14 November, 2024
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«Santa Lucia porta un nome speciale. Su di lei non ci sono tante notizie e forse nel sociale aveva altri nomi rispetto a quello con il quale la conosciamo. Ma questo nome dice quello che è stata la sua vita: piena di luce e la sua azione è stata improntata a mantenere viva la luce battesimale».

Così ieri l’arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba, si è rivolto ai tanti fedeli, pazienti e operatori sanitari, che si sono ritrovati nella piccola cappella al piano terra del Palazzo Clemente, per celebrare la festività della patrona della vista. Una festa che si svolge ogni anno con grande partecipazione e con la grande collaborazione del personale dell’unità operativa Clinica Oculistica diretta dal professor Francesco Boscia. L’arcivescovo ha sottolineato la necessità di mantenere viva la luce della fede che deve illuminare il cammino da vivere insieme.

«Vogliamo ritrovare la gioia di stare assieme – ha detto in apertura della celebrazione il cappellano del Santissima Annunziata, don Piero Bussu – e dobbiamo accogliere il sacrificio come testimonianza di vita, che deve suscitare in noi il desiderio di essere un’unica famiglia, uno spirito che vorremmo si instaurasse in ogni ambito ospedaliero.»L’arcivescovo quindi, dopo la concelebrazione con i cappellani del presidio ospedaliero, don Piero Bussu, padre Eugenio Pesenti e don Paolo Mulas, con il rettore del seminario di Sassari, don Andrea Piras, i sacerdoti don Antonio Tanca e don Angelo Demontis e due seminaristi, ha fatto visita ai pazienti del reparto di clinica Oculistica, accompagnato dai medici del reparto, dal direttore generale Nicolò Orrù e dal direttore amministrativo Chiara Seazzu.

L’animazione del coro, durante la celebrazione liturgica, è stata curata dal dottor Jacopo Marzano.

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Consentirà la realizzazione di interventi di specialità oculistica, quali cataratte, così da alleggerire il carico sulle sale operatorie di Oculistica, che saranno utilizzate per le attività chirurgiche più complesse. Si tratta del nuovo ambulatorio chirurgico dell’unità operativa diretta dal professor Francesco Boscia, realizzato al piano terra del secondo padiglione delle Stecche Bianche. I locali sono stati ristrutturati e adeguati con il prezioso contributo dei privati e intitolati ad Angelo Delogu.

Per l’ammodernamento dei locali al piano terra della seconda stecca bianca, l’Aou di Sassari ha utilizzato circa 65mila euro: di questi 30mila su fondi del Servizio edile e impianti dell’Aou e 35mila da donazione liberale della famiglia Delogu di Sassari. L’ufficio tecnico dell’azienda di viale San Pietro ha elaborato il progetto che è stato approvato, poi, a marzo 2018, dando così il via libera agli uffici per la predisposizione della gara d’appalto. Gara che si è chiusa con l’aggiudicazione alla ditta Iem di Sassari. A conclusione lavori sono state avviate le procedure di accreditamento sanitario.

L’apertura è avvenuta questa mattina alla presenza dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, del presidente del Consiglio regionale Michele Pais, del presidente della sesta commissione regionale Domenico Gallus, del prefetto di Sassari Maria Luisa D’Alessandro, del sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus, del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, del presidente dell’Ordine dei medici Nicola Addis, il generale della Brigata Sassari Andrea Di Stasio e dell’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba che ha benedetto i nuovi locali. A fare gli onori di casa per l’Aou il direttore generale Nicolò Orrù, il direttore sanitario Bruno Contu, il direttore amministrativo Chiara Seazzu ed il direttore dell’unità operativa di Oculistica professor Francesco Boscia.

Di grande rilevanza il contributo offerto dai privati per la ristrutturazione dei locali e la realizzazione dell’ambulatorio. Per la famiglia Delogu la donazione rappresenta un gesto importante. Dopo la morte, avvenuta quattro anni fa, del capofamiglia Angelo, conosciuto e stimato ottico in città, i quattro figli, Giovanni, Giuliano, Elisabetta e Stefano – presenti questa mattina all’apertura dell’ambulatorio – desideravano poter ricordare il padre in modo particolare. Hanno così espresso il desiderio di fare qualcosa che andasse a vantaggio della società e la scelta si è orientata proprio per l’unità operativa di Oculistica.

Nell’ambulatorio saranno eseguiti interventi chirurgici e procedure diagnostiche o terapeutiche invasive o semi invasive, per quelle situazioni che non richiedono ricovero ordinario o a ciclo diurno. Si tratta di interventi che possono essere svolti in anestesia locale o loco-regionale e non necessitano di un’osservazione post operatoria prolungata.

L’ambulatorio, oltre alla sala dedicata agli interventi con gli arredi dedicati, si compone di una stanza di preparazione e un’altra di osservazione post intervento. Al suo interno, oltre al direttore, saranno impegnati due medici, due infermieri e un ausiliario per la sterilizzazione dei ferri chirurgici.

Con la sua attivazione sarà possibile quindi istituire un percorso di chirurgia ambulatoriale programma. I pazienti da avviare a questo percorso saranno selezionati sulla base delle condizioni generali, della tipologia delle patologie e della complessità dell’intervento richiesto. «L’apertura di questo nuovo ambulatorio – ha detto il direttore generale Nicolò Orrù nel ringraziare tutti gli operatori – renderà disponibili le sale del blocco operatorio per le attività chirurgiche più complesse e consentirà di ridurre le liste d’attesa per i pazienti che soffrono di questa patologia e renderà più celeri le procedure per le cataratte».

«Qui – ha aggiunto il professor Francesco Boscia – saranno effettuate procedure anche per patologie sociali in progressivo aumento, quali la retinopatia diabetica e la maculopatia senile, trattamenti per i quali si prevede un aumento della richiesta. La nostra struttura , attualmente, è il quinto centro in Italia per l’erogazione di queste prestazioni. Ogni anno sono oltre 1600 gli interventi chirurgici della cataratta. Con il nuovo ambulatorio i volumi potranno aumentare, riducendo notevolmente i tempi di attesa dei pazienti, soprattutto di quelli che arrivano da fuori città.»

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È pronto il nuovo ambulatorio chirurgico di base per l’unità operativa di Oculistica, la sala sarà dedicata agli interventi di specialità quali cataratte e iniezioni intravitreali.

L’ambulatorio che ha ricevuto l’accreditamento da parte della Regione, aprirà lunedì 11 novembre. In questa data, alle ore 12,30 è previsto un incontro e una breve cerimonia nei locali ristrutturati e rinnovati, anche con una donazione liberale dei privati, al piano terra nel padiglione della seconda Stecca Bianca, con ingresso da viale San Pietro numero 43.

Alla cerimonia di apertura parteciperanno il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore regionale dell’Igiene e Sanità Mario Nieddu. Saranno presenti il direttore generale Nicolò Orrù, il direttore sanitario Bruno Contu, il direttore amministrativo Chiara Seazzu e il direttore dell’unità operativa di Oculistica professor Francesco Boscia.

 

 

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Prenderà il via anche a Sassari il mese della prevenzione della maculopatia e retinopatia diabetiche, promosso dal 4 al 28 febbraio su tutto il territorio nazionale dal Centro ambrosiano oftalmico (Camo) in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano. Un’importante iniziativa medico-sociale che gode del patrocinio del ministero della Salute e della Società Oftalmologia italiana (Soi).

A Sassari gli interessati potranno recarsi alla struttura complessa di Oculistica dell’Aou di Sassari in viale San Pietro 43. Per usufruire dello screening è necessario prenotare la propria visita sul sito www.maculopatie.com . L’équipe di specialisti, guidati dal professore Francesco Boscia e dalla dottoressa Luisa De Villa, sarà a disposizione per diagnosticare la presenza di maculopatia e retinopatia diabetiche e suggerire le opportune terapie.

In totale sono 31 i Centri presenti su tutto il territorio nazionale in cui si potrà effettuare una visita oculistica gratuita, volta alla rilevazione di queste patologie invalidanti che, se non diagnosticate per tempo possono portare alla cecità. Gli screening sono effettuati da équipe medico-infermieristiche dotate di attrezzature all’avanguardia tra cui EyeArt, un software che utilizza un algoritmo di intelligenza artificiale per analizzare le immagini dell’occhio prese con una telecamera retinica. La nuova frontiera della diagnostica.

Secondo quanto riportato dalla Società Oftalmologica italiana e dalla Società italiana di Diabetologia, quando il diabete mellito viene diagnosticato oltre i 30 anni di età, la prevalenza di retinopatia diabetica varia tra il 21% negli individui con diabete insorto da meno di 10 anni e il 76% in quelli con più di 20 anni dalla diagnosi: mediamente il 30-50% della popolazione diabetica è affetto da retinopatia in forma di varia gravità. Questo dimostra come il pericolo pubblico numero uno per gli occhi sia il diabete.

 

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È stato effettuato ieri mattina, a Sassari, il primo prelievo di cornea da un donatore deceduto nell’ospedale di via De Nicola. Riprende così all’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, un’importante attività che per alcuni anni era stata interrotta.

Il prelievo è stato fatto nella mattinata di martedì da un donatore deceduto nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata di Sassari. Sull’uomo, i medici del reparto al quinto piano dell’ospedale di via De Nicola, lunedì mattina hanno avviato l’accertamento di morte e, una volta concluso, grazie alla generosità dei familiari dello stesso, hanno avviato le operazioni per il prelievo di organi, in particolare reni e cornee.

«È un giorno importante questo – afferma la dottoressa Paola Murgia, coordinatrice locale dei trapianti – perché finalmente a Sassari riprende una parte importante dei prelievi, quella delle cornee. La stretta collaborazione con la struttura complessa di Oculistica, diretta dal professor Francesco Boscia, ha così permesso il raggiungimento di un obiettivo importante per la nostra azienda.»

A realizzare il prelievo sono stati due oculisti formati nella struttura della stecca bianca di viale San Pietro. Adesso, l’attività di prelievo di questi tessuti potrà consentire un incremento dei trapianti di cornee che, già dal 2013, vengono realizzati nella struttura diretta da professor Boscia.

«Adesso – commenta il direttore di Oculistica dell’Aou – grazie alla generosità dei donatori e delle loro famiglie, la nostra struttura diventa parte attiva di un processo positivo, che ci vede contribuire ad aumentare la disponibilità di questi tessuti.»

«In precedenza Sassari doveva far ricorso alla Banca delle cornee in maniera contingentata per realizzare i trapianti – spiega ancora Francesco Boscia -, questo perché non potevamo contribuire in maniera diretta alla donazione di questi tessuti. Il prelievo di cornee infatti era ormai fermo da circa 15 anni. Con la formazione dei medici, la collaborazione con la Rianimazione quindi l’avvio di questa attività, la situazione cambia a favore dei nostri pazienti in lista d’attesa. Le cornee potranno essere prelevate in presenza di donatori e, dopo gli esami di validazione, inviate alla Banca delle Cornee di Mestre, centro di riferimento nazionale, per essere conservate. Quando si renderà necessario, potremo farne richiesta per i nostri pazienti.»

A Sassari sono oltre trenta i pazienti in lista d’attesa per un trapianto di cornea. Si tratta di soggetti con patologie corneali che, spesso, sfociano in ipovisione.

«Da quando ho assunto la direzione della struttura, nel 2013 – conclude Francesco Boscia – per i limiti della disponibilità di tessuti, abbiamo realizzato circa 20 trapianti all’anno. Con l’avvio dell’attività di prelievi, pensiamo di poter arrivare a 50 trapianti annui. Così, grazie alle donazioni potremo dare una nuova prospettiva di vita ai tanti sardi che seguiamo nella nostra struttura.»

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L’arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba, ha celebrato giovedì sera la festa dedicata a Santa Lucia, la patrona della Clinica oculistica, che quest’anno è stata festeggiata nell’Aou di Sassari per il trentanovesimo anno.

Nella piccola cappella al piano terra del palazzo Clemente in tanti, medici, fedeli e utenti si sono ritrovati per un momento di fede e di raccoglimento in onore della santa siracusana, morta martire nella sua città per aver manifestato la sua fede, all’epoca delle persecuzioni cristiane sotto l’imperatore Diocleziano.

L’arcivescovo, che ha concelebrato assieme ai cappellani delle cliniche don Eugenio Pesenti e don Paolo Mulas, ha invitato i presenti a una riflessione sulla scienza e sulla medicina ed al ruolo dei medici davanti alla fragilità e al dolore.

Alla celebrazione erano presenti il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, il direttore sanitario Nicolò Orrù ed il direttore della Struttura di Oculistica Francesco Boscia insieme ad altri medici ed infermieri del reparto.

 

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L’ambulatorio chirurgico dell’unità operativa complessa di Oculistica dell’Aou di Sassari si realizzerà con il prezioso contributo dei privati. La gara per l’esecuzione delle opere, che consentiranno di creare ambienti dedicati agli interventi di specialità oculistica quali cataratte e iniezioni intravitreali, è stata aggiudicata nei giorni scorsi. A disposizione ci sono 55mila euro: 30mila su fondi del Servizio edile e impianti dell’Aou e 25mila che arrivano da donazione liberale della famiglia Delogu di Sassari.

La direzione aziendale dell’Aou di Sassari a ottobre scorso aveva avviato uno studio per l’attivazione di un ambulatorio chirurgico dedicato a cataratte e intravitreali, situato al piano terra della seconda stecca bianca negli spazi dedicati appunto all’Oculistica. L’ufficio tecnico dell’azienda di viale San Pietro aveva quindi elaborato un progetto che a marzo di quest’anno l’azienda aveva approvato, dando così il via libero agli uffici per la predisposizione della gara d’appalto. Gara che si è chiusa nei giorni scorsi con l’aggiudicazione alla ditta Iem di Sassari.

Adesso si sta concludendo l’iter amministrativo propedeutico alla consegna dei lavori. Una volta aperto il cantiere, l’impresa avrà 45 giorni di tempo per concludere le opere.

Per la famiglia Delogu la donazione rappresenta un gesto importante. Dopo la morte avvenuta tre anni fa del capofamiglia Angelo, conosciuto e stimato ottico in città, i quattro figli, Giovanni, Giuliano, Elisabetta e Stefano, desideravano poter ricordare il padre in modo particolare. «I nostri genitori ci hanno sempre insegnato l’importanza del dare – afferma Giuliano Delogu – per questo motivo abbiamo pensato che si potesse fare qualcosa che andasse a vantaggio della società. Così, per restare nell’ambito in cui nostro padre ha sempre operato e dopo aver parlato anche con il professor Francesco Boscia, ci siamo orientati verso la clinica di Oculistica».

E così, i fratelli Delogu hanno deciso di donare all’Azienda un’importante somma destinandola alla realizzazione proprio dell’ambulatorio. «Un atto di grande generosità e solidarietà – sottolinea il direttore generale Antonio D’Urso – che avvicina i cittadini alle strutture sanitarie che devono essere sentite come proprie dagli utenti e al loro servizio».

A sottolineare l’importanza del gesto è anche il direttore dell’unità operativa complessa di Oculistica Francesco Boscia. «La realizzazione di questo ambulatorio ci consentirà di rendere più celeri le procedure per le cataratte e le iniezioni intravitreali. Queste ultime sono procedure effettuate per patologie sociali in progressivo aumento, quali la retinopatia diabetica e la maculopatia senile. È prevedibile – aggiunge – un aumento della richiesta di tali trattamenti, e ciò comporta la necessità di una riorganizzazione del lavoro. La nostra struttura attualmente è il quinto centro in Italia per l’erogazione di tali prestazioni. Ogni anno sono oltre 2000 le iniezioni intravitreali realizzate». Con il nuovo ambulatorio i volumi potranno aumentare, riducendo notevolmente i tempi di attesa dei pazienti, soprattutto di quelli che arrivano da fuori città.

La notizia relativa alla chiusura dell’iter della gara d’appalto, infine, arriva in una data particolare per la famiglia Delogu: il 22 maggio, infatti, ricorre la data di nascita del dottor Angelo che oggi avrebbe compiuto 89 anni.

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Nei giorni scorsi ha preso il via anche a Sassari, la prima campagna nazionale di prevenzione e diagnosi della maculopatia promossa su tutto il territorio nazionale da Camo (Centro ambrosiano oftalmico) e dall’ospedale San Raffaele di Milano con il patrocinio del ministero della Salute e della Soi (Società oftalmologica italiana).

L’iniziativa prevede, fino al 23 febbraio prossimo, visite oculistiche gratuite in venti centri italiani aderenti. A Sassari, i cittadini interessati potranno recarsi nella Clinica Oculistica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, in viale San Pietro. Per usufruire dello screening gratuito è sufficiente prenotare la propria visita sul sito www.maculopatie.com . L’équipe di specialisti, guidati dal professor Francesco Boscia, sarà a disposizione per diagnosticare la presenza di qualsiasi forma di maculopatia ed eventualmente suggerire le opportune terapie.

La campagna è indirizzata a persone di età superiore a 50 anni, periodo della vita in cui solitamente si possono presentare le prime avvisaglie della malattia. «Le maculopatie determinano, nel lungo periodo, una grave riduzione della capacità visiva e una severa distorsione della vista che – afferma il direttore della Clinica di Oculistica Francesco Boscia – possono gravemente alterare la qualità di vita del paziente, sino a condurlo alla cecità. Nella sua forma iniziale, la malattia si presenta senza sintomi, per questo è indispensabile la diagnosi precoce. I cittadini possono anche chiamare al numero 079 228254, dalle ore 8.30 alle ore 14.00 per prenotare una visita di screening».

Il mese della prevenzione e diagnosi delle maculopatie nasce per iniziativa del Centro ambrosiano oftalmico (Camo) e della Clinica oculistica dell’Università Vita-Salute, Istituto scientifico San Raffaele di Milano. I dati a disposizione dei due istituti hanno mostrato che solo il 10 per cento degli italiani ha una conoscenza e una consapevolezza della gravità della maculopatia, sia essa dovuta alla degenerazione senile, sia al diabete.

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«Una grande attenzione ai servizi delle strutture, dai servizi di Chirurgia alla Medicina e all’assistenza umana, materiale e spirituale, per fare in modo che la persona trovi qualcuno che porga la mano e lo aiuti a camminare lungo un percorso per superare le stanchezze. La Chiesa, le Istituzioni e la società sono chiamate a dialogare per un nuovo umanesimo dell’incontro.»

Così ieri sera l’arcivescovo di Sassari, Gianfranco Saba, si è rivolto ai tanti fedeli che hanno assiepato la piccola cappella del Palazzo Clemente. L’occasione l’ha offerta la festa dedicata a Santa Lucia, la patrona della Clinica oculistica, che quest’anno è stata festeggiata nella struttura sassarese per il trentottesimo anno. Per l’arcivescovo si è trattato della prima visita alle strutture ospedaliere cittadine.

L’arcivescovo nella sua omelia ha ricordato la figura della santa siracusana, morta martire nella sua città per aver manifestato la sua fede, all’epoca delle persecuzioni cristiane sotto l’imperatore Diocleziano. «Lei, patrona dei luoghi di cura – ha aggiunto l’arcivescovo – è un modello perché l’uomo impari ad apprendere e amare in profondità. E Santa Lucia, protettrice della vista, aiuti a sviluppare gli occhi della mente così da aiutare l’uomo a orientarsi».

Alla celebrazione eucaristica hanno partecipato i due cappellani delle cliniche, don Antonio Tanca e don Eugenio Pesenti, il cappellano dell’ospedale Santissima Annunziata don Bastianino Pirino ed il rettore del seminario di Sassari don Diego Pinna con alcuni seminaristi. Ad animare la messa, invece, il coro dei volontari e delle volontarie del Vos.

A conclusione della funzione religiosa, il direttore generale Antonio D’Urso, con il direttore amministrativo Lorenzo Pescini e il direttore della Clinica Oculistica Francesco Boscia, ha accompagnato l’arcivescovo per una visita in alcuni reparti della seconda stecca bianca.

Monsignor Saba si è soffermato a dialogare con i pazienti nelle stanze di degenza sia in Oculistica che nei due reparti attigui, Chirurgia pediatrica e Chirurgia maxillofacciale.

Il direttore generale, che ha illustrato all’alto prelato l’organizzazione dell’azienda ospedaliero universitaria sassarese, e il direttore della Clinica oculistica quindi lo hanno ringraziato per la sua presenza e l’attenzione «che è un riconoscimento della nostra attività».

«Sono convinto che una buona sinergia tra le istituzioni sia un beneficio per tutti e, se posso essere d’aiuto, la mia porta è sempre aperta», ha concluso monsignor Gianfranco Saba.

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Uno studio che consenta di verificare l’attivazione di un ambulatorio chirurgico dedicato agli interventi di specialità oculistica, quali cataratte e iniezioni intravitreali. È il percorso che sarà seguito dall’Aou di Sassari per consentire, alla clinica Oculistica di viale San Pietro, un’adeguata erogazione di queste prestazioni ambulatoriali. Lo ha deciso ieri la direzione sanitaria strategica dell’Aou di Sassari che, dopo un sopralluogo effettuato negli spazi della Clinica dal direttore sanitario Nicolò Orru e dal direttore di Oculistica Francesco Boscia, ha dato mandato all’Ufficio tecnico aziendale per «la predisposizione di un progetto di un ambulatorio chirurgico dedicato». I tecnici, inoltre, dovranno quantificare i tempi e i costi dell’intervento necessari per l’ottenimento dell’accreditamento della struttura.

«Al momento le iniezioni intravitreali – spiegano dalla Clinica – vengono erogate in regime di day hospital e questo comporta diverse ore di ricovero e la accettazione, che, necessariamente, deve avvenire al mattino. Inoltre, tali interventi, pur effettuabili a livello ambulatoriale, vengono erogati nella sala operatoria a disposizione degli oculisti, in coda agli interventi chirurgici maggiori. Questa situazione determina un allungamento dell’attesa e della permanenza dei pazienti in Clinica.»

«Le iniezioni intravitreali – spiega il direttore della Clinica di viale San Pietro Francesco Boscia – sono effettuate per patologie sociali in progressivo aumento, quali la retinopatia diabetica e la maculopatia senile. È prevedibile, pertanto, un aumento della richiesta di tali trattamenti, e ciò comporta la necessità di una riorganizzazione del lavoro. La nostra struttura attualmente è il quinto centro in Italia per l’erogazione di tali prestazioni. Questi numeri sono stati resi possibili grazie al notevole grado di esperienza acquisita dal personale medico e infermieristico, oltre che e a uno sforzo organizzativo.»

La richiesta della direzione strategica di predisporre una proposta di fattibilità per adeguare gli spazi già esistenti – nell’area degli ambulatori oculistici – per l’accreditamento strutturale, impiantistico e organizzativo, quindi potrà consentire l’avvio di percorsi più snelli.

La direzione e la Clinica si scusano per gli eventuali disagi all’utenza, e si impegnano a distribuire i pazienti nel corso della giornata, in base alla possibilità che ognuno di essi ha di raggiungere l’Aou dai comuni della provincia di Sassari e dal resto dell’Isola.