22 November, 2024
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I segretari generali di CGIL e CISL hanno diffuso una nota sulla rescissione del contratto tra Regione Sardegna e AIAS annunciato dalla direzione di ATS Sardegna e la contestuale prosecuzione delle attività fino al 31.12.2018, per ragioni di pubblico interesse.

«Il provvedimento è una pietra miliare nella vertenza ormai più che ventennale che le Organizzazioni Sindacali di Categoria CGIL CISL e UIL hanno intrapreso con perseveranza per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che operano questa Associazione, quale presupposto ineliminabile per la qualità dei servizi da fornire alle persone in condizioni di disagio bisognose degli stessi – sostengono i segretari Antonello Congiu e Fabio Enne -. In esso infatti, finalmente, anche a voler tacere dei licenziamenti dei dipendenti per lo svolgimento di attività Sindacali legate alla vicenda che verranno decise per le vie legali, vengono stabiliti alcuni principi: che le regole valgono per tutti, per le Società/Associazioni non meno che per le lavoratrici e lavoratori; che nessuno Ditta/Società o altro, comunque si chiami, si può e si deve sottrarre al dovere di garantire ai propri lavoratori, per così tanto tempo, i diritti fondamentali quali la corresponsione dello stipendio a fronte delle prestazioni e un luogo sicuro dove poter svolgere la propria attività lavorativa, a maggior ragione chi svolge per la Pubblica Amministrazione un compito così delicato rivolto alla comunità.»

«L’auspicio ora è che, come a più riprese hanno puntualizzato le Segreterie di Categoria, il tempo da qui al 31 dicembre prossimo sia impiegato per le svolgimento delle procedure di evidenza pubblica o quant’altro che permetta la scelta anche di nuovi operatori e/o società che possano rompere quel sistema monopolistico evidentemente inefficiente del settore – aggiungono Antonello Congiu e Fabio Enne -. Operatori e/o società che, garantendo il lavoro agli attuali operatori del settore, vero ed insostituibile patrimonio dell’Associazione – che nel tempo è andato depauperandosi a causa delle note vicende -, possano garantire in concorso con la stessa AIAS un sistema di servizi ai pazienti efficiente, nel rispetto dei diritti dei diritti contrattuali, primo tra tutti lo stipendio.»

«Aggiungiamo che, purtroppo forti delle negative esperienze vissute dalle maestranze e certamente dei disagi arrecati agli utenti bisognosi, sarà nostra cura vigilare attentamente per tutto il periodo in “prorogatio” – concludono Antonello Congiu e Fabio Enne – affinché si evitino i soliti giochetti politici che si rivelino distanti dalla necessità impellente, e non rinviabile, nell’assicurare un servizio alla persona assolutamente professionale e adeguato, in tutta la sua organizzazione.»

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«Sulla vicenda ex Alcoa devono finire i tempi delle attese.» Lo sostiene, in una nota, Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente.

«Adesso c’è un’azienda che ha rilevato formalmente gli impianti, si deve procedere quindi alla discussione di un piano industriale che preveda l’immediata assunzione delle maestranze. Se si deve considerare reale l’intrapresa industriale da parte della Sider Alloys – aggiunge Fabio Enne -, i criteri da definire sulla riassunzione delle maestranze non possono essere troppo tardivi né incerti e tantomeno dubitabili. Siamo consapevoli che per il probabile riavvio dell’impianto si dovranno attendere dai 12 ai 24 mesi di tempo, necessari  per gli interventi propedeutici alla marcia dello stesso, ciò nonostante riteniamo indispensabile l’assunzione dell’organico con la rimodulazione dello status del lavoratore da mobilità (disoccupato) a dipendente a tutti gli effetti, attivando opportunamente una cassintegrazione straordinaria per ristrutturazione/riorganizzazione.»

«Quanto appena detto prefigurerebbe un elemento di “certezza” in più sulla prospettiva dei lavoratori nel rispetto degli stessi, nel rispetto dei disoccupati, nel rispetto del territorio e sull’attendibilità del percorso industriale promosso dal Governo e dalla Sider Alloys – sottolinea ancora il segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente -. Non possono essere ammesse perdite di tempo, volontarie o involontarie, va tutelato il territorio, dando priorità alle certezze sulle attività, per non incappare in ennesime incompiute e spendite di ingenti risorse finanziarie, che se non monitorate e portate a finalità, rappresenterebbero un drammatico danno per l’intera collettività. La Cisl sarà presente a sostegno di percorsi seri, concreti e celeri – conclude Fabio Enne -, diversamente assumerà atteggiamenti conseguenti.»

 

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L’attivo quadri e delegati della FSM CISL del Sulcis Iglesiente si è riunito ieri nella sede di via Mazzini, a Carbonia, alla presenza del segretario confederale della Cisl del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne, del segretario regionale della FSM Marco Angioni, del segretario regionale responsabile territoriale della FSM del Sulcis Iglesiente e della provincia di Sassari Enea Pilloni.

Al centro del dibattito, i nuovi assetti organizzativi, rapporti e collaborazione con la Confederazione territoriale, stato dell’arte delle vertenze industriali.

Il responsabile territoriale della FSM del Sulcis Iglesiente e della provincia di Sassari, Enea Pilloni, ha ufficializzato le nuove nomine ed ha assegnato i nuovi incarichi:

  • Manolo Mureddu, coordinatore politico-sindacale territoriale;
  • Giuseppe Masala, coordinatore organizzativo-sindacale territoriale;
  • Gianni Defraia, referente dell’organizzazione per la Portovesme srl;
  • Laura Loni, responsabile dei servizi per l’organizzazione;
  • Maurizio Loddo, responsabile operativo della sede.

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Il segretario generale Cisl Fabio Enne ed il segretario generale Femca Nino D’Orso, hanno diffuso una nota sulle prossime elezioni per il rinnovo della Rsu della Portovesme srl.

«L’imminente appuntamento rappresenta un importantissimo avvenimento a supporto delle attuali complicazioni che da anni si interpongono alla naturale continuità di marcia e al consolidamento occupazionale della fabbrica – sostengono Fabio Enne e Nino D’Orso -. In un momento assai delicato per il comparto industriale, la Cisl e la Femca proseguiranno nel voler essere protagonisti, come è sempre stato, sulla determinata azione a salvaguardia dell’attività produttiva, contrastando politiche lente e spesso in contrapposizione senza logica o spiegazione.»

«I nostri candidati Rsu, le segreterie territoriali, regionali e nazionali della Cisl e della Femca, manterranno inviolabile e razionale la disponibilità, che anche nel passato è stata fondamentale per la soluzione delle varie problematiche, attivando incontri con la politica regionale e nazionale, con esiti positivi che hanno permesso di arrivare lino ad oggi – aggiungono Fabio Enne e Nino D’Orso -. La nostra consapevolezza, tuttavia, suggerisce ancora massima attenzione ai problemi e ad eventuali sorprese sgradite, e quindi sarà maggiore la nostra funzione a garanzia di una prospettiva di lungo respiro.»

«Mantenere solide relazioni industriali con l’Azienda è un aspetto necessario, come è auspicabile da parte dell’Azienda agevolare la massima unità tra le maestranze, svolgendo un ruolo funzionale ed imparziale, nel rispetto democratico di tutti, in particolare nei momenti di rinnovi delle cariche di rappresentanza. Questo ultimo richiamo – concludono Fabio Enne e Nino D’Orso – è per noi considerato assodato e propedeutico alla conferma di un clima sereno.»

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«Atti vili e indegni che rasentano la più becera azione nei confronti del prossimo.»

Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente si esprime così sull’atto intimidatorio compiuto la scorsa notte nei confronti del sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo.

«Non si ricerchino colpe o responsabilità tra le solite ragazzate o tra episodi di mera ignoranza perché a volte gli adulti ed anche coloro che professano onestà, pur di arrivare allo scopo prefissato sono capaci di inventarsi simili bestialità pur di ingenerare dissensi verso il nemico. Caro Emilio, anche a nome della Cisl territoriale – conclude Fabio Enne –manifestiamo a te totale solidarietà e condanna verso queste logiche di inciviltà vergognosa.»

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Il nuovo anno inizierà con l’entusiasmo e all’insegna della speranza da parte di tutti. La parola d’ordine sarà “Evviva” il 2018.

Si dovrà tracciare una linea di separazione tra l’anno trascorso e quello che inizia. In alcuni casi la linea sarà di netta separazione, in altri, avrà le caratteristiche di sperata continuità. Ci saranno coloro che saluteranno con soddisfazione il 2017, speranzosi che il 2018 possa proseguire il suo cammino avvalendosi della strada già percorsa, ed altri porteranno dentro il bisogno di cambiare registro completamente.

Difficile interpretare quali siano le motivazioni degli uni e degli altri, anche perché il nuovo anno coincide con altri eventi importanti (campagne elettorali) che, presumibilmente, condizioneranno ogni analisi, trasformandone la realtà.

Non dovrà creare stupore se tra le molte dichiarazioni, noteremo abbassarsi il livello di crisi incredibile maturata nel nostro territorio, attraverso suoni di tamburo che annunciano la ripresa economica.

Ci saranno i preposti ai tamburi che riceveranno l’ordine di suonare talmente forte per non far sentire più le grida di dolore dei 30.000 disoccupati, né far sentire le angosce di una comunità alla quale stanno sottraendo ogni legittima garanzia sociale.

La sanità, pubblica e privata, insieme agli aspetti socio assistenziali, le cui problematiche rasentano l’assurdità, non solo nel Sulcis Iglesiente ma per l’intera Sardegna, trascorreranno qualche mese nei sotto piani.

I temi dello sviluppo economico, che inginocchiano le nostre grandi imprese, spietati verso le piccole, avranno gli spazi dentro i programmi elettorali, coincidendo persino negli obiettivi delle forze politiche in campo.

Avremo il disagio di festeggiare il nuovo anno con maggiori attese, questa volta durerà un po’ più del previsto, si dovrà arrivare al 4 marzo, tra illusioni e soluzioni virtuali.

Dovremo scontrarci con magie elettorali dei Big Nazionali più gettonati, avere a che fare con lusinghieri prodigi di chi manda un messaggio politico di novità, anche se con esperienza già maturata, inebriata nei fallimento e nell’incapacità, dal trascorrere del tempo.

E allora la speranza reale consiste nell’auspicio di vedere insieme e per obiettivi collettivi, tutte le Istituzioni locali che, partendo dal nostro territorio, possano davvero costruire un percorso di rinascita economica, sociale e occupazionale, studiando e concretizzando strategie di sviluppo adeguate e percorribili.

Nella mia personale speranza, la priorità è il rafforzamento della coesione sociale di un territorio, che con sana determinazione, fuori dalle logiche di partito, rivendichi i propri diritti e la sua dignità sociale.

Fabio Enne

Segretario generale

Unione Sindacale Territoriale

CISL Sulcis Iglesiente

 

 

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Il segretario generale della Cisl Fabio Enne ed il responsabile del dipartimento della stessa organizzazione sindacale Daniele Mele, ha inoltrato formale contestazione all’Inps regionale e alle sedi di Iglesias e Carbonia, relativa ai ritardi dei pagamenti Naspi ed Anf che coinvolgono svariate centinaia di disoccupati e causano situazioni di forte svantaggio alle rispettive famiglie.

«Riteniamo non più giustificabile registrare oltre 700 pratiche di Naspi (solo riferite agli uffici di Carbonia), ferme dal mese di ottobre, o le infinite attese riferibili alle richieste sui pagamenti diretti di Assegni Nucleo Familiari, che prevedono la loro elaborazione nelle sedi di Assemini e Cagliari – scrivono nella nota di protesta Fabio Enne e Daniele Mele -. Per queste problematiche, non si intravede una maggiore celerità per definire le stesse, a causa di un inaccettabile sottodimensionamento dell’organico.»

«La Cisl, ritiene non rinviabile un serio esame della situazione e a tutela dei destinatari dei sussidi in oggetto, informa che in assenza di immediati provvedimenti si vedrà costretta ad attivare le azioni opportune nei confronti dell’Inps – concludono Fabio Enne e Daniele Mele -, per le quali motivazioni non si escludono forti proteste incontrollate.»

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215180013241602/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215180094323629/

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, continua a sottolineare i dati positivi sull’occupazione, in crescita, oggi persino il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha affermato che l’Italia ha rispettato le regole e la crisi è ormai alle spalle. Se queste affermazioni si fondano su dati reali, non resta che concludere che la Sardegna e, soprattutto, il Sulcis Iglesiente, non fanno parte dell’Italia, in particolare dopo aver partecipato, questa sera, al convegno-dibattito “Negoziare e riprenderci lo sviluppo  del territorio”, svoltosi al Centro culturale di via Cattaneo, a Iglesias, con la partecipazione di oltre 200 persone, tra le quali esperti, imprenditori e rappresentanti della cosiddetta “società civile”, organizzato dalla Cisl del Sulcis Iglesiente…per ripartire con una reale economia territoriale.

Dopo l’introduzione del segretario generale della Cisl Fabio Enne, che ha svolto una breve analisi sulla condizione in cui versa il Sulcis Iglesiente ed ha spiegato lo spirito dell’iniziativa, finalizzato alla creazione di un gruppo di lavoro cui affidare l’elaborazione di una proposta nuova, alternativa, per il futuro sviluppo del territorio, la relazione introduttiva è stata fatta da Franco Manca, esperto in tematiche del lavoro, già assessore tecnico del Lavoro nella Giunta regionale guidata da Ugo Cappellacci.

I numeri snocciolati da Franco Manca hanno proposto una fotografia drammatica della situazione socio-economica del Sulcis Iglesiente.

«Nonostante le attenzioni indirizzate verso il Sulcis Iglesiente, dobbiamo registrare fino ad ora – ha sottolineato Franco Manca – un fallimento del tentativo di innescare un meccanismo di crescita e di sviluppo in quest’area. Pochi dati forniscono l’evidenza di questo fallimento. Particolarmente allarmante è la situazione del mercato del lavoro:

• le persone in cerca di lavoro erano 5.000 nel 2008, sono raddoppiate nel 2016: 10.000;

• il tasso di disoccupazione è passato dal 10% del 2008 al 20,6% del 2016, particolarmente pesante risulta il tasso di disoccupazione maschile, cresciuto di oltre tre volte, dal 6% del 2008 al 20,8% del 2016;

• il tasso di disoccupazione giovanile passa dal 42,9% del 2008 al 59,8% del 2016;

• il tasso di occupazione scende dal 50,4% del 2008, al 43,8% del 2016;

• gli occupati erano 46.000 nel 2008, sono diventati 37.000 nel 2016 (9.000 in meno!);

• il fenomeno dell’emigrazione ha ripreso vigore, secondo l’ultimo rapporto di Migrantes gli iscritti all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) della provincia di Carbonia Iglesias sono 10.785, di questi il 37,1% sono giovani sotto i 34 anni. A questi bisogna sommare coloro che sono emigrati versi altre regioni italiane;

• i redditi da lavoro dipendente dei Comuni della Provincia sono quasi tutti più bassi della media regionale che ha, a sua volta, una vistosa differenza con la media nazionale. Fanno eccezione i comuni di Carbonia, Iglesias, Carloforte e Portoscuso.

«E, naturalmente, questi dati spiegano il perché la Provincia è tra le più povere d’Italia – ha aggiunto Franco Manca – ma piuttosto che deprimerci analizzando la situazione, credo sia utile cercare di costruire facendo proposte che possano essere condivise e capaci di aggregare i soggetti sociali e non solo di lamentarsi.»

Franco Manca ha aggiunto che «insieme al fallimento deve essere chiaramente esplicitato anche il tradimento delle popolazioni del Sulcis Iglesiente, sono state dilapidate ingenti risorse disponibili, lasciando spesso neanche le briciole e relegando l’imprenditoria locale a ruoli più che marginali, per questo possiamo parlare di speranze tradite, di promesse non mantenute e ora sarebbe importante acquisire queste esperienze per non ripeterle più. L’attenzione deve essere orientata sulle modalità operative e sui contenuti che il Sulcis Iglesiente deve mettere in campo per inaugurare una nuova stagione di proposta e di lotta ma anche di individuare una nuova classe dirigente che sia capace di ottenere risultati. Bisogna ripartire dalla coesione e dalla condivisione che allo stato attuale manca, per elaborare un’idea di sviluppo comune e condivisa».

Franco Manca ha poi elencato alcune nuove parole chiave:

• valorizzare prioritariamente le competenze imprenditoriali locali;

. supportare le indicazioni del mercato e le vocazioni territoriali;

• agevolare le interdipendenze, anche attraverso il marketing territoriale;

• aiutare le imprese ad essere più efficienti e ad aprirsi ai mercati internazionali e alla tecnologia;

• aiutare particolarmente lo sviluppo e la crescita delle piccole e medie imprese e quelle nella fase di start-up;

• favorire i processi di cooperazione e cioè la creazione di reti.

Considerato che tutto ciò ha necessità di tempo, Franco Manca ha indicato alcuni settori sui quali puntare nella fase transitoria:

• ristrutturazione del patrimonio edilizio e rigenerazione urbana;

• sostegno al settore agro-alimentare;

• investimenti nel turismo, necessità che emerge dai dati del 2016 che vedevano presenti nel Sulcis Iglesiente 55 esercizi alberghieri, il 6% rispetto alla Sardegna, mentre gli esercizi extra alberghieri erano 236, sempre il 6% dell’intera dotazione regionale. I posti letto negli alberghi erano 2.674, appena il 2,4% del dato regionale, quelli negli esercizi extra alberghieri 3.194, il 3,2% rispetto al dato regionale. Gli arrivi sono stati 84.791, il 3% del totale regionale, le presenze 274,092, appena il 2%.

Franco Manca ha concluso sottolineando che «la classe dirigente della Sardegna e, soprattutto, quella del Sulcis Iglesiente, ha un duro lavoro da compiere e, per poter ottenere risultati, è necessaria una nuova classe dirigente, capace di creare consenso, di sviluppare la partecipazione e la condivisione, di saper allocare in maniera ottimale le risorse disponibili che sono comunque scarse. Solo fra qualche tempo saremmo in grado di misurare i risultati ottenuti».

Dopo la relazione di Franco Manca si è sviluppato il dibattito, con numerosi interventi, nel corso dei quali sono state sviscerate gran parte delle problematiche nel territorio, nei settori produttivi, e diverse proposte che ora verranno riportate nel costituendo gruppo di lavoro.

                                                              

 

 

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E’ imbarazzante continuare ad essere identificati come un Territorio destinatario di ingenti risorse economiche ma tuttavia caratterizzato da una sempre più profonda agonia, traguardando persino primi posti tra le province più povere d’Italia.

Evitando di fare l’elenco delle innumerevoli cause che hanno prodotto la più drammatica situazione di crisi economica e sociale mai vissuta nel Sulcis Iglesiente, vogliamo favorire la crescita di un nuovo atteggiamento, che, partendo dal nostro ruolo sociale e con il massimo coinvolgimento di tutti i soggetti (Chiesa, Istituzioni, Piccole e medie Imprese, Operatori Culturali, del Turismo, Commercio, Artigianato, Agroindustria, Socio Assistenziali, Volontariato, Pensionati, Disoccupati, Giovani e Studenti), sostenga il possibile rilancio, affrontando con la massima consapevolezza fattori socio economici che hanno bloccato la ripresa del Territorio.

Diventa d’obbligo, da parte di tutti, ammettere sinceramente di aver sbagliato le strategie economiche degli ultimi decenni, ma più grave ancora, assume un profilo irresponsabile replicare negli errori, senza riuscire a dare una valida prospettiva all’intera comunità.

Vogliamo premettere che non si tratta di cavalcare una feroce rivoluzione sociale, ma di iniziare un cammino che preservi la dignità di un territorio sofferente e che, allo stesso tempo,  possa prefigurare nuove aspettative di vita sociale e di sviluppo.

Siamo convinti che solo attraverso una “GRANDE INTESA”, fra tutti gli attori Politici, Economici, Sociali e Culturali, si possa elaborare un PIANO di SVILUPPO SOCIO ECONOMICO Territoriale. Un PIANO che non si basi esclusivamente sulla richiesta di nuove risorse economiche, ma che promuova la spendita finalizzata e reale delle risorse esistenti e fruibili su base regionale, nazionale  ed europea.

Un piano che preveda:

Una seria e indispensabile infrastrutturazione del territorio (viabilità stradale, ferroviaria marittima);

Una seria politica che faciliti l’accesso al sistema finanziario e del credito, costruito sulle reali esigenze di vantaggio fiscale;

Snellimento della Burocrazia che impedisce e rallenta ogni forma di intrapresa economica;

Creazione di un SISTEMA di servizi (Imprese e Persona) che assolva alla necessaria indispensabile sinergia tra le varie attività economiche, merceologiche e sociali;

Realizzazione di una ambiziosa rete ricettiva ed alberghiera;

Favorire la ripresa dell’attività edilizia, pubblica e privata;

Valorizzazione sinergica delle attività artigianali, del commercio, dell’agricoltura dell’agroindustria;

Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico, libera da eccessivi vincoli che ne limitino le potenzialità produttive ed economiche;

Certamente non vogliamo imprimere nessuna forma di condizionamento su queste proposte, da considerare una ipotetica base di partenza da implementare da parte dei soggetti sopracitati, che siano disponibili alla costruzione del Piano di Sviluppo.

Un Piano di questa natura non può non prevedere la partecipazione economica fattiva delle grandi Industrie e Multinazionali presenti nel territorio, che dovranno collaborare su nuovi investimenti, bonifiche, ambiente e territorio.

Fabio Enne

Segretario generale Cisl Sulcis Iglesiente

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A breve tutta la comunità del Sulcis sarà coinvolta in un convegno dibattito organizzato dalla Cisl del Sulcis Iglesiente, insieme ai rappresentanti della società civile (imprenditori, commercianti, partite iva, agricoltura, artigiani, disoccupati, giovani, movimenti, associazioni e tutti coloro che si sentono sensibilizzati), finalizzato all’elaborazione di una proposta per il rilancio dell’economia sulcitana, partendo dai settori strategici come il turismo, l’agricoltura, l’agroindustria, servizi e infrastrutture, attività produttive.
«Il territorio deve RIPARTIRE – dice il segretario generale Fabio Enne – e insieme dobbiamo decidere le sue sorti.»