22 November, 2024
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E’ stata presentata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella Sala Remo Branca del Municipio di Iglesias, la prima edizione della manifestazione “Primavera Sulcitana – Sulcis in Food” che prenderà il via sabato 18 aprile a Iglesias e si concluderà domenica 14 giugno a Carbonia. La manifestazione si propone come interessante formula per la promozione culturale e turistica del territorio, abbracciando una molteplicità di settori: dalla gastronomia al paesaggio, dalla tradizione alla cultura e tantissimo altro ancora. Quasi tutte le amministrazioni comunali del territorio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias (è rimasto fuori solo il comune di Nuxis che gli organizzatori sperano di coinvolgere già il prossimo anno, alla seconda edizione) e il comune di Teulada, storicamente parte integrante del Sulcis ma nel passato recente rimasto legato alla provincia di Cagliari, hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa.

Hanno partecipato alla presentazione i componenti il gruppo fondatore dell’associazione “Primavera Sulcitana” (il presidente Luciano La Mantia, Gianni Porcu, Alessia Littarru e Ivan Scarpa); il sindaco e il vicesindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo e Simone Franceschi; i sindaci di Tratalias Marco Antonio Piras, di Teulada Daniele Serra e di Fluminimaggiore Ferdinando Pellegrini; e numerosi assessori degli altri comuni (Carbonia, Domusnovas, Gonnesa, Portoscuso e San Giovanni Suergiu).

Luciano La Mantia ha spiegato che l’iniziativa è nata poco più di due mesi fa, sulla scia delle importanti esperienze maturate dai comuni della provincia di Nuoro delle Cortes Apertas e della convinzione che il territorio del Sulcis Iglesiente abbia tutte le potenzialità per creare un evento importante che potrebbe costituire una valida base di partenza per lanciare a media e lunga scadenza un modello di sviluppo diverso e, comunque, fin dall’inizio integrativo di quello esistente, legato quasi esclusivamente sull’industria.

Sulla stessa “lunghezza d’onda” gli interventi del sindaco di Iglesias e degli altri amministratori presenti, entusiasti del progetto e delle prospettive che potrebbero scaturirne.

E’ intervenuto anche il parroco della Cattedrale Santa Chiara, Antonio Mura, che si è complimentato con gli organizzatori e gli amministratori presenti per l’iniziativa che, a suo dire, potrebbe contribuire al rilancio del territorio.

Questo il calendario completo della manifestazione, fatto di nove tappe che copriranno tutti i fine settimana, con l’aggregazione, in sette tappe, di due, tre o quattro comuni nello stesso fine settimana.

18-19 aprile: Iglesias

25-26 aprile: Carloforte, Giba, Masainas e Villamassargia

02-03 maggio: Tratalias, Villaperuccio e Sant’Anna Arresi

09-10 maggio: Calasetta, Gonnesa e Portoscuso

16-17 maggio: Buggerru, Domusnovas e San Giovanni Suergiu

23-24 maggio: Narcao, Perdaxius e Santadi

30-31 maggio: Sant’Antioco e Teulada

06-07 giugno: Piscinas, Fluminimaggiore e Musei

13-14 giugno: Carbonia.

Elisabetta Giuseppina Falchi 3 copiaFerdinando Pellegrini

L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ieri ha partecipato ad un’assemblea pubblica nel centro sociale di Fluminimaggiore.

«Non ricordo, a memoria, la visita di un assessore regionale dell’Agricoltura nel nostro Comune», ha detto Ferdinando Pellegrini, sindaco di Fluminimaggiore, all’inizio dell’assemblea, un faccia a faccia a con cittadini, rappresentanti delle organizzazioni agricole, amministratori locali e Francesco Loi, sindaco di Musei e presidente dell’Unione di Comuni “Metalla e il Mare”.

«Per mettere in moto una svolta sulla via della creazione di un nuovo reddito – ha esordito l’assessore Falchi – è necessario pianificare gli interventi sui territori nell’ottica di un ragionamento collettivo: le Unioni di Comuni devono avere per esempio un ruolo di copianificatori di queste nuove politiche. Non possiamo pensare che l’iniziativa di un singolo possa valere da sola se non inserita in un progetto.»

Con la chiusura delle miniere, il settore agropastorale è la principale economia del piccolo centro dell’iglesiente. Poco meno di tremila abitanti, 64 aziende zootecniche e circa 7 mila capre allevate fra le valli e i boschi. Vista la particolare conformazione montagnosa del territorio, i temi della viabilità rurale e dell’elettrificazione da portare in tutte le aziende sono stati particolarmente dibattuti.

«All’interno del nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (Psr), e ancora in fase di approvazione da parte dell’Unione europea – ha spiegato l’assessore – sono previsti interventi per migliorare le condizioni delle zone più lontane e più difficili da raggiungere nei nostri agri. Sempre con il Psr finanzieremo e promuoveremo il ricambio generazionale nelle aziende con un nuovo intervento sul primo insediamento in agricoltura: procedure burocratiche più snelle, presentazione di un progetto di master plan, concessione dei finanziamenti in più passaggi con il raggiungimento degli obiettivi.»

Uno stanziamento che passa dai 35mila euro dei precedenti bandi ai 50mila di quelli in arrivo e che vedrà le agenzie regionali Laore e Agris impegnate in un ruolo di tutoraggio nell’avvio delle nuove imprese.

Si è parlato inoltre dei gravi danni causati dalla fauna selvatica (cinghiali, cervi e mufloni), degli aggiornamenti sull’uso dei suoli operato dalla Commissione europea con il nuovo refresh, e dei buoni risultati portati a casa dall’assessorato dell’Agricoltura con il riconoscimento dei boschi come pascoli tradizionali finanziabili quindi dall’Ue. E poi del marchio di qualità Sardegna, di filiere della carne e della eradicazione della Peste suina africana. «Basta con il pascolo brado – ha detto Elisabetta Falchi – se vogliamo veramente sconfiggere l’epidemia dobbiamo tenere al chiuso e in biosicurezza i nostri maiali per almeno due anni».

Una novità importante è arrivata alla chiusura dell’incontro: «Una parte delle enormi risorse del vecchio Psr, non spese da chi mi ha preceduto – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – sarà impiegata per l’infrastrutturazione della banda larga, dove pensiamo di investire fra i 15 e i 20 milioni di euro».

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Nuova tappa nella battaglia dei comuni che si oppongono ad Abbanoa e rivendicano il diritto alla gestione autonoma del servizio idrico. Questa mattina, a Cagliari, gli amministratori dei 30 comuni interessati alla vertenza, hanno costituito il Gasi (Gestioni autonome servizio idrico). Obiettivi del comitato sono la legge regionale approvata dal Consiglio regionale che istituisce l’ente di governo dell’ambito unico territoriale sardo e l’approvazione di una nuova legge che accrediti le gestioni dirette da parte dei singoli comuni o di associazioni di comuni.

«La legge nazionale – ha spiegato Giovanni Ruggeri, consulente del Gasi – consente qualche deroga ma la legge regionale nega qualsiasi apertura. Le altre Regioni, eccezion fatta per la Puglia, hanno fatto scelte diverse. Noi pensiamo a un consorzio di comuni che non vogliono stare sotto Abbanoa.»

Fra gli amministratori più battaglieri, promotori da anni delle iniziative contro Abbanoa, ci sono Angelo Deidda, primo cittadino di Domusnovas, e Ferdinando Pellegrini, sindaco di Fluminimaggiore.

«Gestiamo autonomamente l’acqua – ha detto Ferdinando Pellegrini – senza chiedere niente alla Regione. La gestione unica di Abbanoa fa salire le tariffe e i costi per gli allacci. Per questo ci impegneremo in una battaglia su tutti i fronti, pronti, eventualmente, a fare ricorso al Tar.»

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

I 28 sindaci dei Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa sono stati sentiti in audizione dalla IV commissione del Consiglio regionale.

«Chiediamo che il Consiglio regionale riconosca le buone ragioni di una battaglia che stiamo combattendo da 10 anni, durante i quali abbiamo gestito il servizio idrico con le tariffe più basse della Sardegna, senza chiedere un euro alla Regione – ha detto Angelo Deidda, sindaco di Domusnovas.

«Anche il diritto è dalla nostra parte – ha proseguito Deidda ricordando una sentenza del Consiglio di Stato che ha visto mi Comuni vittoriosi nei confronti dell’Ato, di Abbanoa e della Regione – non è giusto obbligarci a triplicare le tariffe, gravando ancora sui cittadini, solo per finire nel calderone di Abbanoa».

«La nostra non è solo una protesta – ha aggiunto il sindaco di Modolo Omar Hassan – lo abbiamo dimostrato formulando proposte concrete e sostenibili e la dimostrano soprattutto i risultati della nostra gestione; chiediamo perciò al Consiglio regionale un segnale preciso, o nella finanziaria o nel disegno di legge sul servizio idrico».

Il sindaco di Santu Lussurgiu, Emilio Chessa, ha poi sottolineato che «i Comuni non vogliono essere una controparte della Regione; siamo l’esempio virtuoso di una Sardegna dove i Sindaci hanno sulle loro spalle il peso del disagio sociale e della pressione fiscale».

A nome del comune di Ottana, il sindaco Gian Paolo Marras ha messo l’accento sul fatto che «l’autosufficienza dei nostri Comuni è fondata sui conti della gestione che sono perfettamente in ordine, non possiamo dipendere da altri e peggiorare la già difficilissima situazione delle mostre comunità».

Siamo appena usciti dal caos dell’Imu agricola che ci vedeva penalizzati in modo assurdo, ha osservato il sindaco di Paulilatino Giovanni Demartis, «e non possiamo presentarci ai nostri cittadini con l’inasprimento dell’ennesimo tributo, a fronte di un servizio del tutto inefficiente».

Il sindaco di Fluminimaggiore, Ferdinando Pellegrini, infine, ha particolarmente apprezzato la decisione della commissione di ascoltare gli amministratori locali: «E’ la prima volta in tanti anni che troviamo un interlocutore attento ai problemi dei cittadini, quello dell’acqua è un problema cui abbiamo saputo dare una soluzione e non possiamo tornare indietro, soprattutto in questo momento di gravissima crisi dove anche servizi essenziali come diritto allo studio e salute sono a rischio«.

Nel dibattito che è sviluppato al termine degli interventi dei sindaci sono interventi i consiglieri Salvatore Demontis e Giuseppe Meloni del Pd ed Antonello Peru di Forza Italia.

In conclusione, il presidente della commissione Antonio Solinas ha ribadito la volontà unitaria della commissione di concentrare la sua attenzione sulle questioni reali che interessano le comunità. «Il problema non è semplice – ha spiegato – e va approfondito anche dal punto di vista giuridico per poter formulare una proposta solida e sostenibile, soprattutto con riferimento ad alcune parti della normativa nazionale che rendono oggettivamente complessa la separazione netta fra la partecipazione all’ambito ottimale e la gestione del servizio». Il presidente ha comunque assicurato che la commissione formulerà una proposta ed ha invitato i Sindaci a predisporre un documento di dettaglio sull’argomento, anche in previsione di un nuovo incontro.

I Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa, in diverse aree della Sardegna, sono 28 per una popolazione complessiva superiore agli 80.000 abitanti. Si tratta di: Aggius, Anela, Arzana, Bessude, Bonarcado, Bottidda, Bultei, Burcei, Burgos, Cheremule, Domusnovas, Esporlatu, Fluminimaggiore, Lotzorai, Modolo, Nuxis, Olzai, Paulilatino, Perfugas, San Vero Milis, Sant’Anna Arresi, Santu Lussurgiu, Serramanna, Seui, Siligo, Sinnai, Teulada e Villagrande Strisaili. Inoltre, sulla base dei dati dell’Autorità per l’energia e di Abbanoa, non ne fanno parte anche i Comuni di Capoterra, Gadoni, Tertenia e Ulassai.

I sindaci referendari non si arrendono. A distanza di tre giorni dal pronunciamento dell’Ufficio regionale per il referendum che non ha ammesso, perché illegittima, la richiesta di un referendum popolare per l’abrogazione di Abbanoa, questa mattina il sindaco di Domusnovas, Angelo Deidda, portavoce del comitato di sindaci, ha annunciato la convocazione di una manifestazione per il 18 dicembre, alle 9.30, a Cagliari, per la consegna dei moduli contenenti le firme a sostegno della proposta di legge regionale per la gestione diretta delle acque pubbliche da parte dei Comuni.

La manifestazione partirà da Viale Elmas, presso l’ex mercato ortofrutticolo, per poi percorrere il Viale Sant’Avendrace, Viale Trento, Via Cesare Battisti, Viale Trieste, Via Roma, per concludersi presso la sede del Consiglio regionale della Sardegna, dove verranno consegnate le firme.

Ricordiamo che la raccolta di firme venne avviata l’11 luglio, nel corso di una conferenza stampa svolta nella sala consiliare del comune di Domusnovas, dai sindaci di Domusnovas, Angelo Deidda, di Fluminimaggiore, Ferdinando Pellegrini, e di Nuxis, Roberto Lallai.

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

L’Ufficio regionale per il referendum non ha ammesso, perché illegittima, la richiesta di un referendum popolare per l’abrogazione di Abbanoa.

La richiesta di un referendum popolare per l’abrogazione di Abbanoa era stata proposta con l’avvio della raccolta di firme l’11 luglio , nel corso di una conferenza stampa svolta nella sala consiliare del comune di Domusnovas, dai sindaci di Domusnovas, Angelo Deidda, di Fluminimaggiore, Ferdinando Pellegrini, e di Nuxis, Roberto Lallai.
«Volete voi l’abrogazione della società pubblica Abbanoa SpA quale gestore unico del servizio idrico integrato dei comuni della Sardegna», questo il quesito proposto a cui era stato aggiunto la richiesta di abrogare tre delibere, una della Giunta regionale e due dell’Ato (l’Autorità d’ambito). Proprio queste ultime hanno portato al rigetto della richiesta di referendum, in quanto l’Autorità d’ambito «non è un ente regionale in senso stretto e nemmeno di un ente strumentale della Regione, configurandosi come un consorzio obbligatorio dei comuni e delle province della Sardegna».
In sostanza una struttura autonoma dotata di personalità giuridica, cui erano state trasferite funzioni spettanti agli enti locali.

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

I promotori del referendum popolare regionale per l’abrogazione della società pubblica “Abbanoa spa” quale gestore unico del Servizio Idrico Integrato dei Comuni della Sardegna, hanno consegnato i moduli contenenti le firme raccolte, presso il popolo sardo, ieri mattina, presso la Corte d’Appello del Tribunale di Cagliari. La raccolta delle firme venne avviata lo scorso 11 luglio nel corso di una conferenza stampa svolta nella sala consiliare del Comune di Domusnovas dai sindaci di Domusnovas, Angelo Deidda, di Fluminimaggiore, Ferdinando Pellegrini, e di Nuxis, Roberto Lallai. In quell’occasione venne avviata anche la raccolta di firme per la presentazione della proposta del disegno di legge di iniziativa popolare su “Norme in materia di gestione da parte dei Comuni della Sardegna del Servizio Idrico Integrato”, che verrà formalizzata presso la stessa Corte d’Appello del Tribunale di Cagliari, tra quindici giorni.

La battaglia dei sindaci, come si ricorderà, è iniziata alcuni anni fa. Già una prima volta giunse alla raccolta e presentazione delle firme per l’abrogazione di Abbanoa e la legge di iniziativa popolare per l’affidamento della gestione del servizio idrico ai Comuni ma per problemi procedurali non giunse al traguardo. Angelo Deidda, Ferdinando Pellegrini e Roberto Lallai hanno spiegato le motivazioni che li hanno portati a questa nuova iniziativa. Non accettano il passaggio del servizio idrico dei loro Comuni ad Abbanoa, servizio che oggi funziona bene con costi contenuti a carico degli utenti e che, se trasferito ad Abbanoa, «avrebbe sicuramente un notevole aggravio di costi a carico dei cittadini ed un peggioramento della qualità, come dimostrano le esperienze maturate dagli altri comuni sardi in tutti questi anni, dacché è iniziata la gestione di Abbanoa come servizio idrico integrato».

EPSON DSC picture Silvano Farris. Ferdinando Pellegrini.
Il Piano Strategico Sovracomunale di Arbus, Buggerru, Fluminimaggiore e Guspini, amministrazioni coinvolte nel protocollo d’intesa cha sarà firmato con il ministero dell’Ambiente per destinare al risanamento dei siti minerari oltre 95 milioni di euro, potrebbe partire nella prossima primavera. Gli interventi saranno realizzati dalla società in house IGEA S.p.a. proprietaria e/o concessionaria delle aree interessate, mentre al Parco Geominerario è stata assegnata la governance di una commissione di verifica dei lavori, oltre ad un ruolo programmatorio per gli interventi nel Piano Sulcis e per il Piano di sviluppo dell’area Arburense-Guspinese. 
«Le bonifiche – ha detto il presidente della Regione Ugo Cappellacci incontrando a Fluminimaggiore il sindaco Ferdinando Pellegrini, assieme ai primi cittadini di Guspini Rossella Pinna, di Arbus Francesco Atzori e di Buggerru Silvano Farris – rappresentano la svolta per lo sviluppo del territorio e, pertanto, sono una condizione necessaria e indispensabile per il rilancio del territorio. Vogliamo superare il modello esistente e lo stiamo facendo con una programmazione serrata, e con tempi strettissimi, per non perdere ulteriore tempo utile e dare avvio velocemente al Piano per attrarre investimenti privati e per assicurare nuove opportunità economiche ed occupazionali. Anche in quest’occasione la Regione – ha sottolineato Cappellacci – ha scommesso sulla collaudata metodologia dell’ascolto del territorio, della sinergia tra le istituzioni ed enti locali, sul coinvolgimento dei privati, sull’unità d’intenti, elementi indispensabili per costruire lo sviluppo sostenibile delle comunità, fattori strategici per un futuro economico e di crescita.» Lo scorso 23 ottobre era stato sottoscritto l’accordo preliminare tra la Regione, il Consorzio del Parco Geominerario e la società Ati-Ifras Spa, per la realizzazione cosi come previsto da specifica deliberazione della Giunta regionale del giugno scorso. Con la sottoscrizione di questo atto si da avvio alle azioni di coordinamento fra i vari soggetti (Regione, Consorzio e Ati) volti a rendere più efficaci gli interventi affidati ad Ati-Ifras, per i quali lo sforzo è stato di grande rilievo dato che si tratta di 100 milioni di euro in quattro anni, in gran parte destinati al Sulcis e al Guspinese.

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Grande partecipazione domenica 20 ottobre 2013 all’escursione da Portixeddu a Scivu lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, favorita da una bella giornata segnata da temperature estive che hanno indotto molti escursionisti a cercare refrigerio all’arrivo con un tufo nelle acque limpide dell’incantevole litorale di Scivu.

La bella giornata di luce intensa ha favorito i partecipanti, circa 250 persone, anche nella contemplazione del meraviglioso paesaggio che si può ammirare in questo tratto di costa caratterizzato da fenomeni erosivi costieri tipici delle rocce granitiche e dei sistemi dunali che si aprono verso nord alla vista degli escursionisti dopo essere giunti alla vedetta di Capo Pecora da dove diventano improvvisamente visibili le immense distese di sabbia e, nello sfondo, le morfologie vulcaniche segnate dall’emergere del maestoso condotto vulcanico dormiente del Monte Arcuentu.

In questo straordinario contesto naturalistico si inserisce l’OASIWWF di Scivu che è stata presentata agli escursionisti dal responsabile della stessa OASI Raimondo Onnis e dalla guida archeologica del WWF Samuele Montisci che ha illustrato brillantemente le numerose emergenze archeologiche (pozzo sacro e tombe dei giganti) che arricchiscono di fascino il percorso e che testimoniano la presenza dell’uomo in questo territorio fin dalla preistoria.

Grazie alla proficua collaborazione che è stata messa in atto in questa circostanza tra il WWF e l’Associazione Pozzo Sella è stato possibile rimettere in opera alla presenza di tutti gli escursionisti il cartello segnaletico dell’OASIWWF ubicato nei pressi della vedetta di Capo Pecora e recentemente abbattuto da ignoti.

Si è trattato di un atto simbolico rivolto anche a sensibilizzare i cittadini al rispetto della segnaletica che si va realizzando con molta fatica lungo i sentieri del nostro territorio e a sollecitare il Consiglio Regionale ad approvare una norma di disciplina e di tutela della rete sentieristica regionale.

Con questa escursione, aperta alla partecipazione gratuita di tutti i cittadini, gli organizzatori hanno voluto proseguire nell’opera di divulgazione e di promozione rivolta a far conoscere e valorizzare il patrimonio storico, culturale, ambientale e religioso presente nelle diverse tappe del grande Cammino Minerario di Santa Barbara lungo circa 260 km che l’Associazione Pozzo Sella ha proposto alla Regione con l’obiettivo strategico di costruire nel Sulcis Iglesiente Guspinese una nuova e grande struttura per lo sviluppo del turismo sostenibile nelle aree del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

Ora che tale proposta è stata formalmente accolta dalla Regione Sarda con l’inserimento del Cammino Minerario di Santa Barbara nel “Registro dei Cammini di Sardegna e degli Itinerari turistici, religiosi e dello spirito”, l’impegno per la sua concreta costruzione deve vedere protagonisti, assieme alle associazioni di volontariato, gli Enti Locali, le istituzioni religiose, gli operatori privati e tutti i cittadini interessati che devono diventare i veri beneficiari delle ricadute sociali ed economiche che la costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara potrà generare.

Per questa ragione è stata da tutti apprezzata la sensibilità e l’attenzione che il sindaco di Fluminimaggiore, Ferdinando Pellegrini, e il sindaco di Arbus, Francesco Atzori, nei cui territori comunali ricade il percorso dell’escursione, hanno voluto riservare alla prima escursione organizzata dopo il decreto di riconoscimento dell’assessore regionale del Turismo con la loro presenza a Portixeddu e con il gradito saluto che hanno voluto rivolgere ai numerosi escursionisti prima della loro partenza.

Con questo spirito di coinvolgimento, di rispetto dei ruoli e di partecipazione dei cittadini, l’Associazione Pozzo Sella intende proseguire nella fase di costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara consentendo a tutti i cittadini di conoscerlo e apprezzarlo, ancor prima della sua presentazione ufficiale a livello nazionale ed internazionale, con la partecipazione alle diverse escursioni che verranno organizzate man mano che il suo tracciato sarà definito per dare senso alla  convinzione della Rete dei Cammini secondo cui “I cammini si costruiscono camminando”.

 

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

Si è svolta questa mattina nella sala consiliare del Comune di Domusnovas la conferenza stampa dei sindaci di Domusnovas, Angelo Deidda, di Fluminimaggiore, Ferdinando Pellegrini, e di Nuxis, Roberto Lallai, per la presentazione del referendum popolare regionale per l’abrogazione della società pubblica “Abbanoa spa” quale gestore unico del Servizio Idrico Integrato dei Comuni della Sardegna e della proposta del disegno di legge di iniziativa popolare su “Norme in materia di gestione da parte dei Comuni della Sardegna del Servizio Idrico Integrato”.

La battaglia dei sindaci è iniziata alcuni anni fa. Già una prima volta giunse alla raccolta e presentazione delle firme per l’abrogazione di Abbanoa e la legge di iniziativa popolare per l’affidamento della gestione del servizio idrico ai Comuni ma per problemi procedurali non giunse al traguardo ed ora riparte la mobilitazione per la raccolta delle firme. L’obiettivo è costituito da 20.000 firme per l’abrogazione di Abbanoa ed altrettante per la legge di iniziativa popolare.

Angelo Deidda, Ferdinando Pellegrini e Roberto Lallai hanno spiegato le motivazioni che li hanno portati a questa nuova iniziativa. Non accettano il passaggio del servizio idrico dei loro Comuni ad Abbanoa, servizio che oggi funziona bene con costi contenuti a carico degli utenti e che, se trasferito ad Abbanoa, «avrebbe sicuramente un notevole aggravio di costi a carico dei cittadini ed un peggioramento della qualità, come dimostrano le esperienze maturate dagli altri comuni sardi in tutti questi anni, dacché è iniziata la gestione di Abbanoa come servizio idrico integrato».

L’art. 1 della proposta di legge prevede che «la Regione, in deroga alle disposizioni previste dalla Legge Regionale n. 29 del 17 ottobre 1997, conferisce ai singoli Comuni della Sardegna, trasferendo le funzioni dell’Autorità d’ambito territoriale ottimale, la facoltà di decidere autonomamente le modalità di affidamento e gestione del Servizio Idrico Integrato, costituito dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue.»

L’art. 2 prevede due commi: «1) I Comuni di cui all’art. 1 della presente disposizione, possono esercitare le funzioni sia in forma singola che associata con le modalità previste dal decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. 2) I Comuni che intendono gestire il servizio nelle modalità indicate all’art. 2 comma 1, possono procedere all’affidamento diretto della gestione del servizio idrico integrato, a società a totale o a prevalente capitale pubblico. Tali società sono comunque escluse dalle gare per l’affidamento di altri servizi pubblici locali e tale esclusione si estende anche a società collegate o controllate».

L’art. 3 prevede che «I Comuni che all’entrata in vigore della presente disposizione non hanno ancora consegnato gli impianti all’attuale gestore del Sistema Idrico Integrato, possono proseguire l’erogazione del servizio, senza variare quanto già in essere, rispettando le condizioni dettate dall’art. 2».

L’art. 4, infine, prevede due commi: «1) Al fine di razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi, sarà cura della Regione prevedere nei propri bilanci un fondo economico per sostenere i Comuni relativamente ai seguenti interventi: • realizzazione di nuove reti e nuovi impianti; • sistemazione di quelli esistenti che necessitano di interventi straordinari. 2) I Comuni che intendono usufruire dei fondi di cui al comma precedente formulano ufficiale richiesta alla Regione, inoltrando la documentazione necessaria al fine di provare la spesa da sostenere».