Filippo Spanu: «È necessario favorire una maggiore sensibilizzazione e consapevolezza sul tema della lotta alla tratta di esseri umani».
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«È necessario favorire una maggiore sensibilizzazione e consapevolezza sul tema della lotta alla tratta di esseri umani, rafforzando la collaborazione e il dialogo tra istituzioni, enti, università ed associazioni che operano a vario titolo nel campo delle migrazioni. Occorre capire le reali dimensioni di un crimine odioso per poterlo contrastare in modo efficace sulla base di una piena conoscenza da parte di tutti. La Regione è impegnata a sostenere le azioni per fronteggiare questa attività criminale e garantire alle vittime nuove prospettive di vita.»
Così l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, nell’intervento nell’aula Maria Lai dell’Università degli Studi di Cagliari nel corso della prima delle due giornate di informazione su un fenomeno che sta assumendo dimensioni gravi e preoccupanti anche in seguito ai recenti flussi migratori.
La seconda giornata è in programma domani alle 10:00, nell’aula Mossa dell’Università degli Studi di Sassari in viale Mancini 5. L’intento è quello di favorire il coinvolgimento degli studenti affinché siano maggiormente consapevoli della reale situazione.
Gli eventi sono organizzati dalla Regione, in collaborazione con le Università degli Studi di Cagliari e Sassari. Partecipano agli incontri i rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni da tempo impegnate nella realizzazione di azioni di prevenzione e di protezione dei diritti delle vittime di tratta in Sardegna: la Congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo De’ Paoli, Associazione Acos e l’Associazione Fight for Children’s Rights network. Presenti inoltre i rappresentanti della Prefettura e della Questura di Cagliari Enzo Floridia e Natale Casile. Esemplare il racconto della giovane nigeriana Fidelia Aigbedo, che è stata vittima di tratta e che oggi, dopo aver molto sofferto, è positivamente proiettata in una nuova vita.
Le giornate si inseriscono nel quadro delle azioni che la Regione Sardegna realizza in attuazione del Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati, nel quale una specifica sezione è dedicata a questa moderna forma di schiavitù, che ricorre al terrorismo psicologico e alla violenza fisica per soggiogare le vittime. La Regione, insieme alla Congregazione Figlie della Carità e altri enti e associazioni, ha programmato interventi e attività per contrastare il fenomeno.
Grazie a un finanziamento di 500mila euro, che rientra nell’avviso del Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, la Regione è partner del progetto “Elen Joy” avviato dalla Congregazione e finalizzato ad assicurare tutela e protezione alle vittime, il loro inserimento in strutture protette e l’assistenza necessaria per affrontare una vita diversa, libera dai precedenti terribili vincoli. In via di rafforzamento le attività di primo contatto (Unità di strada, Sportello anti tratta, presenza agli sbarchi), gli interventi di sostegno educativo e psicologico, consulenza ed orientamento e l’intera rete di aiuto e supporto.
La Giunta ha inoltre destinato altre risorse per attività di informazione e sensibilizzazione, in raccordo con la Congregazione, con le Università e con le associazioni. Sono previsti incontri nel territorio, percorsi formativi rivolti agli operatori che si occupano di immigrazione e la progettazione di percorsi di formazione pratica nelle imprese per i migranti vittime di tratta per favorire il processo di inclusione.
Nel mondo il 51% delle vittime di tratta è costituito da donne, mentre gli uomini rappresentano il 21% e i minori il 28%. In Sardegna non ci sono ancora dati certi ma le indagini delle forze di polizia, sin dal 2015, hanno portato alla luce questa attività criminale.
C’è anche un numero verde anti tratta: 800290290, attivo 24 ore su 24.