22 November, 2024
HomePosts Tagged "Ernesto Assante"

[bing_translator]

Questa sera, alle 22.00, a Su Scaiu, tradizionale scalo dei pescatori di Cabras, al 21° festival Dromos si ricorda il festival di Woodstock, nel cinquantenario della storica “tre giorni di pace, amore e musica”, con un evento tra parole e musica: “Woodstock Revolution!”, un concerto/lezione (a ingresso libero) del giornalista Ernesto Assante (tra le firme di punta del giornalismo musicale in Italia), che intreccerà i suoi racconti con la musica del Wire Trio del contrabbassista Enzo Pietropaoli, con Enrico Zanisi al pianoforte ed Alessandro Paternesi alla batteria. Un incontro “multidisciplinare”, dunque, che sposa sapientemente musica e narrazione, proponendo e commentando ascolti, filmati e testimonianze che contribuiscono a informare, ma anche a incuriosire e stimolare il pubblico, portandolo a conoscenza di storie, aneddoti e curiosità legate allo storico evento dell’agosto del 1969, tra i più rappresentativi per il movimento hippy di fine anni sessanta.

Il compito di chiudere la serata, anche questa volta è affidato a un nuovo dj set di De Li Soul, al secolo Mario Delitala, con le sue selezioni musicali che spaziano dall’afrobeat al jazz, passando per funk e blues, bossa e cumbia. 

[bing_translator]

Si riconosce nel segno della Luna e di una doppia ricorrenza l’edizione numero ventuno di Dromos, in programma nel consueto periodo, dal primo al 15 agosto, tra Oristano e altri undici centri della sua provincia – Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde, con un’anteprima il 18 luglio a Fordongianus e uno “sconfinamento” nel Nuorese, a Ortueri.

Casta Diva” è il titolo scelto per caratterizzare quest’anno il festival: un titolo preso in prestito dalla celeberrima aria della “Norma” di Vincenzo Bellini, una preghiera che la protagonista dell’opera eleva alla Luna, la “Casta Diva”, appunto.

Il 2019 è infatti l’anno in cui si celebra il cinquantenario del primo sbarco sul nostro satellite: era il 20 luglio del 1969 quando l’astronauta Neil Armstrong mise piede sul suolo lunare nell’ambito della missione Apollo 11, avverando un sogno coltivato dall’uomo per millenni. Ma, un mese dopo, un altro evento segnò indelebilmente anche la storia della musica: «Tra il 15 e il 18 agosto di quello stesso anno – scrive il critico d’arte Ivo Serafino Fenu per illustrare il tema del festival  – a Woodstock, fu il mondo della musica rock a toccare la luna”, in quello che è universalmente riconosciuto come “l’evento simbolo e l’apice della generazione del flower power». Un evento in parte offuscato, quattro mesi dopo, dell’Altamont Free Concert, una sorta di Woodstock sulla West Coast, che col suo violento epilogo «segnò, per quella generazione, ‘la fine delle illusioni’, divenendo il simbolo delle numerose utopie e delle altrettanto numerose cadute contro le quali si scontrarono i giovani di allora, alla ricerca di una luna conquistata e subito perduta».

Al ricordo di quella memorabile annata, il festival Dromos dedica dunque la sua ventunesima edizione con la sua collaudata formula itinerante a base di musica, ma non senza il consueto spazio per altri eventi e appuntamenti, come la mostra ART TUBE, da Woodstock alla Luna, a cura di Paolo Curreli e Antonio Manca, e come Woodstock Revolution!, un “concerto lezione” del giornalista Ernesto Assante col trio di Enzo Pietropaoli.

Il cartellone musicale prevede, come di consueto, una fitta serie di concerti, spaziando su più latitudini e generi, a partire dal jazz e i generi confinanti, con un ampio e variegato cast di artisti, in larga prevalenza internazionali. Dromos conferma ancora una volta la sua grande attenzione verso la scena musicale europea e verso le nuove generazioni di musicisti che la popolano, focalizzando stavolta il suo sguardo sulla scena londinese, da sempre culla di giovani e interessanti talenti. E proprio dalla capitale del Regno Unito arrivano Alfa Mist, giovane producer e musicista originario dell’East London, la talentuosa sassofonista Nubya Garcia, che di Londra è nativa (ma le sue origini sono afro-caraibiche) ed il collettivo Kokoroko, protagonista sul palco del Mamma Blues, a Nureci, consueta rassegna che suggella Dromos. Giovani veterani sono gli statunitensi Snarky Puppy (protagonisti dell’anteprima del 18 luglio a Fordongianus) e i Forq, formazione nata da una loro costola. Dal cuore dell’Asia sono invece in arrivo gli Huun-Huur-Tu, accostati per l’occasione ai Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu, dal Portogallo la cantante Carmen Souza, mentre è ivoriana la bassista Manou Gallo, e di natali burundesi il cantante J.P. Bimeni. E poi, tra gli italiani, Fiorella Mannoia, Giovanni Allevi, Fabio Treves, Paolo Fresu con il Devil Quartet, Boris Savoldelli; e, naturalmente gli artisti sardi: il trio del pianista Raimondo Dore, il quartetto Roundella, Francesco Piu, Irene Loche, La Città di Notte, The Wheelers, Bob Forte Band, Mumucs, De Li Soul.

Per il quarto anno consecutivo il festival si avvale della collaborazione dello scenografo Mattia Enna per arricchire di suggestioni visive questa edizione dedicata alla Luna. Per l’occasione Enna rilegge la Casta Diva nel suo eterno bipolarismo: ora la placida e malinconica Luna argentea, ora la dura e funerea Luna nera. Attraverso il segno grafico delle bozze dei tatuaggi, lo scenografo ha proceduto alla selezione di fotogrammi di film cult nei quali il nostro satellite era protagonista, inserendo suggestioni tratte dalle tavole di Gustave Dorè dedicate al viaggio dell’Astolfo di Ariosto sulla luna (tavole da cui è tratta anche l’immagine scelta per la grafica del festival) e arcani simboli a esso legati.

 

[bing_translator]

La magia di una della rassegne musicali più prestigiose della musica italiana torna in un’edizione, la quattordicesima, che porterà dal 6 all’8 luglio, sul palco dei Giardini a Mare di Santa Margherita Ligure, davanti all’anfiteatro Bindi, i nuovi talenti del panorama cantautorale nazionale. Al centro del Premio Bindi 2018 ci sarà infatti, come sempre, la canzone d’autore, declinata in tutte quelle sfaccettature che la rendono ancora oggi perno imprescindibile della musica italiana. Il tutto con la direzione artistica di Zibba.

Una vetrina musicale per gli artisti emergenti, un happening per la promozione di progetti di qualità, un’occasione per le nuove realtà musicali di confrontarsi su un palco prestigioso, davanti ad una giuria di esperti e di addetti ai lavori: tre serate con ospiti di prestigio, a significare la continuità artistica tra artisti affermati e cantautori in rampa di lancio. Il Premio Bindi, dedicato al mai dimenticato Umberto Bindi, è da sempre una realtà di incontro, di scambio e di crescita artistica, esaltata da giurati di assoluta qualità, provenienti dal mondo dell’industria musicale italiana.

Venerdì 6 luglio

Proiezione: “La canzone d’autore secondo Enrico de Angelis”

Esibizione dei vincitori dei contest “Duel” (Chiara Effe) e “Non è mica da questi particolari che si giudica un cantautore” (Le teorie di Copernico)

Sabato 7 luglio

Contest del Premio Bindi con l’esibizione degli 8 finalisti

Ospite: Armando Corsi

Premio Artigianato della Canzone: Ernesto Assante

Domenica 8 luglio

Incontri pomeridiani

Ron

Coma_Cose

Mirco Menna

Roberta Giallo (Vincitrice Premio Bindi 2017)

La prima sera ci sarà spazio per la proiezione del docufilm “La canzone d’autore secondo Enrico de Angelis”, del regista Michelangelo Ricci. L’opera propone un montaggio di riprese e interviste al giornalista Enrico de Angelis, storico della canzone e ventennale direttore artistico del Premio Tenco di Sanremo. Ricci proporrà anche alcuni suoi brani in veste di cantautore. Alla serata parteciperà inoltre la vincitrice del contest torinese “Duel – Cantautori a confronto”, Chiara Effe, e i vincitori del contest romano “Non è mica da questi particolari che si giudica un cantautore”, le Teorie di Copernico.

Il 7 luglio vedrà l’esibizione degli 8 finalisti: Paolo Antonio, Braschi, Massimiliano D’Alessandro, Federico D’Annunzio, Roberta De Gaetano, Elasi, Jack Jaselli, Lisbona. Caratteristica fondamentale del contest del Premio Bindi è quella di non premiare una singola canzone ma l’artista nel suo complesso. Infatti ogni finalista si esibirà davanti alla giuria due volte: al pomeriggio sul palco sul lungomare proporrà due propri brani in versione acustica, mentre in serata, sul palco dell’anfiteatro Bindi, toccherà all’interpretazione di una cover di un cantautore italiano e a un proprio brano. A condurre la serata sarà Massimo Cotto.

Per questa edizione i componenti della giuria saranno: Ernesto Assante (Repubblica), Roberta Balzotti (Rai), Armando Corsi (musicista), Massimo Cotto (Virgin Radio), Gaetano d’Aponte (Premio Bianca d’Aponte), Enrico de Angelis (storico della canzone), Daniela Esposito (ufficio stampa), Guido Festinese (Manifesto), Riccardo Loda (Warner Chappell), Elisabetta Malantrucco (Rai), Christian Marras (produttore), Lucia Marchiò (Repubblica Genova), Mirco Menna (musicista), Francesco Paracchini (L’isola che non c’era), Andrea Podestà (saggista e segretario di giuria), Massimo Poggini, Ezio Poli (L’isola ritrovata), Massimo Schiavon (Queste piazze davanti al mare).

Il vincitore riceverà il Premio Bindi 2018 e una borsa di studio in denaro, mentre il miglior autore sarà premiato da Warner Chappell Music Italiana con la Targa Giorgio Calabrese e una borsa di studio e il miglior arrangiamento riceverà la Targa Quirici. La Targa per la Migliore Canzone verrà consegnata dall’etichetta Platonica. Durante la giornata Ernesto Assante riceverà il Premio Artigianato della Canzone. Durante la serata Armando Corsi presenterà “Luigi”, album dedicato a Luigi Tenco e realizzato con Roberta Alloisio, grande artista e grande amica del Premio Bindi prematuramente scomparsa.

Domenica 8 nel pomeriggio ci sarà il tradizionale happening con incontri e showcase. Si esibiranno il neovincitore del Premio Bindi 2018 e Roberta Giallo (vincitrice nel 2017). Spazio poi per la presentazione, condotta da Elisabetta Malantrucco del volume “Evviva Sanremo. Il festival della canzone italiana tra storia e pregiudizio” di Paolo Jachia e Francesco Paracchini (Editrice Zona) con interventi musicali di Patrizia Cirulli, che proporrà alcuni brani del suo album “Sanremo d’autore”. Infine, un incontro-intervista con Ron.

Alla sera sarà protagonista proprio Ron, che ritirerà il Premio alla Carriera, onorando la memoria di Lucio Dalla con un set a lui dedicato. Il Premio intende sottolineare il valore artistico di tutto il percorso di Ron, autore e interprete di tante canzoni significative, da “Piazza grande” a “Non abbiam bisogno di parole” a “Attenti al lupo”, nonché eccelso musicista e arrangiatore. Il ricordo di Lucio Dalla passerà anche attraverso l’esibizione di Mirco Menna e quella della vincitrice del Bindi 2017 Roberta Giallo.