22 November, 2024
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L’Agenzia delle entrate ha annunciato di voler chiudere alcune sedi in Sardegna, tra le quali vi sono quelle di Alghero, Isili e Carbonia. Ad Alghero, contro il piano di tagli dell’Agenzia delle entrate ha preso una ferma posizione il sindaco Mario Conoci, per contrastare la chiusura della sede di Carbonia, questa sera ha preso posizione il consigliere regionale sardista Fabio Usai.

«Una decisione che preoccupa e lascia perplessi, e allo stesso tempo conferma un disegno politico ben preciso, poiché si inserisce in quella deleteria tendenza che oramai da molto tempo attraversa il nostro territorio e provoca il depotenziamento progressivo e generalizzato dei serviziscrive in una nota Fabio Usai -. In particolare sul fronte dello Stato centrale che progressivamente, nel tempo, si è DISIMPEGNATO dalla città di Carbonia e dal Sulcis Iglesiente: “indebolendo” e “smantellando” importanti presidi. L’Agenzia delle entrate è, a pieno titolo, uno di essi. Questo atteggiamento menefreghista e superficiale dello Stato, peraltro riscontrato anche in diversi altri ambiti come quelli economico-produttivi (vedasi Polo industriale di Portovesme), è una concausa reale della gravissime crisi sociale-demografica del nostro territorio. Dove le uniche opportunità rimaste per migliaia di giovani sono quelle dell’assistenzialismo fine a se stesso o dell’emigrazione.»

«Colgo, perciò, con positività l’appello degli amministratori e delle parti sociali a fare fronte comune per scongiurare questa e altre analoghe nefaste decisioniaggiunge Fabio Usai -. Ad esso voglio aggiungere il mio personale invito ai numerosi Parlamentari eletti in Sardegna (alcuni coi voti del nostro collegio), la maggioranza dei quali impegnata nel sostegno all’attuale Governo Draghi, affinché diano un segno tangibile della propria intraprendenza e si uniscano a questa sacrosanta rivendicazione. Soprattutto i deputati e senatori hanno, infatti, per ovvii motivi, la possibilità di interagire direttamente con il Governo nazionale e chiedere un energico intervento al Ministro titolare della materia, teso a scongiurare l’ennesimo smantellamento di importanti servizi nel nostro territorio e a garantirgli una maggiore attenzione.»

«Nondimeno, come sempre, per tutto ciò che potrò fareconclude Fabio Usai -, mi attiverò in ambito regionale per intraprendere e sostenere qualsiasi iniziativa utile per modificare questa situazione. E se fosse necessario, anche per andare direttamente a Roma, dove vengono concepite queste scellerate decisioni.»

Quest’oggi la segretaria generale della UIL Sardegna, Francesca Ticca, ha lanciato un forte l’allarme sull’eventualità che il Punto nascite dell’ospedale CTO di Iglesias possa chiudere i battenti. L’autorevole sindacalista ha posto l’attenzione sull’esiguo numero di parti registrato nel 2020 e, soprattutto, nei primi 6 mesi di questo anno nei quali si sono conteggiati solo 133 parti. Una cifra di gran lunga inferiore a quella che si sarebbe dovuta registrare per arrivare a dicembre alla soglia minima di 500 parti, indispensabile per ottenere una nuova deroga.

Il problema è serio e riguarda innumerevoli aspetti. Di sicuro la denatalità e lo spopolamento, ovvero la diminuzione della popolazione residente, nonché il numero sempre minore di persone che (a causa della crisi e dell’assenza di opportunità) decidono di mettere su famiglia e investire sul proprio futuro, influiscono consistentemente nel numero generale dei parti. Ma è la mobilità passiva, ossia l’esodo di partorienti verso altre strutture al di fuori del territorio, a determinare pesantemente questa situazione.

Molte donne, inutile nascondercelo hanno maturato la percezione che il nuovo Punto nascite non sia sufficientemente sicuro e attrezzato per garantire la massima sicurezza alle partorienti e ai propri figli. Perché nel tempo sono state diverse le criticità emerse per l’assenza di importanti reparti (si pensi alla rianimazione prima, al laboratorio analisi adesso) e di servizi connessi. Ad esempio, ancora oggi, non si può partorire in modalità indolore nel nostro territorio.

L’altro elemento di criticità gravissimo, è la cronica carenza di personale sia infermieristico che medico. In specifici reparti si è arrivati al punto, oramai, di non poter garantire le normali turnazioni e nemmeno le più basilari prestazioni all’utenza. Molti operatori sanitari, stremati, rinunciano alle proprie ferie per garantire il funzionamento dei propri reparti.

20 anni di gestione della sanità non sempre lungimirante e adeguata alla complessità dei problemi, ci ha portato a questa situazione.

Nondimeno, lo ha spiegato bene la Segretaria della UIL, tutte le promesse fatte negli anni scorsi, nell’ambito della precedente riforma sanitaria, per il rafforzamento della medicina territoriale, sono rimaste lettera morta. Non si sono potenziate le strutture e non si è avvicinata l’offerta sanitaria alle comunità territoriali, con particolare attenzione per la medicina di genere e quindi per la creazione di percorsi, gestiti da professionisti in strutture apposite, a sostegno delle donne per tutto il proprio periodo di gravidanza.

Oggi siamo obbligati, ancora una volta, a inseguire i problemi. Gli stessi che speriamo di risolvere definitivamente con l’entrata in vigore della nuova riforma che rimodulerà l’offerta sanitaria in base alle esigenze e ai bisogni emergenti dal territorio, la cui attuazione è concretamente prevista a partire dal 2022.

Inutile però nasconderci che la problematica del Punto nascite necessiterà di interventi su più livelli e anche una seria azione politica di rilancio del territorio sotto i punti di vista economico e sociale per invertire i fattori di decremento demografico. Le grandi opportunità del PNRR potranno aiutarci e non poco in tal senso.
Ma soprattutto sarà necessario costruire servizi sanitari d’eccellenza che restituiscano ai cittadini una percezione d’efficienza e sicurezza e possano invertire il trend negativo di mobilità passiva presente, ormai, per numerose fattispecie di prestazioni sanitarie.

Nell’immediato però, e qui faccio mio l’appello di Francesca Ticca, serve una forte reazione di tutte le istituzioni e in particolare della Regione Sardegna che dovrà chiedere a gran voce, vista la particolare situazione dettata dalla crisi pandemica, la concessione di una nuova deroga per il Punto nascite in attesa di risolvere, si spera una volta per tutte, i problemi sopracitati.

La mia attenzione sull’argomento è fortissima. In alcun modo il nostro territorio può rinunciare a un servizio fondamentale come quello del Punto nascite.

Fabio Usai

Consigliere regionale

«I principali temi al centro del dibattito politico per il presente ed il futuro del territorio, saranno oggetto questa settimana di un incontro e confronto che ho chiesto a tutti i miei colleghi del gruppo consiliare regionale, affinché la forza politica più numerosa del Consiglio regionale della Sardegna si faccia carico unitariamente e con forza di rappresentarle al presidente della Regione, Christian Solinas, per ricercare soluzioni e prospettive concrete.»

A dirlo è Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«E’ necessario ed indispensabile attivare un focus sulle numerose questioni aperte che riguardano la gestione e l’amministrazione di alcuni enti fondamentali, come la provincia del Sulcis Iglesiente, il distretto Area, la Assl di Carbonia Iglesias, la situazione difficile che vivono determinate categorie produttive del Sulcis Iglesiente, le numerose vertenze del polo industriale di Portovesme, Igea,  Carbosulcis, le misure europee del Recovery, Just transition e Sotacarbospiega Fabio Usai. Si avvicina la fase che vedrà impegnato tutto il Consiglio regionale nel predisporre lo strumento del bilancio. La condivisione del percorso è il migliore strumento per cercare di raggiungere gli obiettivi che portino a ragionamenti equilibrati ed equi che avvantaggino un intero territorio.»
«L’autonomia di una forza politicaconclude Fabio Usaisi percepisce anche dalla convinzione e dall’intensità delle battaglie che intende affrontare per cambiare lo stato delle cose.»

 

Il servizio di “Endoscopia Digestiva” rischia di chiudere i battenti all’ospedale Sirai di Carbonia: a certificarlo è il responsabile del reparto che con una missiva indirizzata alla Direttrice del presidio ospedaliero Giovanna Gregu, ha annunciato di non poter più garantire le prestazioni nel nosocomio, a causa della carenza di personale.

«Ritengo questa eventualità inaccettabilescrive in una nota il consigliere regionale di maggioranza Fabio Usai (PSd’Az) –. Nelle scorse ore sono già intervenuto presso le dirigenze sanitarie locale e regionale su questo argomento e in generale sulla annosa criticità della carenza di personale negli ospedali del Sulcis Iglesiente. Che oramai si trascina dai tempi dell’approvazione della precedente riforma dei servizi ospedalieri della Giunta Pigliaru, che di fatto aveva smantellato la sanità del nostro territorio.»

«Se per garantire il servizio di “Endoscopia Digestiva” all’ospedale Sirai è necessaria l’implementazione di ulteriore personale infermieristico (da sommare ai 4 operatori esistenti), lo si faccia senza perdere tempo aggiunge Fabio Usai -. Se il problema è da ricercare nella struttura, si individuino altri locali all’interno del presidio ospedaliero. Ci sono e possono essere utilizzati.»

«Ma la carenza di personale riguarda, purtroppo, anche altri reparti (da radiologia, a chirurgia, medicina, pronto soccorso alla dialisi, etc…) e di questo passo, senza interventi concreti, saranno sicuramente altri i servizi sanitari che verranno messi in discussione e nella migliore delle ipotesi depotenziati sottolinea Fabio Usai -. Perciò è necessario intervenire per risolvere le criticità immediatamente risolvibili, e contestualmente per porre le basi, ora che è stato avviato il percorso di attuazione della nuova riforma sanitaria (che vedrà la sua prima concretizzazione nel gennaio 2021), per la strutturazione del fondamentale reticolato di servizi ospedalieri, in grado di soddisfare la domanda di sanità territoriale, da qui al futuro.»

«E’ necessario risolvere le emergenze, ma anche programmare l’offerta sanitaria del territorio conclude Fabio Usai -. Per fare ciò è necessario che chi, ciclicamente, viene scelto per guidare la nostra ASSL, e perciò lautamente remunerato, si assuma le proprie responsabilità e dimostri di essere all’altezza del compito proposto. Gli abitanti del Sulcis Iglesiente hanno il diritto di essere amministrati da gestori della “cosa pubblica” competenti e motivati. E come rappresentante eletto di questo territorio non lascerò nulla di intentato per far rispettare questo diritto.»

Giampaolo Cirronis

Quali prospettive, per il Sulcis Iglesiente, con l’utilizzo delle risorse europee in arrivo? Se n’è parlato ieri con la segretaria regionale della UIL, Francesca Ticca, a Carbonia su invito del consigliere regionale sardista Fabio Usai. 

Oggi, su questi temi, pubblichiamo l’intervista realizzata con Fabio Usai che ha rimarcato la necessità, per la spendita delle risorse europee, di una cabina di regia e di un clima di condivisione e di unità.

 

Questa mattina la segretaria regionale della UIL Francesca Ticca, ha tenuto una conferenza stampa, a Carbonia, su invito del consigliere regionale sardista Fabio Usai, nel corso della quale ha fatto il punto sulle possibili prospettive di sviluppo del Sulcis Iglesiente, alla luce del Just transition fund e degli altri strumenti prossimi al decollo. Si è poi intrattenuta tutto il giorno in città, per una serie di incontri, organizzati nel rigoroso rispetto delle restrizioni imposte dal Covid-19.

Vediamo l’intervista realizzata con Francesca Ticca.

I disagi generati dai lavori di manutenzione straordinaria sul ponte della strada statale 126 (la principale arteria stradale che da Carbonia conduce a tutti i principali centri urbani e nelle località turistiche del Basso Sulcis e dell’isola di Sant’Antioco) all’ingresso di Carbonia, sono al centro di un’interrogazione presentata oggi dal consigliere regionale Fabio Usai (PSd’Az) all’assessore regionale dei Lavori pubblici, Aldo Salaris.

«L’assessore regionale dei Lavori pubblici Aldo Salaris, intervenga nei confronti di ANAS per sollecitare una limitazione dei disagi per gli automobilisti ed una forte accelerazione dei lavori di manutenzione straordinaria nel ponte della strada statale 126 all’altezza della frazione di Is Gannaus nel comune di Carboniascrive Fabio Usai nell’interrogazione -. Premesso che i lavori di manutenzione straordinaria del ponte sulla strada statale 126, all’altezza della frazione di Is Gannaus nel comune di Carbonia, da parte di ANAS, secondo quanto indicato nell’ordinanza emanata dallo stesso ente lo scorso 18 febbraio – la cui scadenza era prevista per il 17 maggio, ma ora prorogata fino al 19 luglio prossimo, sarebbero già dovuti terminare in anticipo rispetto al periodo estivo e, considerato che la strada statale 126 è un’arteria a importante percorrenza che collega i centri del Basso Sulcis al Sulcis e all’Iglesiente, e che gli attuali disagi, costituiti dalla creazione di lunghe file nel tratto di carreggiata oggetto delle manutenzioni, per via dell’introduzione di un senso unico alternato, regolato da un semaforo, nel periodo estivo con l’incremento di turisti e mezzi di trasporto su strada andranno notevolmente a peggiorare – aggiunge Fabio Usai -. Anche in considerazione del fatto che “la viabilità del Sulcis presenta di per sé già numerose criticità sia in termini di sicurezza per automobilisti, motociclisti e ciclisti, che nelle tempistiche di percorrenza per trasferirsi da un centro all’altro del territorio e, soprattutto, nelle località di mare, rappresentando così un punto di debolezza nel livello generale dell’offerta turistica, interrogo l’assessore dei Lavori pubblici Aldo Salaris – conclude il consigliere regionale sardista -, affinché illustri quali siano le azioni messe in campo dal suo Assessorato di pertinenza e in generale dalla Giunta, per sollecitare ANAS affinché ricerchi, soprattutto in vista dell’imminente stagione estiva, soluzioni che limitino quanto più possibile i disagi degli automobilisti e nel contempo acceleri fortemente le tempistiche dei lavori di manutenzione straordinaria del ponte sulla strada statale 126.»

Si terrà venerdì 14 maggio, a partire dalle 17.30, un tavolo di discussione sulla proposta dell’Arcipelago del Sulcis inserita nell’ambito del Just Transition Fund: la Metropolitana di superficie Carbonia-Arcipelago del Sulcis, ovvero una proposta di sviluppo sostenibile e per la transizione energetica. L’evento, si svolgerà sul web, in diretta, nella pagina Facebook istituzionale del comune di Sant’Antioco.

Interverranno il presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Christian Solinas, l’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde, l’amministratore unico dell’ARST, Roberto Neroni, il sindaco di Cagliari e vice presidente nazionale Anci, delegato alla mobilità urbana, Paolo Truzzu, il presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Cabras.

E ancora i docenti dell’Università di Cagliari, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, Italo Meloni (professore ordinario) e Gianfranco Fancello (professore associato).

Parteciperanno inoltre i consiglieri regionali Michele Ennas e Fabio Usai. Infine, i Sindaci dei Comuni dell’Arcipelago: Sant’Antioco, Ignazio Locci; Calasetta, Claudia Mura; Carloforte, Salvatore Puggioni.

«Se fossi parlamentare della Repubblica, pur ritenendolo perfettibile, voterei il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia. Poiché ritengo non negoziabile e indiscutibile il principio di tutela della dignità umana in ogni sua espressione. E, dunque, anche in quelle legate all’orientamento sessuale, all’identità di genere e ovviamente alla disabilità. Nondimeno, il riconoscimento della dignità delle persone ed il loro diritto a “esistere” ed esprimersi (nel rispetto delle leggi e del prossimo) in piena libertà, senza per questo subire discriminazioni o peggio ancora violenze, sono tra i fondamenti della nostra società democratica e civile.»
Lo scrive, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale della Sardegna del Partito Sardo d’Azione.
«Perciò trovo incomprensibili le polemiche divampate in questi giorni: per la mia visione del mondo, lo dico senza timore alcuno, non dovrebbero esserci divisioni tra destra, sinistra o centro, su questo genere di argomentiaggiunge Fabio Usai. D’altronde, mettendo per un attimo da parte i principi generali, che ci sia bisogno di uno specifico intervento legislativo sulla materia è dimostrato anche dai numerosi episodi di violenza e discriminazione registratisi negli ultimi anni verso persone per il proprio orientamento o identità sessuali o per la propria condizione di disabilità.»
«Il legislatore quindi, per ritenersi tale e al servizio dei cittadini, ha il dovere di intervenire per sanare un’impellente esigenza di tutela che emerge dalla nostra società conclude il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione -. Probabilmente (lo ricordo innanzitutto a me stesso), se ci fosse meno
contrapposizione ideologica fine a se stessa e motivata da fattori di carattere elettorale, più ascolto e maggiori sforzi nella direzione della comprensione reciproca, sarebbe più semplice trovare i migliori compromessi, su qualsiasi provvedimento di legge, nell’interesse ultimo e generale dei cittadini.»

«Oggi, finalmente, lo possiamo proclamare ad alta voce: abbiamo rifondato la provincia del Sulcis Iglesiente!»

A dirlo è Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Ho sempre pensato che la credibilità di una classe dirigente, così come di ogni singolo esponente politico nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, debba misurarsi innanzitutto sulla capacità di mantenere gli impegni sottoscritti in ambito elettorale con i propri elettori e, ovviamente, nelle interlocuzioni con i cittadini e i portatori di interesse territorialiaggiunge Fabio Usai -. Perciò, è con doppia soddisfazione che oggi vi annuncio l’importante risultato che abbiamo conseguito in Consiglio regionale, sulla scorta di ciò che vi avevamo proposto in campagna elettorale e che poi, personalmente, mi ero pubblicamente impegnato a portare a compimento il 7 dicembre 2019 nell’aula polifunzionale della città di Carbonia alla presenza degli Assessori regionali agli Enti locali e all’Industria Quirico Sanna e Anita Pili, e a svariate centinaia di cittadini e stakeholders territoriali.»

«Siamo in presenzarimarca Fabio Usaidi un importante risultato che restituisce uno strumento in grado di garantire:

 – maggiore rappresentanza politico-istituzionale al nostro territorio;

– che permetterà di avviare processi di pianificazione strategica dell’economia in ambito sovracomunale;

– che garantirà servizi più efficienti e rispondenti alle esigenze dei cittadini delle varie comunità aderenti all’ente intermedio;

– che garantirà una maggiore attrazione e spendita delle risorse per le opere pubbliche (strade, scuole, edifici etc…), oggi concentrate, con la provincia del Sud Sardegna, in ambiti geografici lontani dal nostro;

– che permetterà di monitorare, stimolare, indirizzare meglio i processi economici avviati e/o avviabili con il “piano di recupero e resilienza nazionale” e con il “Just Transition Fund”.»

«Ovviamente, il nuovo ente intermedio da solo, senza essere riempito di contenuti: ossia degli adeguati strumenti economico-finanziari e in generale normativi, senza il riappropriarsi delle storiche competenze tornate in carico alla Regione, rischierà di essere un contenitore vuoto o simile all’obbrobrio rappresentato dalla (per fortuna, ormai) precedente provincia del Sud Sardegna che con ben 107 comuni ed una collocazione geografica disomogenea, caratterizzata dalla presenza di territori estremamente lontani e, per peculiarità storiche, economiche e sociali, differenti tra loro, si è dimostrata totalmente inadeguata rispetto agli obiettivi sopracitati e alle esigenze, istanze e bisogni, provenienti dal nostro territorio sottolinea il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione -. Perciò all’importante obiettivo raggiunto oggi che non può ancora essere definito un punto d’arrivo, sarà necessario procedere presto al rafforzamento della nuova provincia che dovrà avere una adeguata capacità di spendita e (è veramente auspicabile) dei rappresentanti politico-istituzionali diretta espressione della volontà popolare del territorio.»

«Oggi, davvero, si può aprire una nuova stagione di palingenesi economica, politica e sociale per il nostro territorio. Le risorse del “Next Generation EU”, quelle del “Just Transition Fund”, e in generale quelle europee provenienti dalle linee di finanziamento strutturale, necessitano di organismi istituzionali in grado di produrre e pianificare i processi di progettazione infrastrutturale del territorio conclude Fabio Usai -. Con la ricostituzione della provincia, finalmente, abbiamo lo strumento adeguato: starà a tutti noi sfruttarlo nel modo giusto e in tempi rapidi.»