17 July, 2024
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Dichiarazioni_program_presidente_pigliaru_02042014

Il #Consiglio regionale ha bocciato (presenti 47, votanti 44, sì 16, no 28, 3 astenuti) la mozione, primo firmatario il consigliere dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, sulla costituzione e nomina di una #commissione speciale sulla situazione degli istituti di credito in Sardegna.

E’ intervenuto per illustrare il testo il primo firmatario, Attilio Dedoni (capogruppo Riformatori sardi), il quale ha evidenziato che questo argomento è fondamentale e per tutelare le imprese e i sardi oppressi dalle banche. In particolare, l’esponente della minoranza ha impegnato il presidente della Regione «a riferire sulla situazione del credito in Sardegna, e a intervenire con la massima urgenza per scongiurare il rischio di tracollo del sistema produttivo ed economico-sociale isolano». Dedoni ha anche chiesto anche di istituire una commissione di inchiesta sulla situazione degli istituti di credito in Sardegna, anche alla luce delle notizie di imminenti chiusure di numerosi sportelli. Per capogruppo dei Riformatori sardi la situazione in Sardegna è inaccettabile e ogni politico se ne deve fare carico. «Abbiamo il dovere di attauare lo Statuto sardo e non fare gli ignavi», ha detto Dedoni, ricordando che molti cittadini, in questo periodo di crisi, hanno perso anche la casa.

D’accordo con questa mozione anche il consigliere del Pd, Salvatore Demontis, il quale ha definito la situazione del credito alle imprese e alle famiglie «eticamente intollerabile». Ormai, ha sottolineato, le banche sono diventate la controporte delle imprese e dei cittadini. In particolare, Demontis ha evidenziato la situazione delle imprese edili che, pur avendo un ingente patrimonio immobiliare, ma non disponendo di liquidità, vengono messe in sofferenza dalle banche e si vedono pignorati e svenduti i propri beni. La politica, per Demontis, deve intervenire per tutelare le imprese e le famiglie. L’esponente della maggioranza ha detto, in conclusione, di non ritenere però necessaria l’istituzione di una commissione d’inchiesta.

Modesto Fenu (capogruppo “Sardegna”), in apertura del suo intervento, ha ricordato il suo personale impegno a supporto delle aziende e dei cittadini vessati dalla banche in Sardegna e ha rimarcato le numerose iniziative dell’Unione Europea riguardo al calcolo dei tassi di interesse, nonché le ormai ripetute condanne per anatocismo comminate ai diversi istituti di credito. «Nell’Isola – a giudizio di Fenu – la situazione è aggravata dall’assenza nel mercato del credito di istituti di credito sardi, mentre è definita “drammatica” la situazione che riguarda imprese e famiglie per il rischio pignoramenti.» Secondo il consigliere della minoranza alcuni studi evidenzierebbero che «l’87% dei mutui, dei leasing e dei conti corrente, in Sardegna sono gravati da anatocismo bancario». Per Modesto Fenu è indispensabile un intervento del Consiglio regionale e servono iniziative efficaci. Il capogruppo Fenu ha espresso favore per l’istituzione di una commissione di inchiesta aperta al contributo di esperti e docenti della materia.

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha definito «serio e importante» il tema oggetto della mozione n.23 e ha dichiarato che il tutto non significa che «il Consiglio abbia deciso di dichiarare guerra alle banche». L’esponente della minoranza consiliare ha denunciato la distanza evidente tra il sistema del credito e il mondo delle imprese in Sardegna, mentre la banca centrale europea ha ridotto al minimo storico il costo del denaro per le banche. Per il consigliere Crisponi le “manovre” della Bce sono però ad esclusivo vantaggio delle banche «senza un minimo di risorse per le imprese e le famiglie». Il consigliere dei Riformatori sardi ha espresso favore per la mozione e per l’istituzione di una commissione d’inchiesta in Consiglio regionale.

Il consigliere Piermario Manca (“Soberania e Indipendentzia”) ha dichiarato di concordare con i contenuti della mozione e ha ribadito come il documento segnala «un problema reale e oggettivo di un sistema che non aiuta né le famiglie e neppure le imprese». Il consigliere della maggioranza ha sottolineato i danni dell’anatocismo bancario «soprattutto nei riguardi delle famiglie che sono prive di strumenti adeguati per contrastarne l’ingiustizia». Piermario Manca ha ricordato le iniziative di ristrutturazione interna in atto nei diversi istituti di credito e denunciato che tali iniziative non tengono conto delle esigenze di imprese  e cittadini. Manca ha citato ad esempio la chiusura degli sportelli nei piccoli centri come nelle città in Sardegna. In conclusione, il consigliere del partito dei sardi ha espresso perplessità sull’istituzione della commissione d’inchiesta in Consiglio regionale e invitato i presentatori della mozione a favorire ulteriori approfondimenti nella commissione competente.

Pietro Cocco, capogruppo Pd, pur ritenendo importante la questione, ha definito «fuori luogo la mozione nella parte in cui chiede al Presidente della Regione di riferire sulla situazione del credito e di indicare il modo per evitare il tracollo del sistema economico isolano». Parere negativo da parte dell’esponente della maggioranza anche all’istituzione di una Commissione d’inchiesta sul credito. «Ritengo l’argomento meritevole di discussione – ha concluso Cocco – ma è necessario approfondire il tema in commissione bilancio per poi portarlo in Aula».

Pietro Pittalis (Forza Italia) si è detto sorpreso dalle affermazioni del capogruppo del Pd. «Il presidente della Regione non vive su Marte – ha detto Pittalis – sul problema del credito può, e deve, riferire in aula». Non stiamo scomodando una parte politica che controlla il credito, ha aggiunto l’esponente della minoranza, non stiamo ponendo un problema politico sulle banche o sulle fondazioni ma una questione che attiene ad una situazione denunciata da associazioni di categoria e dalle imprese. «Serve una ricognizione seria – ha spiegato Pittalis  anche perché la Regione organizza ogni anno una conferenza sul Credito. Non si può banalizzare il problema».

Chiusa la discussione generale, il presidente Ganau ha dato la parola alla Giunta che si è rimessa al parere dell’Aula.

In sede di replica, il primo firmatario della mozione Attilio Dedoni, ha detto di aver posto all’Assemblea « un problema grave che turba le coscienze». Se il consiglio ritiene di dover rinunciare alla Commissione d’inchiesta sul credito, ha aggiunto Dedoni, «è bene che si sappia che il Consiglio non vuole applicare lo Statuto Sardo e che non si vuole far luce su chi mette in difficoltà le famiglie e le impreseSe fuori dal Palazzo ci sono i forconi la colpa è la nostra».

Voto favorevole è stato annunciato dal capogruppo di Sardegna, Modesto Fenu, il quale ha chiesto alla minoranza di prendere in considerazione la loro proposta, visto che hanno manifestato chiusura nei confronti dell’istituzione della commissione d’inchiesta.

Voto contrario, invece, da parte del gruppo “Sardegna Vera”. Il capogruppo Efisio Arbau ha chiesto all’opposizione di non fare inutili moralismi.  Arbau si è detto d’accordo con il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, perché si affronti un argomento così delicato prima in commissione e poi in Aula.

D’accordo con il contenuto della mozione il consigliere dei Riformatori sardi, Luigi Crisponi, il quale ha ricordato che la Regione ha un bilancio e miliardi depositati in quelle banche che non sono vicine alle imprese e ai cittadini. E’ necessario, ha affermato Crisponi, capire dal presidente della Giunta e dall’assessore della Programmazione quali siano le criticità del sistema creditizio. Favorevole alla mozione anche il consigliere del Psd’Az, Angelo Carta, il quale ha evidenziato come la mozione abbia assolto al suo compito. Per l’esponente della minoranza l’impegno assunto dal centrosinistra sull’argomento è importante, ma è necessario che alle parole seguano i fatti in tempi celeri.

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha replicato ad alcune critiche avanzate nel corso del dibattito e in particolare ha escluso di aver intrapreso una posizione di «arrocco», per quanto attiene l’istituzione della commissione di inchiesta. Dedoni si è detto però “sorpreso e dispiaciuto” dalle dichiarazioni del capogruppo del Pd, Pietro Cocco, che ha definito non condivisibile la richiesta, avanzata nella mozione, perché il presidente della giunta riferisse in Aula sulla situazione del credito in Sardegna. Il primo firmatario della mozione n. 23 ha ribadito la disponibilità anche per l’istituzione di un osservatorio per monitorare le attività degli istituti di credito operanti nell’Isola.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha definito «un’occasione persa per il Consiglio regionale la mancata istituzione di una commissione d’inchiesta» e non ha risparmiato critiche per la condotta tenuta in sede di dibattito da alcuni esponenti della maggioranza di centrosinistra. In particolare il capogruppo Pittalis si è rivolto a quanti, nel corso del dibattito, hanno fatto riferimento alle indicazioni, a suo tempo formulate dal centrodestra nella passata legislatura, per le nomine alla Fondazione banco di Sardegna, ed ha invitato «qualcuno che pensa di inserire nel dibattito politico, l’insulto» ad evitare di «scadere nella contumelia». L’esponente della minoranza ha quindi affermato che, «davanti al nuovo modo di procedere nel confronto inaugurato dalla maggioranza», l’opposizione consiliare «è pronta fin da oggi a mutare il proprio atteggiamento in Aula e in Commissione».

Il consigliere del gruppo Misto, Fabrizio Anedda, ha definito «vergognoso, il tentativo di utilizzare la crisi economica in atto per denunciare nomine politiche negli istituti bancari». «La crisi delle imprese – ha dichiarato il consigliere della maggioranza – non dipende dagli istituti di credito che, a loro volta, sono essi stessi imprese». Anedda ha dichiarato il voto contrario alla mozione Dedoni e più.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, rispondendo alle critiche dell’opposizione, ha ribadito l’attenzione della maggioranza al delicato problema del credito. «Faremo la nostra parte – ha detto Cocco – abbiamo a cuore il problema delle partite Iva ma respingeremo la mozione perché serve una riflessione seria».

Daniele Cocco (SEL) ha annunciato il voto contrario del suo gruppo. «Siamo consapevoli dell’importanza della questione ma non concordiamo sullo strumento per affrontarla».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione la mozione che è stata respinta dall’Aula con 28 voti contrari (16 quelli a favore, 3 gli astenuti).

 

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I consiglieri regionali di “Sinistra Sarda”, Fabrizio Anedda e Alessandro Unali, hanno presentato una mozione per chiedere un intervento urgente dell’Assemblea a sostegno delle imprese sarde tartassate dal fisco.

Nell’isola, scrivono Anedda e Unali, la crisi economica si è manifestata con «un’intensità superiore a quella che ha colpito le altre regioni italiane. Tutti i settori produttivi hanno subito effetti devastanti come dimostrano l’entità dei fallimenti, l’abbandono delle attività e l’elevato numero di licenziamenti».

Le norme che consentono alle aziende di rateizzare i debiti con il fisco (sino a 10 anni) e di sospendere il pagamento delle rate ad #Equitalia per 8 mesi, sostengono gli esponenti comunisti, non sono più sufficienti. Servono altre misure per consentire alle imprese di sopravvivere e di conservare i posti di lavoro.

#Sinistra Sarda propone di portare a tre anni la sospensione dei pagamenti in modo da «liberare i contribuenti dall’incubo di essere esclusi dal beneficio della rateizzazione dei debiti». Una decisione, affermano Anedda e Unali, che avrebbe l’effetto pratico di salvare moltissime aziende dalla chiusura.

Per ridare ossigeno al sistema produttivo isolano servirebbe inoltre una “razionalizzazione delle procedure burocratiche”. Per Sinistra Sarda è necessario lo snellimento e l’informatizzazione del sistema dei controlli a carico delle aziende, «ferma restando l’esigenza di condurre una lotta serrata all’evasione fiscale e alle violazioni di legge».

Per Anedda e Unali è urgente «studiare per la Sardegna un’organizzazione diversa del sistema fiscale». La via da seguire, concludono i due consiglieri regionali, potrebbe essere «la creazione, al posto di Equitalia, di un’Agenzia regionale per gli accertamenti e la riscossione».

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La Sesta Commissione consiliare permanente stamane ha sentito in audizione l’assessore della Sanità, Luigi Arru.

Al termine, il presidente, il socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), ha affermato che che le priorità sono «la continuità assistenziale tra ospedale e territorio con il rafforzamento delle strutture locali, eradicazione della peste suina e rilancio del settore economico, richiesta di tutti i dati in possesso dell’assessorato e  dei conti delle Asl per una programmazione mirata».

L’assessore Arru ha evidenziato che la peste suina e l’assistenza sociale sono state le emergenze che l’assessorato ha dovuto affrontare dal momento dell’insediamento del nuovo governo regionale. In particolare, Arru ha evidenziato le criticità legate alla legge 162 per le disabilità gravi, e poi per analizzare la  recrudescenza della peste suina e predisporre la bozza del piano triennale per l’eradicazione della malattia da sottoporre all’Ue. Secondo l’assessore è necessario un coordinamento tra tutti i servizi veterinari, rafforzando la struttura, e l’insediamento del tavolo interassessoriale tra Sanità e Agricoltura.

Arru ha poi spiegato ai commissari quale sia la sua idea di Sanità: garantire il diritto alla salute di tutti, soprattutto in questo momento di crisi, attraverso reti integrate e creando una cooperazione tra Asl e tutti i professionisti presenti nei territori. «Le sfide della Sanità di oggi sono la popolazione che invecchia e la cronicizzazione delle malattie». Per questo motivo, ha spiegato Arru d’accordo con la linea del presidente Perra, bisogna lavorare sulla continuità assistenziale tra ospedale e territorio e viceversa, stimolando il dialogo tra tutti gli operatori.

Per quanto riguarda la spesa farmaceutica, l’assessore ha rilevato che negli ultimi anni è migliorata, ma la Sardegna è ancora in cima alla classifica delle regioni che spendono di più.

Arru ha poi chiarito alla Commissione Sanità che, d’ora in poi la Regione sarà molto più presente nella Conferenza Stato-Regione e ha auspicato una fattiva collaborazione tra la Giunta e il Consiglio, in particolare la Commissione, garantendo che avrebbe fornito al più presto i dati chiesti.

Anche i commissari, infatti, hanno evidenziato la necessità di avere un filo diretto con l’assessorato, avere i conti delle Asl, il bilancio dell’assessorato stesso e la fotografia dei diversi settori e situazioni delle Aziende ospedaliere per poter analizzare in concreto la situazione (Augusto Cherchi, Soberania e Indipendentzia, Rossella Pinna, Pd, Alberto Randazzo, FI,  Daniela Forma, Pd, Gigi Ruggeri, Pd, Ignazio Locci, FI).

Il Consigliere Edoardo Tocco ha sollecitato l’assessore affinché rivedesse gli atti aziendali delle Asl, delle aziende Miste e del Brotzu e che sentisse i medici e i responsabili ospedalieri «poiché sono coloro che conoscono meglio le problematiche». Richiesta confermata anche da Gigi Ruggeri (Pd), il quale ha anche proposto, per ridurre il deficit della Sanità, di modificare la tipologia di spesa, abbassando quella ospedaliera e aumentando quella della prevenzione sui territori.

Il consigliere Fabrizio Anedda, Rifondazione-Comunisti italiani-Sinistra sarda, ha esortato l’assessore a investire di più sul sociale, aiutando le famiglie che hanno tra i loro cari malati cronici, e a sostituire i vertici delle Asl. Dello stesso avviso anche la collega di maggioranza Daniela Forma (Pd), mentre Rossella Pinna (Pd) ha chiesto di conoscere a che punto sono le leggi di settore, come quella per i talassemici e i nefropatici. Lorenzo Cozzolino (Pd) ha evidenziato che il deficit della Sanità sarda ammonta a 379 milioni di euro e che il Sisar «fa acqua da tutte le parti, a fronte di un costo di circa 44 milioni». Particolare attenzione agli ospedali pscichiatrici giudiziari è stata chiesta, invece, da Anna Maria Busia (Cd), la quale ha proposto all’assessore l’esame dell’ingente stanziamento destinato al San Giovanni Battista di Ploaghe, circa 29 milioni, «una struttura fatiscente e con carenze strutturali». Per Alberto Randazzo (FI) è inutile parlare dei problemi che tutti conoscono se non si hanno i dati in mano, perché soltanto così si potrà fare una programmazione mirata ed efficace. Luca Pizzuto (Sel) ha chiesto all’assessore, in particolare, di riattivare gli Osservatori epidemiologici, mentre Emilio Usula ha affermato la necessità di un Piano sanitario omogeneo, che dia risposte adeguate a tutti gli abitanti della Sardegna, in maniera uguale sia che abitino a  Cagliari sia che abitino in un piccolo centro del nuorese.

Al termine dell’audizione l’assessore si è impegnato a fornire al più presto i dati chiesti.

Consiglio regionale 42

«Porre fine alla precarietà nei centri servizi per l’impiego dando attuazione alle norme approvate in conclusione della scorsa Legislatura dal Consiglio regionale», è l’invito che il presidente della Seconda commissione, Gavino Manca (Pd), ha rivolto all’assessore al Lavoro, Virginia Mura nel corso dell’audizione in Consiglio. L’ipotesi è procedere con i concorsi banditi dall’agenzia del lavoro prima della scadenza dei contratti a tempo, prevista per la fine del prossimo settembre. Nell’immediato, l’assessore Mura, ha ribadito la volontà di procedere nel rilancio delle attività dei Csl e confermato che proprio in questi giorni hanno preso il via le azioni per la formazione professionale rivolte agli operatori dei centri servizi per l’impiego di tutta l’Isola assicurando la partecipazione sia del personale ex ministeriale sia di quello con contratto a tempo determinato.

La strategicità del ruolo dei Csl è stata rimarcata anche in riferimento al progetto “garanzia giovani” le cui misure godono di uno stanziamento di 54.181.253 euro, così ripartito: accoglienza, presa in carico e orientamento “6.627.188; “formazione” 10.381.564; “accompagnamento al lavoro” 8.501.750; “tirocinio extra culturale anche in mobilità geografica” 8.127.188; “servizio civile” 1.625.438; “sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità” 5.083.625; “mobilità professionale transazionale e territoriale” 1.625.437; “bonus occupazionale” 12.209.063. Nessuno stanziamento è previsto nella misura “apprendistato” ma soltanto perché (ha precisato l’assessore Mura) sono disponibili forme di finanziamento diverse da quelle indicate nella deliberazione n.13 dello scorso 8 aprile.

L’assessore al Lavoro si è soffermata inoltre sugli stanziamenti e l’erogazione degli ammortizzatori sociali e confermato che “tutta la mobilità in deroga” riferita al 2013 è stata pagata mentre per la mobilità in deroga, entro i prossimi giorni, saranno erogate parte delle competenze 2013 con l’utilizzo dei 52 milioni di euro di risorse regionali in anticipazione sugli stanziamenti nazionali. L’assessore ha inoltre confermato la necessità di procedere per una rivisitazione degli ammortizzatori sociali in deroga alla luce anche dell’annunciata disponibilità del ministro del Lavoro circa lo stanziamento di un miliardo di euro da ripartire tra tutte le regioni italiane.

L’audizione è proseguita con l’illustrazione da parte dell’assessore Mura del documento sullo stato di attuazione del programma operativo “Fondo sociale europeo 2007-2013” e nell’occasione sono stati evidenziati i positivi dati (illustrati nel dettaglio nell’audizione in commissione Bilancio dello scorso 6 maggio) riferiti alla capacità di spesa delle risorse del Fse che collocano la Regione sarda ben al di sopra della media nazionale. L’assessore ha confermato la volontà di procedere con il rafforzamento del “microcredito” e rilanciato l’idea di  trasformare il fondo per il “Master and back” con il prestito d’onore e con l’inserimento di alcuni correttivi che tengano conto dei livelli di reddito del beneficiario e il “rientro” nell’Isola, dopo il periodo di formazione finanziato fuori dalla Sardegna.

Virginia Mura ha illustrato ai commissari la situazione del bilancio (definita “grave”) e dichiarato che la delibera sul patto di stabilità (n.15 del 29 aprile scorso) non indica però «le spese da tagliare ma quelle che possono essere rinviate», e ha auspicato che in sede di assestamento di bilancio possano essere recuperate le necessarie risorse.

Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Ignazio Locci (Fi), Stefano Tunis (Fi), Fabrizio Anedda (R.C.-C.I), Rossella Pinna (Pd)  e in fase di replica l’assessore Mura ha raccolto l’invito del presidente Gavino Manca per una nuova audizione incentrata sulle problematiche dei Csl e di Cesil.

La seduta è proseguita con l’audizione dell’assessore alla Cultura, Claudia Firino che ha illustrato alla commissione i documenti relativi alle attività di sintesi delle direzioni generali della pubblica istruzione e dei Beni culturali, informazione, spettacolo e sport. L’assessore ha compiuto una ricognizione generale sugli stanziamenti, i progetti, le azioni e il bilancio, auspicando una conclusione positiva del confronto in corso con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità.

La delegata all’Istruzione non ha nascosto alcune criticità di carattere finanziario in ordine a particolari capitoli di bilancio di competenza, ad incominciare dalla scarsità di risorse disponibili in quello inerente il diritto allo studio. Per quanto riguarda le borse di studio – ha dichiarato l’assessore – a fronte di uno stanziamento per il 2014 di sette milioni di euro sono necessari ulteriori dieci milioni per coprire il totale degli idonei al sostegno. A questo proposito (così ha assicurato Claudia Firino) sono in corso interlocuzioni con l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci e con il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, per recuperare i fondi necessari ad assicurare ai beneficiari la borsa di studio sia per le scuole che per le università.

La nota positiva si registra, invece, nei fondi per l’edilizia scolastica dove si sono registrati ingenti investimenti a valere sui fondi Por e dove sono stati impegnati 35 milioni di euro a valere sul “Fondo coesione sociale” e 30 milioni con il piano straordinario per l’edilizia scolastica. L’assessore ha assicurato tempi rapidi per redigere l’elenco degli interventi prioritari e annunciato che è stata inoltrata agli Enti locali un’ulteriore richiesta perché siano indicati i progetti finanziati e le nuove richieste di intervento. La cifra disponibile per le opere immediatamente cantierabili è pari a 35 milioni di euro e la Firino ha auspicato l’avvio degli appalti entro l’estate.

L’assessore si è quindi soffermata sul progetto del mueso giudicale che interessa i Comuni di Oristano e Sanluri, sottolineando gli aspetti legati al modello gestionale che – a giudizio della Firino – deve consentire, senza mortificare il ruolo degli Enti Llocali, un controllo della Regione che ha in carico il finanziamento dell’iniziativa. L’assessore ha inoltre dichiarato conclusa la prima fase (restauro e musealizzazione) del progetto per i giganti di Monte Prama e che una nuova fase incomincia con la stipula dell’accordo di programma quadro con il Mibac e le soprintendenze per il potenziamento della musealizzazione e  della promozione dell’intero complesso anche all’Expo’ 2015.

Non sono mancati i riferimenti alla polemica dei giorni scorsi che ha visto gli operatori dello spettacolo protestare per la mancata erogazione del saldo dovuto dalla Regione per le manifestazioni ammesse al contributo. L’assessore ha dichiarato che entro le prossime settimane il problema sarà risolto e che sono stati reperiti i fondi per far fronte agli impegni contratti con gli operatori dello spettacolo.

Il presidente della commissione Gavino Manca in apertura del dibattito ha invitato l’assessore Firino a prestare particolare attenzione al settore della informazione in Sardegna e annunciato la volontà di voler procedere perché possa essere varata una legge organica del settore che – ha sottolineato Manca – è attesa dagli operatori, dai lavoratori e da tempo viene sollecitata dal sindacato di categoria e dall’ordine dei giornalisti.

Il conclusione della seduta l’assessore, Claudia Firino, ha informato i commissari sulla situazione che riguarda il servizio “lingua sarda”: il dirigente attualmente in servizio è infatti a “comando” ed è in scadenza a partire dal prossimo 16 maggio. Per la conferma è necessaria una norma, da approvare in tempi rapidi in Consiglio regionale.

Il consigliere, Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) si è espresso contro una soluzione in tempi rapidi («serve una valutazione dei risultati della politica linguistica della Regione») e denunciato che «senza l’ingresso della lingua nelle scuole, la lingua sarda non ha un futuro».

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12 consiglieri regionali, primo firmatario Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendentzia, hanno presentato una mozione sull’emergenza ambientale da diossina a Portoscuso. La mozione «sulla criticità da inquinamento ambientale e in alcuni allevamenti nell’agro di Portoscuso», presentata questa mattina in Consiglio regionale, chiede di fare chiarezza immediata sull’inquinamento da diossina rilevata nei campioni di latte prelevati in alcuni allevamenti nell’agro di Portoscuso, stabilendo la reale natura ed entità dell’inquinamento, strutturale o occasionale, del territorio di  Portoscuso che si trova nel sito di interesse nazionale (SIN) più vasto d’Italia.

Nella mozione si chiede l’immediato accertamento della reale situazione ambientale  anche a difesa della salute  dei consumatori.

«Non si può contrabbandare la salute del cittadino – ha affermato Usula – in cambio di qualche posto di lavoro. Questa logica è da respingere con fermezza. Senza creare allarmismi sulla qualità dei nostri prodotti, che rimane eccellente, bisogna capire quali siano le cause che hanno determinato i parametri così alti di diossina e accertare eventuali responsabilità.» 

Oltre che da Emilio Usula (Rossomori), la mozione è firmata dai consiglieri Daniele Secondo Cocco (Sel Sardegna), Pietro Cocco (Pd), Fabrizio Anedda (Misto), Alessandro Unali (Misto), Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia), Augusto Cherchi (Soberania e Indipendentzia), Piermario Manca (Soberania e Indipendentzia), Gavino Sale (Misto), Francesco Agus (Sel), Luca Pizzuto (Sel Sardegna) ed Eugenio Lai (Centro Democratico Sardegna).

La mozione impegna la Giunta regionale a promuovere la costituzione, con le autorità locali, l’azienda sanitaria, gli assessorati e gli enti competenti, di un gruppo di lavoro per completare la caratterizzazione della realtà ambientale e sanitaria, impostare un adeguato sistema di controllo e monitoraggio e formulare le proposte relative alla gestione di emergenza e a regime per la gestione del problema.

I firmatari della mozione chiedono anche che si accertino eventuali responsabilità per un eventuale risarcimento dei danni di immagine e di potenzialità produttiva e economica dell’agro di Portoscuso e dell’intero territorio isolano e di stabilire, con urgenza, tutte le possibili misure di ristoro e sostegno economico a favore delle aziende che da tale situazione hanno avuto danno.

 

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In Consiglio regionale sono stati costituiti 9 gruppi. Il Sulcis Iglesiente è rappresentato da Pietro Cocco, capogruppo del PD, e da Gigi Rubiu, capogruppo dell’UDC.

Pietro Cocco è nato a Gonnesa il 18 settembre 1965. E’ stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias con 3.224 preferenze. Diplomato, svolge l’attività di imprenditore.

Sindaco di Gonnesa dal 2006, è al suo secondo mandato in Consiglio regionale.

Nella scorsa legislatura è stato vicepresidente della Prima Commissione “Autonomia” e segretario della Quinta Commissione “Agricoltura”.

Gigi Rubiu è nato a Iglesias il 10 aprile 1958. E’ stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias con 4.005 preferenze.

Diplomato, svolge l’attività di imprenditore.

Consigliere comunale di Iglesias, ex consigliere provinciale. Ex direttore della Coldiretti del Sulcis Iglesiente e Ccommissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Cixerri.

E’ al suo primo mandato in Consiglio regionale.

Attilio Antonio Maria Dedoni è il capogruppo dei Riformatori sardi. Nato a Masullas il 2 luglio 1949, è stato eletto nella Circoscrizione di Oristano con 1.731 preferenze.

Laureato in Scienze Politiche, svolge l’attività di dirigente della Pubblica amministrazione. E’ al suo terzo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura è stato capogruppo del Gruppo consiliare “Riformatori sardi” e presidente dell’ottava commissione “Cultura”.

Nel corso della XIII legislatura è stato presidente della Commissione d’inchiesta sull’affidamento della campagna pubblicitaria istituzionale della Regione e componente della Giunta per il regolamento.

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) è il presidente del gruppo Misto. Nato a Gergei  il 21 gennaio 1952, è stato eletto nella Circoscrizione di Cagliari con 715 preferenze.

Diplomato, svolge l’attività di odontotecnico. Presidente nazionale del Sindacato odontotecnici della CNA.

Consigliere comunale di Gergei, è alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.

Efisio Arbau è il capogruppo di “Sardegna Vera”. Nato a Nuoro il 18 novembre 1974, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 1.154 preferenze.

Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione di avvocato.

E’ al secondo mandato. Nella scorsa legislatura è subentrato all’on. Francesca Barracciu ed è stato segretario della Quinta commissione “Agricoltura”.

Dal 2005 al 2010 è stato sindaco di Ollolai.

Daniele Secondo Cocco è il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà. Nato a Bottidda il 21 marzo 1962, è stato eletto nella Circoscrizione di Sassari con 1.850 preferenze.

Diplomato, svolge la professione di Tecnico radiologo.

Dal 2005 al 2010 è stato sindaco del comune di Bottidda e consigliere provinciale di Sassari

E’ al suo secondo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura ha fatto parte dell’Ufficio di Presidenza ricoprendo la carica di segretario. E’ stato inoltre segretario e vicepresidente della Quinta commissione “Agricoltura e Ambiente”

Pietro Pittalis è il capogruppo di Forza Italia. Nato a Charleroi (Belgio) il 30 aprile 1958, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 7.153 preferenze.

Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione di avvocato. E’ al suo quinto mandato in Consiglio regionale.

Nel corso della sua lunga esperienza nell’Assemblea sarda ha ricoperto diversi incarichi:

XI legislatura: presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia” e vicepresidente della Seconda commissione “Diritti Civili e Politiche Comunitarie”

XII legislatura: presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia”

XIII legislatura: componente (questore) dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Vice presidente della commissione d’inchiesta sull’affidamento della campagna pubblicitaria istituzionale della Regione.

XIV legislatura è stato presidente della Prima commissione “Autonomia e Riforme”, componente della Giunta delle elezioni e della Giunta per il regolamento.

Dal novembre del 1999 all’ottobre del 2001 è stato vicepresidente della Giunta regionale ed assessore alla Programmazione e Bilancio nell’esecutivo guidato da Mario Floris.

Christian Solinas è il capogruppo del Psd’Az. Nato a Cagliari il 2 dicembre 1976, è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari con 2.796 preferenze.

Dal 2004 al 2009 è stato presidente dell’ERSU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario). E’ stato assessore regionale ai Trasporti nella Giunta guidata da Ugo Cappellacci.

E’ al suo secondo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura è stato presidente del Gruppo Consiliare “Psd’Az”, membro della Giunta per il regolamento e componente della Terza commissione “Bilancio e Programmazione” e dell’Ottava commissione “Cultura”.

Emilio Usula è il capogruppo di Soberania-Indipendenza. Nato a Villacidro il 30 agosto 1953, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 1.293 preferenze.

Laureato in Medicina, svolge la professione di medico, direttore del reparto di Endoscopia dell’ospedale “San Francesco” di Nuoro.

Dal 2010 è consigliere comunale di Nuoro. E’ alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.