2 November, 2024
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Ieri sera, nel suggestivo scenario dell’Arena Mirastelle è stata inaugurata la 1ª edizione del Festival letterario Carta Carbonia, promosso dal Comune, con il sostegno della Regione Sardegna, assessorato Pubblica istruzione, Sport e Spettacolo, della Fondazione di Sardegna e del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, e il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Davanti ad un pubblico numeroso, introdotti dal direttore artistico del Festival, Giovanni Follesa, si sono alternati sul grande palco allestito sotto al maxischermo gli autori Paolo Restuccia con l’avvincente thriller “Il sorriso di chi ha vinto” (edito da Arkadia) e, Federico Palmaroli con l’irriverenza e la satira sferzante de “Er pugno se fa co la destra o co la sinistra?” – #lepiùbellefrasidiosho (edito da Rizzoli). Entrambi hanno dialogato con Andrea Fulgheri.

A chiudere la prima serata del Festival è stato un momento particolarmente emozionante, il reading “Difficili gli amori”, una lettura scenica musicata dedicata a Italo Calvino. Michela Atzeni, voce recitante, e Francesca Viero, che ha suonato oboe e corno inglese, hanno guidato il pubblico a scoprire pagine poco note del celebre scrittore, che rivelano, fra gli altri aspetti, la sua grande ironia.

A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, che ha portato i saluti dell’amministrazione comunale e presentato la manifestazione: «Carta Carbonia, il primo Festival letterario della città di Carbonia, nasce ufficialmente oggi 26 luglio 2024 – ha dichiarato – e proseguirà il 27 e il 28.  Saranno tre serate ricche di eventi, di autori, di presentazioni di libri, ma anche di tanti emozioni. La nostra città è ricca di autori ma soprattutto di lettori, di librerie e ha un sistema bibliotecario molto importante e opere di educazione alla lettura rivolte alle piccole e nuove generazioni».

«Quindi creare un momento che sia ben definito nel corso dell’anno, della stagione estiva, quando ritornano tanti carboniesi da fuori, quando arrivano le turiste e i turisti a visitare la nostra città, credo sia un momento di aggregazione sociale importante», ha aggiunto il primo cittadino.

Con lui era presente anche l’assessora alla Cultura, Giorgia Meli«Oggi mettiamo in pratica quello che è il nostro obiettivo perseguito sin dai primi giorni del nostro mandato, ovvero dare alla nostra programmazione quell’elemento culturale del quale si aveva bisogno – ha sottolineato – Insieme alla trattazione dei libri e agli aspetti culturali vi sarà anche la trattazione di tematiche sociali importanti quali quelle relative ai diritti umani e all’omosessualità».

Per la vendita dei libri e i firma copie era presente, come lo sarà anche stasera e domani, la libreria Lilith.

La serata è stata aperta dall’aperitivo culturale, con le bontà culinarie e i drink del servizio catering curato da “Il nuovo caffè del portico” disponibili per il pubblico al costo di 15 euro, e la presenza di Roberto Ziranu, che ha allestito per l’occasione una piccola mostra delle sue opere in ferro. L’artista ha dialogato con il pubblico e parlato del libro autobiografico “Anima ferrosa”, che racconta 50 anni della sua vita, del suo lavoro e delle sue mostre e dialogherà con il pubblico.

Il programma del Festival letterario Carta Carbonia prosegue questa sera alle 20.30 con il momento aperitivo animato dal Dj set e percussioni “Origins” di Ricky Em feat Andrea Tuveri. Alle 21.00 sarà una delle legali della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, in dialogo con Francesca Spanu, a presentare “Cercando Emanuela”, edito da Rizzoli. Il libro è un viaggio alla ricerca di Emanuela, scomparsa il 22 giugno 1983, al fianco del fratello Pietro, che vuole andare fino in fondo per trovare delle risposte. L’autrice svela nell’opera verità nascoste e analizza le nuove indagini sul ruolo del Vaticano sul caso Orlandi.

Alle 21.45 Tiziana Ferrario dialogherà con Aurora Cacciapuoti e parlerà del suo romanzo “Cenere”, edito da Fuoriscena, e ambientato nella Milano del 1898. L’autrice, attraverso le vicende di due bambine, Giovannina e Mariuccia, racconta la storia del capoluogo lombardo negli anni della rivoluzione industriale e dell’ascesa del socialismo.

La seconda serata del Festival proseguirà, a partire dalle 22.30, con un momento musicale,, “Sulle onde di Marconi”, un progetto sviluppato dal sassofonista nuorese Gavino Murgia che si propone di omaggiare la creatività italiana, congiuntamente alla valorizzazione della bellezza naturale e artistica del Paese.

Ad ispirare il musicista è la figura di Guglielmo Marconi e la sua inventiva unica che trasformò per sempre il modo di comunicare. Tutti i brani sono inediti e composti ed arrangiati da Gavino Murgia (sassofoni). Con lui ci saranno Fabio Giachino (piano e tastiere), Salvatore Maiore (contrabbasso) e Daniele Russo (batteria). La voce narrante sarà quella di Marco Spiga.

 

L’Arena Mirastelle è pronta ad accogliere venerdì sera la prima delle tre serate della 1ª edizione del Festival letterario Carta Carbonia, promosso dal Comune, con il sostegno della Regione Sardegna, assessorato Pubblica istruzione, Sport e Spettacolo, della Fondazione di Sardegna e del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, e il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo. Il programma del 26 luglio sarà aperto alle 20.30 dall’aperitivo culturale, che caratterizzerà tutte le serate. Il servizio catering sarà curato da “Il nuovo caffè del portico”: il pubblico potrà avere un aperitivo con finger food e calice di vino/bibita al costo di 15 euro.

Durante la prima serata il momento aperitivo sarà arricchito dalla presenza di Roberto Ziranu, che allestirà una piccola mostra delle sue opere. L’artista presenterà il libro autobiografico “Anima ferrosa”, che racconta 50 anni della sua vita, del suo lavoro e delle sue mostre e dialogherà con il pubblico.

Alle 21 seguirà Paolo Restuccia, che farà un po’ da apripista al Festival e, dialogando con Andrea Fulgheri, presenterà il suo ultimo romanzo, il thriller “Il sorriso di chi ha vinto”, edito da Arkadia. La filmaker Greta Scacchi e Tommaso Del Re, un dirigente di polizia sospeso dall’incarico che collabora con il canale televisivo Crime Net, indagano sulla scomparsa misteriosa di due giovani ragazze, Daria Gentile e Carla Ferrara, e di un giovane attore, Casemiro Rocco. La trama è ricca di colpi di scena, dinamica e incalzante come se ci si trovasse di fronte alle sequenze di un film.

Alle 21.45 il programma proseguirà con Federico Palmaroli, che, sempre in un dialogo con Andrea Fulgheri, presenterà “Er pugno se fa co la destra o co la sinistra?” – #lepiùbellefrasidiosho, edito da Rizzoli. L’autore con irriverenza e toni politicamente scorretti colpisce senza distinzione tutte le forze politiche, cogliendo le contraddizioni e le stravaganze della politica contemporanea, sempre più distante dai bisogni reali delle persone.

La prima serata si chiuderà con il reading “Difficili gli amori”, una lettura scenica musicata dedicata a Italo Calvino. Protagoniste Michela Atzeni, che sarà la voce recitante, e Francesca Viero, che suonerà oboe e corno inglese. Le pagine scelte per questo suggestivo viaggio nell’universo letterario spaziano tra alcune delle sue opere più celebri come “Gli amori difficili”“Il cavaliere inesistente”“Palomar”“Le città invisibili”“Lezioni americane”“Marcovaldo”,etc.

Attraverso i contributi testuali tratti da questi capolavori, lo spettacolo invita il pubblico a esplorare i labirinti dell’esistenza umana, scoprendo le sfumature più profonde e coinvolgenti della produzione di Italo Calvino, non ultima la sua grande ironia. La scelta musicale, che spazia da un repertorio settecentesco a brani contemporanei, è stata selezionata in dialogo con le opere, creando un filo conduttore che lega in un unicum parola e musica.

Sabato 27 luglio il momento aperitivo alle 20.30 sarà animato dal Dj set e percussioni “Origins” di Ricky Em feat Andrea Tuveri. Alle 21.00 sarà una delle legali della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, in dialogo con Francesca Spanu, a presentare “Cercando Emanuela”, edito da Rizzoli. Il libro è un viaggio alla ricerca di Emanuela, scomparsa il 22 giugno 1983, al fianco del fratello Pietro, che vuole andare fino in fondo per trovare delle risposte. L’autrice svela nell’opera verità nascoste e analizza le nuove indagini sul ruolo del Vaticano sul caso Orlandi.

Alle 21.45 Tiziana Ferrario dialogherà con Aurora Cacciapuoti e parlerà del suo romanzo “Cenere”, edito da Fuoriscena, e ambientato nella Milano del 1898. L’autrice, attraverso le vicende di due bambine, Giovannina e Mariuccia, racconta la storia del capoluogo lombardo negli anni della rivoluzione industriale e dell’ascesa del socialismo.

La seconda serata del Festival proseguirà, a partire dalle 22.30, con un momento musicale,, “Sulle onde di Marconi”, un progetto sviluppato dal sassofonista nuorese Gavino Murgia che si propone di omaggiare la creatività italiana, congiuntamente alla valorizzazione della bellezza naturale e artistica del Paese.

Ad ispirare il musicista è la figura di Guglielmo Marconi e la sua inventiva unica che trasformò per sempre il modo di comunicare. Tutti i brani sono inediti e composti ed arrangiati da Gavino Murgia (sassofoni). Con lui ci saranno Fabio Giachino (piano e tastiere), Salvatore Maiore (contrabbasso) e Daniele Russo (batteria). La voce narrante sarà quella di Marco Spiga.

L’ultima serata della 1ª edizione del Festival Carta Carbonia, domenica 28 luglio, partirà alle 20.30 con l’aperitivo culturale animato dalla voce di Martina Garau e dalla chitarra di Gianluca Tozzi. Alle 21 lo scrittore romano Valerio La Martire dialogherà con Marco Corrias e presenterà la novità editoriale Stranizza.

Il romanzo, edito da Rizzoli, affronta il tema dei diritti LGBT. Tratto da una storia vera, racconta l’amicizia di due ragazzi siciliani, figli di due famiglie totalmente diverse ma molto conosciute, che sfocerà in una relazione amorosa e darà luogo a scandalo e omofobia, fino all’assassinio dei due protagonisti. Il titolo del romanzo prende spunto dal brano di Battiato “Stranizza d’amuri”, cantato dai due ragazzi nei loro incontri in un Ape scassato.

La serata proseguirà alle 21.45 con la scrittrice bolognese Caterina Bonvicini, che, sempre in dialogo con Marco Corrias, porterà all’Arena Mirastelle il suo romanzo autobiografico Molto molto tanto bene, pubblicato da Rizzoli. Il libro affronta il tema del dramma dell’emigrazione e nasce da una storia vera su una nave Ong.

Il titolo è l’espressione tenerissima e sgrammaticata che una bambina ivoriana di cinque anni, Amy, imparerà a dire a Caterina, che non è altro che l’autrice, durante un difficile salvataggio a trenta miglia a nord di Zawiya. Amy era sul gommone insieme alla giovanissima madre Chantal (22 anni), originari della Costa d’Avorio, provenienti dalla Libia. Mentre la madre sviene per la paura, Amy, seduta davanti a Caterina, la prima ad incrociare il suo sguardo, accoglie e ricambia sorrisi.

La terza e conclusiva serata del Festival terminerà, a partire dalle 22.30, con il reading Sette bambine ebree. La lettura, curata da Agnese Fois con le musiche di Luca Spanu, è tratta dai testi di Caryl Churchill, pluripremiata drammaturga inglese. Il testo è composto da sette brani, sette canti, sette brevi composizioni, che raccontano il tema caldissimo della Shoah e della situazione arabo israeliana, mettendole a confronto, con durezza, verità disarmanti.

All’Arena Mirastelle sarà presente in tutte le tre serate del Festival anche la libreria Lilith per la vendita dei libri e i firma copie.

«Stiamo investendo sulla cultura con un festival di grande interesse, certi che tante persone giungeranno a Carbonia per assistere a tutte le tre giornate di eventi. Con Carta Carbonia ambiamo creare un vero e proprio circuito culturale anche a beneficio del settore ricettivo e turistico locale – ha detto il sindaco di Carbonia Pietro Morittu –. Benché questa sia solo la prima edizione siamo certi che Carta Carbonia arricchirà l’offerta culturale a livello regionale a beneficio di tutto il settore. Il nome Carta Carbonia nasce dal fatto che con l’amministrazione comunale stiamo costruendo un percorso che parte dalla prima carta disegnata in un periodo storico particolare, con alcune delle firme, di origine ebraica, poi scomparse dopo l’approvazione delle Leggi razziali. L’idea di ripartire da questa connotazione ben chiara, di partire dalla prima carta, dalla prima pietra di Carbonia, all’interno di un processo di valorizzazione culturale più ampio della città, ci è sembrato un bel modo per valorizzare la nostra identità. Dando anche il significato che attraverso la lettura, la riscoperta della storia locale, assieme alla Cooperativa Lilith.»

«Esprimiamo grande soddisfazione per essere riusciti a programmare quest’anno un importante festival letterario a Carbonia, con la presenza di altrettanto importanti ospiti – ha aggiunto Giorgia Meli, assessora della Cultura del comune di Carbonia – L’offerta del festival letterario Carta Carbonia sarà completata da aperitivi culturali, intrattenimento musicale e reading letterari che lo rendono maggiormente attrattivo anche per chi si approccia ad un festival letterario per la prima volta. Vogliamo provare così ad avvicinare alla cultura anche quelle persone che in questo momento la vedono distante dai propri interessi. Carta Carbonia sarà il più importante appuntamento culturale della programmazione estiva.»

«L’aspetto più significativo per me, a livello personale, è far parte del gruppo che ha fatto nascere l’edizione numero zero di questo festival – ha sottolineato Giovanni Follesa, direttore artistico Carta Carbonia -. Da subito si è creato un clima di piena collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti. Un altro aspetto rilevante per la collettività è incontrarsi di nuovo in piazza, come veniva in passato nella nostra regione e non solo, per raccontarsi delle storie. Il Festival letterario restituisce un rito collettivo ad un atto personale come quello della lettura, e Carta Carbonia ha tutte le carte in regola per coinvolgere la cittadinanza. Nel programma c’è un po’ di tutto. Al di là dei nomi importanti, quello che ho cercato di privilegiare in questa edizione numero zero sono le storie, che in qualche modo hanno un’attinenza con la realtà e con la cronaca. Questo lo ritroviamo ad esempio nell’incontro con Federico Palmaroli e lepiùbellefrasidiosho, ma ancora con Laura Sgrò, una delle legali della famiglia Orlandi. Tiziana Ferrario ci porta nel mondo delle donne e del lavoro con un libro appena uscito, così come domenica c’è un doppio appuntamento: Valerio La Martire ha dato le parole, con Stranizza, al delitto di Giarre, una coppia di ragazzi che si amano, non accettati dalle famiglie e dal paese, che verranno uccisi, e poi Caterina Bonvicini, una bravissima giornalista e scrittrice di Einaudi che vive quasi ogni anno l’esperienza delle navi ONG che vanno a salvare i profughi in mare.»

Mercoledì 23 febbraio, sul palcoscenico del Teatro Massimo di Cagliari, grande spettacolo per la finale della prima edizione, presentata da Giacomo Serreli, del premio “Isio Saba, per la creatività e l’innovazione nella musica jazz” annualità 2021, che per restrizioni legati al Covid-19 è slittata al 2022.

Il Premio è stato organizzato dal Festival Internazionale Jazz in Sardegna e dall’Associazione Culturale Jazzino, fortemente voluto dalla moglie e dal figlio del compianto artista, venuto a mancare il 29 marzo 2013, all’età di 71 anni.

Socio fondatore del Festival jazz in Sardegna, Isio Saba ha contribuito a scrivere la storia del jazz isolana. Profondo conoscitore del jazz americano, è stato animatore di numerose rassegne in tutta Italia. Grande fotografo, lascia un patrimonio documentale ricchissimo.

Il Premio nasce come un doveroso tributo ad un grandissimo operatore culturale che ha saputo promuovere, sperimentare ed innovare la musica jazz in Sardegna. Un’importante opportunità per tanti musicisti jazz dalla spiccata creatività che in questa prima edizione ha assunto un carattere nazionale, ma che già dalla prossima, per la quale a breve inizieranno i lavori, diventerà internazionale.

La giuria, eterogenea, era composta da musicisti, giornalisti, fotografi ed esperti del settore con la presidenza affidata al musicista Paolo Carrus.

Sul palco, per la serata finale, tre artisti che si sono distinti nella difficile selezione operata dalla giuria: Anais Drago, piemontese proveniente da Biella; Antonio Floris, sardo proveniente da Mogoro; Fabio Giachino, piemontese proveniente da Alba.

La sfida si è rivelata da subito ricca di professionalità, esperienza, innovazione, creatività che hanno portato in scena diversi tipi di esecuzione musicale e vari strumenti, regalando al pubblico, piacevolissime performance particolarmente applaudite.

Dal difficile raggiungimento del verdetto, data la qualità delle proposte, è risultata vincitrice la violinista Anais Drago, che ha ricevuto il premio dalla moglie e dal figlio di Isio Saba e che, rivolta alla platea di appassionati, ha dichiarato di non aspettarsi tale premio ma di essere felicissima di “portarselo a casa”. Un assegno da tremila euro da investire nella produzione artistica del progetto e, in parte, nella pubblicazione del disco.

Applauditissimi anche il chitarrista Antonio Floris ed il pianista Fabio Giachino; tutti e tre hanno ricevuto una pergamena in ricordo della serata.

L’originalità degli artisti ha coinvolto il pubblico che, in attesa della proclamazione del vincitore, è stato intrattenuto da una jam session emozionante e professionale nella quale, niente di preordinato, ma al contrario maestralmente improvvisato, ha regalato, con uno scambio musicale ad alti livelli, una performance tra virtuosi del jazz.

La serata si è svolta secondo il rispetto delle norme anticovid.

Nadia Pische