3 December, 2024
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Tutto esaurito per la seconda serata di Fiorella Sinfonica – Live con orchestra all’anfiteatro di Tharros: dopo il veloce sold out per il concerto del 21 luglio, inizialmente previsto come unica data in Sardegna del tour della cantante romana, sono andati a ruba nel giro di pochi giorni anche i biglietti disponibili per quello organizzato per l’indomani, lunedì 22, dal festival Dromos e dalla Fondazione Mont’e Prama nell’ambito del festival “L’Isola dei Giganti”, proprio per venire incontro alla forte richiesta da parte del pubblico.

Il tour Fiorella Sinfonica – Live con orchestra, che prenderà il via il 3 giugno alle terme di Caracalla, a Roma, e che andrà in scena in altri siti di particolare valore, come Tharros, appunto, vedrà per la prima volta Fiorella Mannoia affiancata da un’orchestra: una nuova, emozionante avventura per la cantante romana nell’anno in cui spegne settanta candeline (fra due settimane, il prossimo 4 aprile) e che ha visto il suo ritorno in concorso al festival di Sanremo con il brano “Mariposa”, dopo l’ultima partecipazione e il secondo posto sul podio, nel 2017, con “Che sia benedetta”. “Mariposa” è un vero e proprio manifesto dedicato alle donne: Fiorella Mannoia canta le voci di ognuna di loro, nel tempo, nella storia, nel sentimento e nel mistero, raccontandole nella loro libertà, forza, dolore, gioia, amore. E c’è da immaginare che “Mariposa”, vincitrice del premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo in gara all’ultimo festival di Sanremo, sarà tra le canzoni in programma per i due concerti sold out del 21 e del 22 luglio a Tharros.

È stato presentato venerdì 22 settembre, a Carloforte, nei locali Ex-Me che ospitano la biblioteca comunale, il libro di Angela Borghero “My way” – Ho vissuto a modo mio, edito da Giampaolo Cirronis. In molti hanno partecipato all’evento: gli amici perché affezionati e i curiosi perché affascinati dall’aver tanto sentito parlare di questa instancabile “combattente”, Angela Borghero che, come scrive Francesco Sanna (direttore della RSA Sant’Elia di Nuxis) nella prefazione del libro «ha vissuto una vita straordinaria, ma altrettanto segnata da grandissimi momenti di difficoltà che hanno forgiato una grande donna, un esempio di coerenza, coraggio e senso di sacrificio per il prossimo». Leggendo il libro il lettore avrà davanti a sé un esempio di come anche gli ostacoli più difficili possano essere abbattuti. Definita nel 2002 come la “Paladina dei deboli”, per tanti anni Angela Borghero è stata impegnata nella difesa dei cosiddetti “invisibili”, delle persone che non “hanno voce” e che non riescono a difendere i propri diritti, spesso calpestati.

Oggi, a 81 anni, Angela non si è ancora arresa, nonostante la sclerosi multipla, rivelatasi quando aveva 20 anni, la costringa a vivere in una R.S.A. Lei prosegue a lanciare i suoi messaggi, cercando di fare breccia nei cuori, nella speranza che il maggior numero di persone possibile possano seguire il suo esempio.

L’evento di Carloforte organizzato dal gruppo di Sinistra Futura con il patrocinio del comune di Carloforte, ha offerto al pubblico presente una serata ricca e piacevole, presentata da Gabriella Olanda con la partecipazione del parroco della chiesa di San Carlo Borromeo don Andrea Zucca, di Luca Pizzuto, originario di Carloforte, ex consigliere regionale e oggi consigliere comunale di Sinistra Futura a Carbonia, della ricercatrice IRRE Rosella Capriata e del giornalista nonché editore del libro, Giampaolo Cirronis.

Dopo l’intervento dell’assessore e vicesindaco del comune di Carloforte Betty Di Bernardo, che ha detto di non conoscere Angela Borghero ma di averne spesso sentito parlare per la sua appassionata attività nel sociale, tutti i relatori hanno elogiato “le imprese” dell’autrice del libro, le hanno reso onore, riconoscendone un ruolo molto importante nel territorio. Non potendo essere presente per motivi legati alla sua salute, Angela ha salutato e ringraziato attraverso una telefonata in diretta tutti i presenti, che hanno poi assistito alla visione di un video con una lunga e toccante intervista rilasciata nella R.S.A. a Gabriella Olanda.

La voce di Mara Sanna ha poi proposto uno spaccato del libro, letto con un’intensità che accarezzava il cuore, e la canzone di Fiorella Mannoia “Quello che le donne non dicono”, interpretata dalla stessa Mara Sanna, ha poi suggellato in tutti un attimo di commozione, soprattutto vedendola cantare con la piccola figlia Eleonora al suo fianco.

Particolarmente significativo è stato l’intervento di Luca Pizzuto, che ha ricordato il percorso, sociale e politico, fatto con Angela Borghero fin da quando era ragazzo.

A concludere la serata, un altro intramontabile successo dell’insuperabile Frank Sinatra dal titolo “My way” interpretato da Franco che ha emozionato tutti i presenti.

La serata ha lasciato in ogni cuore dei presenti la consapevolezza che – come disse Aristotele – «per essere eccezionali non basta semplicemente pensare in modo eccezionale e sentirsi eccezionali, bisogna agire in modo eccezionale». Chi meglio di Angela Borghero lo ha dimostrato nella sua vita?

Nadia Pische

   

Una tranquilla cena tra amici in giardino, in una sera d’estate, tra chiacchiere e ricordi, al ritmo della musica brasiliana diventa l’occasione per un bilancio delle proprie esistenze e una riflessione sull’importanza dei legami consolidati nel tempo in “Que Serà”, originale e dolceamara commedia di Roberta Skerl che affronta con ironia temi complessi e di scottante attualità, in cartellone in prima regionale domani (sabato 19 febbraio, alle 21.00, al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri, domenica 20 febbraio, alle 21.00, al Teatro Civico di Alghero, lunedì 21 febbraio, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia e infine martedì 22 febbraio, alle 21.00, all’Auditorium Comunale “Nelson Mandela” di Santa Teresa Gallura sotto le insegne della Stagione di Prosa 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e dei Comuni aderenti al Circuito e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Sotto i riflettori Paolo Triestino (sua anche la regia), protagonista con Edy Angelillo e Roberto D’Alessandro della pièce che racconta una storia d’amicizia, tra complicità e segreti, ricordi comuni e divergenze d’opinione, fino a una rivelazione inattesa che rimette in discussione tutte le certezze : una mise en scene raffinata ed essenziale mette in risalto la bravura degli interpreti e la capacità di cambiare registro, dai toni umoristici e scherzosi alle atmosfere più drammatiche e ricche di pathos, in un’ambientazione contemporanea suggerita dalle scenografie di Francesco Montanaro e dai costumi di Lucrezia Farinella, con disegno luci di Alessandro Nigro (produzione Diaghilev in collaborazione con Fiore e Germano).

Que Serà” – con un titolo che rimanda a una celebre canzone di Chico Buarque de Hollanda, da cui Ivano Fossati ha tratto la versione italiana splendidamente interpretata da Fiorella Mannoia, sulla forza delle passioni che infrange regole e convenzioni, lasciandosi travolgere dall’istinto e dagli impulsi del cuore – è una commedia moderna su questioni etiche e filosofiche, dove i protagonisti Filippo, Giovanni e Ninni, «amici da sempre e per sempre», si trovano a confrontarsi con un grave dilemma e a interrogarsi sul valore e il significato di quel loro rapporto così intimo da accogliere confidenze e perfino confessioni, con la sospensione del giudizio ma pure il diritto di critica, con quella lucidità e libertà di chi sa ancora guardarsi negli occhi e affrontare la verità. Focus sul tema dell’amicizia, scaturita magari da una spontanea simpatia e da affinità di gusti, approfondita negli anni attraverso le frequentazioni e continuata perfino a distanza, malgrado i cambiamenti, le rispettive carriere professionali ed avventure sentimentali, il sorgere di nuovi interessi, una maggiore maturità e consapevolezza: quel legame ancora così saldo, che rappresenta uno spazio protetto, una dimensione privata in cui scambiarsi battute e pensieri, implica stavolta una prova più ardua, quasi inimmaginabile, eppure ineludibile.

Una sfida imposta dall’imprevedibilità del destino, contro cui è (im)possibile ma comunque necessario far fronte insieme, sfogliando a ritroso il diario degli anni trascorsi, per ritrovare l’orientamento sull’orlo di una catastrofe, per rispondere ad un interrogativo fondamentale: quanto conta davvero l’amicizia e cosa si è disposti a fare per un amico? Una domanda pericolosa quando in gioco ci sono principi religiosi e morali, sensibilità individuali e radici culturali, cui è possibile certamente dare una risposta astratta, ma in determinate condizioni nessuno è davvero capace di prevedere quale sarà la sua reazione, come si comporterà di fronte a una vera emergenza, fino a che punto saprà o vorrà spingersi in nome di quel legame così forte da assumere un significato quasi “tribale” e rituale, quanto e più dei legami di sangue, attraverso un sentimento di autentica “fratellanza” e sincera condivisione.

Nella giovinezza prevale l’istinto e la radicale complicità, la coscienza di un segreto, poi la maturità conduce su altre strade, impone altri ragionamenti, ma senza rinunciare alla coerenza, a quel senso di reciprocità ed appartenenza che rende uniti e sodali, ben oltre la semplice “compassione” nel senso più strettamente etimologico: si diventa amici per elezione e se quel legame perdura negli anni, si consolida, diviene in un certo senso eterno, un solido punto di riferimento tra le intemperie, un porto in cui rifugiarsi nella tempesta, con il calore di un fuoco nella notte, davanti a cui raccontarsi storie, dubbi, azioni e emozioni, rivelare i propri pensieri, perfino i desideri più inconfessabili e vincere le paure. Un passo indietro rappresenta un tradimento, la fine delle illusioni, lo smarrimento e la perdita di sé, corrisponde a cancellare una parte della propria identità: se l’amico è una sorta di alter ego, custode dei segreti, consigliere e consolatore nei momenti bui, diventa naturale e forse inevitabile ricorrervi nei momenti, richiedere il suo appoggio laddove nessun altro potrebbe prestare aiuto. “Que Serà” propone una riflessione sul confine fino a cui può spingersi un’amicizia, sulle decisioni e i dilemmi davanti a cui la vita ci mette, inaspettatamente, con i suoi scherzi crudeli, sul dolore e la sopportazione, il coraggio e la tenacia, sulla capacità di agire, o reagire, perfino con allegria e di sorridere e prendersi in giro, nonostante tutto, cercando di essere felici, di gustare ogni attimo, fino alla fine, al di là del bene e del male.

Info & prezzi

OZIERI / TEATRO CIVICO ORIANA FALLACI

biglietti:

intero 14 euro – ridotto 11 euro

per informazioni: 349.3614265 – riccardo.lutzu@tiscali.it

ALGHERO

biglietti:

platea: intero 15 euro – ridotto 13 euro

palchi: intero 13 euro – ridotto 10 euro

loggione 7 euro

info e prenotazioni: 3494127271 – iousaidaniela@tiscali.itwww.cedacsardegna.it

CARBONIA

biglietti:

platea – file da 1 a 7: 16 euro

platea – file da 8 a 11: 14 euro

platea – file da 12 a 14: 12 euro

platea – fila 15 e galleria: 10 euro

platea – fila 16 e 17 e palchetti: 7 euro

prevendita online: www.vivatickets.it

Info: 349.6961110 – 338.9831142 – e-mail: infocedac.carbonia@gmail.com

SANTA TERESA GALLURA

biglietti:

intero 13 euro – ridotto 11 euro

per informazioni: cell. 379.1253989 – e-mail: teatronelsonmandelastg@gmail.com

www.comunestg.itwww.cedacsardegna.it

Martedì 28 settembre, alle ore 11.00, presso la Sala Riunioni del Centro Direzionale del Comune di Iglesias, in via Isonzo 7, verrà presentato il progetto “Swim’n’ Swing”. Tra musica, arte, sport e inclusione sociale, il progetto “Swim’n’ Swing”, nasce grazie alla sinergia tra l’assessorato delle Politiche sociali e l’assessorato dello Sport, della Cultura e dello Spettacolo, ed arriverà ad Iglesias sabato 2 ottobre.
Il campione di nuoto Filippo Magnini sarà il testimonial del progetto.
Parteciperanno due grandi musicisti come Max Rosati chitarrista di Fiorella Mannoia e Massimo Moriconi, bassista di Mina.

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Gran finale della XII edizione di culturefestival, il festival internazionale di jazz organizzato dall’associazione Sardinia Pro Arte fondata e diretta dal musicista Simone Pittau, con la Presidenza onoraria del Premio Oscar Ennio Morricone.

Il grande chitarrista e compositore statunitense Pat Metheny domani non sarà solo sul palco: insieme a lui, infatti, i 60 artisti dell’Orchestra da Camera della Sardegna, sotto la direzione di Simone Pittau.

Questa la scaletta prevista per il gran finale di festival: Our final hourRain riverAlways and foreverPrecious jewelMap of the world/the moon is a harsh mi stressLast train homeFarmer’s trustThe callingTell her you saw meInterval waltzLove may take a whileSong for BilbaoLiving is easy with eyes closed/make peaceFirst song.

Insegnante fin da giovanissimo all’Università di Miami e alla Boston’s Berklee College of Music, Patrick Bruce Metheny, per tutti Pat Metheny, dall’esordio nella musica col suo primo album nel ’75 ad oggi ha collezionato un crescendo di consensi da parte della critica e del pubblico che lo hanno portato a essere definito una delle icone indiscusse del jazz e del free jazz mondiale. La sua produzione non si limita ai lavori da solista: vanta numerosi duetti e altre partecipazioni, oltre alla paternità del Pat Metheny Group di cui è fondatore e leader. Complessivamente ha collezionato 3 dischi d’oro e 20 Grammy Award.

Insieme a lui, domani sera sul palco di Mogoro si esibiranno gli elementi dell’ensemble fondato da Simone Pittau, ovvero l’Orchestra da Camera della Sardegna (OCS), un progetto nato nel 2004 col duplice intento di valorizzare gli studenti dei Conservatori e delle Scuole Europee di Musica e di riunire i musicisti sardi che esercitano con grande successo l’arte della musica in Italia e all’Estero. Il suo repertorio musicale spazia dal ‘600 all’800, oltre che esplorare altri generi quali il jazz, la musica popolare e da film, e ha la caratteristica di esibirsi nei luoghi più rappresentativi della cultura sarda, come chiese, ville, case patronali, siti archeologici e musei: non è un caso se l’OCS ha sede al Castello medievale Eleonora d’Arborea a Sanluri. L’intensa attività concertistica vanta la collaborazione di numerose personalità illustri del panorama internazionale come il Premio Oscar Luis Bacalov, Romeo Scaccia, Daniele Di Bonaventura, Andrea Morricone, Anna Tifu, Paolo Fresu, Andrew McNeill, Gilda Buttà, Marcello Peghin, Lutsia Ibragimova, Alexander Zemtsov, Eldar Nebolsin, Anton Barakhovsky, l’Amphion String Quartet, il Concilium Musicum de Galicia, l’Academy of St. Matthew’s, l’Orchestra Accademia della Sardegna e i musicisti della London Symphony Orchestra Andrew Marriner, Roman Simovic, Rinat Ibragimov, Thomas Martin, Colin Paris, Tim Hugh, Rebecca Gulliver, Jonathan Lipton, Neil Percy e Rachel Leach.

Merito delle intuizioni e della dedizione del violinista e direttore d’orchestra Simone Pittau che, formatosi al Conservatorio di Cagliari, ha poi collaborato con le più grandi istituzioni internazionali, a partire dal debutto con la London Symphony Orchestra nel 2001, su invito del grande Maestro sir Colin Davis, alla assidua collaborazione come violinista con il Premio Oscar Ennio Morricone.

Sin dagli studi in Conservatorio, ha svolto un’intensa attività concertistica come violinista in formazioni da camera, sinfoniche, operistiche, esplorando oltre alla classica diversi generi musicali, in tutta l’Europa, in Corea, Cina, Giappone, Cile, Brasile e Messico collaborando con musicisti quali Roger Waters, Dulce Pontes, Gianni Ferrio, Luis Bacalov, Riz Ortolani, Franco Piersanti, Nicola Piovani, Markus Stockhausen, Daniele Di Bonaventura, Enrico Rava, Danilo Rea, Maurizio Giammarco, Franco D’Andrea e con i musicisti del panorama pop Claudio Baglioni, Gino Paoli, Noah, Renato Zero, Celentano, Ron, Fiorella Mannoia, Cesare Cremonini, Alexia, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Andrea Bocelli, Mario Biondi e Pino Daniele.

Si chiude così la XII edizione di culturefestival, la rassegna di jazz internazionale partita il 31 agosto da Sanluri e passata anche per Sardara attraverso un cartellone che ha contemplato alcune delle più influenti star del jazz, del soul e del funky di tutto il mondo.

La rassegna viene realizzata con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, il comune di Sanluri, il comune di Mogoro, la Fondazione di Sardegna, dagli sponsor “Sardegna Termale Hotel”, “Gruppo Acentro”, “Bresca Dorada”, “Comochi” ed altri.

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C’è il tutto esaurito per il concerto di Fiorella Mannoia, in programma sabato sera a Oristano, nell’ambito del festival Dromos.
Alle 21.30, sul palco allestito sotto le stelle in piazza Cattedrale (grazie alla gentile concessione dell’area da parte della Curia Arcivescovile di Oristano) Fiorella Mannoia si esibirà nell’unica tappa isolana del tour all’insegna del suo ultimo disco, “Personale” (pubblicato lo scorso marzo per Sony Music). L’ossatura dell’album si compone di tredici brani inediti, tredici storie che raccontano consapevolezze e prese di coscienza, riflessioni su se stessi, sull’umanità, sulla vita e sui sentimenti, in tutte le loro sfaccettature, e molto altro ancora; un album che è anche – come afferma la cantante romana – una “piccola e umile ‘personale'”, come recita il titolo: a rafforzare il racconto delle canzoni, trovano infatti spazio le fotografie realizzate dalla stessa Fiorella Mannoia in varie parti del mondo, assecondando una passione per l’arte dello scatto che ha recentemente approfondito e condiviso sui social network.
Altro appuntamento in cartellone per la giornata di domani, alle 18.30, al Centro per l’autonomia di Oristano (presso l’Ospedale Vecchio in piazzale San Martino) va in scena la performance “Serenate stralunate”, presentata dal Centro per l’autonomia con la compagnia Theatre en vol di Sassari. Ideato e progettato con metodologia contributiva, il lavoro (con la regia di Michelle Kramers e le scenografie di Puccio Savioli) ha come interpreti utenti e operatori della struttura. Lo studio si collega allo spunto tematico di questa ventunesima edizione di Dromos, che sotto il titolo “Casta diva” saluta la luna nel cinquantenario del primo sbarco dell’uomo sul suo suolo, e tenterà una narrazione del misterioso rapporto tra follia e creatività come espressioni della stessa lunaticità, tracciando un parallelo in chiave a volte ironica e a volte onirica, con azioni teatrali, quadri viventi ed elementi scenografici essenziali. Una composizione interdisciplinare per coinvolgere il pubblico in un viaggio alla ricerca della Luna, insieme ispiratrice e ammaliatrice.
 
“Canto alla Luna” è, invece, il titolo dell’evento musicale che il giorno dopo (domenica 4 agosto) omaggerà il nostro illustre satellite in uno dei luoghi più sacri dell’età nuragica, il Santuario ipogeico di Scaba ‘e Cresia in territorio di Morgongiori. Alle 21.30, le tradizioni musicali degli asiatici Huun-Huur-Tu, con le loro musiche e canti di Tuva, si intrecceranno con quelle dei Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu, da quarant’anni ambasciatori del canto tradizionale sardo, riconosciuto dall’UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità.

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Registra già il tutto esaurito il concerto di  Fiorella Mannoia del prossimo 3 agosto (ore 21.30) ad Oristano, uno degli appuntamenti più attesi nell’ampio ed articolato cartellone del ventunesimo festival Dromos, in programma dal primo al 15 agosto tra la città di Eleonora e altri centri e località della sua provincia – Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, San Giovanni di Sinis, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde – con un’anteprima il 18 luglio a Fordongianus e uno “sconfinamento” nel Nuorese, ad Ortueri.
A Oristano, dunque, la cantautrice romana si esibirà nell’unica tappa sarda del suo tour di fronte alla gremita platea allestita in piazza Cattedrale (grazie alla gentile concessione dell’area da parte della Curia Arcivescovile di Oristano) per presentare e raccontare in musica la sua ultima fatica discografica,“Personale”. L’album (uscito lo scorso 29 marzo per Sony Music) si snoda in tredici brani inediti, tredici storie che raccontano consapevolezze e prese di coscienza, riflessioni su se stessi, sull’umanità, sulla vita e sui sentimenti, in tutte le loro sfaccettature, e molto altro ancora; un album che è anche – come afferma la cantante romana – una “piccola e umile ‘personale'”, come recita il titolo: a rafforzare il racconto delle canzoni, trovano infatti spazio le fotografie realizzate dalla stessa Fiorella Mannoia in varie parti del mondo, assecondando una passione per l’arte dello scatto che ha recentemente approfondito e condiviso sui social network.

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Si riconosce nel segno della Luna e di una doppia ricorrenza l’edizione numero ventuno di Dromos, in programma nel consueto periodo, dal primo al 15 agosto, tra Oristano e altri undici centri della sua provincia – Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde, con un’anteprima il 18 luglio a Fordongianus e uno “sconfinamento” nel Nuorese, a Ortueri.

Casta Diva” è il titolo scelto per caratterizzare quest’anno il festival: un titolo preso in prestito dalla celeberrima aria della “Norma” di Vincenzo Bellini, una preghiera che la protagonista dell’opera eleva alla Luna, la “Casta Diva”, appunto.

Il 2019 è infatti l’anno in cui si celebra il cinquantenario del primo sbarco sul nostro satellite: era il 20 luglio del 1969 quando l’astronauta Neil Armstrong mise piede sul suolo lunare nell’ambito della missione Apollo 11, avverando un sogno coltivato dall’uomo per millenni. Ma, un mese dopo, un altro evento segnò indelebilmente anche la storia della musica: «Tra il 15 e il 18 agosto di quello stesso anno – scrive il critico d’arte Ivo Serafino Fenu per illustrare il tema del festival  – a Woodstock, fu il mondo della musica rock a toccare la luna”, in quello che è universalmente riconosciuto come “l’evento simbolo e l’apice della generazione del flower power». Un evento in parte offuscato, quattro mesi dopo, dell’Altamont Free Concert, una sorta di Woodstock sulla West Coast, che col suo violento epilogo «segnò, per quella generazione, ‘la fine delle illusioni’, divenendo il simbolo delle numerose utopie e delle altrettanto numerose cadute contro le quali si scontrarono i giovani di allora, alla ricerca di una luna conquistata e subito perduta».

Al ricordo di quella memorabile annata, il festival Dromos dedica dunque la sua ventunesima edizione con la sua collaudata formula itinerante a base di musica, ma non senza il consueto spazio per altri eventi e appuntamenti, come la mostra ART TUBE, da Woodstock alla Luna, a cura di Paolo Curreli e Antonio Manca, e come Woodstock Revolution!, un “concerto lezione” del giornalista Ernesto Assante col trio di Enzo Pietropaoli.

Il cartellone musicale prevede, come di consueto, una fitta serie di concerti, spaziando su più latitudini e generi, a partire dal jazz e i generi confinanti, con un ampio e variegato cast di artisti, in larga prevalenza internazionali. Dromos conferma ancora una volta la sua grande attenzione verso la scena musicale europea e verso le nuove generazioni di musicisti che la popolano, focalizzando stavolta il suo sguardo sulla scena londinese, da sempre culla di giovani e interessanti talenti. E proprio dalla capitale del Regno Unito arrivano Alfa Mist, giovane producer e musicista originario dell’East London, la talentuosa sassofonista Nubya Garcia, che di Londra è nativa (ma le sue origini sono afro-caraibiche) ed il collettivo Kokoroko, protagonista sul palco del Mamma Blues, a Nureci, consueta rassegna che suggella Dromos. Giovani veterani sono gli statunitensi Snarky Puppy (protagonisti dell’anteprima del 18 luglio a Fordongianus) e i Forq, formazione nata da una loro costola. Dal cuore dell’Asia sono invece in arrivo gli Huun-Huur-Tu, accostati per l’occasione ai Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu, dal Portogallo la cantante Carmen Souza, mentre è ivoriana la bassista Manou Gallo, e di natali burundesi il cantante J.P. Bimeni. E poi, tra gli italiani, Fiorella Mannoia, Giovanni Allevi, Fabio Treves, Paolo Fresu con il Devil Quartet, Boris Savoldelli; e, naturalmente gli artisti sardi: il trio del pianista Raimondo Dore, il quartetto Roundella, Francesco Piu, Irene Loche, La Città di Notte, The Wheelers, Bob Forte Band, Mumucs, De Li Soul.

Per il quarto anno consecutivo il festival si avvale della collaborazione dello scenografo Mattia Enna per arricchire di suggestioni visive questa edizione dedicata alla Luna. Per l’occasione Enna rilegge la Casta Diva nel suo eterno bipolarismo: ora la placida e malinconica Luna argentea, ora la dura e funerea Luna nera. Attraverso il segno grafico delle bozze dei tatuaggi, lo scenografo ha proceduto alla selezione di fotogrammi di film cult nei quali il nostro satellite era protagonista, inserendo suggestioni tratte dalle tavole di Gustave Dorè dedicate al viaggio dell’Astolfo di Ariosto sulla luna (tavole da cui è tratta anche l’immagine scelta per la grafica del festival) e arcani simboli a esso legati.

 

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Dopo gli Snarky Puppy (attesi a Fordongianus il 18 luglio), il festival Dromos svela un’altra carta della sua ventunesima edizione, in programma come sempre tra Oristano e altri centri della sua provincia; e si annuncia già come uno degli eventi di spicco dell’estate musicale in Sardegna quello del 3 agosto nella città di Eleonora: protagonista Fiorella Mannoia, in concerto alle 21.30 sul palco in Piazza Cattedrale (grazie alla gentile concessione dell’area da parte della Curia Arcivescovile di Oristano) per l’unica tappa sarda del tour all’insegna del suo nuovissimo disco, “Personale” (in uscita proprio oggi, venerdì 29 marzo): tredici brani inediti, tredici storie che raccontano consapevolezze e prese di coscienza, riflessioni su se stessi, sull’umanità, sulla vita e sui sentimenti, in tutte le loro sfaccettature, e molto altro ancora; un album che è anche – come afferma la cantante romana – una “piccola e umile ‘personale'”, come recita il titolo: a rafforzare il racconto delle canzoni, trovano infatti spazio le fotografie realizzate dalla stessa Fiorella Mannoia in varie parti del mondo, assecondando una passione per l’arte dello scatto che ha recentemente approfondito e condiviso sui social network.

 
I biglietti si possono acquistare su www.ticketone.it e nei punti vendita del circuito BoxOffice Sardegna: un posto nel primo settore costa 40 euro, 30 nel secondo (più diritti di prevendita). Per informazioni, la segreteria di Dromos risponde al numero 0783310490 e all’indirizzo di posta elettronica dromos@dromosfestival.it. Altre notizie ed aggiornamenti sul sito www.dromosfestival.it e alla pagina www.facebook.com/dromosfestivalsardegna.

Fiorella Mannoia va, dunque, ad arricchire il cartellone, ancora da completare, del festival Dromos edizione numero ventuno; un’edizione, come già annunciato, sotto il segno della Luna ed il titolo “Casta Diva”, titolo preso in prestito dalla celeberrima aria della “Norma” di Vincenzo Bellini, una preghiera che la protagonista dell’opera eleva alla Luna, la “Casta Diva”, appunto.
Lo spunto è offerto dalla ricorrenza del cinquantenario del primo sbarco sul nostro satellite: era infatti il 20 luglio del 1969 quando l’astronauta Neil Armstrong mise piede sul suolo lunare nell’ambito della missione Apollo 11, realizzando un sogno coltivato dall’uomo per millenni. Ma il 1969 ha segnato indelebilmente anche la storia della musica: poche settimane dopo l’impresa spaziale, tra il 15 e il 18 agosto, si teneva infatti a Woodstock il più famoso festival rock, quello che è universalmente riconosciuto come l’evento simbolo e l’apice della generazione del flower power. Un evento in parte offuscato, quattro mesi dopo, dell’Altamont Free Concert, una sorta di Woodstock sulla West Coast, che col suo violento epilogo «segnò, per quella generazione, ‘la fine delle illusioni’, divenendo il simbolo delle numerose utopie e delle altrettanto numerose cadute contro le quali si scontrarono i giovani di allora, alla ricerca di una luna conquistata e subito perduta», come scrive il critico d’arte Ivo Serafino Fenu nelle sue note sul tema del festival.
 
Mezzo secolo dopo, e in continuità ideale con la precedente edizione, dedicata al Sessantotto, Dromos renderà dunque omaggio a quella memorabile annata con la consueta formula itinerante nell’Oristanese a base di musica, spaziando tra i generi, dal jazz alle musiche del mondo, e con il consueto spazio per mostre, incontri, proiezioni di film e altri appuntamenti. Preludio il 18 luglio a Fordongianus con il concerto degli Snarky Puppy nel suggestivo scenario delle antiche terme romane, unica tappa sarda del tour italiano all’insegna del loro nuovo disco, “Immigrance”, fresco di stampa (è uscito il 15 marzo). I biglietti (a 20 euro più diritti di prevendita; sconto del venti per cento per under 18 e over 65 sconto 20), come già annunciato, si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it ; tel. 070 657428). 

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Amnesty International Italia e Voci per la Libertà annunciano le dieci canzoni candidate quest’anno al Premio Amnesty International Italia, il prestigioso riconoscimento riservato a brani sul tema dei diritti umani pubblicati da big della musica italiana nell’anno precedente.

Una selezione decisamente varia per genere musicale e contenuto, quella di questa edizione. Sono in lizza (qui in ordine alfabetico per artista): “L’uomo nero” di Brunori Sas, “L’uomo che premette” di Caparezza, “Deserto” di Clementino, “Gli anni del silenzio” dei Decibel, “Ora d’aria” di Ghali, “Affermativo” di Jovanotti, “Stelle marine” de Le Luci della centrale elettrica, “Socialismo tropicale” de Lo Stato Sociale, “Vietato morire” di Ermal Meta, “Stiamo tutti bene” di Mirkoeilcane.

Il riconoscimento, nato nel 2003 nell’ambito del festival Voci per la libertà – Una Canzone per Amnesty, viene assegnato da una giuria specializzata (composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, referenti di Amnesty e di Voci per la Libertà). Le dieci canzoni finaliste sono invece scelte da Amnesty e Voci per la libertà da un’ampia rosa di segnalazioni giunte dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Il vincitore del Premio Amnesty International Italia 2018 sarà ospite nella nuova edizione di Voci per la libertà – Una Canzone per Amnesty, che quest’anno si svolgerà dal 19 al 22 luglio a Rosolina Mare (Rovigo).

Ecco l’albo d’oro del Premio:

2003 “Il mio nemico” di Daniele Silvestri

2004 “Pane e coraggio” di Ivano Fossati

2005 “Ebano” dei Modena City Ramblers

2006 “Rwanda” di Paola Turci

2007 “Occhiali Rotti” di Samuele Bersani

2008 “Canenero” dei Subsonica

2009 “Lettere di soldati” di Vinicio Capossela

2010 “Mio zio” di Carmen Consoli

2011 “Genova Brucia” di Simone Cristicchi

2012 “Non è un film” di Frankie Hi-Nrg MC e Fiorella Mannoia

2013 “Gerardo nuvola ‘e Povere” di Enzo Avitabile e Francesco Guccini

2014 “Atto di forza” di Francesco e Max Gazzè

2015 “Scendi giù” di Alessandro Mannarino

2016 “Pronti a salpare” di Edoardo Bennato

2017 “Ballata triste” di Nada

Nel frattempo è disponibile on line il bando per la 21ª edizione del “Premio Amnesty International Italia Emergenti”, a cui possono partecipare tutti gli artisti emergenti che abbiano un brano legato al tema dei diritti umani, in qualsiasi lingua o dialetto e con qualsiasi genere musicale. Il bando è disponibile sul sito www.vociperlaliberta.it .

La scadenza del bando è fissata per il 30 aprile, ma gli artisti che si iscriveranno entro il 10 marzo avranno una ulteriore possibilità. Fra tutti loro, infatti, il pubblico potrà votare online il brano migliore, conferendo il Premio Web Social e facendo accedere direttamente l’artista vincitore alle semifinali della fase live.