival” che anticipa il cuore della manifestazione.

Domani, martedì 2 agosto, in Piazza Roma, a Carbonia, si potranno apprezzare le sonorità eclettiche della Maverick Orchestra, capitanata da Enzo Favata che riunisce alcune delle più forti personalità dell’attuale panorama del jazz italiano, musicisti totalmente indipendenti da allineamenti stilistici e capaci di sperimentare e passare agevolmente tra sonorità acustiche ed elettroniche, come Mirko Cisilino, Anais Drago, Pasquale Mirra, Alfonso Santimone, Danilo Gallo e Marco Frattini. 

Il prossimo appuntamento è in programma domenica 7 agosto a Piscinas, a Villa Salazar, con il trio “Cats in The Kitchen”, guidato dal pianista Alberto Braida, con la contrabbassista e compositrice Silvia Bolognesi, ed il vulcanico batterista, percussionista e compositore Cristiano Calcagnile.