5 December, 2024
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Al termine della partita persa con l’Orlandina Capo d’Orlando (la quarta consecutiva, tra campionato e Champions League), ieri sera, negli spogliatoi del PalaSerradimigni, il coach della Dinamo Banco di Sardegna ha rassegnato le dimissioni ma il presidente Stefano Sardara le ha respinte.

«Contrariamente a quella che è l’abitudine comune del club di tenere al proprio interno le vicende societarie ritengo sia corretto condividere con voi cosa è successo dopo la partita – ha detto Stefano Sardara nella conferenza stampa post partita -. Al termine del match coach Federico Pasquini ha rassegnato le dimissioni perché riteneva che, sia per l’economia sia per il bene del club, fosse giusto dare una smossa alla squadra. Il compito del presidente è quello di verificare tutte le soluzioni e vi dico onestamente che io non avrei mai pensato di cambiare il coach, perché quando si inizia un percorso bisogna portarlo avanti con convinzione e l’abbiamo fatto nei momenti passati, lo rifarei oggi e anche domani. Quindi ho parlato con la squadra spiegando in maniera trasparente le intenzioni dell’allenatore e aggiungendo che da parte mia non c’era nessun tipo di problema: se avessero voluto seguire questa strada li avrei seguiti ma con un punto fermo e cioè che da domattina avremmo dovuto cambiare atteggiamento, perché con questo timore non si va nessuna parte. Hanno parlato tra loro e dopo un lungo faccia a faccia mi hanno comunicato che la squadra è una, la barca è la stessa e si va avanti tutti insieme. Quindi ho respinto le dimissioni di Federico Pasquini, si procede in questa direzione tutti insieme e si troveranno le soluzioni adatte. Voglio ringraziare doppiamente Federico per la scelta che ha fatto perché lui non pensava di essere il problema ma voleva provare a essere la soluzione: ci vuole grande coraggio a fare un gesto del genere che dimostra un grande affetto per il club, e lui ne ha da vendere.»

«Il presidente nello spogliatoio ci ha spiegato la situazione – ha detto il capitano Jack Devecchi -, noi abbiamo parlato e non c’è stato un solo giocatore che volesse Federico fuori dalla panchina. Siamo tutti consapevoli che non lo stiamo ripagando con la giusta grinta alla fiducia che ci dà ogni partita. Sappiamo che non stiamo rendendo al 100 per cento ma neanche al 70 per cento, abbiamo dimostrato in alcune partite che se giochiamo con entusiasmo e voglia di fare possiamo davvero fare bene. Lo sappiamo e siamo consapevoli, e nessuno di noi ritiene che sia un problema tecnico ma di noi giocatori che non stiamo rispondendo come si deve alla fiducia che ci stanno dando il coach e lo staff tecnico che lavorano al massimo e ci ascoltano sempre per trovare sempre nuove soluzioni. Questo è quello che è emerso dalla riunione in spogliatoio: tutti noi giocatori – compreso Rok che oggi non c’è – vogliamo uscire da questa situazione insieme a Federico e allo staff tecnico e ripagarli dell’energia e dell’entusiasmo che ci danno ogni giorno. Dobbiamo tutti dare di più a partire da me, stiamo rendendo sotto le nostre potenzialità: da domattina si torna a lavorare a testa bassa – ha concluso Jack Devecchi –, piegando le gambe e mettendo il sedere per terra.»

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Nuova amarissima sconfitta per la Dinamo di Sardegna nella settima giornata della regular season del campionato di A1. Questa volta a piegare la squadra di Federico Pasquini, in maniera inattesa quanto netta, è stata l’Orlandina di Capo d’Orlando, impostasi al PalaSerradimigni per 88 a 81 (primo tempo 47 a 38).

La Dinamo ha retto il confronto solo nel primo quarto, chiuso sotto di un solo punto, 19 a 18. Poi l’Orlandina ha preso il largo, andando al riposo avanti di 9 punti, 47 a 38, e al ritorno in campo non consentendo mai alla Dinamo di riavvicinarsi. Il vantaggio della squadra di Gennaro Di Carlo è cresciuto ancora, fino al + 15 del 30′: 71 a 56.

Nell’ultimo quarto la Dinamo ha tentato una disperata rimonta, quando ormai era troppo tardi, è arrivata a -5 a pochi secondi dalla fine, per chiudere poi sull’81 a 88.

Nella Dinamo s’è salvato il solito Scott Bamforth, autore di 26 punti (4 su 7 da 2 punti, 5 su 9 da 3 punti, 3 su 4 ai tiri liberi, 9 rimbalzi, 8 assist, 36 di valutazione nei 39′ giocati). Federico Pasquini praticamente non lo ha mai tolto dal campo. Discreta la prova di Marco Spissu, 13 punti per lui (1 su 3 da 2 punti, 3 su 7 da 3 punti, 2 su 2 ai tiri liberi, 3 rimbalzi e 3 assist in 23′, 14 di valutazione). In doppia cifra anche Shawn Jones (13 punti), William Hatcher (11) e Dyshawn Pierre (10). Nessun punto per Achille Polonara, in campo 15′, e Darko Planinic, in campo per 14′.

Per la Dinamo è la quarta sconfitta consecutiva, tra campionato e Champions League, dopo la grande vittoria sull’Olimpia Milano (90 a 69). Forse non è casuale che questa striscia negativa sia coincisa con l’assenza per infortunio di Rok Stipcevic.

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La Dinamo Banco di Sardegna torna in campo questa sera al PalaSerradimigni di Sassari, fischio d’inizio ore 18.15, contro l’Orlandina di Capo d’Orlando, per la settima giornata del girone d’andata della regular season del campionato di A1. La vittoria è d’obbligo, per ritrovare fiducia dopo le ultime sconfitte subite con la Vanoli Cremona di Meo Sacchetti in campionato e sul campo della Juventus Utena (Lituania) in Champions League, e per smuovere la classifica, ferma a 6 punti in 6 giornate, frutto di 3 vittorie e 3 sconfitte.

La squadra di coach Gennaro Di Carlo, dopo essersi imposta tra le rivelazioni della passata stagione, conquistando i quarti di finale di Coppa Italia e i playoff scudetto per la prima volta nella sua storia, come la Dinamo si presenta profondamente rinnovata, con due sole conferme, Mario Delas e Vojislav Stojanovic. In Sicilia sono arrivati il play Engin Atsur con il suo backup Mario Ihring, la guardia ex Torino Mirza Alibegovic, il talento di Matteo Laganà, l’esperienza di Jakub Wojciechowski e Arturs Strautins, giocatore lettone cresciuto negli ultimi tre anni Reggio Emilia. Ha inoltre scommesso su giovani all’esordio nel campionato italiano come l’ala di nazionalità francese Demien Inglis, la guardia classe 1992 Justin Edwards e l’ala lituana classe 1998 Arnoldas Kulboka, ed ha confermato in prima squadra le giovani promesse Galipò e Donda. Nei giorni scorsi il club ha reso noto l’accordo con Dominique Hogue: il giocatore ex Trento farà parte della squadra ma non giocherà la sfida con Sassari perché non ancora tesserato.

«Capo d’Orlando che in campionato è reduce da tre buone partite: tre settimane fa ha vinto agevolmente a Reggio Emilia, due settimane fa ha perso all’ultimo tiro contro Torino in casa giocando un’ottima partita e poi hanno vinto di quasi venti punti contro Pesaro – ha detto alla vigilia coach Federico Pasquini -. Non hanno avuto continuità in termini di Basketball Champions League ma i grandi divari che hanno incassato li hanno presi contro squadre importanti tipo il Neptunas. L’Orlandina è una squadra che sta sviluppando i talenti che ci aspettavamo da quest’estate: primo fra tutti Arnoldas Kulboka, giocatore interessante che è seguito anche dall’Nba. Ci sono poi tanti giocatori come Jakub Wojciechowski e Mario Delas sotto canestro, Justin Edwards e Mirza Alibegovic sul perimetro. Dovremo essere bravi e pronti in questo momento a fare una partita vera – ha concluso il coach della Dinamo – perché vogliamo riprendere a vincere e smuovere la classifica, per farlo dovremo superare stanchezza e infortuni.»

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Pesante sconfitta per la Dinamo Banco di Sardegna sul campo della Vanoli Cremona degli ex Meo Sacchetti, Travis e Drake Diener e Darius Johnson-Odom, 96 a 81 (primo tempo 44 a 40).

La partita è stata equilibrata per 30′, con la Vanoli avanti di 6 nei primi 10 minuti (30 a 24), di 4 all’intervallo lungo (44 a 40) e ancora di 4 al 30′, 68 a 64. Nell’ultimo quarto la Vanoli ha cambiato marcia e la Dinamo non ha trovato la lucidità e le forze necessarie per opporsi, finendo col subire un parziale di 28 a 17, per il definitivo 96 a 81.

Federico Pasquini ha dovuto fare a meno, come già accaduto con il Monaco in Champions League, di Rok Stipcevic, rimasto in Sardegna per recuperare dall’infortunio.

Nella Dinamo il miglior realizzatore è stato Achille Polonara, con 16 punti, dietro di lui Scott Bamforth e William Hatcher con 15 punti a testa, Darko Planinic e Dyshawn Pierre con 11 punti a testa. Nella Vanoli in evidenza 21 punti per Landon Milbourne, Kelvin Martin 20, Darius Johnson-Odom 14, Henry Sims 14, Travis Diener 9.

«Complimenti alla Vanoli che, nel momento in cui si faceva la partita nel quarto quarto, hanno tirato con percentuali incredibili mentre noi non ne avevamo più – ha detto a fine partita Federico Pasquini –. Abbiamo preso questo break che ha segnato la partita nell’ultima frazione: abbiamo sempre inseguito senza mai prendere l’inerzia della partita, e in una serata in cui fanno 14/25 è normale far fatica a prenderli. Nell’ultimo quarto hanno fatto 10 su 13 da tre, complimenti a loro, è normale che mi aspettavo una prestazione diversa da parte nostra, nel momento clou della partita non siamo stati in grado di girarla a nostro favore. Noi dobbiamo lavorare – ha concluso il coach della Dinamo –, essere forti anche dopo una partita come questa per ripartire e alzare la testa perché tra tre giorni si gioca a Utena.»

Domani mattina la Dinamo partirà per la Lituania, dove mercoledì il Banco affronterà la Juventus Utena nel Game 5 di Basketball Champions League.

Cremona 96 – Dinamo Banco di Sardegna 81

Parziali: 30-24; 14-16; 24-24; 28-17.

Progressivi: 30-24; 44-40; 68-64; 96-81.

Cremona: Johnson-Odom 14, Martin 20, Gazzotti 3, T.Diener 9, Ricci 3, Ruzzier 1, Portannese 8, Sims 14, D.Diener 3, Milbourne 21. All. Meo Sacchetti.

Banco di Sardegna: Spissu 2, Gallizzi, Bamforth 15, Planinic 11, Devecchi , Randolph 6, Pierre 11, Jones 5, Hatcher 15, Polonara 16, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini.

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La Dinamo Banco di Sardegna affronta alle 18.15 la prima di due trasferte consecutive tra campionato e Basketball Champions League. Al PalaRadi di Cremona affronta la Vanoli allenata da coach Meo Sacchetti, nelle cui fila giocano altri tre indimenticati ex, i cugini Travis e Drake Diener e Darius Johnson-Odom.

La squadra biancoblu arriva a Cremona dopo il Game 4 di martedì con Monaco in BCL con la voglia di riscattare la sconfitta in coppa e proseguire in campionato la striscia dopo il successo sull’Olimpia Milano centrato sette giorni fa al PalaSerradimigni. Dopo la gara odierna, la squadra volerà in Lituania, a Utena, dove affronterà la formazione della Juventus nel Game 5 della regular season di Basketball Champions League.

«Andiamo a giocare su un campo difficile contro una squadra che è reduce da una buona partita a Pesaro e da una bella vittoria in casa contro Pistoia – ha detto alla vigilia Federico Pasquini -. Cremona è una squadra che ha la capacità di trovare il tiro subito e correre in contropiede, come tutte le squadre di Meo. Noi dovremo essere bravi a fermare la loro transizione. La chiave di tutto in questo momento è Darius Johnson-Odom che sta facendo 20 punti di media a partita e 5 assist ed è il catalizzatore, l’opzione primaria sotto il profilo offensivo. Cremona è una squadra votata alla corsa, noi dovremo essere bravi ad andare lì e fare una partita intelligente. Sicuramente una partita con Travis, Drake e Johnson-Odom in campo, e Meo in panchina, non è una come le altre. Sono convinto però che la componente emotiva si senta di più su un campo in cui sei stato protagonista rispetto al giocare in casa. Per questo – ha concluso Federico Pasquini – mi aspetto che faranno bene e vorranno mostrare il loro valore.»

Meo Sacchetti ha commentato così l’impegno di questa sera con la Dinamo: «Sarà una partita in cui si incontrano una squadra come la nostra che si deve salvare, mentre loro puntano ad arrivare nelle prime quattro squadre del campionato, anche se non sarà facile. Poi in particolare la pallacanestro ha dimostrato che non sempre la squadra più forte vince. Quindi con questo spirito affrontiamo questa partita che giochiamo in casa nostra, con l’obiettivo di allungare la parte di prestazione che di solito facciamo molto bene; dobbiamo cercare di prolungare ciò che di buono facciamo in 20 minuti, mantenendolo per 40».

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Netta sconfitta per la Dinamo Banco di Sardegna nel terzo match casalingo della prima fase della Champions League, contro la fortissima squadra francese dell’As Monaco, capolista del girone a punteggio pieno: 63 a 81 (primo tempo 34 a 41). La partita è stata equilibrata solo nel primo quarto, terminato in parità, 20 a 20, poi i francesi hanno iniziato a macinare gioco e punti ed hanno portato l’inerzia del match dalla loro parte, senza più lasciarla. 34 a 41 all’intervallo lungo, in avvio di terzo quarto è stata ancora Monaco a dettare il ritmo condotta da Christopher Evans che ha segnato il massimo vantaggio: +11. Scott Bamforth ha prova ancora a caricare la squadra e ad accorciare le distanze, aiutato da Achille Polonara, William Hatcher e Darko Planinic. La Dinamo ha sofferto ancora a rimbalzo ed il terzo quarto si è chiuso sul 47 a 58.

L’ultima frazione si è aperta con le bombe di Marco Spissu e Scott Bamforth e la Dinamo a -6 ma Monaco ha riportato nuovamente il vantaggio in doppia cifra con uno strappo firmato Kikanovic-Lacombe. E nel finale i ragazzi di coach Federico Pasquini non sono riusciti a fermare la corsa del Monaco, impostosi nettamente con il punteggio di 81 a 63.

Alla Dinamo, priva di Rok Stipcevic infortunato, non è bastata un’altra prestazione super di Scott Bamforth, miglior realizzatore con 25 punti, con una percentuale nei tiri da 3 punti, 5 su 7 , il 100% nei tiri liberi (6 su 6), 7 rimbalzi e 5 assist.

Il calendario non dà tregua alla Dinamo che domenica scenderà in campo a Cremona nella sfida con la Vanoli degli ex Meo Sacchetti, Travis e Drake Diener e Darius Johnson-Odom.

«Complimenti a Monaco, che è una squadra di grande livello e stasera nel momento in cui ci stavamo riavvicinando ha messo in campo un’azione difensiva perfetta che ci ha tagliato le gambe – ha detto a fine partita Federico Pasquini -. Oggi però ci tengo anche a fare i complimenti e a ringraziare i ragazzi per lo sforzo che hanno fatto nelle gare tra Bologna, Murcia e Milano. Non cerco mai scusanti ma in questo caso ci sono dei fattori che non possono non essere considerati. Il calendario ci imponeva di giocare dopo 48 ore anziché 72, avevamo Rok Stipcevic infortunato, Levi Randolph che ha voluto giocare nonostante il problema alla caviglia, lo stesso ha fatto Shawn Jones, e William Hatcher che appena rientrato dall’infortunio ha spesso tantissimo nelle gare precedenti arrivando ad oggi comprensibilmente scarico. Tutti questi fattori ci hanno portato ad essere decisamente meno brillanti di altre volte e senz’altro meno brillanti di un’avversaria che ha avuto un giorno e mezzo di recupero in più di noi. Adesso innanzitutto – ha concluso Federico Pasquini – abbiamo bisogno di un po’ di riposo e poi ci concentreremo sulle prossime partite a Cremona e in Lituania.»

Dinamo Banco di Sardegna 63 – As Monaco 81

Parziali: 20-20; 14-21; 13-17; 16-23.

Progressivi: 20-20; 34-41; 47-58; 63-81.

Banco di Sardegna: Spissu 3, Gallizzi, Bamforth 25, Planinic 7, Devecchi, Randolph 2, Pierre 7, Jones 8, Hatcher 6, Polonara 5, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini.

As Monaco: Cooper 6, Craft 2, Sy 9, Lacombe 17, Gladyr 3,  Kikanovic 14, Joseph 4, Sylla 2, Loubaki, Robinson 6, Evans 18. All. Zvezdan Mitrovic.

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Strepitosa impresa della Dinamo contro la capolista Olimpia Milano, travolta al PalaSerradimigni di Sassari per 90 a 69 (primo tempo 43 a 36). Quella disputata dai ragazzi di Federico Pasquini, contro la squadra più forte del campionato, è stata la classica partita perfetta, dominata dall’inizio alla fine. Per capire fino in fondo la portata dell’impresa della squadra biancoblu, presentatasi alla grande sfida con la squadra dell’ex CT azzurro Simone Pianigiani con il morale a mille, quattro giorni dopo la grande vittoria di Murcia in Champions League, è sufficiente sottolineare come Stipcevic e compagni abbiamo dominato i quattro tempi del match, chiusi tutti in vantaggio (21 a 18, 22 a 18, 25 a 17 e 22 a 16).

La Dinamo è partita a mille, senza farsi intimorire dalla corazzata Olimpia e, trascinata dal talento e dall’energia di Scott Bamforth e dalla concretezza di Darko Planinic, hanno chiuso il primo quarto avanti di tre lunghezze: 21 a 18. Nel secondo quarto, l’Olimpia ha provato a mettere la testa avanti con Arturas Gudaitis ed Abass Abass Awudu, ma la Dinamo ha risposto con un super Achille Polonara, finalmente in forma, William Hatcher ed una difesa attenta, chiudendo il primo tempo avanti di sette lunghezze: 43 a 36.

Nel secondo tempo non c’è stata storia. La Dinamo ha giocato una pallacanestro incredibile, in un PalaSerradimigni caldissimo. Il vantaggio è andato via via dilatandosi, la Dinamo ha chiuso il terzo quarto con un +15, 68 a 53, e l’Olimpia non ha mostrato segnali di reazione neppure nell’ultimo quarto, andando sotto fino al -26 (64 a 90), realizzando gli ultimi 5 punti per il definitivo 90 a 69.

Quattro gli uomini in doppia cifra al termine del match per la Dinamo: uno strepitoso Scott Bamforth ha chiuso con 19 punti, 7 rimbalzi, 4 falli subiti e 5 assist, 28 di valutazione. Serata in grande spolvero per Darko Planinic: il centro croato ha trovato il giusto feeling con il campo incorniciando una prestazione da 17 punti con 6/6 da due e 8 falli subiti, 22 di valutazione. Bene Achille Polonara, un cecchino dall’arco nel primo tempo con 3 su 4 dalla lunga distanza (11 punti, 2 rimbalzi, 15 di valutazione), Shawn Jones (10 punti, 7 rimbalzi) e William Hatcher (11 punti). Menzione speciale per Dyshawn Pierre, bravo a rispondere nei momenti importanti, autore della bellissima stoppata ad Andrea Cinciarini e a referto con 7 punti e 4 rimbalzi, e Levi Randolph: in ombra nei primi 30′ che si è sbloccato nell’ultima frazione (9 punti); fondamentale Rok Stipcevic, alla voce assist, 8, e 3 rimbalzi, con 15 di valutazione nonostante gli insoliti 2 soli punti realizzati dalla lunetta, senza tiri da 2 e 3 punti in 16 minuti giocati.

Per la Dinamo, come sempre, visto il calendario, non c’è tempo per esaltarsi: già da domani la squadra ritornerà a lavorare in vista del prossimo impegno, in programma martedì sera al PalaSerradimigni arriva l’As Monaco, per la quarta giornata di Basketball Champions League.

«Abbiamo preparato la partita per essere molto aggressivi a livello difensivo e direi che abbiamo fatto un buon lavoro – ha detto Federico Pasquini -. L’obiettivo era lavorare bene in difesa per costruire bene l’attacco, i ragazzi hanno eseguito alla perfezione il piano partita, complimenti a tutti per come hanno giocato. Adesso che da dieci giorni stiamo riuscendo a lavorare tutti insieme stiamo tornando ad essere il gruppo visto in precampionato, stiamo crescendo. Sono davvero soddisfatto di come tutti si stiano impegnando e di come giorno dopo giorno stiamo costruendo un sistema vero in cui tutti vengono coinvolti.»

«Siamo stati poco presenti, per noi una settimana come questa e in queste condizione era evidentemente troppo – ha detto il coach dell’Olimpia Simone Pianigiani -. Oggi non c’erano energie, abbiamo cercato di distribuirle al meglio al primo tempo, rimanendo a contatto ma poi qualche errore e l’assenza di ritmo difensivo ci hanno portato sotto. Mentalmente non avevamo proprio le energie per recuperare. Dobbiamo accettare serate come questa ma certo non accettare un divario così importante, per noi stessi.»

«Dopo la vittoria a Murcia abbiamo preso grande fiducia – ha commentato Achille Polonara -. Stasera prima della partita eravamo davvero molto carichi e direi che l’abbiamo azzannata subito riuscendo anche a  mantenere il controllo per tutta la gara. Non era una partita facile, sappiamo tutti chi è Milano e averle concesso solo 69 punti è tanta roba. Il pubblico stasera è stato davvero fantastico, speriamo di andare in campo e sugli spalti così anche martedì per la gara di Champions League.»

Dinamo Banco di Sardegna 90 – Olimpia Milano 69.

Parziali: 21-18; 22-18; 25-17; 22-16.

Progressivi: 21-18; 43-36; 68-53; 90-69.

Banco di Sardegna: Spissu 8, Bamforth 19, Planinic 17, Devecchi , Randolph 9, Pierre 7, Jones 10, Stipcevic 2, Hatcher 7, Polonara 11, Picarelli , Tavernari. All. Federico Pasquini.

Milano: Micov 6, Pascolo 2, Fontecchio 2, Cinciarini 3, Cusin 2, Abass 10, M’baye 2, Theodore 6, Jefferson 6, Bartans 15, Gudaitis 15.  All. Simone Pianigiani.

Darko Planinic.

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Basket spettacolo alle 17.00 al PalaSerradimigni con la sfida tra Dinamo Sassari e Olimpia Milano. E’ la sfida numero 40 tra le due squadre, la prima tra Federico Pasquini e l’ex ct della Nazionale Simone Pianigiani, al ritorno nel campionato italiano, dove ha vinto tutto sulla panchina della Mens Sana Siena, reduce dall’esperienza dello scorso anno in Israele. In campo anche alcuni ex: Rok Stipcevic ha vestito la maglia dell’EA7 all’inizio della stagione 2012/2013 mentre Marco Cusin iniziò l’annata 2014/2015 a Sassari. Il capitano Jack Devecchi si è formato nelle giovanili biancorosse così come Andrea Picarelli, al primo anno in Sardegna.

«Con Milano dovremo essere molto bravi a limitare i loro pick and roll che giocano in continuazione, anche tre o quattro nella stessa azione, da qui parte la grande qualità di questi giocatori soprattutto Jordan Theodore che riesce a creare vantaggio per sé e per i compagni – ha detto Federico Pasquini alla vigilia -. Sono convinto che noi dovremo fare la nostra partita, senza pensare troppo all’avversario: nel momento in cui giochi contro Milano ti devi concentrare sull’aspetto tecnico-tattico dove loro sono molto bravi e devi fare meglio nelle altre situazioni che nascono dall’uno contro uno e dal talento. Loro sono forti e profondi, hanno capacità di essere fisici e atletici, affrontiamo la squadra migliore in Italia con grande rispetto ma nessuna paura. Non siamo ancora perfetti e sappiamo che contro l’Olimpia bisogna esserlo, ma sicuramente sarà una partita vera e faremo di tutto per portarla a casa.»

Le partite con l’Olimpia non sono mai state ordinarie, fin dal primo anno di serie A. Nella stagione di debutto nella massima serie, 2010/2011, infatti, la Dinamo incontrò l’Olimpia ai quarti di finale dei playoff, scrivendo una nuova pagina di storia biancoblu: i sassaresi vinsero la prima sfida espugnando il Mediolanum Forum. Nella stagione 2013/2014 il Banco incontrò i meneghini nella semifinale playoff finita in gara 6 al PalaSerradimigni con la vittoria di Gentile e soci. All’inizio della stagione successiva, quella del Triplete, i giganti affrontarono Milano nella finale di Supercoppa, primo trofeo messo in bacheca, e poi quella di Coppa Italia, imponendosi due volte su due. Quello stesso anno la volata allo storico Scudetto passò dalla infinita e appassionante serie di semifinale con l’EA7, finita con la magia di Sanders che portò la gara all’overtime. Lo scorso anno il Banco ha incontrato l’Olimpia nella finale di Coppa Italia di Rimini, la terza nella sua storia e la seconda contro le scarpette rosse.

Shawn Jones.

 

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Prima vittoria in Champions League per la Dinamo Banco di Sardegna, impostasi ieri sera sul campo dell’Ucam Murcia per 83 a 78 (primo tempo 37 a 39). La squadra di Federico Pasquini si è presentata sul campo della compagine iberica reduce dalle due amare sconfitte casalinghe, contro un avversario che, viceversa, ha vinto le prime due partite di questa nuova edizione della competizione continentale, ma con la ferma determinazione di invertire la rotta. Sul campo è maturata una vittoria importante, che dà nuovo entusiasmo alla squadra e a tutto l’ambiente, in vista del doppio impegno casalingo con l’Olimpia Milano in campionato e con l’As Monaco in Champions League.
Dopo un avvio bruciante, con un primo break di 10-0, la Dinamo ha subito la reazione spagnola e il match è rimasto in equilibrio per 35’, con parziali e controparziali da parte delle due squadre. Nell’ultima frazione è stato un super Scott Bamforth (19 punti, 9 rimbalzi, 5 assist) a condurre i suoi compagni ben coadiuvato da William Hatcher (13 punti, 2 rimbalzi, 2 assist) e un determinante Dyshawn Pierre nel finale. Bene anche Levi Randolph (13 punti, 4/5 da due, 6 rimbalzi), Shawn Jones (10 punti, 8 rimbalzi) e Rok Stipcevic (9 punti). 25 a 15 il parziale dell’ultimo quarto che ha piegato la resistenza dell’Ucam Murcia.

«Prima di tutto voglio dire  che è stata la prima volta che abbiamo giocato tutti insieme dall’inizio, con il roster al completo – ha commentato a fine partita Federico Pasquini -. Purtroppo, alcuni infortuni a inizio della preparazione non ci hanno permesso di avere la squadra al completo: siamo una squadra che ha passato la prima parte a sopperire le assenze e i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro. Arriviamo dalla partita di Bologna dove abbiamo perso di 17 lunghezze in cui però la squadra ha fatto un ottimo lavoro: il gruppo sta crescendo, è un lungo cammino ma sono molto contento di aver vinto su questo campo contro un avversario di grande qualità. La stagione di Basketball Champions League è appena iniziata e sono sicuro che potremo fare bene e riscattarci di un inizio non facile.»

«È stata una partita dura, forse la prima in cui c’eravamo tutti ed abbiamo avuto modo di restare uniti anche nei momenti di difficoltà – ha commentato Scott Bamforth -. Alla fine abbiamo fatto delle giocate determinanti sia in difesa sia in attacco che ci hanno permesso di vincere il match.»

Ucam Murcia 78 – Dinamo Banco di Sardegna 83

Parziali: 21-22; 18-15; 24-21; 15-25.

Progressivi: 21-22; 39-37; 63-58; 78-83.

Ucam Murcia. Mutic, Urtasun 7, Martin 2, Kloof 8, Hannah 21, Oleson 15, Faverani 2, Olaizola, Delia5, Tumba 6, Rojas 9, Lukovic 3. All. Ibon Navarro.

Banco di Sardegna. Spissu 3, Gallizzi, Bamforth 19, Planinic 3, Devecchi, Randolph 13, Pierre 9, Jones 10, Stipcevic 9, Hatcher 13, Polonara 4, Picarelli. All. Federico Pasquini.

Rok Stipcevic.

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Il calendario degli impegni, tra campionato e Basketball Champions League, è talmente fitto, che non c’è quasi tempo di fermarsi un attimo né tantomeno di allenarsi con calma in palestra, che bisogna tornare in campo per la partita successiva. E così, la Dinamo Banco di Sardegna, a tre giorni dalla sconfitta rimediata al PalaDozza di Bologna contro la Virtus, netta nel punteggio ma molto meno per come è maturata, se si tiene conto che William Hatcher e compagni dopo essere andati nettamente sotto nel punteggio, erano riusciti a tornare a un solo canestro di distanza con palla in mano a una manciata di minuti dalla fine, salvo poi crollare nei minuti conclusivi fino al definitivo 72 a 89, torna in campo alle 20.30 sul campo del Murcia, in Spagna, per Game3 di Champions League.

I biancoblu sono arrivati lunedì in Spagna, dove hanno lavorato con grande concentrazione in preparazione del match. L’avversario odierno è assai ostico e si presenta alla seconda sfida europea in casa con due vittorie in Coppa in altrettante partite disputate. Gli uomini di coach Ibon Navarro arrivano dalla sfida all’ultimo tiro in campionato con Valencia, risultato che sicuramente li vedrà in campo con gas ed energia.

In casa Dinamo un solo imperativo: crescere ogni giorno di più per diventare squadra e andare oltre i risultati delle precedenti sfide. Gli uomini di Federico Pasquini, che hanno chiesto di poter lavorare con serenità e senza distrazioni in questi giorni, sanno di essere chiamati al salto di qualità e vogliono conquistare il primo successo in Champions League, dopo le due sconfitte di misura subite al PalaSerradimigni.

 «Affrontiamo una squadra che in casa prova sempre a correre e soprattutto non molla mai; è un gruppo che viene da una striscia importante, con la vittoria in Russia e il finale all’ultimo tiro con Valencia, partita che gli ha dato visibilità a livello nazionale perché Valencia ha vinto il titolo lo scorso anno e sta facendo bene – ha spiegato alla vigilia coach Pasquini -. Noi dobbiamo continuare il nostro percorso di crescita fatto di piccoli e grandi miglioramenti, dopo la prestazione di Bologna dove si è visto un importante passo in avanti fatto finora: al PalaDozza siamo stati molto consistenti, siamo stati molto squadra. Vogliamo vedere un nuovo passo avanti in questo processo di crescita di una squadra nuova.»