23 December, 2024
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L’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano e quello del Personale Filippo Spanu hanno illustrato questo pomeriggio in Consiglio regionale il disegno di legge 416 per la riforma del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale. L’audizione è avvenuta all’interno della commissione Autonomia, presieduta dall’on. Francesco Agus, alla presenza tra gli altri del comandante del Corpo Forestale. In precedenza il testo era stato oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, che hanno fornito le loro osservazioni.

«La riforma è indubbiamente necessaria – ha detto al termine il presidente Agus –  posto che la legge di riferimento risale al 1985. La commissione dovrà ora inquadrare alcuni aspetti tra i quali le dotazioni finanziarie per i concorsi, considerando che nei prossimi otto anni su 1.380 dipendenti circa 850 tra agenti, assistenti, sottufficiali ed ufficiali andranno in pensione e dovranno necessariamente essere sostituiti». Per il presidente Agus «non è secondario nemmeno il tema dell’organizzazione sul territorio delle 82 stazioni forestali e delle 10 basi navali attualmente distribuite così nell’Isola».

La commissione Autonomia proseguirà i suoi lavori domani, dalle 15.00, con l’audizione della commissione regionale Pari Opportunità e delle associazioni e movimenti che in questi mesi si sono battuti per l’istituzione della doppia preferenza di genere.

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«Ho apprezzato – ha aggiunto l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras – la relazione del segretario della Cisl che ha voluto mettere al centro del suo intervento i temi dello sviluppo e della crescita legati al settore industriale e al consolidamento del tessuto produttivo isolano. Si tratta degli stessi temi sui quali la Giunta è intervenuta in questi tre anni di governo. Siamo soddisfatti che il sindacato abbia colto lo sforzo compiuto dall’Esecutivo per ridare slancio agli investimenti, in particolare sull’energia, il metano e la competitività delle imprese, condizione essenziale per lo sviluppo della Sardegna. Compito del sindacato è anche quello di spronare la politica a fare sempre meglio. Noi abbiamo accettato la sfida e i risultati finora ottenuti, a partire dalla riforma sulla Semplificazione burocratica e amministrativa – ha concluso Maria Grazia Piras -, sono un contributo prezioso per la rinascita della nostra regione.»

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La pubblicazione dell’avviso, rivolto ai lavoratori interessati, per acquisire i documenti necessari alla predisposizione della banca dati, costituisce un passaggio fondamentale per completare la procedura delle stabilizzazioni e superare il precariato nel sistema Regione.
«Con l’avviso pubblicato nella giornata di oggi – sottolinea l’assessore del Personale Filippo Spanu – diamo ulteriore impulso al percorso che abbiamo delineato per le stabilizzazioni. Il superamento del precariato è una priorità e vogliamo concludere tutte le procedure nel più breve tempo possibile secondo quanto previsto dalla legge 37 approvata nello scorso mese di dicembre dal Consiglio regionale. Nell’esclusivo interesse dei lavoratori è ora necessario armonizzare, sulla base di un’intesa tra Giunta e Governo, la normativa regionale con le imminenti novità che caratterizzeranno il quadro nazionale. Attraverso l’intesa sarà più agevole avere, entro breve tempo, riferimenti normativi certi e completare il percorso.»
I lavoratori precari devono far pervenire alla Direzione generale dell’Organizzazione e del Personale, nonché alle amministrazioni del sistema Regione in cui hanno prestato attività lavorativa, la richiesta di inserimento dati, la copia conforme all’originale dei contratti di lavoro, il curriculum vitae in formato europeo e copia del documento di identità.
La documentazione deve essere inviata, entro il prossimo 4 maggio, alla Direzione generale del Personale e alle amministrazioni del sistema Regione che hanno stipulato il contratto di lavoro attraverso una delle seguenti modalità: posta elettronica certificata da casella personale dell’interessato, indicando nell’oggetto “Banca dati stabilizzazione” seguito dal proprio nome e cognome oppure tramite raccomandata con ricevuta di ritorno indicando nella busta “Banca dati stabilizzazione”.
«Oltre a dare corso alle stabilizzazioni – spiega l’assessore Spanu – abbiamo avviato la stagione dei concorsi per favorire il ricambio generazione nella pubblica amministrazione regionale e offrire servizi in linea con le mutate esigenze di cittadini e mondo produttivo. Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato il bando di concorso rivolto alle categorie protette, oggi l’avviso per i lavoratori precari, a seguire rivolgeremo la nostra attenzione ai ruoli dirigenziali e ai funzionari.»

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«La Sardegna sta dando un grande contributo nell’accoglienza dei migranti, siamo fuori di pochissimo dalla quota assegnataci e non siamo di certo la Regione su cui grava maggiormente il peso degli sbarchi.»

Lo afferma l’assessore delle Riforme e Personale, Filippo Spanu, che ha seguito le operazioni di sbarco degli 816 migranti arrivati oggi al Molo Ichnusa sulla nave Siem Pilot.
«È importante che tutti facciano la loro parte – ha aggiunto Filippo Spanu, che continua a seguire il tema migranti per la Presidenza – e per questo rivolgo un appello alle comunità, agli enti locali: più spazi ci saranno, meno pressante e più equilibrata sarà l’accoglienza. Un ringraziamento va a tutti coloro che oggi, come in occasione di tutti gli sbarchi, si stanno adoperando per dare sostegno e sollievo a questa umanità disperata.»

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Questa mattina il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli assessori Filippo Spanu e Cristiano Erriu hanno illustrato alla stampa il contenuto dell’Accordo quadro tra Regione e ministero dello Sviluppo economico che prevede nuovi interventi per assicurare ai territori nuovi servizi di connettività, nel percorso di sviluppo della banda ultra larga in Sardegna.
«Le connessioni sono fondamentali, e noi stiamo puntando molto per connettere la Sardegna verso l’esterno e al suo interno – ha esordito Francesco Pigliaru -. La connessione digitale è un investimento cruciale per accendere l’entusiasmo dei nostri giovani e per smuovere l’economia. Avere connessioni veloci nelle scuole, dove stiamo facendo enormi investimenti, fa parte di una visione di legislatura. Avere la rete nelle aziende, e in particolare in quelle agricole, è fondamentale per esprimere il nostro potenziale, come ci ha dimostrato in questi giorni Vinitaly. L’investimento è stato fatto. Ora lo rinforziamo prevedendo da subito la selezione del gestore e non lasciando i comuni soli di fronte alle difficoltà della burocrazia.»
«Siamo in linea con gli obiettivi della strategia nazionale per la diffusione della banda ultra larga – ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu -. Interveniamo, con ingenti risorse e in anticipo rispetto alle altre regioni, nelle aree con debolezze strutturali per garantire a tutti i cittadini uguali diritti e parità di accesso ai nuovi di servizi di connettività. È un investimento sul futuro dei piccoli comuni, un lavoro di semina che nel tempo produrrà sicuramente frutti. Gli indicatori statistici ci dicono che il digital divide è un grave limite che condiziona lo sviluppo economico e sociale. In 20 comuni è possibile in tempi brevissimi rendere operativi i servizi di connettività assicurati dalle nuove reti in fibra ottica. Su questo punto c’è un preciso impegno del Mise che attraverso Infratel metterà in campo tutte le attività necessarie. Gli operatori privati che vogliono intervenire possono già rispondere all’avviso pubblicato sul sito della società in house del Ministero.»
«L’attivazione di queste decine e decine di cantieri comporta un grande impegno e la sinergia di tutte le forze e gli enti impegnati nel progetto – ha sottolineato Cristiano Erriu, assessori degli Enti locali ed Urbanistica -. La banda ultra larga aiuta a contrastare lo spopolamento e favorire alcuni processi virtuosi a vantaggio delle zone interne. Sarà garantita una migliore fruizione del diritto di cittadinanza attraverso servizi più efficienti. La seconda opportunità invece riguarda lo sviluppo economico: pensiamo non solo alle attività tradizionalmente legate alla tecnologia ma anche ai settori dell’agricoltura e dell’artigianato, che ricaveranno tangibili benefici.»
Il progetto interessa anche gli assessorati dell’Agricoltura e della Programmazione. Pierluigi Caria sottolinea la grande opportunità di sviluppo per le aree rurali, utile per valorizzare e raggiungere un’agricoltura di precisione che migliori la produttività delle imprese. L’assessore della Programmazione Raffaele Paci rileva come il piano per sviluppo della banda ultra larga sia un altro importante ambito in cui si è concretamente realizzato il modello della programmazione unitaria delle risorse, uno dei fondamenti delle politiche della Giunta guidata da Francesco Pigliaru.
Completamento copertura. L’intervento prevede in particolare il completamento della copertura nelle cosiddette aree bianche in cui gli operatori privati non hanno interesse ad intervenire. In queste aree la Regione realizza, con proprie risorse, le infrastrutture necessarie a garantire i servizi di connettività ad alta velocità. L’investimento, con finanziamenti Fesr (66 milioni di euro) e Feasr (16 milioni), ammonta a circa 82 milioni di euro per rispondere al fabbisogno di 221.890 persone e 191.109 unità immobiliari. Anche in questa nuova fase il soggetto attuatore degli interventi sarà Infratel, società in house del ministero dello Sviluppo economico. Nella convenzione viene previsto che il Mise effettui, attraverso Infratel, le attività operative per la gestione provvisoria e la cessione in uso agli operatori privati interessati delle infrastrutture di proprietà regionale che verranno realizzate. In linea con la strategia nazionale per lo sviluppo della banda ultra larga saranno assicurate connessioni ad almeno 100 Mbps agli edifici pubblici (scuole e ospedali in particolare), alla aree di maggior interesse economico e alle principali località turistiche. I comuni coinvolti sono complessivamente 77. In questo quadro sono compresi i centri non inclusi nell’intervento di infrastrutturazione in corso dal 2016 e quelli in cui è necessario migliorare la copertura. Tra i comuni in cui verrà realizzata la nuova infrastruttura ci sono Arbus, Arzachena, Bosa, Budoni, Cabras, Carloforte, Castelsardo, Dolianova, Domusnovas, Dorgali, Gonnosfanadiga, Guspini, Ittiri, La Maddalena, Maracalagonis, Mogoro, Muravera, Oliena, Orosei, Ossi, Ploaghe, San Gavino Monreale, San Giovanni Suergiu, Sanluri, Santa Teresa Gallura, Sant’Antioco, Serramanna, Siniscola, Tortolì, Valledoria, Villacidro, Villasor. Altro dato di particolare rilevanza è che il piano per lo sviluppo della banda ultra larga genera effetti positivi per le imprese sarde impegnate nei cantieri dislocati in tutto il territorio regionale. In ogni cantiere, mediamente, lavorano 4 operai. Il progetto è, dunque, in grado di creare occupazione e di produrre positive ripercussioni sull’economia dell’isola.
20 comuni, reti già collaudate. Sono in una fase molto avanzata gli interventi avviati nel marzo del 2016 in 313 comuni delle aree rurali, con un investimento complessivo di 56 milioni di euro (fondi Feasr). In 20 comuni le opere sono state concluse ed è stata realizzata la nuova rete in fibra ottica che consentirà connessioni internet notevolmente più veloci rispetto all’attuale standard. Sono Sant’Andrea Frius (il primo comune a dare inizio ai lavori), Burcei, Esterzili, Goni, Guasila, Nuraminis, Ortacesus, Samatzai, Silius, Ussana, Perdaxius, Turri, Irgoli, Arzana, Talana, Triei, Gonnoscodina, Mogorella, Montresta e Bonnanaro. In questi centri Infratel, per accorciare i tempi e venire incontro alle esigenze delle comunità, si è impegnata, d’intesa con la Regione, a svolgere tutte le attività necessarie per la gestione, in via provvisoria, delle infrastrutture e per la cessione in uso agli operatori di telecomunicazione ai fini dell’attivazione di contratti di abbonamento da parte di cittadini e imprese.

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La Regione ha indetto il concorso riservato alle categorie protette. Il decreto, firmato dall’assessore degli Affari Generali e del Personale Filippo Spanu, è stato pubblicato oggi sul Buras e sul sito istituzionale.
«Per le categorie protette – sottolinea l’assessore del Personale – sono disponibili 35 posti. 33 nell’ambito dell’amministrazione e 2 per l’Ente Acque della Sardegna. E’ un concorso unico per esami per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato. Il concorso riguarda personale amministrativo di categoria C, primo livello economico. E’ un ulteriore passaggio di un processo ormai avviato. Nei prossimi giorni sarà reso pubblico l’avviso rivolto ai precari in attesa di stabilizzazione. Poi avvieremo le procedure concorsuali per i ruoli dirigenziali e, infine, l’attenzione sarà rivolta ai funzionari.»
Tra i requisiti richiesti ci sono la disabilità (articolo 1 della legge 68 del 1999), l’iscrizione nell’elenco per il collocamento obbligatorio, il titolo di studio di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio che consente l’accesso all’Università.
La domanda di partecipazione alla procedura concorsuale deve pervenire entro il termine perentorio del 15 maggio 2017 secondo le modalità indicate nel bando.
L’esame consiste in una prova preselettiva (eventuale), in una prova scritta e in una prova orale.
La procedura che porterà a breve allo svolgimento dei primi concorsi ha avuto inizio lo scorso 22 marzo con la firma, da parte dell’assessore Spanu, del decreto che riguarda la mobilità volontaria di tre dirigenti nell’ambito dell’amministrazione, secondo quanto previsto dal Piano di Reclutamento.
«Vogliamo riorganizzare in modo più razionale le strutture e, nel contempo, dare corso a un processo di rinnovamento dell’apparato amministrativo per far fronte in modo sempre più puntuale alle mutate esigenze dei cittadini e del mondo produttivo. Per questo -conclude Filippo Spanu – la Giunta ritiene essenziale, ai fini del complessivo miglioramento dei servizi offerti, inserire, attraverso le procedure concorsuali, nuove figure professionali nell’amministrazione, negli enti e nelle agenzie.»

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L’assessore regionale degli Affari generali e Personale, Filippo Spanu, ha espresso un giudizio positivo sull’intesa raggiunta oggi in Conferenza Stato-Regioni sul superamento del precariato.
«E’ un fatto molto importante che il Governo, in base all’intesa raggiunta oggi, stipuli accordi bilaterali, con le regioni che hanno già approvato leggi sul superamento del precariato nella pubblica amministrazione per dare corso alle procedure necessarie per armonizzare le rispettive normative – ha detto Filippo Spanu -. Il superamento del precariato resta un obiettivo prioritario che la Giunta vuole raggiungere nel più breve tempo possibile con l’ attuazione della legge 37, e per questo voglio tranquillizzare i lavoratori. Adesso, nel loro esclusivo interesse, è necessario armonizzare con intesa bilaterale la normativa regionale in materia, con le imminenti novità che caratterizzeranno, su impulso del Governo, il quadro nazionale.»
«La Regione – ha aggiunto l’assessore Spanu – ha deciso, nelle scorse settimane, d’intesa con il Consiglio regionale e al termine di una fitta interlocuzione con dipartimenti della Funzione pubblica e degli Affari regionali della presidenza del Consiglio dei ministri, di attuare la propria normativa garantendo coerenza con il processo in corso a livello nazionale. Questo ha consentito di evitare la certa impugnazione da parte del governo, nella consapevolezza che una scelta diversa avrebbe reso più difficile il raggiungimento dell’obiettivo prefissato ovvero l’inserimento stabile dei lavoratori precari in possesso dei requisiti necessari. Un’ipotesi che avrebbe certamente provocato un notevole allungamento dei tempi della stabilizzazione.»
«Alla luce dell’intesa raggiunta, tale scelta si è rivelata corretta. Attraverso il confronto con il Governo sulla necessaria armonizzazione delle discipline – ha concluso Filippo Spanu -, sarà più agevole avere, entro breve tempo, un quadro normativo certo.»
Nel frattempo, comunque, viene garantita la salvaguardia delle proroghe e dei rinnovi dei contratti per i lavoratori interessati alla stabilizzazione, e sono in corso le procedure preliminari per l’individuazione degli aventi diritto, già previste da apposita delibera di Giunta.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano di concerto con l’assessore degli Affari generali, Personale e Riforme della Regione Filippo Spanu, ha approvato il disegno di legge sulle “Nuove norme sull’ordinamento e sul funzionamento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale”. Il disegno di legge interessa 1.349 dipendenti con una funzione cardine nel sistema di tutela ambientale della Sardegna, con riferimento alle funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, nella lotta contro gli incendi e nella partecipazione al Sistema regionale di protezione civile.
«E’ un passo importante nella difesa del paesaggio, del patrimonio forestale e degli ecosistemi della Sardegna – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Il Corpo forestale ha un ruolo fondamentale nella salvaguardia dell’ambiente, nella prevenzione e nella lotta contro gli incendi. Per questo vogliamo che sia più tecnologico e moderno, in sintonia con le esigenze dei cittadini, dei territori e con gli altri enti. E apriamo all’ingresso dei giovani favorendo il ricambio generazionale, valorizzando la formazione continua e l’alta specializzazione.»
«La nuova legge conferma e rafforza il ruolo del Corpo forestale e, come previsto dalla normativa nazionale, riconosce la specificità della Regione a tutela della nostra autonomia in raccordo con le altre istituzioni a tutti i livelli» ha detto l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, sottolineando il lungo percorso iniziato dalla delibera di Giunta del 2015 e che si è arricchito del confronto, svoltosi a Cagliari nel febbraio dello scorso anno, con le altre Regioni a statuto speciale e le Province autonome.

«Il disegno di legge – ha aggiunto l’assessore dell’Ambiente – presenta diversi aspetti che hanno accolto positivamente il confronto con le organizzazioni sindacali, intervenendo in modo organico su funzioni, struttura organizzativa, specializzazione dei compiti, innovazione tecnologica per risolvere questioni fondamentali mai affrontate nelle precedenti legislature. Le nuove disposizioni normative sono in linea con l’alto valore tecnico richiesto oggi al Corpo e con i cambiamenti anche normativi degli ultimi anni, compresa la legge forestale regionale e la legge nazionale sugli ecoreati. Stiamo quindi gettando solide fondamenta per costruire il Corpo forestale del futuro – ha concluso l’assessore Spano – partendo dalla valorizzazione delle forti competenze che già lo caratterizzano e promuovendo la specializzazione in coerenza con i valori ambientali e una visione di sviluppo ecosostenibile della nostra isola.»
«La Giunta – ha sottolineato l’assessore del Personale Filippo Spanu – mantiene l’impegno assunto al tavolo con le organizzazioni sindacali con cui ci siamo confrontati, in modo costruttivo, in questi ultimi mesi. Nel disegno di legge viene riconosciuta e rafforzata la specificità del Corpo Forestale all’interno dell’amministrazione regionale, e viene creata un’area separata di contrattazione per il personale non dirigente in considerazione della peculiarità dei compiti e delle funzioni esercitate. Per le indennità collegate ai servizi di istituto l’esecutivo ha stanziato, a decorrere dal 2017, un milione di euro e ulteriori 520 mila euro, a partire dal 2018, per le nuove progressioni, Vengono infine razionalizzate le procedure di reclutamento in armonia con la normativa nazionale di riferimento.»
I 37 articoli della proposta che approderà in Consiglio regionale, disciplinano in modo organico le attribuzioni e le funzioni del Corpo forestale della Sardegna, con lo scopo di rafforzarne quindi la struttura organizzativa e promuovere la specializzazione delle sue funzioni. Le nuove disposizioni, oltre che le stesse attività di repressione degli illeciti, prevedono maggiori azioni di prevenzione, di sensibilizzazione e di supporto agli operatori del settore. Inoltre, ridefiniscono le attribuzioni e le funzioni del Corpo in raccordo con le funzioni di competenza di altri uffici ed enti.
Formazione, aggiornamento continuo e alta specializzazione sono rilevanti per il Corpo forestale di domani già nei primi articoli del disegno di legge. Un ruolo primario, in particolare, è attribuito alla Scuola forestale e alla sua collaborazione con università, istituti di ricerca, enti pubblici nazionali e stranieri. Intesa come soggetto formativo specializzato a disposizione della collettività avrà il compito di provvedere alla formazione, all’addestramento, all’aggiornamento e alla specializzazione del Corpo ma anche di tutto il personale del Sistema Regione, a partire da quello della Protezione civile e da Forestas, e delle autonomie locali.
Novità del disegno di legge è la distinzione non solo territoriale ma anche funzionale dell’organizzazione. Il Comando generale opererà infatti con strutture organizzative centrali e territoriali. I Servizi territoriali diventeranno ‘Comandi territoriali’ che potranno essere articolati in unità organizzative di primo e secondo livello (stazioni forestali e basi navali). Un altro aspetto innovativo è quello dei nuclei specialistici, temporanei e permanenti, su specifici temi relativi ai compiti istituzionali assegnati al Corpo o in base a esigenze di carattere territoriale.
I dipendenti usufruiranno di un incremento del fondo dell’indennità per il servizio di istituto, derivante dal possesso delle qualifiche di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria. Inoltre vengono estesi gli istituti dello straordinario e delle missioni del personale regionale impegnato in situazioni di emergenza, già riconosciuti come spese obbligatorie per gli interventi di protezione civile e antincendio, anche al compimento di atti e accertamenti di polizia urgenti o irripetibili.

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Sarà il ministero dello Sviluppo economico, attraverso Infratel, a effettuare le attività necessarie per la gestione e la cessione in uso delle reti di raccordo (le cosiddette tratte di backhaul) nell’ambito del piano per lo sviluppo della banda ultralarga. La Giunta, su proposta dell’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, ha dato il via libera alla convenzione tra la Regione, proprietaria delle infrastrutture, e il Ministero.
«È un ulteriore passo per l’avvio dei servizi di connettività in molti Comuni delle aree rurali. Il Mise – ha detto l’assessore Spanu – assicura, tramite Infratel, la supervisione, l’assistenza tecnica e la manutenzione delle infrastrutture intermedie tra la dorsale e il nodo principale. Nell’accordo viene previsto che Infratel si occupi di tutte le attività necessarie per la concessione dei diritti d’uso agli operatori di telecomunicazione interessati garantendo il rispetto dei principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza.»
La Giunta ha anche definito in una bozza di convenzione i criteri per dare in concessione (uso gratuito) ai Comuni le infrastrutture telematiche regionali inserite nel progetto “Infrastrutture e servizi a banda larga nelle aree svantaggiate del territorio regionale (SICS II)”.

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L’assessore regionale degli Affari generali Filippo Spanu, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, è intervenuto al Palazzo dei Congressi, ad Ajaccio, al seminario organizzato dal Comitato delle Regioni dell’Unione europea.

«Le isole periferiche hanno svantaggi strutturali oggettivi, immediatamente valutabili – ha detto Filippo Spanu -. Per mitigarli servono politiche mirate, a cominciare dal riconoscimento stesso, da parte dell’Europa, del carattere specifico di perifericità associato alla condizione insulare. È una questione di pari opportunità, un diritto di cittadinanza per le nostre popolazioni, per garantirci una migliore prospettiva di benessere e rinforzarci nel dialogo internazionale.»
L’incontro, guidato da Stanisław Szwabski, componente del Comitato delle Regioni dell’Unione europea e presidente del Gruppo Alleanza europea, si è aperto con l’intervento del presidente del Consiglio esecutivo della Corsica Gilles Simeoni che ha sottolineato il valore strategico dell’alleanza tra la sua isola, la Sardegna e le Baleari. «Con una voce sola portiamo con maggiore forza le nostre istanze all’attenzione dei governi nazionali e delle istituzioni europee – ha detto Gilles Simeoni -. La prospettiva è quella di una visione unitaria e coordinata dei principali problemi che condizionano il nostro sviluppo nel quadro Mediterraneo.»
Filippo Spanu si è poi soffermato su concetti che fanno parte dell’agenda politica dell’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru e che costituiscono oggetto di costante confronto a livello europeo nell’ambito del Comitato delle Regioni.
L’assessore regionale degli Affari generali, nel ribadire l’importanza dell’alleanza tra Sardegna, Corsica e Baleari, ha spiegato che «è necessario un lavoro di squadra per trovare convergenze sull’esigenza improcrastinabile di interventi mirati e duraturi a favore delle regioni permanentemente svantaggiate ai fini di un loro più agevole avvicinamento alle aree più sviluppate dell’Unione europea. Le risorse finanziarie certamente servono ma serve ancora di più un inquadramento normativo che riconosca per le isole, soprattutto per quelle periferiche come la Sardegna, norme che sanciscano lo svantaggio e consentano di non applicare alcune regole, specie quelle sulla concorrenza. Si tratta di vincoli che, validi in normali condizioni di mercato, non possono egualmente essere applicati in condizioni diverse in cui il mercato è caratterizzato da fragilità e debolezze strutturali. La misurazione della distanza dalla piattaforma continentale – ha concluso Filippo Spanu – in questo senso è decisiva e descrive chiaramente le mancate opportunità in termini di trasporto e di conseguente approvvigionamento di qualsiasi bene o utility economica».
Al seminario, che ha dedicato uno spazio al confronto delle buone pratiche, hanno preso parte anche rappresentanti di altri territori insulari, tra cui le isole Shetland, e di altre zone europee geograficamente svantaggiate. Da tutti gli interventi è emersa, in modo netto, la richiesta che nelle prossime politiche di sviluppo e coesione siano tenute in debito conto le specificità delle singole regioni per raggiungere l’obiettivo di un’Europa «misurata sulle caratteristiche dei territori e non a taglia unica».