15 November, 2024
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Maria Del Zompo e Giorgio Sorrentino FattoreKeFormazioneLocandina

Fattore K, la staffetta non si ferma. Ora l’ospedale Oncologico cede il testimone all’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e all’Ateneo cagliaritano per far passare il messaggio: la giusta comunicazione è la prima medicina. Venerdì 25 settembre 2015 “Fattore k e formazione. L’importanza della giusta comunicazione” approda al Policlinico e alla Cittadella universitaria di Monserrato, l’appuntamento è a partire dalle 9.00 nell’Aula B. Una mattinata per ascoltare ancora una volta la voce dei pazienti, le loro testimonianze, i loro racconti, ma anche per fare il punto con i protagonisti sullo stato dell’arte, criticità e prospettive future della formazione alla comunicazione per gli operatori sanitari.

L’incontro sarà aperto dal passaggio di consegne dal gruppo di pazienti, medici e infermieri dell’Oncologico, protagonisti della prima fase del progetto Fattore K, ai pazienti e agli operatori del Policlinico Duilio Casula di Monserrato.

Ai racconti delle esperienze dei malati seguiranno l’intervento di Emilio Lai sull’hospice e le cure di fine vita e di Mario Scartozzi, direttore dell’Oncologia Medica all’Aou di Cagliari, che farà il punto sulle regole della buona comunicazione operatore sanitario-paziente. Maria Teresa Ionta, responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Day Hospital Oncologico dell’Aou di Cagliari, parlerà dell’impatto della comunicazione nel percorso di cura e racconterà l’esperienza del Progetto “Informa Cancro”.

Informare ed educare una persona che si ammala di cancro è un aspetto essenziale delle cure. La comunicazione, della prima diagnosi e in tutto il periodo di cura, segna in maniera indelebile il rapporto operatore sanitario-paziente, un’alleanza essenziale per riuscire ad affrontare nella giusta maniera il percorso terapeutico.

Comunicare una diagnosi di cancro o una prognosi negativa è un compito complesso e difficile che richiede una preparazione specifica, preparazione che spesso il percorso formativo di medici e infermieri non offre. Sono questi i temi al centro della seconda parte dell’incontro in cui i partecipanti si confronteranno sulla formazione alla comunicazione degli operatori sanitari nel corso di una tavola rotonda moderata dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi.

Intorno al tavolo Maria Del Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari, Luigi Arru, assessore regionale alla Sanità, Giorgio Sorrentino, commissario straordinario Aou, Oliviero Rinaldi, direttore sanitario Aou, Paolo Contu, presidente del Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia, Paola Fadda, presidente corso di laurea di Infermieristica, Elena Sanna, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia.

L’incontro, nato dall’iniziativa di Sardegna Medicina e Maria Dolores Palmas, infermiera del Businco, è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Azienda ospedaliera universitaria e dell’Università di Cagliari, con il patrocinio di Sipo, Società italiana psiconcologia, Aiom, Associazione italiana oncologia medica, e della Regione Sardegna.

«Fattore K arriva all’università, nella culla della formazione dei professionisti di tutte le professioni sanitarie – spiega Maria Dolores Palmas –. Da questo incontro ci aspettiamo molto perché crediamo che un’adeguata comunicazione di una diagnosi, di una prognosi, sia la prima terapia nel percorso di cura che ogni giorno i malati di tumore devono affrontare.»

La segreteria organizzativa è di Metasardinia. L’evento è stato realizzato con il contributo non condizionato di Celgene.

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E’ in programma questa sera, dalle ore 20.00, sulla Terrazza dell’Hotel Riviera, a Carloforte, la presentazione del libro “San Pietro”, di Ernst Junger, scritto dal grande scrittore tedesco nel 1957 ed ora tradotto in italiano.

Interverranno Alessandra Iadicicco, giornalista e traduttrice, e Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna.

invito

E’ stato ricordata ieri in Consiglio regionale la figura del giornalista Vindice Gaetano Ribichesu.

«Le esperienze professionali e le scelte di Ribichesu valgono più di qualsiasi considerazione» ha detto il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, aprendo l’incontro che, per iniziativa del Corecom Sardegna, il Consiglio regionale ha voluto dedicare al giornalista Vindice Gaetano Ribichesu ad un mese dalla sua scomparsa.

Gianfranco Ganau ha ricordato fra l’altro le idee riformatrici di Ribichesu, che negli anni ’60 fu il promotore di una cooperativa di giornalisti che pubblicò per la prima volta “La Nuova Sardegna” del lunedì, e le sue scelte coraggiose di quando rifiutò la direzione del quotidiano sassarese allora di proprietà dell’industriale Nino Rovelli che possedeva, in Sardegna, le industrie più importanti, il Cagliari Calcio ed il Brill Cagliari. «Vindice Ribichesu – ha proseguito il presidente Ganau – fu anche, nella sua veste di capo ufficio stampa del Consiglio, il direttore di Sardegna Autonomia, rivista del Consiglio che fra breve tornerà a vivere in una nuova versione on line».

Citando alcuni passaggi di uno scritto del giornalista sassarese sul tema dell’autonomia regionale, che veniva inquadrato in un contesto di marcata specialità derivante «dalla sua posizione strategica nel Mediterraneo occidentale ma in Europa», Ganau ne ha sottolineato la “estrema attualità” cui deve fare riferimento la classe dirigente della Sardegna per dare un significato forte alla battaglia «in difesa dell’Autonomia e della specialità».

Ha preso quindi la parola il giornalista Vito Biolchini, che ha portato la testimonianza di un giovane «che non sa bene come cominciare» ed incontra un persona come Ribichesu. «Era un uomo curioso che non faceva mai pesare la sua esperienza, capace anche di un normale eroismo dicendo NO ad uno come Rovelli» detto ancora Biolchini, suggerendo, infine, al Consiglio regionale, una ristampa antologica degli scritti più significativi del giornalista scomparso.

Alberto Pinna, per lunghi anni inviato del Corriere della Sera ed amico personale di Vindice Ribichesu ha parlato di lui come «un leader che non amava apparire, un professionista precursore del giornalismo investigativo e d’inchiesta promotore di grandi campagne di stampa».

Per il presidente dell’Ordine dei giornalista della Sardegna Francesco Birocchi, «Ribichesu incarnava il giornalismo con la sua storia esemplare, fatta di passione e di innovazione».

Il vice presidente della Fondazione Sardinia (di cui Ribichesu fu uno dei promotori e poi presidente) Piero Marcialis si è soffermato sulla sua capacità di tenere assieme un mondo «di provenienze, culture e idee politiche diverse» nel nome del bene della Sardegna. Fu, tra l’altro, uno degli ispiratori della legge istitutiva de “Sa Die de sa Sardigna”.

Gianfranco Murtas, infine, ha messo l’accento sulla solidità dei principi ideali ed etici che portarono Ribichesu, nei primi anni ’70, ad aderire alla Massoneria, frequentando le logge di Sassari e Cagliari. «Nella sua domanda di adesione che fu approvata all’unanimità – ha ricordato Murtas – esprimeva il desiderio di conoscere per conoscere gli altri e di comunicare con gli altri».

Commemorazione Getano Vindice Ribichesu 1 Commemorazione Getano Vindice Ribichesu 2

Domani, a Cagliari, nella sala del transatlantico del Consiglio regionale, a un mese dalla morte, verrà ricordato il giornalista Gaetano Vindice Ribichesu.

L’incontro, promosso dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) con il patrocinio della presidenza del Consiglio regionale, avrà inizio alle 16.

Ribichesu è stato capo ufficio stampa del Consiglio regionale dopo un lungo e lusinghiero percorso professionale nel campo della carta stampata.

Di grande rilievo l’esperienza nel quotidiano sassarese La Nuova Sardegna di cui fu prima redattore ordinario e poi capo servizio e capo redattore. Non raggiunse la direzione per il suo rifiuto di accettare le condizioni poste dall’editore Nino Rovelli, allora il vero dominus dei due quotidiani più importanti, La Nuova Sardegna e L’Unione Sarda.

Vindice Gaetano Ribichesu ha ricoperto ruoli di primo piano nell’Ordine dei giornalisti della Sardegna e dell’Associazione della Stampa sarda. E’ stato primo presidente della Fondazione Sardinia ed un profondo conoscitore della storia e della cultura della Sardegna, anche attraverso articoli e saggi sull’autonomia ed il federalismo.

All’incontro, oltre al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al presidente del Corecom Sardegna Mario Cabasino, interverranno Francesco Birocchi, Vito Biolchini, Salvatore Cubeddu, Piero Marcialis, Gianfranco Murtas, Alberto Pinna, Massimiliano Rais e Celestino Tabasso.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Palazzo del Consiglio regionale A

Il 26 giugno, a Cagliari, nella sala del transatlantico del Consiglio regionale, a un mese dalla morte, verrà ricordato il giornalista Gaetano Vindice Ribichesu. L’incontro, promosso dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) con il patrocinio della presidenza del Consiglio regionale, avrà inizio alle 16.00.

Gaetano Vindice Ribichesu è stato capo ufficio stampa del Consiglio regionale dopo un lungo e lusinghiero percorso professionale nel campo della carta stampata.

Di grande rilievo l’esperienza nel quotidiano sassarese La Nuova Sardegna di cui fu prima redattore ordinario e poi capo servizio e capo redattore. Non raggiunse la direzione per il suo rifiuto di accettare le condizioni poste dall’editore Nino Rovelli, allora il vero dominus dei due quotidiani più importanti, La Nuova Sardegna e L’Unione Sarda.

Gaetano Vindice Ribichesu ha ricoperto ruoli di primo piano nell’Ordine dei giornalisti della Sardegna e dell’Associazione della Stampa sarda. E’ stato primo presidente della Fondazione Sardinia ed un profondo conoscitore della storia e della cultura della Sardegna, anche attraverso articoli e saggi sull’autonomia ed il federalismo.

All’incontro, oltre al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al presidente del Corecom Sardegnas Mario Cabasino, interverranno Francesco Birocchi, Vito Biolchini, Salvatore Cubeddu, Piero Marcialis, Gianfranco Murtas, Alberto Pinna, Massimiliano Rais e Celestino Tabasso.

Francesco Birocchi è il nuovo presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. L’ha nominato il Consiglio, nella riunione d’insediamento dopo le elezioni del 9 maggio scorso, svoltasi stamani nella sede dell’Ordine a Cagliari. Il Consiglio ha eletto vice presidente il pubblicista Gian Mario Sias, segretario il professionista Luigi Almiento, tesoriere il professionista Paolo Mastino. Del Consiglio dell’Ordine fanno parte anche Celestino Moro, Priamo Tolu, Luca Fiori, Mario Girau e Vanna Lisa Manca. Il collegio dei Revisori dei conti ha eletto presidente Franco Olivieri. Ne fanno parte anche Franco Fiori e Giorgio Greco.

Francesco Birocchi copia

Non farsi vincere dalla malattia, ma combattere giorno dopo giorno per sentirsi sempre vivo. E’ questo e molto altro ancora il messaggio del libro di Cesare Corda “Benvenuto Mister Parkinson: reportage di quattro anni di battaglie dal fronte della malattia. Così ho zittito il mostro”, che sarà presentato venerdì 20 febbraio (alle 16.00) nell’Aula Magna della Facoltà di Medicina, nella Cittadella universitaria di Monserrato.

Parteciperanno all’evento, oltre all’autore, Giorgio Sorrentino commissario dell’Azienda Ospedaliero universitaria di Cagliari; Pierpaolo Vargiu, presidente della commissione Affari Sociali della Camera; Francesco Marrosu direttore della Clinica Neurologica dell’azienda mista; Anthony Muroni direttore dell’Unione Sarda; Paolo Contu preside della Facoltà di Medicina; Maria Del Zompo direttore del Dipartimento Scienze Biomediche; Filippo Peretti presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna; Antonino Cannas responsabile del Centro per la Diagnosi e Cura del Morbo di Parkinson; Paolo Solla, neurologo; Micaela Morelli, neurofarmacologa; il regista Mario Faticoni.

Modererà il dibattito il giornalista Francesco Birocchi.

Cesare Corda copia

Rotary Cagliari

Un progetto fortemente innovativo per portare l’artigianato del Sulcis all’EXPO 2015 a Milano e per aprire alle piccole aziende artigiane nuove prospettive di crescita nei mercati italiani e stranieri. L’hanno elaborato i Rotary Club di Cagliari, Carbonia ed Iglesias con lo IED (Istituto Europeo di Design). L’iniziativa “Antiche Arti, Giovani Innovatori” è stata presentata a Cagliari, venerdì 23 maggio scorso, nell’Aula Magna dell’Istituto Europeo di Design, in viale Trento 39.

Il progetto intende promuovere una nuova sinergia tra gli artigiani del Sulcis, portatori di conoscenza, esperienza e sapere da tramandare nel tempo ed i giovani designer che, sotto la guida di professionisti affermati, proporranno forme e modelli innovativi  in sintonia con le esigenze del mondo espressivo e produttivo contemporaneo.

Particolare impegno sarà dedicato inoltre per fornire agli operatori del settore gli strumenti per una gestione efficiente delle aziende attraverso l’autoimprenditorialità e le più efficaci azioni di marketing.

Attraverso diversi workshop di lavoro comune tra studenti, docenti e artigiani dei vari comparti, sarà realizzata una collezione di oggetti tra design e artigianato che contribuirà a rappresentare la Sardegna all’EXPO 2015 di Milano, una vetrina di straordinaria rilevanza.

I dettagli del progetto sono illustrati dall’ing. Mario Figus, presidente Commissione Ambiente e Territorio del Rotary Club Cagliari e da Annalisa Cocco, desiger di esprerienza internazionale, coordinatrice del corso triennale di Product Design – IED Cagliari, prima vincitrice sarda, nel 2012, del “Compasso d’oro” il più antico ma soprattutto il più autorevole premio mondiale di design, nato da un’idea di Gio Ponti e curato dall’ADI (associazione per il Disegno Industriale).

 Hanno partecipato alla presentazione anche Davide Alesina Maietti (Coordinatore Accademico IED Milano), Olga Bachschmidt, arch.Ilene Steingut (direttrice di IED Cagliari), Francesco Birocchi (presidente Rotary di Cagliari), Stefano Carbone (presidente Rotary di Carbonia) e Piergiorgio Del Rio (presidente Rotary di Iglesias).

«Il progetto si articolerà in varie fasi – ha spiegato Annalisa Cocco – e coinvolgerà inizialmente una decina di artigiani selezionati fra quelli che operano nel Sulcis, oltre agli allievi dello IED di Cagliari e Milano. A settembre si svolgerà il primo workshop dove studenti e artigiani si incontreranno per una reciproca conoscenza. Poi gli studenti avranno un mese e mezzo di tempo per elaborare i primi progetti che saranno realizzati dagli artigiani. Poi si lavorerà insieme nelle aule dello IED e nei laboratori degli artigiani per perfezionare i progetti ed arrivare al risultato definitivo.»

«Il coinvolgimento dei nostri studenti di Cagliari e di Milano – ha aggiunto Davide Alesina Maietti – sarà per loro un passaggio formativo importante. Le mani e il tempo per realizzare gli oggetti diventeranno protagonisti. Gli studenti, abituati alle stampanti in 3D, metabolizzeranno l’importanza della vicinanza con l’oggetto, il contatto delle mani con la materia. Sarà una sfida per loro perché ogni progetto dovrà portare ad una trasformazione, con la creazione di elementi di trasformazione e di reinvenzione che potranno anche apparire sovversivi.»

«Saranno ralizzati oggetti in un campo abbastanza vasto, dalla ceramica alla tessitura, dall’oreficeria al legno, alla sartorie e alla coltelleria, ha precisato l’ing. Mario Figus. Sarà un’opportunità per incidere su una produzione che inizialmente non potrà non essere di nicchia. Perché la capacità produttiva dei laboratori è certamente limitata. E si potrà procedere quindi solo ad una commercializzazione mirata. Vorremmo favorire un incontro di prospettive diverse per arrivare alla creazione un modello in grado anche di garantire un ricambio generazionale nel mondo artigiano.» 

IL PROGETTO

I Rotary Club di Cagliari, Carbonia ed Iglesias e IED, Istituto Europeo di Design, che nello scorso mese di aprile hanno sottoscritto un protocollo d’intenti, annunciano l’avviamento del progetto “I GIOVANI DESIGNERS INNOVANO LE ANTICHE ARTI DELLA SARDEGNA

Lo scopo del progetto è il recupero e la valorizzazione della figura dell’artigiano come portatore di conoscenza, esperienza e sapere da tramandare nel tempo. Rotary e IED, infatti, ritengono che il lavoro artigiano sia una delle cifre della cultura e dell’economia della Sardegna e sono convinti che se si tornasse a scommettere su di esso, contaminandolo con i “nuovi saperi” tecnologici e aprendolo alla globalizzazione, la nostra Isola potrebbe ritrovarsi tra le mani un importante strumento di crescita e innovazione.

Il progetto interesserà in una prima fase il territorio del Sulcis, in quanto territorio maggiormente bisognoso di iniziative di rilancio dell’economia. Nell’idea dei promotori, il progetto intende mescolare le abilità artigianali con le competenze industriali, le capacità dei tecnologi e dei professionisti con quelle dei tecnici e degli artigiani.

Rotary e IED intendono da una parte, tramite supporto professionale, stages formativi e workshop sul territorio, incoraggiare la nascita di botteghe artigiane innovative, offrendo agli artigiani la possibilità, grazie al confronto con i docenti di design ed i giovani designers dello IED, di innovare e rendere più appetibile per il mercato globale la loro produzione; dall’altra, attraverso incontri formativi con i professionisti e gli imprenditori soci del Rotary, fornire un nuovo bagaglio di conoscenze professionali e manageriali, in modo da favorire lo sviluppo della loro autoimprenditorialità.Contemporaneamente, s’intende offrire l’opportunità ai giovani designers, attraverso l’incontro con gli artigiani, di crescere professionalmente e apportare al settore il loro bagaglio di entusiasmo, di creatività e di innovazione.

I promotori del progetto ritengono prioritario concentrare le risorse nel settore dell’artigianato artistico e tradizionale, ricco e ben rappresentato nell’area in cui verrà avviato il progetto e con caratteristiche di valore artistico e di qualità che ne hanno diffuso la conoscenza ben al di là dei confini della Provincia. Riscoprire il “saper fare”, ben consapevoli però della globalizzazione e dei “nuovi saperi” non sembra una cattiva idea in un Paese come l’Italia, famoso per i suoi prodotti di qualità e dove la disoccupazione giovanile è altissima.

Un secondo scopo del progetto è riunire artigianato e design, considerando che molte delle abilità che si sviluppano nel lavorare con oggetti fisici o con materiali naturali sono anche quelle che si usano per sviluppare una ricerca tecnica più moderna.  Con il progetto “I GIOVANI DESIGNERS INNOVANO LE ANTICHE ARTI DELLA SARDEGNA” si intende creare e consolidare un rapporto diretto tra momento ideativo, territorio dei designer, e momento produttivo artigiano. Nello stesso tempo un ulteriore spazio formativo verrà dedicato a definire il ruolo dell’artigianato come impresa e individuare strategie idonee al suo sviluppo.

Il progetto intende attivare un processo di valorizzazione del prodotto-territorio formando un network d’imprese dell’artigianato artistico e tradizionale che agisca con una duplice strategia: la promozione – commercializzazione dei manufatti e prodotti tipici legati alla tradizione locale per favorire lo sviluppo di produzioni di nicchia dirette ad un mercato selezionato e l’organizzazione strutturata di artigiani conoscitori di tradizioni ed antichi mestieri a rischio di estinzione, ma con elevata professionalità e qualità dei manufatti, capaci di agire in team.

Lo sviluppo del progetto per il biennio 2014-2015 prevede l’organizzazione nel prossimo mese di giugno di un Convegno di presentazione del progetto e degli eventi ad esso collegati.

Una seconda fase di lavoro consisterà nella selezione degli artigiani, attraverso la valutazione del loro profilo in coerenza con gli obiettivi del progetto ed in un colloquio motivazionale a cui verrà sottoposto chi ha superato la fase di valutazione preliminare. Gli artigiani prescelti verranno anche coinvolti in un’azione di orientamento che rappresenta parte essenziale di selezione costituendo fase di confronto tra il Rotary ed i beneficiari del progetto in modo da definire il profilo delle competenze e delle esperienze ed indirizzare il candidato alle fasi successive di svolgimento del progetto.

Successivamente si procederà ad azioni formative mediante workshop sia presso la sede dello IED che sul territorio. Questa attività ha come obiettivo il trasferimento delle conoscenze di base attraverso azioni formative frontali ed esercitazioni pratiche, in modo da formare le competenze specialistiche necessarie al completamento del percorso formativo. Attraverso la presentazione di esperienze di successo di collaborazione tra designer e artigiani, gli workshop mireranno a fornire indicazioni concrete all’artigiano su come selezionare e gestire la relazione con il designer e su come garantire un risultato di qualità. Un ulteriore tema degli incontri formativi con gli artigiani sarà orientato alla gestione dell’azienda ed in particolare all’orientamento all’autoimprenditorialità e ad azioni di marketing dell’azienda artigiana.

Una successiva fase di sviluppo del progetto mirerà a far rilevare eventuali criticità e a indirizzare le attività di prototipazione dei nuovi prodotti artigianali nella forma più idonea. In questa fase verrà rafforzato il “know how” ed il trasferimento degli aspetti tecnici e gestionali innovativi in modo da orientare gli artigiani verso una capacità di innovazione della propria professionalità, restituendo nuovo valore ai beni prodotti. In questa fase di lavoro verrà attivato un processo finalizzato alla costruzione di un network di imprese artigiane, caratterizzando i loro prodotti attraverso un marchio, in grado di identificarne la provenienza e la storia.

Al termine di questa fase di lavoro si darà luogo ad un’intensa attività di divulgazione degli sviluppi del progetto con la creazione di uno spazio espositivo, l’organizzazione di mostre sul territorio, l’organizzazione di mostre di designers ed artigiani famosi, la progettazione di eventi, legati all’artigianato artistico, per Enti e Istituzioni, oltre che collaborazioni editoriali con case editrici e riviste specializzate.

Le fasi di lavoro previste nel protocollo si concluderanno con l’esposizione dei prototipi di oggetti artigianali che verranno realizzati all’EXPO 2015 di Milano, nel padiglione appositamente dedicato al Rotary ed ai suoi progetti.

IED Istituto Europeo di Design

Istituto Europeo di Design, scuola di eccellenza internazionale, a matrice completamente italiana, rilascia diplomi accademici di primo livello ed eroga corsi triennali, master e corsi di aggiornamento e specializzazione. Fabbrica della creatività, forma professionisti per i settori del design, della moda, della comunicazione visiva e del management. Oggi IED è un Network Internazionale in continua espansione presente a Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze, Cagliari, Como, Madrid, Barcellona, San Paolo del Brasile e Rio de Janeiro.

Rotary International

Il Rotary è un associazione mondiale di imprenditori e professionisti, di entrambi i sessi, che prestano servizio umanitario, che incoraggiano il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni professione e che si impegnano a costruire un mondo di amicizia e di pace. Scopo del Rotary è incoraggiare e sviluppare l’ideale del “servire” inteso come motore e propulsore di ogni attività.