15 November, 2024
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Se è vero, come sostiene l’ultimo rapporto Censis sulla situazione sociale dell’Italia, che la maggioranza dei nostri connazionali è preda di un “cattivismo” diffuso ed è impegnata ad erigere “muri invisibili ma spessi” nei confronti di coloro che appaiono diversi, allora è compito dei giornalisti analizzare, approfondire le ragioni e chiedersi se e quale condizionamento possa derivare dall’informazione. In particolare Il rapporto Censis punta il dito sul diffondersi dei pregiudizi, anche quelli finora considerati inconfessabili, come l’avversità ai Rom (il 69% degli italiani non li vorrebbe come vicini di casa).
Proprio ai Rom, alla loro storia, alla cultura, ai rapporti con l’Italia e gli italiani e al processo di emancipazione ed integrazione sociale in atto, è dedicato l’evento formativo che l’Ordine dei giornalisti ha organizzato insieme alla Caritas e che si svolgerà venerdì prossimo, 14 dicembre a Cagliari, nell’Aula magna del Seminario arcivescovile dalle 14.00 alle 18.00. Considerato il carattere prettamente deontologico dell’appuntamento, i giornalisti partecipanti avranno diritto a 6 crediti formativi.
Il titolo è “Rom in Italia, una cittadinanza incompiuta”. L’evento formativo è inserito in una un seminario della Caritas, che spazierà per due giorni su diversi temi ed ha per titolo “Rom italiani o italiani di etnia Rom?”.
Alla sezione di venerdì pomeriggio, dopo l’introduzione di don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana e di Ahmetovic Saltana, della Consulta immigrazione del comune di Cagliari, sono previsti gli interventi di Anna Cao (Sostituto. Procuratore del Tribunale dei Minori di Cagliari), Giorgio Altieri (Giudice del Tribunale di Cagliari), Valerio Cataldi (presidente dell’Associazione Carta di Roma), Gianni Loy (giuslavorista, presidente Fondazione Anna Puggioni). Coordinerà i lavori Francesco Birocchi (presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna).
«Il giornalista rispetta i diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia», prescrive il codice deontologico dei giornalisti. Ma, nei confronti dei Rom che vivono i Sardegna (sono circa 1.380), molti dei quali approdati nell’Isola dopo la fuga dalla ex Jugoslavia dilaniata dalla guerra, permangono stigmi e stereotipi. Molti di loro sono ormai italiani, di nascita e di residenza, ma non riescono a godere, di fatto, degli stessi diritti degli altri residenti. E questo nonostante sia in atto un importante processo di inclusione sociale. 

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Il 10 e 11 dicembre due giorni di formazione a Cagliari e a Sassari dedicati a una corretta rappresentazione delle tante identità sessuali che si affacciano alla cronaca, nei giornali e nel WEB, organizzati dall’Ordine dei Giornalisti della Sardegna in collaborazione con Giulia giornaliste Sardegna

Lunedì 10 dicembre a Cagliari e martedì 11 dicembre a Sassari, l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, in collaborazione con G.I.U.L.I.A giornaliste propongono un corso dal titolo “Orientamenti sessuali e Web”, secondo un format già sperimentato a livello nazionale che vede protagonisti, tra gli altri, Franco Grillini, direttore della rivista “Gaynews”, la giornalista Delia Vaccarello, che cura per l’Unità la rubrica LGBT “Uno, due, tre…Liberi tutti”.

Il doppio appuntamento sarà ospitato dall’Università di Cagliari, Facoltà di Studi Umanistici (Sa Duchessa) nell’aula Motzo e dal Palazzo della provincia di Sassari, Sala Angioy, sempre alla stessa ora, dalle 14.00 alle 17.00. 

Come il web ha modificato il modo di rappresentare il mondo LGBT, dando voce attraverso portali dedicati e sfuggendo a rappresentazioni stereotipate?

Se da una parte c’è una maggiore visibilità per le tematiche omosessuali bisogna riconoscere che ancora oggi sui media prevalgono i pregiudizi: in tv e sui giornali la cronaca tende a dare poca rilevanza ai casi di discriminazione omofobica e transfobica, i giornali raccontano gli episodi di violenza e criminalità in cui sono coinvolte persone LGBT, puntando l’attenzione o colpevolizzando l’orientamento sessuale. 

Per questo Delia Vaccarello interviene a dimostrare un modo diverso di fare cronaca che ha sperimentato negli anni dirigendo la pagina dell’Unità “Liberi tutti” contro i pregiudizi su orientamento sessuale ed identità di genere.

La riflessione su tematiche LGBT risponde a un’esigenza particolarmente sentita da Gi.U.Li.A Giornaliste, impegnate sul fronte delle discriminazioni di genere e sull’uso di un linguaggio giornalistico capace di raccontare la realtà nel rispetto delle persone e dei fatti. 

Nell’organizzare il corso in Sardegna un importante contributo viene dal coinvolgimento dall’Arc, l’associazione di volontariato e queer di Cagliari e del MOS di Sassari, che offrono la possibilità di un confronto diretto con chi vive qui e ora la discriminazione e la combatte con iniziative culturali.

Il corso, organizzato insieme a Gaynet (associazione di giornalisti ed operatori della cultura impegnata nel migliorare la comunicazione e l’informazione sul mondo LGBT nei media italiani) e l’Arc Sardegna, ha come obiettivo di studiare le forme comunicative che più spesso scaturiscono da un inconsapevole pregiudizio, dal luogo comune, dalle frasi fatte dominate dagli stereotipi correnti sulla collettività omosessuale e transessuale.

Molto spesso e inconsapevolmente, a partire dalle fonti e attraverso un’elaborazione comunicativa superficiale, si mantengono frasi allusive, forme irrispettose e inavvertitamente offensive. Non solo la cronaca nera è vittima di queste forme stereotipate (“la pista gay“, “gli ambienti omosessuali”, “i giri trans”) ma anche le notizie che vengono riproposte in rete, dove è purtroppo sempre più stringente e competitiva la caccia al clic. Un esempio classico è la confusione fra coppie di fatto e unioni civili, o quella tra “outing” e “coming out”.

I temi trattati riguarderanno LGBT, sessismo e discriminazioni in riferimento alla comunicazione web (Contrasto delle discriminazioni e del discorso d’odio – deontologia). La frequenza del corso attribuisce crediti alla formazione dei giornalisti e agli studenti universitari.

A Cagliari, infatti, Rossana Martorelli, presidente della Facoltà di studi umanistici, ha accolto con favore l’iniziativa, che è stata inserita nel ciclo di attività “25 novembre tutto l’anno”, una manifestazione che promuove azioni di contrasto alla violenza di genere durante tutto l’Anno Accademico. 

Agli studenti saranno riconosciuti crediti formativi universitari e l’incontro verrà promosso in tutti i corsi della Facoltà e in particolare a Scienze della comunicazione.

Il corso prevede l’intervento di:

1. Franco Grillini, direttore Gaynews.it e presidente Gay.net 

2. Delia Vaccarello, giornalista attivista LGBT 

3. Caterina Caput, avvocata Rete Lenford

4. Stefania Stefanelli, docente di Diritto privato Università di Perugia, Rete Lenford

4. Serena Schiffini, giornalista Rai-Giulia giornaliste

5. Francesco Birocchi Presidente ODG Sardegna

6. Susi Ronchi coordinatrice Giulia giornaliste Sardegna

7. Ivano Iai, avvocato penalista, docente di procedura penale, collabora con Centri antiviolenza

8. Michele Pipia, rappresentante associazione ARC (Cagliari); Massimo Mele del MOS (Sassari)

L’incontro di Cagliari sarà moderato da Sandra Sallemi, quello di Sassari da Daniela Scano, entrambe giornaliste della Nuova Sardegna.

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La straordinaria storia del quotidiano palermitano L’Ora, negli anni più intensi di denuncia della mafia, tra il 1954 e 1975, durante la direzione di Vittorio Nisticò, è stata raccontata dal regista Antonio Bellia, in un docufilm che, per la sua suggestione, ha raccolto unanimi consensi e la vittoria ai Nastri d’argento 2018.

Il docufilm verrà riproposto a Cagliari giovedì prossimo 29 novembre alla Cineteca Sarda, in Viale Trieste 126, nel corso di un evento formativo dal titolo “La corsa de l’Ora: informazione e mafia”, nell’ambito della formazione continua dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. Interverranno Antonello Bellia (regista), Antonello Zanda (scrittore e critico), Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna), Celestino Tabasso (presidente Associazione Stampa Sarda). L’appuntamento è dalle 14.00 alle 17.00. Ai giornalisti partecipanti verranno assegnati tre crediti formativi.

Nato all’inizio del Novecento come progetto della famiglia Florio, il quotidiano L’Ora ha sempre conservato la sensibilità al progresso sociale e ai tentativi di trasformazione dei vecchi equilibri, non solo siciliani: decisamente di sinistra; difensore dell’autonomia siciliana come strumento di libertà e di progresso; strettamente legato alle ragioni della crescita civile di Palermo; sempre attento a quanto di nuovo maturava in Italia e nel resto del mondo.

Dopo una strenua lotta contro il fascismo (che riuscì per il periodo del regime a governare il quotidiano), L’Ora ritornò ad essere, nel dopoguerra, un importante riferimento culturale della sinistra. Divenne, nel 1954, di proprietà del Partito Comunista. Il direttore Vittorio Nisticò, per vent’anni fino al 1975, riuscì a farne un punto di riferimento contro il dilagare della Mafia in Sicilia. Posizione che costò al giornale e ai suoi giornalisti pesanti minacce mafiose, concretizzate il 19 ottobre del 1958, in un grave attentato, che non riuscì comunque a spegnerne la voce. Tuttavia, alle prese con una lunga crisi economica, il quotidiano cessò definitivamente le pubblicazioni nel maggio del 1992.

 

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A che punto è la riconversione del bacino minerario del Sulcis? E, quale ruolo potrebbero avere ancora le miniere? Sono i temi che verranno affrontati nell’evento formativo dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, in programma sabato prossimo, 24 novembre ad Iglesias, dalle 10.00 alle 13.00, nella palazzina sociale dell’Associazione Mineraria Sarda. Il titolo è:  “Comunicare la miniera: dall’estrazione alla riconversione”.

Dopo i saluti del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi e l’introduzione di Enrico Contini, presidente dell’Associazione Mineraria Sarda, interverranno i tecnici e soci dell’A.M.S. Antonello Zucca e Franco Manca. Il proposito dell’incontro, inserito nel programma di informazione e comunicazione su temi minerari e industriali promosso dall’Associazione (che ogni anno organizza il Simposio internazionale “Attività Minerarie nel Bacino del Mediterraneo”) è quello di fare il punto sullo stato della riconversione dal bacino minerario del Sulcis-Iglesiente e mettere in evidenza come l’ambito estrattivo può ancora essere produttivo per l’intera Sardegna, non volendo consegnarlo ad una prematura prospettiva storicizzata e di sola “archeologia industriale”. Allo stesso tempo, di fronte a temi complessi quali ambiente e bonifiche, economia circolare e cicli produttivi – che possono essere ancora una risorsa per l’Isola – appare necessario fornire elementi tecnici di base per un’informazione corretta e puntuale.

Nel dettaglio, l’ingegnere minerario Antonello Zucca (Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr di Cagliari) riferirà sulla situazione generale del settore estrattivo in Sardegna, mentre il dott. Franco Manca (geologo) presenterà invece lo stato dell’arte delle bonifica delle aree minerarie dismesse.

I giornalisti partecipanti avranno diritto a 3 crediti formativi.

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Francesco Birocchi.

Nella Prima guerra mondiale le donne diventarono parte attiva della società: sostituirono gli uomini nelle fabbriche di munizioni ma anche in lavori come lo spazzacamino, il taxista, il tramviere, contribuendo alla tenuta del tessuto sociale. Le donne diventarono un elemento essenziale del fronte interno senza il quale la prima guerra mondiale non sarebbe stata vinta. Al ruolo delle donne durante la guerra è dedicato l’evento formativo dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna che si svolgerà a Cagliari venerdì prossimo 23 novembre dalle 18.00 alle 21.00, nella sala Nanni Loy,  in via Trentino 21. Il titolo è: “La guerra parallela: il fronte debole”. Dopo l’introduzione del presidente dell’Ordine, Francesco Birocchi, condurrà la serata il critico cinematografico Giuseppe Chigi, collaboratore di quotidiani nazionali e riviste specializzate e autore di saggi sul cinema e monografie di registi e attori. L’appuntamento è inserito nella rassegna “La guerra parallela: il cinema e il primo conflitto mondiale” e sarà caratterizzato dalla proiezione di rari materiali “dal vero” e di fiction: frammenti di film, manifesti di propaganda e pubblicità commerciale. Il programma è diviso in varie parti: dalle tre K guglielmine (Kuche, Kinder, Kirche, cucina, bambini e chiesa), alle women war workers; dalla donna liberty alla donna patriottica: pubblicità, cinema, propaganda; le donne formiche; i bambini.
Chiamate a risparmiare cibo, a coltivare orti di guerra, a sollecitare gli uomini ad arruolarsi o a difenderle, la loro immagine venne usata nella pubblicità per vendere prodotti che dovevano avere un’aura “patriottica”, e nella propaganda per vendere i crediti di guerra. Alla fine del conflitto le donne tornarono nei loro ranghi casalinghi, nelle tre K guglielmine, ma non smisero più di essere oggetto pubblicitario: con la guerra era nata la moderna fabbrica del consenso e del consumo. Ai giornalisti partecipanti verranno assegnati tre crediti formativi.

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La radio in Sardegna sarà la protagonista dell’evento formativo in programma domani, giovedì 8 novembre, ad Oristano, organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna. Ne parleranno i giornalisti Lorenzo Briani, responsabile comunicazione Radio Rai, Gianni Garrucciu, già vice caporedattore della TGR in Sardegna che alla radio ha dedicato un libro intitolato “Buonasera ovunque voi siate”. Interverranno anche Francesco Birocchi ed Erika Pirina, presidente e vice presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna. L’evento si svolgerà nella Sala San Domenico, in Via Lamarmora, sempre dalle 14.00 alle 17.00.

La Radio in Sardegna ha una storia prestigiosa: nel 1943 fu la prima radio libera in Italia dopo venti anni di dittatura, è stata la prima radio al mondo ad annunciare, da Cagliari il 7 maggio 1945, la fine della seconda guerra mondiale ed è ancora uno dei mezzi di informazione più seguiti. La Sardegna è stata inoltre fra le prime regioni italiane ad ospitare l’esperienza delle radio private. La radio in Italia continua a rivelarsi all’avanguardia nei processi di ibridazione del sistema dei media. Secondo l’ultimo rapporto sull’informazione del Censis, complessivamente, i radioascoltatori sono il 79,3% degli italiani.

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Martedì 6 novembre alle ore 10.30 si terrà nel Consiglio regionale di via Roma a Cagliari, Sala Transatlantico, la conferenza stampa di presentazione della prima edizione del Premio regionale sulla parità di genere e media “Gianni Massa”, promosso dal Corecom Sardegna, il comitato di garanzia per le comunicazioni della Regione Sardegna, in collaborazione con Giulia giornaliste Sardegna, associazione impegnata nel contrastare le disparità di genere legate agli stereotipi nei media e la cultura delle divisioni e delle disuguaglianze. Il Premio, intitolato al giornalista Gianni Massa, è suddiviso nelle tre sezioni “Giornalismo”, dedicato alla programmista e regista della Rai Piera Mossa, “Università” e “Scuola”, e si sviluppa in un percorso articolato che include anche il coinvolgimento degli studenti.

Durante l’incontro verranno illustrati nel dettaglio il programma e gli intenti del Premio e delle diverse iniziative tra le quali le repliche dello spettacolo teatrale “La conosci Giulia?”, produzione di Lucido Sottile con la regia di Tiziana Troja che ha debuttato con un “tutto esaurito” al Teatro Massimo di Cagliari. La pièce, promossa dal Corecom, a cura di Giulia Giornaliste Sardegna, affronta i temi delle discriminazioni con una particolare attenzione al linguaggio discriminatorio poco attento e rispettoso delle differenze il cui utilizzo spesso disinvolto danneggia l’immagine delle donne. Il bis della rappresentazione cagliaritana vede la partecipazione anche dell’Università degli Studi di Cagliari e del comune di Cagliari, assessorato e commissione Pari opportunità.

Saranno presenti alla conferenza stampa il presidente del Corecom Mario Cabasino; la coordinatrice di Giulia giornaliste Sardegna, Susi Ronchi; Francesco Mola, prorettore vicario dell’Università di Cagliari; Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale; Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna; Celestino Tabasso, presidente dell’Assostampa; Marzia Cilloccu, assessore delle Attività produttive, Turismo e Politiche delle Pari opportunità del comune di Cagliari, i familiari di Gianni Massa e di Piera Mossa.

La conferenza stampa vedrà inoltre un’ampia partecipazione di donne impegnate nei vari ambiti, che ricoprono ruoli apicali, istituzionali e strategici o in prima linea nelle politiche di genere.

 

 

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Martedì 6 novembre, alle ore 10.30, verrà presentata nella Sala Transatlantico del Palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari, la prima edizione del Premio regionale sulla parità di genere e media “Gianni Massa”, promosso dal CORECOM Sardegna, il comitato di garanzia per le comunicazioni della Regione Sardegna, in collaborazione con Giulia giornaliste Sardegna, associazione impegnata nel contrastare le disparità di genere legate agli stereotipi nei media e la cultura delle divisioni e delle disuguaglianze. Il Premio, intitolato al giornalista Gianni Massa, è suddiviso nelle tre sezioni “Giornalismo”, dedicato alla programmista e regista della Rai Piera Mossa, “Università” e “Scuola”, e si sviluppa in un percorso articolato che include anche il coinvolgimento degli studenti.

Durante l’incontro verranno illustrati nel dettaglio il programma e gli intenti del Premio e delle diverse iniziative tra le quali le repliche dello spettacolo teatrale “La conosci Giulia?”, produzione di Lucido Sottile con la regia di Tiziana Troja che ha debuttato con un “tutto esaurito” al Teatro Massimo di Cagliari. La pièce, promossa dal Corecom, a cura di Giulia Giornaliste Sardegna, affronta i temi delle discriminazioni con una particolare attenzione al linguaggio discriminatorio poco attento e rispettoso delle differenze il cui utilizzo spesso disinvolto danneggia l’immagine delle donne. Il bis della rappresentazione cagliaritana vede la partecipazione anche dell’Università degli Studi di Cagliari e del comune di Cagliari, Assessorato e commissione Pari opportunità.

Saranno presenti alla conferenza stampa il presidente del Corecom Mario Cabasino; la coordinatrice di Giulia giornaliste Sardegna, Susi Ronchi; Francesco Mola, prorettore vicario dell’Università di Cagliari; Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio regionale; Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna; Celestino Tabasso, presidente dell’Assostampa; Marzia Cilloccu, assessore delle Attività produttive, Turismo e Politiche delle pari opportunità del comune di Cagliari, i familiari di Gianni Massa e di Piera Mossa.

La conferenza stampa vedrà inoltre un’ampia partecipazione di donne impegnate nei vari ambiti, che ricoprono ruoli apicali, istituzionali e strategici o in prima linea nelle politiche di genere.

 

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Giovedì 18 ottobre a Cagliari e venerdì 19 a Sassari, l’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, in collaborazione con G.I.U.L.I.A Giornaliste propone un corso dal titolo “Orientamenti sessuali e Web”, secondo un format già sperimentato a livello nazionale che vede protagonisti, tra gli altri, Franco Grillini e Francesco Lepore, rispettivamente direttore e caporedattore della rivista “Gaynews”.

Il doppio appuntamento sarà ospitato dall’Università di Cagliari, Facoltà di Studi Umanistici (Sa Duchessa) nell’aula Specchi e dal Palazzo della Provincia di Sassari, Sala Angioy, sempre alla stessa ora, dalle 14.00 alle 17.00.

Come il web ha modificato il modo di rappresentare il mondo LGBT, dando voce attraverso portali dedicati e sfuggendo a rappresentazioni stereotipate? Se da una parte c’è una maggiore visibilità per le tematiche omosessuali bisogna riconoscere che ancora oggi sui media prevalgono i pregiudizi: in tv e sui giornali la cronaca tende a dare poca rilevanza ai casi di discriminazione omofobica e transfobica, i giornali raccontano gli episodi di violenza e criminalità in cui sono coinvolte persone LGBT, puntando l’attenzione o colpevolizzando l’orientamento sessuale. 

Per questo Delia Vaccarello, giornalista attivista LGBT, interviene a dimostrare un modo diverso di fare cronaca che ha sperimentato negli anni dirigendo la pagina dell’Unità “Liberi tutti” contro i pregiudizi su orientamento sessuale e identità di genere.

La riflessione su tematiche LGBT risponde a un’esigenza particolarmente sentita da Gi.U.Li.A Giornaliste, impegnata sul fronte delle discriminazioni di genere e sull’uso di un linguaggio giornalistico capace di raccontare la realtà nel rispetto delle persone e dei fatti. 

Nell’organizzare il corso in Sardegna un importante contributo viene dal coinvolgimento dall’Arc, l’associazione di volontariato e queer di Cagliari e del MOS di Sassari che offrono la possibilità di un confronto diretto con chi vive qui e ora la discriminazione e la combatte con iniziative culturali.

Il corso, organizzato insieme a Gaynet (associazione di giornalisti e operatori della cultura impegnata nel migliorare la comunicazione e l’informazione sul mondo LGBT nei media italiani) e l’Arc Sardegna, ha come obiettivo di studiare le forme comunicative che più spesso scaturiscono da un inconsapevole pregiudizio, dal luogo comune, dalle frasi fatte dominate dagli stereotipi correnti sulla collettività omosessuale e transessuale.

Molto spesso e inconsapevolmente, a partire dalle fonti e attraverso un’elaborazione comunicativa superficiale, si mantengono frasi allusive, forme irrispettose e inavvertitamente offensive. Non solo la cronaca nera è vittima di queste forme stereotipate (“la pista gay”, “gli ambienti omosessuali”, “i giri trans”) ma anche le notizie che vengono riproposte in rete, dove è purtroppo sempre più stringente e competitiva la caccia al clic.

Un esempio classico è la confusione fra coppie di fatto e unioni civili, o quella tra outing coming out. I temi trattati riguarderanno LGBTI, sessismo e discriminazioni in riferimento alla comunicazione web (contrasto delle discriminazioni e del discorso d’odio – deontologia). La frequenza del corso attribuisce crediti alla formazione dei giornalisti e agli studenti universitari.

A Cagliari, infatti, Rossana Martorelli, presidente della Facoltà di Studi umanistici, ha accolto con favore l’iniziativa, che è stata inserita nel ciclo di attività “25 novembre tutto l’anno” una manifestazione che promuove azioni di contrasto alla violenza di genere durante tutto l’Anno Accademico. L’inserimento del Corso nella rassegna consente anche il riconoscimento dei crediti formativi per gli studenti universitari. Infatti l’incontro sarà promosso in tutti i Corsi della Facoltà e in particolare a Scienze della comunicazione.

Sono previsti i seguenti interventi: 

1. Franco Grillini, direttore Gaynews.it e presidente Gay.net 

2. Francesco Lepore, Caporedattore Gaynews.it

3. Delia Vaccarello giornalista attivista LGBT 

4. Serena Schiffini, giornalista Rai-Giulia giornaliste

5. Francesco Birocchi Presidente ODG Sardegna

6. Susi Ronchi coordinatrice Giulia giornaliste Sardegna

7. Ivano Iai avvocato penalista, docente di procedura penale, collabora con Centri antiviolenza

8. Michele Pippia, rappresentante associazione ARC a Cagliari 

9. Massimo Mele del MOS a Sassari

L’incontro di Cagliari sarà moderato da Sandra Sallemi, quello di Sassari da Daniela Scano, entrambe giornaliste della Nuova Sardegna.

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A due anni e mezzo dall’istituzione della ASL unica (Azienda per la tutela della salute ATS), il dibattito sull’assistenza sanitaria in Sardegna è sempre vivo e interessante. Anche sotto l’aspetto della spesa sanitaria (che rappresenta circa la metà del bilancio della Regione). Su questi temi l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari e l’Associazione della Stampa sarda, nell’ambito del programma della formazione continua dei giornalisti hanno invitato a Cagliari, per il 3 ottobre prossimo, il prof. Renato Balduzzi, ex ministro della Salute nel Governo Monti, docente di Diritto costituzionale all’Università Cattolica di Milano e componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura.

L’evento si svolgerà il 3 ottobre prossimo, nell’Aula Magna Maria Lai, Facoltà di Scienze Economiche Giuridiche Politiche, in via Nicolodi 102, dalle 14.00 alle 17.00. Oltre al prof. Renato Balduzzi, interverranno il prof. Gianmario Demuro (costituzionalista) e Celestino Tabasso (Presidente Associazione Stampa Sarda). Introdurrà Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna). I giornalisti partecipanti avranno diritto a tre crediti formativi. 

Il prof. Balduzzi ha pubblicato di recente sulla rivista scientifica “Corti Supreme e Salute” un saggio dal titolo “La specialità che c’è, ma non si vede. La sanità nelle Regioni a Statuto speciale”. Diversamente dalle Regioni ordinarie, infatti, la maggior parte delle Regioni speciali finanzia il sistema sanitario con risorse provenienti dal proprio bilancio. Ciò limita indirettamente il potere dello Stato di dirigere e vincolare la loro legislazione in materia sanitaria, espandendo di fatto la loro autonomia legislativa. Il saggio analizza motivi e limiti di questo più ampio potere legislativo alla luce della giurisprudenza della Corte costituzionale e della legislazione più rilevante in materia sanitaria approvata dalle Regioni a Statuto speciale.