Da venerdì 8 a domenica 10 agosto Portoscuso ospita il 10° Big Blue Festival
Compie dieci anni il Big Blue Festival, organizzato dall’associazione ArgoNautilus, l’unica manifestazione che promuove l’ecologia e la difesa della biodiversità in Sardegna. Nata come progetto di educazione a una nuova coscienza ambientale, da venerdì 8 a domenica 10 agosto, nell’Antica Tonnara Su Pranu di Portoscuso, la tre giorni alternerà momenti di confronto culturale a esperienze dirette sul campo, tavole rotonde e presentazioni di libri ai cosiddetti “Big Blue Lab” per i lettori in erba. Bambini e ragazzi, difatti, hanno sempre avuto uno spazio dedicato all’interno del programma con laboratori creativi, escursioni – anche in barca – e attività direttamente sulle spiagge. A cominciare proprio dal manifesto con un bimbo che cavalca una Caretta caretta, la tartaruga che nidifica sulle coste tirreniche e simboleggia la necessità di un turismo più lento e sostenibile, nonché tra le creature messe a dura prova dall’inquinamento marino. Le session di lettura e scrittura per creare una storia illustrata con i più piccoli, invece, sono seguite dalla scrittrice Eleonora Carta con Valeria Mulas ed Erika Carta di ArgoCircolo Letterario, ispirandosi a titoli quali Ti voglio bene, Blu (Babalibri) di Barroux –Bigbluefestival.it
Il Big Blue Festival è stato concepito a favore degli abitanti della Sardegna sud-occidentale: «Portoscuso è stata fondata intorno alla Tonnara Su Pranu come espansione di quello che era soltanto un villaggio di pescatori – afferma Maurizio Cristella, direttore artistico e biologo marino – per via del passaggio dei tonni. Allora la cattura del grande pesce pelagico era una tra le pratiche sostenibili per eccellenza, che si atteneva ai cicli della natura e scandiva la vita della comunità. Il nostro è un territorio che nei decenni ha subito violenze, contaminazioni, alterazioni profonde in nome di un progresso industriale che si è rivelato un bluff speculativo». Non a caso, tutte le sere sarà proiettato “Progresso Renaissance” (2019), un corto incentrato sull’illusione del “Piano di Rinascita” che ha lasciato un ambiente devastato e impoverito; corto liberamente ispirato al romanzo Fili (Robin) di Fabrizio Frisan, che sarà presente per commentarlo con la regista Marta Anatra.
La mostra “Terra di Maree”
Per celebrare il decennale del Big Blue Festival, è stata realizzata un’installazione nello spazio a cura di Gabriella Locci di Casa Falconieri, con la partecipazione di Daniela e Francesca Manca. Si tratta di un viaggio sensoriale tra arte, mare e memoria, di un’esperienza immersiva che trasforma le antiche architetture della Sala Corpus – il cuore cinquecentesco dell’Antica Tonnara – in arte contemporanea, ad evocare la potenza e la bellezza del nostro essere “Terra di Maree”. Casa Falconieri di Gabriella Locci e Dario Piludu è un centro di ricerca artistica con sede a Dolianova, in Sardegna, attivo dal 1992. Specializzata in tecniche di incisione e grafica d’arte contemporanea, l’associazione promuove progetti internazionali, mostre, workshop e residenze per artisti. Il laboratorio si distingue per l’attenzione al libro d’artista e all’incontro tra pratiche tradizionali e linguaggi visivi contemporanei. Negli anni, Casa Falconieri è diventata un punto di riferimento nel panorama della grafica d’arte a livello europeo.
La vita segreta della foca monaca
Alle 21.30, il ricercatore del progetto Aliem Vigil Daniele Grech illustrerà gli “Invasori climatici: viaggio nel Mediterraneo globalizzato”. Alle 22.30, il naturalista e fotografo Marco Colombo racconterà Out of the blue: la foca monaca nel Mediterraneo (Quercuslibris), volume realizzato con Bruno D’Amicis e Ugo Mellone: «Da sempre è una specie a rischio di estinzione, perseguitata dai pescatori poiché ritenuta ingiustamente una competitrice. Stanno aumentando gli avvistamenti dalle coste sarde e nell’Arcipelago Toscano – spiega Marco Colombo – perché le colonie greche sono in salute e alcuni esemplari ritornano nei luoghi in cui erano in passato. Se microplastiche sono state ovviamente trovati nei tessuti degli esemplari analizzati, purtroppo nelle grotte in cui riposano e si riproducono spesso le spiaggette sono ricoperte da bottiglie, tappi e altri rifiuti di plastica. L’appello che lancerò durante il festival sarà di non disturbarle almeno in alcuni frangenti, proprio per questa nuova dimostrazione di adattamento, come le grotte dove partoriscono».
Ecosistema oceano
Sabato, alle 21.30, la giornalista scientifica Giorgia Bollati presenterà I vagabondi del mare (Codice) sulla tutela delle innumerevoli forme di plancton, microorganismo che garantisce la conservazione della vita sulla terra, poiché cambiamenti climatici, inquinamento e perdita di habitat lo stanno riducendo drasticamente. E la sua scomparsa avrebbe delle conseguenze irreparabili sull’intera catena alimentare degli esseri viventi, non solo acquatici. «Il saggio redatto con Marta Musso è scaturito dalla volontà di approfondire una tematica sconosciuta ai più e che rimane in superficie – sostiene Giorgia Bollati -. Comunemente si sa che il plancton nutre le balene, ma si ignora che all’interno dell’ecosistema oceanico ci fornisce metà dell’ossigeno respirabile. Con plancton s’intende tutto ciò che non è ancorato al fondale, ma fluttua nel mare e si lascia trasportare dalla corrente. Si tratta degli organismi viventi più antichi del pianeta, che nonostante le dimensioni microscopiche ci insegnano come si può creare una strategia a lungo termine di sopravvivenza e coevoluzione tra organismi diversi, partecipando a una rete alimentare ecologica e fisiologica molto ampia, in una maniera che si possa nutrire l’intero sistema. E creare condizioni di vita di qualità che consentano a ogni forma di vita di stare bene».
Alle 22.30, invece, la veterinaria e scrittrice Monica Pais parlerà de “La mia vita per gli animali”. La domenica, dalle 18:30, sarà il Carnevale del Mare a caratterizzare le vie del porto del sedicesimo secolo con la sfilata dei più piccoli, seguito, alle 21:15, dal progetto “Viticoltura come rigenerazione” del suolo, illustrato da Federico Erbi. Alle 21.45, in conclusione, l’archeologa Sara Porru tratterà del “Mare, custode del tempo”.