22 December, 2024
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Lo scorso 10 dicembre, su iniziativa del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda, la sala consiliare ha ospitato un incontro tra l’Amministrazione comunale di Portoscuso, il Consorzio Industriale del Sulcis Iglesiente rappresentato dal direttore Filippo Baghino e i rappresentanti territoriali confederali di CGIL CISL e UIL, sulle situazioni logistiche connesse all’arrivo del gas metano a Portoscuso.

Nel corso dell’incontro, l’Amministrazione comunale, in relazione al dibattito sviluppatosi a seguito della dichiarazione di SNAM per la realizzazione, entro il 2024, di un rigassificatore da ancorarsi in modo permanente all’interno dell’area portuale, «ha prospettato le proprie fondate preoccupazioni sul fatto che l’affastellarsi di attività plurime all’interno della stessa area potrebbe rendere problematica la loro realizzazione e, in ultima analisi, pregiudicare lo sviluppo futuro del porto di Portovesme assolutamente necessario per le attività produttive in esercizio e in fase di riavvio e per l’intero territorio. L’Amministrazione comunale ritiene invece che un diverso utilizzo dell’area 5 (ex parco ceneri) della centrale ENEL Sulcis, attualmente destinata alla realizzazione nei suoi circa 14 ettari di un modulo di confinamento permanente (discarica) per la bonifica del sito stesso, potrebbe contribuire alla soluzione di numerosi problemi, sia rispetto all’utilizzo razionale degli spazi che ai problemi ambientali. La stessa area, infatti, potrebbe invece essere utilmente utilizzata per esempio per ospitare il rigassificatore, realizzando la bonifica attraverso asportazione del materiale, in perfetto rispetto della destinazione d’uso nel PUC dove la stessa area è definita Zona D dei servizi portuali e delle distanze di sicurezza che lo stesso rigassificatore necessariamente deve avere dalle altre attività».
Le Segreterie Confederali hanno sostenuto che «ogni progetto deve essere conforme ad un utilizzo razionale e consapevole del territorio e delle opportunità di sviluppo dello stesso e che ogni decisione deve essere presa, oltre che nel primario rispetto della sicurezza della popolazione, avendo come obiettivo la ripartenza nei tempi più solleciti possibile delle realtà industriali del polo, oramai da troppo tempo ferme e, nel contempo, permettere tutte le attività turistiche e industriali che si possono realizzare intorno all’area portuale.
A tal proposito, le segreterie sindacali CGIL, CISL, UIL, rappresentate dai segretari Congiu, Vincis e Lai, ritengono:

  • che si debba provvedere con la massima celerità alla realizzazione del primo lotto del programma di escavo del porto già aggiudicato e, contestualmente, si proceda al reperimento dei finanziamenti necessari per la realizzazione del completamento dei lavori di escavo e
    all’avvio delle procedure necessarie per la realizzazione dei lavori;
  • che l’area portuale sia soggetta ad uno studio progettuale coordinato e complessivo che ne analizzi peculiarità e caratteristiche in modo da ottimizzare gli interventi sull’intera area.

In ragione di quanto sopra le OO.SS. CGIL CISL e UIL, congiuntamente, ritengono necessario che sia realizzato un unico progetto coordinato che dia un cronoprogramma con cadenze temporali e certezza degli interventi tale da assicurare la tempistica di ripartenza delle attività produttive.
A tal fine richiedono che la Regione Sardegna si adoperi per definire una cabina di regia che coordini mettendo intorno ad un tavolo tecnico TUTTI i soggetti coinvolti (dalle Amministrazioni o Enti alle Aziende ENEL compresa) e che si proceda speditamente alla realizzazione degli interventi
stessi.»

Sì è tenuto ieri mattina, nella sede del Consorzio Industriale provinciale del Sulcis Iglesiente, un incontro tra i vertici del Consorzio ed il Consiglio direttivo del Movimento Sardegna Zona Franca, primo passo fondamentale verso la piena operatività della zona franca nell’ex provincia di Carbonia Iglesias, definita nella delibera della Giunta regionale n. 21/5 dello scorso mese di aprile e redatta dagli stessi tecnici presenti ieri alla riunione a Portovesme.

Alla presenza del presidente del Consorzio, ing. Federico Strina, del vice direttore generale, ing. Filippo Baghino e del funzionario amministrativo Learco Fois, l’avvocato Francesco Scifo e la dottoressa Maria Rosaria Randaccio, rispettivamente segretario politico e presidentessa del Movimento, hanno illustrato dettagliatamente quelle che sono le strade da percorrere per far partire subito il processo di creazione ed individuazione delle aree destinate ai depositi doganali ed i documenti da inviare agli uffici ministeriali di competenza.

Nel corso dell’incontro, sono state poste le basi per l’avvio di una stretta collaborazione tra il Consorzio industriale ed il Movimento Sardegna Zona Franca, in modo da superare tutte le difficoltà burocratiche ed abbreviare l’iter amministrativo richiesto dalla normativa.

A breve è previsto un nuovo incontro, alla presenza di tutti i sindaci del Sulcis Iglesiente, il cui coinvolgimento si renderà necessario per trarre i maggiori vantaggi possibili per tutte le attività produttive che verranno interessate.

La partenza della zona franca nel territorio del Sulcis Iglesiente – secondo il Movimento Sardegna Zona Franca – sarà il volano, non solo per creare un indotto economico senza precedenti nel territorio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, ma anche per attrarre investimenti in altre aree della Sardegna, nelle quali c’è una fortissima carenza di posti di lavoro.

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