20 November, 2024
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Esponenti degli “Accademici per la Pace” e il Sindacato dei lavoratori dell’educazione e della scienza (Eğitim-SEN) sono stati rimossi dalla loro posizione dagli istituti pubblici di educazione permanentemente!

Nel gennaio 2016 2.218 studiosi della Turchia hanno firmato una petizione “Non saremo parte di questo crimine”, nota anche come Petizione per la Pace. Da allora i firmatari (Accademici per la Pace) sono stati oggetto di pesanti pressioni e persecuzioni. Centinaia di loro hanno affrontato indagini disciplinari e penali, detenzione, incarcerazione o violente minacce. Diversi accademici sono stati rimossi o sospesi, alcuni sono stati costretti a rassegnare le dimissioni o a lasciare il paese.

La Turchia ha sperimentato un fallito colpo di stato il 15 luglio 2016, ed il governo turco ritiene responsabile il gruppo religioso guidato dal residente statunitense Fethullah Gülen. Dopo il tentativo di colpo di stato il governo e le amministrazioni universitarie hanno continuato a prendere di mira gli Accademici per la Pace con il pretesto di epurazione degli individui affiliati a Gülen dal pubblico servizio.

L’ultima epurazione di massa è arrivata a notte fonda giovedì 1° settembre 2106 attraverso un decreto del governo nell’ambito dello stato di emergenza. Più di 40 firmatari della Petizione di Pace sono stati ritenuti “sostenitori del terrorismo” e banditi dal pubblico servizio, insieme a più di 40.000 impiegati del pubblico impiego.Notate che molti dei firmatari sono già stati sottoposti per mesi ad indagini amministrative per aver firmato la Petizione di Pace senza una conclusione.

Il licenziamento durante la notte a fatto compiuto con un decreto dello stato di emergenza rappresenta una grave violazione dei loro elementari diritti a un processo equo e giusto. Destituiti sotto le condizioni dello stato di emergenza, non saranno in grado nè di fare appello alla decisione,nè di lavorare per il pubblico impiego per tutta la vita; anche i loro passaporti saranno revocati.

Quest’ultimo tentativo di epurare gli Accademici per la Pace collegandoli ai golpisti è oltraggioso ed inaccettabile .Il Governo di Turchia si sta avvantaggiando dello stato di emergenza per reprimere tutte le voci critiche, incluse quelle di coloro che non hanno relazione con l’organizzazione di Gülen, o con il tentativo di colpo di stato.

Chiediamo urgentemente che i nostri colleghi vengano reintegrati nella propria posizione e abbiamo i loro diritti di impiegati pienamente ristabiliti.

Si prega di diffondere la nostra richiesta di solidarietà nella vostra rete. Chiedi al tuo istituto, università, organizzazione professionale, o sindacato di pubblicare una dichiarazione a sostegno degli studiosi in Turchia, e di inviarlo a funzionari governativi e universitari in Turchia.

Accademici per la Pace