22 November, 2024
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Per un motivo o per un altro rischiano la vita tutti i giorni, in estate e in inverno per strada. È per far fronte maggiormente alle necessità dei senza fissa dimora che vivono e dormono all’addiaccio che dall’1 giugno a Cagliari sono operativi per tutto l’anno la “Unità di strada” ed il “Presidio emergenze”, gestito dalla Croce Rossa in convenzione con il Comune.

A esemplificare l’alleanza l’assessore Ferdinando Secchi. «Fa parte di un percorso più ampio che l’Amministrazione comunale sta portando avanti da tempo in soccorso delle fasce più fragili, con azioni concrete», ha rimarcato il titolare delle Politiche sociali e Salute. E stando ai dati raccolti, «il territorio cittadino conta una quarantina di senza fissa dimora, pochissimi cagliaritani». Tanti, troppi ancora, ma comunque decisamente meno rispetto ai 400 registrati dall’Istat nel 2016, anche al netto degli sbarchi di migranti.

Insomma, non sarà portato soltanto supporto, attenzione e ascolto. Ma anche «un kit di assistenza di cibo (panino, succo di frutta, bevande calde e acqua), vestiario e coperte; nei casi più gravi verrà richiesto un intervento sanitario o garantito un posto letto temporaneo di emergenza». Costo annuale, finanziato in gran parte con i fondi PON METRO dell’Unione Europea, 120mila euro: saranno rimborsate soltanto le fatture quietanzate relative alle spese elencate nella convenzione come ammissibili.

L’attività vedrà impegnati oltre 60 volontari, tutti adeguatamente formati. «Tra loro anche mediatori culturali, assistenti sociali, psicologi ed un nuovissimo attrezzato automezzo, acquistato dalla Croce Rossa, grazie alle donazioni volontarie dei cittadini», ha spiegato Fernanda Loche, presidente CRI Cagliari.

La convenzione è stata stipulata a seguito di un procedimento di gara, destinato alle sole organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, secondo quanto stabilito dal “Codice del Terzo Settore” emanato a luglio 2017. Prevista anche la gestione di un “Presidio emergenze” gestito di concerto con il Servizio Politiche sociali e Salute, far fronte situazione indifferibili che si verificano nei fine settimana e nei giorni festivi. Il Comune potrà diffondere il numero telefonico di reperibilità esclusivamente alle Forze dell’Ordine e alle altre Istituzioni coinvolte. I cittadini potranno invece inoltrare le segnalazioni al Comune.

Per Rita Polo, presidente della Commissione Politiche sociali e Salute «la convenzione rappresenta un segnale importante che evidenzia anche la proficua alleanza fra Istituzioni e Terzo settore» e che si basa sulla «assistenza differenziata», sul «monitoraggio delle persone che entrano in contatto con la rete di servizi» e su «percorsi di reinserimento sociale».

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60 studenti del Liceo Eleonora d’Arborea e 20 giovani richiedenti asilo, che vivono nel centro di Accoglienza di Pirri, hanno preso parte al settimo appuntamento dell’iniziativa “La Regione incontra le scuole” all’Aula Magna dell’Istituto, a Cagliari.
Al momento di approfondimento sui progetti finalizzati all’inclusione e all’integrazione dei richiedenti asilo hanno preso parte gli studenti e i docenti delle classi terze, quarte e quinte della scuola, l’assessore agli Affari Generali Filippo Spanu, quello alle Politiche sociali del comune di Cagliari Ferdinando Secchi, il mediatore culturale Ahmed Naciri insieme ai giovani e alle loro famiglie ospiti nella struttura di Pirri.
«E’ stato – ha dichiarato l’assessore Spanu – un altro momento di confronto a tutto campo su un tema complesso che i giovani dimostrano di voler comprendere nei suoi molteplici aspetti. Nel Liceo Eleonora d’Arborea abbiamo trovato ragazze e ragazzi molto preparati e consapevoli che hanno già avviato, sotto la guida preziosa degli insegnanti, un positivo progetto di alternanza scuola-lavoro proprio nel Cas di Pirri. Questi incontri ci inducono a essere ottimisti sulla capacità dei nostri giovani di superare pregiudizi e visioni distorte che alimentano idee errate e false verità sul fenomeno delle migrazioni. Sin dall’avvio di questa iniziativa negli istituti superiori abbiamo creduto nella forza di un’informazione corretta e rispettosa e siamo intenzionati, alla luce dei buoni risultati sinora raggiunti, ad andare avanti.»
Particolarmente intenso il prologo dell’incontro: nella giornata celebrativa dell’Unità nazionale piccoli migranti e studenti hanno prima cantato l’Inno d’Italia e successivamente letto alcuni brani legati alla ricorrenza. Il finale è stato invece all’insegna della musica con il live di Abdou Njie, 22 anni, originario del Ghana, che, insieme a due giovani cagliaritani, ha dato vita a una band impegnata in una promettente attività artistica.
Gli studenti ora prepareranno un video sui contenuti del dibattito. Il servizio, con stile giornalistico, sarà costituito da immagini e interviste realizzate al termine della mattinata e poi inserito nel sito istituzionale della Regione.
Nei mesi scorsi la Regione ha incontrato gli studenti delle scuole superiori di Quartu, Iglesias, Macomer, Sassari, Nuoro e Tortolì. Altri incontri sono previsti nei prossimi giorni a Oristano e Ozieri.

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Domani, giovedì 21 dicembre, alle 17,15, al Lazzaretto di Cagliari, nel quartiere di Sant’Elia, si svolgerà l’incontro dibattito dal titolo “Il futuro è sociale. Costruiamo un’alleanza per i diritti e l’equità”. organizzato dalla segreteria regionale della confederazione sindacale Confsal.

Dopo i saluti del prof. Elia Pili, segretario regionale Confsal, di Eugenio Lai, vicepresidente del Consiglio regionale e di don Giacomo Faedda parroco di Sant’Elia interverranno: Raimondo Perra, presidente della VI commissione Salute e Politiche sociali del Consiglio regionale; Barbara Congiu, vicepresidente della Commissione pari opportunità del Consiglio regionale; Ferdinando Secchi, assessore delle Politiche sociali del comune di Cagliari; Gianluigi Pascoletti, segretario generale Feder. Casa Confsal; Vladimiro Murgia A.S.D. Vecchio Borgo Sant’Elia; Marcello Vistosu, Associazione Sant’Elia “Noi ci crediamo”; Rita De Agostini, Associazione Sant’Elia Viva.

La Confsal, la più rappresentativa confederazione sindacale autonoma in Sardegna punta sul quartiere di Sant’Elia con l’apertura nella struttura del Lazzaretto di un centro servizi caf e patronato.

«Sarà l’occasione – spiega Elia Pili – per raccontare l’esperienza di socialità e di inclusione delle tante associazioni che operano nel quartiere e per rafforzare ancora di più sinergie e collaborazione tra istituzioni.»

L’incontro verrà moderato dal tenore Gianluca Floris, presidente del Conservatorio Pierluigi da Palestrina.

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Anche quest’anno il Comune di Cagliari ha voluto far sentire il suo deciso “no” alla violenza di genere e lo ha fatto aderendo alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, in programma sabato 25 novembre.
E’ stata fondamentale la partecipazione attiva di tutta l’amministrazione comunale in particolare dell’assessore delle Attività produttive, Turismo e Politiche delle pari opportunità, Marzia Cilloccu che, oggi, affiancata dal suo collega Ferdinando Secchi, assessore delle Politiche Sociali e Salute, ha illustrato il calendario degli eventi a sostegno della Giornata.
«Per me è molto importante perché – ha sottolineato Marzia Cilloccu durante la conferenza stampa convocata nella sala del Retablo del Palazzo Civico per illustrare nel dettaglio i vari appuntamenti – spetta a noi in prima persona, non solo come istituzioni, dare l’esempio soprattutto nel quotidiano.»
La Giornata contro la violenza sulle donne, fu istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU il 25 novembre 1999, e ha lo scopo di sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica attraverso un impegno costante che chiama a raccolta tutte le istituzioni, le organizzazioni, le scuole e tutti coloro che desiderano portare avanti quest’attività di prevenzione.
I dati, purtroppo, sono ancora allarmanti se si pensa che «solo per quanto riguarda la città di Cagliari nel corso del 2016 abbiamo avuto ben 156 accessi ai centri di solidarietà di cui 121 casi presi a carico. Ed ancora 588 interventi in favore di sole donne, sia italiane che straniere, di età compresa tra i 16 e i 75 anni«. Questi i numeri illustrati da Ferdinando Secchi che ha aggiunto: «Il fattore che più allarma, me e tutta l’amministrazione di Cagliari, è che questi dati sono sempre in aumento. Parlarne e agire si può fare sempre di più per cercare di arginare questa piaga. Ma sono del parere che parlarne e agire può fare sempre di più per cercare di arginare questa piaga».
Dello stesso avviso le consigliere Monia Matta e Rita Polo che hanno sottolineato quanto sia importante una sensibilizzazione costante in tutti i settori, che parta proprio dalle famiglie e dalle scuole, per educare i bambini fin da piccoli al rispetto e ad una cultura della reciprocità. È inoltre di rilevante importanza che le donne non si sentano sole, per questo il sostegno che il comune si promette di fornire, è un aiuto concreto quanto per le donne che per le loro famiglie.
Il primo appuntamento in calendario è previsto per sabato 18 novembre nella Sala Polifunzionale della Questura con l’evento “365 messaggi nella bottiglia”. Si proseguirà al Liceo Scientifico Pacinotti venerdì 24 per “La Scuola e i giovani contro la Violenza”, per poi concludere domenica 26 con un “Concerto dell’ENsemble Trame Sonore” al Teatro Lirico di Cagliari.

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Lo Sport come strumento di inclusione sociale, in campo e fuori. È lo scopo del Panathlon Cagliari, che domani, alle ore 10.30, in occasione del Turisport organizza alla Fiera un Convegno dal titolo “Lo sport come strumento di integrazione”.

Oltre al presidente del Panathlon Cagliari, Francesco Cicero, e al governatore del Panathlon area Sardegna, Lello Petretto, interverranno anche l’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione Filippo Spanu, la prof.ssa Anna Maria Carta (Comitato sardo di solidarietà), Ferdinando Secchi, assessore delle Politiche sociali e Salute del comune di Cagliari, e Gianfranco Fara, presidente del Coni Sardegna. Modererà il convegno, il giornalista Lello Caravano.

Nel corso dell’appuntamento porterà la propria testimonianza Josiah Timothy Tinat, atleta nigeriano, che, dopo varie esperienze in diverse discipline sportive nel suo Paese e in Europa, si è trasferito in Sardegna, sposandosi con una ragazza sarda, ed è stato ingaggiato dal Cus Cagliari nel 2007, diventando una colonna dell’hockey sardo.

Sarà un’occasione per ribadire l’importanza dello sport sui temi correlati alle problematiche migratorie, cercando di rendere sempre più facile l’accesso alla pratica sportiva, nel rispetto delle pari opportunità di genere e sensibilizzando gli operatori del settore. 

 

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Lo Sport come strumento di inclusione sociale, in campo e fuori. È lo scopo del Panathlon Cagliari, che il 10 novembre, alle ore 10.30, in occasione del Turisport organizza alla Fiera un Convegno dal titolo “Lo sport come strumento di integrazione”, in collaborazione con il Coni regionale e l’assessorato delle Politiche sociali del comune di Cagliari. Un’occasione per ribadire l’importanza dello Sport sui temi correlati alle problematiche migratorie, cercando di rendere sempre più facile l’accesso alla pratica sportiva, nel rispetto delle pari opportunità di genere e sensibilizzando gli operatori del settore. 

Nel corso del convegno porterà la propria testimonianza Josiah Timothy Tinat, atleta nigeriano, che, dopo varie esperienze in diverse discipline sportive nel suo Paese e in Europa, si è trasferito in Sardegna, sposandosi con una ragazza sarda, ed è stato ingaggiato dal Cus Cagliari nel 2007, diventando una colonna dell’hockey sardo.

Oltre al presidente del Panathlon Cagliari, Francesco Cicero, e al Governatore del Panathlon area Sardegna, Lello Petretto, interverranno anche la prof.ssa Anna Maria Carta (Comitato Sardo di Solidarietà), Ferdinando Secchi, assessore alle Politiche Sociali e Salute del comune di Cagliari, e Gianfranco Fara, Presidente del Coni Sardegna. Modererà il convegno il giornalista Lello Caravano.

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Il comune di Cagliari ha pubblicato nel proprio portale istituzionale le graduatorie definitive per l’accesso ai benefici previsti dal “Reddito di Inclusione Sociale – REIS Anno 2017”, linea di intervento per il contrasto alla povertà istituito dalla Regione Sardegna con la legge n. 18 del 2 agosto 2016.

Sono state accolte 2.226 domande. Gli elenchi sono suddivisi per ordine di priorità, come stabilito dalle linee guida regionali.

Per rispetto della riservatezza, ciascun utente è identificato esclusivamente con il numero di protocollo della domanda, indicato nella ricevuta fornita dal Comune al momento della presentazione della domanda.

È stato pubblicato anche l’elenco delle domande respinte, 108, per superamento dei limiti di reddito o assenza dei requisiti e di quelle presentate fuori termine.

Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi allo sportello REIS attivo in via Sauro 17, esclusivamente da lunedì 4 a venerdì 8 settembre, dalle 9.00 alle 13.00.

L’assessore delle Politiche sociali e Salute, Ferdinando Secchi, ha precisato che «l’Amministrazione comunale si è impegnata ad utilizzare fondi propri per consentire l’erogazione del beneficio a tutti gli utenti collocati utilmente nelle graduatorie REIS».

Il beneficio economico mensile (200, 300, 400 e 500 euro) si basa sul numero dei componenti (1, 2, 3, 4 e più) del nucleo familiare.

Per i beneficiari del SIA (graduatoria 2) il beneficio sarà pari alla differenza tra il SIA lordo e il massimale del REIS, come indicato nella tabella consultabile, anch’essa, attraverso il link sotto indicato.

«È utile anche ricordare che i beneficiari del REIS – ha concluso Secchi – saranno vincolati alla partecipazione ad un progetto di inclusione attiva riguardante il nucleo familiare.»

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Per venire incontro alle famiglie in difficoltà, è attivo a Cagliari il bando per richiedere il cosiddetto “bonus idrico”. In pratica, i cittadini con Isee inferiore a 5mila euro potranno beneficiare di un rimborso proporzionato al proprio nucleo familiare, sul pagamento delle bollette d’acqua dal 2012 al 2015.

Il provvedimento è stato adottato dalla Giunta comunale con propria deliberazione n. 24 lo scorso 10 marzo 2017. «Si tratta – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Ferdinando Secchi – di una misura che permetterà a circa 600 famiglie cagliaritane di poter avere un po’ di sollievo».

Al momento, secondo quanto annunciato nel corso di un incontro con gli organi di stampa dal rappresentante dell’esecutivo cittadino, «lo stanziamento iniziale per venire incontro ai cittadini è di circa 230mila euro». Ma c’è la possibilità concreta che questo stanziamento venga ampliato, in modo da accogliere le richieste di un numero maggiore di cittadini.

E, infatti, «entro la fine dell’anno Egas – ha annunciato Paolo Porcu, direttore generale Ente di Governo d’ambito della Sardegna – autorizzerà la società Abbanoa Spa ad erogare un nuovo bonus idrico, relativo all’anno 2016, che potrebbe avere un valore economico doppio rispetto a quello all’attuale che si riferisce al quadriennio 2012-2015». Gli effetti sociali del prossimo bonus saranno quindi positivamente più sostanziosi.

Requisito principale per accedere al bonus idrico è quello di essere residenti nel comune di Cagliari, cittadinanza italiana o di uno Stato aderente all’Unione europea (altrimenti occorre avere regolare permesso di soggiorno o carta di soggiorno). Bisogna essere titolari di contratto di fornitura idrica (diretta o condominiale) ed avere due certificazioni Isee del nucleo familiare, inferiore o uguale a 5mila euro relativi al periodo 2012- 2015, o anche 2014-2017.

Il valore del bonus per un lasso di tempo di 4 anni di consumo (dal 2012 al 2015) è fissato in 127 euro a persona, individuando l’importo spettante per nucleo familiare moltiplicando la somma (127) per il numero dei componenti residenti presso l’utenza, così come risulta da verifica presso i registri dell’anagrafe comunale, alla data di pubblicazione del bando.

Le persone interessate all’assegnazione del bonus devono presentare domanda, all’Ufficio Protocollo del Comune di Cagliari nella via Crispi 2, utilizzando l’apposita modulistica scaricabile dal portale istituzionale (www.comune.cagliari.it). In alternativa può essere ritirata negli uffici circoscrizionali del Servizio Politiche sociali e Salute o nella sede dell’Assessorato delle Politiche Sociali di piazza Alcide De Gasperi 2 (Palazzo Civico via Sonnino). Per richiedere il bonus c’è tempo fino al 30 aprile 2017.

«Le graduatorie – ha sottolineato l’assessore Ferdinando Secchi – saranno formate sulla base delle verifiche effettuate sulla documentazione prodotta e secondo l’ordine cronologico di arrivo della domanda». Dopodiché, saranno pubblicate (entro il prossimo 30 giugno).

A questo punto «il Comune – ha spiegato Rossella Loi di Abbanoa Spa – dovrà inviare al gestore del servizio idrico (Abbanoa), l’elenco dei beneficiari così potranno ricevere il bonus, sotto forma di rimborso sulle fatture non pagate (periodo 2012-2015) o su quelle successive, in relazione al numero dei componenti il nucleo familiare (127 euro per ogni componente il nucleo familiare)».

In decisa controtendenza rispetto ad un sistema sempre più orientato all’economia burocratica, il bando adottato dall’Amministrazione comunale rappresenta quindi «un’iniziativa importante – ha detto Rita Polo, presidente della commissione consiliare Politiche sociali e salute – capace, com’è, di incidere su un bene primario e comune qual è l’acqua, e sulle tasche dei cittadini che possono avere un disagio economico».

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La Giunta comunale di Cagliari ha approvato le linee guida per la gestione della prima fase transitoria verso l’attuazione delle misure nazionali e regionali a contrasto della povertà denominate SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) e REIS (Reddito di inclusione sociale), presentate dall’assessore delle Politiche sociali e Salute Ferdinando Secchi.

«Come è noto – sottolinea l’assessore Secchi – in tema di misure a contrasto della povertà, è in atto nel sistema giuridico italiano e nella Regione Autonoma della Sardegna una radicale riforma che vede il superamento dei classici istituti assistenzialistici in favore di un modello che, senza sottovalutare l’aspetto economico, integra lo stesso con un elemento nuovo, rappresentato da un progetto individualizzato sottoscritto dal beneficiario la cui realizzazione costituisce momento fondamentale ed essenziale dell’intervento. Tale sistema, però, non è ancora compiutamente definito e i Comuni sono in attesa dei finanziamenti regionali e  delle nuove disposizioni.»

In questa prima fase, per evitare l’interruzione dei progetti e contributi in essere a favore delle persone in condizione di disagio socio-economico, la Giunta comunale ha stabilito la prosecuzione per i mesi di gennaio e febbraio degli interventi di sostegno in corso già attivi nel 2016.
«Poiché però nel frattempo – chiarisce Ferdinando Secchi – continua la situazione di incertezza sull’attuazione del REIS, si sta rendendo necessaria la definizione di indirizzi per proseguire il sostegno alle persone in condizione di povertà, da realizzare nei prossimi mesi con i fondi stanziati dall’Amministrazione comunale.»
Pertanto, con successiva comunicazione, verranno resi noti i dettagli degli interventi previsti, i requisiti e la relativa modulistica per le nuove richieste di accesso alle prestazioni che verranno erogate dal Comune.
«E’ sempre attivo – aggiunge Ferdinando Secchi – il Programma SIA e pertanto invita i cittadini che possiedono i requisiti a fare tempestivamente domanda per l’ accesso a questa opportunità. A tal fine si ricorda che presso le sedi decentrate di servizio sociale possono essere richieste informazioni e le stesse sono consultabili sul sito www. comune.cagliari.it .
Inoltre, presso gli Uffici di Piazza De Gasperi, 4° piano, è operativo uno sportello informativo attivo nei giorni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 11.00 alle 13.00.
Tenuto conto della difficoltà della fase di transizione, l’Amministrazione comunale auspica un intervento della Regione Autonoma della Sardegna – conclude Ferdinando Secchi – per un impegno importante per il definitivo riassetto della materia, che consenta l’attuazione degli strumenti a contrasto della povertà con risorse economiche adeguate e certe, efficienza ed equità e in tempi rapidi e definiti.»

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È stato presentato questa mattina il programma della XXX Marcia della Pace che si svolgerà per la prima volta a Cagliari il prossimo 29 dicembre.

A introdurre la conferenza, don Angelo Pittau, direttore della Caritas di Ales-Terralba e promotore della manifestazione fin dal 1987 a Sardara, che ha sottolineato come la Marcia «vuole essere contro ogni tipo di violenza, quella che la Sardegna subisce, ma anche quella che essa genera: dalle servitù militari e dalla fabbricazione di bombe al degrado e allo spopolamento del territorio, dalla povertà che avanza agli omicidi e femminicidi e la violenza del non-lavoro».

Il delegato regionale Caritas don Marco Lai ha sottolineato che la Marcia della Pace «deve aiutarci a costruire una cultura e una civiltà di pace». Alla Marcia parteciperanno il mondo della Chiesa, il Terzo Settore, il volontariato, cittadinanza attiva, i sindacati, e anche gli immigrati e il popolo Rom. «Occorre promuovere politiche di pace che siano davvero inclusive per tutti – ha sottolineato -. Sarebbe bello che tutti i sindaci della Sardegna possano essere presenti perché tutte le volte che ci si incontra e si cammina insieme si possono ottenere risultati importanti per la nostra casa comune, in un impegno di equità e giustizia sociale».

Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, ha sottolineato come questo evento, che giunge a Cagliari per la prima volta dopo 30 edizioni, «ci aiuta ad allargare gli orizzonti e a non fermarci ai problemi locali, ricordando al tempo stesso che l’impegno per la pace comporta ricadute positive anche per il nostro territorio». «Basti pensare a quanti sbarcano nella nostra isola e che provengono da paesi di guerra: se cresce la cultura della pace – ha precisato – diminuisce il fenomeno della mobilità forzata. Dobbiamo radicare la cultura della pace: i singoli problemi possono essere superati solo costruendo una cultura della pace condivisa. Ciò aiuterà a prepararsi alla 50.a Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2017, voluta da Papa Paolo VI e che si lega strettamente alla nostra iniziativa in Sardegna».

Presenti anche Guido Portoghese, presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Ferdinando Secchi, Assessore comunale delle politiche sociali e salute del Comune di Cagliari. Portoghese ha sostenuto che l’Amministrazione comunale è onorata di ospitare in città questo importante avvenimento e che con la Marcia della Pace Cagliari intende consolidare l’idea di diventare la “porta” della Sardegna; anche Secchi, intervenendo a nome del sindaco Massimo Zedda, si è dichiarato felice di ospitare la XXX edizione della Marcia della Pace e si è detto certo che la città e i cittadini daranno una risposta molto forte contro ogni tipo di violenza, a favore dell’accoglienza, per chiedere un lavoro dignitoso e la salvaguardia dell’ambiente.

Ospite-testimone di questa XXX Marcia della Pace sarà don Maurizio Patriciello, parroco di Prato Verde di Caivano alla periferia di Napoli, conosciuto come il prete della “Terra dei fuochi”, impegnato in prima linea contro il degrado e l’inquinamento provocato dalle organizzazioni malavitose.

Si comincerà la mattina (alle ore 9.30, arrivo e iscrizione ai workshop) con i percorsi formativi dedicati ai giovani nell’ambito del Seminario “Giovani Artigiani di Pace”, presso la Fiera internazionale, coordinati dalla Caritas di Cagliari, dall’Università degli Studi di Cagliari, ACLI, AIFO, ARCI, Fondazione Sant’Ignazio da Laconi, La Rosa Roja, Legambiente, Progetto Policoro, Ufficio Migrantes.

Alle 15.00, il raduno nel Sagrato della Basilica di Bonaria, con la preghiera introduttiva guidata dal vescovo di Ales-Terralba mons. Roberto Carboni e da mons. Giovanni Paolo Zedda, Vescovo delegato della Conferenza episcopale sarda per il servizio della carità, e la partenza della Marcia, che seguirà il seguente percorso: Viale Diaz, Via Roma, Viale Trieste, Piazzale Trento, con i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, di mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, degli altri rappresentanti delle istituzioni, del delegato regionale Caritas don Marco Lai, di alcuni rappresentanti del Comitato Promotore; a seguire, la testimonianza di don Maurizio Patriciello, il messaggio dei giovani e le conclusioni di don Angelo Pittau.