19 November, 2024
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Se la si misura dal numero delle persone che hanno partecipato, la festa del primo maggio voluta da Acli, Endas e Uisp con Heliogabalus è stata un grande successo.
Oltre 10.000 i cittadini di Sassari che hanno scelto i giardini pubblici per  passare la giornata di riposo dedicata a tutti i lavoratori, per l’animazione dei bambini, per le proposte culturali, per la musica e il teatro, per il cibo a km zero, per le proposte di artigianato.
Riflettere, condividere e ascoltare era il sottotitolo di “Primu Maju, la festa, la lotta” per la prima volta a Sassari dopo l’esperienza degli anni scorsi a Porto Torres con l’inedita alleanza tra Heliogabalus e le associazioni popolari.
«Siamo soddisfatti della riuscita della nostra proposta – hanno detto i presidenti di Acli, Salvatore Sanna, Endas, Andrea Perrone e quello della Uisp, Marco Perra -, volevamo creare le condizioni di un primo maggio antico e per molti verso nuovo e diverso. Dobbiamo ringraziare i volontari che hanno lavorato e gli sponsor e i friens che hanno creduto e sostenuto la festa. Da Verdevita, la società che si occupa di ambiente, Abinsula, la società della new economy di Sassari, il Centro cura e salute di Platamona, che si occupa di prevenzione e diagnosi, il mondo delle feste, Character e FL Comunicazione e poi EP produzione, la Fondazione di Sardegna e il Banco di Sardegna che hanno sostenuto le attività artistiche e culturali. Dobbiamo poi ringraziare, facendogli i nostri più grandi auguri la Dinamo e il suo presidente Stefano Sardara che ci ha consentito la diretta della finale di Eurocup e il comune di Sassari che con il vicesindaco di Sassari Fabio Pinna ha favorito una iniziativa di grande respiro per la città, dopo l’ultimo primo maggio festeggiato all’ippodromo nel 2001.»
Enorme successo per la diretta della Dinamo, un vero palazzetto trasferitosi ai giardini dove la vittoria finale è diventata un festeggiamento collettivo di tutti i presenti.
Due giorni di musica con grandi artisti, culminato con il concerto jazz di Gavino Murgia e Majjd Bekkas alle 19.00, e di Nada che dalle 20.00 alle 22.00 ha sprigionato la sua energia con le sue produzioni più recenti e nel finale alcuni classici del suo repertorio. Molto bene i programmi del martedì, con One Dimentional Man, Apollo Beat e DLewis, e del mercoledì notte da Cinaski, Arrogalla, Angela Colombino, Capovilla, Arawak e Forelock, reduci dalla tournée europea, che si sono alternati sul palco dei giardini.
Molto apprezzate le installazioni artistiche di Antonello Fresu e di Salvatore Masala, il libro scritto a mano è stato il discorso sulla costituzione di Piero Calamandrei che è stato trascritto da oltre 300 persone mentre i quasi 9 minuti di foto degli anni 70 e 80 delle manifestazioni di Sassari è stata molto apprezzata. Nel mezzo il convegno del mattino aperto dal presidente delle Acli che ha presentato la manifestazione e coordinato dal giornalista Antonio Meloni. Molto incisive le parole dei tre relazioni, l’arcivescovo mons. Gian Franco Saba, il prorettore Luca Deidda e il direttore della Fondazione Carlo Mannoni. Le disuguaglianze di istruzione sono quelle che vanno colmate con ogni sforzo da parte di ogni istituzione e ogni associazione, è il punto di partenza diverso con cui si nasce che deve essere colmato.  Molto interessanti le testimonianze a partire da quella di Don Bruno Bignami, direttore nazionale ufficio CEI per i problemi sociali e il lavoro che ha valorizzato l’iniziativa; poi il CEO di Abinsula, Pierluigi Pinna, il CEO di Verdevita Fabrizio Pilo, il direttore EP produzione Paolo Appeddu, il dirigente scolastico Gianfranco Strinna, la portavoce della rete Crescere al Sud Maria Pina Casula.
Al mattino poi l’animazione della Uisp e delle altre associazioni con il tree climbing e la lunga fila dei bimbi per provare a “scalare gli alberi”, i giochi di movimento e i giochi sull’erba, gli antichi giochi sardi e i laboratori di costruzione dei giochi.
Per due giorni hanno potuto mettere in evidenza i loro prodotti gli artigiani sardi del mercatino dell’associazione Kirghisia mentre il cibo di EAT e Buffas e le birre artigianali sarde hanno completato l’esperienza Primu Maju.

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Seconda data col botto per l’A.F.A. Fest ad Alghero. Saranno gli Shandon la guest band della terza edizione del festival musicale ideato ed organizzato dalla Consulta Giovani di Alghero con il sostegno del comune di Alghero e della Fondazione Alghero. Le più fresche energie cittadine si autogestiscono e si mettono a disposizione della propria generazione e della città tutta, così nasce nel 2016 la Consulta Giovani di Alghero che da anni si confronta sui temi che toccano direttamente la vita quotidiana dei loro coetanei, formazione, innovazione, lavoro e l’organizzazione di eventi tra cui l’A.F.A. Fest. Una manifestazione che in pochi anni è riuscita a far esibire nella Riviera del Corallo artisti del calibro di Paolo Baldini, Mellow Mood, Forelock, Luchè, Shakalaka, Pirati, Skaccomatto e tanti tanti altri. 

Quest’anno il primo evento si è svolto sabato 25 agosto scorso con l’esibizione delle più importanti realtà reggae e dancehall della Sardegna. Il secondo va in scena questo sabato, 8 settembre, nello spazio de Lo Quarter all’interno della città vecchia catalana. I protagonisti assoluti sono gli Shandon, la storica band ska-core italiana nata nel lontano 1994 porta ad Alghero – unica data nell’Isola – il Fetish tour a 18 anni dall’uscita dell’omonimo lavoro discografico. Gli Shandon sono allo stesso tempo una colonna portante e una variabile anomala della scena underground ed alternative italiana, da sempre capitanati da Olly Riva cantante, autore e produttore d’eccellenza.

Ma gli artisti lombardi non saranno gli unici a calcare il palco de Lo Quarter, la musica dal vivo inizia alle ore 17.00, ad aprire e chiudere le danze la crew algherese dei Jah”L”Sas sound system che ospiteranno al microfono l’mc portotorrese Jahwine, mentre il compito di scaldare il pubblico prima dell’esibizione degli Shandon è stato affidato agli Skarasound, giovane formazione dalle sonorità in levare che in questi anni si è fatta notare e apprezzare in tutto il Nord Sardegna.

A.F.A. Fest, acronimo di Art fot Alghero non è un evento dedicato esclusivamente alla musica dal vivo ma all’arte a 360°. In questa edizione saranno ben tre i diversi artisti ad esporre le proprie creazioni fotografiche: Alberto Mugoni, Evil Eyes e Francesca Camboni. L’area mostre è allestita all’interno degli atelier dell’adiacente Piazza Pino Piras e sarà visitabile al pubblico da venerdì 7 a domenica 9, dalle ore 17.00 alle 21.00.

Con questa terza edizione l’A.F.A. Fest dimostra sempre di più essere l’evento algherese costruito dai giovani per le esigenze dei giovani, capace di ospitare nella Riviera del Corallo importanti artisti di richiamo nazionale e internazionale il tutto senza però mai dimenticare la condivisione del palco con band locali, sempre ad ingresso libero e alla portata di tutte e tutti.