25 November, 2024
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Prende il via il 27 dicembre la stagione 2015-16 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare della Sardegna al Teatro Centrale di Carbonia con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia. Sette i titoli in cartellone dal 27 dicembre al 2 aprile, tra grandi classici e testi contemporanei, per un vivido affresco di varia umanità con tutte le sue debolezze, i vizi e le (rare) virtù, e tutto il fascino della Danza con una fiaba sulle punte e la sensualità del tango argentino.

Tra i protagonisti, artisti come Isa Danieli e Lello Arena, accanto a Michela Andreozzi, Roberto Ciufoli, Max Pisu e Barbara Terrinoni con Nino Formicola e Nini Salerno, gli attori del Teatro Stabile della Sardegna (ora diventato TRIC – con il nome di Sardegna Teatro) e la Compagnia Teatro Actores Alidos, il danzatore e coreografo Miguel Angel Zotto – stella internazionale del tango – e il corpo di ballo e i solisti del Royal Ballet di Mosca, e poi l’affiatato cast di Elsinor/ Teatro Stabile d’Innovazione alle prese con una divertente commedia di Molière.

L’ouverture – il 27 dicembre – è affidata alla “Cenerentola” del Royal Ballet di Mosca, una deliziosa versione del celebre balletto sulle musiche di Sergej Prokof’ev con le coreografie di Anatoly Emelianov: la storia della fanciulla orfana, maltrattata da matrigna e sorellastre, che grazie all’incantesimo della sua bellezza conquisterà l’amore del principe, è incentrata sulla scarpetta di vetro perduta a mezzanotte in una vorticosa fuga, simbolo di grazia femminile e purezza di cuore. Sotto i riflettori il corpo di ballo e i solisti del Royal Ballet of Moscow“The Crown of Russia” – primi ballerini Viktoria Truposkiadi (Cenerentola) e Eughenij Truposkiadi (il Principe) con Nataly Odinokova (la Fata) e lo stesso Anatoly Emelianov (nel ruolo quanto mai appropriato di Maestro dei divertimenti) – per un poetico e coinvolgente racconto sulle punte in cui, come accade nelle favole, il bene trionfa – attraverso l’intervento di una fata.

S’intitola “Forbici & Follia” la scoppiettante commedia di Paul Portner in scena il 19 gennaio (nella versione italiana di Marco Rampoldi e Gianluca Ramazzotti) con Michela Andreozzi, Roberto Ciufoli, Max Pisu e Barbara Terrinoni, e la partecipazione di Nino Formicola e Nini Salerno, per la regia dello stesso Marco Rampoldi: la pièce è ambientata in un salone da parrucchiere, dove improvvisamente tra shampoo e messe in piega, pettegolezzi e timide avances, irrompe la vita, o meglio il delitto. La vicenda si tinge così di giallo, con gli interrogatori e le indagini della polizia: il pubblico stesso diventa testimone del misterioso omicidio della padrona dello stabile, mentre si scoprono segreti e possibili moventi, in un crescendo di suspense e sospetti, e ogni personaggio mette a nudo il suo vero carattere, le sue paure e le sue piccole manie. Un piccolo thriller, messo in scena con la chiave della leggerezza e dell’ironia.

Spazio poi – il 4 febbraio – all’originale “Mobilit-Azione” del Teatro Actores Alidos, uno spettacolo di “corpi in esposizione” ispirato all’arte espressionista, ideato e diretto da Gianfranco Angei: Valeria Pilia, Manuela Sanna, Valeria Parisi, Roberta Locci, Manuela Ragusa, Michela Atzeni, Felice Montervino, Federico Saba e Mariano Anni sono i protagonisti di un racconto per quadri, un’affascinante e grottesca allegoria di umanissimi vizi e virtù. Ritratto della società in tutte le sue contraddizioni, e stravaganze, in un “mosaico drammaturgico” che mostra le piccole crudeltà quotidiane e la ferocia della guerra, sottolineando cause ed effetti della crisi economica ma soprattutto dello smarrimento dei valori e del senso stesso dell’esistenza – la pièce propone, in una sequenza non casuale, un gioco di accostamenti e contrasti dalla cifra spietatamente ironica e insieme onirica e poetica.

La magia del “Sogno di una notte di mezza estate” di Ruggero Cappuccio, liberamente ispirato all’opera di William Shakespeare – il 4 marzo – per un’intrigante e moderna rilettura del capolavoro dell’artista elisabettiano, nel bell’allestimento di Ente Teatro Cronaca/Vesuvioteatro con due interpreti d’eccezione, Isa Danieli e Lello Arena, accanto a Fabrizio Vona e Renato De Simone, Enzo Mirone, Rossella Pugliese, Antonella Romano, con la regia di Claudio Di Palma. «Nel perimetro simbolico della sala di un antico palazzo napoletano, Titania e Oberon attivano una drammaturgia di capricci e smanie riducendo le sorti degli uomini a fragili trame da vecchi teatri dei burattini». La regina e il re delle fate tirano i fili di vite sospese e decidono le sorti dei giovani innamorati come del sovrano di Atene e dell’Amazzone, e dei buffi artigiani, elargendo a capriccio felicità e infelicità, con ingenua crudeltà di fanciulli.

La passione e l’eleganza del “pensiero triste che si balla” – l’11 marzo – con “Tango Zotto Tango” di e con un artista come Miguel Angel Zotto – stella di prima grandezza e interprete straordinario del popolare ballo argentino in coppia con Daiana Guspero, e con quindici artisti della Tango X2 Company sulle note della Tango Sonos Orchestra. Un intrecciarsi di sguardi e di passi, di corpi allacciati che danzano sul ritmo sincopato delle musiche per comporre sinuose geometrie, secondo una grammatica insieme rigorosa e libera, per dar vita ad un susseguirsi di figure armoniose e ricche di pathos e rievocare l’atmosfera di una milonga con le storie di donne e uomini uniti dall’amore per il ballo. Uno spettacolo suggestivo, sul filo delle emozioni, e dei contrasti, in una perfetta fusione tra suono e gesto, tra le metriche incalzanti e le sequenze danzate, acrobatiche e virtuosistiche, di un tango moderno, raffinato e sensuale.

Tra mito e storia – il 22 marzo – “Incendi” di Wajdi Mouawad, nella mise en scène di Sardegna Teatro, con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Isella Orchis, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia Senesi, Marco Spiga, Mariagrazia Sughi, Luigi Tontoranelli, Agnese Fois e Leonardo Tomasi, per la regia di Guido De Monticelli, racconta l’epopea amara di una guerra fratricida. La tragedia moderna si intreccia agli archetipi antichi, la descrizione del caos, tra stragi, deportazioni, fughe e disastri di un paese sconvolto da un conflitto affiora attraverso i ricordi, rompendo il muro del silenzio, in una singolare eredità che una madre lascia ai figli, con il compito di scoprire le proprie radici, per ritrovare se stessi sulle tracce di un padre e un fratello scomparsi. La verità si rivelerà d’improvviso, tra l’eco delle parole della “donna che canta”, in una catena di odio che può essere spezzata e vinta solo dall’amore.

Suggellerà – il 2 aprile – la stagione de La Grande Prosa firmata CeDAC al Teatro Centrale di Carbonia una celebre e divertente commedia di Molière, “Le intellettuali”, nella versione di Elsinor con adattamento e regia di Monica Conti: la classica traduzione di Cesare Garboli restituisce il gusto di una lingua arcaica e sapiente, adatta al gioco scenico e ai duelli verbali di un affascinante affresco della società. Un cast affiatato – formato da Maria Ariis, Stefano Braschi, Marco Cacciola e la stessa Monica Conti, Federica Fabiani, Gaia Insegna, Miro Landoni, Stefania Medri e Roberto Trifirò – per una giostra delle passioni in cui si contrappongono l’ambizione e la presunzione delle “femmes savantes” e del loro prediletto ospite e mentore, un insulso pedante che si svelerà pure avido cacciatore di dote, e la sincerità dei sentimenti di due giovani. La pièce irride l’ingenuità e la cieca insensibilità delle matrone, ma anche le sottigliezze di un sapere fine a se stesso – monito sempre valido, nella civiltà dell’apparire – per premiare la semplicità e l’onestà.

La stagione 2015-16 de La Grande Prosa e Danza al Teatro Centrale di Carbonia è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare della Sardegna con il fondamentale patrocinio e sostegno del MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Sardegna e del Comune di Carbonia, con il prezioso contributo della Fondazione Banco di Sardegna e l’apporto della Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per la Sardegna – e ritorno.

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Debutta giovedì 3 settembre “Mezzo Toro”, la nuova produzione della compagnia Lucidosottile. Ideato, scritto e diretto da Tiziana Troja, lo spettacolo (liberamente ispirato al racconto “La casa di Asterione” di Borges) vede in scena l’attore Felice Montervino. Appuntamento alle ore 21.00 presso l’ExArt di piazzetta Dettori a Cagliari. Lo spettacolo sarà preceduto alle ore 20.30 da un buffet durante il quale le Lucide leggeranno “L’oracolo nudo”, una raccolta di poesie di Antonello Verachi.

“Mezzo Toro” non è altro che il leggendario Minotauro, che nella lettura di Lucidosottile diviene il moderno killer autorizzato, il boia a servizio dello stato per epurare i mali del mondo. Figlio di uno stupro, Mezzo Toro stupra le sue vittime prima di giustiziarle.

Per la costruzione della figura di Mezzo Toro, Tiziana Troja ha preso spunto dall’universo cinematografico classico in cui il serial killer è pericoloso e inquietante ma al contempo anche un accattivante seduttore, maschio e femmina insieme, che aprendo allo spettatore la sua casa, intesa come spazio mentale, mostra senza restrizioni la sua visionaria e patologica missione.

I costumi che vedono Felice Montervino in abiti sadomaso e zoccoli bovini sono stati creati da Filippo Grandulli e Daniele Coppi, così come la scenografia, scarna ed essenziale funzionale alla missione omicida, e la grafica che lo vede immortalato in posa pop in un selfie fatto con una Polaroid.

Le atmosfere soffuse dell’Exart sottolineano un disegno luci essenziale creato da Michela Sale Musio e Luca Carta.

Montervino Mezzo_Toro

Il teologo Vito Mancuso, l’autore televisivo e scrittore Carlo Gabardini, l’attore Fabio Marceddu e il gruppo musicale delle Lilies on Mars: quattro ospiti d’eccezione per chiudere domenica 28 giugno a Cagliari la prima edizione di “Family: Festival Allargato Multisexual In Letterature You know what!”, organizzato dalla compagnia LucidoSottile con la direzione artistica di Giovanni Follesa e de Le Lucide (Tiziana Troja e Michela Sale Musio). Quella conclusiva sarà una giornata ricca di eventi che negli spazi dell’ExArt (l’ex liceo artistico di piazzetta Dettori 9) vedrà protagonisti anche i Qoèletpro con le loro installazioni audio e video, gli animatori Daniele Pettinau e Cristina Olianas, la crew House of Vanguard, gli attori Felice Montervino, Vanessa Podda e Andrea Ibba Monni, e il critico cinematografico Carla Chicca Barnes. E anche nella giornata di domenica al piano terra dell’ExArt saranno visitabili le mostre fotografiche “Family on the road” di Ambra Lonis e “Famiglie felici, famiglie possibili” di Sabina Murru, mentre su internet “Family” prosegue con l’invito rivolto a tutti di postare la foto della propria famiglia su Facebook con l’hashtag #‎familyfestivalca.

Realizzato con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione Autonoma della Sardegna, il festival Family si aprirà domenica alle ore 11.00 nella Sala Teatro dell’ExArt con “Baby GayMe”, animazione, risate e yoga per bambini e genitori di qualsiasi colore a cura di Daniele Pettinau e Cristina Olianas.

Sempre alle ore 11.00 ma nella sala al piano terra dell’ex liceo dei piazzetta Dettori, un “Family Brunch” precederà l’incontro con il teologo e scrittore Vito Mancuso, che presenterà il suo ultimo libro “Questa vita”, edito da Garzanti. Mancuso dialogherà con il giornalista Vito Biolchini, mentre le letture saranno a cura de Le Lucide. Editorialista del quotidiano «la Repubblica», Mancuso è autore di opere tradotte in più lingue e che hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico e sono oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche. In “Questa vita” Mancuso risale alle origini della nascita e dell’evoluzione di questa vita sulla Terra, proponendo una visione della natura che non procede solo per mutazioni casuali e per egoistiche selezioni competitive, ma è soprattutto il frutto di una continua armoniosa aggregazione il cui senso intrinseco è il bene. In questa prospettiva il valore di un essere umano non dipende da ciò che ha o che sa, ma da quanto riesce a mettersi al servizio di qualcosa di più grande di sé: dalla sua capacità di aprirsi all’altro, di abbracciare, di amare

Il pomeriggio si apre con un doppio appuntamento alle ore 18.00: nella Sala Danza prosegue il workshop di Waackin’ and Voguing condotto dalla crew House of Vanguard, mentre al piano terra andrà in scena (con ingresso gratuito) “Aperitheatre”, con i monologhi di Vanessa Podda, Felice Montervino e Andrea Ibba Monni.

Tre appuntamenti di teatro, musica e cinema (tutti ad ingresso gratuito) chiederanno domenica la prima edizione del Family Festival.

Alle ore 21.00 nella Sala Teatro Fabio Marceddu sarà il protagonista di “F.M. e il suo doppio”, prodotto dal Teatro Dallarmadio. Lo spettacolo è il racconto di una vita, di una porzione di vita il cui motore è il teatro. F.M. è Fabio Marceddu, ma è anche maschile e femminile e raccogliendo miscellanee di un decennio (dal 1988 al 1998) cita Beckett, Foscolo, Quenau, Wedekind, Max Aub, Copi, Genet come ordito all’interno di una trama che è la vita di un attore.

Alle ore 22.30 Family si sposta dall’ExArt al vicino Auditorium comunale per il concerto delle Lilies on Mars. Già collaboratrici di Franco Battiato e protagoniste un anno fa di un tour mondiale con il gruppo inglese dei Fanfarlo, proprio il giorno prima dell’uscita ufficiale del nuovo singolo “Dancing Star”, le Lilies on Mars (le due musiciste polistrumentiste e produttrici Lisa Masia e Marina Cristofalo) presentano in anteprima il nuovo album “ΔGO” in uscita nell’autunno 2015. Il live inviterà a percorrere un viaggio introspettivo accompagnato da una luce guida, tra suoni retro/futuristici miscelati con electro dream pop, tra organi vintage, sintetizzatori, oscillazioni psichedeliche, space echo e ipnotiche voci eteree.

Per l’ultimo appuntamento del festival Family si torna all’ExArt, dove alle ore 23.00 nella sala cinema, il critico Carla Chicca Barnes presenterà il film del 2005 “20 cm”, diretto da Ramón Salazar.

Spettacoli, presentazioni di libri e dibattiti, ma anche film, concerti, workshop e mostre per esplorare il concetto di famiglia, con le sue novità e contraddizioni, grazie a ventuno appuntamenti in tre giorni per favorire un dialogo e un confronto che aiuti a capire quale futuro ci attende. Da venerdì 26 a domenica 28 giugno appuntamento a Cagliari con la prima edizione di “Family: Festival Allargato Multisexual In Letterature You know what!”, organizzato dalla compagnia LucidoSottile nei locali dell’ExArt, l’ex liceo artistico di piazzetta Dettori 9, con la direzione artistica di Giovanni Follesa e de Le Lucide (Tiziana Troja e Michela Sale Musio).

Tra gli ospiti Vito Mancuso, Chiara Baiamonte, Carlo Gabardini, Rafael Serrano, Alessandro Fullin, don Dino Pirri, Marilisa Piga e Cicci Borghi, Giuseppe Iaculo, Fabio Marceddu e le Lilies on Mars.

Realizzato con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione Autonoma della Sardegna, e con la media partnership di GayTv, Family vuole essere un momento di riflessione, ormai necessario in un paese come l’Italia dove il dibattito sulle nuove famiglie si è finalmente acceso e dove si discute della possibilità sempre più concreta di introdurre anche per gli omosessuali (così come già avviene in altri quattordici paesi europei) l’istituto del matrimonio. Ma l’Italia è anche un paese che ogni giorno affronta il tema della crescita di famiglie monogenitoriali, di famiglie “allargate”, di famiglie omogenitoriali e multirazziali, nuove realtà che necessitano di strumenti di comprensione possibilmente alla portata di tutti.

Per rendere visibili queste nuove realtà, il festival Family invita tutti a postare la foto della propria famiglia su Facebook con l’hashtag #‎familyfestivalca. Una iniziativa concreta, segno della sensibilità che da tempo la compagnia LucidoSottile manifesta nei confronti del tema dei diritti, e che questa volta ha condiviso con lo scrittore e giornalista Giovanni Follesa, direttore artistico di Family insieme alle attrici e autrici Tiziana Troja e Michela Sale Musio.

Ad aprire il festival venerdì 26 giugno sarà l’inaugurazione alle ore 17.00 di due mostre fotografiche, “Family on the road” di Ambra Lonis e “Famiglie felici, famiglie possibili” di Sabina Murru.

Nella prima l’autrice ha ritratto le famiglie per le strade di Cagliari e il risultato sono immagini che esprimono “la voglia di poter essere famiglia secondo i propri canoni, la voglia di poter essere liberi di amare”. Nella seconda invece sono protagoniste famiglie di ogni genere immortalate però in un particolare habitat: il divano di casa.

Le due mostre resteranno allestite al piano terra dell’ExArt per tutta la durata del festival.

A seguire, sempre intorno alle ore 17.00, ad inaugurare il ciclo di incontri sarà invece “Affari di famiglie: dibattito aperto sull’evoluzione della famiglia in Italia”. Dopo la presentazione delle Lucide, coordinati dal giornalista Vito Biolchini interverranno Silvia De Simone (psicologa, referente regionale di Famiglie Arcobaleno-Associazione Genitori Omosessuali), don Dino Pirri (parroco e scrittore), Giuseppe Iaculo (psicologo e psicoterapeuta), Carlo Cotza (mediatore familiare e portavoce ARC), Diego Lasio (psicologo, psicoterapeuta), Marilisa Piga (regista e autrice del webdoc “Lunàdigas”) insieme all’autore Cicci Borghi, Barbara Tetti (presidente MOS-Movimento Omosessuale Sardo) e Roberto Manca (presidente associazione True Colors). A portare la sua testimonianza sarà anche Rafael Serrano, responsabile in Spagna della Commissione Lavoro Famiglie LGTB, organismo incaricato di gestire le rivendicazioni delle famiglie di tutti i gruppi che fanno parte della Federazione Statale spagnola di lesbiche, gay, transessuali e bisessuali. Insieme a Davide, che ha sposato, Serrano ha un figlio (adottato dalla sua nascita) che oggi ha 3 anni.

Il programma di venerdì proseguirà alle ore 18.00 nella Sala Danza dell’ExArt con un workshop gratuito di Waackin’ e Voguing curato dalla crew cagliaritana House of Vanguard (composta da Lil’Jean, Andreja e Omar). Il Waackin’ e il Voguing sono due stili di danza nati all’universo underground statunitense ma che ora stanno conoscendo una grande diffusione anche in Italia. Il Vogue è una danza bidimensionale in cui la ricerca del movimento è nella larghezza e nella lunghezza, mentre nel Waackin’ si predilige la tridimensionalità e la profondità viene resa con una danza che esce letteralmente fuori dal corpo.

Le famiglie omogenitoriali oggi sono una realtà in Italia. La loro quotidianità è stata raccontata in un libro da Chiara Baiamonte (medico, specialista in psicologia clinica e psicoterapeuta) che verrà presentato dall’autrice nel corso di un incontro a partire dalle ore 19.00 nella Sala Conferenze dell’ExArt. Conduce la conversazione il giornalista Vito Biolchini, letture a cura delle Lucide.

La prima giornata del festival “Family” si chiuderà all’insegna dello spettacolo. Alle ore 22.30, nella Sala Teatro dell’ExArt, Alessandro Fullin sarà protagonista di “Fullin legge Fullin: spettacolo leggermente autoreferenziale” (ingresso 12 euro, ridotto 10).

Attore e comico, autore del libro “Come fidanzarsi con un uomo senza essere una donna”, in questo spettacolo Alessandro Fullin si racconta attraverso l’attività che più ama, cioè scrivere: dalla lista della spesa agli spensierati aforismi, dalle lettere d’amore alle mail mai inviate. Anche per questo il tono, lo spettacolo ha momenti di assoluta comicità e di tristezza fulminante, un po’ come i tweet che Fullin ogni giorno lancia ai suoi diecimila followers.

Doppio appuntamento con ingresso gratuito invece a partire dalla mezzanotte: nella Sala Cinema il critico Carla Chicca Barnes introdurrà alla proiezione del film del 2003 di Peter Hedges “Pieces of April”, mentre nella Sala Tango spazio a “Family Tango – tango per etero, tango per gay, balla anche tu se ti senti ok!” con il maestro Roberto Meloni.

La giornata di sabato 27 si aprirà alle ore 10.00 dove nella sala Danza dell’ExArt proseguirà (sempre con ingresso gratuito) il workshop di Waackin’ e Voguing curato dalla crew House of Vanguard.

Nella sala conferenze, a partire dalle ore 10.30, è in programma “Famiglie e società”, un dibattito con politici, amministratori e rappresentanti delle istituzioni sul tema della famiglia. Sarà l’occasione per fare il punto sulle tante leggi all’attenzione del parlamento, con uno sguardo anche alle politiche portate avanti dai comuni e a quello che succede nel resto d’Europa.

A partire dalle ore 14.00 e fino alle 18.00, sempre nella Sala Conferenze si terrà il seminario “Famiglie e genitorialità oggi”, tenuto dal Giuseppe Iaculo. Il seminario è a pagamento (per iscrizioni 070-4600244). Psicologo e psicoterapeuta della Gestalt, Iaculo ha pubblicato il libro “Le identità gay” ed un saggio sul processo di coming out.

Alle ore 18.30 Family si trasferisce nelle strade e nelle piazze di Cagliari che ospiteranno il “Sardegna Pride 2015”. Una manifestazione che proseguirà idealmente alle ore 22.00, al piano terrà dell’ExArt, con l’aperitivo post Pride e la performance di Waackin’ e Voguing curata dalla crew House of Vanguard.

Alle ore 22.30 la giornata si chiuderà all’insegna del cinema con la proiezione del film del 2008 e diretto da Jonathan Demme “Rachel sta per sposarsi”, presentato dal critico Carla Chicca Barnes.

Teatro, musica, cinema e incontri con importanti autori: la giornata conclusiva di Family domenica 28 giugno si preannuncia ricca di appuntamenti.

Si parte alle ore 11.00 nella Sala Teatro dell’ExArt con “Baby GayMe”, animazione, risate e yoga per bambini e genitori di qualsiasi colore a cura di Daniele Pettinau e Cristina Olianas.

Sempre alle ore 11.00 ma nella sala al piano terra dell’ex liceo dei piazzetta Dettori, un “Family Brunch” precederà l’incontro con il teologo e scrittore Vito Mancuso, che presenterà il suo ultimo libro “Questa vita”, edito da Garzanti. Mancuso dialogherà con il giornalista Vito Biolchini, mentre le letture saranno a cura de Le Lucide. Editorialista del quotidiano «la Repubblica», Mancuso è autore di opere tradotte in più lingue e che hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico e sono oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche.

Il pomeriggio si apre con un doppio appuntamento alle ore 18.00: nella Sala Danza prosegue il workshop di Waackin’ and Voguing condotto dalla crew House of Vanguard, mentre al piano terra andrà in scena (con ingresso gratuito) “Aperitheatre”, con i monologhi di Vanessa Podda, Felice Montervino e Andrea Ibba Monni.

Drammaturgo e autore televisivo, Carlo Gabardini ha riversato nel libro edito da Mondadori “Fossi in te io insisterei. Lettera a mio padre sulla vita ancora da vivere” la sua storia e le considerazioni sul suo percorso personale perché (come scrive) «il coming-out non è un’esclusiva degli omosessuali, ma di tutti. Perché “venir fuori” riguarda il nostro senso di stare al mondo. Fare coming-out significa cominciare a vivere». Gabardini dialogherà con lo scrittore Giovanni Follesa, mentre le letture saranno a cura delle Lucide. Si inizia alle ore 19.00 nello spazio al pianoterra dell’ExArt.

Tre appuntamenti di teatro, musica e cinema (tutti ad ingresso gratuito) chiederanno domenica la prima edizione del Family Festival.

Alle ore 21.00 nella Sala Teatro Fabio Marceddu sarà il protagonista di “F.M. e il suo doppio”, prodotto dal Teatro Dallarmadio. Lo spettacolo è il racconto di una vita, di una porzione di vita il cui motore è il teatro. F.M è Fabio Marceddu, ma è anche maschile e femminile e raccogliendo miscellanee di un decennio (dal 1988 al 1998) cita Beckett, Foscolo, Quenau, Wedekind, Max Aub, Copi, Genet come ordito all’interno di una trama che è la vita di un attore.

Alle ore 22.30 Family si sposta dall’ExArt al vicino Auditorium comunale per il concerto delle Lilies on Mars. Già collaboratrici di Franco Battiato e protagoniste un anno fa di un tour mondiale con il gruppo inglese dei Fanfarlo, proprio il giorno prima dell’uscita ufficiale del nuovo singolo “Dancing Star”, le Lilies on Mars (le due musiciste polistrumentiste e produttrici Lisa Masia e Marina Cristofalo) presentano in anteprima il nuovo album “ΔGO” in uscita nell’autunno 2015. Il live inviterà a percorrere un viaggio introspettivo accompagnato da una luce guida, tra suoni retro/futuristici miscelati con electro dream pop, tra organi vintage, sintetizzatori, oscillazioni psichedeliche, space echo e ipnotiche voci eteree.

Per l’ultimo appuntamento del festival Family si torna all’ExArt, dove alle ore 23.00 nella sala cinema, il critico Carla Chicca Barnes presenterà il film del 2005 “20 cm”, diretto da Ramón Salazar.

Il Crogiuolo presenta domani a Cagliari, all’Arco Studio di via Portoscalas 17, Amianto, un racconto in musica liberamente tratto dal romanzo di Alberto Prunetti edito da Alegre, con Felice Montervino (voce narrante) e Alessandro Muroni (pianoforte e voce).

«Non è un noir e nemmeno c’è giustizia, per le vittime dell’amianto e del profitto. Più facile far pagare alla collettività, attraverso un obolo sulla reversibilità Inps a vedove e orfani, che ai colpevoli. …un libro che fa arrabbiare, e questo si capisce. Ma fa anche ridere. Perché, spiega Prunetti, lui nel raccontare onora il testamento del babbo Renato, tubista e saldatore, che con i calli aveva ereditato la grande arma della dissacrazione, quell’umorismo spontaneo che in una battuta fa ribaltare il mondo. Insomma, ti aspetti vittime e trovi supereroi, operai che da tutta Italia, Taranto, Sardegna, Veneto, portano una prospettiva dissacrante, mettono in discussione tutto…»

Amianto è la storia di Renato, un operaio cresciuto nel dopoguerra che ha iniziato a lavorare a quattordici anni. Un lavoratore che scioglieva elettrodi in mille scintille di fuoco a pochi passi da gigantesche cisterne di petrolio. Un uomo che ha lavorato duramente e respirato per anni le polveri dei metalli più nocivi. Amianto è un racconto nella memoria tra le acciaierie, le raffinerie e gli stabilimenti di tutta l’Italia, tra i ricordi d’infanzia e la vita dimenticata di provincia. Un racconto popolare con cavi elettrici impazziti e sarcastici aneddoti dal mondo operaio, ma anche un’inchiesta che riapre una ferita sociale, ancora dolorosa che reclama attenzione.

Locandina AMIANTO