29 August, 2024
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La serata inaugurale del Festival Bimbi a Bordo di Guspini è attesa per venerdì 30 agosto, alle ore 21.00, in piazza XX settembre. Dopo l’anteprima dei giorni 28 e 29 agosto, si parte con la serata inaugurale di venerdì 30, condotta dai due direttori scientifici: il professor Martino Negri e il professor Francesco Cappa. A loro spettano l’onore e la responsabilità  di spiegare con chiarezza al pubblico il tema che sarà esplorato durante questa edizione, ovvero il ritmo. Dove parte il battito del narratore e dove arriva il cuore del lettore. Il nostro corpo ha un ritmo, la natura ha un ritmo, ogni narrazione ha un ritmo, un testo teatrale, una danza, una composizione musicale, un bosco. Un testo e la sua punteggiatura possono avere più ritmi grazie alle diverse storie narrate all’interno. Gli albi illustrati, ecc. Questo e molto altro sarà spiegato e analizzato nelle giornate dei Festival, durante i laboratori per adulti e bambini e durante le ore dedicate alla formazione.

Il cuore del narratore, il battito del lettore, il ritmo che governa il mondo, la natura, la narrazione, la colonna sonora del palpito dell’universo.  Il  “ritmo” è il tema scelto e il filo conduttore di tutta  la XII edizione del Festival della Letteratura Bimbi a Bordo.
La manifestazione, ormai appuntamento atteso e conosciuto in tutta Italia, torna per il secondo anno e a pieno “Ritmo”, è il caso di dirlo, nei locali del cantiere minerario di Montevecchio, dove si coniugano archeologia industriale e ambiente incontaminato. Il ricco programma del Festival si svolgerà dal 29 agosto al 1’ settembre a Montevecchio. Sono previsti concerti, dibattiti, presentazioni di libri, incontri con gli/le  autori/trici e gli/le ospiti, la formazione per gli adulti, i laboratori per grandi e piccini. Per questa edizione 2024 sono state potenziate le attività ludico-didattiche 0-6 anni. L’organizzazione auspica di riportare il Festival BaB a Guspini già dal prossimo anno, a conclusione dei lavori di messa in sicurezza delle Case a Corte.
«Il Festival Bab è arrivato alla sua XII edizione e in questi anni si è confermato come evento nel territorio – molto atteso e sentito in Sardegna – e si è anche distinto a livello nazionale come una perla rara – ha detto l’assessora della Pubblica Istruzione della Regione Sardegna Ilaria Portas -. Un festival letterario per bambini, che ospita narratori e illustratori nazionali e internazionali, aperto alla formazione di adulti e piccini, che offre occasioni di incontro e confronto e ancora di riflessione su temi di attualità. Credo che nelle altre regioni d’Italia non ci siano tante manifestazioni di questo tipo, che raccontano la letteratura anche alle fasce di bimbi da zero ai 6 anni. Ho sempre partecipato al Festival e ho portato le mie figlie ai laboratori sia da piccole che adesso che sono ragazze. Quest’anno sono orgogliosa di partecipare al BaB anche in veste di assessora regionale della Cultura: questo genere di manifestazioni rendono grande la nostra isola, dando un’altra immagine di noi – che non  sia solo quella patinata delle vacanze marittime – ed è per questo che dobbiamo aiutare il Festival a crescere e portare sempre più visitatori a conoscerlo.»
«Quest’anno abbiamo deciso di dare spazio a più piccoli, concentrandoci anche sul linguaggio non verbale affidandoci a professionisti capaci di lavorare coi bimbi dagli 0 ai 3 anniha spiegato Francesca Romana Motzo, musicista e musicoterapeutail FerstivalBab sarà un luogo molto accogliente, abbiamo creato la tana per i più piccoli nel transito tra un laboratorio e un altro.»
Grazie alla collaborazione e all’impegno attivo di tutto il territorio – Ente Parco geominerario e Comune di Guspini – quest’anno il Festival BaB si svolgerà in concomitanza con la sagra del miele: diversi laboratori saranno attivati nel bosco di Montevecchio, creando così una suggestiva interazione tra le diverse manifestazioni. Si rinnova inoltre la collaborazione, iniziata lo scorso anno, tra il BaB e Time in Jazz “Insulae Lab”.
La direzione scientifica del BaB 2024 raddoppia e sarà condotta a quattro mani.
Ad affiancare il professor Martino Negri, illustre docente dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ci sarà il collega Francesco Cappa, professore associato che si occupa di teatro e formazione, guidando da oltre vent’anni la compagnia teatrale del quartiere.
Quando lo scorso anno il Festival è approdato in miniera, la scelta del luogo ha ispirato il tema: Ombra e Luce (edizione 2023). Quest’anno si è deciso invece di spostare l’attenzione dalla percezione visiva alla percezione uditiva e di esplorare il tema del RITMO. (Il cuore del narratore, il battito del lettore).
Il Festival della letteratura Bimbi a Bordo andrà in scena in un territorio denso di storia e storie, ricco di bellezze naturali e di archeologia industriale, dove gli spazi consentiranno agli autori-ospiti di spaziare su tantissimi argomenti legati al RITMO. Il silenzio e i rumori di un luogo come la miniera hanno un loro ritmo, la natura circostante e il suo respiro, la voce che narra o che canta o decanta un testo: tutto ha un ritmo proprio e intimo. E se l’autore plasma con ingegno e capriccio il ritmo della narrazione, il battito del cuore del lettore segue quel movimento e danza fino alla fine del racconto. E, a volte, capita di continuare a danzare, nell’intino, anche dopo la fine della storia.
Il ritmo è il cuore pulsante di ogni narrazione, siano parole o figure, pagine a stampa o canti accompagnati dai suoni di strumenti musicali, siano narrazioni teatrali, intessute anche di gesti e di movimenti o danze spettacolari o minime che siano. Ogni narrazione ha un suo ritmo interno, e a volte anche più di uno.
Gli ospiti di questa edizione del Festival si dedicheranno all’analisi della molteplicità di forme che il ritmo può assumere nei racconti rivolti all’infanzia. Il ritmo – si ricollega anche al tema della luce e dell’ombra – perché fra pieni e vuoti, fra neri e bianchi, è ciò che all’inizio dell’avventurosa relazione con la lettura e con la scrittura dice qualcosa di tutti e tutte noi. Disvela tantissimo del modo in cui ognuno/a incontra il mondo, gli altri e la sua stessa persona.
«Alcuni studiosi e antropologi la chiamano “la danza della vita”ha spiegato Martino Negri – e questa danza è cadenzata dallo spirito e dal fuoco della narrazione: dai modi di ascoltare e narrare. Il ritmo del respiro, per esempio, così legato a molte delle nostre attività quotidiane, riflette le nostre emozioni. Il nostro corpo è portatore di un ritmo continuo che corrisponde al ritmo della nostra vita: quello del battito del cuore. Esiste, a proposito dei ritmi del corpo, una verità che tendiamo a dimenticare. Nonostante l’impatto delle tecnologie sull’uomo e sulle sue facoltà e, nonostante le nuove realtà digitali e le suggestioni cibernetiche, noi continuiamo ad avere un corpo che ancora si avvale di un sistema nervoso autonomo dal funzionamento involontario, interdipendente e dal ritmo lento, estremamente più lento e qualitativamente di altra natura rispetto al ritmo forsennato della società degli impulsi e del consumo.»