In un incontro Regione-Sindacati è stata studiata una soluzione per sbloccare gli stipendi dei dipendenti Ati-Ifras.
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L’incontro è stato dedicato all’esame della situazione degli stipendi degli addetti Ati-Ifras, che sono in attesa di ricevere le mensilità di luglio e agosto.
L’azienda, è stato ricordato, non procede al pagamento delle retribuzioni ai lavoratori, adducendo come motivazione la mancata liquidazione di alcune fatture da parte dell’amministrazione regionale che, da parte sua, denuncia l’impossibilità di procedere alla liquidazione delle stesse a causa di diverse criticità – emerse dall’attività di verifica svolta dall’apposita Commissione, che opera da luglio – nelle modalità di fatturazione e di documentazione prodotte dall’azienda a corredo delle fatture emesse.
Per impedire che siano i lavoratori a patire il disagio di questa situazione – con l’accordo delle organizzazioni sindacali – è stato deciso di proseguire sulla strada già avviata dall’amministrazione con l’obiettivo di giungere alla liquidazione parziale delle fatture presentate dall’Ati-Ifras per la sola parte necessaria a coprire i costi del personale. Una via che necessita, da parte dell’azienda, della quantificazione dei costi dei lavoratori e della contestuale garanzia che le risorse liquidate dalla Regione saranno utilizzate per il pagamento degli stipendi ai dipendenti.
Già nelle prossime ore l’amministrazione concluderà le proprie verifiche tecniche e, se necessario, convocherà l’azienda per mettere a punto le modalità relative alla quantificazione del costo del lavoro, in modo da mettere la Regione in condizione di procedere alla liquidazione parziale delle fatture emesse dall’azienda, che dovrà poi pagare gli stipendi.
Se le interlocuzioni tra Regione e Ati-Ifras andranno a buon fine, come da tutti auspicato, giovedì 15 settembre Regione e sindacati si rivedranno per continuare il comune lavoro sul progetto che, alla scadenza dell’attuale convenzione (al 31 dicembre di quest’anno), dovrà individuare un futuro lavorativo per gli addetti oggi impiegati dall’Ati Ifras. Se le difficoltà che finora hanno ostacolato questa soluzione non dovessero invece essere superate, la stessa azienda sarà convocata alla riunione di giovedì prossimo, per affrontare la situazione in un incontro alla presenza delle organizzazioni sindacali. Resta impregiudicata per la Regione (in quanto stazione appaltante), la possibilità di procedere al pagamento diretto delle maestranze: una soluzione per ora lasciata in subordine – anche su unanime indicazione sindacale -, in quanto le procedure previste dalla legge, che comportano l’attivazione degli Ispettorati del Lavoro della Sardegna, prevedono una tempistica più lunga e non comprimibile rispetto alla strada scelta ieri.