21 December, 2024
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Importante appuntamento stamane per il Parco Geominerario a Roma. Presso l’VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, presieduta dall’on. Mauro Rotelli, si è tenuta un’audizione sul Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, alla quale hanno partecipato il Commissario Straordinario Elisabetta Anna Castelli e il Direttore Fabrizio Atzori.
Durante l’incontro, sono state discusse le tematiche riguardanti la gestione del Parco e il futuro sviluppo dell’ente istituito nel 2001, comprendente 8 Aree e 86 Comuni della Sardegna.

«Riteniamo fondamentale perseguire un dialogo costante e proficuo con il Governo ed i Ministeri a cui il Parco Geominerario della Sardegna fa riferimentoha detto il Commissario Elisabetta Anna Castellipoiché è solo attivando le giuste sinergie e valutando insieme le prospettive di crescita e sviluppo dell’ente che si potranno implementare le idee ed i progetti che intendiamo portare avanti in futuro.»

«Il Parco deve essere volano di turismo e sviluppo sostenibile, valorizzando i beni materiali e immateriali della Sardegnaha detto il direttore Fabrizio Atzori -. Per questo abbiamo chiesto di essere supportati dal Governo, affinché essi abbiano il giusto riconoscimento e la giusta notorietà, essendo un unicum al mondo per caratteristiche e specificità.»

«Il Parco Geominerario nasce come strumento delle comunità locali per convertire l’eredità dell’epopea mineraria con forme di sviluppo turistico e culturale, con conseguente indotto per tutti gli 86 comuni compresi all’internoha detto l’on. Mauro Rotelli -. A seguito di varie vicissitudini e rallentamenti, ci proponiamo oggi come facilitatori per un dialogo tra le istituzioni che ci consenta di raggiungere finalmente l’obiettivo. C’è, infatti, la necessità improrogabile di assicurare un’adeguata forza lavoro per accompagnare le numerose progettualità e iniziative che oggi si stanno mettendo in campo.»

Ieri mattina, l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Marco Porcu, si è recato in visita istituzionale alla sede del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, presso la Grande Miniera di Serbariu a Carbonia.

L’assessore Marco Porcu è stato ricevuto dal commissario straordinario Elisabetta Anna Castelli e dal neo direttore Fabrizio Atzori. Durante l’incontro sono state affrontate diverse tematiche, individuate nuove opportunità per il territorio e sfide, ma soprattutto si è parlato di programmazione futura.

«E’ di fondamentale importanza intraprendere con la Regione Sardegna strategie sinergiche e condivise, per sviluppare nuove iniziative ed attuare virtuosi percorsi di crescita, che vedano protagonisti istituzioni, enti, associazioni e i vari players con cui è necessario e auspicabile confrontarsi», ha detto il commissario Elisabetta Anna Castelli.

«Il Parco Geominerario della Sardegna, essendo un unicum a livello mondiale, dovrà essere pioniere di attività e progettualità, senza tralasciare però il coinvolgimento delle comunità locali afferenti al Parco, in chiave di sviluppo del turismo minerario, storico e ambientale, ruolo che il Parco possiede come finalità istitutiva», ha aggiunto Il direttore Fabrizio Atzori.

Il dott. Fabrizio Atzori è il nuovo Direttore del Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, selezionato a seguito della procedura di evidenza pubblica prevista con Deliberazione del Commissario straordinario n. 27/2022.

Il dott. Fabrizio Atzori ha firmato stamane il nuovo incarico quinquennale, presso la sede del Parco Geominerario alla Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, alla presenza del Commissario straordinario dott.ssa Elisabetta Anna Castelli.

«Con vivo piacere esprimo i migliori auguri per una proficua e sinergica collaborazione al neo Direttore del Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna dott. Fabrizio Atzori», ha detto il Commissario straordinario.

«Quello che andrò a ricoprire è per me un incarico di grande prestigio ed un onore. Oltre che rappresentare uno stimolo di crescita professionale, sarà l’occasione per intraprendere nuovi percorsi di sviluppo e progetti riguardanti un vasto territorio, collaborando con le istituzioni, le associazioni e tutti i partner interessati, nell’auspicio di perseguire una crescita comune», ha detto il neo Direttore.

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tartaruga Caretta

76 esemplari di tartaruga Caretta caretta sono nati nella notte sulla spiaggia del Poetto del comune di Quartu Sant’Elena ed hanno raggiunto il mare guadagnando l’acqua da due differenti nidi: uno all’altezza dello stabilimento Alta marea ed uno di fronte al Lido Mediterraneo.

«Un evento eccezionale per la spiaggia del Poetto piuttosto popolata tutto l’anno», commenta l’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano che all’inizio della stagione riproduttiva aveva lanciato un appello ai comportamenti corretti e chiesto di evitare di portare al mare confezioni di plastica, dopo l’avvistamento di un esemplare adulto in esplorazione sullo stesso tratto di spiaggia. «Rinnovo la richiesta di collaborazione a residenti e a turisti, come hanno già fatto i concessionari balneari, anche in questa occasione. In tal modo consentiamo alla specie di continuare a scegliere la Sardegna come habitat riproduttivo».

Questa notte le schiuse, segnalate dagli esercenti al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, sono state seguite dalla Rete regionale per la conservazione della fauna marina, coordinata dall’assessorato dell’Ambiente, dal direttore dell’Area Area Marina Protetta “Capo Carbonara”, Fabrizio Atzori, con alcuni collaboratori, dai tecnici del Centro recupero tartarughe marine Laguna di Nora, dai biologi dell’Istituto per l’ambiente marino costiero del Cnr di Oristano e dagli stessi agenti forestali con il dirigente Giovanni Monaci. Presente anche la Capitaneria di Porto. I nidi sono stati delimitati e presidiati tutta la notte dal Corpo forestale e lo saranno per almeno dieci giorni, al fine di garantire la salvaguardia di altre eventuali schiuse. L’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente ha inoltrato una richiesta di interdizione alla pesca e alla navigazione nei tratti costieri interessati.

Le buone norme prevedono che chi avvista una tartaruga marina deve evitare di disturbare l’animale mantenendo il silenzio e una distanza di almeno quattro metri dall’esemplare, avendo cura di non posizionarsi mai di fronte per non scoraggiarlo nella scelta del sito. Occorre assolutamente evitare il contatto fisico e contenere il numero degli osservatori al minimo e comunque non superare il numero massimo di 10 osservatori alla distanza di quattro metri. Da evitare l’uso di flash e di sorgenti luminose che alterino le condizioni di luminosità esistenti. L’eventuale uso di torce è consentito solo al termine della fase di deposizione, preferibilmente schermandole con filtro rosso (o drappo di tessuto) ed esclusivamente per facilitare la corretta individuazione del nido per la successiva delimitazione a cura del personale del Corpo forestale regionale. Le disposizioni per la salvaguardia della fauna marina protetta – attuate con il coordinamento del Servizio Tutela della natura e politiche forestali dell’Assessorato – sono specificate nell’ordinanza balneare 2017.

La Rete regionale per la conservazione della fauna marina (tartarughe e mammiferi marini) si avvale della collaborazione di diversi organismi ed enti che garantiscono interventi di soccorso e recupero della fauna marina ferita o in difficoltà. La salvaguardia dei nidi di Tartaruga comune (Caretta caretta) rientra tra le attività assicurate dalla Rete secondo protocolli definiti in base alla normativa nazionale e internazionale in materia. Intorno ai nidi, presidiati dalla Rete regionale per la conservazione della fauna marina, si svolgono attività di monitoraggio e tutela del sito ma anche di sensibilizzazione nei confronti di turisti, operatori turistici e addetti della vigilanza. La Regione, oltre ad essere presente con la rete regionale, ha destinato risorse per 400mila euro per interventi sulla fauna in difficoltà particolarmente protetta e diffonde materiale informativo in italiano e in inglese nelle aree marine protette, rinnova l’invito all’osservazione di semplici indicazioni, a partire dalla segnalazione degli avvistamenti o tracce di deposizione ai numeri verdi del Corpo forestale (1515) e della Capitaneria di Porto (1530).