22 December, 2024
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Seconda giornata per la XXXIII edizione di “Ai confini tra Sardegna e jazz”. Il primo set della serata vedrà protagonisti i The Young Mothers, super gruppo che ha contribuito a dettare la direzione della musica creativa a New York; a seguire sarà la volta del David Murray Quartet, quartetto di provenienza tutta americana che non ha bisogno di presentazioni, in quanto pochi musicisti nella storia del jazz sono stati produttivi e pieni di risorse come David Murray, considerato degno successore dei più grandi esponenti del genere.

Ieri sera ad aprire la rassegna internazionale sul palco di piazza del nuraghe sono stati i Roots Magic, quartetto interamente italiano che nel 2015, 2016 e 2017 si è imposto tra le migliori 10 band italiane. La scena è poi passata alla The White Desert Orchestra diretta dalla 36enne pianista francese Eve Risser che, con la sua poliedrica creatività musicale, non ha deluso le attese, confermando le credenziali meritate nei più svariati contesti mondiali tra concerti, festival e collaborazioni con gruppi di prestigio mondiale.

Domani sera sul palco di Piazza del Nuraghe si esibiranno prima l’originale formazione dei Radian, trio austriaco divenuto punto di riferimento per i nuovi filoni di musica elettronica; a seguire, direttamente da New York, i Talibam & Joe McPhee, ensemble elettronica ispirata a Stockhausen che può essere descritta come una sezione ritmica fatta di agilità, velocità, precisione e passione.

Allegato l’album fotografico dei due concerti della serata inaugurale del XXXIII Festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

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E’ tutto pronto per la XXXIII edizione di “Ai confini tra Sardegna e jazz”, in programma dal 1° al 9 settembre 2018. Preparativi in corso e definizione degli ultimi dettagli per questa storica manifestazione oramai alle porte. Confermato il programma (consultabile sul nostro sito www.santannarresijazz.it), la splendida location di Piazza del Nuraghe è pronta per ospitare un viaggio immaginario nello straordinario universo di possibilità sonore e  spunti di riflessione che il nuovo tema del festival ci ha offerto: Integrazioni sui 7/8; la prossima edizione del Festival di Sant’Anna Arresi porterà ai piedi del suo amato nuraghe un intenso programma; nove giorni di concerti dal primo al nove di settembre sul tema del pianoforte, strumento musicale raffinato dalle immense possibilità, amore e croce di musicisti di tutti i tempi. Pianoforte come metafora dell’esistenza umana dove i tasti bianchi rappresentano la felicità e quelli neri la tristezza dove però entrambi servono a comporre melodia. Pianoforte che attraverso legno e vibrazioni è capace di comunicare con la danza delle dita le più sottili verità universali. Bianco e Nero come simbolo delle etnie umane che mai come in questo periodo storico sembrano essere in lotta tra loro per un lembo di terra. L’Associazione Punta Giara che da sempre è vicina e attenta alle gravi problematiche della nostra società cosiddetta “moderna” ha voluto esprimersi, con i mezzi che le sono più affini, sul grande tema delle migrazioni globali che sembra oggi più che mai acuirsi ed allontanarsi da possibili soluzioni.

Dall’attenta riflessione di questi elementi nasce l’appuntamento numero trentatrè di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. La rassegna internazionale prenderà il via il primo di settembre quando si esibiranno sul palco di piazza del nuraghe i Roots Magic, quartetto interamente italiano che nel 2015, 2016 e 2017 è apparso tra le migliori 10 band italiane. Sarà poi il turno dei The White Desert Orchestra diretti da Eve Risser che con la sua poliedrica creatività musicale si è esibita nei più svariati contesti mondiali tra concerti, festival e gruppi di prestigio mondiale.

Nella sera del due settembre saranno protagonisti i The Young Mothers, super gruppo che ha contribuito a dettare la direzione della musica creativa a New York, e a seguire il David Murray Quartet, quartetto di provenienza tutta americana che non ha bisogno di presentazioni, infatti, pochi musicisti nella storia del jazz sono stati produttivi e pieni di risorse come David Murray, considerato degno successore dei più grandi esponenti di questo genere.

La terza serata vedrà salire sul palco l’originale formazione dei Radian, trio austriaco divenuto punto di riferimento per i nuovi filoni di musica elettronica e, direttamente da New York, i Talibam & Joe McPhee, ensemble elettronica ispirata a Stockhausen che può essere descritta come una sezione ritmica fatta di agilità, velocità, precisione e passione.

Il quarto giorno di rassegna vedrà il turno di Chad Taylor & James Brandon Lee Duo rispettivamente percussionista e sassofonista di fama internazionale che nonostante la giovane età sono già ampiamente riconosciuti sul piano internazionale per le armonie crude e misurate che non sembrano necessariamente essere vincolate agli attuali valori dell’accademia del jazz. Sarà poi la volta di Chicago London Underground ensemble di artisti da sempre presenti al festival di Sant’Anna Arresi, primo fra tutti Rob Mazurek, cornettista legato da anni al Festival e che non perde occasione di portare in Sardegna progetti sempre innovativi ed originali, come quello di quest’anno caratterizzato da un groove tinto di elettronica. Sempre Rob Mazurek ma questa volta in duo con Gabriele Mitelli si esibiranno sulla spiaggia di Is Solinas in un concerto gratuito al tramonto.  

La serata del cinque settembre vede le performances dei Pride Of Lions quartetto che attraverso l’improvvisazione aperta accoglie il lirismo e l’astrazione e di un progetto tutto made in Sant’Anna Arresi: i Sant’Anna Arresi Black Quartet.

Compiuto il giro di boa nella giornata del sei settembre sarà la volta di Alexander Hawkins Quartet anch’egli presenza amata dal Festival che con questo nuovo progetto in quartetto ci riserverà uno straordinario tour tra le sfaccettature del suono e sempre nella stessa serata anche gli ONG “crash”. Nella giornata del sette occuperanno il palco dapprima gli A-Septic, interessante duo italiano fortemente influenzato dalla musica armena e russa ed in questa stessa serata un progetto che sta particolarmente a cuore all’associazione culturale Punta Giara che prende il nome di Conduction n. 200. Le Conductions, infatti, sono la grande eredità che Butch Morris ha creato e lasciato al Festival, oggi ad alcuni anni dalla sua morte e sotto la direzione di quello che è unanimemente riconosciuto come il legittimo erede di Morris, Tyshawn Sorey, musicista compositore e professore americano che suona batteria, percussioni, trombone e piano, si è creato lo spazio per dar vita alla Conduction che Morris aveva in progetto di portare al festival e che la sua prematura dipartita non gli ha consentito di completare. Sarà Tyshawn Sorey che guiderà un’intera orchestra proveniente dal Conservatorio di Cagliari nella difficile ma altrettanto affascinante impresa di realizzare il progetto incompiuto di Butch. Da non perdere sempre nella giornata del sette alle 19.00 in località Is Solinas un solo di piano di Alexander Hawkins al tramonto in un concerto gratuito. L’otto settembre altri due grandi appuntamenti con i The Blacktonese il grande Dr. Lonnie Smith che davvero non ha bisogno di presentazione alcuna. Chiusura in bellezza con gli Snake Platform orchestra proveniente dal Conservatorio di Cagliari da tempo oramai portatrice di progetti assolutamente originali e tutti sardi e i The long Canes con il loro omaggio a Carlo Mariani dinanzi la Chiesa romanica di Palmas Vecchio a San Giovanni Suergiu.

L’associazione culturale Punta Giara ringrazia per il grande contributo alla realizzazione della manifestazione la Presidenza della Regione Sardegna, la dott.ssa Barbara Argiolas Assessore al Turismo, Commercio e Artigianato e il dott. Giuseppe Dessena, assessore della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo. Si ringraziano inoltre la Fondazione di Sardegna, i Comuni di Sant’Anna Arresi, San Giovanni Suergiu e Masainas; l’Associazione Palmas Vecchio e l’Associazione Ticonzero nonchè il Conservatorio di Musica di Cagliari, il Sardinia Jazz Network, Rai radio3, il Best Event Sardinia e Nieddittas.

E’ possibile consultare il programma completo sul sito ufficiale del Festival: www.santannarresijazz.it.

Per problemi organizzativi, dovuti prevalentemente al mal tempo degli scorsi giorni, è stato annullato il concerto sulla spiaggia di Porto Pino che era stato previsto per il giorno 4 settembre alle ore 19.00, confermati tutti i restanti concerti.

I biglietti sono acquistabili presso il Box Office di Viale Regina Margherita 43 Cagliari tel. 070 657428 e presso il Circuito Box Office Sardegna:  http://www.boxofficesardegna.it/Default.aspxe presso la sede di Piazza Martiri, a San’Anna Arresi.

Per ulteriori informazioni, la segreteria di Ai Confini Tra Sardegna e Jazz risponde al numero telefonico 0781 966102 e all’indirizzo di posta elettronica comunicazione@santannarresijazz.it .

 

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Anche quest’anno l’associazione culturale Punta Giara ha presentato alla stampa il programma del festival  “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, giunto alla XXXIII edizione, nella “Sala Lilliu” della Biblioteca Regionale, a Cagliari, alla presenza dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Sport e Spettacolo, Giuseppe Dessena.

Sono diversi gli elementi, alcuni assolute novità, che caratterizzeranno il festival dal 1° al 9 settembre. Innanzitutto le sedi, tre, una in più rispetto alla passata edizione: Sant’Anna Arresi, Masainas e San Giovanni Suergiu.

Il festival, inoltre, concentrerà le sue attenzioni ed i suoi approfondimenti sull’integrazione e lo sviluppo sui 7/8, nel rapporto con gli stili ed i generi musicali contemporanei ed i quello tra gli esseri umani.

Il programma, presentato dal presidente e direttore artistico dell’associazione Punta Giara Basilio Sulis (che ha annunciato che a fine rassegna lascerà la presidenza), il segretario Paolo Francesco Sodde e la responsabile delle traduzioni e delle comunicazioni con l’estero Enrica Lotta, è ricchissimo: nove giorni di concerti sul tema del pianoforte che si svolgeranno non solo ai piedi del nuraghe ma anche in altre locations altrettanto spettacolari: la splendida spiaggia di “Is Solinas” nel comune di Masainas (alla presentazione è intervenuta la vicesindaco Ilaria Portas), dove si esibiranno Rob Mazurek & Gabriele Mitelli, un duo di cornetta e tromba alle ore 19.00 del 5 settembre, incorniciati da un tramonto mozzafiato ed il 7 settembre, con il Piano Solo di Alexander Hawkins.

Per il terzo anno consecutivo, il festival approda dinanzi all’antica chiesa romanica di San Giovanni di Palmas Vecchio, a San Giovanni Suergiu, dove il 9 settembre, giorno di chiusura, prenderà vita il concerto omaggio al grande musicista Carlo Mariani con “The Man of the Long Canes” (evento presentato dal sindaco Elvira Usai); inoltre, nella fantastica cornice di Porto Pino, ai piedi delle dune di sabbia, il 4 settembre, alle 19.00, si terrà un Piano Solo di Joe Chambers, in un altro spettacolare tramonto in musica.

Il centro del tema musicale di questa edizione sarà il pianoforte, strumento musicale raffinato dalle immense possibilità, amore e croce di musicisti di tutti i tempi.

Pianoforte come metafora dell’esistenza umana, dove i tasti bianchi rappresentano felicità e quelli neri tristezza ed entrambi servono a comporre  melodia.

Pianoforte che, attraverso legno evibrazioni, è capace di comunicare con la danza delle dita umane le più sottili verità universali.

Il bianco ed il nero come simbolo delle etnie umane che mai come in questo periodo storico sembrano essere in lotta tra loro per un lembo di terra su cui invece che scorrere pace, spesso scorre l’orrore degli egoismi e delle incomprensioni di questi umani che, avvolte, sono capaci di grandi opere, siano esse musicali o di altra natura, ma altre sembrano saper solo seminare discordia e disperazione.

Un anno fa il festival accese il dibattito sui diritti civili, quest’anno il tema scelto è quello delle migrazioni globali che sembra oggi più che mai acuirsi ed allontanarsi da possibili soluzioni. Lo stesso manifesto ufficiale richiama questi temi. Oltre al piano, infatti, fà bella mostra di sé il mare, elemento naturale che caratterizza il territorio del festival, che sta conoscendo da vicino, inconsapevole protagonista, il fenomeno delle migrazioni.

Uno dei protagonisti sarà il multistrumentista Tyshawn Sorey, che suona batteria, percussioni, trombone e piano, raffinato musicista alla scoperta di molti e differenti linguaggi. Considerato da molti l’erede naturale di Butch Morris, darà vita alla Conduction che Morris aveva in progetto di portare al festival e che la sua prematura dipartita non gli ha consentito di completare. Sarà Sorey che guiderà un’intera orchestra proveniente dal Conservatorio di Cagliari nella difficile ma altrettanto affascinante impresa di realizzare il progetto incompiuto di Butch. Il progetto sarà possibile  grazie alla collaborazione con l’Associazione Ticonzero. L’Ensemble sarà formata da diciotto elementi tutti provenienti dal Conservatorio di Cagliari, diretta da Daniele Ledda, professore di musica elettronica (presente alla conferenza stampa), che sotto la sapiente direzione del maestro Soreysi cimenterà in questa opera dall’esecuzione assolutamente eccezionale.

Il programma completo del festival.

1 settembre

• Roots Magic

• The White Desert Orchestra direct

by Eve Risser

2 settembre

• The Young Mothers

• David Murray quartet

3 settembre

• Radian

• Talibam & Joe McPhee

4 settembre

• Chad Taylor & James B. Lewis

• Chicago London Underground

5 settembre

• Sant’Anna Arresi Black Quartet

• A Pride of Lions

6 settembre

• ONG “crash”

• Alexander Hawkins Quartet

7 settembre

• A-SEPTiC

• Conduction n. 200

8 settembre

• The Blackstones

• Dr. Lonnie Smith

9 settembre

• Snake Platform

4 settembre a Porto Pino

• Joe Chambers solo

5 settembre a Is Solinas

• Rob Mazurek & Gabriele Mitelli

7 settembre a Is Solinas

• Alexander Hawkins solo

9 settembre a Palmas Vecchio

Vediamo una breve intervista con l’associazione culturale Punta Giara, Basilio Sulis, sugli artisti presenti alla XXXIII dizione del festival, e l’intervento dell’assessore regionale Giuseppe Dessena che si è soffermato sul ruolo che i grandi festival hanno per la diffusione della culturale musicale in Sardegna e sull’impegno della Regione per il sostegno agli stessi sulla base di una programmazione triennale, presupposto indispensabile per garantire stabilità e qualità ai progetti delle associazioni che li organizzano.

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