2 November, 2024
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Il 28 giugno scorso il consiglio comunale di Carbonia aveva votato una mozione che impegnava il sindaco e la giunta a sospendere, o annullare, gli avvisi di pagamento relativi al tributo sui cosiddetti “passi carrabili”. Ieri, durante il consiglio comunale, è stata discussa una nostra interpellanza per chiedere se la giunta intendesse attuare il dispositivo approvato lo scorso 28 giugno, visto che, fino a questo momento, nessun provvedimento è stato assunto. Il sindaco ha risposto alla nostra interpellanza dicendo che non vi è intenzione, da parte dell’amministrazione, di dare seguito all’impegno votato in Consiglio comunale e ha aggiunto – e ciò costituisce una novità – che i provvedimenti adottati in materia di occupazione del suolo pubblico erano funzionali a far entrare soldi nelle casse comunali. Insomma, a fare cassa in maniera indiscriminata. Noi, ancora una volta, intendiamo opporci all’interpretazione che è stata data dei nostri regolamenti, nel totale silenzio – assenso dell’amministrazione comunale. Riteniamo davvero grave che il sindaco e la giunta non vogliano essere conseguenti ad un impegno votato in consiglio.

I gruppi consiliari Sinistra Futura – Movimento 5 stelle

Matteo Sestu, Gian Luca Lai, Francesca Pili, Sandro Mereu

Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato una mozione che prevede ciò che noi abbiamo chiesto da due anni, ovvero che vengano annullati gli avvisi di pagamento dei passi carrabili per le annualità 2018, 2019, 2022. Da quando sono stati emessi gli avvisi di pagamento da parte della Società Abaco abbiamo sottolineato gli aspetti di illegittimità degli stessi, il fatto che i regolamenti siano stati interpretati da parte della società affidataria senza un indirizzo preciso da parte dell’amministrazione comunale, il fatto che vengano considerati non autorizzati quei passi carrabili realizzati direttamente dal Comune, le discutibili modalità di censimento e accertamento e di recapito degli avvisi di pagamento, inoltrati ad uno solo dei residenti nel caso di un condominio. Abbiamo presentato un’interpellanza per capire attraverso quali provvedimenti e quali tempistiche la Giunta intenda attuare il dispositivo della mozione, che costituisce un impegno preciso. L’approvazione di questa mozione e il Consiglio comunale di venerdì 28 giugno hanno però reso evidente un altro aspetto: non esiste una maggioranza a sostegno del Sindaco. Il Sindaco è stato l’unico a votare contro la mozione, la sua maggioranza si è astenuta, votando quindi in modo difforme da quanto indicato dal primo cittadino. L’insussistenza della maggioranza si è poi palesata nella discussione sulla relazione illustrativa della scelta della modalità di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti e sul voto di un atto di urbanistica. Nel primo caso abbiamo assistito ad accese discussioni tra consiglieri e nel secondo caso si registra un totale disaccordo all’interno della maggioranza: alcuni voti contrari, alcuni astenuti, altri favorevoli. E’ ora evidente quanto noi avevamo sottolineato al momento delle elezioni, motivo per il quale non avevamo sostenuto la candidatura dell’attuale Sindaco: la coalizione “eterogenea”, il minestrone né di destra nè di sinistra, non regge. Troppe le differenze tra i diversi gruppi che la costituiscono.

Matteo Sestu, Francesca Pili, Sandro Mereu

Sinistra Futura Carbonia

Mercoledì 24 aprile sarà discusso in Consiglio comunale, a Carbonia, un atto avente ad oggetto la sdemanializzazione di un reliquato stradale in località “Sa Domu e Su Campu e Nuraxeddu” per cessata pubblica utilità.
Si tratta di uno stradello all’interno di un’area di 43 ettari, di cui 29,4 destinati alla realizzazione di un campo fotovoltaico, ai sensi dell’Autorizzazione Unica rilasciata dalla Regione Sardegna alla società Suncore 7 S.r.l.
I consiglieri dei gruppi consiliari di Sinistra Futura e del Movimento 5 Stelle sono decisamente a favore di una transizione energetica giusta ma sono contrari a tutto ciò che va in direzione opposta, con progetti che prevedono consumo di suolo, anche se in aree vergini destinate ad insediamenti industriali (come in questo caso), e l’esclusione da benefici diretti per le popolazioni locali, ma sono fermamente contrari a qualsivoglia progetto speculativo in ambito energetico. Questi progetti prevedono la realizzazione di parchi eolici e fotovoltaici, spesso in terreni utili per l’agricoltura ad opera di imprese sconosciute con capitali irrisori, impianti che saranno poi venduti alle grandi multinazionali del settore e che realizzeranno incredibili profitti, senza alcun vantaggio per i territori e le comunità locali.
Riteniamo sia necessario una forte presa di posizione contro progetti di questo tenore e per queste motivazioni anticipiamo che i consiglieri dei due gruppi in aula esprimeranno un voto contrario a questa sdemanializzazione. Il Consiglio comunale di Carbonia avrà la possibilità di dare un segnale forte contro qualsivoglia speculazione e quindi noi invitiamo tutti i colleghi di maggioranza e opposizione a pronunciarsi con il voto contrario a quest’atto, per l’ambiente ed a favore delle comunità locali.

Gian Luca Lai, Sandro Mereu, Francesca Pili, Matteo Sestu
Gruppi Consiliari Comune di Carbonia di Sinistra Futura e Movimento 5 Stelle

I 24 candidati della lista “Articolo UNO”, una delle 4 liste che sostengono la candidatura a sindaco di Carbonia del segretario regionale Luca Pizzuto, per le elezioni amministrative del 10 e 11 ottobre prossimi.

Candidati alla carica di consigliere comunale: Silvia Ballisai, Angela Borghero, Annarella Cancedda, Raimondo Cancedda, Ida Casu, Serena Chirra, Maria Teresa Concas, Maurizio Dei Nobili (indipendente), Andrea Fabrizi, Joseph Grassa, Roberto Maietta, Sahron Sara Matzeu, Sandro Mereu, Sara Pau (indipendente), Francesca Pili, Simone Pilloni, Barbara Pischedda, Giovanni Pittau, Mauro Puddu, Angela Antonia Puggioni, Diego Pusceddu, Matteo Sestu, Lorenzo Tartaglione, Simonetta Uccheddu.

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Nell’ambito degli Erasmus Days, si è tenuto questa sera nell’auditorium dell’Istituto di istruzione superiore G.M. Angioy di Carbonia, un incontro per la presentazione del progetto Erasmus Plus. L’evento è stato organizzato dall’Istituto di istruzione superiore G.M. Angioy di Carbonia, in collaborazione con l’Istituto IPIA “Emanuela Loi” di Carbonia e l’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Carbonia. Nel corso della serata sono state presentate anche tutte le esperienze maturate dai tre istituti negli anni scorsi nell’ambito delle attività del progetto Erasmus.

Il progetto Erasmus Plus “Reshaping our school spaces. A challenge to facilitate learning”, ovvero “Rimodellare gli spazi scolastici. Una sfida per l’ìapprendimento (SPANT)”, è il progetto realizzato dai tre istituti. L’iniziativa mira all’acquisizione di nuove strategie per l’innovazione delle scuole consorziate, come la creazione di nuovi ambienti di apprendimento stimolanti e motivanti, capaci di porre gli studenti al centro del processo educativo mediante un loro coinvolgimento attivo.

Attraverso la mobilità internazionale in scuole del Nord Europa e della Gran Bretagna, il personale coinvolto nel progetto, potrà seguire corsi e partecipare ad attività di job-shadowing sugli ambienti di apprendimento innovativi e sulle metodologie di insegnamento.

Nel corso della serata, introdotta dalla professoressa Teresa Florio, neo dirigente dell’Istituto Giovanni Maria Angioy e dalla dirigente uscente Maria Antonietta Cuccheddu, sono intervenuti: Francesca Pili, docente IPIA Carbonia, su “Il progetto SPANT“; Anna Rita Vizzari, docente di lettere impiegata presso l’USR Sardegna e referente regionale PNSD, su “Le opportunità di Erasmus”; Antonio Loddo, referente regionale “eTwinning”, su “eTwinning in Erasmus”; Anna Dessì, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” – Carbonia, su “Azione Chiave K2 nell’Istituto Comprensivo Don Milani”; Cristiana Pivetta, docente dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Carbonia, su “Azione Chiave K1 e eTwinning”; Maria Antonietta Melas, referente Erasmus per l’Istituto “Beccaria” di Carbonia; e, infine, Sabrina Sabiu, assessore della Cultura della Pubblica istruzione del comune di Carbonia. Il dibattito è stato moderato dal professor Gianfranco Loi.

Al termine, sono stati premiati gli studenti delle classi vincitrici della gara “L’Europa fra i ragazzi”.

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In occasione dell’Ottantesimo Anniversario della Fondazione di Carbonia, gli studenti dell’Istituto di istruzione Superiore Giovanni Maria Angioy, diretto dalla prof.ssa Antonietta Cuccheddu, hanno lavorato ad un laboratorio didattico, con l’obiettivo di rappresentare digitalmente gli edifici storici della Città.

Il progetto, finanziato grazie al ministero dell’Istruzione con il Piano Triennale delle Arti e realizzato con la collaborazione del Rotary Club di Carbonia, ha visto cimentarsi nella modellazione 3D una ventina di ragazzi dell’Istituto frequentanti vari indirizzi di studio: Costruzione Ambiente e Territorio, Grafica e Comunicazione, Informatica e Telecomunicazioni.

Obiettivo del laboratorio, pienamente raggiunto, era quello di ricostruire le varie tipologie di edifici della città di fondazione, differenziate in ordine gerarchico.

I ragazzi nel corso del laboratorio di 60 ore, ricostruendo gli edifici hanno approfondito la conoscenza delle varie tematiche riguardanti l’edilizia ed il territorio di riferimento, sia dal punto di vista storico che architettonico. Il risultato è stato un percorso didattico di formazione e sensibilizzazione per gli studenti verso i beni architettonici della propria città.

I lavori saranno visibili grazie ad un totem 3D a tutte le persone interessate nelle giornate di sabato 15 dicembre, dalle 15.00 alle 19.00, e domenica 16 dicembre, dalle 9.00 alle 19.00, presso l’Istituto, sito in via delle Cernitrici, a Carbonia.

Nel corso delle due giornate verrà realizzato anche un murale su un pannello mobile, sul tema della fondazione della Città, che verrà posizionato in uno spazio esterno individuato insieme con l’Amministrazione comunale. In collaborazione con il Rotary Club di Carbonia e il patrocinio del Comune.

Hanno collaborato al corso gli studenti: Alessandro Meloni, Daniele Spada, Luca Jones, Daniele Puddu e Gioia Matta della 4ª B Grafica; Federica Cadoni, Carla Camboni, Federica Frau, Sara Ledda e Danilo Locci della 5ª A Costruzione Ambiente e Territorio; Alessandro Fenu della 5ª A Grafica; Samuele Cacciarru ed Enrico Etzi della 4ª A Grafica; Gabriele Marci, Mattia Are e Francesco Acca della 2ª A Informatica.

I docenti: Gianfranco Loi e Francesca Pili in veste di progettisti e tutor e gli esperti: Pier Luigi Lai, Gianluigi Antonio Mereu e Marco Noli di Logus Mondi Interattivi per la modellazione 3D, Alessandro Calamina e Debora Diana per il murale.

 

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Ospedale Civile di Cagliari

Il San Giovanni di Dio riapre le sue porte sabato 14 e domenica 15 maggio (dalle 9.00 alle 20.00, orario continuato) per Monumenti aperti. Dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso (con le oltre 15mila presenze), i cagliaritani potranno ammirare ancora una volta i suggestivi sotterranei e i tesori dell’Ospedale Civile.

 Per la prima volta quest’anno, come ha spiegato il commissario straordinario dell’Aou, Giorgio Sorrentino, sono gli studenti che diventano “padroni” dell’ospedale. I ragazzi di due scuole medie (via Piceno-istituto comprensivo Santa Caterina di Cagliari e Rosas-Istituto comprensivo n. 2 di Quartu) faranno da “ciceroni” e illustreranno ai visitatori le bellezze del San Giovanni e dei suoi sotterranei. Una grande novità che assieme al progetto di alternanza scuola-lavoro elaborato con Imago Mundi, ha proprio l’obiettivo di valorizzare il Civile. «Non è un caso – spiega Sorrentino – che il nostro slogan di quest’anno sia: “San Giovanni di Dio, il Monumento della Salute”. Perché è qui, nell’ospedale più antico della città, che i cagliaritani hanno trovato e continuano a trovare un punto di riferimento». Ovviamente i ragazzi cureranno le visite guidate sotto la supervisione dell’Associazione dei dipendenti dell’Aou, Mariposa, vero motore delle iniziative culturali al San Giovanni.

Sabato e domenica sarà proiettato ogni quindici minuti il cortometraggio “Quello che c’era”, che racconta la storia dei sopravvissuti ai bombardamenti del 1943 su Cagliari: furono centinaia i cagliaritani che si salvarono proprio grazie ai sotterranei del San Giovanni di Dio. Il documentario è frutto di un grande lavoro di Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Cagliari e degli studenti del Gruppo C-nema del laboratorio audiovisivo (coordinato dal regista Marco Antonio Pani) all’interno dell’insegnamento dei linguaggi del Cinema, della Televisione e dei New Media, del prof. Antioco Floris. Protagonisti assoluti i due testimoni, Mario Seguro (88 anni) e Mariano Frongia (78), che si sono salvati proprio grazie al San Giovanni e ai suoi sotterranei. Un racconto emozionante quello di Seguro e Frongia, che fanno rivivere le terribili giornate del 1943, quando Cagliari fu completamente rasa al suolo dagli aerei alleati. Un cortometraggio che parla di un pezzo di storia della città ma che è anche memoria per le future generazioni. Il cortometraggio è stato realizzato dagli studenti del primo anno di Scienze della Comunicazione Francesco Campus, Jaime Cocco Ciboddo, Giuseppe Lai, Cristina Marci, Silvia Marci, Francesca Murgia, Luca Palmieri, Francesca Pili, Francesca Salis, Dafne Satta, Alessio Simbula, Bruna Francesca Sini.

Nella due giorni di Monumenti aperti sono tre gli appuntamenti musicali. Sabato 14, alle 17.00, si esibirà nella hall del San Giovanni di Dio,  il coro polifonico di Sinnai S’Addura. Domenica 15 due appuntamenti: alle 11.00, esibizione del gruppo Cuncordia a Launeddas; alle 11.45 nella Cappella del San Giovanni di Dio l’orchestra della scuola media a indirizzo musicale Rosas di Quartu, pluripremiata a livello nazionale: i giovani musicisti prodigio proprio ieri hanno sbaragliato le altre orchestre al concorso nazionale di Trento. Domenica alle 17.00 si esibirà il coro polifonico Cantores Mundi. Infine, nella due giorni sarà visitabile la mostra di piante officinali disegnate ad acquarello dell’artista sarda di fama internazionale Elisabetta Mura.

 

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Sorrentino_e_Frongiaconferenza_stampa_1

L’ospedale San Giovanni di Dio riapre le sue porte il 14 e il 15 maggio per Monumenti aperti. Un’edizione speciale, questa, dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso con le oltre 15mila persone che hanno visitato i sotterranei, dove i cagliaritani trovarono rifugio e salvezza quando i bombardamenti del 1943 devastarono Cagliari. Ed è in quei sotterranei  che è stato girato il documentario Quello che c’era, una delle novità più importanti di questa edizione ricchissima di storia, cultura, spettacolo e di novità: per la prima volta il San Giovanni di Dio viene “adottato” dagli studenti che diventano per due giorni i veri protagonisti del monumento e l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari fa il suo ingresso nel Comitato scientifico di Monumenti aperti.

Il programma della manifestazione è stato presentata questa mattina nell’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università dal commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dal Rettore dell’Ateneo cagliaritano, Maria Del Zompo e dal presidente di Imago Mundi, Fabrizio Frongia.

Il documentario è frutto di un grande lavoro di Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Cagliari e degli studenti del Gruppo C-nema del laboratorio audiovisivo (coordinato dal regista Marco Antonio Pani) all’interno dell’insegnamento dei linguaggi del Cinema, della Televisione e dei New Media, del prof. Antioco Floris. Protagonisti assoluti i due testimoni, Mario Seguro (88 anni) e Mariano Frongia (78), che si sono salvati proprio grazie al San Giovanni e ai suoi sotterranei. Un racconto emozionante quello di Seguro e Frongia, che fanno rivivere le terribili giornate del 1943, quando Cagliari fu completamente rasa al suolo dagli aerei alleati. Un cortometraggio che parla di un pezzo di storia della città ma che è anche memoria per le future generazioni.

Un progetto che si è realizzato grazie alla partnership con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione, come è stato sottolineato dal presidente della Facoltà di Studi Umanistici Rossana Martorelli, dalla coordinatrice del corso di laurea, Elisabetta Gola, e dal manager didattico, Valentina Favrin.

Il Gruppo C-nema è formato dagli studenti Francesco Campus, Jaime Cocco Ciboddo, Giuseppe Lai, Cristina Marci, Silvia Marci, Francesca Murgia, Luca Palmieri, Francesca Pili, Francesca Salis, Dafne Satta, Alessio Simbula, Bruna Francesca Sini.

Per la prima volta quest’anno, come ha spiegato il commissario straordinario dell’Aou, Giorgio Sorrentino, sono gli studenti che diventano “padroni” dell’ospedale. I ragazzi di due scuole medie (via Piceno-istituto comprensivo Santa Caterina di Cagliari e Rosas-Istituto comprensivo n. 2 di Quartu) faranno da “ciceroni” e illustreranno ai visitatori le bellezze del San Giovanni e dei suoi sotterranei. Una grande novità che assieme al progetto di alternanza scuola-lavoro elaborato con Imago Mundi, ha proprio l’obiettivo di valorizzare il Civile. «Non è un caso – spiega Sorrentino – che il nostro slogan di quest’anno sia: “San Giovanni di Dio, il Monumento della Salute”. Perché è qui, nell’ospedale più antico della città, che i cagliaritani hanno trovato e continuano a trovare un punto di riferimento». Ovviamente i ragazzi cureranno le visite guidate sotto la supervisione dell’Associazione dei dipendenti dell’Aou, Mariposa, vero motore delle iniziative culturali al San Giovanni.

Nella due giorni di Monumenti aperti sono tre gli appuntamenti musicali. Sabato14, alle 17.00, si esibirà nella hall del San Giovanni di Dio, il coro polifonico di Sinnai S’Addura. Domenica 15 due appuntamenti: alle 10.00 esibizione del gruppo Cuncordia a Launeddas; alle 11.30 nella Cappella del San Giovanni di Dio l’orchestra della scuola media a indirizzo musicale Rosas di Quartu, pluripremiata a livello nazionale. Infine, la mostra di piante officinali disegnate ad acquarello dell’artista sarda di fama internazionale Elisabetta Mura.

 

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Il San Giovanni di Dio riapre le sue porte il 14 e il 15 maggio per Monumenti aperti. Un’edizione speciale, questa, dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso con le oltre 15mila persone che hanno visitato i sotterranei dove i cagliaritani trovarono rifugio e salvezza quando i bombardamenti del 1943 devastarono Cagliari. E proprio in quei sotterranei, che saranno riaperti per Monumenti aperti, è stato realizzato il documentario “Quello che c’era”, un grande lavoro di Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Cagliarii e gli studenti del Gruppo C-nema del laboratorio audiovisivo (coordinato dal regista Marco Antonio Pani) all’interno dell’insegnamento dei linguaggi del Cinema, della Televisione e dei New Media, del prof. Antioco Floris.

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Il cortometraggio e le novità previste per l’apertura al pubblico dei sotterranei e dei tesori del San Giovanni di Dio saranno presentate sabato 7 maggio alle 10.30 nell’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici in via Is Mirrionis 1 a Cagliari (Polo di Sa Duchessa) dal commissario straordinario dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dal Rettore dell’Ateneo cagliaritano, Maria Del Zompo, dal il presidente di Monumenti aperti, Fabrizio Frongia. Parteciperanno anche la coordinatrice del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Elisabetta Gola, il manager didattico, Valentina Favrin, il professor Floris e gli studenti del Gruppo C-nema che hanno realizzato il documentario: Francesco Campus, Jaime Cocco Ciboddo, Giuseppe Lai, Cristina Marci, Silvia Marci, Francesca Murgia, Luca Palmieri, Francesca Pili, Francesca Salis, Dafne Satta, Alessio Simbula, Bruna Francesca Sini.

Ospedale Civile di Cagliari