22 November, 2024
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Terza e ultima serata, oggi a partire dalle 17.00, della prima edizione di DiPinta. Dove la birra incontra l’arte, l’originale rassegna organizzata dal RistoPub Margherita, a Quartu Sant’Elena, e dall’associazione culturale Espressioni Visive, che coniuga l’arte, l’artigianato e la cucina gourmet con il meglio della produzione brassicola sarda, nazionale ed estera.

Terzo appuntamento, quello di oggi, che giunge dopo due straordinarie serate all’Hotel Setar preso d’assalto fin dalle prime ore della manifestazione: complessivamente si sono registrate oltre 8.500 presenze e il tutto esaurito in alcuni stand.

La serata odierna prevede un dj set che spazierà fra il rockabilly, il rock’n roll e il blues, voluto anche oggi dalla madrina di questa prima edizione, Claudia Aru, la cantante che ieri sera sul palco, insieme alla sua Big Band, ha letteralmente stregato il pubblico.

Si esibiranno anche questa sera gli Ormus Force, una crew di breakdance nata nel 2000 dall’unione di più gruppi già presenti da anni e vincitrice di numerosi e prestigiosi premi internazionali.

Ma i veri protagonisti di oggi saranno gli artisti autori delle opere realizzate per l’evento: si tratta di alcuni partecipanti all’ultima edizione di Ritr’Arte (agosto 2016), rassegna per ritrattisti organizzata sempre all’hotel Setar dall’associazione Espressioni Visive. Si conclude così il contest a loro dedicato, iniziato due settimane fa sul sito web www.dipintafestival.com e sulla pagina Facebook DiPinta Festival: verranno decretati i vincitori sommando i voti della giuria “social” a quelli della giuria tecnica.

Ieri sono stati premiati invece i mastri birrai sardi, nazionali ed esteri (la prima serata ha invece visto protagonisti i quattro brewpub locali: Trulla, Birrificio di Cagliari, Rubiu e Gattarancio), ovvero Birrificio Barley di Maracalagonis, Fabbrica della Birra Perugia, microbirrificio Guineu di Barcellona, e Brewery Verzet del Belgio.

In attesa, gli si auspica, che i premi per loro giungano anche il 22 gennaio 2017: Nicola Perra del Birrificio Barley e Luana Meola e Luca Maestrini della Fabbrica della Birra Perugia sono, infatti, candidati al premio Birraio dell’Anno 2016, un premio che individua, attraverso il voto di circa cento esperti distribuiti sul territorio nazionale (uno di questi è Fabrizio Moi del RistoPub Margherita), il miglior produttore valutato non per una sua birra in particolare ma per il lavoro di un intero anno.

Quanto al Birrificio dell’anno 2016, vincitore in carica è Fabbrica della Birra Perugia, rinato (grazie anche a un oristanese, Mauro Fanari) dalle ceneri di uno dei più antichi birrifici d’Italia: «Ci ha lusingato soprattutto il fatto che  per la prima volta avesse vinto un birrificio outsider – ha spiegato Antonio Mocco presente al DiPinta Festival – dallo slancio innovativo e sperimentale».

«La sperimentazione contraddistingue un po’ tutta la produzione italiana – ha osservato Xavier Serra, mastro birraio del Guineu di Barcellona – ed è quella a cui ci ispiriamo di più in Spagna. Ci piace capovolgere il ruolo che ha da sempre avuto la birra, “rinfrescante”. No, prima di tutto per noi dev’essere “emozionale.»

 

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Quasi 3.500 presenze ed alcuni stand di gastronomia svuotati fin dalle 23.30: sono i dati di ieri, prima delle tre serate di DiPinta. Dove la birra incontra l’arte, l’originale rassegna culturale che coniuga l’arte, l’artigianato e la cucina gourmet con il meglio della produzione brassicola sarda, nazionale ed estera. Inaugurata ieri alle 17.00, è stata immediatamente presa d’assalto da visitatori di tutte le età: «Il bello di DiPinta risiede nella sua formula stessa – racconta entusiasta Fabrizio Moi, organizzatore dell’evento insieme a Carlo Puddu e Alessandra Pilleri – in grado di attrarre un pubblico molto vasto per età e per interessi. Gli incassi sono stati leggermente al di sotto di Isola Birra (evento organizzato sempre da Moi, ndr), ma considerato che DiPinta è alla sua prima edizione, e che la stagione non è più quella estiva, direi che possiamo considerarlo un successo strepitoso».

E lo è stato, al di là dei numeri, per la varietà di attrattive del festival: da un lato le birre artigianali con i mastri birrai (i titolari dei quattro brewpub sono stati ringraziati simbolicamente con originali tavolozze con malti e luppoli al posto delle tempere, realizzati a mano da Puddu e Pilleri, vedi foto), dall’altro le opere d’arte realizzate apposta per l’evento da talentuose firme sarde, e poi l’artigianato e l’hobbistica, lo street food e i piatti gourmet.

La serata è stata accompagnata musicalmente dai Redneck Riders, esplosiva band dalle note rock, heavy blues, country, hellbilly e western, mentre in mezzo al pubblico si esibivano gli Ormus Force, una crew di breakdance capace di coinvolgere, divertire e impressionare.