24 November, 2024
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«La vicenda dei lavoratori AIAS, oltre a colpirmi sul piano umano in quanto è inconcepibile che dei padri e delle madri debbano restare per mesi e mesi senza la possibilità di sostentare le proprie famiglie e vivere una vita dignitosa, rafforza in me la convinzione che è giunto il momento di chiarire una volta per tutte le diverse responsabilità insite nella vertenza e che negli ultimi anni, in particolare con la precedente giunta regionale di centrosinistra, non sono state, evidentemente, individuate.»

Il consigliere regionale del PSd’Az Fabio Usai ha iniziato così, ieri, il suo intervento nella “commissione di inchiesta” sull’AIAS.

«E’ arrivato il momento di fare piena chiarezza senza più ricorrere a sotterfugi, perdite di tempo o inutili scappatoie che non risolvono da una parte le problematiche dei lavoratori e dall’altra non concorrono a migliorare la qualità della prestazione sanitaria ai pazienti gravi in carico all’associazione – ha aggiunto Fabio Usai -. È preciso dovere dell’assessore della Sanità Mario Nieddu, ovvero di colui che presiede il tavolo tecnico di ricognizione sui debiti-crediti dell’AIAS, ha affermato Usai, intervenire in maniera netta per fare finalmente chiarezza sui contenziosi economico-giudiziari che da anni contrappongono l’associazione di assistenza agli spastici all’azienda sanitaria e dunque all’amministrazione regionale.
Se è necessario, e sono certo che lo sia, il tavolo tecnico istituito per stabilire le rispettive responsabilità, nonché i crediti e debiti realmente dovuti, venga rafforzato con tutte le competenze umane necessarie per arrivare a questo scopo. È necessario rafforzare l’organismo con le migliori competenze umane e tecniche, onde evitare che lo stesso diventi un contenitore vuoto impossibilitato a compiere reali accertamenti sulle migliaia di documenti da analizzare e si ripetano gli errori del passato quando agli interventi (evidentemente) di facciata non hanno mai corrisposto risultati concreti.»

«Non c’è più un minuto da perdere – ha concluso Fabio Usai – i lavoratori attendono, legittimamente, risposte così come le famiglie dei pazienti, e in generale le attendono i cittadini stanchi di assistere a questo stillicidio di polemiche, accuse e proteste in una vertenza che da tempo ha assunto un carattere sociale di rilevanza regionale. Solo con l’accertamento delle rispettive responsabilità sarà possibile intervenire in modo puntuale sulla vertenza e normalizzare una situazione ormai diventata ingestibile. Innanzitutto, partendo dal riconoscimento degli stipendi dovuti ai dipendenti e la garanzia sul loro pagamento puntuale.»

Fabio Usai, al centro, tra il presidente della commissione d’inchiesta Gianfranco Ganau ed il presidente della commissione Salute e Politiche sociali Domenico Gallus.

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«Ancora oggi non c’è piena chiarezza sul futuro dell’approvvigionamento energetico in Sardegna, rispetto al percorso ormai intrapreso dal Governo nazionale e dall’Enel sulla decarbonizzazione dell’isola.»
Nuova presa di posizione del consigliere regionale del PSD’Az Fabio Usai, sul tema della decarbonizzazione, dell’approvvigionamento energetico in Sardegna e sul futuro del Polo Industriale di Portovesme, dopo l’indizione da parte delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil del Sulcis Iglesiente di un sit-in per il 25 luglio prossimo in viale Trento, sotto il Palazzo della Giunta regionale.
«L’iniziativa intrapresa dalle sigle sindacali è pienamente legittima, ma è necessario non perdere di vista le rispettive responsabilità in questa vicenda e, soprattutto, le diverse competenze in materia che non possono certo far assimilare il livello regionale a quello nazionale – aggiunge Fabio Usai -. Solo individuando precisamente chi è la controparte, che di certo non può essere identificabile nella Regione per ovvii motivi di competenza istituzionale, sarà possibile modulare un’azione sinergica tesa a individuare tutti i percorsi di mobilitazione e stimolazione politico-sindacale utili per incidere concretamente nella vertenza “energia” e ottenere risposte certe da parte del Governo nazionale sul futuro delle centrali elettriche sarde, senza le quali ogni piano di rilancio industriale dell’isola, a partire dal sito di Portovesme con gli stabilimenti “Sider Alloys” ed “Eurallumina”, rischierà di diventare un miraggio.»
«In questo frangente – sottolinea ancora Fabio Usai -, la Regione non è controparte del Sindacato, anzi, insieme a tutti gli altri attori sociali, istituzionali ed imprenditoriali sardi, ne è la prima alleata. È auspicabile, dunque, che si remi tutti insieme nella stessa direzione,portando la voce della Sardegna nei confronti di chi, come il ministro Luigi Di Maio, ha competenza esclusiva sulla vicenda e ha anche il dovere di intervenire indicando con chiarezza e celerità quali sono le alternative energetiche concrete alla dismissione delle centrali a carbone e, in assenza di esse, optando per un rinvio della loro chiusura finché la transizione al metano o ad altre fonti certe e continuative di energia sarà compiuta.»
«Su questo tema – conclude il consigliere regionale – siamo pronti a fare le barricate con chi, come il Sindacato, tiene a cuore le sorti dei lavoratori del Polo Industriale di Portovesme e più in generale di tutto il territorio del Sulcis Iglesiente.»

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Il consigliere regionale del PSd’Az Fabio Usai interviene dopo il sopralluogo della commissione Salute e Politiche sociali (della quale fa parte) negli ospedali di Carbonia, Iglesias e San Gavino Monreale.

«Ai colleghi della Commissione in visita nel nostro territorio – spiega il consigliere Fabio Usai – ho evidenziato alcune delle più gravi problematiche che affliggono la sanità del territorio; dal fondamentale reparto salvavita di emodinamica, funzionante unicamente 8 ore al giorno, dal lunedì al venerdì, a causa della carenza organica (nella struttura lavorano solo 2 cardiologi e 5 infermieri), al tema delle lunghissime liste d’attesa (al centro unico di prenotazione lavorano solo 3 operatori che quasi mai riescono a servire adeguatamente l’utenza), sino alla penuria di anestesisti che provoca gravi ritardi nelle liste operatorie con pazienti colpiti da traumi importanti obbligati ad attendere gli interventi anche per 10-15 giorni tra sofferenze e disagi, la situazione è diventata ormai ingestibile. Per non parlare poi delle carenze inerenti il personale medico nei reparti di Nefrologia-Dialisi (con soli 4 medici), di Ortopedia, di Chirurgia (dove il personale è sottoposto a un surplus di lavoro insostenibile e, al CTO di Iglesias, non viene garantita l’assistenza 7 giorni su 7) o Endoscopia dove ormai è rimasto solo un medico in turno e spesso non è presente l’endoscopista reperibile con tutto ciò che ne consegue in termini di assistenza per i pazienti gravi emorragici. Ma i problemi – ha denunciato Fabio Usai – riguardano anche le infrastrutture degli ospedali: sovente gli ascensori sono guasti ed anche il servizio di climatizzazione ultimamente ha lasciato a desiderare.»

Per affrontare queste che sono tra le criticità più evidenti il consigliere regionale sardista ha anche avanzato delle proposte, alcune delle quali già oggetto di confronto in ambito regionale.

«Prendiamo il caso di emodinamica – spiega Fabio Usai -. Nel breve periodo si potrebbe ampliare l’organico di almeno un medico ed un infermiere così da elevare il fondamentale servizio salvavita da 8 a 12 ore al giorno, garantendo la copertura tramite lo strumento della reperibilità, anche per il fine settimana. Fermo restando che l’obiettivo è quello di realizzare un servizio di emodinamica costante per le 24 ore, già questo primo intervento significherebbe un’inversione di tendenza e dunque un miglioramento dopo anni di progressivo depauperamento dei servizi sanitari. Ma identico ragionamento vale anche per gli altri reparti per i quali stiamo studiando interventi mirati in attesa della riforma più ampia che la nostra maggioranza realizzerà in ambito regionale per ricostruire realmente una sanità a dimensione di cittadino.»

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Ferma presa di posizione del consigliere regionale del Partito sardo d’Azione Fabio Usai sull’emergenza del polo industriale di Portovesme e sulla RWM di Domusnovas.

«Il futuro industriale del Sulcis Iglesiente continua a essere fortemente in discussione a causa della visione anacronistica, ideologizzata e irreale del M5S e del suo leader, il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio – attacca Fabio Usai -. Non solo, il titolare del MISE continua a non presenziare ad ogni vertice ministeriale sulle principali vertenze industriali del territorio, quali, ad esempio, Sider Alloys, dimostrando di non volersi assumere fino in fondo la responsabilità di trovare delle soluzioni concrete, stabili e durature, nell’interesse delle migliaia di lavoratori, padri di famiglia, coinvolti nel Polo di Portovesme, ma addirittura dimostra con la sua inesistente strategia politica sul tema della decarbonizzazione, e delle indispensabili alternative per l’approvvigionamento energetico da istituire in assenza delle fonti fossili, di voler compromettere ogni velleità di ripartenza e rafforzamento del settore industriale in Sardegna e nel Sulcis Iglesiente, da qui ai prossimi decenni.
Una “non strategia” politico/istituzionale/industriale/energetica, degna di un leader ormai conosciuto per aver prodotto in un anno di responsabilità governativa sul tema dello Sviluppo Economico e di riflesso del Lavoro: il NULLA ASSOLUTO.»

«Nondimeno, per la forza politica da lui guidata, non sono forse sufficienti la crisi economica generalizzata nel Sulcis Iglesiente e le relative problematiche connesse alla ripartenza degli stabilimenti industriali di Portovesme, altrimenti non si spiegherebbe come mai da tempo è in atto un vero e proprio tentativo di far chiudere anche un’altra delle poche realtà produttive ancora in marcia nel territorio, ovvero la RWM – aggiunge Fabio Usai -. Prova ne è la mozione approvata negli ultimi giorni dalla Camera dei Deputati, con primo firmatario l’on. Pino Cabras, con l’obbiettivo non troppo celato di chiudere la fabbrica di Domusnovas senza che però venga concepito e attuato un concreto quanto credibile piano di riconversione del sito produttivo per le centinaia di lavoratori, padri di famiglia, coinvolti.
Il tutto facendo leva sui drammi delle popolazioni colpite dalla guerra in Yemen che, purtroppo, anche in caso di serrata dello stabilimento di Domusnovas non sarebbero interrotti in alcun modo. In quanto, in ogni caso, le armi verrebbero prodotte, vendute e acquistate dagli Stati coinvolti direttamente e indirettamente nel conflitto, in numerosi altri luoghi e modi.»

«Fermo restando il sostegno a ogni azione politica tesa a bloccare ogni conflitto nel mondo, è inaccettabile che per il territorio del Sulcis Iglesiente le uniche soluzioni proposte continuino a essere quelle dell’azzeramento dell’esistente senza però, prima, realizzare alternative credibili di rilancio economico-occupazionale – sottolinea il consigliere regionale sardista -.
Questo modo approssimativo di intendere la politica e di influire nella vita delle persone, da parte dei vari Di Maio, Cabras e compagnia, va censurato e rispedito senza tentennamenti al mittente. Il Sulcis Iglesiente ha urgente necessità di ottenere risposte concrete sui temi del lavoro, del salvataggio e del rafforzamento delle realtà produttive esistenti e della pianificazione e programmazione economica di tutti gli altri settori da qui ai prossimi decenni. Al governo nazionale va detto con forza che è arrivata l’ora di produrre meno chiacchiere ideologiche e slogan, e più fatti concreti nell’interesse di tutti i cittadini – conclude Fabio Usai -. Come Regione Sardegna continueremo a pretendere rispetto per i sardi e a fare tutto ciò che è in nostro potere per risolvere i tanti problemi irrisolti lasciati in dote dal passato e dall’inconcludenza di chi oggi avrebbe potere di intervenire ma non lo sta facendo o addirittura pone ostacoli come gli esponenti del M5S.»

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La commissione Salute e Politiche sociali del Consiglio regionale, lunedì 1 luglio visiterà i tre ospedali del Sulcis Iglesiente e l’ospedale di San Gavino Monreale. Il “Viaggio” all’interno della Sanità del “Sud Ovest Sardo”, inizierà alle 10.30 all’ospedale Sirai di Carbonia, proseguirà a Iglesias, al CTO e al Santa Barbara e si concluderà nel pomeriggio all’ospedale “Nostra Signora di Bonaria” di San Gavino Monreale.

Le visite della commissione Salute e Politiche sociali, composta dal presidente Domenico Gallus (Udc), il vice Daniele Secondo Cocco (Leu), i segretari Antonio Mario Mundula (Fratelli d’Italia) e Carla Cuccu (M5S) e i componenti Francesco Agus (Progressisti), Gianfranco Ganau (PD), Annalisa Mele (Lega), Antonello Peru (Forza Italia), Giorgio Oppi (Udc), Giovanni Antonio Satta (Riformatori sardi), Stefano Schirru (PSd’Az) e Fabio Usai (PSd’Az), arrivano 53 giorni dopo quelle effettuate dall’assessore Mario Nieddu.


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Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha firmato questa mattina la nomina dei componenti della commissione d’inchiesta sull’AIAS e l’ha convocata per mercoledì 3 luglio, alle 13.00.

«Come promesso – ha detto il presidente Michele Pais – ho accorciato i tempi di insediamento e da mercoledì la commissione potrà cominciare a lavorare per chiarire questa vertenza che coinvolge non solo i lavoratori ma anche gli assistiti e le loro famiglie.»

Era stato il Consiglio regionale il 25 giugno, approvando un ordine del giorno, a dare mandato al presidente del Consiglio per nominare i componenti della Commissione d’inchiesta sul perdurare sullo stato di insolvenza economica dell’AIAS nei confronti dei propri dipendenti, sulla qualità dei servizi e la tutela dei diritti dei lavoratori.

«La Commissione – sottolinea il presidente del Consiglio regionale – non dovrà avere nessun fine inquisitorio ma lavorare per chiarire, nel rispetto del regolamento e del mandato consiliare e, parallelamente al lavoro dell’assessore Mario Nieddu e della commissione Sanità, una vertenza acuitasi negli ultimi anni e che coinvolge numerosi lavoratori e pazienti, nonché il fondamentale servizio di assistenza.»

Fanno parte della commissione d’inchiesta i consiglieri: Francesco Agus (Progressisti), Michele Ciusa (Movimento 5 stelle), Angelo Cocciu (Forza Italia Sardegna), Michele Cossa (Riformatori sardi), Valerio De Giorgi (Misto), Michele Ennas (Lega Salvini Sardegna), Gianfranco Ganau (Partito Democratico), Eugenio Lai (Liberi e Uguali Sardegna), Antonio Mario Mundula (Fratelli d’Italia), Giorgio Oppi (Udc Sardegna), Fabio Usai (Partito Sardo D’Azione).

Nella Prima seduta, presieduta dal presidente Michele Pais, saranno eletti il presidente della Commissione e l’Ufficio di presidenza.

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«I vergognosi tentativi del centrosinistra in Consiglio Regionale, di voler scaricare la propria inconcludenza palesatasi negli ultimi 5 anni di Governo, Pigliaru, sulla vicenda AIAS, oltre a essere patetici, sono per quanto mi riguarda inaccettabili.»

Lo sostiene, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«La precedente Giunta regionale ha avuto 5 anni, 60 mesi, ovvero 1.825 giorni, per risolvere le problematiche dei lavoratori AIAS, che ancora oggi attendono il pagamento di almeno 9 stipendi arretrati, ma niente di ciò che realmente andava attuato per andare incontro in maniera “definitiva” alle loro esigenze, è stato fatto. Il risultato di questa mancata azione, è che ancora oggi centinaia e centinaia di famiglie sopravvivono in una condizione economica disastrata che oltre a generare gravi deprivazioni sta influendo pesantemente nei rapporti familiari e nella psiche delle persone coinvolte, ormai esasperate per questa situazione ormai incancrenita nel tempo – aggiunge Fabio Usai -. A tal proposito, appare quantomeno strumentale che l’attuale opposizione spinga per la costituzione di una “commissione d’inchiesta” quasi a volersi lavare la coscienza di ciò che non ha saputo fare quando, fino a pochi mesi fa, a parti inverse, il centrosinistra deteneva il potere.»

«Non accetterò e non accetteremo in alcun modo che continuino le strumentalizzazioni sulle spalle dei lavoratori. L’attuale maggioranza, insediatasi al governo nel solo nel mese di aprile e con le commissioni consiliari in quello di maggio, ha già dato prova di voler risolvere concretamente le problematiche dei lavoratori e contestualmente dei pazienti assicurando loro i migliori livelli di assistenza sanitaria, con le prime azioni intraprese dall’assessore, Mario Nieddu e dal presidente della “Commissione Sanità”, Domenico Gallus, i quali hanno già interloquito fattivamente con gli attori istituzionali, aziendali e sociali coinvolti nella complessa vicenda, interessando anche i dirigenti preposti materialmente ad assumersi le rispettive responsabilità in merito al riconoscimento delle somme dovute all’AIAS in virtù delle proprie prestazioni – sottolinea ancora Fabio Usai -. È necessario, dunque, che si continui sulla strada già intrapresa anche con il coinvolgimento diretto del presidente della Regione, Christian Solinas, così come avvenuto per altre importanti vertenze quali Alcoa-Sider Alloys ed Air Italy, per raggiungere l’obiettivo di ristabilire la corretta puntualità dei pagamenti per i lavoratori interessati e quello della migliore assistenza sanitaria per i pazienti – conclude il consigliere regionale sardista -, isolando ogni tentativo di strumentalizzazione e rivalsa politica da parte del centrosinistra, ovvero da coloro in tutti questi anni non hanno saputo risolvere i problemi e anzi li hanno acuiti.»

Verso la provincia del Sud Ovest Sardo. È questa la svolta che sta prendendo piede in Consiglio regionale, nell’ambito della riforma degli Enti locali che la maggioranza di centrodestra che sostiene la Giunta Solinas ha fissato tra le priorità del suo programma di governo. “Per quanto riguarda il Sulcis – ha dichiarato oggi l’assessore degli Enti locali Quirico Sanna – penso che la provincia del Sud Sardegna vada rivisitata. Ci sono realtà che con Carbonia non hanno nulla a che vedere e che vanno ricondotte all’Area metropolitana di Cagliari, raggruppando intorno a Carbonia realtà economicamente e storicamente più vicine, come una parte del Campidano.” Esprime grande soddisfazione per questa prospettiva, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione. “Non ho mai avuto dubbi – ha dichiarato Fabio Usai – che la maggioranza di centrodestra avrebbe tenuto conto delle istanze arrivate con forza dal nostro territorio. Il Sud Ovest della Sardegna è un territorio che va governato con una provincia in grado di dargli le risposte che merita, in una fase particolarmente delicata della sua storia. È un impegno che abbiamo preso in campagna elettorale e che porteremo avanti con forza fino al raggiungimento dell’obiettivo.” Riguardo all’Ogliastra, lo stesso assessore degli Enti locali Quirico Sanna e l’assessore dei Trasporti Giorgio Todde, hanno detto che “l’Ogliastra è un’area omogenea, su cui stiamo ragionando, che deve diventare una provincia più vasta, allargata ad altre realtà rimaste fuori per ragioni antistoriche, dotata di maggiore peso demografico”. “Non sono contro la provincia Ogliastra – ha concluso l’assessore Quirico Sanna – il ragionamento è aperto: siamo in fase di elaborazione della riforma degli Enti locali e sono sicuro che troveremo la soluzione giusta.”

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La neo assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, ha incontrato stamane la Rappresentanza Sindacale Unitaria dell’Eurallumina, nello stabilimento di Portovesme.
Alla riunione, che ha visto la partecipazione dei consiglieri regionali Fabio Usai, Michele Ennas e Stefano Tunis, i rappresentanti dei lavoratori hanno esposto lo stato della vertenza ed i passaggi ancora mancanti per giungere alla conclusione definitiva e positiva di un lunghissimo iter per le autorizzazioni in capo alla Regione Sardegna, per quanto riguarda Via e Aia, e l’ emergenza sul fronte energia, con il decreto del governo sulla decarbonizzazione fissata entro il 2025, che farebbe accantonare l’accordo tra Enel ed Eurallumina per il trasferimento dell’energia termica, attraverso vapordotto, per la ripartenza delle produzioni del primo anello della filiera dell’alluminio.
Successivamente l’assessore e la delegazione istituzionale, hanno incontrato congiuntamente la RSU, i dirigenti dell’Azienda, il presidente ing. Vincenzo Rosino, l’amministratore delegato ing. Luca Vincenzi, e il direttore delle risorse umane, dott. Simone Angius. Alla riunione ha partecipato anche il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda.

I manager hanno illustrato quanto realizzato nel mantenimento degli impianti dalla loro fermata con le prestazioni d’opera del personale diretto inserito in turni di rotazione e di quello esterno, che vede giornalmente transitare dai cancelli di ingresso circa 130 addetti complessivamente con i servizi e la mensa. Gli investimenti programmati, gli interventi di bonifica già realizzati, in corso d’opera e previsti, le sinergie in attesa di concretizzarsi con il fornitore del vapore, il rispetto di tutti gli accordi sottoscritti, in campo nazionale, regionale, con tutti i vari governi che si sono succeduti, e con le forze sociali ed i lavoratori coinvolti. Gli azionisti della Rusal hanno in tutte le sedi confermato la volontà del riavvio delle produzioni, avendo una forte richiesta per il mercato interno Rusal a partire dal 2021, se in quella data non si fosse pronti, Eurallumina uscirebbe definitivamente dai piani strategici della multinazionale. A frapporsi per il raggiungimento di questo obiettivo, con la piena ripresa produttiva, quella occupazionale comprese le nuove assunzioni per raggiungere i numeri previsti nel piano industriale, il completamento dell’iter autorizzativo, la fermata della centrale Enel senza un’alternativa per l’approvvigionamento del vapore che per assenza in Sardegna di metano e Ggas, non potrà avvenire entro il 2025.
Al termine, l’assessore regionale dell’Industria ha partecipato ad una breve conferenza stampa.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219474034269444/

                   

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È di oggi la notizia, pubblicata sul sito del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dell’avvenuta registrazione del decreto interministeriale n. 16 del 29 aprile 2019, di ripartizione delle risorse finanziarie alle Regioni per il 2019, che destina alla Sardegna l’importo di 12.200.417,56 euro.
«Grazie allo sblocco di questa complicata situazione – ha commentato il consigliere regionale, Fabio Usai -, centinaia di famiglie potranno nuovamente avere quella minima indennità che permette loro di sopravvivere. Ma l’obiettivo principale resta sempre e, comunque, la riconquista del LAVORO. Ed essa può arrivare solo con la ripartenza delle realtà produttive ancora chiuse come Ex Alcoa-Sider Alloys ed EurAllumina. Sul raggiungimento di questo obiettivo, come Regione, siamo fortemente determinati.»