16 November, 2024
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20131204 Ravenna, riunione C.E.C.5

Con un patto di collaborazione e un appello al Governo, si è concluso alle 17,15 di ieri, nella Residenza municipale di Ravenna, l’incontro tra le sei città candidate al titolo di “Capitale Europea della Cultura per il 2019”, promosso dal sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci e dallo staff di Ravenna 2019.

Al termine della riunione, durata circa due ore e svolta in un clima di grande cordialità, i partecipanti hanno sottoscritto una “Carta d’intenti” nella quale si impegnano, fra l’altro, a collaborare nella fase finale di selezione e anche dopo la designazione; a creare o rafforzare le partnership utili per partecipare ai nuovi programmi UE; a favorire la mobilità di produzioni culturali, artisti e operatori tra una città e l’altra; a incoraggiare progetti comuni tra studenti di scuole e Università dei rispettivi territori.

La dichiarazione congiunta si chiude con un appello al Governo italiano: le finaliste auspicano che l’Esecutivo «possa sostenere l’impegno profuso da tutte le città candidate nella sfida per diventare Capitale Europea della Cultura, valorizzando il lavoro già svolto e ancora da svolgere nei prossimi mesi, sostenendo il progetto Italia 2019 e assicurando, come da prassi del programma, appositi finanziamenti per la città che sarà designata Capitale Europea della Cultura nel 2019».

Erano presenti il sindaco di Matera Salvatore Adduce, gli assessori comunali Enrica Puggioni di Cagliari (cultura), Luigi Coclite di Lecce (turismo, eventi e spettacoli), Andrea Cernicchi di Perugia (cultura) e Paolo Mazzini di Siena (ambiente, palio e lavori pubblici), con i rappresentanti dei rispettivi staff.

L’iniziativa di ieri, come già nell’aprile 2012 con le aspiranti note all’epoca, è stata organizzata da Ravenna 2019 nello spirito di una competizione corretta e trasparente: allora come oggi, la primogenitura della proposta è stata premiata dalla pronta adesione delle altre città, tutte convinte d’esser «avversarie, non nemiche».

Cagliari 3 copia

Si riuniranno il 4 dicembre nella Residenza municipale di Ravenna gli amministratori delle sei città che hanno superato la preselezione nella corsa per la Capitale Europea della Cultura: i sindaci di Cagliari, Lecce, Matera, Perugia e Siena hanno infatti accolto l’invito fatto loro dal collega romagnolo l’altro ieri, a 48 ore dalla comunicazione della rosa di finaliste.

Ravenna rinnova così la propria volontà di condurre «una competizione amichevole e corretta», come hanno scritto lunedì Fabrizio Matteucci e il coordinatore della candidatura Alberto Cassani, perché «le nostre città saranno avversarie, non nemiche»: una convinzione concretizzata già nell’aprile 2012, quando per primi si rivolsero alle altre aspiranti, organizzando un convegno cui invitarono tutte le città che all’epoca avevano manifestato l’intenzione di candidarsi.

Un’esperienza da cui nacque poi il progetto “Italia 2019”, ora coordinato dall’associazione delle Città d’Arte e Cultura (Cidac), legato appunto al fatto che quell’anno il nostro Paese ospiterà l’iniziativa comunitaria della “Capitale Europea della Cultura”.

L’incontro del 4 dicembre, negli auspici, sarà il primo di altri che dovranno coinvolgere gli staff al fine di trovare insieme punti d’incontro e momenti di collaborazione, nei prossimi mesi e nell’anno del titolo, a prescindere da quale sarà la vincitrice.

Perché, si legge nella lettera aperta con cui le città son state invitate, tutte condividono «la grande responsabilità di rappresentare l’Italia in Europa» e «la città che diventerà Capitale dovrà rappresentare tutta l’Italia».

La data scelta non è casuale: è infatti il giorno in cui Ravenna, medaglia d’oro al Valor militare per il contributo dato alla Resistenza, festeggia la liberazione dal nazi-fascismo.

«L’incontro a sei sarà un modo in più per onorare, 69 anni dopo, quel momento di rinascita civile e sociale, lavorando per il rilancio culturale ed economico del Paese», commenta il primo cittadino di Ravenna.