Iniziativa di comune di Cagliari e Croce Rossa in soccorso dei senza fissa dimora.
[bing_translator]
Per un motivo o per un altro rischiano la vita tutti i giorni, in estate e in inverno per strada. È per far fronte maggiormente alle necessità dei senza fissa dimora che vivono e dormono all’addiaccio che dall’1 giugno a Cagliari sono operativi per tutto l’anno la “Unità di strada” ed il “Presidio emergenze”, gestito dalla Croce Rossa in convenzione con il Comune.
Insomma, non sarà portato soltanto supporto, attenzione e ascolto. Ma anche «un kit di assistenza di cibo (panino, succo di frutta, bevande calde e acqua), vestiario e coperte; nei casi più gravi verrà richiesto un intervento sanitario o garantito un posto letto temporaneo di emergenza». Costo annuale, finanziato in gran parte con i fondi PON METRO dell’Unione Europea, 120mila euro: saranno rimborsate soltanto le fatture quietanzate relative alle spese elencate nella convenzione come ammissibili.
L’attività vedrà impegnati oltre 60 volontari, tutti adeguatamente formati. «Tra loro anche mediatori culturali, assistenti sociali, psicologi ed un nuovissimo attrezzato automezzo, acquistato dalla Croce Rossa, grazie alle donazioni volontarie dei cittadini», ha spiegato Fernanda Loche, presidente CRI Cagliari.
La convenzione è stata stipulata a seguito di un procedimento di gara, destinato alle sole organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, secondo quanto stabilito dal “Codice del Terzo Settore” emanato a luglio 2017. Prevista anche la gestione di un “Presidio emergenze” gestito di concerto con il Servizio Politiche sociali e Salute, far fronte situazione indifferibili che si verificano nei fine settimana e nei giorni festivi. Il Comune potrà diffondere il numero telefonico di reperibilità esclusivamente alle Forze dell’Ordine e alle altre Istituzioni coinvolte. I cittadini potranno invece inoltrare le segnalazioni al Comune.
Per Rita Polo, presidente della Commissione Politiche sociali e Salute «la convenzione rappresenta un segnale importante che evidenzia anche la proficua alleanza fra Istituzioni e Terzo settore» e che si basa sulla «assistenza differenziata», sul «monitoraggio delle persone che entrano in contatto con la rete di servizi» e su «percorsi di reinserimento sociale».