24 November, 2024
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La riunione del Consiglio comunale di Carbonia convocata dal presidente Massimiliano Zonza per questa sera alle 18.00, è saltata per la mancanza del numero legale. Verificate le assenze di cinque consiglieri sui banchi della maggioranza monocolore del Movimento 5 Stelle, la minoranza non è andata in suo soccorso, per cui il presidente non ha potuto fare altro che dichiarare sciolta la seduta ancora prima dell’inizio dei lavori.

All’ordine del giorno figuravano cinque punti: comunicazioni del sindaco (presumibilmente sulle recenti dimissioni dell’assessore della Pubblica Istruzione, Politiche giovanili e Sport), l’esame di interrogazioni e interpellanze, la ratifica della deliberazione della Giunta comunale n° 66 del 13 aprile scorso avente per oggetto “Variazione al Bilancio di previsione 2017-2019”, l’esame della variazione al Bilancio di previsione 2017-2019) e, infine, la rinegoziazione per l’anno 2017 dei prestiti ordinari della Cassa Depositi e Prestiti Società per Azioni.

Per il Movimento 5 Stelle non è decisamente un periodo facile. Le dimissioni dell’assessore Carla Mario, arrivate dopo quelle di Arianna Vinci (sostituita da Loredana La Barbera) ad inizio consiliatura, Riccardo Cireddu ed Emanuela Rubiu (queste ultime poi rientrate), sono un segno evidente di disagio o, comunque, di insufficiente preparazione, anche mentale, all’assolvimento degli incarichi ricoperti (tutti gli assessori sono alla prima esperienza amministrativa); gli stessi problemi, stanno emergendo evidentemente anche tra i consiglieri, considerato che, dopo il caso verificatosi lo scorso 31 gennaio con l’abbandono dell’Aula da parte di tutti i consiglieri mentre il vicesindaco Gian Luca Lai esponeva la proposta di adozione del Piano particolareggiato di iniziativa privata in località Campo Frassolis, questa sera è saltata la prima riunione del Consiglio comunale per mancanza del numero legale.

La storia recente riporta diversi casi simili ma è evidente che per il Movimento 5 Stelle, per sua caratteristica sempre compatto nell’assunzione delle decisioni, considerati anche i numeri di maggioranza (15 consiglieri contro i 9 complessivi della minoranza), il caso assume un rilievo tutt’altro che trascurabile.

«La maggioranza che a causa delle sue defezioni non riesce neppure a garantire il numero legale in Consiglio comunale non può governare un giorno in più una città nella morsa della crisi – ha dichiarato questa sera Fabio Usai, capogruppo del Partito dei Sardi -. L’episodio di stasera è l’ennesima dimostrazione che esiste un forte problema di dialogo e comunicazione all’interno del movimento che amministra la città di Carbonia. Dopo l’ennesimo turn-over forzato degli assessori che ha certificato la profonda frattura politica in seno al M5S di Carbonia, ci troviamo ancora ad assistere impotenti alla guerra politica interna che di fatto rallenta la vita amministrativa della città. La sindaca Massidda – ha concluso Fabio Usai – deve prendere atto del fallimento politico del suo progetto testimoniato dal continuo via vai all’interno della Giunta, ed ora anche in seno al Consiglio.»

Vediamo ora un’intervista realizzata questa sera con l’ex sindaco Giuseppe Casti, del Partito democratico.

La riunione d’insediamento del Consiglio comunale (5 luglio 2016).

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Il capogruppo del Partito dei Sardi Fabio Usai ha presentato una mozione su quella che definisce «la disastrosa situazione politica all’interno della maggioranza al comune di Carbonia» e ne pretende una discussione immediata.

«La negativa evoluzione dei rapporti all’interno della Giunta Massidda, con le dimissioni dell’assessore Carla Mario, suggeriscono una riflessione che merita di essere condivisa – sottolinea Fabio Usai -: oltreché assessore, l’ex esponente della Giunta è stata anche uno dei consiglieri del movimento tra i più apprezzati e votati raccogliendo diverse centinaia di preferenze personali. Il suo allontanamento dalla gestione amministrativa produce quindi un allarmante scollamento tra una nutrita rappresentanza dei cittadini e un certo modo di fare politica che è stato rinnegato in rapida sequenza dai diversi esponenti ormai ex della Giunta dimissionari. A farne le spese – conclude Fabio Usai – sono ovviamente i cittadini e la città che ormai è allo sbando.»

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Le dimissioni dell’assessore della Pubblica istruzione, Politiche giovanili e Sport del comune di Carbonia, Carla Mario, hanno provocato le prime prese di posizione dei gruppi di opposizione in Consiglio comunale.

«Non c’è due senza tre: ecco l’ennesimo assessore della Giunta Massidda che rassegna le dimissioni per motivi non precisati che, dietro l’ovvietà delle giustificazioni di rito, nascondono i palesi contrasti ormai insanabili all’interno della maggioranza – attacca Fabio Usai, capogruppo del Partito dei Sardi, il consigliere largamente più votato tra i 24 eletti il 5 giugno 2016, con 867 preferenze -. Carla Mario sbatte la porta e lascia le deleghe, dunque. Se questo è il nuovismo dei grillini che la gente aspettava c’è da preoccuparsi. La città non è più governata da quasi un anno, nessuna nuova iniziativa è stata intrapresa da questa maggioranza che ha ereditato il lavoro fatto dalle amministrazioni precedenti e oggi, da mesi ormai, si barcamena nell’ordinaria amministrazione, senza nessun programma concreto e nessun provvedimento per contrastare crisi e disoccupazione.»

«Da cittadino avrei certamente espresso elogi senza riserve per una compagine di governo capace e competente, protagonista di un cambiamento e di un risveglio. Ma oggi regna l’insipienza peggiore. Sono molto preoccupato e spero che il sindaco Paola Massidda si renda conto di quanto sta accadendo perseguendo l’unica strada possibile – conclude Fabio Usai -: rassegnare le dimissioni per la ormai palese certificazione di un fallimento che la gente non si aspettava né voleva.»

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Il consigliere comunale Fabio Usai, capogruppo del PdS, ha presentato un’interpellanza al sindaco, Paola Massidda, con la quale ha chiesto la rettifica del bando del comune di Carbonia per la selezione di un impiegato amministrativo categoria D1 da assegnare allo staff del sindaco, in modo «da scongiurare l’ennesima assunzione dai contorni poco trasparenti che penalizzerebbe con certezza il già esiguo bilancio a disposizione della città».

«Si tratta di un’assunzione a tempo determinato per un anno (salvo proroghe) che comporterà, per il solo anno 2017 (o meglio, per i restanti 8 mesi dell’anno), una spendita di poco più di 25.000 euro di soldi pubblici, in un contesto di insostenibile crisi della città e in considerazione che già una analoga assunzione fu effettuata nel luglio 2016, immediatamente dopo l’insediamento del sindaco Massidda e della Giunta targata M5S – spiega Fabio Usai -. Ma ciò che più preoccupa è che, con buona pace dei propositi di trasparenza e meritocrazia sbandierati (ma spesso non osservati) dalla nuova Amministrazione e dal sindaco, il bando di selezione prevede espressamente l’assenza di criteri e caratteri comparativi che consentano una valutazione oggettiva dei meriti e dei titoli di chi deciderà di partecipare alla selezione.»

Fabio Usai ha chiesto al sindaco di Carbonia di «procedere alla rettifica del bando, inserendo chiari criteri di valutazione oggettiva e non discrezionale che consentano a tutti i candidati di concorrere a parità di condizioni e secondo una graduatoria fondata sul merito e sui titoli».

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A distanza di sette mesi dall’inizio della consiliatura, stamane i consiglieri dei gruppi di minoranza del Consiglio comunale di Carbonia hanno tenuto una conferenza stampa per denunciare quella che definiscono l’assoluta inadeguatezza della Giunta guidata dal sindaco Paola Massidda e dalla maggioranza monocolore del Movimento 5 Stelle che la sostiene.

I consiglieri del Partito Democratico Giuseppe Casti, Pietro Morittu e Federico Fantinel; del Partito dei Sardi Fabio Usai; di Carbonia Possibile Ugo Piano e del gruppo misto Michele Stivaletta, hanno denunciato nel corso di una lunga conferenza stampa, i limiti dell’azione di governo del Movimento 5 Stelle, sottolineando la mancanza di progetti, i ritardi nella presentazione del bilancio, la chiusura di alcuni servizi motivata con la mancanza di risorse.

Inevitabilmente, l’obiettivo è stato puntato sulle dimissioni di due assessori, Arianna Vinci e Riccardo Cireddu, e su quanto è accaduto nella parte conclusiva dell’ultima riunione del Consiglio comunale svoltasi lo scorso 31 gennaio, quando tutti i consiglieri del gruppo di maggioranza hanno abbandonato l’Aula mentre il vice sindaco Gian Luca Lai esponeva l’ultimo punto dell’ordine del giorno, su “Adozione Piano particolareggiato di iniziativa privata in località Campo Frassolis – Zona territoriale omogenea G servizi generali – Sottozona G1T”.

Le opposizioni hanno ritrovato l’unità nell’azione politica di contrasto alla maggioranza del Movimento 5 Stelle, otto mesi dopo le divisioni che precedettero le elezioni e, di fatto, numeri alla mano, spianarono la strada alla vittoria di Paola Massidda che, lo ricordiamo, al primo turno, il 5 giugno 2017, ottenne 3.688 voti, il 21,95%, contro i 6.074 voti, il 36,15%, di Giuseppe Casti, sostenuto da 5 liste.

La lista del Movimento 5 Stelle ottenne 3.009 voti, il 17,91%, contro i 6.737 voti, il 40,10%, delle liste della coalizione che sosteneva Giuseppe Casti.

Al ballottaggio la situazione venne rovesciata da una valanga di voti per Paola Massidda, provenienti evidentemente in larga parte dagli elettori che al primo turno avevano sostenuto i sindaci rimasti esclusi dal testa a testa decisivo, tanto da portare alla trionfale vittoria del candidato del Movimento 5 Stelle con 9.291 voti, il 61,60%. Giuseppe Casti, sindaco uscente, si fermò a 5.748 voti, il 38,40%.

Ora la situazione pare cambiata, le opposizioni si sono compattate ed oggi hanno annunciato l’inizio di un’azione comune tesa a contrastare limiti ed inefficienze del Movimento 5 Stelle.

            

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Dal prossimo 1 gennaio 2017 gli oltre 500 lavoratori dell’Ati Ifras occupati da oltre 15 anni nei comuni del Parco Geominerario della Sardegna saranno disoccupati.

Questa è l’unica certezza che deriva dalla legge approvata qualche giorno fa da una parte del Consiglio regionale della Sardegna, che ha calpestato se stesso rinnegando una Legge che avrebbe consentito una proroga dell’occupazione approvata all’unanimità solo pochi giorni prima per compiacere logiche spartitorie di palazzo.

I lavoratori che nei giorni scorsi si sono resi conto del grave danno fatto sulla loro pelle, non ci stanno e stanno chiedendo a noi amministratori del territorio di attivarci per richiedere immediatamente l’accantonamento di quel provvedimento che, se applicato, decreterà per sempre la fine del Parco Geominerario.

Il Sindaco di Carbonia e tutte le forze politiche e sindacali del territorio devono scendere in piazza con i lavoratori il prossimo 30 dicembre a Cagliari per costringere burocrati e politici insensibili a scardinare questo disegno assurdo. L’unica certezza di quella Legge, infarcita di promesse irrealizzabili e approvata a maggioranza è, infatti, quella della disoccupazione certa per i lavoratori.

Si tratta di oltre 500 famiglie che sprofonderanno nell’incertezza come è accaduto a decine di ex lavoratori impegnati in iniziative imprenditoriali fallite nel polo industriale di Portovesme, dopo un’anticamera di mesi di disoccupazione che hanno lasciato le macerie sociali nel Sulcis Iglesiente.

Fabio Usai

Capogruppo Partito dei Sardi

Comune di Carbonia

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Cambio della guardia alla presidenza della II Commissione (Lavori Pubblici, Ambiente, Infrastrutture, Urbanistica, Protezione Civile, Viabilità, Trasporti) del Consiglio comunale di Carbonia. Il presidente Mauro Uccheddu, 48 anni, consigliere eletto nella lista del Movimento 5 Stelle, s’è dimesso, ufficialmente, per motivi personali. Nella giornata di ieri gli è subentrato il vicepresidente Angelo Rosas, 37 anni, anch’egli eletto nella lista del Movimento 5 Stelle. Il nuovo vicepresidente è Marco Serafini, 58 anni, che lascia il posto di semplice componente della commissione a Mauro Uccheddu. Gli altri quattro componenti della commissione sono Mauro Careddu (Movimento 5 Stelle), Federico Fantinel (Partito Democratico), Ugo Piano (Carbonia Possibile) e Fabio Usai (Partito dei Sardi).

Sulle dimissioni di Mauro Uccheddu si sono scatenate puntualmente le critiche dell’opposizione che evidenzia i malumori all’interno del Movimento 5 Stelle, ricordando che due mesi fa si dimise un assessore, Arianna Vinci, anche in quel caso ufficialmente per motivi strettamente personali, che ha lasciato le deleghe delle Politiche sociali, delle Politiche del lavoro e delle Politiche della casa a Loredana La Barbera.

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L’ing. Giuseppe Baghino succederà all’ing. Giacomo Guadagnini al vertice della Somica, la società in house del comune di Carbonia, con gli incarichi di consigliere e presidente del Consìglio di Amministrazione nonché di direttore. Lo ha annunciato il sindaco Paola Massidda, nel corso del dibattito sull’ordine del giorno proposto dal consigliere del Partito dei Sardi Ivonne Fraternale, sulle condizioni e le prospettive future della Somica. Giuseppe Baghino, originario di Sant’Antioco, è stato individuato dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle che proporrà la sua nomina in occasione della prossima riunione del Consiglio comunale che sarà chiamato a ratificarla con un voto che, visti i numeri, dovrebbe essere favorevole a larga maggioranza.

La decisione della maggioranza è stata fortemente contestata dalla minoranza, in particolare dai consiglieri Ugo Piano capogruppo di Carbonia Possibile e Fabio Usai capogruppo del Partito dei Sardi, che hanno rimarcato in particolare il mancato ricorso ad un bando ad evidenza pubblica (come peraltro fece la maggioranza di centrosinistra, allora guidata dal sindaco Tore Cherchi, quando scelse l’ex assessore Giacomo Guadagnini) e la provenienza del prescelto che non è di Carbonia. Dure la repliche dell’assessore competente Gian Luca Lai e del capogruppo del Movimento 5 Stelle Manolo Cossu che hanno sottolineato come l’incarico sia assolutamente fiduciario. Il sindaco, da parte sua, ha detto che sono state valutate anche le ipotesi di professionisti di Carbonia che però, per varie ragioni, non erano disponibili ad assumere l’incarico.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Manolo Cossu ha rassicurato anche i 33 lavoratori che stamane avevano manifestato in sala consiliare, chiedendo garanzie per il loro futuro, che nessun lavoratore verrà licenziato.

Il Consiglio comunale, al termine del dibattito ,ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno.

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«La ripresa produttiva delle attività del Polo industriale di Portovesme deve essere una priorità per l’amministrazione comunale di Carbonia. Deve essere fatto ogni sforzo per garantire il mantenimento dei livelli occupativi anche pensando a nuovi modelli di sviluppo.»

Lo ha detto Fabio Usai, capogruppo del Partito dei Sardi nel Consiglio comunale di Carbonia, che sottolinea «la scarsa sensibilità o peggio l’indifferenza del sindaco e della Giunta su questo tema».

«L’ordine del giorno sull’argomento presentato ieri in Consiglio comunale – spiega Fabio Usai – è stato bocciato dalla maggioranza. Ciò denota una palese negligenza dell’amministrazione sul futuro del nostro territorio- Ad oggi non è stata messa in campo nessuna iniziativa concreta e credibile per far sì che fossero recuperate le migliaia di buste paga perse. Serve un impegno straordinario di tutti, nei rispettivi ruoli, per sostenere iniziative forti e dirette che rilancino attività ed economia, ma all’amministrazione comunale pare che ciò non interessi. Anche sulla vertenza Ati Ifras i cui contraccolpi negativi presto si abbatteranno anche nel nostro Comune, ci si è limitati a richiedere blandamente un incontro ai vertici regionali. Con il risultato – conclude Fabio Usai – che è sotto gli occhi di tutti.»

Fabio Usai copia

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Nuraghe Sirai 3

Sulla vicenda che riguarda gli oltre 500 lavoratori della società Ati-Ifras, interviene oggi Fabio Usai, capogruppo del Partito dei Sardi in Consiglio comunale, a Carbonia.

«Il bando pubblico per l’affidamento dei lavori della commessa attualmente gestita da Ati-Ifras – sostiene Fabio Usai – deve obbligatoriamente contenere le proposte per un razionale utilizzo dei lavoratori fatte dai Comuni. Solo un percorso condiviso con le amministrazioni locali può produrre – come accaduto finora – delle positive e concrete ricadute nel territorio. Senza questa doverosa premessa si andrebbe incontro a soluzioni pasticciate e inefficaci che ricadrebbero sui lavoratori.» 

«Ritengo doveroso avvertire – aggiunge Fabio Usai che chiede al sindaco di Carbonia, Paola Massidda di insistere nei confronti della Regione come prevede il mandato ricevuto in questo senso da decine di amministratori del Sulcis Iglesiente – del pericolo per la vertenza Ati-Ifras, e quindi per gli interessi dei lavoratori, causato da posizioni scomposte di qualche sigla sindacale non riconosciuta. Si tratta di organismi che perseguono, sulla pelle dei lavoratori, sterili battaglie personali e che quindi per ripicca continuano a gettare pesanti ombre sull’attuale gestione della commessa, che ha dato, come ribadito da decine di amministratori, ricadute virtuose nel territorio.»