18 December, 2024
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Il comune di Cagliari ha pubblicato il bando per l’affidamento di servizi alla persona e servizi di supporto tecnico-amministrativo PON METRO – Città Metropolitane 2014-2020 – Asse 3 “Servizi per l’inclusione sociale” – Operazione CA 3.1.1 “Agenzia Sociale Per La Casa” – Comune di Cagliari, Progetto pilota “Agenzia sociale per la Casa della città di Cagliari – Azioni a contrasto del disagio abitativo correlato a disagio sociale s socio-economico”. Gli interessati in possesso dei requisiti stabiliti dal bando (link più sotto) hanno tempo sino alle ore 12.00 del 7 giugno prossimo venturo per la presentare le offerte.
«Obiettivo del Progetto – spiega l’assessore alle Politiche sociali e Salute Ferdinando Secchi – è la sperimentazione e la modellizzazione di un servizio che, attraverso gli strumenti della presa in carico professionale e della progettazione personalizzata e partecipata delle persone interessate, attivi l’incontro tra domanda e offerta di alloggi che porti alla messa a punto di un modello definitivo di Agenzia Sociale della Casa per la Città di Cagliari.»
L’Agenzia sociale per la Casa è intervento del tutto innovativo nel nostro territorio, pertanto necessita di apposita fase pilota di tipo sperimentale, finalizzata alla messa in opera di pratiche da verificare sul campo.
L’esperienza pilota sarà caratterizzata dalla sperimentazione di azioni di contrasto al disagio abitativo, a partire dal re-housing (incentivi all’alloggio, fornitura di alloggi, ecc.) e includendo l’accompagnamento e la presa in carico (sostegno psicologico, assistenziale e sanitario, ecc.) dei cittadini con disagio abitativo in modo da accompagnarli verso soluzioni abitative e relazionali adeguate, sostenibili, stabili.
Al completamento di questo percorso sarà definito il ruolo dell’Agenzia Casa e la sua forza innovatrice in funzione della crescita delle competenze di cittadinanza attiva, del rafforzamento delle reti sociali deboli, del superamento della vulnerabilità e dell’esclusione.
La sfida è che cittadini esclusi o ai limiti dell’esclusione, riconoscendo loro il potenziale di co-partecipazione alle decisioni, diventino gli attori del cambiamento e non siano semplici beneficiari di un intervento pubblico.