5 November, 2024
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L’isola di San Pietro ha ospitato per una settimana il laboratorio internazionale di architettura MEDEA Carloforte SHADE Lab, per ripensare gli spazi dell’antica Tonnara dismessa di Porto Paglia, in località La Punta.

Il workshop, che si inserisce nell’ambito del progetto Tunèa in continuità con la ricerca sviluppata dal collettivo multidisciplinare U-BOOT Lab, è parte della ricerca MEDEA condotta dall’Università Sapienza di Roma, sotto la direzione scientifica di Mosè Ricci.

La metodologia utilizzata del SHAring DEsign Lab (SHADE Labs) è stata incentrata sulla sperimentazione di un approccio place-based al fine di sviluppare soluzioni progettuali in grado di far rivivere gli spazi aperti della tonnara come spazi comuni, con l’obiettivo di lasciare sul territorio un’azione concreta utile all’adattamento al cambiamento climatico, e in grado di attivare un processo di rigenerazione grazie a obiettivi sostenibili e attraverso un approccio transnazionale territorialmente integrato.

Il laboratorio si è svolto all’interno degli spazi dell’ExMA, recentemente ristrutturati a Carloforte e messi a disposizione dalla municipalità, e ha visto la partecipazione di 23 studenti internazionali provenienti dalle università di Siviglia, Barcellona, Istanbul e Roma, che si sono misurati con il “caso studio” Carloforte attraverso un approccio sperimentale basato su tre obiettivi: testare la capacità degli spazi comuni, dell’architettura e delle soluzioni nature-based di valorizzare le risorse esistenti,  rafforzare la partecipazione dei cittadini, produrre effetti moltiplicatori e impatti positivi sul livello di consapevolezza delle persone nei confronti dei rischi legati al cambiamento climatico.

Sotto la guida dei docenti e tutor Mosè Ricci, Giacinto Donvito, Francesca Rossi, Diana Ciufo (Sapienza University of Rome); Maurizio Memoli (University of Cagliari), Maria Pina Usai e Marina Fanari (U-BOOT lab/Tunèa), Fitnat Cimşit Koş (Gebze Technical University), Ilgin Ezgi Tunc (University of Tokyo), Pere Fuertes e Isabel Vega (ETSAV, Polytechnic University of Catalonia), sono state sviluppate 5 idee progettuali che saranno illustrate alla cittadinanza venerdì 20 settembre alle 18 in Piazza Carlo Emanuele III, davanti all’Info Point – Pro Loco a Carloforte.

Il programma di venerdì 20 settembre prevede:

  • ore 18.00: presentazione dei progetti alla comunità tramite la proiezione sullo schermo dell’Info Point  – Pro Loco delle tavole di progetto e delle idee, in Piazza Carlo Emanuele III
  • ore 20.30: Festa conclusiva e dj-set all’ Inderè Bistrot in Piazza Repubblica.

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Le mille anime di uno stilista. Dalla realizzazione di collezioni destinate a passerelle di prestigio, alla scelta di portare la sua abilità e il suo intuito al servizio di una nota catena alberghiera. Roberto Stella, stilista sassarese di 42 anni, ha scelto di stravolgere la connotazione più classica della sua professione per intraprendere un percorso che lega moda e turismo.

«Due anni fa – spiega Roberto Stella – ho chiuso il mio atelier di Sassari per dirigere le boutique “Profumo di Sardegna”, dove è possibile trovare una linea di abbigliamento che porta la mia firma. Le boutique sono diventate il mio nuovo atelier, con l’obiettivo di promuovere “Profumo di Sardegna”, marchio totalmente sardo, a livello internazionale».

Roberto Stella è diventato così il precursore di una nuova tendenza che in Sardegna unisce la moda al turismo: sono sempre di più le catene alberghiere di alto livello che decidono di ospitare le collezioni di stilisti di fama. La collaborazione ha un doppio effetto: consente agli hotel di avere una carta in più da giocare sul mercato delle vacanze e, al tempo stesso, offre agli stilisti la possibilità di godere di vetrine esclusive.

«Resto prima di tutto uno stilista – precisa Roberto Stella -. Oggi sono anche il direttore commerciale di negozi di abbigliamento ma la moda resta il primo, grande amore che non abbandonerò mai. Non è necessario abbandonare la Sardegna per andare a lavorare come stilista a Roma o Milano: l’insularità rappresenta un problema dal punto di vista della comunicazione verso il resto dell’Europa, ma la Sardegna dà maggiori opportunità di sviluppo perché c’è poca concorrenza interna. Il mio caso è emblematico».

Tra le abilità di Roberto Stella c’è anche quella dell’ideazione e organizzazione di eventi fashion come la “Notte della moda” che per diversi anni ha portato a Sassari alcune delle maggiori firme sarde dell’abbigliamento e diverse modelle di successo come Francesca Rossi: «C’è un grande feeling tra me e Roberto – confida l’indossatrice -. Indosso sempre le sue creazioni in tutti gli eventi pubblici che mi vedono protagonista come modella e attrice».

La “Notte della moda” ha una madrina d’eccezione: fin dagli esordi la cantante Grazia di Michele ha sposato l’evento sassarese e, ormai da anni, indossa gli abiti firmati da Roberto Stella in qualsiasi occasione pubblica. «Lei è una cara amica, una persona splendida, con la quale ho un rapporto davvero bello e che dura ormai da tempo», conclude lo stilista.

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Tutto è pronto a Bottidda per la 7 edizione del Festival canoro regionale “Maria Paola Dedola”, organizzato dall’Associazione Culturale Musicale “Maria Paola Dedola”, in collaborazione con l’Aics Sardegna e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna e del comune di Bottidda. Venerdì 4 e sabato 5 agosto 2017, dalle ore 21 e 30, all’anfiteatro comunale del Parco Santo Stefano “Su Pizzu” si svolgerà l’attesissimo concorso intitolato a Maria Paola Dedola, curato dal direttore artistico Tore Tilocca, e riservato solamente ad artisti non professionisti.

La settima edizione del Festival sarà impreziosita dalla partecipazione, nella doppia veste di madrina e presentatrice, di Francesca Rossi, l’attrice e modella che ha conquistato la fascia di Miss Sardegna 2013 e che ha affascinato critica e fan con la sua recitazione da protagonista nel film “Bianco di Babbudoiu” di Pino e gli Anticorpi.

Ospiti musicali delle due serate saranno Andrea Rosas, che salirà sul palco venerdì 4 agosto, e i Bertas, che si esibiranno sabato 5 agosto.

La formula del Festival presenta due sezioni libere: una per gli under 15, che quest’anno vedrà cimentarsi al microfono oltre 30 giovani cantanti in pectore, ed una per gli adulti (over 16), con la partecipazione di ben 27 aspiranti artisti provenienti da tutta la Sardegna.

I cantanti della sezione over 16, che si esibiranno la sera di sabato 5 agosto, saranno accompagnati live da una band formata da: Fabio Carta (tastiere), Federico Canu (batteria), Andrea Cossu (chitarra) e Fabrizio Leoni (basso).

Al termine di ciascuna delle due serate saranno premiati il primo, il secondo e il terzo classificato, secondo le valutazioni espresse da una Giuria composta dai musicisti e maestri Antonella Chironi, Paola Puggioni, Anna Maria Carroni e Simone Scicolone. I premi in palio saranno, per gli under 15: 250 euro al primo classificato, 150 euro al secondo, 100 euro al terzo. Per la categoria over 16: 500 euro al primo classificato, 300 euro al secondo, 200 euro al terzo.

Le due serate all’anfiteatro di Bottidda, dove sarà allestito anche un punto ristoro con bibite e panini, inizieranno alle ore 21 e 30; l’ingresso non sarà a pagamento ma quest’anno, per chi volesse, sarà possibile contribuire alle attività musicali dell’Associazione, tra cui la scuola di canto, con un’offerta libera.

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Oggi parliamo di cinema italiano, precisamente del film “Bianco di babbudoiu” di Igor Biddau. Nel cast, straordinariamente quasi tutto sardo, nomi noti in teatro, al cinema e nel piccolo schermo… applausi per loro: Roberto Fara, Michele e Stefano Manca, meglio conosciuti come Pino e gli Anticorpi, Caterina Murino, Benito Urgu, Valeria Graci, Dario Cassini, Carlotta Bazzu, Marco “Baz” Bazzoni e Francesca Rossi.

E mentre prendo appunti, non sapete ancora che dall’altra parte del telefono ho il regista Igor Biddau.

Dopo i convenevoli di rito, passa davvero poco tempo perché mi ritrovi a chiacchierare amabilmente con Igor… un professionista attento e puntuale, un giovane uomo dal sapore genuino, dal gusto semplice come la terra che lo ha partorito, la Sardegna, la stessa terra che lui vuole portare in alto, vuole lanciare in volo per farla conoscere a tutti; Igor sente la forza delle radici, della tradizione, dei valori di cui si è cibato sin da piccolo. Studia all’Accademia delle belle arti di Sassari e conserva ancora nel cuore l’esperienza calda ed unica, mentre frequenta il primo anno conosce Michele Manca che frequenta la quarta classe ed è subito amicizia vera, Michele diventa il suo maestro, ma l’ultimo anno si ritrova a dover frequentare l’Accademia a Firenze.

Un attimo di sconforto… il cambiamento è grande ma Igor, catapultato in una nuova realtà dopo un attimo di smarrimento, dà vita ad una squadra, ad una super squadra con cui inizia a vivere momenti di crescita indimenticabili. Perché poi quel che vuole Igor è, da sempre, mandare un messaggio forte e chiaro: la forza del gruppo, l’importanza degli amici… gli stessi che si ritrova a “dirigere” con Bianco di Babbudoiu… ruolo non semplice… Igor è il loro primo fans e separare l’amicizia dal lavoro non è stato proprio facile, «la profonda stima che ho per loro ha però reso possibile il tutto». Il film narra la storia di tre fratelli, impersonati da Roberto, Michele e Stefano, che ereditano le tenute Babbidoiu, fondate dal padre, termine esplicativo delle parole babbo tuo. Il primo problema che nasce tra loro è di natura economica, per salvare l’azienda di famiglia devono infatti “tirar fuori” una cifra consistente, da lì scaturiranno una serie di situazioni tragicomiche che porteranno ad una risoluzione del problema. Succederà di tutto e, dato il cast, diciamo che c’è anche da aspettarselo. Ci sarà un qualcosa che li salverà dalla rovina?

Per ora vi lasciamo con questo quesito che avrete la fortuna di risolvere giovedì 17 marzo quando, in tutte le sale italiane andrà finalmente in scena la prima.

Una prima che sarà una vera e propria cartolina della Sardegna e dei suoi incantevoli luoghi, dove il cast ha girato le scene a partire da giugno ad agosto 2015.

Ma vediamo più precisamente cosa ci racconta Roberto Fara, nel film uno dei fratelli Babbuddoiu…

Raggiunto al telefono dalla sottoscritta, ha subito reso l’intervista brillante e colorata, come un artista di quel calibro sa fare.

Racconta del caldo… pare abbiano girato le scene nei pressi del nuraghe di Torralba nei giorni più caldi di tutta l’estate del 2015, vestiti di tutto punto, apparentemente incuranti del surriscaldamento della striscia d’asfalto occupata dalle telecamere… ma anche della bella esperienza vissuta con un gruppo di amici a dar vita ad una storia che narra della nostra amata isola.

Roberto con questo film arriva a coronare un sogno, e ci arriva dopo aver calcato le scena del teatro e militato nel piccolo schermo.

Roberto è quello dei tre fratelli che più è in linea con il legame alla tradizione, sarà perché ha studiato agraria nella vita, ma sta di fatto il suo personaggio ben calza con la sua vera essenza.

Cosa farai da grande? Gli chiedo io ad un certo punto e lui… con un sorriso che non vedo ma immagino mi dice: continuare a giocare!!! Eh sì, perché il suo lavoro ha anche questa meravigliosa sfaccettatura: “Il divertimento”. E del divertimento Roberto se ne occupa fin da piccolo, quando ogni occasione era buona, anche in classe alla presenza del maestro, per, come dire, «far muovere una risata». Gli è sempre piaciuto e tutti dicevano quanto sapesse farlo bene, “far star bene la gente” è una cosa che a Roberto piace fare davvero tanto. Ecco perché risponde… «continuare a giocare», perché il segreto per stare bene è sicuramente conservare uno spirito ludico… e aggiunge: «Se non sbaglio c’è anche una citazione biblica a tal proposito».

Finita l’intervista vado a documentarmi… ebbene sì… eccola…

Matteo 18:3 «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli».

Matteo 18:4 «Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande del regno dei cieli».

E dopo questa rivelazione, mi sento di dover fare il punto della situazione delineando una scheda:

Location: Sardegna

Cast: quasi del tutto sardo

Regista: sardo

Con una simile cartolina il film non può non volare in alto ed assaporare il gusto degli applausi a chi, come loro lascia la Sardegna per lavoro, ma poi ci ritorna, la incornicia e la presenta a tutti, la ama e le rende omaggio, fa in modo di dare un senso a quel giorno che lasciandola scrisse nel cuore “tornerò”!

Un grazie da parte di Roberto, portavoce di tutti, alle tenute Delogu di Alghero, dove sono state girate tante scene interne ed esterne.

Un grazie mio invece va a Ilaria per avermi contattato e a Igor Biddau e Roberto Fara, professionisti disponibili a mettersi in gioco, amabili conversatori e uomini dai forti valori.

Buona fortuna ragazzi… in alto i calici e cin cin!!!

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

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