22 November, 2024
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Fine settimana a Carloforte nel segno di Creuza de Mà: da oggi a domenica 29 ottobre, il festival di musica per il cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu tiene banco per tre serate nel paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove la manifestazione è nata nel settembre del 2007, per la prima parte della sua edizione numero undici. La seconda tranche è in programma a Cagliari la prossima settimana, da giovedì 2 a domenica 5 novembre, mentre a dicembre, dal 4 al 9, ritorna il corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti.

Proiezioni di film e documentari, concerti, masterclass, incontri e momenti di approfondimento con registi e compositori: questa la formula della kermesse organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (assessorato della Cultura e Spettacolo), del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari e con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. 

Si comincia, dunque, questo pomeriggio, alle 18.00, al “Cavallera”, l’elegante cineteatro di Carloforte in stile liberty, con il teaser di Creuza de Mà: un video che, sulle note della canzone di Fabrizio De Andrè, da cui il festival ha preso in prestito il titolo, ripercorre la storia della manifestazione.

Su un’altra isola della Sardegna, l’Asinara, è ambientato il primo film in cartellone, il pluripremiato “La stoffa dei sogni” (David di Donatello, Globo d’Oro, Art Award Houston, Gobbo d’Oro Bobbio, ecc) per la regia di Gianfranco Cabiddu con le musiche di Franco Piersanti. Liberamente ispirata a “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione in napoletano della “Tempesta” di William Shakespeare, la pellicola intreccia come in una stoffa le trame e i fili dei destini di un gruppetto di attori e di camorristi in fuga che, dopo un naufragio, si ritrovano su un’isola-carcere e si mescolano. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca, piena di colpi di scena, interpretata da un cast che vede come protagonista Sergio Rubini al fianco di Ennio Fantastichini, Gaïa Bellugi, Renato Carpentieri, Francesco Di Leva, Ciro Petrone, Teresa Saponangelo, Nicola Di Pinto, Jacopo Cullin, Fiorenzo Mattu e, in un cameo, il compianto Luca De Filippo.  

Alle 21.00, l’attenzione si trasferisce dallo schermo del “Cavallera” al palco del vicino Cinema “Mutua” per un “classico” del festival: il concerto di musiche da film della Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste”, a suggellare la giornata inaugurale. 

Tutta dedicata ad Armando Trovajoli la serata di sabato 28 ottobre: nel centenario della nascita, Creuza de Mà rende omaggio al grande musicista e compositore romano, autore di celebri colonne sonore per il cinema, con tre diversi appuntamenti. Il primo, alle 17.30 al Cinema Mutua, è la proiezione di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, film diretto nel 1968 da Ettore Scola e interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier.

A seguire, alle 19.00, uno dei momenti più interessanti del festival: la prima nazionale di “Armando Trovajoli, cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre la lunga carriera del pianista e compositore, nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa, attraverso le sue interviste, i ricordi, le musiche, le canzoni, le immagini di alcuni dei film e delle commedie musicali di cui aveva composto le musiche. Una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, i grandi successi di “Rugantino” con la straordinaria “Roma nun fa’ la stupida stasera”, “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte.

Alle 21, microfoni e riflettori si spostano al Cineteatro “Cavallera” dove Gianfranco Cabiddu e Gianmarco Diana – musicista (con i gruppi Sikitikis e The Dancefloor Stompers), esperto di musica per il cinema ed abituale collaboratore del festival – incontra uno dei due autori del documentario, Mario Canale. 

Gran finale di serata con il concerto “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”: una produzione originale del festival Creuza de mà, in prima assoluta, con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli, con Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria. Nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, la Marcotulli è vicina a Trovajoli per un importante legame personale: quando lavorava come ingegnere del suono, il padre della pianista, Sergio, ha avuto infatti un lungo rapporto di amicizia e lavoro con il compositore: «(…) Trovajoli è stato per me quasi un ‘parente’ che si interessava ai miei studi di pianoforte e che poi veniva a sentire i miei primi concerti, così fino alla fine», racconta Rita Marcotulli: «Conservo indelebile il ricordo dell’ultima volta con mio padre e Trovajoli in un concerto alla Casa del jazz: due amici che si abbracciano emozionati e contenti, due grandi artigiani della musica a cui devo moltissimo».

I film recenti di due autori sardi chiudono domenica 29 al “Cavallera” il trittico di serate di Creuza de Mà a Carloforte. Il primo, presentato alle 17.30 dall’autore, è “Nausicaa – L’altra Odissea”, breve film d’animazione scritto e diretto da Bepi Vigna, regista e sceneggiatore, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie Nathan Never e Legs Weaver. Attraverso i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio, il cortometraggio – con le musiche di Matteo Martis – racconta la storia Nausicaa e del suo incontro con Ulisse. Sedotta e abbandonata, la giovane principessa decide di andare a cercare l’eroe omerico ripercorrendo i passi del suo viaggio per intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si trasformerà in una donna. “Nausicaa – L’altra Odissea” è stato scelto come evento speciale d’apertura di SIC@SIC – Short Italian Cinema alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si è tenuta dal 30 agosto al 9 settembre scorsi.

A seguire, con inizio alle 18.00, il film di Enrico Pau “L’accabadora”, una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale tra le campagne sarde e una Cagliari devastata dalle bombe, che ruota intorno alla figura di una “accabadora” (impersonata nel film da Donatella Finocchiaro): una donna che praticava una sorta di eutanasia ancestrale mettendo fine alle sofferenze dei malati terminali. Al termine della proiezione, incontro con il regista Enrico Pau e con l’autore delle musiche, l’irlandese Stephen Rennicks.

A Cagliari da giovedì 2 a domenica 5 novembre la seconda parte del festival.

Calato il sipario sulla tre giorni di Carloforte, da giovedì 2 a domenica 5 novembre Creuza de Mà si trasferisce a Cagliari per la seconda parte del festival; in agenda una fitta serie di appuntamenti, ma con una variazione logistica rispetto al programma annunciato: il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ospiterà infatti le masterclass e i concerti, mentre tutte le proiezioni, inizialmente previste nello stesso istituto in piazza Porrino, per motivi tecnici sono trasferite al Cinema Odissea, in viale Trieste (al civico 84). 

Il primo impegno è per giovedì mattina (2 novembre) nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove dalle 10.00 alle 13.00 inizia la serie di tre Masterclass sul suono nel cinema, tutti con accesso gratuito fino ad esaurimento posti: una grande opportunità per i giovani professionisti e gli studenti. A tenere lezione in questo incontro (e in quello dell’indomani, venerdì 3) dedicato alla tecnica del suono applicata al cinema sarà Filippo Porcari, tecnico e docente di Suono nel Cinema presso diversi istituti di formazione, tra cui la Cineteca Nazionale di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema, il DAMS Roma Tre e l’Istituto per la cinematografia Rossellini; tra le sue collaborazioni si contano quelle con Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Ferzan Özpetek, Gillo Pontecorvo.

Nel pomeriggio il festival prosegue al Cinema Odissea, dove alle 16.00, dopo la prima nazionale di sabato 28 ottobre a Carloforte, si replica l’omaggio ad Armando Trovajoli, con la proiezione del documentario di Mario Canale e Annarosa Morri.

 Altri temi e immagini alle 17.30 con il cortometraggio “L’incontro”, storia di Amin, un sedicenne marocchino cresciuto in Italia con un grande talento per il pugilato, nella cui vita di adolescente si inserisce la lotta per ottenere la cittadinanza. Il film è stato presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Migrarti. Al termine della proiezione incontro con i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi, e con l’autore delle musiche Beppe Tranquillino. 

Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Italia torna anche nell’appuntamento successivo: alle 18.00 si proietta infatti “Che fine faranno – Lettera aperta al Presidente della Repubblica”, un cortometraggio diretto da Giovanna Taviani e Davide Gambino, con musiche di Giuliano Taviani, in cui si narra l’incontro degli studenti di Enna con alcuni ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati e ospitati nei Centri di Accoglienza di Pergusa e Aidone. Il film chiede una risposta al grande quesito relativo alle storie personali di Muhammed, Raymond, Suleyman, Balde e alle migliaia di minori non accompagnati che tutti gli anni arrivano nel nostro Paese con la speranza di poter cambiare il loro destino. Presentato in anteprima all’undicesima edizione del Salina Doc Fest il 30 giugno scorso, il corto è ancora inedito, e sarà presentato dall’autrice Giovanna Taviani.  

Ultimo film in visione per la serata di giovedì, alle 18.30, “Babylon Sisters”, per la regia di Gigi Roccati con musiche di Peppe Voltarelli. Liberamente ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, prende il titolo dalla sorellanza di un gruppo di donne di diverse etnie, che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono per aprire una scuola di danza. Dopo la proiezione, intervistati da Riccardo Giagni, incontro con il regista Gigi Roccati e Nav Gothra, una delle protagoniste.

In chiusura di giornata, si arricchisce di un nuovo capitolo Silent Movie, la sezione del festival dedicata alla sonorizzazione dal vivo di vecchie pellicole del cinema muto: alle 21.15 è atteso sul palco dell’Auditorium del Conservatorio il pianista e compositore Daniele Furlati, specializzato in musica per film e collaboratore della Cineteca di Bologna, che accompagnerà in musica la proiezione di “Nosferatu”, il film di Wilhelm Murnau, recentemente restaurato.

La giornata di venerdì 3 novembre inizia alle 10.00 nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove Filippo Porcari prosegue la sua masterclass di tecnica del suono applicata al cinema, seguito, nella seconda parte della mattinata, da Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con all’attivo circa ottanta collaborazioni, che guiderà gli allievi alla scoperta delle tecniche di mix e rumori.  

Tutte all’insegna di “Napoli e i suoi mille colori” le serate di venerdì 3 e sabato 4: un capitolo speciale che questa edizione del festival dedica alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva. 

Si comincia dunque nel pomeriggio di venerdì 3, alle 16.00, al Cinema Odissea, con la proiezione di “MaLaMènti”, per la regia di Francesco Di Leva con musiche di Francesco Forni: un cortometraggio nato dall’esigenza di raccontare la sete di potere e la smania di prevaricazione insite nella società, in particolare nella criminalità organizzata, immaginando la pièce teatrale del “Calapranzi” di Pinter come un’ispirazione di umanità grottesca e disgregata. Presenta l’opera lo stesso Francesco Di Leva. 

Alle 16.30 lo schermo è tutto per “Pino Daniele – Il tempo resterà”: canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Al termine, Riccardo Giagni conversa con il regista del documentario, Giorgio Verdelli.

Alle 18.00 si prosegue con il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, una fiaba che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di De Simone, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Il film, per la regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri con le musiche di Dario Sansone, ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti). 

A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone e , alle 21.00, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma per la serata di venerdì 3, “Ammore e malavita”, con cui hanno vinto il premio per la miglior musica all’ultimo Festival di Venezia: partendo dalla citazione di due lungometraggi di 007 (“Si vive solo due volte” e “Una cascata di diamanti”), il film diretto da Marco e Antonio Manetti snoda la sua trama nella città partenopea e vede protagonista un boss della camorra che su idea della moglie decide di fingersi morto per liberarsi dai tanti oneri e pochi onori che la sua posizione gli impone.

Sarà l’ultima masterclass sul Suono nel Cinema ad aprire alle 10, sempre nell’Aula Porrino del Conservatorio, la mattina di sabato 4: in sostituzione del previsto Alessio Doglione si parla di Montaggio e suono con Marco Spoletini, montatore per il cinema e la televisione, vincitore del David di Donatello per “Gomorra” e collaboratore abituale del regista Matteo Garrone.

La mattinata prosegue a mezzogiorno con un incontro con l’Associazione Compositori Musiche da Film cui parteciperanno Riccardo Giagni (una lunga carriera nel settore della discografia in qualità di autore, arrangiatore e produttore per Matia Bazar, Miguel Bosé, Cristiano De André, e nel settore del cinema con colonne sonore per Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Sabina Guzzanti), i compositori genovesi Pivio e Aldo De Scalzi (autori di musiche per numerosi film e serie televisive, vincitori del David di Donatello per “Song’e Napule”, il Nastro d’argento e il Globo d’oro per “Il Bagno Turco” di Ferzan Ozpetek), e il romano Giuliano Taviani (sue, tra le altre, le musiche di “Cesare deve morire”, “Anime Nere” e “Nessuno mi può giudicare”).

Nel pomeriggio, al Cinema Odissea, prosegue invece la sezione dedicata alla musica e al cinema napoletano con un focus sull’eclettico e talentuoso musicista partenopeo Enzo Avitabile. Si comincia alle 16.00 con la proiezione di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei statuine agli ultimi David di Donatello, comprese quelle a Enzo Avitabile per la migliore canzone e la migliore colonna sonora: un film “sulla separazione e sul dolore che comporta”, protagoniste due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, fino a quando non scoprono di potersi dividere. 

Enzo Avitabile è anche il protagonista del successivo film in programma alle 18.00, “Music Life”: un documentario che racconta la vita e il talento del musicista napoletano firmato nel 2012 da Jonathan Demme, il grande regista statunitense scomparso lo scorso aprile.

Alle 21.00 gran finale per “Napoli e i suoi mille colori”: preceduto da un incontro con il pubblico presentato da Riccardo Giagni, Enzo Avitabile si esibisce in concerto all’Auditorium del Conservatorio accompagnato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e Emidio Ausiello alle percussioni.

Creuza de Mà chiude la sua seconda tranche l’indomani mattina – domenica 5 – a mezzogiorno, con un evento speciale proposto al centro d’arte e cultura ExMà (in via San Lucifero) in collaborazione con lo European Jazz Expo, il festival in programma a Cagliari da martedì 31 ottobre: tiene banco il trombonista Mauro Ottolini alla testa dei suoi scatenati Sousaphonix; a seguire il CinematiCA DJ set, una selezione di musica per film a cura di Gianmarco Diana, ideatore e conduttore dell’omonima trasmissione in onda sull’emittente cagliaritana Radio X, che concluderà la mattinata.

Altri appuntamenti in programma nelle settimane successive estenderanno fino a dicembre il palinsesto dell’undicesima edizione di Creuza de Mà. In collaborazione con l’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di suoni e racconti, ecco allora la prima edizione della rassegna di cineconcerti “Sinestesie”, con le sonorizzazioni dal vivo di film d’epoca proposte dai gruppi Dancefloor Stompers, Scisma – Short Cut e Skull Cowboys, rispettivamente di scena il 9, il 16 e il 23 novembre al centro di produzione per lo spettacolo Intrepidi Monelli, in viale Sant’Avendrace, 100.

Dal 4 al 9 dicembre, infine, Creuza de Mà in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari presenta la seconda edizione del corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti e intitolato a Sergio Miceli, il musicologo scomparso nel 2016, che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Una preziosa opportunità per compositori e musicisti di conoscere e affinare le tecniche della drammaturgia musicale applicata al cinema con uno dei più rappresentativi autori del settore.

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Film e documentari, concerti, incontri e masterclass per indagare e ragionare sulla musica applicata al cinema, tema caratterizzante di Creuza de Mà, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzato dall’associazione culturale Backstage: una manifestazione unica nel suo genere in Sardegna, e tra le pochissime nel panorama dei festival cinematografici nazionali e internazionali, che giunge alla sua undicesima edizione.

L’appuntamento si rinnova secondo la formula collaudata un anno fa: una prima parte è in calendario da venerdì 27 a domenica 29 ottobre a Carloforte, il paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove il festival è nato nell’estate del 2007 e in cui affonda le sue radici; la seconda è invece da giovedì 2 a domenica 5 novembre a Cagliari, dove Creuza de Mà trova ancora casa al Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

Tra i piatti forti del cartellone, un omaggio ad Armando Trovajoli nel centenario della nascita con la prima di un documentario di Mario Canale ed Annarosa Morri che ripercorre i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore romano e con un concerto con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli; e poi un focus sul cinema e la musica di Napoli con Enzo Avitabile in concerto e nel documentario di Jonathan Demme “Music Life”, i film “Gatta Cenerentola”, “Ammore e malavita”, “Indivisibili”, “MaLaMènti” e un documentario di Giorgio Verdelli su Pino Daniele.

Proiezioni e concerti verranno come sempre introdotti o approfonditi negli incontri condotti dal musicologo e compositore Riccardo Giagni con gli ospiti del festival che racconteranno dai rispettivi punti di osservazione o di azione il loro rapporto con la musica applicata al cinema.

Accanto al suo versante più spettacolare, il festival propone anche quest’anno tre masterclass sul suono nel cinema con Filippo Porcari, tecnico del suono applicato al cinema, Gaetano Musso, fonico di missaggio, e Alessio Doglione, montatore per il cinema e la televisione. Dopo la riuscita esperienza dell’anno scorso, dal 4 al 9 dicembre ritorna poi il corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da uno dei più rappresentativi autori del settore: Franco Piersanti. 

Un programma ricco di proposte e variegato caratterizza dunque questa undicesima edizione del festival Creuza de Mà, organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (assessorato della Cultura e Spettacolo), del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, della SIAE e del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari. 

Il festival prende il via con un weekend fitto di appuntamenti a Carloforte. Taglio del nastro venerdì 27 alle 18 al “Cavallera”, l’elegante cineteatro in stile liberty, con la “videosigla” di Creuza de Mà: una breve clip che sulle note della canzone di Fabrizio De André da cui la rassegna ha tratto il titolo, ripercorre la storia del festival dalla sua prima edizione, nel 2007, arricchendosi, di anno in anno, di nuove immagini.  

A seguire la proiezione del primo film in cartellone, il pluripremiato “La stoffa dei sogni” del regista cagliaritano Gianfranco Cabiddu, con musiche firmate da Franco Piersanti. Girato nell’isola dell’Asinara e liberamente ispirato a “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione in napoletano della “Tempesta” di William Shakespeare, il film intreccia come in una stoffa le trame e i fili dei destini di un gruppetto di attori e di camorristi in fuga che, dopo un naufragio, si ritrovano su un’isola-carcere e si mescolano. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca, piena di colpi di scena, interpretata da un cast che vede come protagonista Sergio Rubini al fianco di Ennio Fantastichini, Gaïa Bellugi, Renato Carpentieri, Francesco Di Leva, Ciro Petrone, Teresa Saponangelo, Nicola Di Pinto, Jacopo Cullin, Fiorenzo Mattu e, in un cameo, il compianto Luca De Filippo.

Dal “Cavallera” trasferimento al Cinema “Mutua” per un appuntamento immancabile del festival: sul palco, a partire dalle 21.00, la Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste”, in concerto con una selezione di musiche per il cinema.

Nel centenario della nascita, Creuza de mà rende omaggio ad Armando Trovajoli con un’intera serata, quella di sabato 28, dedicata al grande musicista e compositore romano, autore di celebri colonne sonore per il cinema (oltre che per commedie musicali come “Aggiungi un posto a tavola”, di Garinei e Giovannini, e il grande successo di “Rugantino” con la canzone “Roma nun fa la stupida stasera”). Si inizia alle 17.30 al Cinema Mutua con la proiezione di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, il film diretto nel 1968 da Ettore Scola e interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier.

Alle 19 uno dei momenti più attesi del festival: la prima nazionale di “Armando Trovajoli, cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre, attraverso interviste, ricordi e aneddoti, spesso inediti, i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa; una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, si racconta dei grandi successi fino a “Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte. 

Alle 21.00, microfoni e riflettori si spostano al Cineteatro “Cavallera” per un incontro coordinato da Gianmarco Diana con gli autori del documentario, Mario Canale e Annarosa Morri, e con la vedova del compositore, Maria Paola Trovajoli. A seguire, il concerto “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”: una produzione originale del festival Creuza de Mà, in prima assoluta, con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli, nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, con Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria.  

I film recenti di due autori sardi chiudono domenica 29 al “Cavallera” il trittico di serate di Creuza de Mà a Carloforte. Il primo, presentato alle 17.30 dall’autore, è “Nausicaa – L’altra Odissea”, breve film d’animazione scritto e diretto da Bepi Vigna, regista e sceneggiatore, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie Nathan Never e Legs Weaver. Attraverso i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio, il cortometraggio – con le musiche di Matteo Martis – racconta la storia Nausicaa e del suo incontro con Ulisse. Sedotta e abbandonata, la giovane principessa decide di andare a cercare l’eroe omerico ripercorrendo i passi del suo viaggio per intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si trasformerà in una donna. “Nausicaa – L’altra Odissea” è stato scelto come evento speciale d’apertura di SIC@SIC – Short Italian Cinema alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si è tenuta dal 30 agosto al 9 settembre scorsi. 

A seguire, con inizio alle 18.00, il film di Enrico Pau “L’accabadora”, una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale tra le campagne sarde e una Cagliari devastata dalle bombe, che ruota intorno alla figura di una “accabadora” (impersonata nel film da Donatella Finocchiaro): una donna che praticava una sorta di eutanasia ancestrale mettendo fine alle sofferenze dei malati terminali. Al termine della proiezione, incontro con il regista Enrico Pau e con l’autore delle musiche, l’irlandese Stephen Rennicks.

Calato il sipario sulla tre giorni di Carloforte, Creuza de Mà si trasferisce a Cagliari per una fitta serie di appuntamenti in programma da giovedì 2 a domenica 5 novembre, tra masterclass, proiezioni, incontri e concerti, che avranno come punto di riferimento il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e il suo Auditorium.

Primo impegno in scaletta la mattina di giovedì 2 nell’aula Porrino, dove dalle 10 alle 13 inizia la serie di tre appuntamenti con la Masterclass Suono nel Cinema, in programma fino a sabato 4: a tenere lezione in questo incontro (e in quello dell’indomani, venerdì 3) dedicato alla tecnica del suono applicata al cinema sarà Filippo Porcari, tecnico e docente di Suono nel Cinema presso diversi istituti di formazione, tra cui la Cineteca Nazionale di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema, il DAMS Roma Tre e l’Istituto per la cinematografia Rossellini; tra le sue collaborazioni si contano quelle con Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Ferzan Özpetek, Gillo Pontecorvo.

Nel pomeriggio il festival prosegue all’Auditorium del Conservatorio, dove alle 16.00, dopo la prima nazionale del 28 ottobre a Carloforte, si replica anche a Cagliari l’omaggio al genio di Armando Trovajoli, con la proiezione di “Armando Trovajoli cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore romano.

Alle 17.30, seguirà la proiezione del cortometraggio “L’incontro”, storia di Amin, un sedicenne marocchino cresciuto in Italia con un gran talento per il pugilato, nella cui vita di adolescente si inserisce la lotta per ottenere la cittadinanza. Il film è stato presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Migrarti. Al termine della proiezione incontro con i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi, e con l’autore delle musiche Beppe Tranquillino.

Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Italia torna anche nell’appuntamento successivo, alle 18, con la proiezione di “Che fine faranno – lettera aperta al Presidente della Repubblica”, un cortometraggio diretto da Giovanna Taviani e Davide Gambino, con musiche di Giuliano Taviani, in cui si narra l’incontro degli studenti di Enna con alcuni ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati e ospitati nei Centri di Accoglienza di Pergusa e Aidone. Il film chiede una risposta al grande quesito relativo alle storie personali di Muhammed, Raymond, Suleyman, Balde e alle migliaia di minori non accompagnati che tutti gli anni arrivano nel nostro Paese con la speranza di poter cambiare il loro destino. Presentato in anteprima all’undicesima edizione del Salina Doc Fest il 30 giugno scorso, il corto è ancora inedito, e sarà presentato dall’autrice Giovanna Taviani.  

Alle 18.30, la quarta ed ultima proiezione della serata: in programma “Babylon Sisters”, per la regia di Gigi Roccati con musiche di Peppe Voltarelli. Liberamente ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, il film prende il titolo dalla sorellanza di un gruppo di donne di diverse etnie, che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono per aprire una scuola di danza. Al termine della proiezione, a raccontare questa storia contemporanea che a ritmo di musica celebra la forza e la bellezza del multiculturalismo, saranno il regista Gigi Roccati e Nav Gothra, una delle protagoniste, intervistati da Riccardo Giagni. 

In chiusura di giornata, si arricchisce di un nuovo capitolo Silent Movie, la sezione del festival dedicata alla sonorizzazione dal vivo di vecchie pellicole del cinema muto: alle 21.15 è atteso sul palco dell’Auditorium il pianista e compositore Daniele Furlati, specializzato in musica per film e collaboratore della Cineteca di Bologna, che accompagnerà in musica la proiezione di “Nosferatu”, il film di Wilhelm Murnau, recentemente restaurato.

La giornata di venerdì 3 novembre inizia alle 10,00, all’Aula Porrino del Conservatorio, dove Filippo Porcari prosegue la sua masterclass di tecnica del suono applicata al cinema, seguito, nella seconda parte della mattinata, da Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con all’attivo circa ottanta collaborazioni, che guiderà gli allievi alla scoperta delle tecniche di mix e rumori.

Le serate di venerdì 3 e sabato 4 saranno all’insegna di “Napoli e i suoi mille colori”, una sezione speciale che questa edizione del festival dedica alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva.

Si comincia dunque nel pomeriggio di venerdì 3, alle 16.00, con la proiezione di “MaLaMènti”, per la regia di Francesco Di Leva con musiche di Francesco Forni: un cortometraggio nato dall’esigenza di raccontare la sete di potere e la smania di prevaricazione insite nella società, in particolare nella criminalità organizzata, immaginando la pièce teatrale del “Calapranzi” di Pinter come un’ispirazione di umanità grottesca e disgregata. Presenta l’opera lo stesso Francesco Di Leva. 

Musica e parole nella proiezione successiva (16.30), con il documentario diretto da Giorgio Verdelli “Pino Daniele – Il tempo resterà”. Canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Al termine, il regista Giorgio Verdelli converserà sul film con Riccardo Giagni.

Alle 18.00 si prosegue con il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, una fiaba che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di De Simone, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Il film, per la regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri con le musiche di Dario Sansone, ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti).

A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone, e , alle 21, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma per la serata di venerdì, “Ammore e malavita”, diretto da Marco e Antonio Manetti: partendo dalla citazione di due lungometraggi di 007 (“Si vive solo due volte” e “Una cascata di diamanti”), il film snoda la sua trama nella città partenopea e vede protagonista un boss della camorra che su idea della moglie decide di fingersi morto per liberarsi dai tanti oneri e pochi onori che la sua posizione gli impone. 

Sarà l’ultima masterclass sul Suono nel Cinema ad aprire, sempre nell’Aula Porrino del Conservatorio, la mattina di sabato 4, con l’incontro dedicato a Montaggio e suono a cura di Alessio Doglione, montatore per il cinema e la televisione, vincitore nel 2011 del David di Donatello per il montaggio di “20 sigarette”.

La mattinata prosegue a mezzogiorno con un incontro con l’Associazione Compositori Musiche da Film cui parteciperanno Riccardo Giagni (una lunga carriera nel settore della discografia in qualità di autore, arrangiatore e produttore per Matia Bazar, Miguel Bosé, Cristiano De André, e nel settore del cinema con colonne sonore per Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Sabina Guzzanti), i compositori genovesi Pivio e Aldo De Scalzi (autori di musiche per numerosi film e serie televisive, vincitori del David di Donatello per “Song’e Napule”, il Nastro d’argento e il Globo d’oro per “Il Bagno Turco” di Ferzan Ozpetek), e il romano Giuliano Taviani (sue, tra le altre, le musiche di “Cesare deve morire”, “Anime Nere” e “Nessuno mi può giudicare”).

Nel pomeriggio prosegue la sezione dedicata alla musica e alle produzioni cinematografiche partenopee, con un focus sull’eclettico e talentuoso musicista Enzo Avitabile, in programma all’Auditorium del Conservatorio. Si comincia alle 16 con la proiezione di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei statuine agli ultimi David di Donatello, comprese quelle a Enzo Avitabile per la migliore canzone e la migliore colonna sonora: un film “sulla separazione e sul dolore che comporta”, protagoniste due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, fino a quando non scoprono di potersi dividere.

Enzo Avitabile è anche il protagonista del successivo film in programma (alle 18.00), “Music Life”: un documentario che racconta la vita e il talento del musicista napoletano firmato nel 2012 da Jonathan Demme, il grande regista statunitense scomparso lo scorso aprile.

Alle 21.00 gran finale per “Napoli e i suoi mille colori”: preceduto da un incontro con il pubblico presentato da Riccardo Giagni, Enzo Avitabile si esibisce in concerto accompagnato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e Emidio Ausiello alle percussioni.

L’indomani mattina – domenica 5 – a mezzogiorno, Creuza de Mà chiude la sua seconda tranche con un evento speciale al centro d’arte e cultura ExMà (in via San Lucifero) in collaborazione con lo European Jazz Expo, il festival che dal 31 ottobre sarà di scena nei club cagliaritani: protagonista il trombonista Mauro Ottolini alla testa dei suoi scatenati Sousaphonix; a seguire il CinematiCA DJ set, una selezione di musica per film a cura di Gianmarco Diana, ideatore e conduttore dell’omonima trasmissione in onda sull’emittente cagliaritana Radio X, che concluderà la mattinata.

Altri appuntamenti in programma nelle settimane successive estenderanno fino a dicembre il palinsesto dell’undicesima edizione di Creuza de Mà. In collaborazione con l’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di suoni e racconti, ecco allora la prima edizione della rassegna di cineconcerti “Sinestesie”, con le sonorizzazioni dal vivo di film d’epoca proposte dai gruppi Dancefloor Stompers, Scisma – Short Cut e Skull Cowboys, rispettivamente di scena il 9, il 16 e il 23 novembre al centro di produzione per lo spettacolo Intrepidi Monelli, in viale Sant’Avendrace, 100.

Dal 4 al 9 dicembre, infine, Creuza de Mà in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari presenta la seconda edizione del corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti ed intitolato a Sergio Miceli, il musicologo scomparso nel 2016, che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Una preziosa opportunità per compositori e musicisti di conoscere e affinare le tecniche della drammaturgia musicale applicata al cinema con uno dei più rappresentativi autori del settore.d

 

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Il Premio Andrea Parodi tocca quest’anno un traguardo importante, quello della decima edizione, che si svolgerà a Cagliari dal 12 al 14 ottobre, con anteprima l’11 ottobre al Jazzino. Dieci anni di valorizzazione della world music in omaggio ad un suo protagonista, Andrea Parodi appunto, con ospiti sempre di alto livello, come confermano le scelte di quest’anno della direttrice artistica Elena Ledda. A calcare il palco del Teatro Auditorium Comunale nella serata finale ci sarà infatti una stella della musica bosniaca, Amira Medunjanin, con il suo blues dei Balcani, accompagnata dal chitarrista Ante Gelo, ed insieme a lei i Tenores Di Bitti “Remunnu ‘e locu” e Luisa Cottifogli. Nella serata del 13 toccherà invece ai vincitori della scorsa edizione, i Pupi di Surfaro.

Il Premio Albo d’oro andrà a Gianfranco Cabiddu, noto regista sardo recentemente premiato con il David di Donatello e il Globo d’oro per il film “La stoffa dei sogni” e che ha sempre portato la Sardegna nelle sue produzioni (ad esempio in “Sonos ‘e memoria” o in “Faber in Sardegna” su Fabrizio De André). Laureato in etnomusicologia, ha anche un passato da musicista. Per il Premio Parodi ha realizzato nel 2011 il video del brano vincitore degli Elva Lutza.

Altra novità di quest’anno riguarda il concorso, l’unico in Italia dedicato alla world music, che riserverà al vincitore un premio particolarmente consistente: un tour di otto concerti realizzato grazie ai fondi dell’art. 7 L. 93/92 del bando del NUOVOIMAIE. Il premio si aggiunge a una somma in denaro erogata a copertura di tutti i costi di master class, eventuale acquisto o noleggio di strumenti musicali, corsi e quant’altro il vincitore sceglierà per la propria crescita artistica e musicale, per un importo massimo di 2.500 euro. Inoltre, gli verrà offerta l’opportunità di esibirsi alle edizioni 2018 del Premio Andrea Parodi, dell’“European jazz expo” in Sardegna, di Folkest in Friuli, del Negro Festival di Pertosa (SA) ed in altri eventi che saranno man mano annunciati.

Per il vincitore del Premio della critica ci sarà invece la realizzazione professionale del videoclip del brano in concorso, a spese della Fondazione Andrea Parodi.

Ecco i finalisti con i rispettivi brani, cantati in lingue di tutto il mondo: Aksak Project con “Agouamala” (in sabir), Davide Campisi con “Piglialu” (in siciliano), Entu con “Haba” (in hemşince e turco), Daniella Firpo con “Destino” (in portoghese), Musaica con “Inferno V”, (in calabrese), Frida Neri con “Aida” (in italiano), Daniela Pes con “Ca Milla Dia Dì” (in gallurese), Rebis con “Cercami nel mare ابحثي عني في البحر” (in arabo), Il Santo con “Magarìa” (in calabrese), Giuditta Scorcelletti con “Se tu sapessi…” (in italiano e toscano).

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Ancora una giornata particolarmente intensa al festival “Time in Jazz” edizione numero trenta, in pieno svolgimento da martedì scorso fino a mercoledì 16 agosto, tra Berchidda e gli altri quattordici centri del nord Sardegna che fanno parte quest’anno del suo circuito. 

La musica ha preso il via, come sempre, a metà mattina: alle 11 tappa a Olbia, nella chiesa di San Paolo, per riascoltare Tomasz Stanko e David Virelles, stavolta in duo, dopo il concerto che la sera prima li avrà visti in azione a Berchidda con il New York Quartet intestato al trombettista polacco. 

Nel tardo pomeriggio, alle 18.00, il festival si sposta a L’Agnata, la tenuta vicino a Tempio Pausania che fu uno dei principali luoghi di ritiro di Fabrizio De André e che ha ospitato momenti memorabili di sette edizioni di Time in Jazz. E sarà un evento decisamente in tema a sancire questo ritorno, proposto in collaborazione con la Fondazione De André: “Le Rondini e la Nina”, questo il titolo, è infatti un omaggio musicale tra jazz e canzone d’autore a Fabrizio De André e a un altro grande cantautore scomparso, Lucio Dalla, attraverso una rilettura originale dei loro repertori. Un progetto nato proprio a Berchidda, nel giugno di cinque anni fa (con il titolo “Laber per Lucio e Faber”), e poi ripreso in qualche altra occasione (come lo scorso dicembre a Orvieto per Umbria Jazz Winter), che vede insieme Gaetano Currei e Fabrizio Foschini, rispettivamente voce storica e pianista degli Stadio (band “pop-rock d’autore” per auto-definizione), con Paolo Fresu (tromba e flicorno) e Raffaele Casarano (sax) uno dei più promettenti astri del nuovo jazz italiano.

Ma “Le rondini e la Nina” è più di un semplice concerto: è un tributo a due uomini e artisti, Lucio Dalla e Fabrizio De André, che, pur provenendo da contesti differenti, hanno toccato le stesse corde dell’anima, portando con la musica, la poesia e la loro stessa vita, messaggi universali spesso “scomodi”, con una grande capacità di osservazione e apertura al nuovo, come sottolinea Gaetano Curreri: «[…] Non sarà solo una contaminazione tra jazz ed esperienza cantautorale, ma si proseguirà un percorso in cui i vari linguaggi e generi dell’arte trovino nuove direzioni di sperimentazione, creazione e ricerca, ecco sarà proprio cosi, anzi… sarà vera Improvvisazione, come sarebbe piaciuto a Lucio e a Faber…».

Il riconoscimento di Curreri come uno dei più autorevoli cantautori italiani (sua la firma di molti grandi successi musicali degli ultimi trent’anni, da Vasco Rossi a Patty Pravo) e il suo stretto rapporto umano e artistico con Lucio Dalla, iniziato nel 1979 con la partecipazione al celebre tour Banana Republic di Dalla e De Gregori, ne fanno l’interprete perfetto per questo tributo alla musica d’autore e al genio di questi grandi artisti.

Lucio e Faber sono anche stati portatori di una serie di valori umani e artistici di cui, pur non avendoli conosciuti personalmente, si sente permeato anche Paolo Fresu: «La canzone di De André è sempre di più la canzone di tutti noi e travalica il senso generazionale. Perché è in grado di parlare a tutti e arriva dritta alla mente e al cuore […] e c’è un parallelismo tra la sua figura e quell’altra amatissima di Lucio Dalla […] perché anche le canzoni di Dalla hanno dato parola agli umili e ai perdenti […]. Parafrasando ancora De André, se ‘dal letame nascono i fiori’ una semplice canzone potrà suggerirci una via luminosa in questo momento buio e Gaetano Curreri, estimatore di Fabrizio e vicino a Lucio più di chiunque altro, lo saprà fare come solo lui sa: con la leggerezza di chi volerà alto sul nostro immaginario, per molto tempo. Voleranno le rondini dunque. Quelle di Lucio con la Nina di Faber».

Altri suoni e atmosfere attendono il pubblico al rientro a Berchidda con la consueta parata per le vie del paese degli Huntertones con le loro sonorità funk, jazz e rhythm & blues a precedere il doppio concerto serale in programma sul “Palco centrale” del festival, in Piazza del Popolo.

Il primo set, alle ore 21.30, propone le atmosfere elettrizzanti del Pipon Garcia Trio, progetto d’avanguardia in arrivo dalla Francia, frutto dell’incontro di musicisti provenienti dalle scene jazz, hip-hop e electro, che mette in comunicazione universi sonori differenti, giocando con le convenzioni e riferimenti alla musica dagli anni Sessanta a oggi. Al timone del trio Philippe “Pipon” Garcia, figura emblematica della sperimentazione e batterista di grande esperienza, che torna a calcare le scene di Berchidda dopo otto anni dalla sua esibizione con il duo “electro-drum’n’jazz” Cosmik Connection, questa volta con un nuovo progetto di fusione all’insegna della sperimentazione estrema e dell’improvvisazione, in cui lo affiancano il cantante senegalese Sir Jean e il contrabbassista Thibaud Soulas.

L’eclettico Philippe Garcia ha trascorso sei anni in Turchia nei ranghi dell’Orchestra Sinfonica di Istanbul, ha collaborato con Don Cherry, Barre Philips, e accompagnato anche alcune coreografie di Carolin Carlson e Carine Wener. Nel 1994 è stato tra i fondatori del Collectif MU con il sassofonista Gaël Horellou, col quale ha poi dato vita, nel 1997, alla Cosmik Connection, con cui ha realizzato tre album, collaborando parallelamente con Erik Truffaz, Michel Benita, Laurent de Wilde, sviluppando inoltre un progetto dal vivo sotto il nome di Kpt’n Planet.

Artista poliedrico, non stupisce che Thibaud Soulas abbia messo il suo contrabbasso al servizio di questo progetto; cantante, trombettista e tanto altro ancora, si è dedicato alla totale sperimentazione dei più diversi generi musicali, spaziando dal jazz delle radici a quello più moderno, dal fado alla musica gnawa, dalla classica al sound painting. Tra le sue collaborazioni spiccano quelle con Enrico Rava, Gary Bartz, Stephane Belmondo, Bruno Ruder e Vincent Le Quang, quella con il pianista bulgaro Mario Stanchev e le incursioni nella musica africana con l’Imperial Quartet del Mali o afro-cubana con il trio “Belem”.

Nato a Dakar, Sir Jean ha iniziato a suonare reggae – zouk a 17 anni con la band The Messengers, trasferendosi poi a studiare in Francia nel 1991, e entrando nei Crazy Skankers, band a base di reggae, ska e rocksteady. Per otto anni entra nei ranghi del gruppo cult Meï Teï Sho, lasciando spazio anche a numerose altre collaborazioni come quelle con Le peuple de L’Herbe, Zenzile, JMPZ, Ezekiel, Grosso Gadgetto, Simeo, e prendendo parte all’album “African Legacy” del collettivo hip hop Dokhandeme. Voce unica e riconoscibile, apprezzato in tutta la Francia, grazie anche ai suoi testi impegnati, Sir Jean è forse la figura più emblematica della scena meticciata di Lione.

Come già annunciato, Enrico Rava, che da programma avrebbe dovuto suonare nel secondo set della serata di lunedì 14 con il suo gruppo Tribe, non potrà partecipare al festival per motivi di salute. In alternativa, a salire sul palco di piazza del popolo sarà, dunque, l’2enfant du pays” Paolo Fresu, ideatore e direttore artistico di Time in Jazz, alla testa del suo quintetto “storico”, la stessa formazione ad aver acceso la scintilla del festival nel 1988: Tino Tracanna ai sassofoni tenore e soprano, Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Ettore Fioravanti alla batteria, oltre allo stesso Fresu, naturalmente, alla tromba e al flicorno. Ospiti d’eccezione, due membri del gruppo di Rava Tribe: il trombonista Gianluca Petrella e, al piano Fender, Giovanni Guidi. Nel corso della serata è previsto un collegamento telefonico con Enrico Rava al quale il festival di Berchidda tributerà un premio alla carriera.

Paolo fresu 5th © Roberto Cifarelli

 

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Dopo il successo del concerto del Duo Bottasso, tenutosi ieri sera in Piazza San Francesco, Iglesias ospiterà domani 5 luglio, alle ore 21,30, in Piazza Municipio, la Festa Concerto per i “Dieci anni di Mare e Miniere”, evento centrale della rassegna che vedrà protagonisti: Raiz, Elena Ledda, Nando Citarella, Alessia Tondo, Simonetta Soro, Marcello Peghin, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri con la direzione musicale di Mauro Palmas. Sarà un’occasione unica per assistere ad un viaggio sonoro che dalla Sardegna toccherà la Campania per giungere al Salento, tra incroci, attraversamenti sonori e duetti inediti, con protagoniste le voci di Raiz, già leader degli Almamegretta, della talentuosa cantante salentina Alessia Tondo, nonché di Nando Citarella, Elena Ledda e Simonetta Soro.

La sera successiva, il 6 luglio, I Pupi di Surfaro si esibiranno in Piazza Sella alle ore 21,30. Vincitori dell’ultima edizione del Premio Andrea Parodi e finalisti al Premio Fabrizio De André, il trio folk-rock siciliano ha alle spalle un percorso artistico ormai decennale che li ha visti pubblicare diversi album tra cui il recente “Nemo Profeta” che li ha visti abbandonare gli stilemi della tradizione popolare siciliana per aprirsi ad un nuovo percorso di ricerca sonora tra elettronica e rock.

In conclusione, 27 luglio alle ore 21,30, Piazza San Francesco farà da cornice al recital “Dialogando con la Tradizione” nel corso del quale il giornalista Bruno Gambarotta incontrerà Cuncordu e Tenore di Orosei, Luigi Lai e Totore Chessa. Sarà la preziosa occasione per un dialogo a tutto campo tra musica ed aneddoti in cui tre protagonisti della musica sarda ripercorreranno il loro cammino artistico e i momenti salienti della loro carriera.

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Quattro serate da non perdere e la festa concerto per i dieci anni con Raiz, Elena Ledda, Nando Citarella, Alessia Tondo, Simonetta Soro, Marcello Peghin, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri e la direzione musicale di Mauro Palmas.

Dopo lo straordinario successo dei Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare che, dal 26 giugno al 2 luglio, hanno visto protagonisti oltre centoventi allievi, Mare e Miniere prosegue il suo ricco programma di concerti ed eventi ad Iglesias con quattro serate che si preannunciano da non perdere, tanto per la qualità degli spettacoli in programma, quanto per la loro unicità. Si parte il 3 luglio con il concerto del Duo Bottasso che andrà in scena in Piazza San Francesco alle ore 21,30. I fratelli Bottasso, Niccolò al violino e Simone all’organetto, proporranno un concerto travolgente, nel quale alterneranno composizioni originali tratte dal disco di debutto “Crescendo” e reinterpretazioni di brani tradizionali delle valli Cuneesi e del Piemonte.

Il 5 luglio alle ore 21,30, Piazza Municipio ospiterà la Festa Concerto per i “Dieci anni di Mare e Miniere”, evento centrale della rassegna che vedrà protagonisti: Raiz, Elena Ledda, Nando Citarella, Alessia Tondo, Simonetta Soro, Marcello Peghin, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri con la direzione musicale di Mauro Palmas. Sarà un’occasione unica per assistere ad un viaggio sonoro che dalla Sardegna toccherà la Campania per giungere al Salento, tra incroci, attraversamenti sonori e duetti inediti, con protagoniste le voci di Raiz, già leader degli Almamegretta, della talentuosa cantante salentina Alessia Tondo, nonché di Nando Citarella, Elena Ledda e Simonetta Soro.

La sera successiva, il 6 luglio, I Pupi di Surfaro si esibiranno in Piazza Municipio alle ore 21,30. Vincitori dell’ultima edizione del Premio Andrea Parodi e finalisti al Premio Fabrizio De André, il trio folk-rock siciliano ha alle spalle un percorso artistico ormai decennale che li ha visti pubblicare diversi album tra cui il recente “Nemo Profeta” che li ha visti abbandonare gli stilemi della tradizione popolare siciliana per aprirsi ad un nuovo percorso di ricerca sonora tra elettronica e rock.

In conclusione, 27 luglio alle ore 21,30, Piazza San Francesco farà da cornice al recital “Dialogando con la Tradizione” nel corso del quale il giornalista Bruno Gambarotta incontrerà Cuncordu e Tenore di Orosei, Luigi Lai e Totore Chessa. Sarà la preziosa occasione per un dialogo a tutto campo tra musica ed aneddoti in cui tre protagonisti della musica sarda ripercorreranno il loro cammino artistico e i momenti salienti della loro carriera.

PROGRAMMA

3 luglio 2017 ore 21,30

Piazza San Francesco

Duo Bottasso

5 luglio 2017 ore 21,30

Piazza Municipio

Festa concerto per i “Dieci anni di Mare e Miniere”

con Elena Ledda, Nando Citarella, Alessia Tondo, Simonetta Soro, Marcello Peghin, Silvano Lobina e Andrea Ruggeri

6 luglio 2017 ore 21,30

Piazza Sola

Pupi di Surfaro

Vincitori del Premio Andrea Parodi 2016 in collaborazione con la Fondazione Andrea Parodi

27 luglio ore 21,30

Piazza San Francesco

“Dialogando con la tradizione”

Bruno Gambarotta incontra Cuncordu e Tenore di Oniferi, Luigi Lai e Totore Chessa.

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È la cantautrice cagliaritana Chiara Effe ad approdare alle semifinali del sedicesimo Premio “Fabrizio De Andrè”: la cantautrice cagliaritana si è imposta, infatti, sugli altri quattro artisti sardi – Carlo Addaris, Pasquale Demis Posadinu, Igor Lampis, Flavio Secchi – in lizza nella selezione regionale del concorso nazionale intitolato al grande Faber che si è tenuta ieri sera (domenica 4 giugno) a Villamassargia nell’ambito della seconda edizione di “Tempi d’arte”, promossa dal Comune guidato dal sindaco Debora Porrà con la segreteria artistica della cooperativa Vox Day di Cagliari.

Ogni artista era chiamato a offrire un saggio della propria proposta interpretando dal vivo due brani del suo repertorio di fronte alla giuria composta dal noto giornalista musicale, conduttore televisivo e radiofonico Carlo Massarini da Luisa Melis, direttrice artistica del Premio De Andrè, e da Francesca Bonato, della Monna Lisa srl che ne cura l’organizzazione. 

Chitarra e voce (con un minimo ricorso a una loop station), unica a presentarsi senza l’accompagnamento di altri musicisti, Chiara Effe (al secolo Chiara Figus) ha cantato “Il colore della mia città” e “La strada dei giardini” conquistando le preferenze dei giurati che, al termine delle cinque prove hanno motivato così, attraverso le parole di Carlo Massarini, la loro preferenza: «A noi è sembrato che la performance più interessante sia stata quella di Chiara Effe. Oltre al coraggio di venire qui da sola, e non è facile affrontare il palco da soli, ci è sembrato che le canzoni fossero interessanti, che lei avesse una bella voce, e che a livello cantautorale ci stesse bene in una selezione del genere». Parlando a nome della giuria, Massarini ha sottolineato che «il Premio De Andrè non cerca il nuovo De Andrè, e neanche una figura cantautorale: cerca una cosa interessante, che può essere hip hop, può essere rap o quant’altro: nelle passate edizioni del premio, i dodici finalisti spesso e volentieri sono stati musicisti molto diversi l’uno dall’altro. Quindi, non abbiamo scelto Chiara Effe perché è cantautrice, ma perché ci è sembrata, in rapporto alle sue canzoni e alla sua performance, quella più interessante».

La cantautrice cagliaritana è, dunque, fra i trenta artisti che parteciperanno alle semifinali del concorso nazionale intitolato a Fabrizio De André (e patrocinato dalla Fondazione che porta il suo nome) previste tra fine estate e inizio autunno, dalle quali usciranno i dodici/tredici finalisti del premio. Ma la serata di ieri (domenica 4 giugno) valeva anche a selezionare, tra le altre quattro proposte in lizza, l’artista che aprirà il concerto di Goran Bregovic, grande protagonista della musica balcanica, in programma a Villamassargia con la sua Wedding and Funeral Band il prossimo 22 ottobre. La preferenza di un’apposita giuria, formata dall’assessore comunale Fabio Bernardini, dal musicista Stefano Cherchi e dal giornalista Giacomo Serreli, è andata al cantautore di Nulvi Pasquale Demis Posadinu che, accompagnato da Marco Manca alla chitarra e Matteo Alfonsi alle percussioni, ha interpretato due brani del suo album omonimo del 2015, “Più vecchi di Guccini” e “S.E.T.”.

 

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Perché spesso in Italia la norma è eccezione e l’anomalia è regola? È quello che si chiedono Andrea Scanzi – giornalista, scrittore e autore teatrale, firma di punta del Fatto Quotidiano – e il cantautore e attore Giulio Casale nel loro “Il sogno di un’Italia”, in scena a Cagliari questo sabato (20 maggio), al Teatro Massimo (Sala M2), per l’organizzazione della cooperativa Forma e Poesia nel Jazz. Già applauditi un paio d’anni fa ne “Le cattive strade”, dove ripercorrevano la carriera di Fabrizio De André, i due tornano nel capoluogo sardo con uno spettacolo di “teatro canzone” ancora più personale e attuale. In parte ispirato al libro “Non è tempo per noi” dello stesso Andrea Scanzi, “Il sogno di un’Italia” è un ritratto del nostro Paese tra il 1984 e il 2004: vent’anni che avrebbero potuto cambiare il nostro Paese ma non l’hanno cambiato, o forse l’hanno addirittura peggiorato, restaurando invece che rinnovando; “Vent’anni senza andare mai a tempo”, come recita il sottotitolo.

Intrecciando narrazione, immagini e canzoni che spaziano da Edoardo Bennato a Ivano Fossati, da Giorgio Gaber a Franco Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley, Scanzi e Casale, con la regia di Angelo Generali, rievocano sul palco fatti e personaggi di un’epoca che va dall’edonismo degli anni Ottanta al G8 di Genova, dalla morte di Enrico Berlinguer all’ultimo scatto di Marco Pantani. Vent’anni d’Italia raccontati con spirito critico, ma conservando il desiderio di una vera ripartenza.

Prima di andare in scena, un altro impegno attende a Cagliari Andrea Scanzi, che sabato pomeriggio presenta alla MEM (la Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli) il suo secondo romanzo, “I migliori di noi”, nelle librerie dallo scorso novembre: “Un romanzo folgorante sull’amicizia e sull’amore, sul tempo che ci scivola addosso, sulle cose che lasciamo andare, e su quello che abbiamo salvato”. Si comincia alle 17,30; conduce l’incontro il giornalista Simone Cavagnino.

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E’ in programma sabato 20 e domenica 21 maggio, a Calasetta, la terza edizione della “Sagra del Pilau” , due giorni nel corso dei quali la tradizione rivivrà attraverso i sensi.

Il borgo sulcitano, dalle abitazioni bianche e azzurre, si colorerà dei profumi di una sagra che racconterà attraverso il gusto la sua storia e le sue origini.

Inebrianti fragranze scorreranno nell’aria rievocando le sensazioni e le immagini di un tempo…

Il programma:

Sabato 20 e domenica 21 maggio 2017

Pro Loco – tutte le informazioni, prenotazione e punto di partenza di tutte le escursioni.

dalle 10.00 alle 20.00 in Piazza Belly

Enogastronomia

Sabato 20 e Domenica 21  alle 12:30 e alle 20.00.

SSD Basket – Distribuzione Pilau con merchandising – Piazza Belly

Ancilla Domini – Distribuzione Pilau  – via Roma 18

Circolo Nautico – Distribuzione Pilau – Piazza Principato di Monaco

U’ Recantu – Distribuzione  Pilau – Piazza Belly

Cultura e Tradizione

Sabato 20 e domenica 21

Ancilla Domini – Mostra del vino

dalle 10.00 alle 18.00 – presso la cantina Sociale di Calasetta

Ancilla Domini – Laboratorio del Pilau

alle 12.00 e alle 20.00 Stand in  via Roma 18

Fondazione. MACC – museo archeologico  durante la sagra sarà fruibile per tutta la giornata

dalle 9.30 alle 20.30 Torre Sabauda, piano terra

Sabato 20

Auser – “Giochiamo tutti da tutte le parti” presentazione del libro di Petula Farina

alle 18.00 Aula consiliare

Domenica 21

associazione culturale  Aina Calasetta “Caccia alle Tradizioni” caccia al Tesoro dedicata a bambini e ragazzi. le squadre si sfideranno risolvendo indovinelli a tema. In palio una pizzata per la squadra più veloce! regolamento su www.associazioneaina.it

alle 10.00 Stand in Piazza Belly

Fondazione MACC – lettura di poesie in tabarchino, nella sala al primo piano della Torre Sabauda con lo sfondo delle fotografie della mostra “Sguardi e parole”

alle 11.00 e alle 18.00 Torre Sabauda, primo piano

Fotografia e Arte

Sabato 20 e Domenica 21

Fondazione MACC – Mostra fotografica “Sguardi e parole”. Fotografi amatoriali locali esporranno alcuni scatti presso la Torre Sabauda. Domenica 21, ore 11. 00 e 18.00 lettura poesie in tabarchino. La mostra chiuderà il 28 maggio www.fondazionemacc.it

Ancilla Domini e e Pro Loco – “Il Mare in Tavola” Concorso fotografico

premiazione Sabato 20, alle 18.00, presso stand Ancilla Domini via Roma, 18

Ancilla Domini e Auser – Incontro con Davide Cerati domenica 21 ore 10.00 Aula consiliare – Piazza Belly

Pro Loco – “Prima che mi dimentichi” Mostra fotografica dalle 10.00 alle 20.00 in aula Consiliare, Municipio

Fondazione MACC – Mostra “CalasettART’17”. Collettiva di artisti calasettani. Presso Museo d’arte Contemporanea di Calasetta MACC. La mostra chiuderà il 21 maggio www.fondazionemacc.it

Auser – “Shabby Chic” Mostra di Mobili in stile shabby chic, dalle 10.00 alle 20.00 sala esposizioni in piazza Belly

Escursioni

Sabato 20 e Domenica 21

“Calasetta che Vorrei” – Passeggiate in paese alla scoperta degli edifici storici, durata circa un’ora e trenta, per tutti  Prenotazioni presso l’infopoint in Piazza Belly

alle 10.00 incontro presso l’infopoint in Piazza Belly

“Pro Loco” – Trekking sulla costa: trasferimento in pulmino per raggiungere la zona della passeggiata, durata ore 2.30, difficoltà media, scarpe comode. Prenotazioni presso l’infopoint in Piazza Belly

alle 10.00 e alle 16.00 incontro in Piazza Principato di Monaco per le partenze

“Lega Navale” – Escursione in barca alla scoperta della costa vista dal mare. In base alle condizioni meteomarine. durata ore 1.00 circa, per tutti, prenotazioni presso l’infopoint in Piazza Belly dalle 10.00 e alle 16.00 incontro presso stand Lega Navale in Piazza Principato di Monaco per le partenze

tour con il Trenino, giro panoramico lungo la strada che tocca tutte le spiagge alla scoperta delle locations dove è stata girata la fiction di Gianni Morandi e del veliero Karolin incagliato tra le rocce, per tutti, durata circa 20/30 minuti

dalle 10.00 ogni 45 minuti incontro punto sosta lungomare Cristoforo Colombo. Si ringrazia il Comune di Carloforte per la gentile concessione.

Cultura del Mare

Sabato 20 e Domenica 21

Lega Navale – dimostrazione di costruzione piccola barca. I curiosi potranno assistere e collaborare alle operazioni e al procedimento di costruzione con l’uso di resina e  compensato marino

dalle 10.00  alle 20.00 Stand presso sede in Piazza Principato di Monaco

Circolo Nautico – esposizione di riproduzioni di barche a vela latina

dalle 10.00 alle 20.00 stand in Piazza Principato di Monaco

Sport e tempo libero

Sabato 20

AffinityDog – “Imparando con Fido” interazione con i bambini, spazio per le domande e dimostrazione di piccoli esercizi con i cani.

alle 16.00 presso stand in Piazza Principato di Monaco

Polisportiva Markos – “Esibizione di Zumba Fitness”
ore 16.45 Stand in piazza Belly
Domenica 21

I due Leoni – “Passeggiata in bicicletta per tutti”

alle 9.00 adunanza presso  Lungomare Cristoforo Colombo

Club 4 Mori – Raduno Fiat 500

dalle 10.00 alle 18.00 Lungomare Cristoforo Colombo

Polisportiva Markos – Esibizione di Muay Thai

alle 10.00 Stand in piazza Belly

Polisportiva Markos – Esibizione di Bodyweight

alle 11.00 Stand in piazza Belly

I due Leoni – Gimkana per Bambini

alle 12.00 presso Lungomare Cristoforo  Colombo

AffinityDog – “Scent Game” una piccola presentazione di un nuovo sport cinofilo, basato sulla ricerca olfattiva

alle 16.00 presso stand in Piazza Principato di Monaco

Polisportiva Markos – “Competizione di Pull Up e Dip”, in collaborazione con Warrior Project  – PARTECIPAZIONE GRATUITA

alle 17.00 Stand in piazza Belly

Spettacoli

Sabato 20

Angel Eventi – Intrattenimento per l’intera giornata  in piazza Belly

Gara Culinaria “il Pilau a modo mio” con Cossu e Zara. Alcuni cuochi amatoriali si sfideranno  in una gara all’ultima forchettata di Pilau.

alle 17.00 in Piazza Belly

Spettacolo serale “Zirichiltaggia” tributo a Fabrizio De Andrè

alle 21.00  in Piazza Belly

Domenica 21

Angel Eventi – Intrattenimento per l’intera giornata  in piazza Belly

Finale e premiazione gara culinaria “Il Pilau a modo mio” con Tessa Gelisio

ore 10.00 in Piazza Belly

Ancilla Domini – Lotteria del Pilau estrazione del biglietto vincente

ore 16.00 in Piazza Belly

Show cooking “il Pilau degli chef” con Tessa Gelisio, Chef professionisti ci delizieranno con la loro interpretazione del Pilau

alle 17.30 in Piazza Belly

Banda Giacomo Puccini “Girobanda” la musica itinerante della banda di Calasetta

ore 19.30

Spettacolo serale con i “Và in bon’ora” Musica dal vivo

ore 20.00 Piazza Belly

Mostra Mercato

Sabato 20 e Domenica 21

stand espositivi a cura di artigiani, hobbisti e attività commerciali,

dalle 10.00 alle 20.00 Via Roma, via Marconi, Lungomare Cristoforo Colombo.

All’organizzazione della terza edizione della “Sagra del Pilau” hanno lavorato: il comune di Calasetta, il comune di Carloforte, la Pro Loco di Calasetta, la Capitaneria di Porto di Calasetta, la Banda Giacomo Puccini, la Fondazione MACC;  le associazioni: Ancilla Domini, SDD Basket Calasetta, Aina, Calasetta che vorrei, Lega Navale Italiana, Circolo Nautico, Auser, il MotorClub 4 Mori, Terre tabarchine, Polisportiva Markos; le attività: la Cantina Sociale di Calasetta, Fioreria Murru, Coop. La Locomotiva, U’ Recantu, Affinity Dog, Angel Eventi, “Scuola di Ristorazione & Panificazione” di Bacu Abis; Tutti gli chef che preparano il Pilau Calasettano: Carlo Biggio, Laura Casula, Concetta Cinus, Cinzia Contu. Tutti gli espositori e hobbisti, tutti i ristoratori, albergatori e commercianti di Calasetta.

 

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Si completa martedì 28 marzo, a Milano, il giro di conferenze di presentazione di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, e in altri centri del nord Sardegna, che il prossimo agosto arriva al traguardo della sua 30ª edizione.

Dopo Bologna (giovedì scorso, presente tra gli altri il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini) e Roma (la sera dopo, all’Auditorium Parco della Musica), il trombettista prosegue nel capoluogo lombardo il racconto della manifestazione che ha fondato nel 1988 e divenuta, anno dopo anno, uno degli eventi più apprezzati nel panorama dei festival jazz. A colloquiare con lui alle 11.00 all’Auditorium Lattuada – due autorevoli firme della critica e del giornalismo musicale: Franco Fayenz e Enzo Gentile. L’appuntamento, proposto in collaborazione con la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”, sarà seguito da un incontro informale di Paolo Fresu con gli studenti della storica istituzione milanese e in particolare dei Civici Corsi di Jazz.

Per festeggiare nel migliore dei modi le sue trenta edizioni, Time in Jazz ha messo in cantiere un cartellone come sempre fitto di nomi e appuntamenti che si snoderanno per nove giorni consecutivi, dall’8 al 16 agosto, in luoghi e spazi differenti: la grande arena allestita nella piazza centrale di Berchidda, teatro dei concerti serali, ma anche i boschi e le chiesette campestri nei dintorni del paese e i siti più rappresentativi delle altre località in cui il festival fa tappa. Nel cast, nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale e internazionale, alla testa di proprie formazioni o alle prese con progetti ad hoc: il sassofonista inglese Andy Sheppard con il suo quartetto e in duo con il chitarrista norvegese Eivind Aarset; in arrivo dagli Stati Uniti il pianista Uri Caine col suo trio, una formazione storica del calibro dell’Art Ensemble of Chicago e un gruppo giovane come gli Huntertones; dalla Germania sbarcano invece in Sardegna la tromba e il flicorno di Markus Stockhausen insieme al pianista Florian Weber; polacco, ma da tempo trapiantato nella Grande Mela, è un altro grande trombettista, Tomazs Stanko, atteso a Berchidda con il suo New York Quartet; e polacco è anche il violinista Adam Baldych in duo col pianista norvegese Helge Lien, mentre la scena transalpina è rappresentata dal trio del batterista Philippe Garcia e dal quartetto del trombettista Erik Truffaz. E poi gli italiani: i pianisti Dino Rubino, Enrico Zanisi e Giovanni Guidi, la cantante Ada Montellanico, il trombonista Gianluca Petrella, il contrabbassista Marco Bardoscia, i sassofonisti Raffaele Casarano e Francesco Bearzatti, la clarinettista sarda Zoe Pia e due trombettisti della statura di Enrico Rava e, naturalmente, Paolo Fresu, atteso come sempre in svariate occasioni, compreso un omaggio a Lucio Dalla e Fabrizio De André con il cantante Gaetano Curreri e il pianista Fabrizio Foschini che riporterà il festival, dopo qualche anno di assenza, in quello che fu il buen retiro dell’indimenticabile Faber a L’Agnata.