22 November, 2024
HomePosts Tagged "Eugenio Lai" (Page 34)

I terreni e gli immobili dell’ex #Genio militare di Siliqua, che l’amministrazione della Difesa non utilizza ormai da anni, possono essere dismessi ed assegnati alla Regione in modo da consentire al comune di Siliqua, di riutilizzarli per scopi di pubblica utilità.

E’quanto chiedono in un’interrogazione rivolta al presidente della Regione ed all’assessore competente i consiglieri regionali di Sel Eugenio Lai e Daniele Cocco, sottolineando fra l’altro che l’area dell’ex genio, comprendente un terreno di 16.500 metri quadrati ed un immobile di 300, si trova all’interno di un contesto densamente urbanizzato a poca distanza da abitazioni civili che, formalmente, sono obbligate a mantenere una “zona di rispetto” dall’ex installazione militare.

«Si tratta di un vincolo irragionevole e superato – sostengono Lai e Cocco – che potrebbe cessare attraverso l’acquisizione del bene da parte della Regione in base all’art. 14 dello Statuto ed il successivo trasferimento al Comune di Siliqua, in modo da poter programmare una nuova destinazione del sito per attività pubbliche sociali, culturali, ambientali e di volontariato. Si tratta di un’esigenza particolarmente sentita dalla comunità locale – concludono i consiglieri regionali di Sel – tanto è vero che recentemente si è costituito un comitato spontaneo di cittadini denominato “Liberiamo il Genio”, con l’obiettivo di sottrarre all’abbandono ed al degrado una porzione importante del territorio comunale e restituirlo all’uso pubblico, sollecitando a questo fine l’impegno attivo delle Istituzioni.»

Luca Pizzuto 2 copiaGavino Sale 565 copia

I consiglieri regionali di Sinistra Ecologia Libertà Luca Pizzuto, Francesco Agus, Daniele Cocco ed Eugenio Lai ed il consigliere regionale di IRS Gavino Sale, hanno presentato una mozione sulla preservazione e tutela delle semenze sarde.

La mozione, se verrà approvata dal Consiglio regionale, impegnerà la Giunta regionale ad applicare le normativa europea contenuta nel Trattato Internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura della FAO; a mettere in atto tutti gli strumenti e le azioni possibili e necessarie per non fornire le semenze alla multinazionale Rijk Zwaan; a brevettare e campionare tutte le semenze endemiche del territorio in possesso delle agenzie sarde; e, infine, a dare mandato all’assessorato alla Difesa dell’ambiente ed alla Giunta stessa, di creare un registro tutte le biodiversità presenti sull’Isola entro i prossimi sessanta giorni.

I terreni e gli immobili dell’ex Genio militare di Siliqua, che l’amministrazione della Difesa non utilizza ormai da anni, possono essere dismessi ed assegnati alla Regione in modo da consentire al Comune di Siliqua, di riutilizzarli per scopi di pubblica utilità.

E’ quanto chiedono in una interrogazione rivolta al presidente della Regione ed all’assessore competente i consiglieri regionali di Sel Eugenio Lai e Daniele Cocco, sottolineando fra l’altro che l’area dell’ex genio, comprendente un terreno di 16.500 metri quadrati ed un immobile di 300, si trova all’interno di un contesto densamente urbanizzato a poca distanza da abitazioni civili che, formalmente, sono obbligate a mantenere una “zona di rispetto” dall’ex installazione militare.

E’ un vincolo irragionevole e superato, sostengono Lai e Cocco, che potrebbe cessare attraverso l’acquisizione del bene da parte della Regione in base all’art. 14 dello Statuto ed il successivo trasferimento al comune di Siliqua, in modo da poter programmare una nuova destinazione del sito per attività pubbliche sociali, culturali, ambientali e di volontariato. Si tratta di una esigenza particolarmente sentita dalla comunità locale, osservano ancora i consiglieri regionali di Sel, tanto è vero che recentemente si è costituito un comitato spontaneo di cittadini denominato “Liberiamo il Genio”, con l’obiettivo di sottrarre all’abbandono ed al degrado una porzione importante del territorio comunale e restituirlo all’uso pubblico, sollecitando a questo fine l’impegno attivo delle Istituzioni.

Consiglio regionale 1 copia

Il vice presidente del #Consiglio regionale, Eugenio Lai, ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale per sollecitare il presidente della Giunta e l’assessore della Sanità ad attivare tutte le iniziative necessarie per garantire gli stipendi ai dipendenti dell’Aias. Eugenio Lai sottolinea come «ormai da anni i dipendenti dell’Aias percepiscono il loro stipendio con 4/5 mesi di ritardo».

Il consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà, nel ricordare che le attività dell’associazione italiana per l’assistenza agli spastici sono svolte «in regime di convenzione con l’azienda sanitaria e che l’Aias detiene circa l’80% delle convenzioni in ambito socio-riabilitativo», sollecita, dunque, l’intervento del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore Luigi Arru «per far sì che i diritti costituzionalmente garantiti vengano rispettati» e si metta fine ad una situazione non più sostenibile per operatori e lavoratori.

Fermare la sospensione delle forniture idriche di Abbanoa, senza un provvedimento dell’autorità giudiziale che ne certifichi il credito vantato con gli utenti, è quanto previsto nella proposta di legge presentata da cinque consiglieri del centrosinistra, primo firmatario il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, dal titolo: «Disposizioni intese a garantire l’accesso universale alla risorsa idrica nella Regione Sardegna».

Il testo di legge è stato predisposto in collaborazione con l’associazione “Casa dei diritti”, rappresentata dall’avvocato, Renato Chiesa, e segue un recente decreto emesso dal Tribunale di Cagliari per l’immediato ripristino della fornitura d’acqua sospesa ad una vedova settantenne di Maracalagonis. Nel decreto si afferma che «la sospensione della somministrazione dell’acqua è utilizzata come strumento di indebita coercizione per ottenere il pagamento dei presunti crediti al di fuori di qualunque accertamento giudiziale e si rivela misura sproporzionata e illogica».

«Con questa proposta di legge – ha dichiarato Efisio Arbau – vogliamo impedire che Abbanoa ricorra allo “slaccio” per ottenere il pagamento delle bollette e vogliamo riaffermare “il diritto all’acqua” anche per quei cittadini che nell’attuale momento di crisi si trovano in condizioni di assoluta difficoltà economica, segnando così un “punto di civiltà”, in linea con le convenzioni internazionali e con il dettato della Costituzione italiana».

L’avvocato Chiesa ha ricordato come siano centinaia i ricorsi pendenti in Tribunale contro gli “slacci” di Abbanoa e il perdurare del fenomeno delle cosiddette “bollette pazze”.

«Il provvedimento si rivolge alle persone in difficoltà e non certo rappresenta un aiuto ai “furbetti”», hanno rassicurato i presentatori della proposta di legge. Il consigliere di Sel, Eugenio Lai (cofirmatario), ha avanzato anche l’ipotesi della costituzione di un apposito capitolo nel bilancio regionale per “le nuove povertà”, così da fare fronte ad una situazione di vera e propria emergenza  che riguarda un sempre crescente numero di cittadini, impossibilitati a pagare tasse, tributi e bollette.

Consiglio regionale 1 copia

Undici consiglieri regionali del centrosinistra, primo firmatario Eugenio Lai (Sel), questa mattina hanno presentato una proposta di legge in materia di energie rinnovabili. Sospendere tutte le procedure di autorizzazione per gli impianti solari termodinamici in zona agricola (ad eccezione di quelli con potenza inferiore ai 15 kw) e per gli impianti eolici (esclusi gli impianti ad uso industriale e artigianale) fino a quando non sarà varato il nuovo piano energetico regionale.

«Serve mettere un freno alle speculazioni in atto – ha dichiarato il vice presidente del Consiglio, Eugenio Lai – e proponiamo una vera e propria moratoria in attesa del varo del nuovo piano energetico regionale». Il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau (cofirmatario della proposta di legge) nel ribadire la necessità di uno stop alle autorizzazioni ha auspicato «un confronto aperto a tutti i cittadini negli otto territori provinciali, per scrivere insieme il nuovo piano energetico della Sardegna».

Claudia Firino 5 copia

La Seconda commissione, presieduta da Gavino Manca (Pd), presenterà una risoluzione sull’applicazione del contratto nazionale di Federcultura nel sistema bibliotecario della Sardegna. Lo ha annunciato il presidente Manca durante l’audizione dell’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, sentita sull’interpellanza, primo firmatario Piero Comandini (Pd), «sull’applicazione del CCNL Federcultura nelle gare d’appalto per l’affidamento della gestione dei Servizi Archivio Storico e Sistema Bibliotecario del Comune di Cagliari e dei Comuni del Sarcidano – Barbagia di Seulo finanziati ai sensi della legge regionale n.14 del 2006».

Una decisione condivisa dal proponente dell’interpellanza e dal vice presidente del Consiglio regionale, Eugenio Lai, il quale ha presentato una mozione sullo stesso argomento. La risoluzione sarà portata in aula per aprire una discussione costruttiva su questa problematica e rafforzare le iniziative dell’assessore Firino.

Piero Comandini, intervenuto per illustrare l’interpellanza, ha spiegato che molte cooperative, vincitrici di appalto bandito dai Comuni, non applicano al personale bibliotecario il contratto Federcultura, ma quello Multiservizi. «Questa situazione – ha spiegato – è penalizzante per i lavoratori, sia dal punto di vista del riconoscimento professionale, sia dal punto di vista retributivo perché in alcuni casi guadagnano anche 300 euro in meno al mese».

Secondo Comandini la Regione deve dare linee di indirizzo chiare che tutelino i lavoratori, visto che i finanziamenti per la gestione sono quasi al  cento per cento regionali. Anche il firmatario della mozione, Eugenio Lai, si è detto favorevole a discutere una risoluzione unitaria in aula, e ha chiesto all’assessore di definire anche come debbano essere redatti i bandi, perché in base al servizio richiesto deve essere applicato uno o l’altro contratto. Lai ha anche sottolineato che il costo del sistema bibliotecario e museale non può essere tutto a carico della Regione e ha proposto l’inserimento del biglietto unico museale. E’ necessario, ha detto, creare una sinergia tra tutti i musei e le biblioteche sarde.

L’assessore Firino ha accolto le proposte dei consiglieri e ha sottolineato che il problema contrattuale potrebbe avere un effetto domino se non venisse risolto, «con una corsa al ribasso che prevederà un trattamento sempre meno favorevole per i lavoratori». L’esponente della Giunta ha tracciato la strada: prima la ricognizione delle situazione e successivamente una delibera che «dia indirizzi chiari per la formulazione delle gare d’appalto e blocchi la deriva» e poi una nuova legge che ridisegni l’organizzazione di tutto il patrimonio culturale regionale sotto la responsabilità dei Comuni.

Serve, ha concluso l’assessore, una gestione più omogenea che dia più garanzia ai lavoratori e non crei disparità tra i servizi offerti dai diversi comuni.

Autobus Arst 2

«Gli ostacoli che stanno impedendo il perfezionamento delle prove di guida relative al concorso per l’assunzione di 800 autisti dell’Arst devono essere immediatamente rimossi.»

E’ la richiesta dei consiglieri Daniele Secondo Cocco (Sel, Francesco Agus (Sel), Eugenio Lai (Centro democratico Sardegna), Luca Pizzuto (Sel).

I quattro consiglieri, questa mattina, hanno presentato un’interrogazione urgente, con richiesta di risposta scritta, per avere, dall’assessore ai trasporti e dal presidente della Regione, immediate risposte sui tempi necessari per la conclusione delle prove di guida del concorso bandito dall’Arst nel 2013.

«Al concorso – si legge nell’interrogazione – hanno partecipato 2800 candidati. Gli aspiranti autisti che hanno superato le prime due prove sono  800. Queste persone  aspettano di poter affrontare la prova di guida ma da  circa due settimane, sulla data dell’ultima prova, è calato il silenzio.»

Sul sito istituzionale dell’Azienda è anche apparsa la comunicazione che la prova è rinviata a data da destinarsi.

«Questa situazione è inaccettabile – ha detto il primo firmatario Daniele Secondo Cocco – vogliamo sapere dall’assessore ai trasporti quali sono le azioni che intende assumere per tutelare i candidati che hanno il diritto di completare le prove d’esame. Le aspettative di chi cerca un lavoro non possono infrangersi davanti al silenzio dell’azienda che, senza dare nessuna spiegazione, ha rinviato a data da destinarsi le prove di guida e, quindi, le assunzioni degli idonei.»

Consiglio regionale 7 copia

«Il taglio di 55 milioni di euro dal Fondo Unico mette a serio rischio la chiusura dei bilanci degli enti locali, con la possibilità di tagli ai servizi sociali, in un momento in cui aumenta la categoria dei nuovi poveri».  Lo ha affermato Eugenio Lai (Sel), vice presidente del Consiglio regionale, primo firmatario della mozione per il ripristino delle risorse finanziarie del Fondo unico per i 377 Comuni della Sardegna.

Nel testo Lai ha evidenziato che «la difficile situazione finanziaria in cui versano i Comuni sardi a causa della congiuntura economica sfavorevole e dell’assoggettamento alle regole del Patto di stabilità, accentuata dal mancato trasferimento di risorse annunciato dal Governo nazionale con imminenti provvedimenti; considerato che molti comuni sardi, per i motivi sopra evidenziati, non saranno in grado di ottemperare a tutte le previsioni indicate nei bilanci dell’anno 2014 e che saranno, pertanto, costretti a operare ingenti tagli soprattutto in riferimento alle spese destinate ai servizi sociali, impegna la Giunta regionale a porre in essere tutte le iniziative necessarie per incrementare, nell’esercizio finanziario 2014, di euro 55.000.000 gli stanziamenti a favore dei comuni al fine di compensare le nuove voci di spesa confluite nel fondo di cui all’articolo 10 della legge regionale n. 2 del 2007 in forza della citata legge regionale n. 7 del 2014».

Capre copia

12 consiglieri regionali, primo firmatario Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendentzia, hanno presentato una mozione sull’emergenza ambientale da diossina a Portoscuso. La mozione «sulla criticità da inquinamento ambientale e in alcuni allevamenti nell’agro di Portoscuso», presentata questa mattina in Consiglio regionale, chiede di fare chiarezza immediata sull’inquinamento da diossina rilevata nei campioni di latte prelevati in alcuni allevamenti nell’agro di Portoscuso, stabilendo la reale natura ed entità dell’inquinamento, strutturale o occasionale, del territorio di  Portoscuso che si trova nel sito di interesse nazionale (SIN) più vasto d’Italia.

Nella mozione si chiede l’immediato accertamento della reale situazione ambientale  anche a difesa della salute  dei consumatori.

«Non si può contrabbandare la salute del cittadino – ha affermato Usula – in cambio di qualche posto di lavoro. Questa logica è da respingere con fermezza. Senza creare allarmismi sulla qualità dei nostri prodotti, che rimane eccellente, bisogna capire quali siano le cause che hanno determinato i parametri così alti di diossina e accertare eventuali responsabilità.» 

Oltre che da Emilio Usula (Rossomori), la mozione è firmata dai consiglieri Daniele Secondo Cocco (Sel Sardegna), Pietro Cocco (Pd), Fabrizio Anedda (Misto), Alessandro Unali (Misto), Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia), Augusto Cherchi (Soberania e Indipendentzia), Piermario Manca (Soberania e Indipendentzia), Gavino Sale (Misto), Francesco Agus (Sel), Luca Pizzuto (Sel Sardegna) ed Eugenio Lai (Centro Democratico Sardegna).

La mozione impegna la Giunta regionale a promuovere la costituzione, con le autorità locali, l’azienda sanitaria, gli assessorati e gli enti competenti, di un gruppo di lavoro per completare la caratterizzazione della realtà ambientale e sanitaria, impostare un adeguato sistema di controllo e monitoraggio e formulare le proposte relative alla gestione di emergenza e a regime per la gestione del problema.

I firmatari della mozione chiedono anche che si accertino eventuali responsabilità per un eventuale risarcimento dei danni di immagine e di potenzialità produttiva e economica dell’agro di Portoscuso e dell’intero territorio isolano e di stabilire, con urgenza, tutte le possibili misure di ristoro e sostegno economico a favore delle aziende che da tale situazione hanno avuto danno.