17 August, 2024
HomePosts Tagged "Fabio Usai" (Page 13)

“Nei prossimi giorni presenteremo una risoluzione dettagliata con i dati aggiornati sulla situazione crediti-debiti fra Aias ed Ats degli ultimi 5 anni, per fornire al Consiglio tutti gli elementi utili per una decisione”. Lo ha dichiarato il presidente della commissione speciale sull’Aias Gianfranco Ganau (Pd), nel corso di una seduta della commissione alla quale hanno preso parte anche l’assessore della Sanità Mario Nieddu, il direttore generale dell’assessorato Marcello Tidore ed una delegazione dell’Anci, per la parte che riguarda i rapporti fra Aias e Comuni. Il direttore generale dell’assessorato, in particolare, ha fornito alla commissione una relazione di 6 pagine corredata da tabelle riassuntive più i verbali e gli allegati di ogni singola seduta del tavolo tecnico Regione-Aias-Ats-Anci insediato l’11 aprile scorso dopo un accordo sottoscritto con la Prefettura di Cagliari. Un lavoro molto approfondito, ha affermato Marcello Tidore, che ci consente di avere dati completi, certi ed attendibili sui flussi finanziari che hanno riguardato i rapporti contrattuali con Aias negli ultimi 5 anni e, inoltre, di definire un metodo per ricostruire la seconda parte del contenzioso relativo al periodo 1998-2013 per il quale c’è grande carenza di documenti, verificando nello stesso tempo ogni ipotesi possibile di transazione. Dalla relazione emerge principalmente che negli ultimo 5 anni la Regione ha pagato ad Aias nei termini di legge (60 giorni) prestazioni per oltre 102 milioni, a fronte di 1.6 milioni circa da liquidare e 1 milione circa che potrebbe essere oggetto di ulteriori transazioni.ono numeri molto chiari, ha commentato l’assessore della Sanità Mario Nieddu, che parlano di crediti vantati molto bassi e debiti molto alti, ma ora è il momento della responsabilità. Nieddu ha poi rivolto un appello alla commissione speciale, alla commissione Sanità e in definitiva al Consiglio regionale, per arrivare ad una scelta definitiva e condivisa che per la sua complessità e per le conseguenze che ne possono derivare ai pazienti ed ai lavoratori, non può essere lasciata solo alla valutazione dell’assessore, fermo restando che sarà necessario del tempo per elaborare una strategia per il futuro. Nel dibattito hanno preso la parola numerosi consiglieri regionali: Giorgio Oppi dell’Udc, Francesco Agus dei Progressisti, Eugenio Lai di Leu, Nico Mundula di Fdi, Michele Cossa dei Riformatori, Michele Ennas della Lega e Fabio Usai del Psd’Az. Tutti hanno espresso vivo apprezzamento per la qualità del lavoro prodotto dal tavolo tecnico e dall’assessorato, proclamandosi poi a favore di una risoluzione della commissione che, per la prima volta, potrà essere predisposta sulla base di dati certi sulla complessa vicenda. Nella seconda parte della seduta, la delegazione dell’Anci formata dal presidente Emiliano Deiana, dal vice presidente Salvatore Masia e dal direttore Daniela Sitzia ha fornito il rendiconto sui rapporti fra Comuni ed Aias per le prestazioni relative al trasporto disabili, alla riabilitazione ed ai servizi nel campo psico-sociale: Le cifre finali, ha spiegato Daniela Sitzia che ha sintetizzato il lavoro condotto da Anci attraverso contatti con i singoli Comuni, parlano di un credito presunto nei confronti di Aias di circa 5.8 milioni, cifra radicalmente contestata dalle Amministrazioni locali sia per gli incrementi dei costi che per la qualificazione delle prestazioni. Il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana, rispondendo ad una domanda del presidente Ganau sulla possibilità che il settore della riabilitazione sia riportato sotto la gestione diretta della Regione, ha auspicato uno scatto in avanti rispetto alla situazione attuale che vede i Comuni come passacarte, precisando di non avere posizioni ideologiche e proponendo la creazione di un “fondo unico per le politiche sociali”.

[bing_translator]

160 padri di famiglia perderanno il proprio lavoro da qui al 15 novembre prossimo. Sono in gran parte lavoratori dello stabilimento RWM di Domusnovas. Perderanno l’unica forma di sostentamento per se stessi e per le proprie famiglie in un territorio, il nostro amato Sulcis Iglesiente, che come tutti sappiamo è privo in questo momento di altre opportunità occupazionali.
Per quale motivo accade questo? Perché un Ministro che ha fatto della demagogia e della retorica fine a se stessa, la stella polare della propria azione politica, ovvero il precedente ministro allo Sviluppo Economico, oggi agli Esteri, Luigi Di Maio, HA DECISO COSI’.
Il capo politico del M5S, principale azionista del precedente e dell’attuale governo con il PD: HA DECISO COSÌ.
Ha deciso per decreto che decine e decine di altre famiglie del Sulcis Iglesiente debbano patire la miseria e l’incertezza sul proprio futuro.
Qual è stata la motivazione di tale scellerata decisione? Quella di eliminare le guerre del mondo?
Davvero vietare l’export di armi a Paesi come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, sortirà l’effetto di fermare il conflitto in atto in Yemen? Davvero dopo questa decisione su quel Paese, come in altri totalmente colpiti dalla guerre, non cadranno più bombe e non verranno colpiti civili innocenti?
NIENTE DI PIU’ FALSO E PRETESTUOSO. Ma solo un modo semplice per lavarsi la coscienza sulle spalle (però) dei lavoratori del nostro territorio.
Le decisioni del Ministro Di Maio sortiscono solo un effetto: ossia quello che le guerre continueranno, anche con le armi occidentali, e nel Sulcis Iglesiente ci saranno oltre 100 disoccupati in più.
Che fine hanno fatto i fantomatici piani di riconversione industriale del sito di Domusnovas? Quali sono i piani di salvaguardia dell’occupazione promessi?
CHIACCHIERE, CHIACCHIERE E BASTA.
Ancora una volta a ricomporre i cocci della disperazione di tante famiglie abbandonate a se stesse in questo territorio, dovremo essere noi.
Ma non si senta tranquillo l’attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio, capo politico del M5S (principale azionista anche dell’attuale governo), perché su questa vicenda, come in altre analoghe, daremo battaglia senza tentennamenti.
E’ inaccettabile che, con tutti gli sforzi che stiamo mettendo in campo anche a livello regionale per rilanciare l’economia del nostro martoriato territorio, debbano arrivare le decisioni di altri, calate dall’alto senza alcun coinvolgimento degli attori sociali e politici locali e regionali, a creare ulteriore disoccupazione e destabilizzazione delle poche realtà produttive aperte.
E’ inaccettabile e a tutto ciò ci opporremo con la massima forza e determinazione.

Fabio Usai

Consigliere regionale PSD’Az

[bing_translator]

Sgombriamo il campo da equivoci: l’ipotesi di riforma dei servizi ospedalieri, paventata ieri in ambito regionale, di scorporare l’ATS in 5 strutture più piccole includendo in esse il territorio della Gallura ed escludendo il Sulcis Iglesiente, non mi trova assolutamente d’accordo.
Tanto più se al numero di aziende sanitarie locali, corrisponderà anche il numero di province che si vogliono confermare o re-istituire tramite la nuova riforma degli enti locali che presto verrà presentata in Consiglio regionale.
Come ho già avuto modo di chiarire nelle scorse settimane, sono assolutamente convinto che il nostro territorio abbia (allo stesso modo di altri come la Gallura di cui si parla molto in questi giorni), per omogeneità e specificità geografiche, economiche, sociali e culturali, pieno titolo per poter chiedere e ottenere il ripristino dell’ente intermedio ingiustamente abolito con il referendum del 2012.
Altresì il ripristino della provincia è necessario per restituire al territorio il potere istituzionale di rappresentarsi nei confronti della Regione e anche, in molti ambiti quali le vertenze del lavoro, verso lo Stato Centrale. Ma il suo ripristino è fondamentale anche per riconquistare e rafforzare i servizi territoriali; ad esempio quelli legati al mondo della sanità.
Avere un ente intermedio funzionante e coerente con le peculiarità territoriali (a differenza di ciò che attualmente rappresenta l’obbrobrio della provincia del Sud Sardegna, totalmente ingessata, squilibrata e incoerente con le esigenze dei territori di sua pertinenza) è fondamentale per lavorare al potenziamento delle infrastrutture e per attrarre investimenti pubblici e privati.

Ad oggi, è bene ricordarlo a chi sovente si lascia andare a polemiche chiassose e dal forte sapore strumentale, nessuna decisione definitiva è stata adottata su questi temi dalla maggioranza alla guida della Regione e ogni scelta che ricadrà sulla testa dei sardi dovrà essere effettuata rispettando le prerogative specifiche di ogni territorio.
Allo stesso modo è bene anche ricordare che l’attuale amministrazione regionale è in carica da pochi mesi e, dunque, non ha e non può in alcun modo avere la minima responsabilità per le scellerate quanto inique azioni politiche adottate dal centrosinistra nei precedenti 5 anni di governo sulle delicate materie della sanità pubblica e su tutto ciò che concerne gli enti locali.
L’attuale amministrazione regionale è chiamata, infatti, a rimediare a tutti gli errori compiuti nel recente passato e a trovare le soluzioni affinché i cittadini sardi possano avere un sistema sanitario e delle istituzioni degne di un Paese moderno, civile e progredito.

Già dal prossimo vertice di maggioranza, mi farò carico di rappresentare, su questo argomento, le istanze, le esigenze ed i bisogni dei cittadini e delle cittadine del Sulcis Iglesiente.
E contestualmente, dai prossimi giorni e durante le prossime settimane, avvierò con la variegata platea dei rappresentanti istituzionali, politici, imprenditoriali e sociali del territorio, desiderosi di perseguire i medesimi obbiettivi senza intenti strumentali, le dovute interlocuzioni affinché si possa costruire anche nel Sulcis Iglesiente una proposta autorevole, organica e articolata di riforma da sottoporre all’attenzione dell’Assessore competente, Quirico Sanna (al quale ho già sottoposto l’invito a venire nel territorio per confrontarsi) e in generale alla Giunta presieduta dal presidente Christian Solinas e, naturalmente, ai colleghi del Consiglio regionale della Sardegna.

Fabio Usai

Consigliere regionale PSd’Az

[bing_translator]

«Le dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco di Alghero, Mario Bruno, sul tema della sanità sono fuorvianti e hanno il sapore strumentale di chi, sonoramente sconfitto alle precedenti elezioni amministrative della propria città, cerca visibilità ed una rinnovata verginità politica che nessun cittadino algherese è più disponibile a riconoscergli. Ciò che Bruno ha dichiarato, ovvero che Alghero resterà senza ospedale, è sintomatico della scarsa conoscenza dell’argomento e della volontà da parte dell’amministrazione regionale di approvare in tempi rapidi una nuova riforma della sanità inclusiva e rispettosa delle prerogative dei cittadini in ogni territorio. Non solo Alghero avrà, allo stesso modo del Sulcis Iglesiente e di altri territori della Sardegna, le sue strutture ospedaliere, ma esse saranno d’eccellenza e capaci di rispondere alle esigenze e ai bisogni di prossimità dei pazienti e degli operatori sanitari.»

Lo scrive, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

[bing_translator]

Nuova durissima presa di posizione dell’on. Fabio Usai (PSd’Az) sui disservizi delle strutture ospedaliere del Sulcis Iglesiente.

«Spiace constatare – denuncia Fabio Usai – che da alcuni giorni diversi reparti dell’ospedale CTO di Iglesias sono al caldo a causa dei continui disservizi nell’impianto di climatizzazione. Una situazione a dir poco inaccettabile vista anche l’elevata temperatura estiva e che, peraltro, nelle settimane scorse si era già verificata anche all’ospedale Sirai di Carbonia. Da più parti, in questi giorni, sono giunte le lamentele per questi disservizi che da un verso provocano disagi ai pazienti, ma dall’altro creano difficoltà anche al personale sanitario obbligato ad operare in condizioni a dir poco problematiche.»

«I pazienti, così come i lavoratori della sanità, dei nuovi reparti di ginecologia, pediatria, ortopedia e chirurgia – aggiunge Fabio Usai, componente della commissione Sanità del Consiglio regionale -, sono obbligati a subire questo disservizio sulla propria pelle in un periodo nel quale la temperatura dell’aria supera, come nella giornata odierna, i 30-35 gradi. Questa situazione aumenta la sofferenza di coloro che sono ricoverati per essere curati. E può condizionare negativamente anche le prestazioni lavorative del personale sanitario che quotidianamente, con grande professionalità, è chiamato a intervenire per alleviare le sofferenze delle persone.»

Fabio Usai preannuncia un intervento in ambito regionale per affrontare il problema delle manutenzioni interne alle strutture ospedaliere.

«Nei prossimi giorni solleverò la questione in ambito regionale, interessando l’assessore competente, Mario Nieddu, affinché intervenga in maniera concreta per la risoluzione dei fastidiosi (e potenzialmente) pericolosi, disservizi. Inoltre, affinché essi non si ripetano più, chiederò all’Assessore e ai dirigenti dell’ATS, di verificare lo stato delle manutenzioni interne alle strutture ospedaliere del Sulcis Iglesiente e le eventuali, criticità evidenziatesi all’interno dell’azienda d’appalto, nella fattispecie la “Carbotermo”, deputata a far sì che certe problematiche siano prevenute o risolte in tempi accettabili per i pazienti ed il personale sanitario impegnato negli ospedali. Anche perché – conclude Fabio Usai – tali disservizi hanno avuto un incremento proprio dopo l’ultimo cambio d’appalto e da quando parte del personale esperto impiegato da molti anni nelle manutenzioni, guarda caso, non è stato confermato nella propria mansione lavorativa.»

[bing_translator]

La commissione speciale “sul perdurare dello stato di insolvenza dell’Aias” ha ascoltato questo pomeriggio la delegazione dell’Anci Sardegna, guidata dal presidente Emiliano Deiana, per conoscere le tempistiche e l’ammontare dei pagamenti del sistema dei Comuni nei confronti dell’Aias.

Così come è stato spiegato dal presidente della commissione, Gianfranco Ganau, il dato è di particolare interesse anche alla luce delle dichiarazioni rese dagli amministratori dell’Aias che hanno lamentato ritardi nei pagamenti, da parte dei Comuni, per i servizi offerti per «ridurre le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomi» (servizi socio assistenziali) e che sono finanziati dalla Regione.

Il presidente dell’Anci ha quindi ammesso l’incompletezza dei dati a disposizione (mancherebbero ancora quelli riferiti al 30% dei Comuni) ma ha affermato, sollecitato anche dalle richieste di chiarimento avanzate dai consiglieri Francesco Agus (Progressisti), Antonio Mario Mundula (FdI), Michele Cossa (Riformatori sardi), Eugenio Lai (LeU), Valerio De Giorgi (Misto), Fabio Usai (Psd’Az) che la cifra di otto milioni di euro, indicata originariamente dall’Aias, come eventuale credito vantato nei confronti delle amministrazioni locali, dopo un ricalcolo, si è ridotta a poco più di cinque milioni di euro.

«Ma anche quest’ultimo importo – ha spiegato Emiliano Deiana – è destinato a diminuire, considerato che non pochi Comuni contestano una serie di fatture emesse a loro carico dall’Aias per prestazioni, a giudizio degli Enti locali interessati, inappropriate se non addirittura inesistenti.»

Il presidente dell’Anci ha citato ad esempio i casi dei comuni di Carbonia ed Assemini («vengono contestati importi che vanno dalle ventimila euro fino al milione di euro») e si è impegnato a consegnare il dossier completo e verificato entro le prossime due settimane.

[bing_translator]

L’assessore regionale dell’Industria Anita Pili ha visitato oggi la Carbosulcis, accompagnata dal consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai e dal nuovo Amministratore della società Francesco Lippi.
«Il sito di Nuraxi Figus – hanno spiegato l’assessore Anita Pili e l’on. Fabio Usai -, ha tutte le carte in regola per diventare un polo tecnologico d’avanguardia e l’esempio virtuoso di come un sito produttivo nato nel tempo per specifiche ragioni possa essere riconvertito con successo garantendo nuove ed importanti opportunità di sviluppo economico-occupazionali. Dal progetto ARIA, portato avanti con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, per la produzione, tramite una torre per la distillazione criogenica, di isotopi stabili arricchiti ad altissima purezza da utilizzare poi nelle sperimentazioni nel laboratorio del INFN nel “Gran Sasso”, fino a quello per la lisciviazione del carbone per produrre fertilizzanti e disinquinanti ecologici e al più noto “Spirulina” per la coltivazione dell’alga azzurra “Arthrospira Platensis” comunemente conosciuta come Spirulina e ormai ampiamente utilizzata nel pianeta a livello alimentare e medico per i suoi grandi benefici a favore del sistema nervoso e immunitario, hanno ricordato i due esponenti della maggioranza regionale, sono numerose ormai le prospettive concrete per la riconversione reale del sito.»

In particolare il progetto ARIA va avanti da tempo con il pieno coinvolgimento di diversi tecnici della miniera che offre le sue infrastrutture. Secondo il consigliere regionale Fabio Usai, «il vero punto di forza della Carbosulcis, oltre all’evidente caratterizzazione strutturale, infrastrutturale, geografica, climatica e geologica che si presta concretamente a progetti di questo tipo è la grande qualità del suo capitale umano che ha già dimostrato di essere all’altezza delle sfide proposte confrontandosi con i migliori tecnici e studiosi provenienti da altre parti del Paese».

Il concetto è stato ribadito a più riprese dall’assessore Anita Pili che ha spiegato come «la ricchezza del sito minerario in dismissione, ossia la vera forza del territorio e dunque della Sardegna, è rappresentata proprio dagli uomini e dalle donne, ingegneri, tecnici e operai della miniera, che hanno acquisito esperienza e professionalità elevate e che per questo non vanno disperse ma anzi devono essere valorizzate facendo tutto il necessario affinché progetti come quelli in corso o ancora da avviare, siano portati a compimento».

«Il Sulcis Iglesiente ha finalmente una grande opportunità storica che è quella, grazie anche ai progetti in cantiere nel sito di Nuraxi Figus, di diversificare la propria economia e di puntare massicciamente sull’innovazione tecnologica, vera frontiera dello sviluppo futuro (in realtà ormai presente), in linea con quanto già affermato anche dal Presidente Solinas che recentemente ha parlato dell’isola immaginandola un domani come la “Sardinia Valley” della tecnologia e quindi capace, al pari di quella famosa sita in California negli USA, di attrarre importanti investimenti e di essere a sua volta strategico volano di sviluppo, crescita, occupazione, know how, ricerca e quindi ricchezza per un’intera nazione. Per questo motivo – hanno concluso l’assessore Anita Pili ed il consigliere Fabio Usai – è necessario scommettere sulla Carbosulcis andando oltre il piano di dismissione a suo tempo varato e in via di applicazione.»

[bing_translator]

I consiglieri regionali del Psd’Az Franco Mula, Nanni Lancioni, Piero Maieli, Giovanni Satta, Stefano Schirru e Fabio Usai hanno presentato una mozione in Consiglio regionale «sulla necessità di potenziare e salvaguardare gli Uffici delle Motorizzazioni civili di Cagliari, Oristano, Sassari e in particolare di Nuoro, a rischio chiusura, e sul trasferimento dallo Stato alla Regione delle competenze in materia di motorizzazione civile».

Nel testo si impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale a «sollecitare il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ad attivare, in tempi brevi, le mobilità del personale dagli altri Enti verso gli Uffici delle motorizzazioni civili di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari al fine di dare immediata risposta alle richieste degli utenti, delle imprese di autotrasporto, delle agenzie automobilistiche e delle autoscuole». La mozione impegna, inoltre, il presidente della Regione e la Giunta regionale «a porre in essere tutte le procedure necessarie per ottenere dallo Stato il trasferimento alla Regione Sardegna di tutte le funzioni facenti capo alla motorizzazione civile al fine di poterne gestire le attività e garantire all’utenza sarda la necessaria qualità del servizio», oltre «ad adottare, con ogni consentita urgenza, tutte le iniziative utili a salvaguardare le sedi degli Uffici della motorizzazione civile della Sardegna al fine di scongiurare possibili chiusure». 

[bing_translator]

«La vicenda dei lavoratori AIAS, oltre a colpirmi sul piano umano in quanto è inconcepibile che dei padri e delle madri debbano restare per mesi e mesi senza la possibilità di sostentare le proprie famiglie e vivere una vita dignitosa, rafforza in me la convinzione che è giunto il momento di chiarire una volta per tutte le diverse responsabilità insite nella vertenza e che negli ultimi anni, in particolare con la precedente giunta regionale di centrosinistra, non sono state, evidentemente, individuate.»

Il consigliere regionale del PSd’Az Fabio Usai ha iniziato così, ieri, il suo intervento nella “commissione di inchiesta” sull’AIAS.

«E’ arrivato il momento di fare piena chiarezza senza più ricorrere a sotterfugi, perdite di tempo o inutili scappatoie che non risolvono da una parte le problematiche dei lavoratori e dall’altra non concorrono a migliorare la qualità della prestazione sanitaria ai pazienti gravi in carico all’associazione – ha aggiunto Fabio Usai -. È preciso dovere dell’assessore della Sanità Mario Nieddu, ovvero di colui che presiede il tavolo tecnico di ricognizione sui debiti-crediti dell’AIAS, ha affermato Usai, intervenire in maniera netta per fare finalmente chiarezza sui contenziosi economico-giudiziari che da anni contrappongono l’associazione di assistenza agli spastici all’azienda sanitaria e dunque all’amministrazione regionale.
Se è necessario, e sono certo che lo sia, il tavolo tecnico istituito per stabilire le rispettive responsabilità, nonché i crediti e debiti realmente dovuti, venga rafforzato con tutte le competenze umane necessarie per arrivare a questo scopo. È necessario rafforzare l’organismo con le migliori competenze umane e tecniche, onde evitare che lo stesso diventi un contenitore vuoto impossibilitato a compiere reali accertamenti sulle migliaia di documenti da analizzare e si ripetano gli errori del passato quando agli interventi (evidentemente) di facciata non hanno mai corrisposto risultati concreti.»

«Non c’è più un minuto da perdere – ha concluso Fabio Usai – i lavoratori attendono, legittimamente, risposte così come le famiglie dei pazienti, e in generale le attendono i cittadini stanchi di assistere a questo stillicidio di polemiche, accuse e proteste in una vertenza che da tempo ha assunto un carattere sociale di rilevanza regionale. Solo con l’accertamento delle rispettive responsabilità sarà possibile intervenire in modo puntuale sulla vertenza e normalizzare una situazione ormai diventata ingestibile. Innanzitutto, partendo dal riconoscimento degli stipendi dovuti ai dipendenti e la garanzia sul loro pagamento puntuale.»

Fabio Usai, al centro, tra il presidente della commissione d’inchiesta Gianfranco Ganau ed il presidente della commissione Salute e Politiche sociali Domenico Gallus.

[bing_translator]

«Ancora oggi non c’è piena chiarezza sul futuro dell’approvvigionamento energetico in Sardegna, rispetto al percorso ormai intrapreso dal Governo nazionale e dall’Enel sulla decarbonizzazione dell’isola.»
Nuova presa di posizione del consigliere regionale del PSD’Az Fabio Usai, sul tema della decarbonizzazione, dell’approvvigionamento energetico in Sardegna e sul futuro del Polo Industriale di Portovesme, dopo l’indizione da parte delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil del Sulcis Iglesiente di un sit-in per il 25 luglio prossimo in viale Trento, sotto il Palazzo della Giunta regionale.
«L’iniziativa intrapresa dalle sigle sindacali è pienamente legittima, ma è necessario non perdere di vista le rispettive responsabilità in questa vicenda e, soprattutto, le diverse competenze in materia che non possono certo far assimilare il livello regionale a quello nazionale – aggiunge Fabio Usai -. Solo individuando precisamente chi è la controparte, che di certo non può essere identificabile nella Regione per ovvii motivi di competenza istituzionale, sarà possibile modulare un’azione sinergica tesa a individuare tutti i percorsi di mobilitazione e stimolazione politico-sindacale utili per incidere concretamente nella vertenza “energia” e ottenere risposte certe da parte del Governo nazionale sul futuro delle centrali elettriche sarde, senza le quali ogni piano di rilancio industriale dell’isola, a partire dal sito di Portovesme con gli stabilimenti “Sider Alloys” ed “Eurallumina”, rischierà di diventare un miraggio.»
«In questo frangente – sottolinea ancora Fabio Usai -, la Regione non è controparte del Sindacato, anzi, insieme a tutti gli altri attori sociali, istituzionali ed imprenditoriali sardi, ne è la prima alleata. È auspicabile, dunque, che si remi tutti insieme nella stessa direzione,portando la voce della Sardegna nei confronti di chi, come il ministro Luigi Di Maio, ha competenza esclusiva sulla vicenda e ha anche il dovere di intervenire indicando con chiarezza e celerità quali sono le alternative energetiche concrete alla dismissione delle centrali a carbone e, in assenza di esse, optando per un rinvio della loro chiusura finché la transizione al metano o ad altre fonti certe e continuative di energia sarà compiuta.»
«Su questo tema – conclude il consigliere regionale – siamo pronti a fare le barricate con chi, come il Sindacato, tiene a cuore le sorti dei lavoratori del Polo Industriale di Portovesme e più in generale di tutto il territorio del Sulcis Iglesiente.»