Il consigliere Gianni Lampis (FdI) è stato eletto segretario dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale.
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Il consigliere Gianni Lampis (FdI) è stato eletto segretario dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Prima di iniziare l’esame dell’ordine del giorno, numerosi consiglieri regionali hanno preso la parola sull’ordine dei lavori.
Il consigliere Antonio Solinas, del Pd, ha ricordato che ieri i commissari Ara hanno riscontrato una perdita di esercizio superiore alla quota consentita dalla legge e messo in liquidazione l’associazione, con grave preoccupazione dei lavoratori che Consiglio deve condividere, per cui sentire con urgenza l’assessore dell’Agricoltura.
Il consigliere Gianni Lampis (Fdi Sardegna), ha invece richiamato l’attenzione dell’Aula sulle conseguenze dell’ondata di maltempo che ha colpito la Sardegna e in particolare molti Comuni dove non è stata ripristinata nemmeno la viabilità principale; di qui la necessità di una relazione dettagliata dell’assessore dell’Ambiente.
Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia, ha ripreso il tema sollevato da collega Antonio Solinas, per sottolineare l’ordine del giorno unanime del Consiglio con cui si impegnava la Giunta ad evitare le messa in liquidazione, segno che si era compresa la gravità della situazione. Nessuno però ha fatto niente, ha lamentato, mettendo il Consiglio davanti al fatto compiuto, nonostante diverse riunioni al ministero delle quali la minoranza non nemmeno stata informata; su questo l’assessore deve riferire al più presto.
Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco si è soffermato sul licenziamento di 4 dipendenti amministrativo della Asl di Nuoro risalente a qualche giorno fa in base, sembra, ad una delibera sul dimensionamento delle piante organiche predisposta dall’Ats. Secondo Daniele Cocco si tratta di un atto grave ed illegittimo, mentre continuano le assunzioni amministrativi attraverso le agenzie interinali. Per noi, ha concluso, bisogna partire dal mantenimento degli occupati e dei vincitori di concorso, rivedendo il provvedimento anche perché gli amministrativi della sanità sarda sono sotto la media nazionale.
Il presidente Ganau, dopo aver ribadito che le segnalazioni non sono previste dal regolamento, ha invitato i consiglieri ad attenersi all’ordine dei lavori, annunciando che quella odierna sarà considerata l’ultima eccezione al regolamento.
Anna Maria Busia (Misto) ha sollecitato un urgente incontro con l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria sulla messa in liquidazione Ara, di cui il Consiglio si è occupato a lungo, perché ora si è aperta una falla preoccupante nel settore dei servizi per agricoltura, oltre ad essersi consumato uno sgarbo istituzionale attraverso un provvedimento intervenuto a trattativa in corso Regione-Ministero.
Per il Pds il consigliere Roberto Desini ha protestato ricordato che, proprio pochi giorni fa, in commissione Agricoltura erano stati assunti precisi impegni per affrontare la situazione Ara nel breve e medio termine scongiurando adozione di provvedimenti contingenti; così non è stato, a conferma di alcuni segnali peraltro molto chiari come il trasferimento da Cagliari a Roma delle coordinate bancarie.
Il capogruppo del Pds Giangranco Congiu ha chiesto la presenza dell’assessore dell’Agricoltura in Aula al più presto per riferire su una situazione incredibile ed incresciosa, che costituisce un attentato contro la nostra zootecnica. Abbiamo accettato supinamente, ha detto ancora Congiu, una modifica di regolamento che ha aperto la strada al commissariamento, soluzione di fatto favorita dalla Regione con un parere positivo che non sta in piedi, perché stiamo perdendo un intero sistema tecnico di sostegno alla zootecnia che non riusciremo più a ricostituire.
Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu ha riconosciuto sia la fondatezza delle argomentazioni dei colleghi che le osservazioni regolamentari del presidente, sollevando nel contempo il tema della lentezza con cui si forniscono le risposte alle interrogazioni dei consiglieri.
Il consigliere Luigi Lotto, del Pd, ha definito giusto il richiamo del presidente, affermando inoltre di aver partecipato ad alcune riunioni a Roma con le strutture del ministro Madia dove si è concordato di mettere in piedi un comitato tecnico che inizierà a lavorare domani con il compito di predisporre un nuovo disegno di legge di riorganizzazione dell’assistenza tecnica in agricoltura. Su questo il ministero ha mostrato aperture sollecitando un percorso tecnico forte e condiviso. Nel frattempo, ha lamentato Lotto, è successa la messa in liquidazione di Ara forzando la mano, nonostante la nostra richiesta di rimandare ogni decisione e considerando eventuali provvedimenti atti ostili nei confronti della Regione. Ora siamo ad un bivio, ha concluso: o riorganizzare il sistema o, senza illudere nessuno, seguire un’altra strada per mantenere in Sardegna sia l’assistenza tecnica che il controllo dei libri genealogici: auspico la prima soluzione, sulla quale ci confronteremo con l’assessore giovedì in commissione.
Il consigliere Domenico Gallus (Pasd’Aza-La Base), anche nella sua qualità di Sindaco. Ha ricordato le recenti intimidazioni ai Sindaci di Bitti e Siniscola. Vanno bene la vicinanza e la solidarietà, ha dichiarato, ma i nostri amministratori locali sono costretti ad affrontare ogni giorno una situazione molto preoccupante, al punto che fare il Sindaco oggi in Sardegna è diventata una missione impossibile e forse sarebbe davvero il caso di arrivare alle dimissioni di massa in assenza di atti concreti del Consiglio e della Giunta.
Avviando l’esame dell’ordine del giorno, il presidente ha ricordato la necessità di procedere all’elezione di un segretario del Consiglio, aggiungendo in proposito che il gruppo Fdi Sardegna, non essendo rappresentato negli organismi di presidenza dell’Assemblea, ha presentato specifica istanza.
Il Consiglio ha quindi proceduto alla votazione. Al termine dello scrutinio è stato eletto il consigliere Gianni Lampis con 30 voti.
Prendendo ancora la parola sull’ordine dei lavori il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha riferito di aver sentito in una trasmissione televisiva dati che offendono la dignità del Consiglio. E’ stato detto, ha precisato Giorgio Oppi, che la Regione Sardegna ha 55 collaboratori su 60 con una spesa più alta di tutte le altre Regioni ma la realtà è esattamente opposta: noi siamo la Regione che ha tagliato di più ed i collaboratori non sono esterni ma provengono dal sistema Regione dal quale sono retribuiti, quindi è una partita di giro ed un risparmio perché non si tratta di collaborazioni esterne e questo va precisato anche formalmente.
Il presidente Gianfranco Ganau ha assicurato che si provvederà in merito.
Avviando l’esame dell’ordine del giorno, il Consiglio ha successivamente esaminato la proposta di istituire una commissione speciale sull’artigianato e commercio in Sardegna e sulle politiche commerciali della Gdo (grande distribuzione organizzata).
Il proponente Roberto Deriu ha parlato in apertura del grande disagio dei lavoratori della Gdo in materia di diritti mentre artigianato e piccolo commercio sono sempre penalizzati da problemi strutturali gravi, burocratici e legislativi. La commissione, ha spiegato, dovrà avere una missione limitata che, partendo da una ricognizione della situazione attuale, arrivi ad una proposta legislativa nuova e condivisa con finanziamenti adeguati. Si tratta di una proposta che ha incontrato il plauso delle associazioni di categoria, ha concluso, ed anche il Consiglio può e deve dare una risposta a migliaia di imprese e lavoratori che hanno diritto ad un intervento concreto.
Il consigliere dei Riformatori sardi Luigi Crisponi ha messo in evidenza che la proposta di Deriu non riguarda solo il sistema organizzato ma tutto un comparto produttivo di grande importanza per la Sardegna che ha sofferto in modo particolare la crisi, un comparto solitamente ai margini dell’attenzione della politica. E’quindi una buona occasione, ha sostenuto, per una riflessione seria perché queste componenti della nostra economia sono fondamentali e devono essere protagoniste della auspicata ripartenza della Sardegna; la commissione deve avere perciò un mandato limitato ma molto concreto senza trascurare le implicazioni legate sia allo svantaggio competitivo derivante dall’insularità che al fenomeno dello spopolamento, e tantomeno la necessità di adeguate risorse finanziarie.
Il consigliere Fabrizio Anedda (Misto) ha ricordato che fare impresa oggi in Sardegna significa operare in un mondo fragile e pieno di difficoltà con le associazioni di categoria che non svolgono appieno il loro ruolo ed il risultato che, anche quelle di piccole dimensioni, sono di fatto sole e questa tendenza va invertita perché creano lavoro.
Il consigliere del Pd Luigi Lotto ha parlato di un tema molto significativo e delicato perché tocca da vicino una buona metà dell’economia regionale, per cui la commissione sarà utile se saprà coinvolgere tutte le parti interessate per alcuni obiettivi: nuovo disegno di legge sul commercio e sull’artigianato una valutazione attenta su risultati di leggi generaliste a sostegno di tutto il comparto superando diversificazioni che invece hanno un fondamento.
Sempre per il Pd il consigliere Raimondo Caciotto ha definito la commissione quanto mai opportuna per intercettare le esigenze di un settore trainante per la Sardegna, che crea occupazione e lavoro e deve essere sostenuto con convinzione; un settore nonostante tutto vitale anche se non riesce ad esprimere le sue potenzialità e va accompagnato individuando alcune priorità come attenzione di giovani, semplificazione della burocrazia, accesso al credito, lotta a contraffazione, abusivismo, concorrenza sleale e violazione delle regole di mercato.
Il capogruppo di Fdi Sardegna Paolo Truzzu, pur comprendendo le finalità della proposta che incide su un settore strategico per la Sardegna, ha criticato il fatto che ma la richiesta arriva a 10 mesi dalla campagna elettorale mentre per 4 anni non si è fatto nulla, nonostante le stesse organizzazioni di categoria in ogni sessione di bilancio abbiano presentato proposte che non sono state nemmeno prese in considerazione, a partire da quella di utilizzare parte di fondi regionali per un programma straordinario di edilizia green: Ora, ha concluso, siamo fuori tempo massimo e per questo siamo contrari.
Dopo l’on. Paolo Truzzu ha preso la parola l’on. Attilio Dedoni (Riformatori), che ha detto: “Qualunque opportunità come questa commissione va perseguita per poter dare il meglio, altri potranno completare quest’opera. E’ inutile ripetere quali sono i condizionamenti che il piccolo commercio ha subito da parte della grande distribuzione: ormai gli oristanesi, per esempio, preferiscono il grande supermarket costruito da un nostro ex presidente invece che andare nel centro storico cittadino che tanta socialità ha generato negli anni. Questo mi spinge a dire sì alla commissione e a superare anche le criticità giuste esposte da chi mi ha preceduto: dobbiamo lasciare una riflessione scritta su questi problemi”.
Per Forza Italia ha preso la parola la capogruppo Alessandra Zedda, che ha parlato di “dichiarazione di fallimento di questa giunta e di questa maggioranza sul tema del commercio e non solo. I lavoratori di questo settore hanno ormai perso ogni fiducia nel futuro. Noi non ci tireremo indietro ma chiediamo che ci sia un tempo prestabilito, massimo qualche mese, con scadenza al 31 luglio 2018, valutando prima insieme quale sarà l’efficacia di questa commissione e quali obiettivi dovrà raggiungere”.
Sulla proposta la Giunta ha espresso parere favorevole con l’assessore Piras (Industria).
Il presidente Gianfranco Ganau ha illustrato l’ordine del giorno di istituzione della commissione e l’on. Alessandra Zedda ha chiesto qualche minuto di sospensione per valutare con la maggioranza le richieste avanzate da Forza Italia. Alla ripresa, la capogruppo ha avanzato la proposta e precisato che alla fine dei lavori consiliari i gruppi si incaricheranno di “indicare i nomi dei componenti in modo che la commissione inizi al più presto il suo lavoro”.
Per l’on. Gennaro Fuoco (Fdi) “il nostro voto contrario è politico perché la proposta è tardiva e siamo scettici. Tra poco ci troveremo ad affrontare la crisi della grande distribuzione per effetto del commercio elettronico”.
In dichiarazione di voto l’on. Fabrizio Anedda (Misto) ha detto: “Mi sembra che la commissione quinta stia già facendo questo lavoro, il mio voto sarà di astensione”.
Per l’on. Luigi Lotto (Pd) dovrà essere salvaguardato il ruolo in materia della commissione Quinta “quando il lavoro della commissione di inchiesta finirà e ci troveremo davanti al problema della proposta di legge”.
Il riformatore Luigi Crisponi si è invece detto favorevole: “E’ un tema che riguarda il sistema produttivo regionale, noi ci siamo”.
Voto favorevole è stato annunciato anche da Forza Italia e di seguito l’Aula ha approvato l’istituzione della commissione di inchiesta con 41 sì e 4 contrari.
Subito dopo l’on. Luigi Crisponi (Riformatori) ha illustrato un ordine del giorno teso all’istituzione di una commissione di inchiesta che faccia luce sui fallimenti delle politiche industriali nel polo di Ottana. “Una rilevante quantità di sostanze tossiche sono nei terreni e nelle falde”, ha detto l’oratore, “mentre i lavoratori hanno perso il lavoro e molte morti sono state frettolosamente dimenticate. Si è dissolto così il sogno industriale della Sardegna centrale e questo merita un approfondimento, insieme al disinvolto maneggio di soldi pubblici. Vogliamo mettere un punto fermo su questa sconfitta che compie cinquant’anni, dalle chimiche di Stato degli anni ’70 alle mancate bonifiche su quei terreni? Ci sono occasioni di sviluppo su quell’area oggi?”.
Per l’on. Gaetano Ledda (Psd’Az) “è mezzo secolo che si parla di Ottana e mi ricordo che da ragazzino molti miei paesani avevano il sogno di andare in fabbrica e lasciare la campagna. Oggi piangiamo ancora quei morti e le politiche industriali fallimentari di Ottana, come è scritto nell’ordine del giorno di istituzione di questa commissione. So che siamo a fine mandato ma da qualche parte dobbiamo cominciare, anche indagando su come sono stati erogati e perché cosa i fondi pubblici alle imprese pubbliche e private”.
Ha preso la parola l’on. Fabrizio Anedda (Misto), che ha rievocato “l’industrializzazione della Sardegna nell’ambito dei piano di Rinascita a partire dal dopoguerra” mentre per l’on. Sabatini, presidente della commissione Bilancio, “non è la bonifica, per quanto necessaria, il piano di rilancio di quelle aree. Una commissione utile dovrebbe valutare quali sono le azioni da mettere in campo per creare economia stabile in quelle zone. Chiedo che la richiesta sia ritirata e rivista insieme alla maggioranza, per poter fare un lavoro in positivo”.
Sulla richiesta di sospensiva si è pronunciato l’on. Luigi Crisponi: “Apprezzo la proposta, va individuato un futuro di qualità per Ottana. La nostra richiesta è del settembre 2017 e se fosse stata esaminata subito avremmo potuto dire qualcosa in più. Ma oggi non c’è davvero più tempo da perdere”.
Il presidente Gianfranco Ganau ha sospeso i lavori.
Alla ripresa l’on. Antonio Solinas (Pd) ha detto che “comunque l’industrializzazione non è stata soltanto un fallimento perché molti di quelli che negli anni ’70 hanno iniziato sono già arrivati alla pensione. In quegli anni quella scelta fu intelligente e fu dettata dagli esiti della commissione Medici e produsse un salto di qualità di quei territori dal punto di vista culturale e civile. Non possiamo però parimenti negare che la chimica sia entrata in crisi né ripetere l’esperimento della legge 488, che ha Ottana ha costruito soltanto capannoni vuoti. Certo le bonifiche vanno fatte ma non risolvono il problema dello sviluppo economico perché non è la Regione che crea direttamente lavoro”.
Per l’on. Daniele Cocco (Sinistra) “è da tempo che in quest’Aula si parla della desertificazione di quel territorio e della mancanza di lavoro. Non si tratta di accusare chi ha agito in passato ma di trovare soluzioni per oggi. Negli ultimi tempi l’assessore Piras ha dimostrato grande disponibilità e una settimana fa c’è stato un incontro a Ottana organizzato dal Partito dei Sardi. E’ chiaro che le risposte non arrivano con la bacchetta magica ma la vertenza Ottana sta diventando di serie A. Peggio di così da quelle parti non si può andare”.
L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha dunque espresso il parere favorevole della Giunta ed ha ricordato gli impegni dell’esecutivo regionale e dell’assessorato da lei diretto “per costruire un futuro per Ottana”. L’assessore ha quindi confermato la richiesta al ministero dello Sviluppo per il riconoscimento dello stato di area di crisi complessa e la predisposizione di un’altra serie di provvedimenti urgenti.
Fabrizio Anedda (Misto), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha invitato l’assessore dell’Industria e quello della Programmazione a riferire in Aula sui progetti e le iniziative in favore dell’area di Ottana.
Il presidente del Consiglio ha però dato lettura dell’ordine del giorno con il quale si propone l’istituzione della commissione d’inchiesta sulle politiche industriali dell’area di Ottana ed il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha proposto un emendamento orale (approvato dall’Aula) che prevede la verifica dei livelli di inquinamento del fiume Tirso.
Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato e su richiesta del capogruppo Sdl, Daniele Cocco, è stata rinviata al pomeriggio la discussione della mozione n. 387 in materia di istruzione.
Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha convocato l’Aula alle 16.00.