2 November, 2024
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Ventisei docenti dell’Università di Cagliari sono nella classifica del sito www.topitalianscientists.org. Tenendo presente che la lista è in continuo aggiornamento, si tratta indubbiamente di un bel risultato per l’ateneo del capoluogo sotto diversi punti di vista: visibilità, credibilità e ricadute nella comunità accademica internazionale. Ma anche un bel biglietto da visita su qualità della didattica e della ricerca, utile per la promozione e la reputazione di corsi di laurea e scuole di specializzazione.

Walter Fratta (dipartimento Scienze biomediche), Alberto Angioni (Scienze vita e ambiente), Ezio Carboni (Scienze biomediche) e Giorgio Giacinto (Ingegneria elettrica ed elettronica) fanno parte del pool di pregio che comprende, per Scienze biomediche, Amedeo Columbano, Irene Messana, Sebastiano Banni, Stefano Mariotti, Giovanni Mantovani, Micaela Morelli e Maria Antonietta Melis. Per la Chimica c’è Vito Lippolis, per Scienze cliniche ci sono Alessandro Zuddas, Gian Benedetto Melis e Mauro Giovanni Carta. Fabio Roli e Giacomo Cao sono in classifica per Scienze del computer e Ingegneria. Astrofisica è rappresentata da Giulia Manca e Nicolò D’Amico. Per la Fisica Vincenzo Fiorentini e Sandro Massidda. Per Neuroscienze e psicologia il ranking annovera Antonio Argiolas, Fabio Fadda, Antonio Preti, Marco Pistis e Maria Rosaria Melis. Inoltre, per Scienze biomediche, compaiono i professori in quiescenza Gian Luigi Gessa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Biggio e i deceduti Antonio Cao e Renzo Galanello.

Il sito mostra la classifica dei Top italian scientists (Tis) della Via-Academy. In sostanza, si tratta di un censimento degli scienziati e scholars di maggior impatto, misurato con il valore di H-index, che rappresenta un numero che racchiude la produttività e l’impatto della produzione culturale o scientifica di un docente basato sulle citazioni ricevute.

«Ma – spiega una nota pubblicata sul sito – ha dei limiti poiché, in particolare, la frequenza di citazioni varia nei diversi campi del sapere, e risulta massima nella fisica delle particelle e certe aree biomediche come l’immunologia. La lista non va quindi interpretata come comparazione assoluta del valore dei vari scienziati e studiosi, soprattutto fra le materie diverse riportate come ’area’ nella tabella

Al 28 febbraio scorso, la classifica del sito specializzato – che come da indicazioni, ospita i ricercatori che hanno inoltrato e caricato i propri lavori su Google scholar – comprendeva oltre quattromilacento scienziati italiani.

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Ventidue docenti dell’Università di Cagliari nella classifica del sito http://www.topitalianscientists.org/top_italian_scientists.aspx. E potrebbero essercene anche altri: la classifica è in continuo aggiornamento. Di fatto, un bel colpo per l’ateneo del capoluogo sotto diversi punti di vista. Intanto, un risultato proficuo se si pensa alla visibilità, alla credibilità e alle ricadute nella comunità accademica internazionale. Ma anche un bel biglietto da visita in tema di qualità della didattica e della ricerca, utile anche per una promozione puntuale dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione.

Per le Scienze biomediche attualmente sono in graduatoria Amedeo Columbano, Irene Messana, Sebastiano Banni, Stefano Mariotti, Giovanni Mantovani, Micaela Morelli e Maria Antonietta Melis. Per la Chimica compare Vito Lippolis mentre per Scienze cliniche i rappresentanti sono Alessandro Zuddas, Gian Benedetto Melis e Mauro Giovanni Carta. Fabio Roli e Giacomo Cao sono in classifica per Scienze del computer e Ingegneria. Per Astrofisica in lista compaiono Giulia Manca e Nicolò D’Amico. Per la Fisica Vincenzo Fiorentini e Sandro Massidda. Infine, per Neuroscienze e psicologia i big sono Antonio Argiolas, Fabio Fadda, Antonio Preti, Marco Pistis e Maria Rosaria Melis. Inoltre, per l’area di Scienze biomediche, compaiono i docenti in quiescenza Gian Luigi Gessa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Biggio e i deceduti Antonio Cao e Renzo Galanello.

Il sito mostra la classifica dei Top italian scientists (Tis) della Via-Academy. In sostanza, si tratta di un censimento degli scienziati e scholars di maggior impatto, misurato con il valore di H-index, che rappresenta un numero che racchiude la produttività e l’impatto della produzione culturale o scientifica di un docente basato sulle citazioni ricevute.

«Ma – spiega una nota pubblicata sul sito – ha dei limiti poiché, in particolare, la frequenza di citazioni varia nei diversi campi del sapere, e risulta massima nella fisica delle particelle e certe aree biomediche come l’immunologia. La lista non va quindi interpretata come comparazione assoluta del valore dei vari scienziati e studiosi, soprattutto fra le materie diverse riportate come ‘area’ nella tabella.»

Al 28 febbraio scorso la classifica del sito specializzato – che come da indicazioni, ospita i ricercatori che hanno inoltrato e caricato i propri lavori su Google scholarcomprendeva oltre 4.110 scienziati italiani.

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Lo spin off dell’Università di Cagliari – referente Fabio Roli, direttore del laboratorio di ricerca Pra Lab e ordinario di Sistemi di elaborazioni delle informazioni – è il “business champion” di una cordata d’imprese europee che porterà sul mercato una soluzione contro la truffa informatica del phishing.

Il professor Roli guida un gruppo di specialisti afferenti al Diee (dipartimento Ingegneria elettrica ed elettronica, facoltà di Ingegneria, diretto da Fabrizio Pilo) in prima fila nelle ricerche di settore e nel progetto che punta a contrastare, studiare e avviare metodiche e procedure innovative in un ambito di forte impatto e molto attuale: la protezione dei cittadini da messaggi inviati e ricevuti per posta elettronica con lo scopo di carpire i dati personali del destinatario.

«Siamo orgogliosi di far parte di un progetto ambizioso e innovativo di questa portata soprattutto perché – spiega il professor Roli – testimonia che la ricerca di base del nostro ateneo è di elevato valore scientifico e può confrontarsi su ambiti internazionali. Ma non solo: spin off di questo genere sono contagiosi e inducono la creazione di altre imprese, favorendo occasioni di crescita scientifica e occupazionale.»

Il fenomeno è in costante ascesa con un impatto economico complessivo difficile da stimare. Dagli studi di agenzie di law enforcement, nuovi tipi di minacce e di attività criminali stanno fiorendo in Europa e mettono a rischio industrie, banche e cittadini con ingenti danni finanziari. L’iniziativa europea di Eit Digital – “Web Application Firewall for Large-scale phishing attacks” (Waffle) è pensata per portare sul mercato una soluzione che preservi da questa minaccia e vede come apripista due società italiane. Pluribus One utilizza un modello innovativo di machine-learning per ridurre in modo significativo i falsi allarmi (i cosiddetti falsi positivi). Mentre la società triestina Emaze ha sviluppato uno strumento complementare chiamato Precog per l’individuazione veloce dei siti e delle pagine di phishing. Oltre a Pluribus One e Emaze, gli altri partner di Eit Digital sono Poste Italiane, Engineering Ingegneria Informatica, Cefriel e Innovalor.

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Lunedì 5 settembre, alle 9.00, prende il via a Pula – edificio 2 Parco tecnologico, Sardegna ricerche – l’edizione 2016 della Summer School in Computer Security e Privacy. “Building Trust in the Information Age” è la cornice dell’evento organizzato dagli specialisti Giorgio Giacinto, Davide Ariu e Igino Corona con il Pra Lab (Pattern Recognition and Applications Lab) del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica (il Diee è diretto da Fabrizio Pilo, facoltà di Ingegneria e Architettura) dell’Università di Cagliari.

L’ateneo è da sempre particolarmente attento alle mutazioni e innovazioni tecnologiche inerenti il settore della sicurezza informatica. Gli specialisti del Diee costituiscono una delle eccellenze dell’Università di Cagliari. «Il massiccio utilizzo dei personal computer e la diffusione di Internet ha permesso un cambiamento rapido e dirompente delle relazioni e dell’organizzazione sociale – spiega il professor Fabio Roli, responsabile del Pra Lab -. In questo ambito virtuale e in rapida evoluzione agiscono criminali informatici sempre più abili e la sicurezza – compito impegnativo dal punto di vista tecnico e sociale – risulta imprescindibile e tra i primi problemi da affrontare e risolvere.»

La Summer School – finanziata da Sardegna Ricerche – fornisce una panoramica precisa degli attuali scenari in tema di Cybercrime con l’indicazione delle direzioni future per attività di ricerca, contrasto e buone pratiche. Dopo le positive esperienze dei tre corsi precedenti – dal 2012 al 2014 – il programma prevede circa 28 ore di lectures, conferenze, sessioni poster e incontri interattivi guidati da esperti internazionali. «Sono sei i temi principali sui quali – aggiunge il professor Giacinto – ci soffermiamo: attacchi mirati, modellazione minacce e investigazione, rilevamento automatico e caratterizzazione di codice vulnerabile, economia e malware, sicurezza web, machine learning offensive ed ingegneria sociale.»

Da segnalare, oltre all’intervento del professor Giacinto, le lectures di Aylin Caliskan-Islam (Princeton University, Usa), Michel Van Eeten (Delft University of Technology, Olanda), Lorenzo Cavallaro (Royal Holloway, Università di Londra), Fabian Yamaguchi (Technische Universität Braunschweig, Germania), Miguel P. Correia (Instituto Superior Técnico, Lisbona), Fabio Massacci (Università di Trento), Enrico Frumento (Cefriel, Politecnico di Milano), Marco Morana (Cybersecurity strategy at Citi – Florida, Usa), Matteo Meucci (Owasp, Roma), Battista Biggio (Università di Cagliari).

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Domani, mercoledì 25 maggio, dalle 9.30, l’aula magna della facoltà di Ingegneria e architettura – piazza D’Armi – ospita il workshop internazionale “Future Challenges in Cyber Crime and Cyber Terrorism Research: the CyberROAD perspective”. Curato dagli specialisti del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’ateneo di Cagliari, diretto da Fabio Roli, l’appuntamento chiude il progetto CyberROAD, finanziato dalla Commissione Europea e finalizzato alla creazione di una roadmap delle priorità di ricerca nella lotta contro i crimini informatici e la sicurezza del cittadino in rete.

«Il progetto vuole indentificare i problemi del contrasto al cyber crimine e al cyber terrorismo e delineare una strategia atta a predisporre interventi efficaci nella ricerca e nella sfida ai fenomeni di cyber sicurezza di recente formazione. Prioritario – spiega il professor Roli, ordinario di Sistemi di elaborazioni delle informazioni – è tracciare un quadro socio-politico, legale e economico nei quali i fenomeni dell’illegalità digitale sono di più rapida diffusione, per prevenire e combattere alla radice il cyber crimine». Inoltre, il progetto CyberROAD si focalizza sull’individuazione delle debolezze della ricerca e nell’identificazione delle sue priorità «in modo da svolgere un ruolo proattivo e anticipare i fenomeni di criminalità in rete». Il Consorzio internazionale CyberRoad comprende esperti di atenei, aziende pubbliche e private, enti, istituti finanziari, economici e bancari di statura mondiale.

Nel corso dell’evento viene presentata la research roadmap connessa al progetto con una sintesi dei risultati ottenuti dai due progetti gemelli CAMINO e COURAGE. Apre i lavori Fabio Roli, a seguire gli specialisti Enrico Frumento (Politecnico, Milano), Piotr Kijewski (Kghm, Varsavia), Jart Armin (CyberDefCom, Londra), Ben Brewster (Sheffield Hallam University, GB), Michele Colaianni (Università di Modena e Reggio) e Jens Grossklags (Penn State University, Pennsylvania-Usa).

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Venerdì 29 gennaio, dalle 9.00 alle 17.00, l’auditorium di Tiscali – s.s. 195 km 2, 300, a Cagliari – ospita l’evento pubblico conclusivo del progetto europeo ILLBuster (Buster of ILLegal contents spread by malicious computer networks). Il progetto – coordinato dagli specialisti dell’Università di Cagliari – è finanziato dalla Commissione Europea (Dg-Home) e ha sviluppato un sistema integrato per la rilevazione e classificazione semi-automatica delle attività illegali in rete.

Con “The ILLBuster Project Experience”, interventi di Fabio Roli e Giuseppe Vaciago, si aprono i lavori. Il professor Roli (ordinario Sistemi elaborazione dell’informazione – Diee, dipartimento Ingegneria elettrica ed elettronica, Università di Cagliari) è il direttore del PRA Lab e presenta “Project achievements and lessons learned”. La scaletta vede relazioni di Aldona Trela (Europol EC3), Roberto Baldoni (direttore laboratorio nazionale Cyber Security), Raj Samani (Intel Security), Marco Morana (Svp Citigroup). Ai lavori – con al centro la cyber intelligence, un tema, visti i recenti fatti di terrorismo, molto seguito dall’opinione pubblica – sono attesi anche esponenti delle forze dell’ordine e di aziende operanti nei settori bancari, industriali, della finanza e della cyber security.

Tra gli specialisti del Diee – autori tra l’altro del progetto CyberRoad e docenti nella Scuola di sicurezza informatica – coinvolti nell’evento e nelle attività del dipartimento, Giorgio Giacinto, Davide Ariu, Battista Biggio e Igino Corona,

 

Mercoledì 6 maggio, alle 15.00, si svolgerà a Cagliari la giornata di studio “Intelligenza collettiva per l’innovazione: l’esperienza dei progetti cluster”. L’evento è organizzato da Sardegna Ricerche in collaborazione con il CRS4, l’Università di Cagliari e l’INAF-OAC (Istituto Nazionale di Astrofisica – Osservatorio Astronomico di Cagliari). Appuntamento alle ore 15.00 presso la sala “Anfiteatro” della Regione Sardegna, in via Roma 253.

La giornata si propone come un momento di confronto per individuare nuove soluzioni e per facilitare la creazione di un’intelligenza collettiva sulle tematiche di alcuni dei progetti “cluster” promossi da Sardegna Ricerche. L’iniziativa sarà l’occasione per presentare le attività dei progetti GAmI, SardaSensors, Handy P@rking, Elettronica e Nautica, con l’obiettivo di stimolare sia la collaborazione fra le aziende che partecipano ai diversi ‘cluster’ sia l’ingresso di nuove società.

I cluster sono gruppi di piccole e medie imprese che operano nello stesso settore o in settori affini e che, dato un obiettivo condiviso, ideano e sperimentano progetti di sviluppo e di innovazione con il sostegno di Sardegna Ricerche e il contributo di Centri di ricerca e Università. I progetti cluster gestiti da Sardegna Ricerche sono finanziati dalla Regione Sardegna nell’ambito del POR FESR 2007-2013, linea di attività 6.1.1.a “Promozione e sostegno all’attività di RSI dei Poli di Innovazione e dei progetti strategici”.

In programma relazioni e interventi di: Maria Paola Corona e Patrizia Serra (Sardegna Ricerche), Fabio Roli e Riccardo Scateni (Università di Cagliari), Giulio Lai (Imedia Srl), Tonino Pisanu (INAF­OAC e AbInsula), Carlino Casari (CRS4) e Gianfranco Damiani (Sagana Srl). Una tavola rotonda sul tema “Intelligenza collettiva per l’innovazione” chiuderà i lavori.

La partecipazione è libera e gratuita, previa registrazione online sul sito di Sardegna Ricerche, all’indirizzo www.sardegnaricerche.it , dove è anche disponibile il programma completo con le schede dei progetti cluster.

Domani, martedì 24 giugno, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00, si tiene all’hotel Regina Margherita, in viale Regina Margherita, n. 44, a Cagliari, il meeting di avvio di CyberROAD. Il progetto ha l’obiettivo di redigere il Piano di ricerca europea sui crimini e gli atti di terrorismo informatici. L’intera ricerca è finanziata dalla Commissione Europea, settimo programma quadro. Gli esperti del PRA Lab – dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica, facoltà di Ingegneria, Università Cagliari – guidati dal professor Fabio Roli, coordinano un team di venti partner internazionali. I lavori proseguono mercoledì 25, dalle 9.00 alle 13.00.

Cinquecento miliardi di euro l’anno è la stima dei danni e delle truffe che nascono da attività illecite sul web. Sono seicentomila i profili facebook manomessi ogni giorno, oltre cinquecento milioni le vittime, 18 al secondo. Dati spaventosi. Il progetto di ricerca dura due anni e coinvolge aziende, università, istituti di ricerca e forze dell’ordine. Finanziato dalla Commissione Europea con un milione trecentomila euro, ha come capofila l’Università di Cagliari. Un altro tassello prezioso sia sul fronte della ricerca innovativa, sia per quanto riguarda la reputazione e la credibilità internazionale degli studiosi del nostro ateneo.

Alla due giorni di lavori coordinati dal PraLab dell’università di Cagliari, prendono parte Cefriel Forcing innovation (Italia), CyberDefcon (Inghilterra), Demokritos National Centre for Scientific Research (Grecia), FORTH Institute of Computer Science (Grecia), Ministério da Justiça (Portogallo), Ministry of National Defence (Grecia), Indra (Spagna), INOV Inesc Inovação (Portogallo), McAfee (Inghilterra), MELANI Reporting and analysis Centre for Information Assurance (Svizzera), Nask (Polonia), Poste Italiane (Italia), PROPRS Professional Probabilistic Risk Solutions (Inghilterra), Royal Holloway Università di Londra (Inghilterra), SBA Research (Austria), Security Matters (Olanda), SUPSI Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (Svizzera), Technische Universitaet Darmstadt (Germania) e Vitrociset (Italia).