21 November, 2024
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Il mancato utilizzo delle risorse ancora disponibili nel Piano Sulcis ed il vertiginoso aumento delle materie prime, ad iniziare da energia elettrica e gas, hanno fatto precipitare la crisi del mondo agropastorale e del settore artigianale e commerciale, in un Sulcis Iglesiente fortemente provato dalla crisi, in piena emergenza pandemica ormai da due anni. Stamane il fortissimo disagio è sfociato in una manifestazione di protesta, messa in atto sulla statale 195, prima tappa di una nuova stagione di mobilitazione destinata ad allargarsi a macchia d’olio, dal Sulcis Iglesiente, al resto della Sardegna.

Movimento pastori sardi, Movimento degli artigiani e commercianti liberi e Movimento delle Partite Iva, si sono dati appuntamento alle 9.00 sotto il ponte che conduce da una parte a Sant’Antioco, dall’altra a Tratalias. Imponente lo schieramento di Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia locale e uomini dell’Anas, per garantire uno svolgimento sereno, nel pieno rispetto delle norme che regolamentano questo genere di manifestazioni.

I manifestanti non riescono a darsi pace del fatto che, a fronte di una crisi così profonda, uno strumento importante come il Piano Sulcis, per il quale hanno lottato e molti di loro hanno avuto anche conseguenze legali, dopo i fatti verificatisi alla Grande Miniera di Serbariu il 13 novembre 2012, il giorno della firma, culminata con la fuga dei ministri in elicottero passata alla storia del territorio, sia praticamente “congelato”, con tante risorse ancora nei “cassetti” inutilizzate, sia per i bandi, sia per la fiscalità di vantaggio. Per quest’ultima, vi sono risorse residue, altre potrebbero essere “recuperate” da quanti non le hanno utilizzate, con le quali potrebbe essere pubblicato un nuovo bando.

L’aumento delle materie prime ha già prodotto conseguenze devastanti ma la convinzione generale è che il peggio, purtroppo, debba ancora arrivare. I pastori, ad esempio, hanno lottato per ottenere il riconoscimento del prezzo del litro di latte a 1 euro ed oggi che finalmente questo è stato raggiunto, di fatto la situazione delle aziende è ancora più critica di quando il latte veniva pagato 60 centesimi al litro, proprio per l’incredibile aumento registrato dai costi delle materie prime, che sembra non conoscere freni.

Terminato il sit-in sotto il ponte, i manifestanti, arrivati anche dal Medio Campidano, si sono spostati con i loro trattori (molti dei quali sono ancora da pagare e rischiano di venire sequestrati in caso di mancato pagamento delle rate), si sono trasferiti a San Giovanni Suergiu, davanti alla sala consiliare e alla sede dell’Unione dei Comuni, dove erano presenti anche alcuni sindaci. Sono intervenuti Andrea Cinus del Movimento dei Pastori, Ivan Garau del Movimento Artigiani e Commercianti liberi, Roberto Congia portavoce del Movimento Pastori sardi, Elvira Usai sindaca di San Giovanni Suergiu, Massimo Impera sindaco di Santadi, Gianluigi Loru sindaco di Perdaxius, Teresa Diana sindaca di Sant’Anna Arresi, Gianluca Trastus assessore dei Lavori pubblici di Piscinas. A sorpresa, nella parte conclusiva, è arrivato ed è intervenuto Felice Floris, leader storico del Movimento Pastori sardi.

Giampaolo Cirronis

   

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Oltre dieci anni di lotte, oltre cinque anni di iter amministrativo per l’ottenimento della VIA, la Valutazione di impatto ambientale, passaggio fondamentale per il decollo del progetto di rilancio produttivo dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. Tutte le lunghe e tormentate vicende che hanno portato all’approvazione della VIA da parte della Giunta regionale guidata dal presidente Christian Solinas, sono state ricostruite questo pomeriggio nella sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema, a Carbonia, in un incontro organizzato dalla RSU. Tra gli ospiti invitati, complessivamente circa 140 persone, quattro assessori regionali (Gianni Lampis dell’Ambiente, Alessandra Zedda del Lavoro, Anita Pili dell’Industria e Mario Nieddu della Sanità); tre capi di gabinetto (Andreina Farris dell’Ambiente, Marcello Tidore della Sanità, Alberto Urpi dell’Industria); l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias ed ex commissario straordinario del Piano Sulcis Tore Cherchi; l’amministratore unico della provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna: il professor Paolo Amat di Sanfilippo; il professor Pasquale Mistretta; l’ex assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu; l’ex parlamentare Francesco Sanna; l’ex consigliere regionale Luca Pizzuto.

Dopo il saluto di Paolo Serra, direttore del Centro Servizi culturali della Società Umanitaria, Antonello Pirotto ha ricostruito le fasi decisive della lunga vertenza, maturate negli ultimi mesi, ricostruite in due filmati proiettati nel mega schermo della sala Fabio Masala. Tra i presenti, ci sono stati momenti di commozione, nel rivedere le immagini che hanno seguito il via libera…alla VIA, prima in assessorato dell’Ambiente, poi in Giunta regionale, e l’intervista al presidente Christian Solinas.

Sono seguiti i ringraziamenti alla Giunta regionale, rappresentata da quattro assessori, invitati ad intervenire uno dopo l’altro.

«La Regione ha dimostrato concretamente il suo impegno per il riavvio produttivo dell’azienda pensando alla salvaguardia dell’occupazione, alla tutela del territorio e della salute per i cittadini e al rilancio del polo dell’alluminio.» Hanno ribadito Alessandra Zedda, Anita Pili, Mario Nieddu e Gianni Lampis.

«Il primo passo di questo percorso virtuoso verrà fatto domani a Roma dove formalizzeremo l’inizio della procedura per l’immediata reintegrazione di tutti i lavoratori di Eurallumina, attraverso gli strumenti contenuti nel programma ‘TVB’ (tirocini, voucher, bonus)», ha spiegato l’assessore Alessandra Zedda.

«È stata una vertenza difficile che perdurava da tanti anni, a scapito non solo dei lavoratori e delle loro famiglie, ma di tutto l’indotto economico e sociale del territorio. Grazie all’impegno preso dal presidente Solinas e da tutta la Giunta, si apre adesso una nuova fase industriale che punta al rilancio produttivo dello stabilimento di Portovesme e getta le basi per un nuovo polo di enorme importanza, capace di attrarre investimenti e di ridare lavoro a centinaia di persone», ha concluso la vicepresidente Alessandra Zedda.

«La positiva conclusione dell’istruttoria sanitaria e ambientale per lo stabilimento Eurallumina da parte della Regione è stata decisiva per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il via libera ad investimenti per 200 milioni di euro», ha invece sottolineato l’assessore Gianni Lampis.

L’assessore Anita Pili ha evidenziato come «sia necessario pensare a modelli alternativi di sviluppo e a basso impatto ambientale, in un’ottica di potenziamento delle ‘energie green’. Stiamo facendo la nostra parte e vogliamo che l’Isola diventi un esempio virtuoso».

Un accenno alla «compatibilità delle iniziative produttive con il diritto alla salute e la tutela dei cittadini» è stato fatto dall’assessore Mario Nieddu che ha puntualizzato l’esigenza di «dare risposte e tempi certi alle aziende che vogliono rilanciare gli investimenti, ma anche rendere attuali le procedure di controllo e vigilanza sull’ambiente e sulla salute».

Sono intervenuti inoltre il capo di gabinetto dell’assessorato regionale della Sanità, Marcello Tidore; il capo di gabinetto dell’assessorato regionale dell’Ambiente, Andreina Farris; l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi; il presidente del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris.

L’incontro si è concluso in un clima festoso, con l’impegno a vigilare sul proseguo dell’iter, perché se è vero che il passo fondamentale della vertenza era costituito dalla VIA, ed è stato superato, è altrettanto vero che altri passi devono essere ancora fatti per arrivare all’avvio dei lavori per la realizzazione del progetto da parte della Rusal che è sempre stata fortemente motivata per far ripartire la produzione, investendo ben 20 milioni l’anno, in tutti questi anni, caratterizzati da tanti alti e bassi.

Giampaolo Cirronis

              

                                                                     

               

 

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Con l’audizione dei rappresentanti dei pastori è iniziato nel pomeriggio il ciclo di audizioni promosso dalla Commissione Attività produttive del Consiglio regionale sulla vertenza latte.

Il parlamentino presieduto da Pietro Maieli (Psd’Az) ha sentito le delegazioni del Movimento Pastori Sardi, Più Sardegna, Aspi, Pastori autorganizzati e della cooperativa sociale Lait di Ittiri. All’incontro ha partecipato anche la neo assessora all’agricoltura Gabriella Murgia.

«Oggi abbiamo sentito i pastori, domani sentiremo associazioni di categoria, Consorsi di tutela e trasformatori – ha detto il presidente Pietro Maieli – vogliamo avere un quadro complessivo della situazione per poter mettere in campo al più presto azioni a sostegno del settore ovicaprino che in Sardegna conta oltre 18mila aziende.»

I rappresentanti dei pastori hanno sollecitato soluzioni rapide per affrontare la crisi e ottenere prezzi più remunerativi dalla vendita del latte.

Secondo l’MPS occorre mettere mano a una legge che regolamenti il sistema: «Il mercato è in mano ai trasformatori – ha detto Felice Floris – non è possibile che i rischi d’impresa siano scaricati solo sui produttori. Le eccedenze di produzione devono essere gestite da altri soggetti in modo da impedire azioni speculative. La nostra proposta è quella di una legge ad hoc per stabilire, una volta per tutte, regole certe e durature».

Secondo Andrea Cinus (Aspi), un ruolo fondamentale potrebbero svolgerlo le Op (organizzazioni di produttori): «La sovraproduzione di latte va indirizzata verso mercati esteri oppure verso una trasformazione diversificata del prodotto (pastorizzazione o polverizzazione del latte)».

Un contratto certo che stabilisca un prezzo annuale e distribuisca equamente vantaggi e rischi dell’andamento del mercato su pastori e trasformatori è stato invece chiesto dai rappresentanti dell’associazione Più Sardegna: «Non è possibile – ha sottolineato Arturo Marongiu – che ogni anno il prezzo del latte dipenda dalla volontà dei trasformatori. Si utilizzi lo stesso sistema presente nel mercato del latte vaccino».

Il movimento Pastori sardi autorganizzati, infine, ha sollecitato un azzeramento dei vertici dei Consorzi di tutela: «Sono governati da 30 anni dalle stesse persone – ha rimarcato Gianuario Falchi – serve un cambio di rotta. Devono essere i pastori a rappresentare la categoria. A guidare queste strutture serve un manager che studi i mercati e guidi la produzione».

Il vicepresidente della Commissione Gianfranco Satta (Progressisti) ha sollecitato una rapida chiusura del tavolo aperto dal Governo lo scorso 15 marzo: «Bene ha fatto la Commissione ad inaugurare un ciclo delle audizioni, i pastori, però, hanno bisogno di risposte rapide. Il tavolo aperto dal Governo deve dare un segnale».

Massimo impegno ha assicurato l’assessora Gabriella Murgia: «Sono al lavoro da pochi gironi ma stiamo  seguendo da vicino la vertenza per intervenire sulle criticità».

Al dibattito sono intervenuti i consiglieri Stefano Tunis (Sardegna 2OVenti) che ha auspicato la discussione, in tempi rapidi, della mozione da lui presentata per il rifinanzimento della legge 15, Eugenio Lai (Liberi e Uguali), Emanuele Cera (Forza Italia) e Franco Mula (Psd’Az).

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Il Movimento dei pastori sardi non ritira la richiesta di dimissioni dell’assessore all’agricoltura Pierluigi Caria e rivendica procedure rapide per l’erogazione dei 45 milioni di euro stanziati a settembre dal Consiglio regionale per far fronte alle difficoltà del settore ovicaprino. La linea del Movimento è stata illustrata in tarda mattinata da una nutrita delegazione dei pastori ricevuta dai capigruppo del Consiglio regionale. «Abbiamo deciso di sospendere la protesta di oggi dopo l’incontro con il prefetto – ha detto il leader di Mps Felice Floris – il nostro giudizio sull’operato dell’assessore e della struttura burocratica dell’assessorato all’Agricoltura non cambia. Chiediamo al Consiglio di agire con forza perché faccia rispettare le leggi che vota. E’ assurdo che una norma approvata in tempi rapidissimi dall’Assemblea rischi di non trovare applicazione».

I pastori, dunque, confermano la tregua firmata sabato scorso davanti al prefetto di Cagliari Giovanna Costantino: «Aspetteremo fino al 10 novembre – ha detto Felice Floris – l’assessore Caria ha garantito l’erogazione delle risorse entro cinque giorni a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della dichiarazione ministeriale dello stato di calamità naturale per la Sardegna. In assenza di risposte concrete siamo pronti a tornare in piazza con nuove e clamorose azioni di protesta». Mps contesta la procedura che impone ai beneficiari di stornare dai contributi per la siccità i debiti nei confronti dell’Inps. «Sono soldi del bilancio regionale – hanno detto in coro i rappresentanti del Movimento – servono a sfamare il bestiame e non entrano nelle tasche dei pastori. E’ assurdo che una Regione da anni in conflitto con lo Stato per il mancato trasferimento delle compartecipazioni erariali trasferisca i suoi soldi nelle casse romane».

A difesa dell’assessore, i rappresentanti della maggioranza: «Tutta la Regione (Consiglio, assessore e struttura burocratica) è consapevole della difficoltà della situazione – ha detto il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto – si è fatto tutto in tempi rapidissimi, ora si tratta di superare gli ultimi ostacoli. A oggi l’assessorato ha ricevuto 1907 richieste di contributo, la media è di 400 al giorno. Credo che entro novembre tutte le 12mila aziende sarde riusciranno a presentare una richiesta alla Regione. La speranza è che i 45 milioni stanziati dal Consiglio vengano spesi entro l’anno».

Di diverso avviso il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «Non chiediamo le dimissioni di Caria ma le responsabilità dell’assessorato sono sotto gli occhi di tutti – ha affermato Pittalis – la situazione delle campagne è gravissima. Noi chiediamo che sia la presidenza della Giunta a prendere in mano la situazione».

A difesa dell’operato dell’assessore si è schierato anche il capogruppo del Pd Pietro Cocco: «Chiedere le sue dimissioni non ha senso – ha detto Cocco – l’assessore ha lavorato con serietà per far arrivare rapidamente i soldi ai pastori. Adesso occorre portare a casa il risultato per cui si è lavorato in questi mesi. Tutti i pastori devono fare domanda all’assessorato. L’obiettivo è superare insieme le difficoltà burocratiche».

D’accordo sulla necessità di arrivare presto a una soluzione anche gli altri capigruppo. Una strategia complessiva per il comparto ovicaprino ha invocato il numero uno del Pds Gianfranco Congiu per il quale la scelta di puntare su contributi a pioggia è stata sbagliata, mentre per Antonio Gaia (Cristiano Popolari Socialisti) l’unica soluzione per permettere ai pastori di incassare i premi è quella di una sospensione ministeriale dei pagamenti Inps.

Proposta condivisa anche da dai capigruppo di Art1-Mpd, Daniele Cocco, e dell’Udc, Gianluigi Rubiu, che hanno suggerito di lavorare per ottenere la deroga da parte del Governo e allo stesso tempo rimuovere tutti gli ostacoli burocratici (trasmissione domande via Pec e documentazione Inps) attraverso il ricorso all’autocertificazione. Secondo Fabrizio Anedda (Misto) un’altra via per sbloccare la situazione di stallo potrebbe essere quella della rateizzazione dei debiti Inps, soluzione che consentirebbe ai pastori di incassare da subito i contributi.

Angelo Carta (Psd’Az) e Attilio Dedoni (Riformatori), infine, hanno offerto la loro disponibilità a un fronte comune per affrontare la drammatica crisi del comparto. Per il primo «il ruolo di Mps è importantissimo. La speranza è che si possano gettare le basi per individuare una strategia complessiva ed efficace da mettere al servizio del mondo delle campagne», mentre Dedoni ha insistito sulla necessità «di scardinare un sistema burocratico sardo che troppe volte limita le aspettative dei cittadini. Sarebbe utile capire quando costano le agenzie agricole e quali benefici portino al comparto».

«E’ stato un incontro molto proficuo – ha detto il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau al termine della riunione – è servito a chiarire le posizioni e a individuare un obiettivo comune. C’è stato un difetto di comunicazione, probabilmente legato alla rapidità con la quale sono state messe in campo le procedure per l’erogazione dei contributi. Credo che non ci saranno difficoltà ad accogliere le richieste dei pastori per uno snellimento delle pratiche con l’autocertificazione. Sul fonte dei contributi Inps, aspettiamo di capire quale sarà la risposta del Ministero, in ogni caso il problema potrebbe essere risolto con una richiesta di rateizzazione del debito. Auspico che entro il 10 novembre sia tutto risolto e che ci si possa ritrovare per festeggiare il risultato per cui si è lavorato duramente in questi mesi».

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«La celerità con la quale la Quinta commissione del Consiglio regionale ha licenziato la proposta di legge che si propone di cancellare la norma che consente solo a chi svolge attività turistica di beneficiare degli incentivi destinati al turismo in Sardegna, è paradossale, inopportuna ed è inversamente proporzionale alla coerenza politica della maggioranza del centrosinistra. È fin troppo evidente, infatti, il tentativo di strumentalizzare un tema sensibile, quale è quello dell’accoglienza ai migranti, pur di innalzare un nuovo totem ideologico e garantire così alle coop, ad alcune ditte e alle associazioni che scelgono il contratto con le prefetture piuttosto che i rischi del mercato, anche quelle agevolazioni che la Regione vuole riservare, invece, solo agli operatori del turismo in Sardegna.»

Lo scrive, in una nota, Antonello Peru, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«In ogni caso, la rapidità del pronunciamento della Quinta commissione in aiuto di chi fa business dai poveri migranti fa bene sperare sull’esito di altri urgenti pronunciamenti che sono attesi proprio in questi giorni da quella commissione: primo fra tutti quello che riguarda i 30 milioni di euro che il presidente Pigliaru ha promesso ai pastori di Felice Floris perché possano comprare il mangime per i loro animali. Un intervento da raffinatissimi economisti e da professori della presa per il naso – conclude Antonello Peru – che fa il paio con la norma licenziata dalla Quinta commissione e dà la misura del pietoso stato in cui versa il centrosinistra sardo.»

     

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Trovare trenta milioni di euro da destinare ai pastori per fronteggiare le troppe emergenze che stanno mettendo in ginocchio il mondo delle campagne: è questo l’impegno che il presidente dell’esecutivo, Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, insieme al presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, e ai capigruppo di maggioranza e opposizione, hanno assunto con il leader della protesta, Felice Floris, sul pianale del camion del Movimento pastori sardi, trasformato in palco per l’occasione, al termine della manifestazione inscenata per le vie del centro di Cagliari e conclusasi nel primo pomeriggio in via Roma, dirimpetto al palazzo del Consiglio regionale.

L’intesa che segna la tregua con le “magliette blu” è stata siglata nella sala riunioni della commissione Bilancio a conclusione di un confronto, a tratti schietto e aspro, che ha avuto come protagonisti la nutrita delegazione del movimento pastori, allargata anche ai sindaci e ai presidenti di Anci (Emiliano Deiana) e Cal (Andrea Soddu) e la conferenza dei capigruppo, guidata dal presidente Ganau.

Uno stanziamento in via d’urgenza per consentire l’acquisto di un quintale di mangime per capo ovino ed il ristoro dei danni causati dalle calamità naturali, sono state le richieste ferme dell’Mps, dinanzi alle quali il capigruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha proposto la convocazione immediata e straordinaria del Consiglio regionale, mentre il suo omologo del Pd, Pietro Cocco, ha rilanciato con l’impegno a lavorare fin da subito per trovare tra le pieghe del bilancio almeno trenta milioni di euro per tamponare l’emergenza. Dopo l’intervento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru («non sono promesse ma una garanzia di impegno per recuperare quante più risorse possibili in una situazione finanziaria oggettivamente difficile») è stato il presidente dell’Assemblea sarda, Gianfranco Ganau a fare sintesi delle proposte («lavoriamo immediatamente perché commissione e Giunta adottino la migliore soluzione, così da proporre in tempi rapidi al Consiglio la conseguente variazione di bilancio») e a raccogliere così l’approvazione del capo delegazione dei pastori sardi, Felice Floris («Io mi fido di voi ma i pastori si fidino di me, perché se gli impegni non saranno mantenuti torneremo a Cagliari più arrabbiati che mai»).

 

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Vertice stamane al ministero dello Sviluppo economico per affrontare i problemi legati agli sviluppi della vertenza Eurallumina. Il ministro Carlo Calenda ha riunito attorno allo stesso tavolo la Regione Sardegna, rappresentata dall’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e i rappresentanti degli azionisti della Rusal, arrivati dalla Russia, guidati da Yakov IItskov, direttore della divisione Allumina della multinazionale proprietaria dello stabilimento di Portovesme.

Dopo lo stop imposto dal ministero dei Beni culturali su problemi di tipo paesaggistico, gli operai hanno lanciato un nuovo appello al sovrintendente dei beni culturali, Fausto Martino. 

Si moltiplicano, intanto, gli attestati di solidarietà. I lavoratori, in occupazione nella sala riunioni del Palazzo di viale Trento e in presidio all’esterno del Palazzo, hanno ricevuto le visite di Felice Floris, con una delegazione del Movimento pastori sardi, del capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale Pietro Cocco e dell’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu.

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Vanno avanti in Commissione Bilancio le audizioni sulla Manovra Finanziaria 2017. La seduta odierna è stata interamente dedicata all’agricoltura con particolare riferimento alla crisi del settore lattiero-caseario e alle misure da mettere in campo per provare ad arginarla. L’organismo consiliare, guidato da Franco Sabatini, ha sentito in audizione i rappresentanti di Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri, i rappresentanti dei pastori e il vicepresidente della Regione Raffaele Paci in sostituzione del presidente Pigliaru che ha assunto l’interim dell’Agricoltura dopo le dimissioni dell’assessore Elisabetta Falchi.

L’esponente dell’esecutivo ha illustrato alla Commissione le proposte della Giunta per il superamento della crisi determinata dal crollo del prezzo del latte ovino. Quattro le linee direttrici del documento messo a punto dall’assessorato, alcune di natura congiunturale, altre a lungo termine. «E’ necessario individuare soluzioni con ricadute positive per tutta la filiera – ha detto Paci – la Regione non può stabilire il prezzo del latte ma può invece fare molto per migliorare la filiera produttiva».

Per affrontare le emergenze Paci ha proposto tre diverse misure: 1) un fondo di 4 milioni di euro per la “rottamazione” dei capi ovini di età superiore ai 4 anni in modo da abbassare la quantità del latte prodotto;  2) l’inserimento del pecorino romano nell’elenco dei formaggi da acquistare con i fondi del bando Agea e da destinare agli indigenti; 3) un contributo per ridurre i costi di trasporto per le aziende che operano in zone di montagna.

Due invece gli interventi strutturali: un fondo da 8 milioni di euro per la diversificazione del prodotto e uno (da quantificare) per la destagionalizzazione delle produzioni.

Il vicepresidente della Giunta ha poi illustrato alla Commissione gli strumenti messi in campo per facilitare l’accesso al credito delle aziende agropastorali. «Ci sono misure già operative come l’accordo firmato da Regione e Abi che consente ai pastori di ottenere l’anticipazione del 100% dei contributi relativi a misure del Psr come l’indennità di compensazione e il benessere animale – ha affermato Paci – abbiamo inoltre già messo a disposizione 7 milioni di euro per potenziare il sistema dei Consorzi Fidi. Entro 15 giorni saranno invece attivati gli aiuti in conto interessi per il credito di esercizio. In questo caso la somma stanziata è di 2,5 milioni di euro». Altre due misure su cui si punta molto per venire incontro alla filiera sono il pegno rotativo e il pecorino bond: «La prima consentirà alle aziende di trasformazione di dare in garanzia le forme di pecorino romano per ottenere prestiti dalle banche. La seconda, invece, permetterà di trovare altri strumenti finanziari alternativi al credito. In questo caso potranno essere ricercate nuovi canali di finanziamento offrendo in pegno la propria produzione».

Altri interventi riguardano, infine, l’accelerazione dei pagamenti del PSR 2014-2020. Il mondo delle campagne deve infatti ricevere ancora 64 milioni di euro sui 156 complessivi. Il direttore generale dell’assessorato Sebastiano Piredda ha annunciato che questa mattina sono stati autorizzati i primi pagamenti per 2,5, mentre altri 10 saranno disponibili entro gennaio. Nella prima decade di febbraio, inoltre, si spera di ottenere l’85% delle anticipazioni sulle indennità compensative, circa 26 milioni di euro. La Regione infine chiederà di avere anche l’anticipazione dei premi per il benessere animale che, in caso di esito positivo, consentirebbe al comparto di incassare una cifra considerevole “tra i 52 e i 60 milioni di euro”.

E’ stato poi il turno delle associazioni di categoria che hanno espresso un giudizio critico sulla manovra. «La Finanziaria 2017 mette a disposizione 311 milioni di euro ma sono somme del Psr (153 milioni) o destinate a finanziare l’apparato (144 milioni di euro per le agenzie, i consorzi di bonifica e le associazioni degli allevatori) – hanno detto i rappresentanti di Copagri, Cia e Confagricoltura – per i produttori non c’è nulla». Alfonso Orefice di Coldiretti ha definito la manovra incoerente rispetto al Documento di programmazione economica regionale. «Manca un obiettivo, mancano le scelte strutturali e un piano a lungo termine. Se ne prenda atto».

Le associazioni dei pastori hanno invece sollecitato misure rapide per dare ristoro al mondo delle campagne. «Le aziende hanno bisogno di liquidità – ha detto il leader del Movimento pastori sardi Felice Floris – lo strumento sono gli aiuti de minimis della legge 15. I pastori sono disperati, servono risposte immediate». Anche Fortunato Ladu, pastore e attivista delle campagne, ha sottolineato l’esigenza di stanziare somme immediatamente disponibili. «Il 50% delle aziende non è bancabile – ha detto Ladu – inutile rivolgersi agli istituti di credito. Sarebbe invece utile e urgente ottenere dall’Inps la sospensione dei pagamenti previdenziali».   

Richiesta alla quale si sono unite, con qualche distinguo, le organizzazione di categoria. Secondo il segretario di Confagricoltura Luca Sanna la crisi si sarebbe potuta evitare con una seria programmazione: «I trasformatori hanno però rifiutato di sottoscrivere il piano per la produzione di pecorino romano – ha detto Sanna – i pastori sono stanchi di subire le conseguenze degli errori altrui. Per evitare questo serve un Authority del latte alla quale affidare poteri sanzionatori. Deve però essere un soggetto terzo, siamo contrari alla istituzione di un servizio dedicato al settore ovricaprino presso la Direzione Generale dell’Assessorato all’Agricoltura».

Il coordinatore di Copagri Pietro Tandeddu ha invocato maggior senso si responsabilità da parte di tutti gli operatori: «La crisi è dovuta alla sovraproduzione di pecorino romano – ha sottolineato Tandeddu – il settore deve essere capace di autoregolamentarsi. Non è ammissibile andare contro la regola principe del mercato della domanda e dell’offerta. I trasformatori puntino su altre produzioni. Gli incentivi devono essere finalizzati alla diversificazione dei prodotti caseari».

Martino Scanu, presidente della Cia ha infine suggerito un’accelerazione delle procedure per l’erogazione dei premi del Psr «E’ questo un modo per garantire liquidità alle aziende – ha detto Scanu – occorre allo stesso tempo impedire che le scorte di formaggio vengano svendute. Come? Ritirando dal mercato una quantità significativa di pecorino romano in attesa di tempi migliori».

Il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini, al termine delle audizioni, ha assicurato l’impegno del Consiglio a lavorare insieme alla Giunta per una soluzione condivisa. «In questo momento le polemiche non servono a nulla, occorre individuare strumenti efficaci per dare sostegno al mondo delle campagne». La crisi del settore lattiero-caseario sarà affrontata dall’Assemblea il prossimo 1° febbraio con la discussione della risoluzione approvata ieri dalla Commissione “Attività Produttive”.  

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Sabato 19 novembre 2016, alle ore 9.00, presso la sala della Fondazione di Sardegna, via San Salvatore D’Horta, 2. Cagliari, si terrà il convegno: “Agricoltura, pastorizia e ambiente in Sardegna e nel Mediterraneo (confronto)”.

I lavori si apriranno alle ore 9.00 con i saluti del presidente della Fondazione di Sardegna, on. Antonello Cabras. La presentazione sarà a cura dell’on. Giorgio Carta, coordinatore della Sezione sarda dell’associazione degli ex parlamentari della Repubblica.

I relatori saranno: on. Pietro Maurandi, prof. Università di Cagliari, associazione ex parlamentari

Dr. Renato Illotto, presidente della Cooperativa Allevatori Ovini, Felice Floris, Movimento Pastori

Prof. Benedetto Meloni, docente di Sociologia del Territorio e dell’Ambiente, Università di Cagliari

Prof. Giuseppe Pulina, Ordinario Agraria, Università di Sassari, Amministratore Unico dell’ʹAgenzia Fo.Re.S.T.A.S, dott.ssa Elisabetta Falchi, assessore regionale dell’ʹAgricoltura e riforma agro-pastorale.

Partecipano inoltre come relatori: prof. Mohamed Habib Jemli, (DVM, PhD) Dipartimento di Parassitologia Allevamento e patologie animali, Scuola Nazionale di Medicina Veterinaria (Tunisia) dr. Abdelbaki Rouabeh, tesoriere dell’ʹUnione Generale dei Medici Veterinari Tunisini, provenienti dall’Università di Medicina Veterinaria -2020 Sidi Thabet (Tunisia), Felice Floris del Movimento pastori che approfondiranno il confronto e le prospettive di sviluppo e di mercato nel Mediterraneo.

Interverranno inoltre numerosi rappresentati delle istituzioni e delle forze politiche e sociali.

Il convegno è patrocinato dalla Fondazione di Sardegna e dal presidente del Consiglio Regionale della Sardegna.

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Sabato 19 novembre 2016, alle ore 9.00, presso la sala della Fondazione di Sardegna, via San Salvatore D’Horta, 2. Cagliari, si terrà il convegno: “Agricoltura, pastorizia e ambiente in Sardegna e nel Mediterraneo (confronto)”.

I lavori si apriranno alle ore 9.00, con i saluti del presidente della Fondazione di Sardegna on. Antonello Cabras. La presentazione sarà a cura dell’on. Giorgio Carta, coordinatore della sezione sarda dell’associazione degli ex parlamentari della Repubblica.

I relatori saranno: on. Pietro Maurandi, Prof. Università di Cagliari, associazione ex parlamentari

Dr. Renato Illotto, presidente Cooperativa Allevatori Ovini, Felice Floris, Movimento Pastori

Prof. Benedetto Meloni, docente di Sociologia del Territorio e dell’Ambiente, Università di Cagliari

Prof. Giuseppe Pulina, ordinario di Agraria, all’Università di Sassari, amministratore unico dell’Agenzia Fo.Re.S.T.A.S;

Dott.ssa Elisabetta Falchi, assessore regionale dell’ʹAgricoltura e riforma agro-pastorale.

Partecipano inoltre come relatori: prof. Mohamed Habib Jemli, (DVM, PhD) Dipartimento di Parassitologia Allevamento e patologie animali, Scuola Nazionale di Medicina Veterinaria (Tunisia); dr. Abdelbaki Rouabeh, tesoriere dell’ʹUnione Generale dei Medici Veterinari Tunisini, provenienti dall’Università di Medicina Veterinaria – 2020 Sidi Thabet (Tunisia) che approfondiranno il confronto e le prospettive di sviluppo e di mercato nel Mediterraneo. 

Interverranno inoltre numerosi rappresentati delle istituzioni e delle forze politiche e sociali.

Il convegno è patrocinato dalla Fondazione di Sardegna e dal presidente del Consiglio Regionale della Sardegna.