21 November, 2024
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I 24 candidati della lista “Uniti per rinascere” che sostiene la candidatura a sindaco di Carbonia di Pietro Morittu per le elezioni amministrative in programma il 10 e 11 ottobre prossimi.

Candidati alla carica di consigliere comunale: Rita Vincis, Marco Ruggero Arca, Daiana Brau, Antonio Caggiari, Gianluca Carta, Fabio Desogus, Cinzia Dessì, Cristina Diana, Rina Diana, Paola Ghiani, Sandra Mei, Matteo Mura, Ivan Murgia, Elisa Muscas, Erika Pintus, Wanda Pisanu, Giancarlo Podda, Pierangelo Porcu, Claudia Sanna, Marta Scotto, Loretta Urdis, Antonello Usai, Alberto Spada, Emiliano Murgia.

“Uniti per rinascere”: è la lista civica presentata ieri sera, a Carbonia, in vista delle elezioni amministrative in programma nel mese di ottobre.

Fanno parte del gruppo promotore, di estrazione del centrosinistra e in particolare del Partito democratico, l’ex sindaco Giuseppe Casti, gli ex assessori Franco Manca e Fabio Desogus, ex consiglieri comunali. 

Un progetto ancora un cantiere aperto, che guarda a tutte quelle forze indipendenti dalle logiche dei partiti, che guardano esclusivamente agli interessi della città e del suo futuro.

E che sia un progetto aperto, lo conferma la mancanza, al momento, di una leadership, ovvero di un candidato alla carica di sindaco, che verrà individuato d’intesa con le forze che decideranno di condividerlo.

Vediamo ora l’intervista realizzata ieri con uno dei promotori della lista civica “Uniti per rinascere”, Fabio Desogus.

       

La data delle elezioni amministrative non è stata ancora fissata, presumibilmente dovrebbe essere prevista ad inizio ottobre, ma a Carbonia partiti e movimenti civici sono al lavoro ormai da mesi per la preparazione delle liste e delle alleanze da presentare al vaglio degli elettori per l’elezione del nuovo Sindaco (sarà sicuramente nuovo, dal momento che Paola Massidda ha deciso di non ripresentarsi ed il Movimento 5 Stelle ha già annunciato l’“investitura” a candidato sindaco dell’attuale vicesindaco ed assessore dei Lavori pubblici dell’Ambiente, Gian Luca Lai) e del Consiglio comunale.
Domani, giovedì 1 luglio 2021, alle ore 19.00, presso i locali del GSG Carbonia, nel corso di una conferenza stampa, verrà presentata la lista civica “Uniti per rinascere”, nata dall’iniziativa di un gruppo di ex esponenti del Partito democratico, del quale fanno parte l’ex sindaco Giuseppe Casti, gli ex assessori Fabio Desogus (fino a un paio di mesi fa segretario cittadino del Pd) e Franco Manca, ex consiglieri ed attivisti.

Dopo le dimissioni del segretario dell’Unione cittadina, Fabio Desogus, resta turbolento, a Carbonia, il clima all’interno del Partito democratico.

Ieri altri 15 componenti dell’Unione cittadina, Giuseppe Casti, Antonio Caggiari, Rita Vincis, Franco Manca, Ilaria Podda, Giancarlo Podda, Tiziana Manca, Bruno Angioni, Matteo Fenu, Alessandra Multineddu, Raffaele Miscali, Mario Mirai, Roberto Bertinelli, Federico Fantinel e Gianluca Massa, hanno sottoscritto un documento nel quale spiegano di riconoscersi nella linea politica del dimissionario segretario cittadino.

«Tenuto conto che l’Unione cittadina del PD di Carbonia ha tenuto le ultime assemblee in presenza a settembre-ottobre dello scorso anno e che, successivamente, si è avviato un importante dibattito in seno al partito riguardo le prossime elezioni comunali di Carbonia e che tale dibattito non potendo per ragioni sanitarie proseguire in forma assembleare – si legge nel documento -, è stato portato avanti tramite diversi mezzi di informazione (stampa, interviste radio televisive, mezzi di comunicazione sociali quali Facebook ed altri), per lo più a titolo individuale e, talvolta, con proposte mai discusse in ambito assembleare; tenuto conto, altresì, che il segretario dell’Unione cittadina il 15 gennaio scorso ha inviato una nota al segretario regionale, al segretario della Federazione Carbonia-Iglesias e a tutti i componenti dell’assemblea cittadina, con la quale evidenziava la necessità di tracciare i confini dell’alleanza politico programmatica in modo da “…iniziare un percorso programmatico e di ascolto con tutti i possibili interlocutori della coalizione affinché si tracci un lavoro politico, leale e fecondo, capace di mobilitare le forze migliori al fine di superare, con una nuova guida nell’Amministrazione comunale, la grave situazione di immobilismo e di crisi che grava sulla città”, la nota del segretario ha ricevuto molte condivisioni ed alcune non condivisioni, ma una parte rilevante dei soggetti ai quali è stato inviato il documento, non si è espressa, impedendo di fatto che l’iniziativa del segretario potesse andare avanti.»

Tenuto conto, in ultimo, che il segretario dell’Unione cittadina ha rassegnato il 3 febbraio scorso le dimissioni dall’incarico, i componenti dell’Unione cittadina che hanno sottoscritto il documento, «ritengono che non vi siano più le condizioni per sviluppare un’azione condivisa all’interno del PD cittadino da sottoporre alle altre forze e movimenti politici che si sottoporranno al giudizio degli elettori per governare la nostra città» e pertanto, «ritengono che possa essere utile lavorare da subito per realizzare un “polo civico” che metta insieme donne e uomini che, al di là delle appartenenze partitiche, vogliano proporsi per le prossime elezioni comunali per offrire un servizio libero e privo di quei condizionamenti ideologici che spesso impediscono di fare il bene della collettività».

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Fabio Desogus s’è dimesso da segretario dell’Unione cittadina del Partito democratico. Lo ha fatto inviando una nota al segretario regionale Emanuele Cani, al segretario di Federazione Daniele Reginali ed ai componenti dell’Unione cittadina.

«Il 15 gennaio, ho inviato all’Unione Cittadina una proposta politica, conseguente a riunioni e colloqui avvenuti in precedenza, come base di un percorso che ci avvicini alle elezioni Comunali di primavera 2021ha scritto Fabio Desogus -. Ho espressamente chiesto che l’Unione Cittadina approvasse o non approvasse questa proposta. Dalle risposte che ho ricevuto, si evince che una maggioranza relativa sostiene la proposta del segretario cittadino, una minoranza (tra cui i due segretari di circolo) ha risposto di essere contraria, mentre una larga maggioranza si è astenuta dal rispondere. In successivi colloqui telefonici, avuti col segretario regionale, ho appreso la sua contrarietà alla linea politica proposta.»

«I voti contrari del segretario regionale e dei due segretari di circolo, le astensioni dal voto di buona parte di importanti dirigenti locali, le risposte e le azioni subdole intentate goffamente contro di me in questi giorni da parte di diversi esponenti del Partito, altre iniziative dei mesi passati tese a delegittimarmi, tra cui annoto anche le varie fughe in avanti di esponenti locali che, senza titolo alcuno, hanno parlato a nome del partito, arrivando addirittura ad autocandidarsi a Sindaco per le prossime elezioni, e infine, aspetto più importante, la consapevolezza che la linea politica che il gruppo dirigente del Partito vuole portare avanti per le prossime elezioni comunali cittadine è totalmente differente dalla miaha concluso Fabio Desogus -, mi portano, con la presente, a rassegnare irrevocabilmente le mie dimissioni dalla carica di segretario dell’Unione cittadina di Carbonia.  Ringrazio tutti coloro che in questi anni non mi hanno fatto mancare il loro sostegno.»

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«Assistiamo sgomenti al nuovo scontro tra l’Amministrazione comunale ed il Carbonia calcio. L’ennesimo braccio di ferro dell’Amministrazione nei confronti di chi opera e si adopera per far qualcosa di positivo per la nostra città. Dopo decenni, il Carbonia Calcio ha conquistato la serie D e la città rischia di perdere questo importante palcoscenico, sportivo, economico, turistico, per l’ennesima riprova dell’incapacità amministrativa di Sindaco, Giunta, consiglieri di maggioranza.»

L’ex sindaco Giuseppe Casti e l’ex assessore dello Sport Fabio Desogus, intervengono dopo l’annuncio delle dimissioni del presidente Carlo Foti e dei due vicepresidenti del Carbonia calcio Antonio Desogus e Francesco Setzu, a seguito dei mancati interventi dell’Amministrazione comunale per il superamento dell’emergenza in cui versa lo stadio Comunale “Carlo Zoboli”.

«Negli anni passati, le amministrazioni di centrosinistra, colpevolizzate di aver indebitato la città, hanno invece pian piano creato strutture e quindi servizi per i cittadiniaggiungono Giuseppe Casti e Fabio Desogus -. Negli ultimi anni sono stati creati 4 impianti polivalenti nelle circoscrizioni, rifatto il campo di calcetto ed i campi da tennis di via Balilla, fatti lavori di manutenzione importante al Palazzetto dello Sport e finanziato i lavori che hanno consentito la riapertura del Palazzetto a Cortoghiana; sono stati fatti importantissimi lavori di manutenzione alla Piscina comunale, al fine di renderla “appetibile” sul mercato e permetterne una ripresa (come è difatti avvenuto). Lo stesso Stadio Comunale ha ricevuto interventi manutentivi al manto erboso ed alla struttura, grazie anche ai fondi recuperati di Italia ’90. Perché la questione è tutta qui: saper recuperare risorse e scegliere bene come spenderle.
In questo caso si poteva intervenire rapidamente, andando a reperire i fondi utili nelle pieghe di bilancio e nei fondi risparmiati dai servizi non dati alla cittadinanza durante il periodo di lockdown. Tutto poteva essere fatto molto in fretta. Ma la verità è solo una: manca la volontà politica di aiutare il Carbonia calcio ad affrontare il campionato di Serie D.»

«Oltre che protestare e farci sentire con i mezzi che abbiamo a disposizione, di fronte ad una maggioranza blindata ed ottusa, non possiamo far altro che impegnarci per il futurorimarcano Giuseppe Casti e Fabio Desogus -. Nel caso in cui facessimo parte, nel prossimo futuro, di un’Amministrazione cittadina seria, riteniamo doveroso un intervento importante sullo Stadio Carlo Zoboli, con risorse non inferiori ai 500mila euro, al fine di trasformare il prato erboso in sintetico, realizzare una copertura per la tribuna e l’impianto di illuminazione per le partite in notturna. Sull’esempio di quanto è stato realizzato nel recente passato con la Piscina comunale (interventi superiori ai 300mila euro), lo Stadio Comunale potrà essere messo a bando per un quindicennio e dato così in totale gestione alla società sportiva. Perché amministrare è dare servizi alla cittadinanza, non mettere un cappio al collo, a chi vuole gestire le strutture sportive.»

«Con questa Amministrazione sorda e chiusa a qualsiasi suggerimento è inutile ormai parlareconcludono Giuseppe Casti e Fabio Desogus -. Rivolgiamo, pertanto, il nostro appello al Carbonia calcio: tenete duro, fate l’impossibile per la stagione sportiva 2020/21, restate in Serie D, Carbonia lo merita. Poi, come sta ormai facendo da tempo tutta la cittadinanza, aspettate le elezioni del 2021, per scegliere alle urne un’Amministrazione con cui progettare insieme il futuro della nostra squadra di calcio e della nostra città.
FORZA CARBONIA e FORZA CARBONIA CALCIO!
Resistiamo ancora qualche mese: ‘a nuttata è quasi passata!»

 

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Il segretario cittadino del Partito democratico, Fabio Desogus, stamane ha diffuso una nota molto critica sul piano di riordino della viabilità cittadina, in fase di attuazione da parte dell’Amministrazione comunale di Carbonia.

«A due settimane circa dalle modifiche alla viabilità cittadina fatte dall’Amministrazione, si può dire che l’unico risultato ottenuto sia tanta confusione e nessuna chiarezza riguardo i motivi e gli scopi verso cui sono orientate le modifiche attuate scrive Fabio Desogus -. Nelle zone interessate, l’unico obiettivo raggiunto dall’Amministrazione è quello di aver creato confusione nei residenti di zone cittadine nelle quali c’era una situazione di traffico per nulla caotica (se si esclude la sola Via Lubiana) e pericolosa.»

«Andando con ordine. Il comparto delle vie Messina, Lombardia e limitrofe, sono di fatto diventate un labirinto di sensi unici, sensi unici alternati e divieti d’accesso, nel quale è difficile districarsi. Oltre a questo, gli stalli delineati per la sosta sono disposti, nella stessa via, talvolta sul lato destro, tal’altra sul sinistro, obbligando di fatto gli automobilisti ad uno slalom vero e proprio. Praticamente identica situazione, si trova nella zona di via Barbagia. Discorso a parte merita via Roux, che di fatto ora è divisa in 3 sensi unici di marcia: in due parti a scendere verso via Lubiana, in un tratto a salire. Con una scomodità enorme per i residenti della parte di via Roux che da via Mazzini va verso via Lubiana: l’unico accesso a via Roux è costituito, infatti, da via Domenico Millelire. Tutto il traffico di una zona residenziale è concentrato nel piccolo tratto di una via stretta (via Domenico Millelire, appunto), con conseguente rischio congestionamento nel caso in cui in quel piccolo tratto di strada accada un qualsiasi imprevisto; senza contare il girotondo che i residenti devono fare più volte al giorno, per rientrare a casa. In via Lubiana, infine, sono stati ridisegnati, più volte, tutti gli stalli. Senza tener conto di vari problemi prevedibili che nei primi giorni si sono già evidenziati, tra i quali ingorghi e tamponamenti dovuti alla presenza dei nuovi stalli in prossimità di negozi più o meno frequentati e di vie d’accesso e uscita di automezzi pesanti.»

«Le risposte che l’Amministrazione ha dato in questi giorni sono confuse e contraddittorieaggiunge Fabio Desogus -. A parte le solite frecciate alle passate Amministrazioni, non si riesce sul serio a comprendere il motivo di questi cambiamenti alla viabilità. Non si comprende nemmeno il motivo per il quale la popolazione non sia stata minimamente interpellata in merito (addirittura si è tirato in ballo il Covid); e nemmeno, a quanto si apprende da comunicati stampa e dichiarazioni sui social, i Comitati di Quartiere delle rispettive zone sono stati coinvolti e verrebbe da chiedersi perché l’Amministrazione ha deciso di istituirli, se poi non li interpella per questioni così basilari. Ma oltre al coinvolgimento, è mancata proprio la comunicazione di quanto stava avvenendo. Nessun cittadino infatti era a conoscenza dei cambiamenti in corso e forse, come spesso è successo in questi anni, non sapevano nulla gli stessi consiglieri comunali di maggioranza. Ancora una volta l’Amministrazione si dimostra solerte e precisa quando deve diffondere notizie (anche di poco conto) di pura propaganda, rimane silenziosa e confusa quando invece i cittadini si lamentano delle scelte subite e chiedono chiarezza.»

«Infine, la questione più importante: ma queste modifiche corrispondono a un'”idea” di viabilità cittadina nuova oppure sono improvvisate e limitate a qualche segnalazione ricevuta? Perché (visto che si è tirata in ballo l’Amministrazione precedente), quando 5 anni fa effettivamente furono modificati i sensi di marcia e ridisegnati gli stalli di alcune vie, l’operazione era stata preceduta anche dal rifacimento delle stesse: asfalto rimesso a nuovo in tutte le strade interessate, sistemazione dei marciapiedi, riordino dell’alberatura stradale. Era un’operazione che prevedeva un progetto generale di sistemazione delle vie della città e di conseguenza anche modifiche alla viabilità che cercavano di restituire i marciapiedi ai pedoni e di sistemare gli stalli auto in strada. Era però un provvedimento che partiva da un’azione concreta e materiale dell’Amministrazione, come appunto il rifacimento strutturale delle stesse vieconclude il segretario cittadino del Partito democratico -. In questo caso invece sembra tutto estemporaneo e campato in aria e ciò viene dimostrato dalle risposte confuse e contraddittorie che l’Amministrazione ha dato in merito.  Si auspica che l’Amministrazione ritorni sui suoi passi e coinvolga i cittadini delle zone interessate ai cambiamenti, al fine di poter valutare eventuali future modifiche anche tenendo conto dell’opinione e dei bisogni di chi vive quotidianamente sulla propria pelle i disagi creati da scelte sbagliate piovute dall’alto.»

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Il nuovo abbandono di un consigliere del Movimento 5 Stelle, Elio Loi, dimessosi ieri mattina dal Consiglio comunale (e chiusosi nel silenzio per non alimentare le polemiche), non poteva non scatenare le opposizioni, alimentando il dibattito politico, già acceso, nonostante le prossime elezioni Amministrative siano lontane ancora un anno. Ieri è intervenuto l’ex sindaco Giuseppe Casti, con un post pubblicato su Facebook (divenuto ormai da tempo sede di confronto-scontro, politico e non solo. Oggi, sempre su Facebook, a dire la sua sulle vicende politiche ed amministrative cittadine, è Fabio Desogus, segretario cittadino del Partito democratico ed ex assessore nella Giunta Casti.

Carbonia cade e non va tutto bene…

Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio, per farsi coraggio, si ripete: «Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene». Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.

La storiella raccontata all’inizio e alla fine in un bellissimo film di Kassovitz, è la metafora perfetta della Carbonia dei 5 stelle. Un lungo elenco di fallimenti, chiusure di servizi, dimissioni di assessori, consiglieri, gaffe, inciampi, attacchi pesanti a chi non la pensa come loro (vi ricordate i peones, le lavandaie, gli sciacalli, l’opposizione che deve rientrare nelle fogne?), attacchi alla stampa, attacchi alle associazioni cittadine. E ogni volta, dopo ogni fallimento, dopo ogni dimissione di assessore o consigliere, arrivano sempre puntuali dichiarazioni rassicuranti e successive foto di rito per far apparire plasticamente che “è tutto normale” e che “va tutto bene”.

Ormai è anche inutile elencare la moria di assessori e consiglieri che hanno abbandonato, tardivamente o meno non saprei, questa barca alla deriva che è l’Amministrazione Massidda.

C’è solo un piccolo problema. Nel caso dell’uomo che cade dal palazzo di cinquanta piani, sarà lui a sfracellarsi al suolo; nel caso di Carbonia, sarà l’intera comunità a pagare le conseguenze di 5 anni (per ora 4) di disastri politici e amministrativi.

Ho più volte chiesto alla Sindaco di Carbonia di dimettersi per il bene di tutti. Son passati quattro anni e ormai non confido più in quello che considero un atto di dignità personale e di responsabilità civile e politica nei confronti di tutta la comunità cittadina.
Pertanto, almeno stavolta, Sindaco Massidda, se proprio non riesce ad ammettere di aver politicamente fallito, non ci venga per favore a raccontare che va tutto bene.»

 

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E’ durissimo il giudizio del segretario cittadino del Partito democratico, Fabio Desogus, su quanto accaduto ieri sera in Consiglio comunale, a Carbonia. L’ex assessore della Giunta Casti ha diffuso una nota, un paio d’ore prima che l’assessore del Bilancio e delle Attività produttive Mauro Manca ufficializzasse le sue dimissioni dalla Giunta Massidda.

«La Città di Carbonia è allo sbando più totale – scrive Fabio Desogus -. Come fosse il Titanic, mentre la nave affonda, l’orchestra continua a suonare e i piani alti a ballare. Allora prepariamoci ai selfie dei nostri amministratori per la manifestazione di sabato e domenica e ai comunicati stampa trionfali. Dietro le quinte però, volano gli stracci e si consumano vendette che portano la città a essere ingovernabile. Ormai è anche inutile ripetere alla Sindaco Massidda di dimettersi, se avesse coscienza di ciò che stanno facendo alla città, lo avrebbe già fatto; ci appelliamo ai Consiglieri Comunali di maggioranza e alla Consigliere Comunale di minoranza che col suo voto sta tenendo in piedi questa Amministrazione: staccate la spina. Proponete una mozione di sfiducia verso la Sindaco e votatela. Carbonia merita meglio di questo teatrino che ormai è diventato il Consiglio Comunale. Nel giro di 10 giorni il Consiglio Comunale, per la mancanza di numero legale che la maggioranza deve garantire, è stato sospeso e rimandato. Quindi danno perché non si mandano avanti questioni amministrative cittadine e soldi in più da sborsare per riconvocarlo e pagare il gettone ai Consiglieri, alla faccia di chi voleva (oltre le tante altre promesse mai mantenute) abbassare i costi della politica. Motivo di questi rinvii? I litigi in seno alla maggioranza monocolore 5 Stelle.»

«Una decina di giorni fa la minoranza presenta una mozione di sostegno alle lotte per la riapertura delle industrie di Portovesme – aggiunge Fabio Desogus -. Non viene approvata e tutti a parlare di 5 stelle contrari alle industrie: come se fosse un segreto che in merito l’opinione pentastellata è quanto meno schizofrenica; come se fosse un segreto che tanti di loro, dopo aver mangiato per anni nel piatto delle industrie adesso ci sputano sopra (e qualcuno continua anche mangiarci: le pensioni e gli stipendi da cui campano e con cui li mantengono i loro genitori, da quali redditi pensano che provengano?). Tutti a guardare il dito e non la luna. La luna è che quella mozione di minoranza era stata firmata da 4 Consiglieri Comunali di  maggioranza, tra cui il Capogruppo in Consiglio Comunale. La Sindaco ha chiesto che tale mozione non venisse votata, di fatto sconfessando totalmente il Capogruppo. In una situazione normale, un Capogruppo che non guida più il gruppo, un Capogruppo sconfessato totalmente dalla sua Sindaco, si sarebbe dovuto dimettere per salvare la faccia, ma nel mondo dei 5 Stelle non funziona così. La mozione viene fatta saltare (10 voti a favore, non ottiene la maggioranza) e il Consiglio salta per mancanza di numero legale. Tutto viene rinviato ad una prossima seduta del Consiglio, anche la vendetta.»

«Nel frattempo volano gli stracci in casa 5 stelle e un Consigliere dissidente, Elio Loi il quale, a differenza del Capogruppo, non si è inchinato agli ordini di scuderia, viene “punito” per non aver rispettato il dicktat della Sindaco circa la mozione di cui sopra e per dispetto o punizione, vedete voi, viene eliminato da una commissione consiliare, quella di garanzia e controllo, quella che fa più gola  perché è la più importante e si riunisce più volte di tutte (tradotto: è pagata di più). In casa 5 Stelle funziona così – sottolinea ancora il segretario cittadino del Partito democratico -. Arriviamo al Consiglio Comunale di ieri. La vendetta si serve fredda e allora ecco che chi doveva togliersi i sassolini dalla scarpa se li toglie facendo mancare il numero legale sull’adesione del Comune ad una associazione che pare stia molto a cuore ad un assessore. Lo scontro tra Giunta (o meglio qualche Assessore della Giunta) e parti dei Consiglieri a 5 stelle è sempre più evidente ed esplicito. Il Consiglio salta, la città può aspettare, sono più importanti le vendette e le guerre interne ad una maggioranza che ormai non esiste più.»

«Mentre loro litigano e mentre si consumano dispettucci e vendette, Carbonia è una città allo sbando: strade sporche come mai si era visto prima, interventi che vengono fatti solo se il cittadino si lamenta su Facebook, politica urbanistica inesistente (abbiamo un Assessore cagliaritano pagato per fare che? Non basta essere una “brava persona”, lo siamo tutti), investimenti nulli (mi dite quale strada hanno asfaltato, quale edificio costruito o ristrutturato, quale albero hanno piantato in questi 3 anni?). Carbonia è fuori da ogni discorso di pianificazione territoriale, non conta più nulla a livello regionale, non si interessa delle questioni dei lavoratori in crisi se non per propaganda (visto che li cita sempre, immagino che la Sindaco abbia risolto con selfie, sorrisini e comunicati stampa, la vergognosa questione dei lavoratori AIAS non pagati, giusto?). Carbonia esiste solo per fare fiere, sagre e selfie natalizi con allestimenti da decine di migliaia di euro in Piazza Roma – conclude Fabio Desogus -. Come dicevo prima: mentre la barca affonda, questi ballano e si fanno foto. Staccate la spina.»

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Alla vigilia dell’inizio dell’esame del bilancio di previsione 2019/2021 in Consiglio comunale, il Partito democratico critica ancora duramente l’Amministrazione comunale di Carbonia del Movimento 5 Stelle guidata dal sindaco Paola Massidda.

«Dopo che per 3 anni (ormai) l’Amministrazione a 5 stelle di Carbonia ha giustificato le proprie scelte politiche sbagliate e le proprie incapacità, inventando buchi di bilancio mai esistiti e narrando alla cittadinanza che i propri fallimenti fossero dovuti alle amministrazioni precedenti, scopriamo che hanno trovato un nuovo “dito” dietro cui nascondersi: la burocrazia – attacca il segretario cittadino del Partito democratico Fabio Desogus -, ormai abbastanza ridicolo continuare a sentire amministratori di questo Comune narrare su TV o giornali che non riescono ad amministrare e a realizzare i loro progetti per colpa della burocrazia o per responsabilità dei funzionari comunali. E’ uno scarico di responsabilità che dopo 3 anni di amministrazione non è più accettabile.»

«Giusto per citare alcuni provvedimenti recenti che andranno a pesare sulla testa e sulle tasche dei cittadini – aggiunge Fabio Desogus -:

  • Di chi è la responsabilità del raddoppio degli oneri cimiteriali sui loculi? Della burocrazia o della Giunta comunale pentastellata che ha stabilito questo aumento con una delibera? (precisamente la n. 36 del 21 febbraio 2019). Se è tutta colpa della burocrazia, perché la Giunta ha deliberato, cioè deciso autonomamente, cioè stabilito questo aumento?
  • Di chi è la responsabilità se in questi giorni varie associazioni di volontariato della città hanno ricevuto comunicazione di dover pagare al Comune un canone d’affitto insostenibile? Anche in questo caso è colpa della burocrazia? Delle regole? O di una politica cittadina che si è dimostrata incapace di trovare soluzioni ad un problema che si conosce da mesi? Queste associazioni si occupano di cultura, servizi, volontariato infermieristico, attività sociali in genere e svolgono la loro attività da anni in città, andando, in moltissimi casi, ad aiutare o addirittura sostituire l’Amministrazione stessa. Forse dovranno chiudere perché impossibilitate a pagare quanto il Comune pretende da loro. La colpa di chi è, se non di chi amministra?
  • E’ colpa della burocrazia se a metà marzo il comune di Carbonia non ha ancora un bilancio di previsione? Comportando così ritardi nei pagamenti, blocco di alcuni servizi e disagi generali a tutta la macchina amministrativa e quindi alla cittadinanza?
  • Di chi è la responsabilità del fallimento dei Comitati di quartiere? Anche qui la burocrazia? O di chi ha creato e votato un regolamento sballato e senza capo né coda? La colpa è delle regole (che si son dati da soli) o di chi, di fronte a critiche e suggerimenti ha preferito BOICOTTARE le elezioni per i Comitati di quartiere, invece che cambiare i regolamenti secondo quanto suggerito?
  • E’ stata la burocrazia a escludere Carbonia dal circuito di Monumenti aperti? O è stata una scellerata e insensata decisione della Giunta? Decisione di cui ancor oggi non si comprendono le ragioni, visto il successo della manifestazione e visto che la stessa ha sempre ricoperto, al di là degli aspetti prettamente turistici, un valore educativo e didattico enorme per gli studenti della nostra città. Anche qui le regole? Anche qui la colpa è di funzionari o dirigenti comunali?»

«La realtà è che il Movimento 5 Stelle di Carbonia e l’Amministrazione comunale di Carbonia, hanno fallito nel loro motivo fondante e nel loro cavallo di battaglia: la partecipazione e la trasparenza amministrativa. Di questo non si può dare colpe alla burocrazia, ai soldi che mancano, a chi c’era prima. L’Amministrazione non è stata in grado di mettere in campo scelte politiche a costo zero e di realizzarle, ma molto spesso neanche di pensarle. Ora, i 5 stelle cittadini provano a trovare o inventare nuovi “nemici”, nella loro continua ricerca di giustificare la propria incompetenza amministrativa e la propria scarsa visione politica sulla città. Aspettiamo ancora due anni – conclude Fabio Desogus -, sperando che il conto, non solo economico, che i cittadini pagheranno nel mentre, non sia troppo alto.»