25 November, 2024
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Secondo appuntamento lunedì 7 maggio, nell’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, con “I talenti del Conservatorio”, la rassegna che offre ai migliori studenti dell’istituzione musicale la possibilità di mostrare le capacità acquisite suonando davanti a un pubblico.

Si parte alle 18.00, sulle note del Quintetto per pianoforte e archi in la maggiore “D667 Forelle” di Franz Schubert: protagonisti saranno: Silvia Congia (violino), Tommaso Delogu (viola), Fabrizio Meloni (violoncello), Massimo Tore (contrabbasso), Riccardo Leone (pianoforte).

Si prosegue con l’esibizione degli studenti della classe di pianoforte guidata da Maria Lucia Costa: Riccardo Mancini proporrà il preludio “La cathedrale engloutie” di Claude Debussy, mentre Michele Scano suonerà la “Toccata” di Aram Kachaturian.

L’ingresso è libero e gratuito.

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La comunicazione pubblica e quella sanitaria in particolare per essere efficace deve essere social. Il che significa non solo essere presenti sui principali social network, ovviamente, ma anche utilizzarli per dialogare con i cittadini che chiedono di essere coinvolti sempre di più, informati in tempo reale, ma anche dire la loro sui servizi offerti. Di questo si parla nel libro “Comunicare la salute” scritto da Fabrizio Meloni, Elisabetta Gola e Riccardo Porcu per Carocci editore, da oggi in tutte le librerie italiane e gli store online.

La teoria e la pratica della comunicazione pubblica, il presente ed il futuro della comunicazione sociale (e social) in sanità sono i punti cardine del volume, che nasce dall’incontro di esperienze maturate grazie ai diversi ruoli ricoperti in tre diverse pubbliche amministrazioni dagli autori: un giornalista, Fabrizio Meloni, responsabile della Comunicazione dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari; una docente universitaria, Elisabetta Gola, coordinatrice del corso di laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Cagliari: un manager pubblico, Riccardo Porcu, dirigente del Servizio comunicazione istituzionale della Regione Sardegna.

Una ricerca importante quella fatta dagli autori che danno un contributo e strumenti utili a chi fa comunicazione, ma anche a chi la studia e la teorizza. I social network sono strumenti davvero utili di comunicazione se si riesce a far passare un messaggio adatto al mezzo con l’obiettivo di creare comunità e coinvolgere i cittadini. La sanità, ovviamente, non fa eccezione. Anzi, è un terreno fertile per introdurre innovazione e facilitare la vita dell’utente: erogando sempre più servizi online, incentivando il dialogo continuo con i pazienti, informando, ma soprattutto comunicando.

«La ricerca – spiegano gli autori – studia la social comunicazione applicata ai settori pubblici, analizza le sue criticità e individua stili e soluzioni innovative». La comunicazione social è trasparenza, partecipazione e informazione: tre punti cardine anche per la comunicazione pubblica più in generale, che può muoversi su un orizzonte potenzialmente infinito. La Pubblica amministrazione social, perciò, presenta opportunità inesauribili. «Dall’analisi dei dati statistici ed esperienziali – dicono ancora Meloni, Gola e Porcu – si può concludere che la Social PA e in particolare la Social Sanità non sono solo utili e richiesti dai cittadini, ma sono un vero servizio pubblico. Da un lato l’utente vuole dialogare, contribuire (anche con le critiche) a dare servizi migliori alla collettività; dall’altro pretende sempre di più l’erogazione dei servizi in mobilità, evitando inutili spostamenti e perdite di tempo. Tutti punti fondamentali che contribuiscono a rendere la sanità e la PA vicina e amica dei cittadini».

Il ruolo delle Regioni e delle strutture pubbliche è di fondamentale importanza nella costruzione di un nuovo rapporto con i cittadini fondato sull’ascolto e sulla partecipazione.  La pubblica amministrazione e la sanità sono terreno fertile per introdurre innovazione e facilitare la vita dell’utente: erogando sempre più servizi online, incentivando il dialogo continuo con i pazienti, informando, ma soprattutto comunicando, in base ai principi di trasparenza, partecipazione e informazione.

Elisabetta Gola presiede il corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Cagliari, dove svolge anche attività didattica sulle teorie e i linguaggi della comunicazione. Per Carocci editore ha pubblicato “Che cos’è una metafora” (con Francesca Ervas, 2016). 

Fabrizio Meloni, giornalista professionista, esperto di comunicazione pubblica, è stato notista politico nel quotidiano “L’Unione Sarda” e capo servizio dei quotidiani del gruppo “EPolis”. Attualmente è responsabile della comunicazione dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari.

Riccardo Porcu è direttore del servizio comunicazione istituzionale della Regione Sardegna ed insegna Comunicazione pubblica dell’Università di Sassari (corso in Scienze della comunicazione).

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Penultimo appuntamento sabato 11 novembre, a Cagliari, per il VI Festival degli strumenti antichi, organizzato dalla sezione interdipartimentale di Musica antica del Conservatorio di Cagliari. Alle 21.00, nella splendida cornice del Palazzo Siotto, in via Dei Genovesi 114, in collaborazione con l’associazione Mozart Italia è in programma il concerto “Mozart – Hummel, il maestro e l’allievo”.

Le intriganti musiche di J.N. Humme e W. . Mozart saranno ripercorse nella serata che vedrà sul palco Manuela Giardina (fortepiano), Carlo Ipata (traversiere), Attilio Motzo (violino) e Fabrizio Meloni (violoncello).

Il costo dei biglietti è di 8 euro.

Il Festival degli strumenti antichi è organizzato per far conoscere la bellezza del patrimonio musicale barocco e non solo.

E’ realizzato in collaborazione con: i Padri Gesuiti della Chiesa di San Michele in Stampace, l’Associazione Mozart Italia, l’associazione musicale Echi lontani, il negozio di strumenti musicali “Il Controfagotto”.

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Doppio appuntamento questa settimana per il VII Festival degli strumenti antichi, organizzato dalla sezione interdipartimentale di Musica antica del Conservatorio di Cagliari.

Domani, mercoledì 8 novembre, alle 18,30, nell’aula magna dell’istituzione musicale di piazza Porrino, Carlo Ipata esperto internazionale di traversiere, terrà una conferenza su “Il traversiere: lo strumento e il suo repertorio”.

Giovedì, 9 novembre, alle 21.00, invece, l’appuntamento è nella suggestiva chiesa di San Michele, in via Ospedale, per un concerto intitolato “Vocalità italiana e virtuosismo tedesco”: le musiche di N. A. Porpora e J.S. Bach saranno al centro della serata che vedrà protagonisti Roberta Invernizzi, soprano, Carlo Ipata al traversiere, Attilio Motzo e Luca Persico ai violini, Sara Meloni alla viola, Fabrizio Meloni al violoncello, Alessio Povolo, al contrabbasso e Fabrizio Marchionni al clavicembalo.

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PENSARE & PROGETTARE: l’impatto locale delle politiche europee per la gioventù della programmazione UE 2021-2027. Cittadinanza, partecipazione e mobilità transnazionale per l’apprendimento. E’ il titolo dell’evento che si è svolto oggi, mercoledì 25 ottobre, a Cagliari negli spazi della Manifattura Tabacchi. Un seminario pubblico rivolto agli stakeholder delle politiche giovanili (giovani appartenenti ad associazioni, consulte e forum giovanili, giovani amministratori locali, dirigenti e funzionari pubblici con delega alle politiche giovanili, operatori di servizi rivolti alla gioventù, insegnanti) e promosso dal Centro Eurodesk dell’URP della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna in collaborazione con il Coordinamento della rete nazionale italiana Eurodesk (Eurodesk è la rete ufficiale del programma europeo Erasmus+ per l’informazione sui programmi e le iniziative promosse dalle istituzioni comunitarie in favore dei giovani nei settori della mobilità internazionale, cultura, formazione, del lavoro e volontariato).

Hanno partecipato al seminario Vito Borrelli, vice-capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, e Ramon  Magi, Presidente di Eurodesk Italy. Sono intervenuti, fra gli altri, Enrico Murgia, Capo di Gabinetto dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna, in rappresentanza dell’assessore Giuseppe Dessena, e l’assessore alle Politiche Giovanili della Regione Campania Serena Angioli.

«Il nostro scopo, come Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, è quello di creare un legame stretto fra il centro e la periferia dell’Unione, fra Bruxelles, spesso percepita come entità astratta, e il territorio, le regioni d’Europa, anche le più isolate – ha dichiarato Vito Borrelli. E’ nostro compito fare in modo che i giovani possano partecipare sempre più attivamente ai programmi di mobilità transnazionale per la formazione, come Erasmus Plus. E’ importante, inoltre, seguire l’esempio di regioni come la Sardegna – ha sottolineato Vito Borrelli – che con il progetto Camineras porta gli uffici di informazione e orientamento direttamente sul territorio. Questo dà ai giovani la possibilità di conoscere i programmi dell’Unione europea a loro rivolti, aumenta la partecipazione alla riflessione sul futuro dell’Europa e accresce il loro grado di cittadinanza attiva, il senso di appartenenza a un progetto comune europeo. I giovani – ha concluso Vito Borrelli – possono così guardare con maggiore fiducia al futuro in termini di acquisizione di nuove competenze finalizzate a garantire prospettive più solide di occupabilità·»      

«L’importanza di politiche per la gioventù più incisive, sia in termini finanziari che programmatici, è resa palese dalla condizione giovanile odierna – ha detto il presidente di Eurodesk Italy Ramon Magi -. In molte regioni dell’Unione Europea, tra cui diverse italiane i giovani combattono contro una disoccupazione sempre più preoccupante, causata dai ritardi dei sistemi nazionali di istruzione e formazione. L’Unione Europea sta puntando molto sui programmi di mobilità educativo-formativa transnazionale, per far acquisire ai giovani quelle competenze trasversali sempre più indispensabili per una buona occupabilità.»

«E’ fondamentale discutere con i nostri giovani – ha dichiarato in una sua nota l’assessore della Pubblica Istruzione della Regione Sardegna, Giuseppe Dessena – e cercare di capire le loro necessità, i desideri e le aspettative, ovvero come l’Europa e il resto del mondo possano essere davvero luoghi adatti alla loro crescita. Dobbiamo aiutarli con politiche concrete affinché acquisiscano una maggiore consapevolezza delle opportunità e fare in modo che utlizzino al meglio le competenze maturate, per uno sviluppo migliore anche della società.»

I lavori del seminario si sono aperti con i saluti di Michela Melis, Direttore Generale Comunicazione della Regione Sardegna, Emiliano Deiana, Presidente Anci Sardegna, e di Yuri Marcialis, assessore della Pubblica istruzione del comune di Cagliari. Il laboratorio si è articolato in due sessioni, mattutina (incentrata su un dialogo con gli amministratori e il relativo dibattito aperto ai contributi del pubblico presente in sala), e pomeridiana (imperniata su una serie di tavoli tematici sulle strategie e sinergie, a livello regionale e locale, messe in campo per favorire i giovani nella utilizzazione dei programmi europei). Ha avuto l’obiettivo di valutare l’attuale stato dell’arte delle politiche in favore della gioventù e iniziare a immaginare quelle da sviluppare a livello locale e regionale per rispondere alle sfide della nuova programmazione dell’Unione europea per il 2021-2027. A conclusione della mattinata si sono susseguiti due momenti di approfondimento. Il primo ha offerto una riflessione sui temi dell’integrazione dei giovani migranti, con la partecipazione di Riccardo Porcu (Regione Autonoma della Sardegna), Elisabetta Gola (Università degli Studi di Cagliari) e Fabrizio Meloni (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari).

Riccardo Porcu, Direttore del Servizio comunicazione istituzionale e coordinamento rete Urp della Presidenza della Regione, sul focus del seminario ha voluto sottolineare: «La Regione Sardegna ha investito da oltre 2 anni nella partnership con Eurodesk Italy per garantire all’interno degli Uffici Relazioni con il Pubblico un’informazione puntuale e diffusa sulle opportunità di formazione e aggiornamento offerte dall’Unione europea. Ai servizi già offerti dalla Regione si affiancano quelli del Centro Eurodesk, che mirano a favorire l’integrazione, l’ascolto e la creazione di reti civiche, con particolare riferimento al target giovani 14-29 anni».

Alla discussione sulle politiche per l’integrazione ha fatto seguito, in chiusura della sessione mattutina, la relazione di Vito Borrelli, vice-capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che ha tracciato una panoramica sullo stato dell’Unione europea e sulle sfide che la nuova programmazione 2021-2027 proporrà agli Stati membri. La sessione pomeridiana del seminario si è chiusa con l’intervento di Ramon Magi, presidente di Eurodesk Italy.

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Concerti, conferenze, masterclass e seminari per riscoprire tutta la bellezza del repertorio barocco e non solo. Da giovedì 19 ottobre entra nel vivo il VI Festival degli strumenti antichi, attesissimo appuntamento organizzato dalla sezione interdipartimentale di Musica antica del Conservatorio di Cagliari.

Numerose sono le novità dell’edizione 2017. Tra tutte, c’è la nutrita presenza di esperti di fama internazionale: da Roberta Invernizzi e Rebeca Ferri, protagoniste delle masterclass di Canto barocco e di Violoncello barocco, a Paolo Grazzi e Carlo Ipata che terranno (alcuni sono stati svolti nelle passate settimane) dei seminari sull’oboe barocco e classico e sul traversiere.

Giovedì 19 (tranne gli ultimi due, tutti i concerti si terranno alle 21.00, nella Chiesa di San Michele, in via Ospedale) si comincia con un concerto dal titolo “Nuova Musica- Musica ritrovata”: gli allievi dell’“Officina delle voci”, il laboratorio corale guidato dal docente del Conservatorio Michele Napolitano, proporranno al pubblico un programma che spazierà da W.A. Mozart a T. Tuveri.

Si prosegue sabato 21 ottobre con “Il caro Sassone e le sue opere”, un omaggio a Georg Friedrich Händel, che vedrà in scena il soprano Elisabetta Scano, il controtenore Ettore Agati e il Bizzarria Ensemble. Venerdì 27 ottobre sarà la volta di richiami d’amore nella canzone italiana del XVII secolo con l’ensemble Musici di Castello che proporrà il concerto “Ninfe, zefiri e cicale”. Il cavicembalo sarà protagonista, il 4 novembre, della serata intitolata “Händel, Scarlatti e le loro sfide tra spade e cembali”: si esibirà al clavicembalo Fernando De Luca. Giovedì 9 novembre le musiche di N.A. Porpora e J.S. Bach saranno al centro della serata intitolata “Vocalità italiana e virtuosismo tedesco”, con il soprano Roberta Invernizzi, Carlo Ipata al traversiere, Attilio Motzo e Luca Persico ai violini, Sara Meloni alla viola, Fabrizio Meloni al violoncello, Alessio Povolo al contrabbasso e Fabrizio Marchionni al clavicembalo.

Il ciclo di concerti si chiude con i due appuntamenti “Mozart – Hummel, il maestro e l’allievo” e “Dal classicismo al romanticismo: Parigi e Vienna”, in programma l’11 e il 18 novembre nel Palazzo Siotto, organizzati in collaborazione con l’associazione Mozart Italia.

Ricco è anche il cartellone delle conferenze: le prime, partite già a settembre, proseguono il 25 ottobre alle 18.30 nell’aula magna del Conservatorio con un incontro curato dal musicologo Roberto Milleddu dal titolo “La registrazione sonora e la riscoperta della musica antica”, mentre l’8 novembre Carlo Ipata, esperto internazionale di traversiere, parlerà di “Il traversiere: lo strumento e il suo repertorio”.

I seminari si avvarranno della collaborazione di Paolo Grazzi, uno dei maggiori esperti internazionali di Oboe barocco e classico. Di Franca Floris, direttrice del complesso vocale di Nuoro. Di Rebeca Ferri, che terrà anche in questa edizione il seminario di Flauto dolce e la Masterclass di violoncello barocco. Di Carlo Ipata, altro esperto internazionale di traversiere che terrà un seminario di musica da camera e traversiere. Di Roberta Invernizzi, tra le maggiori interpreti di musica barocca a livello internazionale, protagonista di una Masterclass di canto barocco. Chiude l’elenco dei corsi il seminario tenuto da Fernando De Luca, titolare della cattedra di clavicembalo e Tastiere storiche al Conservatorio di Cagliari, dal titolo “Il clavicembalo” mentre Francesco Giammarco, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana, proporrà un incontro sul “Il pianoforte viennese”.

L’ingresso ai concerti nella Chiesa di San Michele e alle conferenze è libero e gratuito.  Per i concerti in programma al Palazzo Siotto il costo dei biglietti è di 8 euro.

 

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Il Festival Echi lontani partecipa alla manifestazione “CagliariPaesaggio” e per l’occasione aggiunge una data al suo cartellone.

Questa sera, alle 21.00, nella Chiesa del Santo Sepolcro (in piazza San Sepolcro) è in programma “Wondrous machine!”, una serata interamente dedicata all’organo, organizzata in collaborazione con il dipartimento di Musica antica del Conservatorio di Cagliari ed il Bizzarria Ensemble.

In scena ci saranno Fabrizio Marchionni all’organo e il Bizzarria Ensemble (composto da Sara Meloni e Luca Persico ai violini barocchi, Attilio Motzo alla viola, Fabrizio Meloni al violoncello barocco, Federica Are al contrabbasso, Geronimo Fais all’organo), Attilio Motzo maestro concertatore, che proporranno un programma costruito sulle note di Girolamo Frescobaldi, Baldassare Galuppi, Giovanni Morandi, Fabrizio Marchionni, Georg Friedrich Händel e Georg Philipp Telemann.

“Wondrous machine”, letteralmente “macchina meravigliosa”, da un’ode di Henry Purcell, è l’appellativo che indica l’organo a canne, nei secoli strumento fondamentale della Chiesa e della sua comunità. Quello che si trova nella Chiesa del Santo Sepolcro fu commissionato nel 1874 dall’importante arciconfraternita dell’Orazione, ed è attualmente l’organo meccanico restaurato più grande della città di Cagliari.

“CagliariPaesaggio” è la manifestazione che per l’intero mese di luglio vedrà il capoluogo sardo abbracciare i più svariati campi della cultura con iniziative nel campo della musica, del teatro, della fotografia sino, ovviamente al paesaggio.

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Con una serata dal titolo “Zipoli l’italiano”, venerdì 9 giugno, a Cagliari, si chiude il progetto “Jesuita non cantat (?)”, ideato dal Laboratorio organi storici e dal dipartimento di Musica antica del Conservatorio di Cagliari, insieme alla Comunità dei Gesuiti, per raccogliere i fondi necessari al recupero dell’organo storico della chiesa di San Michele.

Alle 21.00, proprio nella Chiesa di via Ospedale, si terrà il secondo appuntamento dedicato a Domenico Zipoli, il musicista missionario che aiutò il popolo Guaranì a rivelare il suo eccezionale talento musicale.

Per l’occasione si esibiranno Gian Walter Ledda, Fabrizio Lobina, Sara Pirroni e Simona Laterza (della classe d’organo di Angelo Castaldo), Federica Cubeddu (soprano), Attilio Motzo (violino), Fabrizio Meloni (violoncello), Fernando De Luca (clavicembalo) che riproporranno brani del repertorio vocale e musicale di Domenico Zipoli.

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Domenica 12 marzo, alle 11.00, nella Galleria comunale d’arte di Cagliari torna l’appuntamento con “Musei in Musica”, la rassegna dei Musei Civici organizzata in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G.P. da Palestrina. L’edizione 2017, pur restando fedele alla formula vincente delle passate stagioni, si presenta con una veste rinnovata. Quest’anno, infatti, affida ai grandi maestri dell’arte internazionale del XX secolo il compito di “illustrare” le emozioni suscitate dall’ascolto dei capolavori della storia della musica.

Questa settimana una breve presentazione sull’artista Joan Mirò introdurrà il trio Bizzarria Ensemble, formato da Attilio Motzo, Fabrizio Meloni e Fabrizio Marchionni, che proporrà una selezione di capolavori di Mozart e Bach, rendendo così omaggio all’innato senso del colore del maestro catalano.

I Musei Civici di Cagliari, da anni, promuovono la ricerca di continue contaminazioni tra le diverse arti, con la letteratura, prosa e poesia, con il teatro, con la danza e, soprattutto, con la musica per individuare possibili e inattese sinestesie. Difficile non pensare alla musica di fronte ad un dipinto che colpisce per il “timbro” o la “vibrazione” del colore… naturale appare perdersi nell’astrazione della sua forma capace, proprio come una melodia musicale, di sintetizzare l’essenza di un’emozione.

Musei in Musica procederà fino all’inizio dell’estate con i seguenti appuntamenti:

26 marzo 2017, Duo Clarinetto e Fisarmonica, dedicato a Jackson Pollock

2 aprile 2017, Trio Costa Mura Fabi dedicato a William Turner

23 aprile 2017,  Basquiat Quartet dedicato a P. Dorazio e J.M. Basquiat

21 maggio 2017, Francesco Giammarco dedicato a Mark Rothko                   

28 maggio 2017,  Duo Tramma-Facchini dedicato a Marc Chagall

11 giugno 2017, Duo Luciani-Amat di San Filippo dedicato a Paul Klee

21 giugno 2017, Festa della musica dedicato a Festa della musica

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  sara-melonifabrizio-meloniAttilio Motzo

Dopo la giornata di studi della scorsa settimana, domani (sabato 10 dicembre) nuovo appuntamento con le iniziative che l’associazione Echi lontani, in partenariato con il Conservatorio di Cagliari, ha organizzato per ricordare la figura di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che ebbe un ruolo di spicco nel panorama culturale londinese del Settecento, ma che la storia ha invece dimenticato.

Alle 20.00, nel Palazzo Regio si terrà il concerto “Agus e J.C. Bach-Confronti”. Protagonista della serata, che come recita il titolo sarà incentrata sulle musiche dello stesso Agus e di Johan Christian Bach, sarà il Bizzarria Ensemble, composto da Attilio Motzo (violino barocco), Sara Meloni (violino barocco, viola), Fabrizio Meloni (violoncello barocco), Fabrizio Marchionni (clavicembalo). 

Giuseppe Agus, nato a Cagliari nel 1722 (fu battezzato nella chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina), dopo aver studiato in uno dei conservatori di Napoli , nel 1742 divenne primo violino nella Cappella civica del capoluogo sardo. Successivamente si trasferì a Londra, dove con ogni probabilità fu uno dei componenti dell’Orchestra di Georg Friedrich Händel. Nella capitale britannica Agus strinse relazioni con i più importanti musicisti del  momento, diventando egli stesso una personalità conosciutissima. Fu stretto amico, tra gli altri, di Johan Christian Bach, figlio di Johan Sebastian, e insieme a lui divenne maestro di Elisabeth Billington, pianista precocissima poi ricordata come il più grande soprano che l’Inghilterra abbia mai avuto.

Nel 1991, a scoprire in modo casuale dell’esistenza di Giuseppe Agus, è stato il musicista Enrico Di Felice: mentre preparava un concerto per il 250° anniversario della nascita di Luigi Boccherini si è imbattuto in questo nome e nell’analizzare il corpus delle opere di Boccherini, notò che i Duetti op. 37 per due violini, erano stati restituiti (grazie agli ultimi studi di Yves Gérard e Aldo Pais, che hanno curato l’edizione moderna dello stesso Boccherini) alla legittima paternità di un compositore di nome Giuseppe Agus, che ebbe anche un ruolo chiave nel passaggio dal severo linguaggio del “Barocco musicale” verso il più moderno “Stile galante”.

Il progetto su Giuseppe Agus è realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna, degli assessorati della Cultura e Spettacolo della Regione Sardegna, del comune di Cagliari. Echi lontani fa parte del REMA, il network europeo dei Festival di Musica Antica.