21 November, 2024
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Il consigliere regionale Fabio Usai ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, sulla chiusura di Rianimazione e la carenza di personale negli ospedali del Sulcis Iglesiente.

«Da molti anni oramaiha evidenziato Fabio Usaila funzionalità delle strutture ospedaliere del Sulcis Iglesiente risente costantemente della carenza negli organici del personale medico-infermieristico, e ciò influisce negativamente nell’espletamento dei servizi sanitari e nel normale funzionamento dei reparti e degli ambulatori, sia per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera d’emergenza-urgenza che per quella ordinaria e programmata e/o l’attività ambulatoriale. Nondimeno, nelle scorse ore, ancora una volta, come nelle settimane e nei mesi precedenti per ciò che ha riguardato l’attività di chirurgia, è stata sospesa l’attività ordinaria del servizio di rianimazione, garantendo solo le urgenze e provvedendo a trasferire i pazienti nelle strutture ospedaliere del capoluogo regionale.»

«Questo accadeha aggiunto Fabio Usai in conseguenza della mancata programmazione nel passato, e in virtù di normative, regolamenti, prassi, penalizzanti nel reclutamento del personale, soprattutto per le realtà territoriali periferiche-decentrate. Nonché per la decrescente appetibilità delle sedi territoriali, a causa (come in un circolo vizioso) del progressivo depauperamento dei servizi e delle risorse destinate alle stesse, per ogni potenziale professionista sanitario da reclutare o già reclutato per il territorio. A tal proposito, appare sempre più ingiustificata qualsiasi autorizzazione alla mobilità orizzontale, ovvero al trasferimento, di personale dalle strutture ospedaliere del Sulcis Iglesiente ad altre sedi dell’isola.»

«Si vive una situazione di costante incertezza e continua inaffidabilità della sanità territoriale che getta nello sconforto i cittadini del Sulcis Iglesiente e, nel contempo, genera evidenti criticità nei livelli essenziali di assistenza e, di conseguenza, nella qualità di vita generale delle persone ha concluso Fabio Usai -. Si intervenga subito, considerata la situazione d’emergenza insita nelle strutture ospedaliere del Sulcis Iglesiente, per ciò che riguarda la carenza di personale medico-infermieristico e le relative conseguenze nei livelli essenziali d’assistenza, nello specifico in Rianimazione ma recentemente anche in chirurgia e altri reparti, per promuovere ogni possibile azione propedeutica all’implementazione del personale mancante e dunque alla preservazione dei servizi sanitari.»

Il 12 aprile 2021 l’approvazione della legge regionale n° 7 “Riforma dell’assetto territoriale della Regione. Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2016, alla legge regionale n. 9 del 2006 in materia di demanio marittimo e disposizioni urgenti in materia di svolgimento delle elezioni comunali”. Oggi, a distanza di 606 giorni, la legge non ha trovato ancora attuazione, anche per l’impugnazione di un articolo da parte del Governo, poi dichiarata inammissibile dalla Consulta, ma soprattutto per le solite lungaggini burocratiche. E per cercare di contribuire a porre fine a questi tempi infiniti, è intervenuto il consigliere regionale Fabio Usai.

«Tra le battaglie più impegnative che hanno caratterizzato la mia attività di consigliere regionale in questi anni, a pieno titolo c’è stata la ricostituzione degli enti intermedi che furono aboliti con i
referendum abrogativi del 2012scrive in una nota Fabio Usai -. In particolare la riproposizione della provincia del nostro territorio: poiché dalla sua abolizione, innegabilmente, importanti servizi e strumenti di pianificazione strategica negli ambiti turistico, economico, infrastrutturale, ambientale, delle politiche del lavoro, sono stati nuovamente avocati dalla Regione e il Sulcis Iglesiente ha subito un progressivo impoverimento e spopolamento. Soprattutto, ha perso la capacità di rappresentare le proprie prerogative, in particolare quelle politico-istituzionali, in maniera unitaria ed efficace. Persino le forze politiche da quel momento hanno cessato di strutturare la propria proposta-visione su scala territoriale.»
«Conscio di questa situazione, già 3 anni fa, il 7 dicembre 2019, avevo promosso un importante convegno nell’aula polifunzionale di Carbonia, alla presenza di numerosi sindaci, rappresentanti politici, sindacali, datoriali, del terzo settore, e manager delle principali aziende private e pubbliche, con la finalità di creare una massa critica che potesse favorire l’approvazione di una riforma che restituisse dignità ai territori defraudati nel 2012 con l’insensato referendum che penalizzò i territori più periferici e poveri, a favore di quelli più grandi e ricchi dove le storiche province peraltro sono rimaste in funzioneaggiunge Fabio Usai -. Il tutto fino al 12 aprile 2021, quando la famosa legge n. 7 per la ricostituzione delle 4 province precedentemente abolite, più la costituzione ex novo della città metropolitana di Sassari, ha visto la luce in Consiglio regionale. Ma da allora, complice anche l’impugnazione di un articolo di tale riforma da parte del Governo nazionale (successivamente dichiarata inammissibile dalla Consulta nei primi mesi di quest’anno), non si è ancora provveduto ad strutturare tutte le azioni e i percorsi, di legge e amministrativi, per commissariare gli attuali enti intermedi e dare il via allo scorporo e alla ricostituzione dei nuovi.»

«Una situazione non più tollerabile, in quanto sarebbe necessario approvare un piccolo provvedimento legislativo per dare seguito alla riforma istituzionale già approvata. È una questione di serietà e rispetto del mandato elettorale conclude Fabio Usai -. Pertanto, nelle prossime ore solleciterò nuovamente la Giunta ed il presidente del Consiglio regionale, affinché si calendarizzi il percorso legislativo propedeutico al commissariamento dei nuovi enti e, si spera presto, alla ricostituzione delle province e alla ripartizione delle vecchie competenze.»

Sette consiglieri regionali, Fabio Usai, Francesco Paolo Mula, Stefano Schirru, Gianfranco Mariano Lancioni, Alfonso Marras, Domenico Gallus, Piero Maieli, hanno presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta, all’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, sull’adeguamento degli statuti dei consorzi industriali provinciali sardi e sulla conferibilità e compatibilità, negli stessi, degli incarichi nei C.D.A. 

Onde evitare un utilizzo scorretto di risorse pubbliche tale da poter configurare danno erariale; rilevato che ancora oggi gli enti non hanno ottemperato a quanto urgentemente richiesto dall’Amministrazione regionale, poiché previsto dalla vigente legge, per cui sussisterebbero le condizioni per un eventuale commissariamento degli stessi; i sette consiglieri regionali chiedono di interrogare l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, affinché illustri le iniziative amministrative adottate (e ancora da adottare) dal suo Assessorato, allo scopo di ripristinare le condizioni di legittimità e operatività, con l’adeguamento degli statuti ed il rispetto della normativa vigente in merito alla conferibilità e compatibilità degli incarichi di componente nei C.D.A., nei consorzi industriali provinciali della Sardegna.

Il mosaico della Giunta comunale di Carbonia guidata dal sindaco Pietro Morittu, ha perso il primo tassello: s’è dimesso l’assessore dei Lavori pubblici e Ambiente, Stefano Mascia.

«Ringrazio Stefano Mascia per l’impegno profuso, la professionalità manifestata nello svolgimento dell’incarico conferitogli e per i risultati ottenuti fin qui a beneficio della città», ha detto il sindaco Pietro Morittu, dopo aver avuto l’ufficialità delle dimissioni, protocollate stamane.

Pietro Morittu, a nome della Giunta e dell’Amministrazione, ha espresso così il suo sincero apprezzamento per la serietà e lo spirito di collaborazione di cui l’ingegner Stefano Mascia si è sempre avvalso nell’esercizio delle sue funzioni.

Stefano Mascia, il cui incarico era stato assegnato nel novembre dello scorso anno, a distanza di alcune settimane dalle elezioni Amministrative che hanno assegnato la vittoria con ampio margine alla coalizione di centrosinistra che aveva come candidato sindaco Pietro Morittu, ha a sua volta ringraziato Sindaco, Giunta, segreteria ed uffici, per il supporto operativo prestato.

Stefano Mascia era stato nominato assessore su indicazione del gruppo Carbonia Avanti che fa riferimento al consigliere regionale Fabio Usai. Da qualche tempo, i rapporti tra l’assessore ed il gruppo politico si erano incrinati e si parlava da diversi mesi della sua sostituzione con un altro assessore indicato da Carbonia Avanti. Stamane, infine, le dimissioni di Stefano Mascia, al cui posto Pietro Morittu a breve nominerà un esponente del gruppo Carbonia Avanti, con le deleghe di Lavori pubblici e Ambiente.

Giampaolo Cirronis

«Nelle scorse settimane, dopo l’approvazione dell’AIFA, la Asl 3 della Regione Liguria, prima in Italia, ha dato il via all’utilizzo del Romosozumab, innovativo farmaco appartenente alla categoria “bone builders” (che tradotto significa: “costruttori di ossa”) considerato estremamente efficace per il trattamento dell’osteoporosi severa nelle donne in post-menopausa ad alto rischio di frattura; in particolare per quelle su cui non sono stati riscontrati benefici dall’utilizzo dei farmaci già in commercio.»

Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale Fabio Usai.

A tal proposito, per promuovere l’utilizzo di tale farmaco anche in Sardegna, Fabio Usai ha protocollato un’interrogazione rivolta all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu.

«L’osteoporosi è una patologia grave, spesso invalidante, ricorda l’esponente politico, che interessa nella nostra isola, con diversi livelli di gravità, oltre 200.000 donne over 60. Pertanto, vista la disponibilità di un farmaco, peraltro rimborsabile dal sistema sanitario nazionale, nonché già in utilizzo nella Regione Liguria, ho rivolto un’interrogazione all’assessore Mario Nieddu per capire se siano state già attivate iniziative o procedure per adottare tale terapia nelle strutture sanitarie della nostra isola o, in caso contrario, per stimolare ogni azione che possa favorire tale scopoconclude Fabio Usai -. Ovvero concedere alle donne sarde colpite da osteoporosi un’arma efficace in più per contrastare quella che è una grave patologia.»

«Personalmente ho condiviso le preoccupazioni espresse dal tavolo odierno. Sono convinto che la decisione dell’azienda di fermare anticipatamente la linea piombo e aggiungere nuovi cassaintegrati a quelli già collocati in tale condizione nei mesi scorsi (con la motivazione dei rincari energetici), sia stata pretestuosa, ai limiti della provocazione. Nondimeno, totalmente irrispettosa delle normali relazioni istituzionali-industriali. Dietro essa, potrebbe esserci un malaugurato disegno di smantellamento degli asset produttivi.»
Lo ha detto il consigliere regionale Fabio Usai, al termine del vertice svoltosi a Villa Devoto, a Cagliari, convocato dal presidente della Regione Christian Solinas con le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil, l’assessora regionale all’Industria Anita Pili ed il consulente rag. Carlo Lolliri, sulla vertenza della Portovesme SRL.

«Non è un mistero, infatti, che la multinazionale in questi anni abbia conseguito utili miliardari – ha aggiunto Fabio Usaie nonostante ciò, alle prime difficoltà dettate dal caro-energia – che peraltro, indistintamente, colpisce ogni famiglia e impresa del Paese – abbia assunto decisioni drastiche senza nemmeno attendere l’insediamento del nuovo esecutivo nazionale, ossia l’unico interlocutore in grado di garantire realmente risposte sul fronte vertenziale. E va anche ricordato, che se oggi l’azienda subisce questa situazione, ciò è dovuto in parte anche alle poco lungimiranti scelte del suo management nel passato, quando vennero stipulati gli accordi sulle tariffe energetiche.»
«L’altro paradossale aspetto è che la Glencore parla di possibili (allo stato attuale fantomatiche) conversioni produttive basate su metalli rariha rimarcato Fabio Usai ma non presenta il minimo piano industriale corredato da serie analisi sugli impatti economici, occupazionali e ambientali, nonché sulle tempistiche di realizzazione delle stesse (e, in ogni caso, ogni ipotesi di conversione produttiva dovrà essere avviata con lo stabilimento in marcia e la salvaguardia dei posti di lavoro).»

«Tutto ciò è davvero inaccettabile, denuncia l’esponente politico. Anche in virtù del fatto che questa crisi industriale ricade su territori già gravemente colpiti dalla deindustrializzazione e dalla crisi occupazionale, che tanto hanno concesso, anche in termini di ricadute ambientali, allo sviluppo industriale – ha concluso Fabio Usai -. Mi associo perciò alle richieste pervenute a vario titolo dal tavolo istituzionale-sindacale per una convocazione della Glencore ai massimi livelli, per sollecitarla a recedere dalle proprie intenzioni, congelando le procedure di fermata impianti e cassa integrazione. È il momento di fare un fronte unico in ambito regionale per avviare, appena si insedierà il nuovo governo nazionale, interlocuzioni forti sul futuro degli stabilimenti di Portovesme e San Gavino, e di conseguenza del tessuto industriale della nostra isola.»

Si è svolto questo pomeriggio, a Villa Devoto, sede istituzionale della Giunta regionale, a Cagliari, il vertice sulla vertenza della Portovesme srl convocato dal presidente Christian Solinas, con le organizzazioni sindacali territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec, Cgil Sardegna Sud Occidentale, Ust Cisl, Uil Confederale e RSU di Portovesme e San Gavino Monreale. Hanno partecipato al vertice l’assessore regionale dell’Industria Anita Pili, i consiglieri regionali Michele Ennas e Fabio Usai ed il ragionier Carlo Lolliri (ex amministratore delegato della Portovesme srl, n.d.r.), in qualità di consulente a titolo gratuito del presidente della Regione in materia di industria.

«Nel corso della riunione si legge nel verbale stilato al termine, dopo tre ore di discussioneè emersa la forte preoccupazione delle parti determinata dalla decisione annunciata dall’azienda di fermare anticipatamente la linea piombo e aggiungere nuovi cassaintegrati a quelli già collocati in tale condizione nei mesi scorsi, determinata, a detta dell’azienda, dai rincari energetici. Una motivazione che, tenuto conto degli utili registrati dall’azienda e dell’ancora forte domanda interna di zinco e piombo, Regione e Sindacati considerano inidonea a giustificare le annunciate chiusure. Regione e Sindacati concordano sull’esigenza che l’Azienda faccia immediata chiarezza sulle reali prospettive dei plessi produttivi di Portovesme e San Gavino Monreale, in un’ottica di corrette relazioni istituzionali-industriali, attraverso un Piano industriale, numeri e progetti concreti e valutabili. Le contraddittorie prospettazioni emerse finora da parte aziendale lasciano invece temere un allarmante indebolimento del sistema produttivo, e forse un definitivo smantellamento dell’unico polo della metallurgia non ferrosa della Sardegna.»

In seguito ad ampia ed approfondita discussione le parti hanno concordato quanto segue:

  1. l’impegno del Governatore e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna di attivarsi con l’attuale Governo in carica, affinché in questa fase di transizione governativa si mettano in campo tutti gli strumenti utili e necessari ad impedire la fermata delle linee produttive della Portovesme S.r.l.:
  2. l’impegno da parte del Presidente della Regione Sardegna a convocare la proprietà Glencore al fine di richiedere la sospensione di qualsiasi iniziativa di fermata degli impianti;
  3. la richiesta di proroga dell’attuale cassa integrazione in scadenza al 24 ottobre 2022.

Il consigliere regionale Fabio Usai ha protocollato un’interrogazione indirizzata all’assessore regionale dei Lavori pubblici, Aldo Salaris, in merito al problema del caro-bollette.
«In questi giorni molte famiglie stanno ricevendo, da parte del gestore unico del Servizio Idrico Integrato – Abbanoa, delle bollette dall’entità economica elevatissima. Questo sta accadendo in virtù di rincari già annunciati da ‘l’ente di governo d’ambito’ in riferimento a quanto stabilito su scala nazionale ‘dall’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente’, Arera”afferma Fabio Usai -. L’aumento delle tariffe inerenti il servizio idrico, ovvero le bollette dell’acqua, spiega l’esponente politico, rischiano di incidere in maniera estremamente pesante su una condizione economica generale già compromessa per molte famiglie a causa delle dinamiche inflative: ovvero dal progressivo aumento nei costi dell’energia elettrica e in generale dei beni di prima necessità. Una situazione difficile, aggravata anche dalle modalità di rateizzazione di tali importi che, a causa dei vincoli normativi, non permettono di andare incontro alle esigenze della stragrande maggioranza di utenti colpiti dal caro-bollette.»
«Perciòaggiunge il consigliere regionale -, ho rivolto un’interrogazione all’assessore regionale dei Lavori pubblici, Aldo Salaris, affinché relazioni in merito a questa situazione, nella fattispecie sulle motivazioni e/o cause alla base di questi rincari, e intervenga con tutti i mezzi a propria disposizione o promovendo qualsiasi altro strumento, da ideare e introdurre anche in sede legislativa, per limitare l’impatto delle bollette sulle famiglieconclude Fabio Usai -; allo scopo di sostenere direttamente gli utenti coinvolti e di intervenire sui vincoli che non permettono una più ampia rateizzazione.»

«La nuova decisione della Portovesme SRL di fermare la linea piombo e collocare ulteriori 200 lavoratori in cassa integrazione, ai quali si sommano gli oltre i 400 già collocati (a rotazione) in precedenza, nonché tutti gli altri dipendenti delle imprese d’appalto e dell’indotto sottoposti alla medesima condizione, è assolutamente inaccettabile.»

Lo ha detto il consigliere regionale Fabio Usai.

«La multinazionale, proprietaria delle fabbriche sottolinea Fabio Usai ha conseguito utili crescenti durante tutta la sua sua attività produttiva nel Polo Industriale di Portovesme e nella zona industriale di San Gavino, persino nel periodo più acuto della pandemia. Godendo finanche di agevolazioni fiscali. Ovviamente nessuno vuole contestare l’incidenza nell’aumento dei costi dell’energia sulla sostenibilità del processo produttivo, ma è anche vero che determinate scelte del recente passato del management locale sul fronte delle tariffe energetiche sono state quantomeno infelici e poco lungimiranti; ed oggi i lavoratori ne pagano amaramente le conseguenze. Mentre dal management nessuno si è ancora assunto le proprie responsabilità.»
«Perciò, invito la dirigenza aziendale a retrocedere dai propri intendimenti evidentemente orientati alla fermata produttiva, a temporeggiare ulteriormente dimostrando di voler credere nel futuro della fabbrica e nel superamento dell’attuale momento di difficoltà. Magari investendo a tale scopo una piccola parte di ciò che ha legittimamente ottenuto nel passato sottolinea Fabio Usai -. D’altronde, un nuovo Governo si sta per insediare a livello nazionale, e all’insufficiente provvedimento dell’energy release recentemente approvato dal Parlamento, potrebbero aggiungersene degli altri auspicabilmente più efficaci. Questo conclude Fabio Usainon è il momento di tirare i remi in barca e di assumere atteggiamenti irresponsabili e incuranti delle sorti del territorio, ma è invece quello di impegnarsi tutti insieme, azienda, parti sociali e politica, per scongiurare la chiusura di una delle ultime grandi realtà produttive della nostra isola.»

Le elezioni Politiche sono appena passate in archivio, con l’elezione dei 16 parlamentari espressi dall’Isola, e per Giunta e Consiglio regionale si prospettano novità, per la surroga dei tre eletti, l’assessore della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, che apre la strada al rimpasto, in cantiere da mesi e congelato prima delle elezioni, quando è mancato il leader dell’UDC Giorgio Oppi, e dei consiglieri Francesco Mura di Fratelli d’Italia e Dario Giagoni della Lega.

Oggi, sull’imminente rimpasto in Giunta, interviene Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Terminate le elezioni e, si spera in tempi brevi, concluso il rimpasto di Giunta, a un anno e mezzo dalla fine della legislatura, è ora di tracciare un bilancio e rilanciare in tempi rapidissimi l’attività dell’Amministrazione regionale in merito alle riforme ancora incompiute e ad alcuni interventi fondamentali per l’economia della Sardegna. Il risultato del voto, in particolare per gli alti livelli di astensionismo, rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare», dice Fabio Usai.
«Dalla concretizzazione della riforma sanitaria, per limitare le criticità esistenti, permettendo alle Asl di gestire in loco i processi di reclutamento del personale e di organizzare al meglio l’offerta sanitaria, al Commissariamento delle nuove province per favorire la ricostituzione degli enti tramite la ripartizione delle competenze e delle dotazioni finanziarie, alla risoluzione strutturale dell’annosa vertenza inerente la continuità territoriale, fino alla definizione di una strategia per il rilancio dell’occupazione nell’isola, sono molte le questioni da affrontare con celerità nei prossimi mesi per dare un senso compiuto a quanto fatto in questi anni di legislatura», aggiunge Fabio Usai.
«Dopo gli ultimi anni in cui, giocoforza a causa della pandemia, si è dovuta gestire (molto meglio di altre regioni) l’emergenza con tutte le criticità del casoconclude il consigliere regionale sardista -, è auspicabile che il rimpasto di Giunta rappresenti quello stimolo in più per un cambio di marcia e per accelerare sul fronte dell’attività legislativa, partendo proprio dalla legge Omnibus, fra non molto in discussione in Consiglio regionale, grazie alla quale si potranno stanziare fondamentali interventi a favore dei cittadini e delle imprese sarde duramente colpiti dal caro-bollette e dall’aumento generalizzato dei prezzi.»