Si è svolto ieri a Sassari il secondo incontro di avvicinamento alla XXIX Marcia della Pace, che si snoderà a Carbonia il prossimo 30 dicembre.
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«Ci sono distanze da colmare fra quanto la Caritas riesce a elaborare e l’impegno nelle parrocchie per fronteggiare le emergenze riconducibili alla povertà. Diverse parrocchie, infatti, non sempre sono attente a tanta drammaticità. Spesso facciamo tante liturgie, ma queste senza la Carità non si completano.»
Così, don Gaetano Gallia, direttore della Caritas Turritana ha introdotto il secondo incontro di avvicinamento alla XXIX Marcia della Pace, che si snoderà a Carbonia il prossimo 30 dicembre.
Questa iniziativa, in preparazione alla Marcia, che si è svolta ieri a Sassari nella sala arcivescovile intitolata a mons. Isgrò, aveva per tema “Contrastare la povertà per costruire la Pace” e segue il convegno su “Dignità e lavoro per costruire la Pace” svoltosi a Cagliari lo scorso 25 novembre, e precede l’ultimo, in programma a Iglesias il prossimo 15 dicembre quando l’argomento sarà “Custodire il creato per conquistare la Pace”.
La prima relazione dell’incontro di Sassari è stata affidata a Raffaele Callia, responsabile dell’Ufficio Studi e Ricerca della Caritas regionale che ha presentato il “Report sulla povertà 2014-2015”, già reso pubblico alla stampa le settimane scorse.
Callia, ha fatto un collegamento diretto fra il dramma della povertà e la costruzione della pace sostenendo che se c’è povertà ed esclusione sociale per tanti cittadini, questa è dovuta all’assenza di giustizia, per cui contrastare la povertà significa essenzialmente superare tutte le situazioni di ingiustizia ed inequità.
«La povertà non è solo di tipo economico – ha evidenziato – ma a questa situazione di precarietà concorrono altri fattori quali, ad esempio, la bassa scolarizzazione e i rapporti interpersonali; per questo occorre rafforzare i programmi di antidispersione scolastica, sensibilizzare maggiormente i giovani sull’imminente possibile condizione di precarietà e investire risorse per programmi a lungo termine e non solo per l’emergenza contingente.»
Dietro ogni persona che si rivolge ai centri d’ascolto delle Caritas, c’è un bisogno reale da riconoscere e superare che produce la necessità imminente della richiesta d’aiuto.
Alberto Merler, docente di Sociologia alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, ha, invece, presentato una riflessione sociologica sulla povertà oggi.
«I dati freddi del Report – ha detto – acquistano spessore e calore grazie al commento appassionato e competente fatto da Raffaele Callia. Questi dati – ha proseguito il docente – fanno emergere l’assenza di politiche a sostegno delle famiglie e la cosa più drammatica è che la povertà emerge di più nelle zone urbane rispetto ai paesi piccoli dove il vicinato e la solidarietà fra le persone è ancora presente e attiva. Ciò succede perché la povertà non è sempre uguale, ma cambia in base ai contesti in cui si sviluppa.»
Anche il prof. Merler ha ripreso il tema della mancanza di giustizia che provoca l’esclusione sociale di tanti cittadini e questa grave condizione non fa altro che minare la pace perché crea ampie sacche di risentimento e di aumento della vulnerabilità nelle nostre città.
Ora, il prossimo e ultimo appuntamento prima della Marcia del 30 dicembre a Carbonia, si terrà a Iglesias presso il Centro Culturale di via Cattaneo, martedì 15 dicembre con inizio alle ore 10,15, e il tema “Custodire il creato per conquistare la Pace” è riconducibile all’emergenza ambientale e alla devastazione del territorio.
Con il vescovo mon. Giovanni Paolo Zedda e il sindaco di Iglesias, Emilio Gaziazzo, interverranno:
– Fabrizio Cavalletti, Responsabile dell’Ufficio Africa Caritas Italiana che parlerà di: “Cibo di guerra”. Ambiente, risorse naturali e conflitti dimenticati.
– Don Giuseppe Tilocca, Vicario episcopale per la pastorale della Diocesi di Iglesias che svilupperà il tema: La cura del nostro territorio, alla luce delle indicazioni offerte dalla Enciclica “Laudato sì”.