22 November, 2024
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Il nostro territorio affronta una crisi economico-sociale senza fine, solo acuita dall’incessante emergenza sanitaria determinata dal persistere della diffusione del Covid-19. Tale stato è fonte di enorme preoccupazione in quanto, da troppo tempo non si vedono segnali di ripresa che possano incoraggiare nuovi investimenti.
Sotto questo profilo, si palesano, pertanto, determinanti i prossimi mesi, nei quali verranno prese importanti decisioni sullo sviluppo del territorio, passando dalla conversione in senso ecologico del polo industriale di Portovesme, alla realizzazione delle indispensabili infrastrutture viarie, solo per citare alcune delle criticità attualmente persistenti.
Le sollecitazioni che arrivano dalle Parti Sociali, quali i Sindacati e i Movimenti spontanei delle varie categorie imprenditoriali, impongono a tutti i soggetti politico-amministrativi del territorio un’ulteriore assunzione di responsabilità.
Riprendo da ultimo la proposta avanzata dal Consigliere Regionale Fabio Usai che – citando le risorse del “Next Generation EU” e del “Just Transition Fund” (per la transizione energetico-ecologica del polo industriale) nonché derivanti dalla rimodulazione dei fondi residui del “Piano Sulcis” – chiama a raccolta tutti i soggetti attivi del territorio, affinché possano collaborare unitariamente e tracciare la linea di sviluppo economico-sociale del Sulcis.
Più che stare a guardare cosa decidono o, come spesso capita, non fanno gli altri, i Sindaci dell’Unione dei Comuni del Sulcis sono pronti per collaborare attivamente con le altre Istituzioni, al fine di proporre un concreto piano di sviluppo territoriale.

Andrea Pisanu
Presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis

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«Il Sulcis Iglesiente è, allo stesso modo di tutta la Sardegna e dell’intera nazione, a un bivio epocale: a fronte di una situazione economico-sociale impietosa, soprattutto, negli ultimi tempi si sono aperte delle importanti opportunità per provare a invertire la tendenza negativa che dal 2009, progressivamente, ha visto il territorio deindustrializzarsi e impoverirsi sotto tutti i punti di vista. Tra esse, a pieno titolo, quelle potenzialmente finanziabili con le risorse del “Next Generation EU”, del “Just Transition Fund” (per la transizione energetico-ecologica del polo industriale) ma anche della rimodulazione dei fondi residui del “Piano Sulcis”.»

Lo sostiene, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Attualmente, purtroppo, non siamo ancora pronti per cogliere in pieno le sfide inerenti il reperimento, la rimodulazione, programmazione, pianificazione e spendita di queste ingenti risorse – aggiunge Fabio Usai -. Il territorio, debilitato negli strumenti di rappresentanza politico-istituzionale territoriale, procede in ordine sparso e talvolta nemmeno procede. Non esiste ad oggi, infatti, una sinergia tra i principali attori istituzionali, politici e sociali, propedeutica all’elaborazione di una visione comune di ciò che dovrebbe essere realizzato nel territorio per rilanciarlo sotto gli aspetti infrastrutturale, economico e occupazionale. In altre parole, il Sulcis Iglesiente non riesce a tradurre le proprie necessità, esigenze, peculiarità ed i propri punti di forza, in piattaforme di rivendicazione e proposte progettuali da far valere nei livelli istituzionali superiori dei governi regionale e nazionale. Questo deficit di rappresentanza è pericolosissimo in quanto si rischia innanzitutto di perdere importanti risorse finanziarie e successivamente di non promuovere un’adeguata programmazione e pianificazione delle risorse assegnate, realmente rispondente alle esigenze concrete e impellenti del territorio.»

«In prospettiva l’attuale ricostituzione delle province, tra cui a pieno titolo quella di “Carbonia-Iglesias”, potrebbe supplire perlomeno in linea generale a questo deficit rimarca il consigliere regionale sardista -. Ma in attesa dell’entrata a regime dei nuovi enti intermedi, viste anche le impellenti scadenze per l’accoglimento delle opportunità sopraelencate, è indispensabile mobilitarsi e organizzarsi. Perciò già dalle prossime ore intensificherò le interlocuzioni con tutte le altre forze istituzionali, politiche e sociali del territorio affinché si identifichino dei percorsi che portino alla strutturazione di tavoli di confronto ed elaborazione di una piattaforma di rivendicazioni e proposte da presentare ai livelli sovraordinati dei governi regionale e nazionale e, soprattutto, in prospettiva, propedeutici alla creazione di un organismo sovracomunale che avochi a se (ad esempio tramite lo strumento dell’Unione dei Comuni) il compito di monitorare e stimolare l’attuazione dei processi di investimento delle risorse economiche previste dai sopracitati (“Next Generation EU”, “Just Transition Fund”, rimodulazione fondi “Piano Sulcis”) processi di finanziamento, investimento, infrastrutturazione e riconversione produttiva del territorio.»

«Il tempo è pococonclude Fabio Usai e, come già denunciato dall’organizzazione sindacale della Cgil nelle sue articolazioni confederale e di categoria, bisogna fare in fretta.»

 

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Il consigliere regionale Fabio Usai (PSd’Az) ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, sull’assenza di riferimenti dirigenziali stabili e quotidianamente reperibili nel distretto territoriale di Carbonia (Sulcis Iglesiente) dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa.

«Premesso che quasi ¼ del patrimonio di AREA in Sardegna è collocato nel Sulcis Iglesiente e in particolar modo nella città di Carbonia e considerato che da tempo si manifestano nel territorio regionale, e più precisamente in quello territoriale sopracitato, criticità connesse alle; 1) tempistiche di assegnazione degli alloggi e dei locali destinati a scopo commerciale; 2) manutenzioni nonché ristrutturazioni, degli immobili assegnati ai locatari; 3) interlocuzioni con gli uffici preposti ad affrontare le soprammenzionate problematiche, o a risolvere tutte le altre criticità di carattere burocratico tra locatari (pubblici e privati) e agenziascrive Fabio Usai -; rilevato che la Giunta regionale ha annunciato nei giorni scorsi l’avvio del piano di riqualificazione di ben 35.000 edifici riconducibili ad AREA sul suolo regionale, nelle more del processo di efficientamento energetico previsto e permesso dal superbonus 110%, con potenziali importanti ripercussioni sul tessuto economico-occupazionale (soprattutto nel campo dell’edilizia) della nostra isola, ma ancora oggi nessuna interlocuzione è stata possibile nel distretto del Sulcis Iglesiente per comprendere meglio i termini d’applicazione del programma di partenariato pubblico-privato istituito per addivenire a tale obiettivo e riscontrato – aggiunge Fabio Usai – che nel distretto AREA del Sulcis Iglesiente dovrebbe operare un “dirigente facente funzioni” in pianta stabile, così come previsto dalla normativa vigente e dall’opportunità di avere un interlocutore capace di decidere, individuare, promuovere e indicare soluzioni, di comune accordo con gli attori istituzionali regionali e territoriali, ma a oggi questo non è avvenuto e l’unico riferimento è costituito da un dirigente esterno al territorio presente solo un giorno (e per poche ore) alla settimana nella sede di Carbonia.»

«Rilevato anche che il continuo perpetrarsi della condizione di “interim” e, dunque, mancata assegnazione dell’Assessorato regionale dei Lavori pubblici, in qualità di organismo istituzionale con diretta sovraintendenza sull’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa, ingenera oltre che una situazione di incertezza generale, anche un’assenza di riferimenti istituzionali-politici certi con i quali interloquire per sanare le criticità sopracitate – evidentemente peggiorate da quando l’Assessorato è rimasto privo di reale guida – conclude il consigliere regionale sardista –, chiedo di interrogare il presidente della Giunta regionale: affinché illustri quali siano le azioni messe in campo dalla Giunta regionale per sanare queste criticità, ovvero l’assenza di interlocutori stabili ed in grado di decidere e governare i processi nel distretto AREA del Sulcis Iglesiente e, infine, per rimuovere la situazione di incertezza e vuoto politico istituzionale in carico all’Assessorato regionale dei Lavori pubblici.»

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«Perché è stato rallentato l’iter legislativo-istituzionale per l’attuazione delle zone franche in Sardegna?»

La domanda è contenuta nell’interrogazione presentata dal consigliere regionale Fabio Usai alla Giunta regionale sulla mancata attuazione delle zone franche in Sardegna, prevista dall’articolo 12 dello Statuto Speciale Sardo, dal Decreto legislativo n. 75 del 1998; dalla delibera della RAS n. 21 del 2016 e, infine, del DPCM emanato il 16 maggio 2019.

«Nel programma elettorale della nostra coalizione spiega Fabio Usai -, veniva ribadita come priorità quella di concretizzare gli elementi caratterizzanti dello Statuto Speciale della Sardegna, per dare luogo a un processo federalistico in grado di valorizzare e rafforzare gli elementi d’indipendenza economici, fiscali e sociali della nostra isola. Tra essi, in riferimento a quanto previsto nella carta statutaria, nonché a quanto sancito da diversi provvedimenti e dispositivi di legge regionale e nazionali (D.Lgs 75-1998; delibera della RAS n.21 del 2016 e DPCM 16 maggio del 2019), quello dell’attuazione delle zone franche intercluse nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme ed Arbatax, nonché in altri porti e aree industriali ad essi funzionalmente collegati o collegabili.»

«Ad oggi – aggiunge Fabio Usail’attuazione dei provvedimenti legislativi per la realizzazione delle zone franche nelle specifiche aree individuate a tale scopo, non è stata completata. E ancorché la delimitazione e messa in opera delle aree preposte a tale scopo sia diretta competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri, ciò, inderogabilmente, avviene su proposta diretta della Regione: la quale, ancora oggi, non sembrerebbe aver ancora compiutamente strutturo e presentato tale richiesta.»

«Pertanto, vista e considerata l’enorme importanza e opportunità assegnate dallo strumento della Zona Franca, in sinergia con quello delle ZES, per il rilancio economico e sociale di importantissime e vaste aree della Sardegna (alcune delle quali come Portovesme gravemente colpite dalla deindustrializzazione e, dunque, bisognose di incisivi stimoli per la loro ripartenza), e in prospettiva per l’intera isola se si dovesse (anche in un’ottica di riscrittura e rafforzamento dello statuto autonomistico per allineare l’isola alle comunità nazionali più avanzate sul tema fiscale come l’Irlanda, le Canarie e la Catalogna) allargare la fiscalità di vantaggio ai confini regionaliconclude Fabio Usaisollecito fortemente la Giunta regionale a relazionare sui motivi per cui è stato rallentato l’iter legislativo-istituzionale per l’attuazione di questi fondamentali strumenti di riequilibrio economico; nonché ad adempiere ai propri doveri politico-istituzionali in merito alla definizione dei passaggi burocratici per ciò che è di sua competenza e a fare tutto quanto è in suo potere per intervenire presso il neo insediato Governo nazionale affinché si adoperi per definire l’operatività delle zone franche in Sardegna.»

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«La determinata e generosa mobilitazione delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori Sotacarbo nonché le nostre sollecitazioni, hanno sortito un primo importante effetto: il presidente Christian Solinas ha nominato come componente della Regione all’interno del Consiglio di Amministrazione della società di ricerca scientifica Sotacarbo, l’ingegner Mario Porcu, che, dopo l’imminente assemblea dei soci, su indicazione della Giunta regionale, ne diverrà il Presidente.»

Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione, commenta così la novità ufficializzata questa sera, che ha portato alla scelta di Mario Porcu, già presidente della società per diversi anni, nel Cda della Siotacarbo.

«Questa era una delle richieste delle organizzazioni sindacali: quella di avere un nuovo presidente dopo il dimissionario professor Alessandro Lanza. Naturalmente le sfide per rafforzare dal punto di vista finanziario e industriale la società sono ancora molte aggiunge Fabio Usai –. Ma noi, al fianco dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e oggi del nuovo, prossimo, manager, siamo pronti a combatterle. Sotacarbo è un’eccellenza del panorama scientifico sardo e perciò va preservata è rafforzata. Ringrazio il presidente Christian Solinas per averci ascoltato e per aver deciso e faccio i mei migliori auguri di buon lavoro all’ingegner Mario Porcu a cui offrirò, fin da subito – conclude il consigliere regionale sardista -, la massima disponibilità a collaborare nell’interesse della società, dei lavoratori e del territorio.»

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Sulla vertenza Sotacarbo che vede i lavoratori in sciopero per rivendicare dalla Giunta regionale il rispetto degli impegni assunti nei confronti di una sua società compartecipata con Enea, oggi interviene il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai.

«Nei mesi scorsi ho fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità per promuovere percorsi di interlocuzione e risoluzione delle criticità insite nella vertenza Sotacarbo – scrive in una nota Fabio Usai -. Ho collaborato con le organizzazioni sindacali, in particolare con la Filctem Cgil, per addivenire a una rapida soluzione della vertenza. Più volte negli ultimi mesi ho stimolato la Giunta regionale e i suoi componenti, anche in incontri specificamente organizzati sul tema, a mantenere gli impegni presi con i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Nello specifico per la nomina del nuovo (e indispensabile per garantire piena autorevolezza e concrete prospettive di sviluppo all’azienda) Presidente, nonché sull’acquisizione da parte della Regione della maggioranza del capitale azionario.»

«Ancora oggi gli impegni non sono stati concretizzati ed i lavoratori Sotacarbo (ovvero una straordinaria azienda di ricerca scientifica operante nel campo dell’energia e dell’economia circolare – apprezzata in ambito internazionale. Sita peraltro nel nostro territorio) sono obbligati a rivendicare i propri diritti nel modo più sofferto possibile, costituito dall’astensione dal lavoro e quindi dal salario nonché dalla discesa in piazza aggiunge Fabio Usai -. Una mobilitazione e uno stato d’incertezza per decine di famiglie che, francamente, si sarebbe potuto tranquillamente evitare se si fosse intervenuti per tempo decidendo ciò che semplicemente va deciso senza più tentennamenti per garantire a una delle ormai poche eccellenze industriali della nostra isola, di sopravvivere.»

«Pertantoconclude Fabio Usai, sollecito ancora una volta la Giunta regionale ed il presidente Christian Solinas a intervenire immediatamente per garantire una prospettiva all’azienda Sotacarbo e un futuro occupazionale ai lavoratori coinvolti.»

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Il servizio di dialisi notturna dell’ospedale Sirai di Carbonia non verrà sospeso. E’ il risultato dell’incontro svoltosi ieri mattina presso la sede istituzionale di Villa Devoto, a Cagliari, tra il presidente della Regione Christian Solinas, i rappresentanti dell’associazione nefropatici e trapiantati – Apent, Giampiero Bindo e Gianluca Lindiri, il dottor Giorgio Mirarchi, l’infermiere (già sindacalista ed amministratore del comune di Carbonia) Bruno Angioni ed il consigliere regionale Fabio Usai.

Il futuro del servizio di “dialisi notturna” dell’ospedale Sirai di Carbonia nello scorso mese di dicembre era stato messo in discussione dalle annose ristrettezze di organico del reparto Nefrologia-Dialisi. La reazione dei pazienti è stata fortissima ed ha dato vita ad una mobilitazione, accompagnata dalla denuncia del consigliere regionale Fabio Usai che ha sollecitato l’incontro di ieri e di altre forze politiche e sindacali del territorio.

«Da quando abbiamo la possibilità di effettuare la “dialisi notturna”hanno spiegato Giampiero Bindo e Gianluca Lindiri al presidente Christian Solinas -, la nostra qualità di vita è migliorata incredibilmente. Viviamo una vita quasi normale. Ed essendo noi pazienti cronici per i quali, probabilmente, non si potrà più nemmeno tentare la via del trapianto, arrivare a questa condizione di stabilità è fondamentale per vivere meglio e soprattutto più a lungo.»

La posizione dei due rappresentanti dei pazienti è stata ribadita da Bruno Angioni che ha spiegato al presidente Christian Solinas «l’impatto positivo, tangibile nell’osservazione quotidiana dei pazienti, della dialisi notturna. Grazie a essa, ha ribadito Angioni, molti pazienti vivono più a lungo e senza particolari o eccessive complicazioni» e dal dottor Giorgio Mirarchi, colui che per primo introdusse questo protocollo terapeutico all’ospedale Sirai di Carbonia: «Sono qui – ha spiegato Giorgio Mirarchi -, perché anche se in pensione, tengo ancora moltissimo alla vita dei pazienti che per tanti anni ho seguito e aiutato a vivere meglio. Grazie alla dialisi notturna, alla particolare modalità e tempistica con cui la terapia viene applicata la notte, ho registrato con osservazioni scientifiche adottate nel tempo un considerevole innalzamento dell’aspettativa e della qualità di vita dei pazienti. Che, curati in questo modo, accusano molti meno sintomi e conseguenze debilitanti per il proprio organismo rispetto a una terapia tradizionale. Questo protocollo è il più indicato per i pazienti impossibilitati a ricevere il trapianto».

Il consigliere regionale Fabio Usai ha ribadito come l’approccio al tema della “dialisi notturna” non possa essere ragionieristico o legato alla razionalizzazione, perché in gioco c’è il futuro di persone in carne ed ossa: «E’ necessarioha affermato Fabio Usai -, fare di tutto per salvare questo importante servizio. Perché la salute e in generale la qualità di vita dei pazienti deve avere la priorità sopra ogni cosa. Come hanno spiegato i rappresentanti dell’Apent e i professionisti della sanità presenti in sala, questo protocollo terapeutico è il più efficace per curare i pazienti e garantire loro un’esistenza dignitosa e duratura. La mia richiesta al presidente Christian Solinas – ha concluso Fabio Usai –, è che al reparto nefrologia-dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia siano assegnate nuove risorse infermieristiche allo scopo di colmare parte dei buchi in organico e garantire i servizi tra cui, appunto, la dialisi notturna».

Il presidente della Regione Christian Solinas non è rimasto indifferente alle sollecitazioni e alle spiegazioni, alle quali ha risposto assumendo l’impegno a trovare una rapida soluzione. Successivamente arrivata, alcune ore dopo, nell’incontro con il commissario straordinario dell’Ares Massimo Temussi, che ha confermato l’impegno ad implementare gli organici del reparto nefrologia-dialisi di Carbonia con le due unità infermieristiche chieste dal consigliere regionale Fabio Usai per superare l’emergenza e scongiurare la sospensione del servizio.
«In prospettiva, nel contesto più ampio dell’attuazione della nuova riforma sanitaria hanno spiegato Christian Solinas e Massimo Temussi -, le criticità emerse nel suddetto reparto verranno risolte strutturalmente in maniera da assicurare una soluzione definitiva alle problematiche esposte dai pazienti. Ma per adesso la dialisi notturna è salva.»

«Il risultato raggiunto è importante per i pazienti, per l’ospedale Sirai di Carbonia, per la città e per il territorio, arrivato grazie al lavoro di gruppo compiuto tra più livelli, politico, associativo e sanitario ha concluso Fabio Usai -. Quando ci si unisce e si lotta per gli stessi obiettivi, senza polemiche, sgambetti e strumentalizzazioni, i risultati arrivano.»

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Sulla vicenda della gravissima emergenza presente all’ospedale Sirai di Carbonia, che ha ieri ha portato tre dirigenti medici (Antonio Tuveri, Viviana Lantini e Mauro Mantega), a chiedere un intervento immediato per evitare il trasferimento delle attività al CTO di Iglesias e quindi la chiusura del presidio, interviene oggi il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai, con un’interrogazione inviata all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu.«Da molti anni assistiamo ad un progressivo depotenziamento della sanità nel nostro territorioscrive Fabio Usai nell’interrogazione -, con la chiusura e il trasferimento di interi reparti ed il depotenziamento di servizi sanitari spesso fondamentali per la vita dei cittadini. Uno fra i tanti, quello di Emodinamica ridotto drasticamente nella sua funzionalità e ormai disponibile solo 5 giorni alla settimana e per 1/3 della giornata. È notizia di questi giorni, inoltre, l’ipotesi di chiusura del servizio di “dialisi notturna”, ossia uno straordinario protocollo terapeutico in grado di migliorare l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti da esso assistiti. Disservizi e depotenziamenti che hanno coinvolto e coinvolgono anche altri reparti e fondamentali servizi come quelli del “pronto soccorso”, della chirurgia, dell’ortopedia, dell’urologia e dell’attività nelle sale operatorie in entrambi gli ospedali CTO di Iglesias e Sirai di Carbonia.»
«Tra le principali cause del depotenziamento dei servizi sanitari – ha sottolineato il consigliere regionale sardista –, c’è di sicuro quella della carenza negli organici e il mancato turnover del personale medico e infermieristico negli ultimi anni. Una situazione già grave ma ulteriormente peggiorata con l’entrata in vigore della riforma pensionistica sulla “quota 100”. Ho sollecitato fortemente l’assessore regionale Mario Nieddu ad illustrare le iniziative adottate dal suo assessorato, nelle more del processo di assunzione di nuovo personale sanitario avviato dalla Regione Sardegna, per destinare parte dei nuovi assunti nelle strutture sanitarie del Sulcis Iglesiente allo scopo di soddisfare le esigenze di organico dell’ASSL.»
«La grave situazione dell’ospedale Sirai di Carbonia evidenzia Fabio Usaiche in questi giorni si trova ad affrontare due distinti focolai di Covid-19 che hanno provocato il contagio di decine tra operatori sanitari e pazienti ricoverati nella struttura, nonché il decesso di alcuni di essi, ha portato tre medici a prendere posizione con una missiva indirizzata alla dirigenza sanitaria, nella quale si chiedono immediati interventi per mettere in sicurezza la struttura, evitare pericolosi e ingestibili sovraccarichi di lavoro per il personale ivi impiegato (non risultato positivo al Covid-19) e garantire così le prestazioni urgenti all’interno dei reparti. Anche su questa preoccupante situazione, ho sollecitato l’assessore della Sanità, affinché intervenga con tutto ciò che è nel suo potere per garantire il contenimento e spegnimento dei focolai epidemici e, nel contempo, le prestazioni sanitarie all’utenza e per preservare l’incolumità degli operatori medici, infermieristici, delle pulizie e delle manutenzioni, e ovviamente dei pazienti ivi ricoverati e quelli che si potrebbero recare in ospedale per essere curati per le proprie patologie.»
«Sulla vicenda dell’ospedale Sirai l’assessore Mario Nieddu intervenga rapidamente, coinvolgendo e sollecitando a sua volta il management della ATS, e se si ravvisassero negligenze, sottovalutazioni, inadempienze o inadeguatezze, anche da parte di coloro che avrebbero dovuto prevedere e gestire questa situazione in ambito dirigenziale, evitando che sfuggisse di mano, si intervenga sanzionando i responsabiliconclude Fabio Usai -. Chi ha responsabilità reali e concrete, stavolta, si assuma le proprie responsabilità.»

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Il servizio di dialisi notturna del Sirai di Carbonia sembra destinato alla definitiva soppressione. La notizia, divenuta di dominio pubblico due giorni fa, con una forte presa di posizione del consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai, ha scatenato una durissima reazione dei pazienti che ieri sera hanno manifestato nel corridoio d’ingresso del reparto, dove hanno ricevuto la visita del responsabile facente funzioni del Servizio, il dottor Raffaele Pistis, al quale hanno esternato la loro fortissima contrarietà al Piano che sarebbe stato predisposto dai vertici aziendali per fare fronte alla carenza di personale. Al dirigente medico è stato chiesto di farsi interprete nei confronti della dirigenza aziendale dell’importanza del Servizio, autentico fiore all’occhiello dell’Ospedale Sirai e dell’intera ASSL, dal momento che una sua soppressione, avrebbe ripercussioni pesantissime per diversi pazienti. Il dottor Raffaele Pistis ha assicurato che avrebbe predisposto una relazione dettagliata su quanto è emerso nel corso dell’incontro e sulle legittime rivendicazioni dei pazienti, sottolineando che, comunque, le decisioni finali sono in capo ai vertici dell’Azienda.

I pazienti presenti, molti dei quali sono in dialisi da alcuni decenni, hanno esternato forti perplessità al dottor Raffaele Pistis e stamane alcuni di loro hanno annunciato di aver avuto notizia che la decisione della soppressione del servizio di dialisi notturna sarebbe stata già presa, in quanto sarebbero stati già predisposti i turni delle sedute dei pazienti a partire dal 10 gennaio e quelli che si sottoponevano alle sedute di dialisi nel corso della notte, sarebbero stati spostati nei turni diurni.

Fotografie di Nadia Pische

Servizio di dialisi notturna a rischio chiusura all’ospedale Sirai di Carbonia. A lanciare l’allarme è Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.
«Spiace constatare che ciclicamente la “dialisi notturna”, ovvero uno dei più importanti e (a livello nazionale) riconosciuti e invidiati servizi sanitari di cura dell’ospedale Sirai di Carbonia, viene messa in discussione con un’evidente noncuranza delle ripercussioni che l’abolizione di questo straordinario protocollo terapeutico avrebbe nella salute e in generale qualità di vita dei pazientiscrive in una nota il consigliere regionale dei 4 Mori -. È notizia di ieri, infatti, che la cronica mancanza di personale infermieristico negli ospedali del territorio (Sirai e Santa Barbara), specificamente nei reparti di nefrologia e dialisi, ha dato origine alla decisione di rimodulare gli orari del personale impiegato in tali strutture, in modalità incompatibile con l’espletamento del servizio soprammenzionato. Una decisione dei dirigenti sanitari motivata da necessità organizzative ma che cozza profondamente con l’esigenza di garantire agli assistiti le migliori cure rese disponibili dalla scienza nelle relative strutture. Per questo motivo i pazienti, che grazie alla dialisi notturna hanno visto aumentare e migliorare sensibilmente, negli ultimi anni, la propria aspettativa e qualità di vita, manifestano enorme preoccupazione rispetto all’eventualità che questo servizio salvavita venga interrotto o nella migliore delle ipotesi depotenziato al pari di tanti altri nel territorio.»

«Un servizio, è bene ricordarlo, nella sua innovatività tra i pochi in Italia e considerato all’avanguardia in ambito scientificoaggiunge Fabio Usai -. Grazie a esso, i pazienti possono godere delle cure la notte e vivere una quotidianità pressoché normale di giorno. Inoltre, considerato il suo espletamento tramite tempistiche più lunghe rispetto  a una normale dialisi, le conseguenze fisiche per chi viene sottoposto al trattamento sono nel medio e lungo periodo estremamente meno impattanti per la salute. Nondimeno, preservare la “dialisi notturna” nel nostro territorio oltre a essere esercizio fondamentale per garantire la salute dei pazienti, significa anche proteggere uno dei pochi servizi sanitari d’eccellenza rimasti, ed evitare che lo smantellamento degli ospedali del Sulcis Iglesiente, iniziato svariati anni or sono, proceda inesorabile.»

«Sollecito fortemente il direttore ASSL Carbonia Carlo Murru, il Commissario dell’ATS Massimo Temussi, e l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, ad adoperarsi per identificare una soluzione alternativa a quella della disintegrazione del servizio di “dialisi notturna” – conclude Fabio Usai -. In caso contrario saremo pronti a dare battaglia contro questa decisione scellerata e fortemente lesiva della salute dei pazienti e in generale dei cittadini del territorio.»