Venerdì 24 giugno, al Lazzaretto di Cagliari, è in programma il convegno “Lavoro e Giustizia minorile: percorsi di inclusione”.
[bing_translator]
Venerdì 24 giugno, al Lazzaretto di Cagliari, è in programma il convegno “Lavoro e Giustizia minorile: percorsi di inclusione”. L’iniziativa, organizzata dall’Assessorato regionale del Lavoro, sarà l’occasione per illustrare i progetti di integrazione socio-lavorativa rivolti a minori e giovani adulti detenuti realizzati dal Centro di giustizia minorile per la Sardegna e gli interventi messi in campo sul territorio sardo con il contributo della Regione.
Tra gli argomenti che animeranno la mattinata di lavori, è in scaletta anche un focus dedicato agli strumenti che facilitano l’inserimento lavorativo dei soggetti sottoposti a misure penali, come ad esempio il “Tirocinio atipico“, rispetto al quale la Regione ha adottato apposite Linee guida, recependo l’Accordo siglato in sede di Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome.
Il programma dei lavori si aprirà alle 9.30, con i saluti dell’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e del capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del ministero della Giustizia Francesco Cascini. A seguire spazio agli interventi della dirigente del Centro di giustizia minorile per la Sardegna Isabella Mastropasqua (che presenta il libro “Lavori In-Giusti – Indagine sul lavoro minorile nel circuito della Giustizia penale”); della Presidente del Tribunale per i minorenni di Cagliari Marinella Polo, dei senatori Ignazio Angioni (componente della commissione Lavoro) e Giuseppe Luigi Cucca (componente della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica), e di Piergiorgio Pirisi, Educatore del Centro di Giustizia minorile per la Sardegna. Intorno alle 12 saranno inoltre presentate alcune testimonianze dirette dell’inserimento lavorativo di soggetti sottoposti a misure penali. Chiuderà i lavori l’assessore del Lavoro, Virginia Mura.
Sono invitati a partecipare i rappresentanti del terzo settore, gli operatori sociali, i soggetti istituzionali, le associazioni di categoria e gli imprenditori sensibili ai temi dell’inclusione sociale e lavorativa dei detenuti.