22 December, 2024
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Al via lunedì 8 luglio 2024, nell’area archeologica di Nora a Pula, il XLII Festival La Notte dei Poeti organizzato dal CeDAC Sardegna, con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni, il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di Pula, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le Province di Oristano e Sud Sardegna e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Si parte dalla formazione, con il laboratorio “Mettiamoci all’Opera” a cura di Marco Nateri e Luigia Frattaroli (dall’8 al 14 luglio) dedicato alle bambine e ai bambini dai 5 agli 11 anni, in cui gli artisti in erba si cimenteranno con la mise en scène della “Cenerentola” di Gioachino Rossini, creando costumi e scenari, e interpretando tutti i ruoli (non solo i personaggi della favola ma anche la compagnia di canto, il regista e il direttore d’orchestra etc.) per una divetente e istruttiva avventura “dietro le quinte”.
Il regista e drammaturgo Mariano Dammacco (Premio Ubu 2021) e l’attrice Serena Balivo condurranno invece il laboratorio “Il corpo delle parole” (dal 9 all’11 luglio) rivolto a attori e allievi, sulle tecniche d’interpretazione e sull’approccio al testo.
Il XLII Festival “La Notte dei Poeti” entra nel vivo venerdì 12 luglio alle 21.30 con la prima regionale de “La morte ovvero il pranzo della domenica” (produzione Compagnia Diaghilev – Dammacco/Balivo), il nuovo spettacolo scritto e diretto da Mariano Dammacco e interpretato da Serena Balivo, che affronta in chiave poetica il tema dell’addio ai propri cari prima dell’ultimo viaggio.
E  sabato 13 luglio alle 21.30 appuntamento con “Sig.ra Rossetta” de Is Mascareddas (Premio Ubu 2023) di e con Donatella Pau, anche autrice insieme con Anna Fascendini (che firma la regia) nel ruolo di un’anziana donna che nel tempo dell’attesa  di una visita (che forse non arriverà mai) rivive la sua storia tra verità e fantasia, per una intrigante variazione sulla fiaba di Cappuccetto Rosso.
Si prosegue poi da giovedì 18 fino a sabato 27 luglio con spettacoli, concerti e performances nell’area archeologica di Nora con protagonisti come Fabrizio Bentivoglio e Anna Foglietta, la cantante algherese Franca Masu e Paolo Jannacci & Band, accanto al fascino delle “Metamorfosi” di Ovidio con i tamburi giapponesi dei Munedaiko e la voce recitante di Nina Pons e una rilettura del mito con “Medea / Fragments” con Benedetta Laurà, Elisa Bruschi e Anna Germani per la regia di Mattia Sebastian Giorgetti, tra echi di guerra, amori e tradimenti.
E ancora spazio alla danza urbana con “Swan” di Gaetano Palermo con Rita Di Leo (produzione La Biennale di Venezia) e un’indagine sul corpo nei suoi significati simbolici  con “In-Corpo-Reo.4” di e con Rossella Dassu, oltre a una struggente e suggestiva elegia per il Mediterraneo con “The Last Lamentation” di Valentina Medda.
 

Sarà un’edizione natalizia di Sa Die de sa Sardigna quella promossa dal comune di Oristano, su proposta dall’Assessorato alla Cultura, e organizzata dall’Associazione culturale Dromos, titolare dell’omonimo festival, con il sostegno della Fondazione Oristano e della Regione Autonoma della Sardegna.
«Rinviati dal tradizionale periodo di fine aprile, gli appuntamenti previsti per la festa dei sardi nella città di Eleonora si snoderanno nell’arco di sette serate fra il 13 e il 30 dicembre andando in scena in alcuni dei punti più belli e significativi per la storia di Oristano: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Chiesa di Santa Chiara e il Teatro Garau – spiega il sindaco Massimiliano Sanna«Spettacolo e storia si fonderanno nella nostra città per celebrare la Giornata del popolo sardo e ricordare la sommossa dei vespri sardi del 28 aprile 1794 che costrinse alla fuga da Cagliari il viceré e i funzionari sabaudi.»
«Il rinvio di aprile ci consente di proporre un ricco programma di spettacoli che grazie al contributo della Regione permette di esaltare il significato de Sa Die de sa Sardigna anche nel periodo delle feste natalizie», aggiunge l’assessore della Cultura Luca Faedda. «In arrivo tanta musica, con le cantanti Elena Ledda, Franca Masu, Simonetta Soro e Denise Fatma Gueye, il violoncellista olandese Ernst Reijseger con il Cuncordu e Tenore de Orosei, il sassofonista Enzo Favata, il bandoneonista Daniele Di Bonaventura, il chitarrista Marino De Rosas. Ma ci sarà spazio anche per il teatro, con la compagnia Tragodia, e con Rossella Faa e Elio Turno Arthemalle. Il tutto nel segno di Eleonora d’Arborea, Sa Juyghissa, come recita il sottotitolo della manifestazione».

Una dedica non casuale né convenzionale alla leggendaria sovrana, perché, come scrive nelle sue note di presentazione Chiara Schirru, «è doveroso, in questo particolare momento storico di guerre e di afflizioni, intitolare una rassegna alla giudicessa arborense, mediatrice di pace ma soprattutto donna di buon governo, citata, come poche altre sovrane per essere donna di legge e non di guerre».

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, ma per gli spettacoli in programma al Teatro Garau è richiesta la prenotazione attraverso il sito di Dromos www.dromosfestival.it .
 

Ernst Reijseger © Roberto Cifarelli

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Nell’attesa del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Amministrazione comunale di Sennori, in collaborazione con la Compagnia Danza Estemporada di Sassari e la Comes, su iniziativa dell’assessorato alle Pari opportunità guidato da Elena Cornalis, organizza la rassegna “L’una e l’altra”: tre giornate di eventi finalizzati a riscoprire il lato più nobile del rapporto uomo e donna, e quindi la volontà di lanciare un messaggio di positività attraverso la forza espressiva di forme d’arte come la letteratura, la poesia e la danza.

Da questo proposito, il 23 novembre alle 19.30, nella Casa di Artisti di via Italia 12, prende il via la prima delle tre serate, attraverso il sorprendente confronto di un gruppo di relatori tutto al maschile. Traendo spunto dal libro “L’amore ritratto” di Nicola Comerci, pubblicato da Max88, l’autore, l’editore ed altri personaggi racconteranno cosa sia per loro la bellezza femminile. Sarà un’occasione per mettersi a nudo ed esprimere le proprie emozioni, le sensazioni e anche le paure riguardo alla visione dell’uomo nei confronti del sesso opposto.

Domenica 24 novembre, alle 18.00, la Casa di artisti accoglierà invece il reading poetico “La sesta declinazione” (D’amore in altre parole), tratto dall’omonimo libro firmato dallo scrittore ligure-algherese Raffaele Sari Bozzolo, nell’interpretazione suggestiva della voce di Franca Masu.

Il tema è l’amore in tutte le sue espressioni, come forza positiva, generativa e rigenerativa, come vero ed unico anticorpo al male, alla violenza, alle barbarie compiute contro ogni forma di bellezza. L’amore indagato in tutte le sue declinazioni, nella convinzione di scoprirne altre, capaci magari di immaginare un nuovo rapporto fra i sessi, un vero rispetto delle identità di genere senza prevaricazioni, oppressioni, frustrazioni e mostruose deformazioni.

Il 25 novembre, la giornata clou sarà dedicata a una straordinaria icona simbolo dell’emancipazione per tutte le donne, non solo sarde: Grazia Deledda. Alle 20.30, negli spazi del Centro Culturale la compagnia Estemporada presenta lo spettacolo “Riflessi”, per la regia e coreografia di Livia Lepri.

La composizione si ispira alla vita della scrittrice premio Nobel, provando a scandagliarne personalità e interiorità, senza alcun commento alle sue opere, solo alla vita, raccontata da se stessa e da personaggi che l’hanno conosciuta.

Come due personalità in opposizione, due danzatrici si muovono sul palcoscenico rappresentando da un lato quella più formale e apparente, dall’altro quella più intima e vera. Mentre decine di specchi rimandano verso il pubblico come “riflessi” le mille sfaccettature della protagonista. L’obiettivo è quello di vagliare la difficile e coraggiosa scelta di vita, quella di una donna che ha trovato nella penna la forza di uscire e di crescere esprimendo se stessa. Ma anche tentare di evidenziare cosa è rimasto e cosa rimarrà delle opere di una donna che ha dato risalto come pochi alla voce della sua terra.

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Terza giornata densa di musica per l’edizione numero trentadue di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma fino a venerdì 16 tra il paese natale del trombettista, Berchidda, e gli altri centri e località del nord Sardegna che partecipano quest’anno alla kermesse.

Domani – venerdì 9 – si comincia alle 11.00, nel parco eolico di Sa Turrina Manna, nei pressi di Tula, con il primo dei due piano solo di Ramberto Ciammarughi in programma al festival (il secondo sarà domenica 11 mattina a Bortigiadas). Attivo dai primi anni Ottanta, il musicista di Assisi firma una produzione originale, “Invenzioni – pensieri – canzoni”, un concerto basato su brani originali e pezzi noti riletti con libertà espressiva e libere improvvisazioni; «Tutto contenuto in un’unica ‘arcata drammaturgica – dichiara Ramberto Ciammarughi – un unico respiro, come in uno spettacolo teatrale».

La rotta del festival fa scalo alle 18.00, in Anglona, a Erula, nella Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, dove il pubblico ritrova Claudio Fasoli, già in azione il giorno prima in trio (con Michele Calgaro e Gianni Bertoncini), stavolta alla guida del Samadhi Quartet, con Michelangelo Decorato al pianoforte, Andrea Lamacchia alla chitarra e Marco Zanoli alla batteria. Una formazione che promette emozioni sul piano dell’intensità espressiva e dell’imprevedibilità degli sviluppi tematici e improvvisativi, con un repertorio basato su recenti composizioni del leader sassofonista, suonate con freschezza e spirito di ricerca.

Si respira aria di mare, in serata (ore 21.30), alla Torre costiera di Porto Rotondo: Sade Mangiaracina, anche lei reduce dal duo con Franca Masu della sera prima, si propone in questa occasione in trio con Marco Bardoscia al contrabbasso e Gianluca Brugnano alla batteria. La pianista siciliana (di Castelvetrano, classe 1986) presenta il suo disco “Le mie donne“, pubblicato un anno fa dall’etichetta Tǔk Music di Paolo Fresu: otto ritratti in musica di grandi figure femminili, otto brani originali composti e arrangiati da lei stessa, che mettono in evidenza l’anima mediterranea di Sade Mangiaracina inserita nel contesto della musica improvvisata.  
 

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Si è conclusa ieri con successo la seconda edizione del Festival delle Bellezze dell’Insieme Vocale Nova Euphonia. A fare da scenografia all’evento conclusivo, sono stati il suggestivo Nuraghe Santu Antine e, più tardi, le sale del Cinema Caffè di Torralba. Il Nuraghe Santu Antine ha accolto ieri per la prima volta il polistrumentista Gavino Murgia, che ha fatto vibrare le pietre della reggia nuragica attraverso le risonanze arcane della sua voce da basso e il sax, incantando il pubblico del Festival. L’apice dell’emozione si è raggiunto quando la Corale Studentesca Città di Sassari ha intonato “Sos ojos de sa jana” e “Badde Lontana” e un repertorio che ha toccato alcuni dei brani più celebri del repertorio in limba. Più tardi la conclusione delle cinque giornate al Cinema Caffè di Torralba, con l’intervista della giornalista Luciana Satta a Pina Monne, autrice di oltre quattrocento murales illustrati anche attraverso un racconto per immagini ed il Cine-Concerto del Nova Euphonia del maestro Vincenzo Cossu, direttore artistico del Festival. L’unica corale specializzata in musica da cinema della Sardegna ha portato in scena lo spettacolo multimediale di musica, cinema e poesia ideato da Vincenzo Cossu e realizzato dal film maker Carlo Enrico Cossu.

Sui palchi naturali si sono alternati alcuni dei più importanti artisti della Sardegna in cinque giornate, tutte condotte dalla giornalista Luciana Satta nella Necropoli di Museddu, a Cheremule, nel Chiostro della Chiesa di Santa Maria di Betlem, a Sassari, a Su Campusantu ʼEzzu, a Cargeghe, nel sito prenuragico di Monte Baranta, a Olmedo, nel nuraghe Santu Antine e, infine, al Caffè-Cinema di Torralba. Dalla trombettista Jasmin Ghera alla pianista Anna Giulia Alvandi, dai musicisti Denise Gueye e Alain Pattinoni, alla cantante Rita Casiddu, dall’attore Matteo Gazzolo al sassofonista Francesco Scognamillo. E ancora, la cantante Franca Masu e Fausto Beccalossi, gli allievi della Scuola Civica Meilogu, il gruppo di danza Chentulhadas, il polistrumentista Gavino Murgia, la muralista Pina Monne, il fotografo Nicola Castangia, l’archeologo Giorgio Murru, l’orafo Pierandrea Carta, l’attrice Daniela Deidda e le corali del maestro Cossu, che si sono alternate nel corso di tutto il Festival.

Luoghi che non sono stati solo “cornici” per eventi suggestivi, ma i veri protagonisti del Festival delle Bellezze. Tante le Onlus che hanno fatto sentire la loro presenza, alternandosi in tutte le giornate per testimoniare al pubblico del Festival il proprio contributo nell’Isola, dall’ARMR (Fondazione Aiuto alla Ricerca Malattie Rare) alla Comunità La Crucca, da Amnesty International a Emergency e infine Mondo X Sardegna di Padre Morittu.

Si conclude così la seconda edizione del Festival delle Bellezze. La sfida organizzativa di una giovane associazione Culturale-Musicale, l’Insieme Vocale Nova Euphonia. Un’occasione per offrire alla musica e all’arte di qualità contesti straordinari. Un tentativo di fare rete fra le realtà più dinamiche del panorama culturale isolano: la Soprintendenza delle province di Sassari e Nuoro; i comuni di Cheremule Sassari, Cargeghe, Olmedo e Torralba; la Scuola Civica di Musica Meilogu; la FERSACO; la cooperativa La Pintadera; il Cinema caffè di Torralba e la Pro Loco di Torralba.

  

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Musica ma anche arte, letteratura, cinema, ambiente, società: queste le coordinate lungo le quali si snoderà la trentaduesima edizione del festival internazionale Time in Jazz, appuntamento tra i più attesi dell’estate, in programma dal 7 al 16 agosto tra Berchidda, paese natale del suo ideatore e direttore artistico, il trombettista Paolo Fresu, e varie altre località del nord Sardegna.

Un’edizione che si riconosce sotto il titolo “Nel mezzo del mezzo”: come il numero 32 che la connota e che, come spiega Paolo Fresu nella sua presentazione, «si colloca tra il 31 – naturale prosecuzione del primoriale e semiperfetto 30 – e il 33, palindromo della maturità e degli anni di Cristo oltre che numero che indica l’inizio e la fine delle cose»; nel mezzo come «un’isola, la Sardegna, che sta idealmente tra l’Africa e l’Europa (…) una “Terra di mezzo” in quell'”oceano contemporaneo delle nuove migrazioni degli anni Duemila» che è il Mediterraneo. Per il musicista di Berchidda è, dunque, «in questo essere ‘nel mezzo’ numericamente e geograficamente che va letta questa edizione del Festival internazionale Time in Jazz. Una manifestazione storica che osserva e che ascolta porgendo attenzione alle migrazioni sonore e culturali di questi anni tese tra passato e presente, suoni acustici ed elettronica, mainstream e ricerca oltre che trasformazioni in essere e violente convulsioni socio-politiche. Sempre più sentiamo la responsabilità di dover ribadire il ruolo centrale della storia musicale italiana da innestare nel più vasto linguaggio del jazz che naviga in altrettanti mari e oceani da cento anni a questa parte».

E sarà un’edizione che si annuncia particolarmente ricca e assortita, con una quarantina di eventi musicali previsti che si susseguiranno dal mattino alla notte in spazi e scenari differenti: la grande arena allestita nella piazza centrale di Berchidda, teatro dei concerti serali (dall’11 a Ferragosto) ma anche i boschi e le chiesette campestri nei dintorni del paese e i siti più rappresentativi degli altri centri in cui il festival fa tappa con i suoi concerti: Arzachena, Cheremule, Erula, Mores, Olbia, Ploaghe, Telti, Tula, Tempio Pausania e altri ancora. E, accanto alla musica, un ampio ventaglio di iniziative diverse: presentazioni di libri e novità editoriali, azioni di promozione e sensibilizzazione ambientale, laboratori e spettacoli per bambini, progetti di inclusione per migranti, oltre alla consueta rassegna di film documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu.
La musica, naturalmente, fa la parte del leone nelle dieci giornate del festival, con un programma poliedrico che spazia tra stili e modi diversi di intendere il jazz, e non solo. Nel cast, artisti internazionali del calibro di Omar Sosa e Yilian Cañizares, Nils Petter Molvær, Jaques Morelenbaum, e una corposa presenza della scena jazzistica nazionale, tra nomi affermati e talenti emergenti: Gegè Munari, Danilo Rea, Claudio Fasoli, Ramberto Ciammarughi, Monica Demuru e Natalio Mangalavite, Franca Masu e Sade Mangiaracina, Dino Rubino, Francesco Ponticelli, Simone Graziano, Giovanni Falzone, Sebastiano Dessanay, Daniele di Bonaventura e, naturalmente, Paolo Fresu, impegnato in diversi progetti e, come sempre, in apparizioni estemporanee.

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Fausto Beccalossi torna ad esibirsi ad Alghero, domenica 16 dicembre, alle ore 19.00, a Lo Teatrì di via Manzoni. Fausto Beccalossi è considerato uno dei massimi specialisti in campo nazionale e a livello internazionale del suo strumento: l’accordéon o fisarmonica a bottoni.
Il musicista lombardo conosce bene la Riviera del Corallo perché da più di un decennio collabora con Franca Masu. E sarà proprio la cantante algherese con la sua splendida voce la conduttrice della serata. I due artisti hanno accolto immediatamente l’invito di Ignazio Chessa, fondatore e direttore artistico del prezioso spazio Lo Teatrì, a offrire non solo un concerto ma un vero incontro col pubblico, attraverso una breve conversazione che farà conoscere meglio il musicista che poi si esibirà in una suggestiva suite per fisarmonica. Non solo, Masu e Beccalossi poi chiuderanno insieme la serata con una performance a due.
Dopo numerosi anni di fortunate collaborazioni con i nomi più prestigiosi del jazz internazionale, Fausto Beccalossi arriva alla realizzazione del suo primo lavoro discografico, scegliendo di presentarsi con un album per solo accordéon. Questa è una dimensione che offre la massima espressione della propria personalità artistica restituendo l’essenza della sua musica e della sua anima.
La stessa voce, con cui Fausto Beccalossi ama doppiare alcuni temi con fraseggi particolarmente toccanti, diviene registro melodico e armonico importante riuscendo ad esaltare momenti densi di pathos dai rimandi sonori quasi ancestrali.
Nel concerto a Lo Teatrì Fausto Beccalossi presenterà alcuni dei brani del suo lavoro discografico My time.
La suggestività del suono dell’accordéon, la presenza di Franca Masu, l’incontro con la persona che sta dietro l’artista e la magia dello spazio de Lo Teatrì, fanno di questa pièce uno spettacolo unico e imperdibile.

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Ad Alghero da oggi a domenica 14 ottobre, la seconda ed ultima parte della quinta edizione di Més a prop, il festival ideato e diretto dalla cantante Franca Masu e sostenuto dal comune di Alghero e dalla Fondazione Alghero. Al giro di boa i protagonisti saranno ancora una volta la forza della parola poetica e la bellezza dell’arte al femminile ma cambieranno gli stili espressivi e il target di riferimento. Dal linguaggio musicale alla poesia fino all’arte illustrativa per una tre giorni di storie, incontri e condivisioni tra generazioni diverse.

La traversata inizia venerdì 12, con inizio alle 19.30, nel salone di San Francesco con il graditissimo ritorno ad Alghero per Joan Elies Adell, poeta catalano che in città ha diretto per anni l’Espai Ramon Llull. Adell, oggi a capo dell’Instituciò de les Lletres catalanes a Barcellona, presenta la sua ultima opera “Res no és personal”, una lunghissima poesia in quattro parti in cui l’autore rivela tutto il suo intimo attraverso la propria memoria, come un viaggio a ritroso tra i ricordi più vividi e i sentimenti più autentici. Insieme all’autore dialogheranno con il pubblico il poeta Raffaele Sari Bozzolo, la docente di letteratura catalana all’Università di Torino Veronica Orazi ed il poeta Antoni Coronzu, curatore della versione italiana di alcuni brani. Invece Franca Masu, accompagnata da Luca Falomi alla chitarra e Salvatore Maltana al contrabbasso, offrirà un vero reading musicale. Sarà anche l’ultima possibilità per ammirare gli allestimenti scenografici curati da Marco Velli con le tele del pittore Angelo Maggi.

Sabato 13 e domenica 14 ancora un cambio di linguaggio e soprattutto di pubblico di riferimento grazie alla presenza della giovane illustratrice toscana Silvia Rocchi. L’artista curerà “Saluti da Alghero”, un laboratorio dedicato al disegno del paesaggio della città attraverso la creazione di vere e proprie cartoline, poi stampate da Panoramika Editrice, workshop in cui i corsisti raffigureranno gli scorci più interessanti del panorama quotidiano della Riviera del Corallo. Il corso è gratuito e si terrà dalle ore 16.00 tra le vie del centro storico e gli spazi del Distretto della Creatività/Respublica. Sempre domenica, alle ore 12.00, la stessa Rocchi presenterà per la prima volta in Sardegna la sua graphic novel “Brucia” (Rizzoli-Lizard). Nel dehors della libreria Cyrano in piazza Porta Terra a dialogare con l’autrice di illustrazione, arte ma anche di morti bianche e conflitto sociale, coprotagonisti del romanzo, l’artista algherese Chiara LaFiùt.

Con questa ultima parte della quinta edizione, il festival Més a prop continua a solcare il proprio sentiero in cui l’incontro tra i diversi linguaggi dell’arte si rafforza dalla bellezza degli scambi intergenerazionali.

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Nella Riviera del Corallo è tutto pronto per la seconda tappa del viaggio per “Més a prop”, il festival di incontro tra arte, parole e musica ideato e diretto da Franca Masu e realizzato con il sostegno di comune di Alghero e Fondazione Alghero. Il filo conduttore di questa quinta edizione dal titolo “artecomeamore” è la bellezza dell’arte delle donne unita alla forza della parola poetica e del suono della voce. Anche questo secondo appuntamento che andrà in scena sabato 15 Settembre al Chiostro di San Francesco sarà declinato al femminile con l’esibizione, per la prima volta ad Alghero, delle straordinarie Gema 4. 

Il festival ha preso il via la settimana scorsa con l’irriverente spettacolo di Rossella Faa, la cantastorie moderna cagliaritana che ha estasiato gli spettatori con il suo spettacolo sulla bellezza della vecchiaia. Més a prop continua ora il proprio viaggio e dalla Sardegna si sposta per raggiungere terre lontane e incontrare sonorità diverse con le quali confrontarsi e accrescere il bagaglio culturale del proprio pubblico. Gema 4 è infatti un quartetto vocale femminile a cappella nato a Cuba nei primi anni del 1990 ed oggi formato da tre cantanti cubane e una di Tel a Viv che hanno scelto Barcellona e la Catalogna come casa. I quattro talenti vocali si avventurano in quella che sarà una delle scelte musicali più illuminanti della loro carriera e cioè la musica cubana, con i suoi celebri boleros, il son, il felling, il guarachas e il chachachá. Un vero e proprio mondo sonoro che le Gema 4 ricreano esclusivamente con la voce attraverso l’armonizzazione contemporanea, stile del quale sono definite tra le migliori al mondo vantando collaborazioni con grandi artisti del calibro di Ibrahim Ferrer, Tito Puente, Buenavista Social Club, Josè Feliciano tra i tanti.
Il concerto che andrà in scena, ad ingresso libero, sabato 15 settembre alle ore 21.30 al chiostro di San Francesco di Alghero si intitola “25años”, in occasione della felice ricorrenza di tanta traiettoria artistica. Come sempre accade al festival Més a prop prima dello spettacolo il pubblico avrà la possibilità di conoscere da vicino gli ospiti, alle 20.30 Franca Masu condurrà l’incontro insieme alla giovane e affermata manager catalana Perla Tuset e alla leader del gruppo Odette Telleria. Anche in questa seconda tappa la splendida location sarà impreziosita dalle tele del pittore Angelo Maggi con allestimenti curati da Marco Velli. 

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Tutto pronto ad Alghero per la quinta edizione di Més a prop, festival di incontro tra arte, parole e musica ideato e diretto da Franca Masu, e realizzato con il sostegno del Comune di Alghero e della Fondazione Alghero. Questa sera l’apertura con il concerto di Rossella Faa, la poliedrica artista cagliaritana porta in scena lo spettacolo tratto dal suo ultimo lavoro discografico “Bella, bella sa beccesa”. Questa edizione dal titolo “artecomeamore” è dedicata alla forza della parola poetica e alla bellezza della creatività al femminile ed è proprio dalle donne che il festival prenderà il via giovedì al Chiostro di San Francesco, nel corso Carlo Alberto.

Attrice, cantante, musicista, compositrice e speaker radiofonica tutto questo e non solo è Rossella Faa. Cantastorie moderna dotata di arguta creatività che l’ha portata ad osservare il quotidiano, soprattutto delle donne dei quartieri più popolari, trovando proprio nelle pieghe di quei vissuti semplici e di quei ritratti umani argomenti e spunti per le sue canzoni che diventano delle storie esilaranti, a volte grottesche, a volte malinconiche ma sempre straordinariamente autentiche. Ha all’attivo diversi lavori discografici che sono dei veri concept-album in cui il libretto interno è sempre una sorpresa di arte illustrativa. Il suo ultimo album “Bella, bella sa beccesa” dedicato alla terza età le è stato ispirato dalla nonna e dalla sua confessione «la vecchiaia è bellissima, perché si può dire tutto quello che non si è mai detto». Nelle proprie creazioni musicali interpreta diverse tipologie di donne, sole e sconsolate oppure maliziose e provocanti, dove gli uomini sono un bersaglio ma non fanno mai “una brutta fine”. Rossella Faa è inoltre impegnata culturalmente e socialmente, nel suo quartiere di Villanova a Cagliari organizza eventi che coinvolgono l’intero rione «perché è importante non sentirsi soli e condividere idee, luoghi e spazi con semplici gesti, affetto e il sorriso». Esattamente lo stesso obbiettivo che ha il festival Més a prop, creare un contatto sempre più stretto tra artisti e pubblico trasformando così quest’ultimo da mero spettatore esterno a partecipante attivo delle performance.

Il concerto, ad ingresso libero, è previsto alle ore 21.30 sul palco con Rossella Faa Giacomo, Deiana alla chitarra, Nicola Cossu al contrabbasso, Stefano Sibiriu alle percussioni e una lavagnetta che funge anche da espositore di fotografie. Prima della pièce Sonia Borsato, docente di arti visive all’Accademia delle Belle Arti di Sassari ed esperta di fotografia e di arte contemporanea dialogherà con la Faa per offrire al pubblico un ritratto inedito dell’artista, curiosando tra le molteplici attività e iniziative culturali che portano la sua firma. A render ancora più suggestiva la preziosa location del chiostro di San Francesco le scenografie del grande pittore sassarese Angelo Maggi e gli allestimenti curati da Marco Velli.