28 July, 2025
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«Cogliamo con interesse il fatto che oggi il Governo, attraverso il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, abbia ufficialmente comunicato di aver individuato un investitore disponibile a rilevare lo stabilimento di Portovesme. Ribadiamo che per la Regione resta imprescindibile la riattivazione della linea zinco. Contestualmente, invitiamo Glencore, qualora avesse una reale volontà di rimanere nel territorio, come manifestato in più occasioni, a valutare un’ipotesi di riconversione dell’impianto, presentando un piano industriale che contempli, oltre al trattamento dei fumi di acciaieria e al progetto sulle black mass, altre attività di tipo industriale che rendano più accettabile la dismissione dello zinco.»

L’assessore dell’Industria Emanuele Cani, l’assessora del Lavoro Desirè Manca e l’assessora dell’Ambiente Rosanna Laconi lo hanno detto al termine dell’incontro odierno al Mimit sulla vertenza Portovesme srl.

«Si apre uno spiraglio affinché il dramma occupazionale che coinvolge oltre 1.200 lavoratori possa avere un epilogo positivosottolinea l’assessora Desirè Manca -. Da parte nostra stiamo facendo il possibile per tutelarli con tutti i mezzi a nostra disposizione.»

Oltre ai tre assessori regionali, hanno partecipato al vertice con il ministro Adolfo Urso il ministro degli Affari Europei, del PNRR e delle Politiche di Coesione, Tommaso Foti, il sottosegretario con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, e i rappresentanti dell’azienda, delle organizzazioni sindacati e delle istituzioni locali.

Il tavolo è stato aggiornato a lunedì 10 febbraio quando si terrà una riunione tecnica tra ministero, Regione e Glencore per approfondire l’inserimento dei nuovi progetti industriali.

Il Mimit, Ministero delle Imprese e Made in Italy, ha ospitato stamane a Roma il “Tavolo Sulcis”, al quale hanno partecipato il ministro Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto assieme a tecnici e consulenti del governo, e l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani.

Sono stati affrontati gli stati di avanzamento delle vertenze Sider Alloys, Portovesme Srl ed Eurallumina, tenendo come priorità la tenuta occupazionale dei lavoratori, diretti e indiretti, dell’intero polo industriale.

«L’incontro era propedeutico ai tre tavoli specifici convocati nelle prossime settimanespiega l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Canie ha evidenziato positivamente unità di intenti e una buona collaborazione con il ministro Urso e con il governo nell’affrontare le crisi.»

Il calendario prevede come primo tavolo quello di lunedì 20 gennaio per Eurallumina. A questo riguardo, l’assessore Emanuele Cani ha illustrato i passi avanti rispetto al Piano di approvvigionamento energetico, in particolare all’imminente modifica del Dpcm su cui la presidente Alessandra Todde ha chiesto un incontro urgente al ministro Gilberto Picchetto Fratin.

Giovedì 30 gennaio toccherà al tavolo Sider Alloys, sul quale gli annosi ritardi dell’attuale proprietà e i rischi che siano smantellati dal sito attrezzature e parti di linee produttive dell’ex Alcoa ha portato nei giorni scorsi a un presidio degli stessi lavoratori. Regione Sardegna e Governo si sono trovati d’accordo sul fatto che tale situazione non sia più sostenibile e che sia necessario valutare soluzioni immediate in preparazione dell’incontro.

Mercoledì 5 febbraio, infine, è previsto il tavolo sulla Portovesme Srl, azienda che poche settimane fa ha deciso la chiusura anticipata della linea zinco. Produzione che, in accordo con la Regione, il ministro Adolfo Urso ha definito strategica, promettendo a breve interlocuzioni con investitori interessati all’acquisizione di tutto lo stabilimento.

«A stretto giro verranno convocati i sindacati per un’informativa dettagliata sull’esito dell’incontro», ha annunciato l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani.

A distanza di 24 ore dalla richiesta arrivata ieri dall’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani, al termine dell’incontro con le organizzazioni sindacali tenuto in assessorato, oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha convocato per il 17 gennaio 2024, alle ore 12.00, a Palazzo Piacentini, una riunione con la Regione Sardegna dedicata alle grandi vertenze del polo industriale di Portovesme: Portovesme srl, Eurallumina e Sider Alloys. Ieri mattina, nel corso dell’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Sider Alloys, le organizzazioni sindacali avevano sollecitato alla Regione, in presenza dell’assessore dell’Industria Emanuele Cani, un intervento forte per sbloccare la vertenza Sider Alloys e, come sollecitato dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni locali, il ministro – presente alla Portovesme srl con la ministra del Lavoro Marina Calderone e la sottosegretaria del Mimit Fausta Bergamotto, ha deciso di affrontare nella loro globalità le crisi delle tre grandi aziende del polo industriale.

«Quando qualche giorno fa ho annunciato la mia intenzione di venire qui a Portovesme oggi, non avrei mai potuto pensare di trovare una così straordinaria unità di intenti tra tutte le parti in causa: il Governo, con la ministra del Lavoro Marina Calderone e la sottosegretaria Fausta Bergamotto, la presidente della Regione con la sua Giunta, le parti politiche senza distinzione di colore, tutti i sindaci, le organizzazioni sindacali. Insieme sono certo che raggiungeremo l’obiettivo.»

Il titolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, lo ha detto stamane, nell’incontro tenutosi nello stabilimento della Portovesme srl, nel corso del quale è stata esaminata la gravissima situazione venutasi a determinare con la decisione della Glencore di fermare definitivamente la linea zinco.

«Chiederemo alla multinazionale Glencore di rivedere le decisioni prese, con la ripresa della produzione di piombo, unitamente a quella dello zinco e, qualora decidesse di restare ferma sulle sue posizioni, di tenere lo stabilimento nella condizione di poter ripartire con il coinvolgimento di un altro soggetto imprenditoriale, per il quale ci siamo già messi in moto con grande fiducia – ha aggiunto il ministro Adolfo Urso – che ha rimarcato anche l’impegno del Governo teso a favorire l’insediamento nell’area industriale di Portovesme, di nuove iniziative imprenditoriali in grado di dare una boccata d’ossigeno al territorio, con la creazione di nuove opportunità lavorative.»

L’incontro è iniziato poco dopo le 11.00 nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme. I lavoratori, intanto, sono rimasti in attesa davanti ai cancelli.

Prima dell’intervento del ministro Adolfo Urso, ho intervistato la presidente della Regione, Alessandra Todde, e il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini. La Giunta era rappresentata anche dagli assessori dell’Industria Emanuele Cani e del Lavoro Desirè Manca.

Il ministro Adolfo Urso, prima di addentrarsi nelle vicende della Portovesme srl, ha ricostruito nel dettaglio tutti gli interventi fatti dal Governo in altre realtà industriali, conclusi con risultati positivi e s’è detto certo che anche nel Sulcis verrà raggiunto l’obiettivo prefissato di tenere in piedi, rafforzare e rilanciare il sito industriale.

Dopo il ministro Adolfo Urso, è stata la volta della collega del Lavoro Marina Calderone.

Alle durissime parole del ministro del Lavoro, sono seguite quelle altrettanto dure di Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna.

Per le organizzazioni sindacali sono intervenuti il segretario generale della CGIL Sardegna Fausto Durante, il segretario generale della COSL Sardegna Pier Luigi Ledda e la segretaria nazionale della UILTEC UIL Daniela Piras. Il loro è stato un coro unanime, con una sollecitazione al Governo e alla Regione di chiamare la Glencore alle sue responsabilità, perché il territorio e i suoi lavoratori meritano rispetto e se non ha più intenzione di operare nel Sulcis, favorisca il passaggio verso un nuovo soggetto imprenditoriale che ha intenzione di dare continuità produttiva.

Sono seguiti gli interventi del sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori, di don Antonio Mura, responsabile della Pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias, Don Antonio Mura, e di Andrea Lai, segretario organizzativo UIL Sardegna.

Al termine degli interventi, le conclusioni sono state affidate al ministro Adolfo Urso, che ha esposto il piano di lavoro che il Governo seguirà fin dalle prime settimane del nuovo anno.

La giornata di lavoro è proseguita all’esterno dello stabilimento, per le comunicazioni ai lavoratori.

Davanti ai cancelli, hanno ripreso la parola il ministro Adolfo Urso, la ministra Marina Calderone e la presidente della Regione Alessandra Todde.

Giampaolo Cirronis

      

Il vertice romano al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza Portovesme Srl si è concluso con un nulla di fatto da parte di Glencore, ma con uno spiraglio: il Governo starebbe vagliando una manifestazione di interesse da parte di un soggetto disponibile a valutare l’eventuale acquisizione della linea di produzione dello zinco, attualmente in capo alla multinazionale svizzera.

All’incontro con il ministro Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto e i rappresentanti di Glencore, hanno preso parte per la Regione Sardegna l’assessore dell’industria Emanuele Cani, l’assessora del lavoro Desirè Manca e l’assessora dell’ambiente Rosanna Laconi, quest’ultima da remoto.

«Continua a essere evidente la totale chiusura da parte della società a valutare qualunque ipotesi che contempli il mantenimento in funzione dell’impianto di produzione dello zincoha commentato l’assessore dell’Industria Emanuele Cani -. Noi come Regione abbiamo ribadito la necessità di tenerlo aperto, e nonostante le perplessità del caso, ha concluso l’assessore, guardiamo con cauta fiducia alla manifestazione di interesse da parte di un soggetto imprenditoriale interessato a rilevare la linea zinco.»

Si è svolto ieri l’incontro tra la Regione, presenti la presidente Alessandra Todde e l’assessore dell’Industria Emanuele Cani e il ministro Adolfo Urso e la sottosegretaria Fausta Bergamotto, per fare il “punto” sulla vertenza Portovesme srl, l’azienda metallurgica controllata dalla Glencore.

«Nel corso dell’incontro è stato illustrato il progetto sulla black mass presentato nei giorni scorsi dalla Glencore al Governo. È stato stabilito di convocare un incontro con la società nei prossimi giorni, in vista del tavolo plenario a cui parteciperanno anche i sindacati nelle prossime settimane, proprio per illustrare lo stato dell’arte. A tal proposito, dato che si parla di materie prime critiche, la Regione ha ribadito la necessità di prendere in considerazione quelle presenti nel territorio regionale», ha detto l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani.

L’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani, ha ribadito e rafforzato l’unità di intenti con le rappresentanze sindacali degli stabilimenti Glencore di Portovesme e di San Gavino Monreale nel corso di un vertice che si è svolto oggi, nella sede dell’assessorato. Durante la riunione l’esponente dell’Esecutivo ha ricostruito i passaggi più significativi degli incontri e delle interlocuzioni dei giorni scorsi con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, ribadendo, ancora una volta, la necessità di convocare, quanto prima, un tavolo nazionale alla presenza di tutti i soggetti interessati.

«Con i sindacatiha detto l’assessore Emanuele Cani si è condiviso un passaggio fondamentale. Punto fermo di questa vertenza, da sostenere unitariamente, e in linea con gli impegni già assunti dalla società, è l’assoluto rifiuto della chiusura della linea zinco. Non accetteremo che si mantenga in funzione solo la produzione dei forni Waelz, gli impianti rotativi che trattano i fumi di acciaieria e residui.»

Il prossimo 24 settembre, a Roma, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato un incontro con i soggetti interessati alla presenza della ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, e della sottosegretaria Fausta Bergamotto. «Si trattaha concluso Emanuele Canidi un atto importante che certifica l’impegno e la volontà di voler trovare una soluzione a una vertenza che ha una valenza non solo locale, ma nazionale.»

Domattina, alle 8.00, si svolgerà l’assemblea dei lavoratori, per un aggiornamento sullo stato della vertenza.

I sindaci del Sulcis Iglesiente hanno chiesto un incontro urgente al MIMIT sulla situazione di crisi dell’area industriale di Portovesme – Eurallumina, Enel, Portovesme/Glencore, Sider Alloys.

«Rilevate le gravi criticità, persistenti ormai da anni, riguardanti le varie attività industriali insediate nell’Area Industriale di Portovesme e caratterizzate da produzioni strategiche nel settore dell’alluminio e dello zinco oltre alla produzione termoelettrica di energiasi legge nella richiesta, inoltrata al ministro Adolfo Urso, alla sottosegretaria Fausta Bergamotto, al dottor Giampiero Castano della Struttura per le crisi d’impresa, al dottor Mattia Losego della Struttura per le crisi d’impresa, all’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani e, per conoscenza, alla presidente della Regione Alessandra Todde -; considerato che l’Area Industriale presenta tuttora gravi carenze infrastrutturali, come a titolo di esempio il Porto solo parzialmente fruibile; preso atto che ad oggi non si riscontrano concreti progressi nelle attività di riavvio produttivo di Eurallumina e Sider Alloys e considerata, inoltre, la significativa riduzione produttiva di Portovesme/Glencore e la ormai prossima dismissione della centrale termoelettrica di Enel; vista, infine, la nota della Direzione della Sider Alloys che comunica la Cassa Integrazione Ordinaria a decorrere dal prossimo 6 maggio; i sindaci del Sulcis Iglesiente chiedono un incontro urgente tra MIMIT, Regione Sardegna, Istituzioni del territorio e rappresentanze dei lavoratori, rimarcando che il grave disagio socio-economico del Sulcis Iglesiente diventa ogni giorno che passa sempre più difficile da gestire e che i Sindaci non possono essere abbandonati a loro stessi e restare inascoltati.»

I 23 sindaci dei Comuni del Sulcis Iglesiente hanno chiesto al ministero delle Imprese e del Made in Italy la convocazione urgente di un tavolo di confronto sulle criticità delle vertenze dell’area industriale di Portovesme. Questa sera hanno inviato una nota al ministro Adolfo Urso, al sottosegretario Fausta Bergamotto, al presidente della Regione Christian Solinas e, per conoscenza, al prefetto di Cagliari, nella quale scrivono che, vista la nota del 7.02.2024 della Società Sider Alloys SpA con la quale si convoca una riunione con le organizzazioni sindacali territoriali del Sulcis Iglesiente per l’apertura della Cassa Integrazione; preso atto delle dichiarazioni del MIMIT che in più occasioni ha confermato il pieno sostegno per il riavvio delle attività produttive dell’Area Industriale di Portovesme (Sider Alloys, Eurallumina, Portovesme Srl) ritenute strategiche a livello nazionale; valutati i ritardi registrati nelle attività di riavvio produttivo, dell’erogazione dei finanziamenti programmati e della realizzazione delle infrastrutture indispensabili per la vita stessa di qualsiasi attività economica del territorio; ricordato, infine, il grave disagio socio-economico del Sulcis Iglesiente, ormai esasperato dalle tante promesse e tanti progetti mai realizzati, chiedono la convocazione urgente da parte del MIMIT di un tavolo di confronto con tutti i soggetti istituzionali regionali e del Sulcis Iglesiente per una diretta e corretta informazione sulle criticità riguardanti le varie vertenze dell’Area Industriale di Portovesme.

All’indomani del vertice tenutosi al ministero per le Imprese e del Made in Italy, per la vertenza della Portovesme SRL, che vede coinvolti i due stabilimenti di Portovesme e di San Gavino, siamo fortemente preoccupati per quella che sembra ormai essere una vertenza che, per i circa 1.500 lavoratori coinvolti, non vede via d’uscita, si chiude, infatti, senza un nulla di fatto anche il quarto incontro di ieri 4 luglio.

È inaccettabile, che dopo due mesi di tavoli tecnici, si chiuda una vertenza di tale rilevanza per l’intero comparto industriale Sardo con un arrivederci e grazie, senza che nessuna delle parti citate in causa, Governo e Glencore, siano state in grado di portare soluzioni anche tampone che avrebbero potuto garantire ai lavoratori, nel periodo transitorio, il traghettamento per la completa riconversione degli impianti senza creare un dramma sociale come quello che si sta verificando.

Non è accettabile che ad incontri di tale rilevanza, ben due su quattro, non si sia presentato al tavolo il sottosegretario Fausta Bergamotto, colui che è la massima figura politica delegata dal governo per seguire la delicata vertenza, atteggiamento questo che lascia trapelare un certo disinteresse nei confronti del futuro di tantissime famiglie che meritano il rispetto e la massima attenzione da parte di tutte le forze politiche, ancor più da chi ha il compito di presiedere ai tavoli ministeriali.

Se da una parte si vedeva uno spiraglio con la ripartenza della linea zinco, dopo ieri anche questa ipotesi sembra esser ormai tramontata, il Governo ha dichiarato che al momento non esistono soluzioni o accordi commerciali che possano calmierare il prezzo dell’energia, questa era l’unica soluzione che avrebbe permesso un possibile riavvio della linea con il coinvolgimento di diversi lavoratori in regime di cassa integrazione guadagni ormai da mesi.

Va sottolineato che il piano di riconversione proposto dalla multinazionale interesserà un lungo periodo, circa 4 anni, e verso il quale noi continuiamo a manifestare un forte interesse, sempreché, sia chiaro, sia ambientalmente e socialmente sostenibile, debba necessariamente chiarire e avere un concreto piano di come impiegare le maestranze in questo lasso di tempo. E’ impensabile che si scarichi sempre il peso di ogni singola decisione o cambiamento sulla pelle dei lavoratori, cosa che ad oggi risulta essere l’unica certezza di questa triste vertenza.

Al contempo, non sono chiare le posizioni nei confronti dello stabilimento di San Gavino che, ad oggi, continua a stare chiuso con i lavoratori tutti in regime di cassa integrazione guadagni, e sul quale non esiste attualmente nessuna prospettiva futura che possa dare un minimo di speranza ad un territorio ormai martoriato da decenni di chiusure, e che ormai assiste all’azzeramento di un intero comparto industriale.

Alla luce di tutto questo, possiamo permetterci ancora una volta che l’intero territorio sardo venga così drammaticamente sfregiato? Crediamo di no e continuiamo a ribadire che l’industria possa e debba ancora avere un ruolo fondamentale nella nostra economia.

In tutta Europa è in atto una grande sfida industriale che vede gli stati più lungimiranti portare avanti politiche industriali nuove ed importanti, questo consentirà loro di avere la leadership in settori strategici, contribuendo attivamente a rendere le industrie e le imprese più competitive, promuovendo la creazione di nuovi posti di lavoro e la crescita economica mediante un contesto favorevole alle imprese.

In conclusione possiamo dire che il nostro futuro dipenderà, in gran parte, da quanto le Politiche Industriali sarde saranno competitive così da essere il volano per la crescita sostenibile e l’occupazione, ma l’esito dell’incontro di ieri al MIMIT, fa registrare l’ennesimo fallimento.

Il Partito Democratico della Sardegna continua a manifestare forte preoccupazione per quella che sembra ormai una storia già scritta triste e vissuta dal popolo sardo, che parla di decenni di crisi e di fallimenti, ribadiamo a gran voce l’importanza del rilancio economico e sociale, che deve passare anche per una nuova politica industriale, dei territori che rischiano lo spopolamento e l’impoverimento.

Alessio Frau – Responsabile Politiche industriali PD

Piero Comandini – Segretario regionale PD