22 November, 2024
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Una serata d’eccezione per celebrare l’avvio del restauro del più grande organo storico della Sardegna, quello custodito nella Chiesa di Sant’Antonio Abate a Cagliari.

L’appuntamento è per domani, venerdì 20 aprile, alle 18, 30, proprio nel luogo di culto cagliaritano (in via Manno) dove il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ha organizzato una conferenza-concerto dedicata ad uno degli strumenti più importanti dell’isola.

Il restauro del grande organo Agati-Tronci del 1887 comincerà a giungo, ed è stato promosso dal “LabOs” (Laboratorio Organi Storici del Conservatorio), coordinato dal docente di organo Angelo Castaldo e dal musicologo Roberto Milleddu.

L’incontro ed il dialogo tra il Conservatorio di Cagliari con il suo LabOs e la committenza (l’arciconfraternita della Vergine Santissima d’Itria), la Curia arcivescovile di Cagliari e la Soprintendenza, ha reso possibile avviare l’eccezionale restauro.

Alla conferenza saranno presenti il direttore del Conservatorio “Palestrina”, Giorgio Sanna, il presidente, Gianluca Floris e l’assessore della Cultura del comune di Cagliari, Paolo Frau.

A seguire, alle 19,30, nella vicina chiesa del Santo Sepolcro si terrà un breve concerto di musiche dell’Ottocento che vedrà protagoniste alcune allieve del Conservatorio: le organiste Francesca Ajossa, Benedetta Porcedda e il soprano Federica Cubeddu. 

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Ieri è stato presentato a Cagliari il CD “Musica d’organo nella Sardegna dell’Ottocento” in cui protagonista è Francesca Ajossa, giovante talento del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, che suona  all’organo storico Piacentini-Battani (1875) della stessa chiesa del quartiere Marina.

Edito dalla prestigiosa etichetta bolognese Tactus, il CD si colloca nel quadro delle attività del LabOs (Laboratorio Organi Storici del Conservatorio di Cagliari), volte alla valorizzazione del patrimonio organario storico della Sardegna e dei giovani organisti che hanno acquisito, grazie alle attività del laboratorio stesso, una nuova consapevolezza sull’importanza e il valore del  cospicuo patrimonio di strumenti storici ancora esistenti nella nostra isola.

La diciassettenne Francesca Ajossa interpreta con grande maturità e consapevolezza una serie di brani di autori sardi o attivi in Sardegna tra l’ultimo scorcio del Settecento e la fine dell’Ottocento mostrandoci una Sardegna “urbana” del tutto allineata al gusto italiano del tempo, in cui il linguaggio operistico è soverchiante, ma che, timidamente, trova anche il tempo per riflettere su sé stessa e sulle sue peculiarità culturali e sulle sue musiche.

Dalle musiche di Michele Fusco, Francesco Vegni, Giovanni Stefano Masala di Bosa, dense di echi tardo-settecenteschi, agli accenti pienamente romantici di Nicolò Oneto e Giovanni Battista Dessy, alle leggerezze di Antonio Porcile si giunge al rigore scolastico della fuga del nuorese Priamo Gallisay, segno dei profondi cambiamenti che la musica organistica e sacra in genere conosce alla fine del XIX secolo.

Il tutto incorniciato dal “Hymnu sardu nationale” del sassarese Giovanni Gonella e da un “ballo sardo” trascritto da un anonimo nella seconda metà dell’Ottocento che appunto vogliono rappresentare quel sentimento “nazionale” che pervase le elites sarde negli anni del Risorgimento.

Un grande sforzo produttivo LabOs in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari, sotto la direzione artistica di Angelo Castaldo, con le ricerche storico-musicologiche di Roberto Milleddu, il supporto organario di Davide Murgia, e con la presa del suono di Enrico di Felice.

francesca-ajossa

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Venerdì 9 dicembre, alle 18.30, nella chiesa del Santo Sepolcro, a Cagliari, verrà presentato il CD “Musica d’organo nella Sardegna dell’Ottocento” in cui protagonista è Francesca Ajossa, giovante talento del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, che suona  all’organo storico Piacentini-Battani (1875) della stessa chiesa del quartiere Marina.

Edito dalla prestigiosa etichetta bolognese Tactus, il CD si colloca nel quadro delle attività del LabOs (Laboratorio Organi Storici del Conservatorio di Cagliari), volte alla valorizzazione del patrimonio organario storico della Sardegna e dei giovani organisti che hanno acquisito, grazie alle attività del laboratorio stesso, una nuova consapevolezza sull’importanza e il valore del  cospicuo patrimonio di strumenti storici ancora esistenti nella nostra isola.

La diciassettenne Francesca Ajossa interpreta con grande maturità e consapevolezza una serie di brani di autori sardi o attivi in Sardegna tra l’ultimo scorcio del Settecento e la fine dell’Ottocento mostrandoci una Sardegna “urbana” del tutto allineata al gusto italiano del tempo, in cui il linguaggio operistico è soverchiante, ma che, timidamente, trova anche il tempo per riflettere su sé stessa e sulle sue peculiarità culturali e sulle sue musiche.

Dalle musiche di Michele Fusco, Francesco Vegni, Giovanni Stefano Masala di Bosa, dense di echi tardo-settecenteschi, agli accenti pienamente romantici di Nicolò Oneto e Giovanni Battista Dessy, alle leggerezze di Antonio Porcile si giunge al rigore scolastico della fuga del nuorese Priamo Gallisay, segno dei profondi cambiamenti che la musica organistica e sacra in genere conosce alla fine del XIX secolo.

Il tutto incorniciato dal “Hymnu sardu nationale” del sassarese Giovanni Gonella e da un “ballo sardo” trascritto da un anonimo nella seconda metà dell’Ottocento che appunto vogliono rappresentare quel sentimento “nazionale” che pervase le elites sarde negli anni del Risorgimento.

Un grande sforzo produttivo LabOs in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari, sotto la direzione artistica di Angelo Castaldo, con le ricerche storico-musicologiche di Roberto Milleddu, il supporto organario di Davide Murgia, e con la presa del suono di Enrico di Felice.

Conservatorio

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max_reger_playing_piano 

Con un concerto dal titolo “Omaggio a Reger”, interamente dedicato al compositore tedesco di cui quest’anno ricorre il centenario della morte, venerdì 2 dicembre cala il sipario sul II Festival organistico internazionale promosso dal Conservatorio di Cagliari.

L’appuntamento è alle 19.00 nella Cattedrale, in piazza Palazzo. Alla consolle dell’organo si alterneranno Angelo Castaldo, docente di organo del conservatorio “Palestrina” e Francesca Ajossa, sua allieva.

Il programma della serata proporrà alcune delle più significative composizioni organistiche di Max Reger (Brand, 19 marzo 1873 – Lipsia, 11 maggio 1916) mai ascoltate a Cagliari, come la monumentale “Fantasia e fuga su B.A.C.H.”.

Gli studenti del Conservatorio di Cagliari “G. P. Da Palestrina” fanno incetta di premi all’XI edizione del Premio delle arti intitolato a Claudio Abbado. Il concorso, che si è svolto nelle scorse settimane in 19 diversi conservatori italiani, ha incoronato ben tre vincitori provenienti dall’istituzione musicale cagliaritana. Si tratta di: Ettore Agati, vincitore del primo premio della sezione Canto lirico, di Francesca Ajossa che si è aggiudicata il secondo premio della sezione Organo, del duo composto da Claudia Foddai e Sara Piseddu, che hanno conquistato il secondo premio della sezione Percussioni.

Non ha vinto alcun premio ma è riuscito comunque ad arrivare in finale il violoncellista Fabio Lambroni.

I risultati definitivi della competizione sono stati resi noti dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca) che li ha pubblicati sul proprio sito internet alla fine della lunga selezione che per ogni sezione del concorso ha visto impegnata una giuria di qualità, i cui componenti sono stati scelti tra nomi di spicco del panorama dell’arte e della cultura in modo che, così come recita il bando del concorso, fosse garantito lo standard di elevato livello artistico dei vincitori.

Grande soddisfazione per i risultati raggiunti dagli allievi provenienti da Cagliari è stata espressa dalla direttrice del conservatorio “G. P. Da Palestrina”, Elisabetta Porrà: «Questo risultato – dice – mette in luce l’eccellenza del nostro Conservatorio, la bravura dei nostri docenti e il talento dei nostri student». «Un’eccellenza – continua Porrà – messa in evidenza non solo dai premi assegnati ma anche dal fatto che ben 12 dei nostri ragazzi siano riusciti ad accedere alle selezioni del Premio».

Dal 3 all’8 maggio il Conservatorio di Cagliari ha ospitato per la prima volta il Premio, occupandosi delle prove riguardanti la sezione “Musica da Camera”, valutate da una commissione giudicatrice formata dal violista Jean Philippe Vasseur, dalla flautista Silvia Careddu e dal violista Giovanni Pasini. Prove (a cui è stata affiancata anche una rassegna concertistica ospitata nei suggestivi spazi della Galleria comunale d’arte) che hanno richiamato in città 25 giovani allievi provenienti dai diversi conservatori italiani. Per questa sezione il primo premio è stato assegnato al duo pianistico formato da Victoria Merkulyeva e Anna Antonova (Conservatorio Santa Cecilia di Roma). Il secondo premio è andato invece al quartetto di percussioni composto da Alessandro Beco, Giulio Calandri, Dimitri Fabrizi e Giacomo Bacchio (Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Briccialdi” di Terni), il terzo al duo pianistico Miroirs, formato da Claudio Soviero e Antonello D’Onofrio (Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano), il quarto al duo di violoncello e pianoforte composto da Amarmend Davaakhuu e Nomingua Badrakh (Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia).

Istituito dal ministero dell’Università e della ricerca per sostenere la formazione artistica promuovendone le eccellenze, il Premio per le arti intitolato al grande maestro Claudio Abbado prevede l’assegnazione di un totale di 235 riconoscimenti, per un montepremi di quasi un milione di euro. Al primo classificato andrà un premio in denaro d’importo tra i sette mila e i cinque mila euro, in base alla fascia di reddito. La cerimonia di premiazione dei vincitori dell’edizione 2015 del concorso  si svolgerà nelle prossime settimane, in una serata speciale in programma a Roma.