24 November, 2024
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«È inaccettabile che a 23 mesi dall’acquisizione dello stabilimento Alcoa di Portovesme, in pompa magna di fronte ai cancelli con l’allora Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, grazie allo stanziamento (tramite forma di prestito agevolato e in parte a fondo perduto) di considerevoli risorse economiche pubbliche, centinaia di lavoratori del Sulcis Iglesiente non sappiano ancora oggi quale sarà il proprio destino occupazionale e quando verranno ricollocati in quella che un tempo era la “propria” fabbrica.»

Il consigliere regionale sardista Fabio Usai interviene nel dibattito sul fututo del polo industriale, in particolare sulla vertenza Sider Alloys.

«Inoltre è un fatto grave, che desta non poca preoccupazione, la volontà della multinazionale svizzera di voler avviare la procedura di cassa integrazione per le maestranze attualmente occupate dentro lo smelter – aggiunge Fabio Usai -. Una decisione presa, ha spiegato l’azienda, in quanto i percorsi per la definizione dell’accordo prospettato dal governo nazionale con Enel sulle tariffe energetiche, non si sono ancora conclusi positivamente e definitivamente. Ma perché questo accordo ancora non si è concretizzato?
Come è stato divulgato in ambito sindacale e dalla stessa azienda in svariate interlocuzioni, perché la Sider Alloys dichiara di non avere o di non voler mettere a disposizione le ragguardevoli (oltre 90 milioni di euro) risorse finanziarie per onorare la fideiussione bancaria pretesa quale garanzia dall’ENEL per sottoscrivere qualsiasi genere di intesa sulla materia energetica.»

«Un punto (quello della sproporzionata cifra richiesta da ENEL) su cui si è d’accordo e sul quale si auspica si arrivi (grazie all’intervento del MISE) a una rimodulazione al ribasso della cifra – sottolinea Fabio Usai –  Ma che, contemporaneamente, preoccupa sulla reale capacità e strutturazione finanziaria dell’azienda. Ci si chiede, infatti, cosa potrebbe accadere se, una volta riavviato lo stabilimento, ci dovessero essere problemi di mercato o improvvisi, quanto aggiuntivi e improcrastinabili, interventi manutentivi da effettuare? L’azienda avrebbe la strutturazione economica per far fronte a queste situazioni? Potrebbe sostenere i costi di esercizio (come spesso accade in questo settore per via degli inevitabili cicli economici che influiscono sul prezzo e la domanda del metallo) senza la liquidità economica garantita dalla vendita del proprio prodotto in periodi più o meno lunghi? Lo potrebbe fare mantenendo inalterata la forza lavoro e senza domandare ulteriori risorse economiche pubbliche?
Domande legittime, anche perché parliamo di una fabbrica di alluminio primario e non di un’attività imprenditoriale qualunque.
Tutto ciò anche in considerazione del fatto che la fabbrica di Portovesme è stata acquisita dalla Sider Alloys a COSTO NULLO e con una considerevole dote economica lasciata dal precedente proprietario Alcoa e dalla Regione Sardegna. Oltre, ovviamente, grazie all’ottenimento di un prestito di denaro pubblico a tasso estremamente agevolato.»

«Gli impianti, va ricordato senza timori, sono stati rilevati senza che la Sider Alloys abbia pagato un solo euro per essi – rimarca Fabio Usai -.
Ci si domanda quindi, alla luce di queste evidenze, quanto questa azienda voglia realmente investire nel Sulcis Iglesiente. Rispetto, anche, alla sua scelta di voler affidare gran parte dei lavori di pre-revamping interni alla fabbrica ad aziende provenienti da altre regioni italiane e non contribuendo così a favorire importanti quanto legittime ricadute economiche nel nostro martoriato territorio. Ma in questo momento l’aspetto che maggiormente lascia di stucco è proprio quello della volontà aziendale di aprire la cassa integrazione dimostrando così di non voler credere fino in fondo nella risoluzione della vertenza e dell’investimento produttivo. Soprattutto, dimostrando di voler utilizzare (strumentalizzandoli) ancora una volta i lavoratori quale leva di convincimento verso il governo nazionale senza tenere conto di ciò che questi padri e madri di famiglia hanno passato (al pari di ciò che stanno purtroppo ancora passando le centinaia di essi che sono in mobilità in deroga in attesa di ricollocazione) in tutti questi anni di sfibranti battaglie, di deprivazioni economiche e infinite attese per la riconquista del proprio lavoro.
I lavoratori che hanno lottato e creduto nella ripartenza della fabbrica (quelli già collocati e gli altri da ricollocare) meritano un’azienda responsabile e coraggiosa che sappia esprimere un management all’altezza della situazione e delle sfide produttive che la attendono e che non retroceda di fronte alle prime difficoltà lasciando il peso dei problemi sulla parte più debole della vertenza; ossia i lavoratori, i quali meritano, al pari dei cittadini e dell’intero territorio, un’azienda che investa e metta del suo. È ancora vivido, infatti, nella memoria di tutti noi il ricordo delle tante realtà imprenditoriali che dalla zona industriale di Iglesias fino alla stessa Portovesme, negli anni sono piovute dal cielo percependo laute sovvenzioni pubbliche che una volta esaurite hanno lasciato (nella complicità e nei silenzi di troppi attori istituzionali e sociali dell’epoca) macerie e cattedrali nel deserto. Stavolta queste situazioni non si dovranno ripetere. Perciò, è auspicabile che già dall’imminente vertice del prossimo 23 gennaio al Ministero dello Sviluppo Economico si trovino soluzioni per scongiurare la collocazione dei lavoratori in cassa integrazione, per addivenire a un accordo definitivo tra azienda e ENEL e, contestualmente, per riconoscere un ammortizzatore sociale CONGRUO per i lavoratori che ancora attendono di essere ricollocati nella propria fabbrica.»

«Nel frattempo – conclude il consigliere regionale del PSd’Az – la Sider Alloys cambi atteggiamento…»

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«Le attività e i dibattiti pubblici ed in plenaria per mezzo delle conferenze di servizio organizzate dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche in data 6 settembre, 7 ottobre, 4 novembre e 16 novembre scorsi nel Sulcis Iglesiente a sostegno del riconoscimento di una ASL autonoma e direttamente riferibile al territorio, ha sortito i suoi effetti, unitamente a tutte le altre iniziative  di altre istituzioni: il ddl di Riforma del SSR prevede, rispetto alla prima stesura, il riconoscimento della ASL 7 Sulcis Iglesiente, di cui all’art. 8; comma 2; lettera g).»

Lo scrive, in una nota, Graziano Lebiu, presidente dell’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche del Sulcis Iglesiente.

«E’ importante evidenziare che la Giunta regionale Christian Solinas e l’assessore della Sanità Mario Nieddu – aggiunge Graziano Lebiu – si sono messi in posizione di ascolto, e con senso di responsabilità politica hanno voluto recepire le istanze che arrivavano dai territori, disegnando una proposta di legge di riforma migliorativa con i cittadini, con le professioni, con gli enti locali.»

«Un DDL non calato dall’alto quindi pur atteso alla prova dei fatti, e che in VI Commissione Sanità si cercherà di rendere ancora più armonico e non peggiorativo del Riordino precedente. Un sentito ringraziamento per il risultato ottenuto vada ai sindaci dell’ex provincia Carbonia Iglesias, alle associazioni civiche e sindacali, ai 127mila abitanti del Sulcis Iglesiente, ai rappresentati diretti del territorio in Consiglio regionale on. Michele Ennas e on. Fabio Usai – conclude Graziano Lebiu -. Quando la politica ascolta i cittadini e non solo se stessa, è sempre un buon inizio.»

 

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La fortissima denuncia fatta dall’ex presidente della Regione, Mauro Pili, sul traffico dei fanghi fognari dalla Campania e dalla Puglia alla Planargia, nel territorio di Magomadas, sta avendo un’eco sempre più vasta che ha valicato fin da ieri i confini regionali, sui media nazionali e sui social, ed ha raggiunto anche il Palazzo del Consiglio regionale. Stamane, 6 consiglieri regionali del Partito Sardo d’Azione, Stefano Schirru, Nanni Lancioni, Franco Mula, Piero Maieli, Giovanni Satta e Fabio Usai, hanno presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta all’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, relativa «allo sversamento di fanghi fognari nella pianura di Magomadas».

«Nella pianura di Magomadas nel 2017 è stata autorizzata l’installazione di un impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali per 80.000 tonnellate di fanghi da essiccare, ossia per un quantitativo ben superiore a quello che produce l’intera Sardegna – spiega l’on. Fabio Usai, uno dei sei sottoscrittori dell’interrogazione -. Nella piana di Magomadas, situata a pochi km da Bosa, una delle zone turistiche più rinomate della costa nord-occidentale, sono presenti aziende agricole che vedono nella pastorizia e nelle pregiate vigne la loro attività principale.»

«Di fatto, la Sardegna è entrata a pieno titolo, nel circuito dello smaltimento illegale di rifiuti – si legge nell’interrogazione -; in questo momento storico in cui milioni di ragazzi di tutto il mondo manifestano per la difesa dell’ambiente, i cittadini sardi devono avere la certezza che, in nessuna zona dell’Isola, avvengano illeciti di questo tipo e chiedono, oggi più che mai, di poter far crescere i propri figli senza dover temere per la loro incolumità e la loro salute; considerato che tali discariche risultano essere autentiche bombe ecologiche che violentano il nostro splendido territorio, la Regione, per quanto di competenza, si deve attivare al fine di ridare alle popolazioni che hanno subito l’inquinamento di quei terreni la sicurezza che in quei luoghi non vengano più sversati fanghi fognari o nessun altro tipo di sostanza tossica.»

«Abbiamo chiesto all’assessore della Difesa dell’Ambiente – conclude Fabio Usai – se sia a conoscenza della situazione descritta e quali azioni intenda porre in essere, al fine di trovare una soluzione a tale problematica.»

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«È con grande rammarico e notevole preoccupazione che apprendo la notizia dell’ulteriore decadimento dell’ex distretto Area di Carbonia Iglesias. Molti cittadini lamentano il fatto che da diverse settimane sia stato sospeso persino il servizio di ricezione al pubblico, con tanto di cartello affisso sul portone d’ingresso. È ancor più triste apprendere che anche l’attività ordinaria del distretto è completamente sospesa, adesso non si ottengono più risposte relativamente alle istanze (per citare le più frequenti e ordinarie) di voltura contratti o ampliamento nuclei, o alle rateizzazioni di debiti. Restano invece totalmente paralizzate le procedure di vendita del patrimonio e le locazioni dei locali commerciali e terreni.»

La denuncia arriva da Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«La motivazione di questa paralisi sarebbe dovuta al cambio di software fortemente voluto dall’allora direttore generale ed attuale dirigente ad interim – aggiunge Fabio Usai -. Inspiegabilmente il 27/11/2019 è stato deciso dalla dirigente pro tempore di abbandonare, per Carbonia, il vecchio sistema per installare il nuovo, determinando ciò un completo arresto delle attività dei pochi dipendenti assegnati alla sede. Infatti, non si comprende come mai Carbonia debba subire lo stacco del vecchio sistema, mentre Cagliari, con cui condivideva il medesimo software, attraverso il suo dirigente, dichiara di non poter procedere a causa di problemi strutturali dello stesso che non permettono appunto il passaggio, almeno cosi repentino, ad un software che non tiene conto delle peculiarità territoriali e gestionali. Appare ancor più inspiegabile il motivo per cui il distretto di Carbonia, considerata la sua importanza numerica per numero di alloggi e locali, nonché di utenza, debba sopportare una tale stasi che sta determinando il collasso dello stesso.»

«A ciò si aggiunge la carenza di personale (attualmente infatti sono in servizio un solo funzionario, 3 cat C e 2 cat B con un dirigente ad interim assegnato al servizio di Oristano che piuttosto che limitarsi all’ordinaria amministrazione, procede, senza essere disturbata, a cambiamenti tanto repentini quanto pericolosi per tutto il territorio) – sottolinea Fabio Usai -. Nonostante le continue interlocuzioni del sottoscritto con la parte politica competente ad oggi la situazione appare decisamente peggiorata. La soluzione a ciò, come spesso delineata, consiste nel ridare organo politico ad Area (priva di amministratore unico dal mese di settembre) e successivamente ricoprire i posti dirigenziali vacanti dei servizi territoriali con figure professionali che siano ad essi dedicati. L’interim può essere una soluzione momentanea, che ad oggi è andata oltre ogni accettabile tempistica. In particolare, il territorio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, che mi sento di rappresentare, necessita di un dirigente a tempo pieno, con il quale gli enti locali e i cittadini possano avere confronto e soprattutto possano ricevere risposte. Non posso ulteriormente accettare l’impoverimento istituzionale di questo territorio, che ad oggi, ha visto solo ulteriori perdite. Si auspica – conclude Fabio Usai – una soluzione tempestiva, data la necessità di intervento immediato, onde evitare il collasso definitivo anche di questo ente regionale, fondamentale per il diritto all’abitazione dei cittadini.»

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«Se il Sulcis Iglesiente sarà unito nella rivendicazione della Provincia, la avrà, così come avrà la ASL.»

L’assessore regionale degli Enti locali ed Urbanistica, Quirico Sanna, ha confermato senza alcuna esitazione, questa mattina, nell’incontro organizzato dal consigliere regionale sardista Fabio Usai nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, che il territorio è assai vicino a vedere riconosciute le sue legittime rivendicazioni, anche perché sono emersi segnali forti verso l’unità delle amministrazioni locali e delle forze politiche e sociali che lo rappresentano. Quirico Sanna ha sottolineato anche il grande segnale fornito dal sindaco di Carbonia, Paola Massidda, schierandosi apertamente a favore della re-istituzione della Provincia, contro la linea contraria della sua appartenenza politica, il Movimento 5 Stelle.

La sala polifunzionale s’è riempita per dare forza alla rivendicazione del ritorno all’ente intermedio cancellato sette anni fa dal referendum. Una dozzina i sindaci presenti, tra i Comuni rappresentati anche quello di Teulada, con il vicesindaco Alessandro Serafini e un assessore, segnale chiarissimo della sempre più probabile adesione alla nuova Provincia, con il distacco dalla vecchia provincia di Cagliari, della quale faceva parte Teulada prima della riforma che ha istituito l’Area metropolitana di Cagliari e la provincia del Sud Sardegna.

Con Quirico Sanna, era presente Anita Pili, assessore dell’Industria, che nel suo intervento ha rimarcato l’importanza del segnale dato due giorni fa dalla Giunta regionale nei confronti del territorio del Sulcis Iglesiente, con l’approvazione della proposta di Valutazione di impatto ambientale fatta dall’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis sul progetto di rilancio della produzione nello stabilimento Eurallumina di Portovesme.

Oltre i sindaci, hanno partecipato all’incontro consiglieri comunali, sindacalisti, imprenditori, rappresentanti di associazioni, cittadini, a conferma del fatto che la sensibilità verso questa grande vertenza sta crescendo, sia da parte di coloro che sono stati sempre contrari alla cancellazione dell’ente locale che ha prodotto perdita di risorse e quindi di servizi, sia da parte di tanti che, viceversa, sostennero quel referendum, contribuendo al raggiungimento del quorum del 33,3% (superato, peraltro, soprattutto grazie all’apporto decisivo portato dagli elettori di Cagliari e Sassari, perché in alcune circoscrizioni, tra le quali il Sulcis Iglesiente, il quorum non venne neppure avvicinato), e in questi sette anni abbondanti di commissariamento, si sono resi conto che le riforme sbandierate non si sono mai concretizzate e che i danni provocati sono stati tanti ed oggi più di ieri sono sotto gli occhi di tutti.

Dopo i numerosi interventi, alcuni dei quali proporremo in video, il consigliere regionale Fabio Usai ha rimarcato che gli impegni presi sono importantissimi e vanno mantenuti, per dimostrare che questa nuova maggioranza che governa la Regione mantiene i suoi impegni ed è vicina ai territori e alle loro popolazioni. Un monito che l’assessore degli Enti locali ha accolto positivamente, sollecitando i Consigli comunali a deliberare a sostegno dell’istituzione della nuova Provincia, rimarcando inoltre che fin dall’inizio della legislatura, Fabio Usai lo ha tallonato sul terreno della Provincia, giorno dopo giorno, diventando quasi il suo “stalker”, provocando una risata di tutta la platea…

Alleghiamo le fotografie scattate nel corso dell’incontro e tre interventi, i primi dei due assessori regionali, Quirico Sanna e Anita Pili, e quello del consigliere regionale Fabio Usai. Altri interventi li pubblicheremo domani.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221164890219786/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221165117865477/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221165158946504/

       

 

È in corso, nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, un incontro sui temi legati alla re-istituzione della provincia di Carbonia-Iglesias. Sono presenti gli assessori regionali degli Enti locali ed Urbanistica Quirico Sanna e dell’Industria Anita Pili, sindaci, assessori e consiglieri dei Comuni del territorio, sindacalisti, lavoratori, imprenditori, rappresentanti di associazioni, cittadini.L’incontro è stato organizzato dal consigliere regionale sardista Fabio Usai con il sostegno del comune di Carbonia che ha messo a disposizione la sala polifunzionale.

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Sabato 7 dicembre la sala polifunzionale del comune di Carbonia ospiterà l’incontro “Dalla ricostituzione della ex Provincia, la rinascita del Sulcis Iglesiente”, organizzato dal consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai. All’incontro, con il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, parteciperanno sindaci, amministratori, sindacalisti, imprenditori, manager, lavoratori, cittadini, rappresentanti di associazioni e ordini professionali. E’ annunciata anche la presenza dell’assessore regionale degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, Quirico Sanna.

«Si tratta sicuramente di un’iniziativa importante per analizzare la condizione economico-sociale del territorio – in particolare nel periodo intercorso dall’abrogazione dell’ente intermedio ad oggi – dice l’on. Fabio Usai – e per illustrare le azioni politiche avviate dall’attuale maggioranza regionale per arrivare alla ricostituzione della provincia “Carbonia Iglesias”.»

«Se anche voi pensate che la condizione economica e sociale del Sulcis Iglesiente sia progressivamente peggiorata dall’abrogazione della provincia ad oggi; se pensate che il nostro territorio abbia perso rappresentanza politica-istituzionale in ogni ambito (vertenze per il lavoro comprese) in questi anni; se pensate che i servizi sanitari siano stati depotenziati ed oggi venga messo seriamente in discussione il diritto alla salute dei cittadini negli ospedali territoriali; non fate mancare la vostra presenza sabato 7 alle ore 10.00 nell’aula polifunzionale di Piazza Roma, a Carbonia – aggiunge Fabio Usai -. Perché riconquistare la provincia significherà difendere e preservare l’azienda sanitaria nel territorio; significherà riconquistare rappresentanza e rappresentatività politico-istituzionale in tutte le battaglie per il lavoro e per il potenziamento dell’infrastrutturazione territoriale; significherà ottenere uno strumento importantissimo per attrarre investimenti pubblici e privati e, contestualmente, pianificare una seria programmazione economica e sociale per l’intero Sulcis Iglesiente. Significherà lottare contro lo spopolamento e tornare a essere artefici del nostro destino.»

L’on. Fabio Usai, organizzatore dell’incontro in programma sabato 7 dicembre, a Carbonia.

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«La bella e dibattuta assemblea di sabato mattina a Carbonia sul futuro e le prospettive delle strutture ospedaliere e, contestualmente, dei servizi sanitari nel nostro territorio, magistralmente organizzata dall’amico Graziano Lebiu a nome dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, è stata per me una nuova occasione per ribadire alcuni importanti concetti e, soprattutto, per assicurare continuità ed uno sbocco concreto alle legittime istanze emerse durante lo schietto ed accorato dibattito, al quale hanno partecipato semplici cittadini, un nutrito gruppo di Sindaci e numerosi tra pazienti ed addetti ai lavori delle strutture sanitarie locali.»

Il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai, ritorna oggi sull’incontro svoltosi sabato mattina nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, su presente e futuro del sistema sanitario pubblico regionale, con particolare attenzione alla realtà del Sulcis Iglesiente, e sull’istituzione delle nuove Province.

«Come ho ribadito altre volte e anche sabato nel mio intervento, la battaglia per riconquistare una sanità efficiente e rispondente ai bisogni dei cittadini nel territorio, non deve avere colori politici – aggiunge Fabio Usai -. Il diritto alla salute, come inequivocabilmente sancisce la Carta Costituzionale, appartiene a tutti e, pertanto, essendo un bene prezioso da preservare e valorizzare, è troppo importante per essere lasciato alla mercé di ogni possibile o potenziale strumentalizzazione. In tal senso, ho dichiarato di essere a disposizione per ogni iniziativa utile al conseguimento degli obiettivi che ci siamo prefissati. Ma, allo stesso modo, ho chiesto e chiederò ancora la disponibilità a tutti (cittadini, addetti ai lavori, Sindaci, sindacalisti ed associazioni) per partecipare e sostenere ognuna delle azioni che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane attiveremo per accompagnare e condizionare tutti i percorsi legislativi, in divenire in ambito regionale, che per quanto mi riguarda, dovranno necessariamente concludersi con la riattivazione di un ente provinciale e, conseguentemente, di un’azienda sanitaria nel nostro territorio. Percorsi, questi, indispensabili per restituire dignità al Sulcis Iglesiente ed ai suoi cittadini.»

«Come promesso, proprio allo scopo di fare una volta per tutte chiarezza sulla direzione intrapresa, molto presto sarà presente con noi e con tutti coloro che vorranno partecipare attivamente, il presidente della Regione Christian Solinas, il quale ha dato ampia disponibilità ad affrontare i sopracitati argomenti e a trovare delle soluzioni che vadano totalmente incontro alle esigenze espresse dai cittadini e dai rappresentanti politici e sociali del nostro territorio. Tutto ciò per dare un concreto seguito all’assemblea di sabato, così come a quelle svolte nelle settimane scorse, e per avviare ogni legittima rivendicazione, oltre la protesta fine a se stessa, verso interlocuzioni costruttive che realmente portino soluzioni alle problematiche legale al settore sanitario territoriale – conclude Fabio Usai –. Nell’interesse generale di tutti e per perseguire unicamente il bene comune nel Sulcis Iglesiente.»

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Si è svolta questa mattina, a Carbonia, l’iniziativa promossa dall’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche del Sulcis Iglesiente, sui temi legati allo stato di estremo degrado in cui versa il sistema sanitario pubblico nel Sulcis Iglesiente e sulla nuova, l’ennesima riforma, proposta dalla Giunta regionale guida da Christian Solinas e prossima all’approdo prima in Commissione poi in Consiglio regionale, per la sua approvazione. «Chi ha paura di una ASL nel Sulcis Iglesiente», «Per una riforma equa del Sistema Sanitario Regionale», recitavamo gli striscioni esposti fuori dalla sala polifunzionale, dove i convenuti si sono trasferiti dalla piazza Roma, sede originaria della manifestazione, per l’inclemenza delle condizioni meteo ma, non lo si può negare, anche per la modesta partecipazione. Il sistema sanitario pubblico non funziona, le emergenze non si contano più, i cittadini lamentano ogni giorno, giustamente, gravissimi disagi, ma inspiegabilmente, tutte le iniziative che invitano alla mobilitazione per rivendicare il rispetto dei diritti, previsti nell’articolo 32 della Costituzione, vengono sottovalutate e disertate.

Tra i presenti, c’erano una dozzina di sindaci, con in testa Paola Massidda, padrona di casa e presidente della conferenza socio-sanitaria dei Comuni del Sulcis Iglesiente, rappresentanti di diverse associazioni, medici, paramedici, cittadini. Una delegazione è arrivata dall’Ogliastra, in rappresentanza del Comitato costituito a difesa dei diritti di quel territorio in materia sanitaria che recentemente ha mobilitato la popolazione, riuscendo a portare in piazza oltre 3.000 persone, un numero considerevole, se si tiene conto che l’Ogliastra conta 23 Comuni per complessivi 57,318 abitanti, contro lo stesso numero di Comuni, 23, del Sulcis Iglesiente, che conta però 136.345 abitanti…

Dopo la relazione introduttiva di Graziano Lebiu, presidente dell’OPI del Sulcis Iglesiente, è intervenuta Paola Massidda e sono poi seguiti quindici interventi: Giorgio Madeddu, presidente dell’associazione Amici della Cita Sulcis; Efisio Aresti, segretario della UIL Funzione pubblica del Sulcis Iglesiente; don Salvatore Benizzi, direttore diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro; Gianluca Lindiri, dializzato di Tratalias; Gianfranco Trullu, sindaco di Perdaxius; Bruno Piras, rappresentante del Comitato dei cittadini dell’Ogliastra; Andrea Deiana, giovane diversamente abile impegnato nell’associazionismo a difesa dei diritti dei cittadini; Giorgio Vidili, segretario regionale di Cittadinanza Attiva; Rita Melis, coordinatrice territoriale della Rete Sarda per la difesa della Sanità pubblica e gratuita; Peppino La Rosa, ex consigliere regionale; Loriana Pitzalis, ex assessore del comune di Carbonia; Manolo Mureddu, giornalista; Paolo Zandara, medico pediatra; e, infine, i consiglieri regionali eletti nel territorio, Michele Ennas (Lega) e Fabio Usai (PSd’Az).

Non riportiamo i contenuti degli interventi, perché li abbiamo registrati e ve li proporremo nelle prossime ore, allegate a questo articolo.

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La sala consiliare del comune di Sant’Antioco ha ospitato questa sera il terzo ed ultimo incontro organizzato dall’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche del Sulcis Iglesiente, per dibattere i temi legati alla riforma del Servizio sanitario nella XVI legislatura del Consiglio regionale. All’invito dell’OPI hanno risposto gli amministratori del comune di Sant’Antioco, guidati dal sindaco Ignazio Locci, che ha messo a disposizione la sala consiliare, come in precedenza avevano fatto i comuni di Calasetta e Carbonia; il sindaco di Carbonia Paola Massidda, presidente della conferenza dei sindaci dei comuni del Sulcis Iglesiente; l’assessore della Sanità del comune di Carloforte Gianfranco Grosso; il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai; alcuni sindacalisti e cittadini sensibili alle tematiche della sanità.

Nel corso del dibattito, aperto dagli interventi del sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, del presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche del Sulcis Iglesiente Graziano Lebiu, del sindaco di Carbonia e presidente della Conferenza socio-sanitaria del Sulcis Iglesiente Paola Massidda, sono emerse tutte le problematiche del sistema sanitario pubblico nel territorio, acuitesi negli ultimi anni dopo la cancellazione delle ASL e l’istituzione dell’ATS Sardegna, emergenze determinate principalmente dalla carenza di personale che ha portato all’accorpamento di alcuni servizi, al depotenziamento di altri; e ancora del mancato superamento dell’emergenza delle liste d’attesa lunghissime, della crescente mobilità passiva, della vertenza dei lavoratori AIAS che ha raggiunto livelli drammatici per 1.200 lavoratori che rivendicano ben dieci mensilità arretrate.

Diversi gli interventi, tra i quali quello dell’assessore di Carloforte Gianfranco Grosso, che ha evidenziato l’emergenza del servizio dialisi che, a causa della mancanza di personale, ha rischiato la sospensione, scongiurata solo dal fermo intervento del sindaco Tore Puggioni; e di Mauro Puddu, lavoratore dell’AIAS, che ha esposto la situazione difficilissima che si trascina ormai da anni e che – ha sottolineato, rivolto al consigliere regionale Fabio Usai – risale ad un periodo precedente alla XV legislatura, nel corso della quale è stato approvato il piano di riordino della rete ospedaliera ed è stata istituita l’ATS Sardegna. Mauro Puddu ha aggiunto che i lavoratori sono arrivati al punto, in molti casi, di non poter garantire la loro presenza sul posto di lavoro, in quanto non hanno neppure i soldi per coprire i costi di trasporto ed ha lanciato un appello perché si arrivi finalmente a sbloccare la situazione di stallo che si trascina ormai da troppo tempo ed ha evidenziato la preoccupazione per gli sviluppi che potrebbe prendere l’istanza di fallimento che pende sul capo dell’Azienda.

Gianluca Lindiri, ex amministratore del comune di Tratalias, dializzato all’ospedale Sirai di Carbonia, ha evidenziato la scarsa presenza di amministratori dei Comuni del territorio, ad un incontro su un tema così importante qual è quello del Servizio sanitario pubblico.

Il consigliere regionale Fabio Usai ha replicato rimarcando quanto fatto dalla nuova maggioranza in pochi mesi dall’insediamento, con l’istituzione della commissione d’inchiesta che è arrivata ad accertare finalmente l’entità dei crediti vantati dall’AIAS nei confronti della Regione, circa un milione e mezzo di euro, una cifra nettamente inferiore ai crediti vantati ai lavoratori, complessivamente circa 10 milioni di euro, e quanto pagato dalla Regione all’AIAS negli ultimi cinque anni, oltre 100 milioni di euro. Fabio Usai ha assicurato il massimo impegno sia per cercare di chiudere, finalmente, in un modo o nell’altro, la vertenza AIAS, sia per dare risposte alle legittime richieste avanzate dai sindaci per assicurare ai cittadini del Sulcis Iglesiente, servizi sanitari adeguati.

Il dibattito è proseguito con gli interventi di Sergio Lai, delegato del comune di Calasetta in materia sanitaria; Efisio Aresti UIL Fpl e Giovanni Zedde Fp CGIL; Raffaele Pistis, direttore del reparto Dialisi di Iglesias; Peppino La Rosa, ex consigliere regionale; e, infine, Eleonora Spiga, vicesindaco del comune di Sant’Antioco.

L’appuntamento è ora fissato per il 16 novembre, quando in piazza Roma, a Carbonia, si terrà una manifestazione territoriale per rivendicare risposte adeguate alle emergenze denunciate a più riprese e rilanciate nell’incontro odierno.