22 November, 2024
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«Prima dobbiamo stare bene nei luoghi in cui siamo nati e poi fare ulteriori esperienze di vita in altri luoghi del mondo. Questo progetto di cooperazione territoriale, di cui cominciano a vedere i risultati, va in questa direzione: assicurare a tutti voi nuove opportunità in Senegal.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali, con delega sui flussi migratori, Filippo Spanu rivolto ai circa 250 giovani senegalesi che hanno partecipato all’assemblea pubblica che si è svolta a Pikine Est, comune di 30mila abitanti, nell’area di Dakar. Filippo Spanu è tornato in Senegal, dove nel maggio del 2017 aveva sottoscritto un altro accordo con la regione di Matam, per fare il punto sull’attuazione del progetto di cooperazione territoriale che sta offrendo appunto nuove opportunità a ragazze e ragazzi che vivono nella città alle porte della capitale.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Isskha Diop che ha sottolineato i rischi connessi ai viaggi verso l’Europa: «Costruite qui il vostro futuro e non affrontate i pericoli di percorsi che spesso hanno una conclusione tragica. Restate in Senegal per garantire un futuro a voi e al vostro Paese».

La Regione Sardegna ha il coordinamento del partenariato a cui hanno aderito i comuni di Cagliari e Oristano e che rientra in un intervento più ampio, finanziato dal ministero dell’Interno, di cui è capofila la Regione Piemonte rappresentata in questa occasione dal responsabile della cooperazione internazionale Giorgio Garelli.

40 giovani senegalesi, che hanno avuto nel corso dell’assemblea pubblica la meritata ribalta, sono coinvolti nella creazione di nove start up nei campi dell’informatica, della sartoria e dell’installazione e manutenzione degli impianti fotovoltaici.

Con una dotazione iniziale di 5 mila euro faranno crescere nel territorio del comune di Pikine Est le loro creature nate dal partenariato territoriale. L’assessore Filippo Spanu, prima dell’affollato incontro che ha avuto luogo davanti al Municipio, ha donato al sindaco Isskha Diop il “telaio” dell’artista Maria Lai.

L’assessore ha messo in evidenza che «la Sardegna e le altre istituzioni coinvolte hanno trasferito conoscenze consolidate per la crescita di una comunità che ha bisogno di esprimere le grandi potenzialità di cui dispone. La strategia che stiamo perseguendo è quella di valorizzare l’azione del sistema regionale nell’ambito della cooperazione. A Pikine stiamo lavorando, con la massima unità di intenti, insieme alla regione Piemonte e con i comuni di Cagliari e Oristano. Abbiamo trovato entusiasmo e voglia di fare, il cuore dell’Africa, pur tra mille difficoltà, continua a dare segnali di grande vitalità. Siamo impegnati a creare rapporti forti con i territori dell’Africa perché siamo convinti che la Sardegna debba essere aperta e coltivare la cultura del dialogo e del confronto con la sponda sud del Mediterraneo e con i paesi subsahariani da cui partono i flussi migratori. Inoltre, da queste relazioni nascono interessanti opportunità per le nostre imprese che possono trovare occasioni di crescita in mercati in cui c’è tanto da fare nei campi dei lavori pubblici, del turismo, dell’agroalimentare».

Le iniziative imprenditoriali avviate a Pikine sono scaturite dai corsi di formazione professionale che hanno coinvolto 200 persone e creato le basi delle nuove imprese. Inoltre, è stato realizzato, davanti alla sede del Comune, il centro informatico che, oltre a essere stato spazio destinato alla formazione, costituisce un punto di riferimento per i giovani della città che possono utilizzare gratuitamente i computer, navigare su internet, incontrarsi e discutere.  

Particolarmente significativa la testimonianza di Bassirou Sow che, dopo molti anni trascorsi in Sardegna, è rientrato in Senegal per mettere a disposizione del suo Paese le conoscenze acquisite attraverso gli studi nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Sassari. Ora offre il suo contributo alla realizzazione dei progetti di cooperazione che uniscono i territori del  Senegal e la Sardegna. 

Su questo aspetto Filippo Spanu ha spiegato che «è urgente lavorare sui senegalesi della diaspora per favorire il loro ritorno a casa. Riteniamo sia importante creare le condizioni in Sardegna e in Senegal per il rientro in patria di giovani che mettono in moto energie preziose per lo sviluppo del loro Paese».

Sono oltre 4 mila i senegalesi che vivono in Sardegna. I primi gruppi sono arrivati oltre 30 anni fa per dedicarsi al commercio ambulante. Alcuni di loro hanno studiato e si sono laureati come il mediatore culturale Abdou Ndiaye, che ha partecipato all’incontro che si è svolto a Pikine. Abdou Ndiaye è il primo rappresentante della comunità senegalese nell’isola a raggiungere, nel 2001, il traguardo della laurea (in scienze politiche).

Passi avanti anche nel partenariato tra la Sardegna e Matam, nel nord-est del Senegal, che riguarda gli ambiti della lotta agli incendi, il rimboschimento, lo sviluppo dei comparti agricolo e florovivaistico  La Regione ha donato a Matam 6 automezzi antincendio, già utilizzati dall’agenzia Forestas nel contrasto ai roghi nella nostra isola. «Oltre a trasferire questi mezzi – ha chiarito Filippo Spanu – facciano in modo che possano essere usati nel miglior modo possibile. Per questo abbiamo organizzato un corso di formazione rivolto a 12 persone che possono così acquisire maggiore padronanza con le tecniche di spegnimento delle fiamme in una zona del Senegal in cui l’avanzare del processo di desertificazione rappresenta una vera e propria emergenza». I tecnici dell’agenzia regionale stanno operando in stretto contatto con i referenti locali del progetto che è stato finanziato dal ministero degli Esteri attraverso l’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo. In questa fase effettuano i rilievi tecnici necessari ai fini della realizzazione delle opere di sistemazione agraria e idraulica che dovranno sostenere l’attività di circa 600 imprenditrici che operano nel territorio.

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La Regione Sardegna, insieme a Campania, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana e Umbria, piccoli e grandi Comuni, Università, Organizzazioni non governative e Autorità pubbliche per la tutela dei diritti dei minori, ha promosso un appello al Governo italiano affinché sottoscriva il Global Contact for migration.

«Il Global Compact for migration – si legge nel documento – conviene all’Italia perché può rafforzare le sue ragioni nelle relazioni e nelle negoziazioni con gli altri Paesi europei e facilitare le trattative nella definizione degli accordi con i Paesi di provenienza e di transito dei flussi migratori. Non è pensabile governare un processo globale come la migrazione senza strumenti effettivi per il dialogo e la concertazione di politiche globali. C’è un’altra Italia che vuole vedere il nostro Paese impegnato nel rafforzamento degli strumenti multilaterali, aperto al dialogo con altri Paesi in Europa, in Africa e in altri continenti, desideroso di fare crescere l’integrazione tra comunità ospitanti e migranti nell’interesse di tutti, proiettato verso il futuro.»

«Non sottoscrivere un documento come il ‘Global Compact for migration’ sarebbe molto grave – dichiara l’assessore degli Affari Generali della Regione Sardegna Filippo Spanu -. Si tratta di un documento promosso dall’ONU per un governo mondiale dei fenomeni migratori, che è proprio la priorità già dichiarata dal Governo italiano. Ci vuole una presa di coscienza collettiva della società civile e delle Istituzioni ad ogni livello. Per questo abbiamo deciso di promuovere l’appello a cui hanno sin qui aderito Regioni, Comuni e Ong. Le tante adesioni sono la conferma che è molto sentita l’esigenza di gestire a livello globale un fenomeno complesso come quello delle migrazioni.»

«Le Regioni, gli enti locali italiani e le associazioni che hanno sottoscritto l’appello – prosegue l’appello – dissentono dalla scelta dell’Esecutivo nazionale, che rende il nostro Paese più isolato e indebolisce la possibilità di concertare con altri Paesi la gestione condivisa delle migrazioni. Due mesi fa, all’Onu, l’Italia aveva dichiarato di voler sottoscrivere il patto, ma è notizia recente che invece il nostro Paese non sarà presente al vertice di Marrakech del 10 e 11 dicembre prossimi, nel quale il documento sarà ufficialmente adottato.»

È un accordo internazionale che affronta in forma regolamentata e coordinata le dinamiche che riguardano le migrazioni. Per l’adozione del documento, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha promosso la convocazione del Summit intergovernativo che si terrà il 10 e l’11 dicembre 2018 a Marrakech, in Marocco. A presiederlo sarà Amina Mohammed, segretaria generale delle Nazioni Unite per le migrazioni internazionali. Il documento è il risultato del lavoro di oltre 190 Paesi che si sono impegnati in questi ultimi 2 anni, dando vita ad un ampio confronto che ha portato al raggiungimento di un punto di equilibrio. I principi generali del Global Compact for Migration riguardano: la lotta alla xenofobia; la lotta allo sfruttamento; il contrasto del traffico di esseri umani; il potenziamento dei sistemi inclusivi e di integrazione; l’assistenza umanitaria; i programmi di sviluppo e il rispetto del diritto internazionale nelle procedure di frontiera.

 

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La Sardegna torna in Senegal  per un monitoraggio dei risultati sin qui raggiunti con i due accordi di cooperazione territoriale sottoscritti con la città di Pikine Est (nel dipartimento della capitale Dakar) e la regione di Matam.

L’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu nelle giornate del 7 e 8 dicembre prossimi  sarà impegnato nella missione istituzionale che lo porterà nei territori in cui i progetti hanno trovato concreta realizzazione. Della delegazione fanno parte i tecnici dell’Agenzia Forestas, ai quali è affidato l’intervento nella regione di Matam, e Marco Sechi, responsabile dell’Unità di Progetto della Regione sui flussi migratori.

Il 7 dicembre Filippo Spanu incontrerà, nella sede del Municipio, il sindaco Issakha Korka Adiouma Diop ed i cittadini di Pikine est. L’attenzione sarà rivolta al progetto in corso di attuazione con il coordinamento della Regione che si avvale del contributo dei comuni di Cagliari ed Oristano. Verranno presentate le iniziative di impresa avviate in loco e finanziate attraverso il microcredito.

Nel corso della giornata è inoltre in programma un incontro per sensibilizzare i giovani senegalesi sui rischi dell’immigrazione illegale.

L’8 dicembre la delegazione della Regione, guidata dall’assessore Filippo Spanu, si sposta nella parte nord-orientale del Senegal, nella Regione di Matam.

Nel villaggio di Dabia, alla presenza del ministro dello Sviluppo Territoriale del Governo del Senegal Yaya Abdoul Kane e dei rappresentanti delle istituzioni locali, verrà tracciato il primo bilancio delle attività svolte nei campi dell’agricoltura, dell’approvvigionamento idrico, del rimboschimento e della lotta agli incendi in base all’intesa sottoscritta, il 20 maggio del 2017, da Regione Sardegna e dal Raggruppamento d’interesse comunitario (GIC) di Bossea.

«Torniamo in Senegal per un’analisi comune delle cose fatte. Stiamo realizzando interventi in linea con le reali esigenze dei territori. Attraverso progetti mirati – sottolinea l’assessore Filippo Spanu – vogliamo contribuire migliorare, attraverso un corretto utilizzo delle risorse naturali, le condizioni sociali ed economiche e arginare le migrazioni verso l’Europa. Lo scambio di informazioni e la trasmissione di buone pratiche sono gli aspetti fondamentali di queste intese che valorizzano il ruolo de territori che diventano artefici di scelte che riguardano il loro futuro.»

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«Dobbiamo percorrere l’ultimo miglio di una vicenda lunga e complessa, su cui da parte dei ministeri coinvolti stanno giungendo segnali che ci confortano. C’è la volontà di trovare in tempi rapidi una soluzione.»

Lo hanno detto gli assessori del Personale e dell’Agricoltura, Filippo Spanu e Pier Luigi Caria, che hanno incontrato a Cagliari, nella sala riunioni dell’assessorato degli Affari Generali, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per fare il punto sulla vicenda dei lavoratori dell’Aras. Erano presenti i direttori generali dell’Agenzia Laore e dell’assessorato dell’Agricoltura, Maria Ibba e Sebastiano Piredda.

«La Regione – hanno ribadito gli assessori – è impegnata con grande determinazione a dare attuazione alla legge n. 3 del 2009 che prevede l’inserimento dei lavoratori nell’ambito dell’agenzia Laore. Attendiamo con ottimismo il prossimo incontro con i ministeri della Pubblica Amministrazione, delle Politiche agricole, dell’Economia e degli Affari regionali in programma a Roma il 13 dicembre.»

 

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La Giunta, su proposta dell’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, ha adottato gli atti necessari per garantire l’attuazione del ruolo unico per il personale (di qualifica dirigenziale e non) appartenente al comparto regionale di contrattazione.

Nella delibera approvata dall’esecutivo, viene chiarito che l’istituzione del ruolo unico riguarda l’Amministrazione regionale, le Agenzie agricole Agris, Argea e Laore, gli Ersu di Cagliari e di Sassari, Enas, Area, Isre,- Agenzia sarda entrate, Sardegna Ricerche (per il solo personale a cui si applica il contratto del comparto regionale), Forestas (una volta completato l’iter previsto dall’articolo 2 della legge regionale 14 novembre 2018), Agenzia della Conservatoria delle Coste e Aspal.

«Con il nuovo sistema – spiega l’assessore Filippo Spanu – superiamo le difficoltà registrate nelle procedure di mobilità tra le amministrazioni del Sistema Regione per migliorare l’efficienza di tutto l’apparato e apriamo la strada a una migliore fase di contrattazione. Il modello di gestione unitaria del personale, a regime, dovrà prevedere un’unica struttura gestionale, incardinata a livello centrale presso l’assessorato del Personale, con il compito di assegnare le unità necessarie per dare attuazione agli indirizzi stabiliti dalla Giunta e definiti nella programmazione del fabbisogno triennale. E’ chiaro che dovrà essere garantito al personale il mantenimento del trattamento economico e previdenziale in godimento indipendentemente dalla specifica amministrazione di assegnazione.»

Verrà effettuata una dettagliata ricognizione delle disposizioni in vigore e di quelle abrogate in vista di un adeguamento normativo necessario per garantire la piena operatività del nuovo modello. Le leggi istitutive delle amministrazioni del comparto di contrattazione regionale infatti prevedono sfere di autonomia nella gestione del personale che devono essere coordinate per l’attuazione del ruolo unico.

Viene inoltre chiarito che l’istituzione del ruolo unico comporta, anche nella fase di prima applicazione e nelle more dei necessari adeguamenti normativi, che tutte le procedure di assegnazione e di mobilità interna del personale tra le strutture del comparto rientrino nella competenza del direttore generale del personale dell’amministrazione centrale, senza la necessità quindi di autorizzazioni, pareri o nulla osta da parte delle amministrazioni di provenienza o assegnazione.

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 «Avvicinatevi alle persone indipendentemente dal colore della pelle. Cercate di conoscerle, da lontano è difficile capire se chi ci sta di fronte sia buono o cattivo.»

È l’appello lanciato dal Kallil Ibrahim Kone, 19 anni, nato in Costa d’Avorio e ospite del Centro di Accoglienza di Cagliari gestito dalla cooperativa “Il Sicomoro”. Kallil è sbarcato a Cagliari, nel 2016, a bordo di una nave del sistema Frontex al termine di un viaggio infernale dal suo Paese sino alla Libia e poi per mare sino alle coste italiane. Oggi la sua nuova vita è caratterizzata dallo studio, dal gioco del calcio (è attaccante del Capoterra) e dalla passione per il cinema che lo ha portato a ricoprire il ruolo di attore protagonista nel film “Fiore gemello” di Laura Luchetti, presentato con ottimi risultati al Festival del Cinema di Roma e poi a Madrid e Toronto. La pellicola uscirà nelle sale nei primi mesi del 2019.

Kallil è intervenuto, a Cagliari, all’incontro organizzato dalla Regione nell’Aula Magna dell’istituto superiore “De Sanctis-Deledda” nel quale l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ha dialogato con gli studenti della scuola sul tema dell’accoglienza dei richiedenti asilo e di coloro che hanno ottenuto la protezione internazionale.

Hanno partecipato al momento di approfondimento, scandito dalle tante domande giunte dalla platea, i diciottenni Tchasse Rodrigues, originario del Camerun, studente all’Istituto “Pertini” di Cagliari e calciatore nella squadra Frutti d’Oro, Jafaneh Kalilou studente e scout nel gruppo Cagliari 3 e Baboucar Bihaye, senegalese, che vive nello Sprar di Quartu, studente, ora impegnato in un tirocinio formativo in un bar del quartiere cagliaritano Marina, e calciatore con la maglia della Ferrini. Erano inoltre presenti il dirigente scolastico Aldo Cannas, la mediatrice culturale Genet Woldu Keflay e la responsabile cooperativa “Il Sicomoro” Stefania Russo.

I ragazzi venuti dall’Africa per cercare un destino migliore lontano da casa hanno raccontato la loro nuova vita senza nascondere particolari legati alla durissima esperienza del viaggio verso l’Europa caratterizzato da privazioni, sofferenze e violenze.

«È stato – ha sottolineato l’assessore Filippo Spanu – un proficuo scambio di esperienze e di opinioni su un tema di vitale importanza per i nostri giovani che è necessario siano informati sulle cause e sui molteplici aspetti legati alle migrazioni. Vogliamo fare buona informazione e gettare un seme utile per gli adulti di domani. Le esperienze di Kallil, Tchasse, Jafaneh e Baboucar dimostrano che il lavoro sull’integrazione può produrre esiti molto positivi. Questi ragazzi sono ben inseriti nei contesti sociali in cui vivono, studiano, svolgono tirocinii, giocano a calcio rinforzando così gli organici delle nostre squadre. Ma ribadiamo la nostra preoccupazione per le negative ripercussioni che su questo sistema di ospitalità avrà la legge “Sicurezza” appena approvata dal Parlamento. Molti richiedenti asilo dovranno lasciare i centri di accoglienza vanificando i progetti di integrazione. Avere tante persone per strada – ha concluso Filippo Spanu – non ci sembra la soluzione migliore per la sicurezza degli stessi cittadini italiani tenendo conto che il Governo non è in grado di dare corso ai rimpatri.»

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«La Prefettura di Nuoro ha revocato il bando di gara europea per la gestione del Centro di permanenza per i rimpatri di Macomer. Il CPR, negli accordi tra Ministero, Regione e Comune doveva servire da dissuasore per gli sbarchi dall’Algeria destinato alla detenzione amministrativa di 90 giorni per il rimpatrio. Questo a sostegno della sicurezza dei cittadini sardi, e con precise tutele di dignità umana per i destinatari dei provvedimenti di detenzione.»

Lo ha detto oggi l’assessore regionale degli Affari Generali Filippo Spanu.

«Ora, senza alcun accordo con la Regione e gli Enti locali, il Ministero – ha aggiunto Filippo Spanu – stravolge le regole e  rinvia sine die il bando. Tra le motivazioni della revoca si parla anche di riduzione dei costi di gestione, quindi è da presumere che la qualità  media dei servizi sarà diminuita o che, peggio, si valuta di aumentare non solo il periodo di detenzione (cosa assolutamente non condivisa) ma di aumentare i numeri delle presenze.»

«Dopo aver inutilmente, per mesi, chiesto un confronto con il ministro Salvini, la Regione – ha spiegato ancora l’assessore degli Enti locali – non ha avuto alcun riscontro e nel frattempo vengono cambiate in corsa le regole oggetto di accordi sottoscritti. E’ evidente che il CPR  in queste condizioni cambia radicalmente le sue caratteristiche. E tale scelta, che stravolge gli accordi, non potrà trovare la condivisione della Sardegna, unica Regione fino a oggi ad aver dato, a precise condizioni il suo assenso.»

«Stupisce, infine, che mentre si afferma ovunque di voler rafforzare la sicurezza dei cittadini – ha concluso Filippo Spanu – vengano compiuti atti che porteranno inevitabilmente a smontare proprio gli strumenti (come il CPR di Macomer) tanto faticosamente impostati per  un governo effettivo dei flussi irregolari, quale quello algerino.»

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Nell’ambito del ciclo di incontri “La Regione incontra  le scuole” sui temi dell’inclusione e dell’integrazione dei richiedenti asilo, sabato 1 dicembre, a Cagliari, nell’aula magna dell’Istituto “Grazia Deledda” (in via Sulcis), con inizio alle ore 11.30, l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu dialoga con gli studenti e i docenti della scuola.

Intervengono il dirigente scolastico Aldo Cannas, la mediatrice culturale Genet Woldu Keflay ed i giovani richiedenti asilo Kone Callil, nato in Costa d’Avorio, Baboucar Dittay, senegalese, e Kalilou Jafaneh, originario del Gambia, che vivono nei centri di accoglienza di Cagliari gestiti  dalla cooperativa “Il Sicomoro”. Sarà presente inoltre la responsabile della stessa cooperativa, Stefania Russo. Si tratta del quindicesimo appuntamento dell’iniziativa promossa dalla Regione.

«Con il Piano regionale per i flussi migratori – ha detto l’assessore degli Affari Generali – la Giunta ha definito una programmazione unitaria e strategica per la gestione di un fenomeno che va inquadrato e gestito tenendo conto delle specificità del contesto della Sardegna. Abbiamo fatto un grande sforzo che va nella direzione di un’accoglienza equilibrata e diffusa. Oggi siamo molti preoccupati per gli effetti del decreto “Sicurezza” che rappresenta un colpo durissimo alla rete dell’ospitalità con particolare riferimento agli Sprar.»

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Da venerdì 30 novembre, a Nuoro, prende il via il corso obbligatorio degli aspiranti tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati organizzato dall’Ufficio della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza del Consiglio regionale con il supporto dell’Ufficio di coordinamento  regionale per l’accoglienza migranti  della Regione. Parteciperanno 32 candidati di cui: 15 della provincia di Nuoro, 11 della provincia di Oristano; 5 dal territorio di Olbia Tempio e 1 dell’Ogliastra. Il corso, della durata di tre giorni (30 novembre, 1 e 2 dicembre) si terrà presso il Centro Etico Sociale (CESP) di Pratosardo. I lavori saranno aperti alle 9,30 di venerdì dalla Garante regionale Grazia Maria De Matteis. Parteciperanno ai lavori l’assessore regionale degli Affari generali Filippo Spanu, il prefetto Carolina Bellantoni, il presidente del tribunale dei minori di Sassari Pietro Fanile ed il presidente del tribunale dei minori di Cagliari Guido Pala, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, il questore Massimo Colucci, rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale, dell’Unicef e degli enti locali. Al termine del corso, gli aspiranti tutori volontari sosterranno una prova scritta di idoneità.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena, ha deliberato il finanziamento di 1 milione 800mila euro per assegnare contributi ai Comuni, in forma singola o associata, per l’istituzione ed il funzionamento delle scuole civiche di musica per l’anno scolastico 2018/2019. E’ stato inoltre dato il via libera al protocollo d’intesa per la costituzione della rete sarda dei musei e dei luoghi delle statue menhir tra la Regione ed i comuni di Allai, Laconi, Nurallao, Ruinas, Samugheo, Villa Sant’Antonio, Sorgono. L’obiettivo è tutelare e valorizzare il patrimonio esistente nell’isola coinvolgendo anche Enti locali, Musei e istituzioni pubbliche e private, aderire alla rete nazionale e portare avanti il programma per Matera 2019 Capitale europea della Cultura.

La Giunta, come proposto dell’assessore Luigi Arru, ha integrato la delibera n. 46/13 del 18 settembre scorso, prevedendo la copertura con fondi del bilancio regionale destinati alle spese in conto capitale delle Aziende sanitarie, stanziati anche per l’esercizio 2018. Il provvedimento riguarda la realizzazione delle Case della Salute nelle ASSL di Nuoro, Oristano e Cagliari.

Via libera su proposta dell’assessore Filippo Spanu all’ipotesi di accordo tra Coran e organizzazioni sindacali a seguito della recente approvazione della legge regionale 40 che ha assegnato ulteriori risorse, pari a un milione di euro, al fondo per le progressioni professionali. Lo stanziamento, che si aggiunge ai 750mila euro già disponibili, consente di rendere più omogenea tra amministrazione ed enti la percentuale di dipendenti regionali che effettuano il transito verso un livello economico superiore.

Via libera definitivo al Disciplinare per il Fondo Unico per l’integrazione dei fondi rischi dei consorzi di garanzia Fidi, approvato dalla Giunta nella scorsa seduta su proposta dell’assessore Raffaele Paci. E’ stato inoltre autorizzata la sottoscrizione dello schema di accordo di programma quadro per la sperimentazione della Snai, la Strategia nazionale per le aree interne in Alta Marmilla. Il progetto per l’Alta Marmilla mette in campo complessivamente 15 milioni di euro.

Via libera agli indirizzi per il prossimo aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali proposto dall’assessore Donatella Spano. Non verrà sottoposto, condizionato al rispetto delle prescrizioni, all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale l’intervento per l’ampliamento di attività di recupero di rifiuti non pericolosi nella zona industriale di Olbia.