22 November, 2024
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Prosegue al Teatro Comunale Maria Carta di Villaspeciosa la “Stagione Teatro di Villaspeciosa febbraio/aprile 2024” nell’ambito del più ampio progetto “Arte & Sostenibilità” organizzato da Abaco Teatro, con un ricco fine settimana, tra esiti scenici e spettacoli di grande spessore drammaturgico legati a scottanti temi della storia contemporanea.

Si inizia sabato 9 marzo alle ore 19,30 con “Tutti dormono sulla collina” da Edgar Lee Masters e Fabrizio De Andrè con gli allievi del Laboratorio Teatrale di Villaspeciosa: Sara Mallei, Massimiliano Corda, Irene Lecca, Federica Garau, Rachele Chiappe, Claudio Salvi, Annalisa Devigus, Federica Melis, Candida Pusceddu, Giuseppina Ragucci. Firma la regia Rosalba Piras, aiuto regia Antonio Luciano e Tiziano Polese. Un esito scenico godibilissimo che tuttavia spinge lo spettatore a cercare l’essenza del vivere e  a sentire familiare la morte, di fronte alla quale impariamo a fare ogni cosa al meglio delle nostre possibilità.

La “Stagione Teatro di Villaspeciosa febbraio/aprile 2024” prosegue poi domenica 10 marzo, sempre alle ore 19,30 con “Colpevoli di Viaggio”, prodotto da Bocheteatro, liberamente ispirato ai testi di Erri De Luca,  scritto e interpretato da Monica Corimbi, musiche originali di Gianpaolo Selloni, installazione video di Laura Mascia.

Sarà inoltre visitabile nel foyer del Teatro Maria Carta, la mostra fotografica di Giorgio Russo “Segni e Segnali”, che resterà aperta al pubblico durante tutta la stagione teatrale.

 

Il Consiglio comunale di Iglesias questa sera ha approvato all’unanimità una mozione contro la guerra in Ucraina, presentata da otto consiglieri di minoranza: Simone Saiu, Luigi Biggio, Valentina Pistis, Arianna Cortese, Alberto Cacciarru, Federica Garau, Bruna Moi e Francesca Tronci.

La mozione, premesso che l’attacco della Russia all’Ucraina è un fatto di inaudita gravità da condannare fermamente; che il ruolo della diplomazia in questo momento deve essere forte e incisivo e diretto in maniera inequivoca a trovare una soluzione diplomatica e fermare quanto prima la guerra alle nostre porte; che il prezzo più alto delle guerre lo pagano i civili, i bambini, le donne e tutte le persone in fuga da quei territori; la mozione impegna il Sindaco e tutto il Consiglio comunale: «A creare ogni possibile mobilitazione affinché venga tutelata la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile contro il sopruso che si sta consumando in queste ore;  a prendere contatti ufficiali con la Comunità Ucraina in Sardegna e con gli organi diplomatici di quel Paese per stabilire forme di sostegno concrete da offrire alle persone che cercano rifugio nel nostro territorio; ad esprimere la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina ed i bombardamenti delle città».

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Bruna Moi, Federico Garau e Francesca Tronci, consiglieri comunali e portavoce del Movimento 5 Stelle al comune di Iglesias, hanno scritto una lettera aperta al primo cittadino Mauro Usai.

«Signor Sindaco, a proposito di sanità, nonostante tutte le azioni e le promesse compiute, il risultato ad oggi, continua a rimanere invariato – scrivono Bruna Moi, Federico Garau e Francesca Tronci –Possiamo riconoscerle impegno e dedizione quando parla dei problemi che da troppo tempo affliggono la nostra città ed i suoi ospedali, ma ad oggi i cittadini di Iglesias attendono non più risposte, ma risultati.
Come non citare il laboratorio analisi del Santa Barbara, che ancora oggi continua a non lavorare come dovrebbe, creando  ulteriori disagi alla struttura di riferimento, ovvero il CTO, ed a tutti quei cittadini affetti da patologie particolari come il diabete, costretti ad aspettare per giorni e giorni i risultati, con la presenza di soli quattro tecnici di laboratorio ed una chiusura della struttura prevista per le ore 14.00 di ogni giorno.
Tutto questo per colpa di una Primaria Responsabile che, anziché adoperarsi nel favorire il pieno funzionamento del servizio, continua in maniera imperterrita, con il benestare del Direttore di Area,  a trovare cavilli burocratici, contribuendo allo smantellamento della suddetta struttura, tramite il continuo trasferimento di macchinari e personale verso la città di Carbonia.
Come non citare la mancanza di personale ospedaliero, che non permette il futuro ricambio del personale ormai prossimo alla pensione, determinando dunque la chiusura di diversi servizi pubblici, costringendo i cittadini a doversi recare fuori città per usufruire di determinate visite, tra cui quelle allergologiche, gastroenterologiche, dermatologiche e tante altre.
Per non parlare delle sale operatorie, inaugurate un anno e mezzo fa, entrate poco tempo fa in funzione a pieno regime, ma già chiuse per ferie, così come possiamo evincere da  vari articoli presenti sulla stampa e sui social.»
«Ma non è ancora tutto – aggiungono Bruna Moi, Federico Garau e Francesca Tronci -, il pronto soccorso ancora non risulta essere pronto nonostante tutto il tempo impiegato per cercare di farlo partire, il non aver ultimato, per esempio,  la cabina necessaria per la presenza del guardiano, dimostra come l’assenza di progettazione e controllo dei lavori abbia rallentato l’inizio del funzionamento del servizio.
È stato convocato un Consiglio comunale straordinario per il 4 di settembre per parlare di sanità in presenza (si spera) dei vertici politici e sanitari regionali, iniziativa ammirevole, ma è giusto che lei sappia che potrebbe essere troppo tardi.»
«Signor Sindaco, è giunto il momento di radunare tutti i membri del consiglio comunale, indossare la sua fascia tricolore e raggiungere le stanze dei vertici politici che tengono sotto scacco la nostra città, proprio come alcuni suoi colleghi hanno fatto prima di lei.
È giunto il momento di avanzare sui tavoli che contano le richieste necessarie per la nostra città e per il nostro diritto alla salute.
Chiediamo che finalmente  venga restituita al cittadino iglesiente la propria dignità e il diritto di potersi curare senza problemi, chiediamo un laboratorio che possa funzionare in maniera efficiente ed una struttura ospedaliera che finalmente possa funzionare come una D.E.A. di primo livello, così come è stata dichiarata in data 1° gennaio del corrente anno.
Sig. Sindaco – concludono Bruna Moi, Federico Garau e Francesca Tronci -, il tempo passa, e domani potrebbe essere già troppo tardi.»