24 November, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale A

«Il progetto di riforma costituzionale su cui i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi con il referendum, al di là degli effetti politici generali, avrà pesanti ricadute negative anche sull’autonomia speciale della Sardegna.»
Lo ha dichiarato il consigliere regionale dei Rossomori Paolo Zedda, primo firmatario di una mozione sottoscritta anche da consiglieri di Sel, Psd’Az e Cps, con cui si sollecitano il presidente della Regione e quello del Consiglio (per le rispettive competenze) ad assumere una posizione forte a difesa dell’autonomia regionale.

Nel dispositivo della mozione, in concreto, si impegna il presidente della Regione «ad esplicitare la contrarietà della Regione alla riforma costituzionale ed a promuovere le opportune iniziative per favorire il più ampio dibattito fra le forze politiche». Al presidente del Consiglio, invece, viene rivolto l’invito ad adoperarsi «per dare attuazione alla risoluzione n. 3/2014 sul Percorso delle riforme» che dovrà portare alla scrittura di una nuova “Costituzione sarda”.
L’on. Paolo Zedda, nel suo intervento, si è soffermato in dettaglio sulle conseguenze reali che potrebbe avere l’approvazione della riforma costituzionale in Sardegna, con particolare riferimento «alle materie finora con competenza concorrente come energia e ambiente che passerebbero interamente allo Stato, con in più una clausola di supremazia che lo Stato potrebbe esercitare anche su materie di competenza regionale davanti ad un non meglio precisato “interesse nazionale”».
Sulla possibilità che la riforma produca tali effetti in Sardegna (come nelle altre Regioni a Statuto speciale) soltanto dopo la revisione degli Statuti, l’esponente dei Rossomori, ha espresso molte preoccupazioni, “sia perché la fase di transizione sarebbe caratterizzata da provvisorietà ed incertezza su contenuti e tempi sia perché non ci convince il riferimento all’intesa con lo Stato sul nuovo Statuto, che si colloca in un rapporto istituzionale non paritario”
«In definitiva – ha concluso l’on. Paolo Zedda – la riforma ha un impianto centralista ed esprime una filosofia opposta alla nostra, noi siamo per la tutela delle minoranze e delle componenti identitarie della società e nello specifico vogliamo affermare la nostra specialità sarda fondata la storia, la lingua e la cultura.»

L’on. Emilio Usula (Soberania-Indipendentzia) ha ripreso il tema dell’applicazione della riforma alla Regioni speciali, sostenendo fra l’altro che «molte delle nostre competenze saranno cancellate o ridotte mentre noi vogliamo poter decidere su materie come energia, ambiente e fisco».
Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha affermato che «lo scopo della mozione è aprire un dibattito ampio e partecipato in Sardegna, per scardinare la logica del pensiero unico nazionale che lascia nell’ombra i problemi concreti dei sardi; con la riforma degli Enti locali abbiamo stabilito il principio della perequazione fra territori e contrasteremo in ogni modo un nuovo progetto centralista che porterebbe ad una ulteriore marginalizzazione delle periferie».
«Sul piano politico – ha detto il consigliere sardista Christian Solinas – emerge che una significativa componente del Consiglio regionale ha sulla riforma una visione comune che va oltre gli schieramenti; non siamo interessati ad un referendum sul Governo nazionale ma ci interessa molto lavorare per la Sardegna di domani». «Di qui – ha aggiunto – l’impegno per il nuovo Statuto che, secondo noi, dovrà scaturire da una Assemblea costituente aperta a tutte le componenti della società sarda».
Per il Cps il capogruppo Pierfranco Zanchetta ha espresso tutte le sue riserve nei confronti di «una riforma che ha come obiettivo finale la cancellazione delle Regioni, noi crediamo invece che la Regione sarda vada ricostruita su basi nuove puntando molto su uno schema di federalismo interno che valorizza i Comuni».
Il presidente della commissione Autonomia Francesco Agus, di Sel, ha illustrato nel dettaglio l’impatto concreto della riforma sull’ordinamento regionale. «Il Consiglio – ha osservato – dovrà fare i conti con i risultati del referendum, quali che siano, e credo che la commissione Autonomia debba confrontarsi valutare da subito su alcuni aspetti, dall’organizzazione della Regione alla stessa riforma degli Enti locali, con realismo e con attenzione particolare ai problemi finanziari». «Anch’io – ha aggiunto – sono convinto che l’attacco complessivo al regionalismo non risparmierà le Regioni speciali; è vero che il sistema regionale nel suo complesso non è stato capace di auto-riformarsi ma, proprio per questo la Sardegna deve muoversi in modo intelligente, spiegando ai cittadini i rischi della riforma e proponendo progetti forti di auto-riforma».
Il consigliere di Cps Antonio Gaia, infine, ha lamentato che «la riforma, nei fatti, aumenta la distanza fra cittadini, politica ed istituzioni; con la riduzione della rappresentanza calerà ancora la partecipazione alla vita pubblica e questo è un male per la democrazia che non determina nessun aumento di efficienza e nessun risparmio».

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Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 13 luglio alle 10,00. All’ordine del giorno l’elezione di un vicepresidente in rappresentanza delle opposizioni (andrà a coprire il posto lasciato vacante da Antonello Peru, consigliere regionale di Forza Italia, dichiarato decaduto dopo il coinvolgimento in vicende giudiziarie legate alla cosiddetta “Sindacopoli”), la legge per la Tutela e disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei e ipogei spontanei e le due mozioni di sfiducia nei confronti dell’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, presentate dal centrodestra n. 194 (Cossa e più) e  n. 212 (Tedde e più).

Martedì 12 luglio torneranno invece al lavoro due commissioni permanenti. Alle 16,00 si riunirà la Prima “Autonomia e ordinamento regionale” presieduta da Francesco Agus per l’esame dei disegno di legge. n.283 (Misure urgenti in materia di personale) e n. 281 (Ridefinizione dei confini tra i comuni di Magomadas e Tresnuraghes).

Alle 17.00 è convocata la seduta del parlamentino delle “Attività Produttive” presieduto da Luigi Lotto. In programma l’audizione dell’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, sulla stato dei pagamenti e dei bandi relativi ai POR FESR 2007-2013 e POR FESR 2014-2020 e sul progetto di legge 114 “Competitività e internazionalizzazione delle imprese”.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Riprenderanno martedì 5 luglio i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale. Questo il calendario delle sedute:

In mattinata, alle 10,30, di riunirà la V commissione “Attività Produttive”, presieduta da Luigi Lotto (Pd). In programma l’audizione dell’assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi sullo stato dei pagamenti e dei bandi del Piano di sviluppo rurale e l’esame del progetto di legge 114 “Programmazione unitaria 2014-2020” in materia di “competitività e internazionalizzazione delle imprese

Nel pomeriggio, alle 16,00, è convocata la seduta della I commissione “Autonomia e ordinamento regionale” presieduta da Francesco Agus (Sel) per l’esame dei disegno di legge 281 “Ridefinizione dei confini tra i Comuni di Magomadas e Tresnuraghes” e del disegno di legge 254 “Norme sulla qualità della regolazione e di semplificazione dei procedimenti amministrativi”.

Alle 17,30 si riunirà la III commissione “Bilancio e Programmazione”, presieduta da Franco Sabatini (Pd), chiamata ad esprime il parere finanziario su quattro diverse proposte di legge per la tutela e la disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei e ipogei spontanei.

Mercoledì 6 luglio si riuniranno invece la II, IV e VI.

La commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale”, presieduta da Gavino Manca (Pd), è convocata per le 9.30. In programma le audizioni del coordinamento COSAS, Assoartisti e Federcultura sulle problematiche del settore dello spettacolo e dell’AGCI  (Associazione generale cooperative italiane) sulla gestione dei beni culturali, bibliotecari e museali della Sardegna.

Alle 10.30 si riunirà la commissione “Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità”, guidata da Antonio Solinas (Pd), per l’approvazione definitiva del testo unificato sulla tutela e disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei e ipogei spontanei.

La commissione “Salute e politiche sociali”, infine, si riunirà alle 11.00. All’ordine del giorno l’esame del progetto di legge 113 per l’integrazione di alcune delibere di Giunta sui criteri di riparto tra le Asl delle risorse destinate al finanziamento indistinto del Servizio Sanitario regionale per gli anni 2015-2016-2017. Il parlamentino presieduto da Raimondo Perra (Psi) sentirà in audizione l’assessore alla Sanità, Luigi Arru.

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Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Il Consiglio regionale si riunirà domani, martedì 28 giugno, alle 10.00. All’ordine del giorno, l’elezione di un nuovo vicepresidente, il conto consuntivo dell’Assemblea per il 2015, la rendicontazione annuale dei gruppi consiliari e il resoconto dell’attività 2015 del Corecom. L’Aula esaminerà, inoltre, il disegno di legge 338 della Giunta per la proroga fino al prossimo 31 luglio dei commissari delle Asl; la proposta di legge 341/A “Modifiche e integrazioni alla L.R.  n.8  2016 (legge forestale della Sardegna)” e la proposta di legge 340/A “Attuazione della legge regionale di riordino del sistema delle autonomia locali della Sardegna, trasferimento del personale”.

Settimana di lavoro, compatibilmente con i lavori dell’Aula, anche per le Commissioni permanenti.

Martedì pomeriggio alle 15.00 si riunirà la Seconda “Lavoro, cultura e formazione professionale” presieduta da Gavino Manca. In programma l’esame del disegno di legge 295 per la modifiche alle legge 21 del 1997 “Disciplina della tassa regionale per il diritto allo studio universitario” e la delibera di attuazione della legge regionale n. 9 del 2016 “Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro”.

Per mercoledì 29 giugno, alle 15.30, è convocata invece la Quinta Commissione presieduta da Luigi Lotto chiamata ad esprimere un parere di competenza sul Testo unificato per la tutela e la disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei e ipogei spontanei. La commissione delle “Attività Produttive” esaminerà inoltre il P/114 (Programmazione Unitaria 2014-2020 strategia 2 “competitività e internazionalizzazione delle imprese”) e sentirà in audizione il professor Giuseppe Pulina dell’Università di Sassari e i rappresentanti di Confindustria, Confapi, Faita Federcamping, Federcampeggio, Assoviaggi, associazione albergo diffuso, associazione guide ambientali escursionistiche su alcune proposte di legge in materia di turismo. I lavori della Commissione proseguiranno giovedì 30 giugno, alle 10.00, con l’audizione dell’assessore al turismo Francesco Morandi.

Giovedì, infine, si riunirà anche la Prima Commissione “Autonomia e ordinamento regionale” guidata da Francesco Agus. All’attenzione dell’organismo consiliare il disegno di legge 254 “Norme sulla qualità della regolazione e di semplificazione dei procedimenti amministrativi”.

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Consiglio regionale 54

La prima commissione (Autonomia) ha approvato la proposta di legge n. 342, primo firmatario il presidente Francesco Agus (Sel), che prevede nuovi criteri per la composizione del Consiglio delle Autonomie locali.

Il provvedimento, che introduce alcune modifiche alla legge regionale 1/2005 per quanto riguarda la rappresentanza dei sindaci in rapporto alla popolazione, sarà esaminato dal Consiglio regionale nella seduta di martedì prossimo. Relatore il vice capogruppo del Partito Democratico, Roberto Deriu.

Attuale presidente del Consiglio delle Autonomie locali è Giuseppe Casti, ex sindaco di Carbonia, sconfitto da Paola Massidda, del Movimento 5 Stelle, nel ballottaggio di domenica scorsa.

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Consiglio regionale 72

Non si placano le tensioni nella maggioranza del Consiglio regionale, sul progetto di riforma che istituisce la Asl unica regionale.

Ieri il presidente Francesco Pigliaru ha detto che «non siamo stati eletti per conservare ciò che esiste e che funziona male, ma per fare scelte coraggiose. E portare avanti la riforma della sanità rientra nella assunzione di responsabilità che questa giunta ha messo al centro delle proprie scelte e del proprio lavoro, senza mai sottrarsi ai passaggi istituzionali né politici».

«La Giunta è sempre pronta a spiegare le proprie ragioni, ascoltare quelle altrui e fare sintesi per proporre una riforma migliore senza però stravolgere la prospettiva che insieme ci siamo dati. Se c’è sempre tempo per discutere – ha sottolineato Francesco Pigliaru -, non ce n’è per fare passi indietro rispetto a una riforma così essenziale per migliorare la sanità sarda.»

«Riforme come quella della ASL unica regionale, verso la quale non nutriamo alcun preconcetto negativo, necessitano di un’ampia discussione, non chiusa a riccio tra i palazzi della Giunta e del Consiglio regionale ma aperta a chi le riforme le vive sulla propria pelle: i cittadini bisognosi di cure, le categorie professionali, gli amministratori locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei pazienti che non possono essere esclusi pregiudizialmente dal dibattito sul test– scrivono oggi in una nota Daniele Cocco, Emilio Usala, Pierfranco Zanchetta, Francesco Agus, Mondo Perra, Antonio Gaia, Eugenio Lai, Paolo Zedda, consiglieri dei gruppi Sel – Rossomori – Upc -. Le scelte coraggiose che siamo chiamati a fare devono essere ragionate e pesate sino all’ultima virgola. Dietro l’angolo c’è il rischio di sbagliare, errore due volte più grave dello stare fermi quando si parla di sanità pubblica.»

«Se non c’è da parte nostra nessuna preclusione verso la creazione della ASUR, crediamo non siano secondari i se e i ma, dettagli dirimenti della riforma e della traduzione di questa in servizi per i cittadini, in particolare per chi risiede nelle zone interne e periferiche dell’isola – aggiungono i consiglieri di Sel, Rossomori e Upc -. Il testo in attesa di essere votato dalla VI commissione presenta lacune e punti oscuri. Nel merito, sul piano dell’organizzazione territoriale, della gestione e valorizzazione del personale, della sostenibilità economica della sanità sarda e nel metodo, vista l’assenza di momenti di condivisione dentro e fuori dal Consiglio. Siamo convinti di poter sensibilmente migliorare la legge. Per questo motivo crediamo che trasformare, in nome della fretta, i passaggi politici consiliari in meri atti tecnici di approvazione sarebbe una decisione sbagliata che potrebbe isolare nella responsabilità di governo la Giunta regionale rispetto alle forze di maggioranza, cui compete, insieme al Presidente, la delineazione delle scelte strategiche.»

«In questa fase la politica, con coraggio, non deve abdicare alle sue responsabilità: deve schierarsi senza possibilità di equivoci a difesa della sanità pubblica, deve cercare la più ampia condivisione, deve rivendicare un ruolo centrale nella programmazione e nel controllo che non può essere legato solo a dinamiche manageriali, deve essere in grado di garantire tempi certi e salvaguardare i livelli di erogazione del servizio sanitario anche nella fase transitoria che non dovrà creare ulteriori criticità ai bisogni di salute dei cittadini sardi. A questo proposito consideriamo ormai irrimandabile un vertice tra le forze politiche della maggioranza per chiarire tempi e modi di approccio a questa e alle altre riforme. 

Il rischio, senza questi necessari passaggi – concludono Daniele Cocco, Emilio Usala, Pierfranco Zanchetta, Francesco Agus, Mondo Perra, Antonio Gaia, Eugenio Lai, Paolo Zedda –, è quello di consegnare questa importante innovazione a un dibattito in aula politicamente logorante, potenzialmente teatro di errori e trasversalismi che sono per noi inconcepibili in un terreno fondamentale come quello del diritto dei sardi alla salute.»

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

La Prima Commissione “Autonomia”, presieduta da Francesco Agus, si riunirà domani 14 giugno, alle 11.00, per il parere di competenza al disegno di legge della Giunta sull’istituzione dell’Azienda sanitaria unica regionale (Asur).

Sullo stesso argomento, alle 12.00, è convocata la seduta della Sesta “Salute e Politiche Sociali”. Previsto il via libera definitivo al provvedimento dell’esecutivo. Successivamente, il parlamentino guidato da Raimondo Perra si occuperà della proposta di legge n. 5 (Reddito di cittadinanza e contrasto della povertà).

Nella mattinata di domani, alle 10,30, si riuniranno anche la Terza e la Commissione d’inchiesta sulla Sanità.

All’ordine del giorno della Commissione “Bilancio”, presieduta da Franco Sabatini, il parere finanziario sulla proposta di legge n. 5 (Reddito di cittadinanza e contrasto della povertà) e la proposta di legge n. 268 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale 30 giugno 2010, n. 13 “Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione autonoma della Sardegna e modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 12”).

La Commissione d’inchiesta sull’efficienza e sui costi del sistema sanitario regionale, guidata da Attilio Dedoni, sentirà in audizione i commissari straordinari delle Asl di Nuoro, Oristano e Carbonia.

Nel pomeriggio, alle 16,00, si riunirà la Seconda “Lavoro, cultura e formazione professionale”, guidata da Gavino Manca. In programma l’esame del P/108  (Programmazione Unitaria 2014/2020. Fondo Social Impact Investing (SII). Approvazione schema di Accordo di Finanziamento del Fondo) e del P/109 (L.R. 25.06.1984, n. 31. Interventi straordinari e imprevisti per il diritto allo studio. Stanziamento complessivo aggiuntivo straordinario a favore delle Province di Olbia-Tempio e Oristano per il servizio di supporto organizzativo in ambito scolastico per gli alunni con disabilità frequentanti gli istituti scolastici del secondo ciclo di istruzione. Esercizio finanziario 2016.
Programma 04 Diritto allo studio – Posizione finanziaria SC02.0008).

Per mercoledì 15 giugno sono invece convocate la Seconda, Terza, Quarta e Quinta commissione.

Alle 10,00, si riunirà il parlamentino del “Governo del territorio”, presieduto da Antonio Solinas che sentirà in audizione il professor Renato Brotzu sulle proposte di legge per la tutela e la disciplina della raccolta dei funghi epigei e ipogei spontanei. I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio, alle 16,00, con l’audizione dell’Amministratore unico della Delcomar, Franco Del Giudice, sulle problematiche dei collegamenti marittimi con le isole minori.

Alle 10,30, è convocata la seduta della Commissione “Attività Produttive” guidata da Luigi Lotto. All’attenzione dell’organismo consiliare alcune proposte di legge su turismo nautico, attività ricettive, turismo itinerante, e riordino delle professioni turistiche. I lavori proseguiranno nel pomeriggio.

Nel pomeriggio, alle 16,00, si riuniranno in seduta congiunta la Seconda e Terza commissione per l’ audizione dell’assessore alla Pubblica Istruzione Claudia Firino sul P/107 “Programmazione Unitaria 2014-2010. Strategia 2 – Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese”. Programma di intervento: 3 – Competitività delle imprese. Direttive di attuazione “Aiuti per progetti culturali e di conservazione del patrimonio culturale e naturale e dei prodotti culturali audiovisivi”. Tipologia intervento T1-T2-T3 ).

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Francesco Agus, presidente della I commissione Consiglio regionale “Autonomia”, ha preso posizione sull’impugnazione della legge di stabilità 2016 decisa dal Governo.

«Se fosse confermato quanto contenuto nei comunicati stampa di Palazzo Chigi, l’impugnazione deliberata nell’ultimo Consiglio dei Ministri contro la Legge di Stabilità 2016 avrebbe per la Sardegna luci e ombre – scrive Francesco Agus in una nota -. Ad essere passato indenne al giudizio del Cdm, infatti, è l’art.8 comma 12, inserito nel testo grazie a un emendamento presentato da SEL, che ha esteso la possibilità per i comuni sardi di utilizzare l’avanzo di amministrazione per progetti, interventi e opere in immobili di proprietà comunale e regionale, comprendendo tra questi le ex servitù militari.»

«La norma si è resa necessaria visti gli effetti del combinato disposto tra l’art.187 del TUEL e la disciplina del bilancio armonizzato che stanno provocando, nei fatti, il congelamento forzato di milioni di euro di avanzo di amministrazione, in particolare per i comuni virtuosi – aggiunge Francesco Agus -. Soldi veri, incolpevolmente fermi nelle casse dei comuni che grazie alla nuova disciplina possono essere subito messi a correre per la riqualificazione dei beni pubblici in stato di degrado, per progettare un nuovo utilizzo per le ex servitù militari e creare occupazione.»

«Riguardo alle parti del testo per cui il Cdm ha deliberato l’impugnativa – sottolinea ancora Francesco Agus -, esistono ragioni importanti che hanno portato il Consiglio regionale a inserire le norme riguardanti il rispetto del patto di stabilità per gli enti locali e l’estensione dell’impignorabilità in determinate situazioni degli enti regionali. Ragioni che esistevano ieri e che esistono oggi e che trovano origine nella condizione disperata in cui versano i piccoli comuni e le loro popolazioni. In alcuni casi l’impugnazione è data dalla travalicazione dei limiti imposti dalla legislazione costituzionale, in altri dal non aver concordato preventivamente con il Governo il contenuto di quelle ipotesi normative.»

«E’ necessario avviare una trattativa con il Governo in cui partecipi anche il Consiglio regionale, organo titolare del potere legislativo e valutare ogni azione possibile per la tutela della nostra Autonomia, compreso il ricorso alla Corte Costituzionale. La non impugnazione della norma sull’utilizzo dell’avanzo, dato per nulla scontato – conclude Francesco Agus -, è un fatto politico che dobbiamo essere in grado di saper cogliere e saper valorizzare.»

Francesco Agus

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Dopo le iniziative parlamentari, anche in  Sardegna Sinistra Ecologia e Libertà si schiera contro la paventata chiusura del servizio delle guardie mediche notturne. Lo fa con un’interrogazione urgente, firmata dai quattro consiglieri Luca Pizzuto, Francesco Agus, Daniele Cocco ed Eugenio Lai, e presentata questa mattina alla stampa.

«Siamo di fonte a una decisione scandalosa del Governo, a un’ulteriore aggressione delle periferie e di un servizio fondamentale per i piccoli comuni – afferma il primo firmatario dell’interrogazione Luca Pizzuto – il timore è che con questo atto si voglia aprire il settore ai privati». Giudizio condiviso dal vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai secondo il quale «la chiusura del servizio notturno delle guardie mediche (190 in tutta l’Isola) rappresenterebbe un’ulteriore penalizzazione per i territori periferici. La riforma sanitaria regionale prevede, infatti, un ridimensionamento dei servizi di Pronto Soccorso che, nei futuri Ospedali di Comunità, non potranno più gestire le urgenze».

Per Francesco Agus, il progetto del Governo va in controtendenza rispetto agli obiettivi della riforma sanitaria regionale, in questi giorni al vaglio della Commissione Sanità. «Per ridurre gli sprechi del sistema sanitario la proposta in discussione prevede un intervento deciso sull’uso smodato dei servizi di Pronto Soccorso – afferma Agus – questo si può fare solo potenziando i servizi territoriali e lasciando al Pronto Soccorso la gestione delle urgenze».

Nell’interrogazione, i consiglieri di Sel chiedono al presidente della regione Francesco Pigliaru di assumere un’iniziativa forte nei confronti del Governo per scongiurare la soppressione del servizio di guardia medica notturna. «Sulla sanità abbiamo potestà primaria – aggiunge Agus – è giusto che il Consiglio la eserciti».

«Metteremo in campo tutte le nostre energie per impedire che la riforma vada in porto – assicura Luca Pizzuto – il nostro partito sarà impegnato nella campagna di sensibilizzazione dei cittadini in tutti i territori dell’Isola.»

La decisione del Governo, inserita nell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei medici, prevede la riduzione dell’assistenza delle guardie mediche da 24 a 16 ore giornaliere. «La soppressione del servizio notturno dalla mezzanotte alle otto del mattino produrrà gravi disagi per i cittadini delle zone periferiche – ha sottolineato il vicesegretario regionale del sindacato Medici Italiani Annarita Ecca – la scelta del Governo non tiene conto delle specificità territoriali della Sardegna e delle sue caratteristiche geomorfologiche».

Al fianco dei medici ci saranno anche molte amministrazioni locali. Alla conferenza stampa di questa mattina erano presenti il vicesindaco di San Nicolò Gerrei, Stefano Soro, e gli assessori alle politiche sociali di Guasila e Masainas Paola Casula e Ilaria Portas. «Non siamo disponibili a subire un altro scippo – hanno detto – sulla chiusura del servizio notturno delle guardie mediche non esistono margini di discussione».

Guardia medica Bacu Abis copia

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Il Consiglio regionale ha approvato il programma 2016 del Corecom e ha dato il via libera alle modifiche alla legge sul riordino delle autonomie locali. La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il presidente ha comunicato che la Giunta per le elezioni, nella seduta di questa mattina, ha preso atto del provvedimento dell’Ufficio centrale elettorale presso la Corte d’Appello di Cagliari con cui è stato proclamato eletto alla carica di consigliere regionale il candidato Giovanni Satta della lista Uds in sostituzione di Gianni Lampis (Fdi-An). Giovanni Satta, a sua volta, ha informato il Consiglio dell’impossibilità di prestare giuramento.

Passando all’ordine del giorno, il Consiglio ha iniziato l’esame del documento relativo al programma 2016 del Corecom (Comitato regionale delle comunicazioni). Per la sua illustrazione, il presidente ha dato la parola al relatore, il consigliere Gianmario Tendas (Pd).

Intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ha ricordato un precedente impegno della conferenza dei capigruppo con cui si era stabilito, in assenza di comunicazioni ufficiali del Governo sulla sede del prossimo G7, di effettuare un sopralluogo a La Maddalena per verificare lo stato delle strutture che avrebbero dovuto ospitare il G8 del 2009.

Il presidente Ganau ha assicurato che l’argomento sarà discusso nella prossima riunione della conferenza dei capigruppo ed ha dato la parola al consigliere Tendas per l’illustrazione del programma del Corecom per l’anno 2016.

Nella sua relazione Tendas ha ricordato che il provvedimento in esame «è un adempimento previsto dalla legge 11/2008 ed è stato esaminato dalla seconda commissione del Consiglio che lo ha approvato all’unanimità, dopo una audizione dei componenti del Corecom sia sulle linee programmatiche del 2015 che su quella relative all’esercizio in corso».

Non essendoci iscritti a parlare il presidente, dopo aver illustrato sinteticamente il contenuto di un ordine del giorno con cui si approva il programma del Corecom per il 2016, ha messo in votazione il documento che il Consiglio ha approvato con 33 voti.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame del Dl n. 313 – Giunta regionale – Modifiche alla legge 2/2016 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna). Assente il relatore Salvatore Demontis, del Pd, il presidente ha dato la parola per l’illustrazione del provvedimento al presidente della prima commissione Francesco Agus, di Sel.

Agus ha detto in apertura che l’approvazione della legge da parte del Governo, con solo alcune correzioni, «è una buona notizia per l’autonomia regionale dopo la riforma del sistema degli enti locali; quanto alle correzioni, non intaccano l’impianto normativo ma intervengono su alcuni punti come la riduzione delle rappresentanze nel consiglio provinciale metropolitano, le competenze autorizzative in materia di impianti elettrici ed il divieto, per i segretari comunali in pensione, di operare presso le amministrazioni locali».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha chiesto una breve sospensione della seduta che il presidente ha accordato.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha dato la parola al consigliere Luigi Ruggeri, del Pd. L’esponente della maggioranza ha affermato di essere contrario alla legge, «almeno per quanto riguarda alcune parti come quella della rappresentanza negli organi collegiali perché, vedendo i rilievi del governo, li ritengo invasivi e meriterebbero una opposizione ben più forte di quella esercitata in occasione del recente sulle trivelle». «Si parla, infatti – ha osservato il consigliere del Pd – del mancato riconoscimento di poter disciplinare il procedimento elettorale del consiglio metropolitano con un indubbio eccesso di definizione, posto che il problema spetta alla specificità della Regione e non si può pensare che il disegno della città metropolitana possa derivare solo dalla legge nazionale in modo automatico, dimenticando per esempio che gli elettori di Cagliari sono appena un terzo di quelli della città metropolitana». «Dobbiamo dare alla città metropolitana – ha aggiunto Ruggeri – un’importanza maggiore di quella delle singole municipalità e serve per questo una legittimazione di primo livello perché deve essere il livello fondamentale di quella realtà; non volerlo fare, oltre che una rinuncia all’esercizio dell’autonomia regionale, significa rassegnarsi ad una dimensione residuale della città metropolitana». «Se invece – ha concluso – si vuole essere ambiziosi bisogna mantenere la configurazione originaria perché la più rispondente alla sovranità popolare, fermo restando che i dettagli amministrativi non possono avere rilevanza generale come pensa il governo e, anche per questo, bisognerebbe opporsi».

Per la Giunta, l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, ha dichiarato che l’attuale stesura della legge e la non impugnazione da parte del Governo rappresentano «un successo della Giunta e del Consiglio, frutto di un lavoro e di una negoziazione a tratti intensa e dura su alcuni aspetti della legge grazie ai quali abbiamo ottenuto il riconoscimento delle nostre ragioni». Quanto al numero dei componenti degli enti di aria vasta, ha detto ancora Erriu, «appare allineato con l’impianto della legge Delrio come legge di grande riforma economico-sociale così definita anche dalla giurisprudenza costante della Corte Costituzionale e, in proposito, ricordo che le leggi che hanno operato in difformità rispetto a questo impianto, come quella siciliana, sono state impugnate». Dopo aver ricordato che, sempre in base alla legge Delrio, «il numero dei componenti fissato a 14 è lo stesso per le città metropolitane con popolazione fino a 3.000.000 di abitanti» l’assessore ha concluso dichiarando che «non si tratta di poltrone ma di strumenti di semplificazione dei processi democratici ed i territori, del resto, sono rappresentanti nella conferenza metropolitana da cui nessun territorio è escluso; il parere della Giunta è quindi favorevole».

Il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci è intervenuto per dichiarazione di voto ed ha criticato «quella che la maggioranza ha definito una manutenzione della legge sulla riforma Enti locali approvata lo scorso febbraio”. «Nei fatti – ha spiegato l’esponente della minoranza – prendete atto delle frustate date dal governo alla Giunta che è stata obbligata a introdurre modifiche alla legge n. 2 del febbraio 2016, in linea con il dettato della riforma Delrio». Locci ha parlato di limitazione delle prerogative della Regione ed ha concluso il suo intervento dichiarando di riconoscersi nelle dichiarazione fatte in Aula dal consigliere del Pd, Luigi Ruggeri.

Marco Tedde (Fi) ha dichiarato voto contrario per il passaggio agli articoli ed ha ribadito forti critiche per le penalizzazioni che a suo giudizio si sono fatte gravare sul Nord ovest dell’Isola per la mancata istituzione della città metropolitana («la rete metropolitana è servita solo a placare la rabbia degli amministratori del sassarese mentre a Cagliari, dopo l’insediamento del consiglio metropolitano, il sindaco era già a Roma per incassare importanti finanziamenti»). Il consigliere della minoranza ha quindi definito “fuori luogo” le dichiarazioni rese in Aula dall’assessore Erriu per la mancata impugnativa da parte del governo della legge sugli Enti locali: «Niente entusiasmi, assessore, è solo una questione di aderenza politica».

Il consigliere della maggioranza Gianfranco Congiu (Sdl) ha preannunciato voto di astensione: «Mi astengo per ragioni ideologiche e non ritengo sufficienti le motivazioni portate in Aula per giustificare le modifiche proposte alla legge sugli Enti locali».

Il relatore della maggioranza, Salvatore Demontis (Pd) ha difeso il disegno di legge proposto dalla Giunta ed ha affermato: «Le poche modifiche che si stanno proponendo non rappresentano imposizioni da parte del governo». Demontis, nel merito dell’articolo 1 ha quindi ricordato che la composizione originaria prevista del consiglio metropolitano di Cagliari era fissata in 14 consiglieri e che la stessa è stata aumentata a 40 a seguito di un emendamento approvato a voto segreto. «A mio giudizio – ha affermato il consigliere del Pd – la composizione a 14 è compatibile con il modello sardo di città metropolitana compatta che è istituita per gestire un sistema urbano complesso».

L’Aula ha quindi proceduto con l’approvazione del passaggio agli articoli con 29 favorevoli e 20 contrari ed il relatore ha dichiarato il parere sugli emendamenti presentati all’articolo 1 e la Giunta ha espresso parere conforme con quello del relatore.

Il presidente del Consiglio ha preannunciato la votazione dell’emendamento sostitutivo parziale n. 4 (Locci e più) che propone di ridurre da 40 a 24 il numero dei componenti il consiglio metropolitano.

Stefano Tunis (Fi) ha dichiarato voto a favore ed ha accusato Giunta e maggioranza di compromettere la partecipazione delle comunità alla città metropolitana («siete per una politica per pochi, il vostro modello di rappresentanza è il Cda e passate dal modello banca al modello amministrazione». Ignazio Locci (Fi) ha dichiarato voto a favore ed ha denunciato il rischio che le decisioni del consiglio metropolitano con la composizione a 14 consiglieri (è quella proposta dal Dl in discussione) siano in capo solo ai sindaci di Cagliari e Quartu.

Salvatore Demontis (Pd) ha ribadito il voto contrario ed ha escluso qualunque imposizione da parte del governo italiano per le modifiche alla legge sugli Enti locali e ne ha rimarcato la peculiarità e la diversità rispetto alla riforma Delrio.

Posto in votazione l’emendamento n. 4 non è stato approvato (20 favorevoli e 28 contrai) e il consigliere Locci (Fi) ha dichiarato voto contrario all’articolo 1 del Dl 313, seguito dai colleghi di partito Stefano Tunis («con questo articolo la giunta e la maggioranza assassinano nella culla la città metropolitana di Cagliari») e Marco Tedde («la Giunta si vuol vendicarsi con la sua stessa maggioranza per avergli negato gli aumenti di Irap e Irpef e così la costringe a ritornare su una legge approvata solo qualche settimana fa»).

Concluse le dichiarazioni di voto, il presidente del Consiglio ha posto in votazione l’articolo 1 che riduce da 40 a 14 i componenti il consiglio metropolitano di Cagliari, e l’articolo è stato approvato a maggioranza.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’articolo 2 “Modifiche all’articolo 27 della legge regionale n. 2 del 2016 (Consiglio provinciale)” che interviene sulla composizione dei consigli provinciali prevedendo dodici consiglieri più il presidente per le assemblee delle province con popolazione da 300.001 a 700.000 abitanti e dieci consiglieri per le province con popolazione fino a 300.000 abitanti.

Sull’articolo è intervenuto il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) che ha definito l’articolo in discussione «la prova dell’attività di manutenzione ordinaria sulla legge fatta per esaudire una richiesta del Governo». 

Locci ha poi stigmatizzato i ritardi nella nomina dei commissari delle province. «Sono passati 76 giorni dall’approvazione della riforma degli enti locali e ancora non si è proceduto alle nomine – ha detto Ignazio Locci – i termini previsti dalla legge non sono stati rispettati. Oggi invece vi preoccupate di ridurre il numero dei consiglieri. Questo perché qualcuno vi ha chiesto di fare delle modifiche. E’ o non è questa la prova che il Governo ha dato indicazioni?»

Critiche anche da Marco Tedde (Forza Italia) che ha accusato Giunta e maggioranza di aver violato lo Statuto con la riforma degli enti locali. «Lo Statuto prevede un referendum in caso di modi modifiche delle circoscrizioni territoriali e nuovi assetti istituzionali – ha affermato Tedde – questo non è stato fatto. Voi siete andati avanti come un caterpillar. Nel momento in cui si calpesta lo Statuto si calpesta la volontà dei sardi». Messo in votazione, l’articolo 2 è stato approvato con 26 voti a favore e 20 contrari.

Si è poi passati all’esame dell’articolo 3 “Modifiche all’articolo 48 della legge regionale n. 2 del 2016 (Energia)”. Non essendoci iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione l’articolo che è stato approvato con 27 sì e 20 no.

Sull’articolo 3 bis “Modifiche all’articolo 14 della legge regionale n. 2 del 2016 (Dirigenti apicali) è intervenuto il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia). «Nella relazione della Commissione si dice che la modifica è in linea con lo spirito della legge ma non è vero – ha sottolineato Locci – quando venne scritto l’articolo 14 della legge 2, si diede priorità ai dirigenti per la copertura dei ruoli apicali negli enti di nuova formazione, ora si fanno rientrare anche i segretari comunali e provinciali in servizio. C’è il sospetto che si voglia favorire qualcuno».

A Locci ha replicato il  relatore della legge Salvatore Demontis (Pd) «Lei ricorda male – ha esordito Demontis – la legge dava la priorità ai dipendenti delle province ma prevedeva anche la possibilità di chiamare i segretari provinciali e comunali e i dirigenti delle comunità montane per la copertura dei ruoli apicali nei nuovi enti. Lo spirito della legge era proprio quello di prendere in considerazione anche il personale in servizio di enti in via di soppressione. Per questi si prevedeva il loro impiego presso la Città Metropolitana, le reti e le unioni dei comuni». Messo ai voti, l’articolo 3 bis ha ottenuto il via libera con  28 sì e 18 no.

Disco verde anche per l’articolo 3 ter “Modifiche all’articolo 30 della legge regionale n. 2 del 2016 (Mobilità del personale delle province), approvato con 27 voti favorevoli e 18 contrari.

Si è poi passati all’articolo 3 quater  “Modifiche all’articolo 71 della legge regionale n. 2 del 2016 (Uffici stampa)”. Acquisiti i pareri di Commissione e Giunta sugli emendamenti, il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento sostitutivo totale n. 2 che è stato approvato con  27 sì e 18 no. L’emendamento stabilisce che ai giornalisti in forza alla Città metropolitana, città medie e province venga applicato il contratto nazionale giornalistico nella sua interezza tenendo conto, comunque, nella determinazione dei trattamenti economici e di missione, delle disposizioni di contenimento della spesa riguardanti il personale del pubblico impiego.

Via libera, in rapida successione anche agli emendamenti aggiuntivi n.1, 5 e 6.

L’emendamento n. 1 introduce l’articolo quater bis che modifica i contenuti dell’articolo 12 della legge n.1 del 2005 sulla composizione della Conferenza permanente Regione-Enti Locali. Il nuovo articolo stabilisce che alla Conferenza partecipano 4 rappresentanti del coordinamento delle associazioni degli enti locali della Sardegna, designati tra sindaci in carica, oltre al presidente dell’Anci e al rappresentante dell’associazione degli enti di area vasta.

L’emendamento n.5 stabilisce che il calcolo delle fasce demografiche dei comuni appartenenti alle province e alla città metropolitana, ai fini delle elezioni, venga fatto sulla base dei dati Istat sulla popolazione residente riferiti al 31 dicembre del penultimo anno che precede la data delle elezioni.

L’emendamento aggiuntivo n. 6, infine, introduce una deroga per il Comune di Burcei che, in ragione delle sue particolari condizioni geografiche, non sarà obbligato ad associarsi in unione di comuni. L’assolvimento degli obblighi di gestione potrà essere soddisfatto attraverso apposite convenzioni con altri comuni o con la Città Metropolitana di Cagliari.

Si è quindi passati al voto dell’articolo 4 “Entrata in vigore” che è stato approvato per alzata di mano.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo finale della legge che è passato con 25 voti a favore e 19 contrari.

Al termine della votazione, il presidente ha dichiarato chiusa la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia